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INFLAZIONE : CAUSE e COSTI INFLAZIONE : aumento generalizzato dei prezzi. DEFLAZIONE : diminuzione generalizzata dei prezzi. Fonte di problemi per difficoltà di recuperare i costi di produzione con conseguenti cadute di redditività e difficoltà di far fronte all indebitamento. IPERINFLAZIONE: incremento vistoso dei prezzi (es.germania anni 20 - Argentina, anni 87-88 ) - Necessità di studiare le CAUSE del processo di INFLAZIONE e di capirne gli EFFETTI sul sistema economico. 1

ORIGINE dell INFLAZIONE Teoria QUANTITATIVA della MONETA. L INFLAZIONE è connessa più al VALORE della MONETA che non al VALORE dei BENI - Fenomeno di NATURA SISTEMICA riguardante il VALORE del MEZZO di SCAMBIO utilizzato nell economia. Il LIVELLO dei PREZZI è una misura del VALORE DELLA MONETA. Se misura la quantità di moneta necessaria per acquistare un dato paniere di beni e servizi, ovvero il PREZZO dei beni e servizi misurato in moneta, è il VALORE della MONETA espresso in termini di BENI e SERVIZI 2

ORIGINE dell INFLAZIONE VALORE della MONETA : determinato dalla DOMANDA e OFFERTA di moneta. OFFERTA di MONETA : determinata dalla politica seguita dalla BANCA CENTRALE e dall esistenza e dalle scelte del SISTEMA BANCARIO. DOMANDA di MONETA : dipende dal TASSO di INTERESSE ottenibile dall acquisto di Titoli di CREDITO - Ha tuttavia IMPORTANZA particolare, tra le tante cause, il LIVELLO MEDIO DEI PREZZI nell economia. 3

Domanda di moneta, offerta di moneta e determinazione del livello dei prezzi di equilibrio L asse orizzontale riporta la quantità di moneta. La scala a sinistra dell asse verticale riporta il valore della moneta; la scala a destra dell asse verticale riporta il livello dei prezzi. 4 a

Domanda di moneta, offerta di moneta e determinazione del livello dei prezzi di equilibrio La curva di offerta di moneta è verticale perché la quantità di moneta offerta è fissa e determinata autonomamente dalla banca centrale. La curva della domanda di moneta è inclinata verso il basso perché gli individui detengono una quantità crescente di moneta al diminuire del suo valore ( o all aumentare del livello dei prezzi), perché ogni unità di moneta acquista meno beni e servizi. Nel punto di equilibrio A il valore della moneta ( scala a sinistra) e il livello dei prezzi (scala a destra ) si sono aggiustati in modo da garantire l uguaglianza tra la quantità domandata e quella offerta di moneta. 4 b

Domanda di moneta, offerta di moneta e determinazione del livello dei prezzi di equilibrio La Determinazione della quantità di moneta di EQUILIBRIO dipende dall ORIZZONTE TEMPORALE. Nel LUNGO PERIODO il LIVELLO GENERALE dei PREZZI si aggiusta in modo da garantire l eguaglianza tra QUANTITA DOMANDATA e QUANTITA OFFERTA di moneta. 4 c

EFFETTI DELLA POLITICA MONETARIA INIEZIONE DI LIQUIDITA (es. acquisto di TITOLI mediante operazione di mercato aperto da parte della BANCA CENTRALE), con AUMENTO conseguente dell OFFERTA di moneta. 5 a

EFFETTI DELLA POLITICA MONETARIA Se la banca centrale aumenta la quantità di moneta, l offerta di moneta si sposta verso destra, da OM 1 a OM 2. Il valore della moneta (scala a sinistra) e il livello dei prezzi (scala a destra) si adattano in modo da riportare la quantità offerta e la quantità domandata di moneta in equilibrio. Il punto di equilibrio si sposta da A a B. Un aumento dell offerta di moneta, aumentandone la disponibilità, ne fa diminuire il valore e fa aumentare il livello dei prezzi. 5 b

EFFETTI DELLA POLITICA MONETARIA TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA La teoria secondo la quale la quantità di moneta disponibile nell economia determina il livello dei prezzi e il tasso di crescita della quantità di moneta disponibile nell economia determina il tasso di inflazione. 5 c

PROCESSO DI AGGIUSTAMENTO QUANTITÀ di MONETA ACQUISTI DI BENI E SERVIZI CONCESSIONI DI PRESTITI DOMANDA DI BENI E SERVIZI IN COSTANZA DI OFFERTA PREZZI QUANTITA DOMANDATA DI MONETA 6 NUOVO EQUILIBRIO

DICOTOMIA CLASSICA e NEUTRALITA MONETARIA CAMBIAMENTI MONETARI e loro possibile influenza su VARIABILI MACROECONOMICHE quali OCCUPAZIONE, PRODUZIONE, SALARI REALI, TASSI DI INTERESSE REALI - Tesi David HUME : VARIABILI NOMINALI : espresse in termini di unità - monetarie (prezzo dei beni, PIL nominale, ecc.) VARIABILI REALI : espresse in termini di unità fisiche (quantità di beni e servizi, PIL reale, prezzi relativi, salari reali, tasso di interesse reale) 7 a

DICOTOMIA CLASSICA e NEUTRALITA MONETARIA Segue tesi David Hume DICOTOMIA CLASSICA : distinzione teoretica tra VARIABILI NOMINALI e VARIABILI REALI - NEUTRALITA DELLA MONETA : ipotesi secondo la quale variazioni nell offerta di moneta NON INFLUENZANO le variabili reali. Sostanzialmente valida nel L.P.; problematica nel B.P. 7 b

VELOCITA DI CIRCOLAZIONE della MONETA ed EQUAZIONE QUANTITATIVA - VELOCITA di CIRCOLAZIONE : ritmo al quale la moneta cambia di mano - Se = livello dei prezzi ( deflatore del PIL ), = quantità di prodotto del sistema economico (PIL reale ), = quantità di moneta, V = = ( velocità di circolazione, P y) y da cui : M 8 V = P y, equazione che mette in rapporto la quantità di moneta, la sua velocità di circolazione e il valore nominale della produzione di beni e servizi in un economia.

Es. VELOCITA DI CIRCOLAZIONE della MONETA PIL nominale, quantità di moneta e velocità di circolazione negli Stati Uniti Questo grafico mostra l andamento del prodotto (misurato dal PIL nominale), della quantità di moneta (misurata da M 2 ), e della velocità di circolazione della moneta. Per rendere le misure confrontabili, si è fatto 100 il valore delle tre variabili nel 1960. Si noti che il PIL nominale e la quantità di moneta sono cresciuti decisamente nel periodo considerato, mentre la velocità di circolazione della moneta è rimasta relativamente stabile. Fonte: U.S. Department of Commerce; Federal Reserve Board 9 a

Momenti essenziali della TEORIA QUANTITATIVA della MONETA 1. Velocità di circolazione della moneta è relativamente costante nel tempo. 2. A velocità stabile, il cambiamento della quantità di moneta ( ) da parte della Banca Centrale, provoca una variazione proporzionale nel valore nominale del prodotto ( 3. La quantità di beni e servizi ( ) prodotta nell economia è determinata prevalentemente dall offerta di fattori di produzione e dalla tecnologia disponibile e non è influenzata dalla moneta 4. In queste condizioni ( sub 3 ), la variazione dell offerta di moneta ( ) genera variazioni proporzionali nel valore nominale del prodotto ( x ), provocate unicamente dai cambiamenti del livello dei prezzi ( ). 5. L aumento repentino dell offerta di moneta da parte della Banca Centrale provoca quindi un tasso di inflazione elevato. 9 b

Esempi : MONETA E PREZZI DURANTE L IPERINFLAZIONE Rappresentazioni dell andamento della quantità di moneta e del livello dei prezzi durante esperienze di iperinflazione. (Le variabili considerate sono espresse in forma logaritmica, ovvero spazi uguali sull asse verticale rappresentano variazioni percentuali uguali delle variabili osservate). 10 a

Esempi : MONETA E PREZZI DURANTE L IPERINFLAZIONE La quantità di moneta e il livello dei prezzi si muovono insieme: la forte correlazione tra le due variabili è coerente con la teoria quantitativa della moneta secondo la quale la crescita dell offerta di moneta è la causa primaria dell inflazione. Fonte: adattamento dell autore da Thomas Sarge nt, The e nd of fo ur big inflations, in Robert Hall et al., Inflat ion, C hicago, Chicago University Press. 1983, pp.41-93 Imposta da inflazione : entrate ottenute dai governi attraverso la CREAZIONE DI MONETA 10 b

EFFETTO DI FISHER E l adattamento del TASSO di INTERESSE NOMINALE al TASSO di INFLAZIONE. Esprime quindi la RELAZIONE DIRETTA e UNITARIA tra il tasso d INFLAZIONE e il tasso di INTERESSE NOMINALE. Si fonda sulla relazione: TASSO DI INTERESSE NOMINALE TASSO DI INTERESSE REALE = + TASSO DI INFLAZIONE Determinato da DOMANDA e OFFERTA di FONDI MUTUABILI Determinato da OFFERTA di MONETA Nel L.P. (moneta NEUTRALE), una VARIAZIONE nella crescita della quantità di moneta NON influenza il TASSO di INTERESSE REALE, per cui la variazione del TASSO di INTERESSE NOMINALE è causato dalla VARIAZIONE del TASSO di INFLAZIONE (Effetto di FISHER) 11

RIPASSO Tasso di interesse NOMINALE : tasso al quale si riferiscono normalmente le transazioni bancarie Tasso di interesse REALE : tasso nominale corretto dall inflazione Tasso di interesse REALE : tasso di interesse NOMINALE INFLAZIONE 12 b

COSTI DELL INFLAZIONE Perdita di potere d acquisto : INESISTENTE per effetto della NEUTRALITA dell inflazione. L inflazione in se stessa NON riduce il potere d acquisto REALE degli individui - Spreco di RISORSE per effetto dell incentivo a RIDURRE la quantità di MONETA detenuta in forma DIRETTAMENTE LIQUIDA; incentivo generato dall INFLAZIONE. Costi connessi alla NECESSITA di cambiare i prezzi di vendita. Impossibilità di allocare le risorse in modo efficiente in presenza di VARIAZIOE dei PREZZI. 13 a

EFFETTO DI FISHER Esempio : Tasso di interesse nominale e tasso d inflazione negli Stati Uniti, 1950-19961996 Confronto della serie storica dei dati rilevati (a partire dal 1950) del tasso d inflazione ( misurato dall indice generale dei prezzi al consumo ) e del tasso d interesse nominale sui Buoni del Tesoro trimestrali negli Stati Uniti. La forte correlazione tra le due variabili prova l effetto di Fisher: quando l inflazione aumenta, aumenta anche il tasso d interesse nominale. Fonte: U.S. Department of Commerce; U.S. Department of Labor. 12 a

COSTI DELL INFLAZIONE Effetto di DRENAGGIO FISCALE da TASSAZIONE sui valori nominali. REDISTRIBUZIONE ARBITRARIA DELLA RICCHEZZA IN CASO DI INFLAZIONE INATTESA 13 b