A tavola Gli Egizi mangiavano molti cibi diversi. Soprattutto mangiavano cereali, verdure, legumi e frutta: orzo, grano, farro, cipolle, aglio, cetrioli,lattuga, lenticchie, fichi, uva, datteri, meloni. Il pane era l alimento principale: gli Egizi producevano moltissimi tipi di pane. Si nutrivano inoltre di pesce, cacciagione, cioè animali catturati con la caccia, e carni bovine arrostite, lessate, stufate o essiccate e preparavano anche dolci e biscotti. Usavano l olio di sesamo per condire e per friggere;con il miele dolcificavano le pietanze, cioè i cibi. La loro bevanda preferita era la birra distillata, cioè ricavata dall orzo. Solamente i ricchi bevevano il vino. Secondo gli studiosi, i ricchi facevano due pasti al giorno. Mangiavano verdure crude, pesce e carne, dolci e frutta. I contadini, invece, durante il giorno mangiavano tre grossi pani, a volte pesce, due vasi di birra e un po di cipolle. Mangiavano carne solo unavolta la settimana
Vino e olio La coltivazione dell uva sia come frutto che per produrre il vino risale dagli inizi della civiltà Egiziana, però come bevanda non fu mai importante come la birra. Le scene ritrovate su le pareti delle tombe ci mostrano che le vigne erano di solito a forma di pergolato e che la pigiatura dell uva, dove raccolto era fatta con i piedi dentro grandi catini proprio come si è fatto fino a oggi. Il vino ottenuto veniva versato in anfore e lasciate fermentare e poi in seguito tappate. Sulle anfore veniva scritta la nota di produzione e di luogo. In alcune anfore vinarie trovate nella tomba del faraone Tutankhamon vi è un iscrizione così ann 4x la casa di Tutankhamon e sul tappo d argilla si legge in geroglifico: vino dei possedimenti di Tutankhamon. In seguito alle anfore venne fatto un forellino sul collo per permettere la fuoriuscita degli ultimi gas di fermentazione dopo la chiusura del contenitore. Da documenti scritti il vino era prodotto soprattutto nel delta del Nilo ed in alcune Oasi.
Scena di alcuni momenti della Vendemmia
Degustazione di una birra con l'aiuto di una chalumacqua : stelo funerario egiziano 18ma dinastia (1350 a.c.)
Attraverso i reperti conservati nei corredi funerari, poiché gli egiziani ritenevano che la vita continuasse dopo la morte si è potuto conoscere gli usi alimentari di questo popolo. Notizie sulla produzione alimentare dell antico Egitto ci vengono fornite dalle numerose scene di vita quotidiana scolpite o dipinte sulle pareti delle tombe. Il pane e la birra erano la base dell alimentazione degli antichi Egizi :in affreschi di pareti sono raffigurate donne in atto di macinare i cereali o di preparare la birra per l anima del defunto. IL PANE DEGLI EGIZI Preparavano pane bianco conico che veniva spesso offerto ai defunti. Il pane di uso comune era a forma di galletta. Sulle focacce più spesse, veniva praticato un foro per riempirlo di fagioli o verdura. Venivano fatte focacce sottili, croccanti o morbide. Pagnotte rotonde, spesso screpolate per il gas che si liberava nella cottura (fermentazione). Varie le forme: quadrate, triangolari, semicircolari lunghe e sottili o piatte o rotonde con margini rialzati e buco centrale per inserire uova ed altro I cereali coltivati nella valle del Nilo erano essenzialmente tre: il farro, il grano e l orzo. I chicchi venivano macinati dalle donne dalle case con macine del tipo assella e la farina ottenuta era utilizzata per fare pane di vario tipo. Il lievito non era conosciuto per lievitare la pasta di pane si usava l avanzo della pasta del giorno precedente. La cottura avveniva in forni domestici o sull aste di pietra arroventata.
PREPARAZIONE DELLA BIRRA I Pani d orzo erano quelli che servivano soprattutto alla fabbricazione della birra. I pani venivano tolti dal forno, prima dell ultima cottura, venivano imbevuti di liquore di datteri e lasciati a fermentare, poi venivano pressati e filtrati con un setaccio: la bevanda ottenuta consisteva in una birra poco alcolica che veniva conservata in giare accuratamente tappate. Se alla birra venivano aggiunti altri ingredienti il sapore e la gradazione poteva variare.
Gli Egizi erano politeisti, adoravano molte divinità (addirittura 700), ciascuna delle quali avevano i suoi sacerdoti, i suoi templi, le sue terre:i sacerdoti di un dio avevano, tra gli altri,il compito di amministrare i beni, e naturalmente ne traevano vantaggio. Essi celebravano complicatissimi riti,tra cui quello di penetrare ogni mattina nella parte più nascosta del tempio(spesso gigantesco, ricco di colonne, di decorazioni, di ornamenti preziosissimi) aprire lo scrigno in cui era racchiusa la statua del dio, e dargli il buongiorno. La cerimonia si ripeteva al momento della buonanotte. Nei 3000 anni della sua storia, la civiltà egizia accumulò un gran numero di divinità, a cui la popolazione era più o meno devota a seconda dell epoca e del luogo. Alcuni erano gli dei protettori delle singole città; molti gli zoomorfi (cioè con aspetto di animale); moltissimi quelli la cui venerazione non era ricollegabile a un origine particolare. Anubis (significa colui che apre la strada ai morti, la guida dell aldilà) questa divinità presiedeva i riti dell imbalsamazione e a lui venivano indirizzate molte preghiere funebri per i morti. In genere veniva rappresentato con l aspetto di uno sciacallo nero con una folta coda o come un uomo con la testa da sciacallo o da cane. Ra: Divinità solare (il sole). Era simbolo di rinascita e rigenerazione. Ra veniva identificato anche con il dio Horus Osiride: era il dio degli inferi. Iside: dea della maternità, era sposa di Osiride. Geb: dio della terra. Maat: dea della verità con la testa da ibis.
Dio Anubi
LE MUMMIE Secondo gli Egizi, le persone continuavano a vivere anche dopo la morte, nel regno dei morti, governato dal dio Osiride. Il corpo del morto però doveva essere conservato:per questo i corpi erano mummificati, cioè imbalsamati. Come facevano gli Egizi a conservare i corpi dopo la morte? Gli imbalsamatori toglievano dal corpo del defunto gli organi interni (fegato, reni ) e mettevano gli organi invasi, detti canopi, per conservarli. Poi i vasi canopi erano messi nella tomba. Soltanto il cuore rimaneva nel corpo,perché, per gli antichi Egizi, era la sede dell anima. Gli imbalsamatori mettevano nel corpo delle bende impregnate di natron (una sostanza simile al sale) e della segatura (pezzetti di legno). Infine il corpo era avvolto in teli di lino impregnati di oli profumati. Il processo di imbalsamazione durava più di due mesi. Al termine di questo processo la mummia era pronta. Allora gli imbalsamatori mettevano la mummia in un sarcofago, che era un contenitore di legno dipinto. Bellissimi tesori erano messi nelle tombe dei faraoni e delle persone più importanti e ricche. Secondo gli antichi Egizi, infatti, con gli oggetti del tesoro i defunti potevano vivere meglio nel regno dei morti. Molte mummie sono rimaste identiche fino ai nostri giorni e hanno permesso agli studiosi di scoprire informazioni sugli Egizi.
AGRICOLTURA Anche se in Egitto piove molto poco, gli antichi Egizi vivevano soprattutto di agricoltura. Le piante, però, hanno bisogno dell acqua. Allora come era possibile coltivare i campi? I contadini egizi coltivavano le terre vicine alle rive del fiume Nilo. Questo fiume, infatti, da luglio a ottobre, straripava,cioè usciva dagli argini, inondava completamente i terreni vicini e vi depositava il limo, un fango scuro che rendeva la terra molto fertile. Quando le acque si ritiravano, cioè tornavano nel fiume e in parte erano assorbite dal terreno, i contadini potevano seminare e ottenere poi un ricco raccolto. Per sfruttare al meglio le piene del fiume, costruirono canali, dighe e bacini per irrigare i terreni.
Per attingere l Acqua dai pozzi o dai canali gli Egizi si servivano dello Shaduf. Ad un palo verticale ne era fissati un altro, che poteva oscillare dall alto in basso. Ad un estremità era legato un peso a all altro un grande otre di terracotta. L otre poteva essere abbassato fino ad immergerlo nell acqua e poi risollevarlo. Lo shaduf è utilizzato ancora oggi dai contadini della Valle del Nilo.
Contadini raccolgono le spighe
Dalla semina alla raccolta