Capitolo 3 Il reddito nazionale: da dove viene e dove va
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- Leo Riva
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1 Capitolo 3 Il reddito nazionale: da dove viene e dove va 1
2 Obiettivo generale 4 domande sulle fonti e sull utilizzo del PIL: Cosa determina la produzione aggregata di beni e servizi (reddito nazionale totale)? Come si distribuisce il reddito nazionale tra i fattori di produzione? Cosa determina la domanda di beni e servizi? Cosa crea l equilibrio tra domanda aggregata e offerta aggregata di beni e servizi? Per rispondere a queste domande bisogna analizzare come interagiscono le diverse componenti dell economia=> diagramma del flusso circolare 2
3 Il flusso circolare della macroeconomia 3
4 Il flusso circolare della macroeconomia Si considerino i flussi monetari dal punto di vista degli attori economici: Individui percepiscono un reddito che utilizzano per pagare le tasse allo Stato consumare beni e servizi risparmiare, investendo nei mercati finanziari Le imprese: acquisiscono ricavi attraverso la vendita di beni li utilizzano per pagare i fattori di produzione Lo Stato: incassa il ricavato delle tasse lo utilizza per finanziare la spesa pubblica se spende più di quanto riceve, si indebita sui mercati finanziari per coprire il disavanzo 4
5 Il modello macroeconomico Si svilupperà un modello classico semplificato per spiegare le interazioni economiche illustrate dal diagramma del flusso circolare: 1 da cosa dipende il volume di produzione delle imprese e, quindi, il livello del reddito nazionale 2 come il mercato dei fattori distribuisce questo reddito tra gli individui (teoria neoclassica) 3 quali sono gli impieghi della produzione aggregata (C, I, G) 4 infine, verificheremo che domanda aggregata (C+I+G) e offerta aggregata (volume della produzione) raggiungono equilibrio 5
6 Il modello macroeconomico Obiettivi e ipotesi Obiettivo: Studio della domanda e offerta di beni e servizi Determinazione del prodotto totale e delle componenti della domanda aggregata (variabili endogene) Ipotesi: Market clearing: mercati sempre in equilibrio Economia chiusa (NX = 0) Il livello di tecnologia è fisso ed è dato dalla funzione di produzione 6
7 Il modello macroeconomico Componenti La produzione di beni e servizi: Produzione di beni e servizi (reddito) Domanda e offerta di fattori produttivi (capitale e lavoro) Prezzi dei fattori e distribuzione del reddito La domanda di beni e servizi Le componenti della spesa aggregata (C, I, G) Domanda di capitali di prestito (per gli investimenti) Determinazione dell equilibrio Mercati di fattori produttivi e produzione Mercato finanziario: i capitali di prestito 7
8 Il modello macroeconomico Componenti La produzione di beni e servizi: Produzione di beni e servizi (reddito) Domanda e offerta di fattori produttivi (capitale e lavoro) Prezzi dei fattori e distribuzione del reddito La domanda di beni e servizi Le componenti della spesa aggregata (C, I, G) Domanda di fondi mutuabili (per gli investimenti) Determinazione dell equilibrio Mercati di fattori produttivi e produzione Mercato finanziario: i fondi mutuabili 8
9 La produzione di beni e servizi Fattori di produzione I fattori di produzione (input): K = capitale, strumenti, macchinari e impianti utilizzati nella produzione. L = lavoro, L impegno fisico e mentale dei lavoratori. 9
10 La produzione di beni e servizi Funzione di produzione La funzione di produzione viene indicata con Y = F (K,L) Rappresenta la tecnologia disponibile per trasformare capitale e lavoro in beni e servizi. Indica quanta produzione Y si ottiene da K unità di capitale e L unità di lavoro dato il livello della tecnologia produttiva disponibile in un dato momento. 10
11 La produzione di beni e servizi Ipotesi del modello 1. Il livello della tecnologia è fisso. 2. I livelli di capitale e di lavoro disponibili nell economia sono fissi e sono pienamente utilizzati: K = K L = L Quindi la produzione è data da: Y = F ( K, L) 3. La funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti. 11
12 I rendimenti di scala I rendimenti di scala indicano quale è l effetto sulla produzione totale di un aumento equiproporzionale di tutti i fattori produttivi. Consideriamo un livello di capitale iniziale K 1 e un livello di lavoro L 1 La produzione è data da: Y 1 = F(K 1,L 1 ) Moltiplichiamo tutti i fattori del 50% Di quanto aumenta la produzione totale rispetto all aumento dei fattori? (ovvero aumenta di più o di meno del 50%?) 12
13 I rendimenti di scala I rendimenti di scala sono: costanti se l aumento della produzione è uguale a quello dei fattori crescenti se l aumento della produzione è superiore a quello dei fattori decrescenti se l aumento della produzione è inferiore a quello dei fattori 13
14 Il reddito Come viene distribuito tra i diversi fattori? I fattori di produzione sono remunerati sulla base dei loro prezzi di mercato. I prezzi dei fattori rappresentano il pagamento per l uso di una unità di fattore Il salario è il prezzo pagato per l uso del lavoro L. La rendita del capitale è il prezzo pagato per l uso del K. 14
15 I prezzi dei fattori Notazione I prezzi nominali W = salario (nominale) R = rendita del capitale P I prezzi reali: = prezzo del prodotto W /P = salario reale (misurato in unità di prodotto) R /P = rendita reale del capitale (misurata in unità di prodotto) 15
16 Il mercato dei fattori Prezzi di equilibrio tra domanda e offerta I prezzi dei fattori sono determinati sul mercato concorrenziale. Offerta fattore produttivo. In questo modello è fissa e pari a: K L Domanda fattore produttivo. Le imprese domandano fattori produttivi al fine di massimizzare i profitti. Ma in base a quale criterio l impresa stabilisce la quantità di fattori da domandare che permettono di MAX profitti? PML, PMK 16
17 Produttività marginale del lavoro (PML) Quanta produzione è ottenibile utilizzando una unità di lavoro? Definizione: La produttività marginale del lavoro è la quantità di prodotto ottenibile con una unità aggiuntiva di lavoro (data la quantità di capitale): PML = F(K, L + 1) F(K, L) 17
18 Produttività marginale del lavoro (PML) Matematicamente: La PML è rappresentata dalla derivata (parziale) della funzione di produzione rispetto al lavoro: Graficamente: PML = dy ( K, L) dl La PML è rappresentata dalla pendenza della funzione di produzione 18
19 Funzione di produzione Produttività marginale Y Produzione 1 PML 1 PML La PML cala se la quantità di lavoro impiegato cresce 1 PML La pendenza della funzione di produzione è la produttività marginale del lavoro L Lavoro 19
20 La produttività marginale del lavoro è decrescente La produttività marginale di un fattore decresce al crescere delle quantità di fattore utilizzate (date tutte le altre variabili). Intuizione: Se K è costante ma L cresce: Meno impianti disponibili per ogni lavoratore Minore produttività 20
21 Domanda di fattori Il lavoro Una impresa richiede unità di lavoro fino al punto in cui il ricavo incrementale (PML*P) è pari al salario (W). In particolare, dal punto di vista della singola impresa il salario è dato (dipende dal mercato), ma la produttività del lavoro dipende da quanto fattore si sta usando nella produzione. PML*P = W W/P= PML 21
22 Il salario di equilibrio Domanda e offerta di lavoro L offerta di lavoro è costante e pari a Il salario (prezzo di equilibrio) è quindi determinato dalla domanda PML Salario W/P L L uguaglianza tra domanda e offerta determina il salario reale di equilibrio L offerta di lavoro è costante e pari a tutto il lavoro disponibile nell economia La PML è la curva di domanda di lavoro L D = PML L O = L L 22
23 La rendita del capitale Per il lavoro: PML = W/P. Ripetiamo lo stesso ragionamento per il capitale. La produttività marginale è decrescente anche per il capitale: PMK se K Quindi La curva della produttività marginale dell impresa rappresenta la curva di domanda di capitale. Domanda di capitale: L impresa domanda capitale fino al punto in cui la produttività e il costo marginale sono uguali: PMK = R/P IN SINTESI: l impresa domanda ciascun fattore produttivo in misura tale per cui il Prodotto Marginale del fattore uguaglia il suo prezzo 23
24 La distribuzione della ricchezza prodotta La teoria neoclassica QUINDI Se tutte le imprese sono concorrenziali e max profitto, ogni fattore è remunerato in relazione al suo contributo marginale al processo produttivo: PML = W/P; PMK = R/P Perciò il monte salari è pari a: PML x L La rendita totale del capitale a: PMK x K Il reddito che rimane alle imprese dopo avere remunerato di fattori è il profitto economico, destinato ai proprietari delle imprese. Profitto economico= Y-(PMLxL) (PMKxK) Y= (PMLxL) + (PMKxK) - Profitto economico A quanto ammonta la quota riservata al profitto economico? 24
25 La distribuzione della ricchezza prodotta La teoria neoclassica Dato che ogni fattore di produzione è remunerato in base alla sua produttività marginale, se la funzione è a rendimenti di scala costanti il reddito viene interamente ripartito tra capitale e lavoro: Y = PML L + PMK K Questo vuol dire che una volta remunerati tutti i fattori di produzione non rimane più nulla. Allora, come spiegare l esistenza del profitto economico nell economia reale? Vedi libro.. 25
26 Il modello macroeconomico Componenti La produzione di beni e servizi: Produzione di beni e servizi (Reddito) (reddito) Domanda e offerta di fattori produttivi (capitale e lavoro) Prezzi dei fattori e distribuzione del reddito La domanda di beni e servizi Le componenti della spesa aggregata (C, I, G) Domanda di capitali di prestito (per gli investimenti) Determinazione dell equilibrio Mercati di fattori produttivi e produzione Mercato finanziario: i capitali di prestito 26
27 Domanda di beni e servizi Le componenti della domanda aggregata sono: C = Domanda per consumo di beni e servizi I = Domanda di beni di investimento G = Domanda di beni e servizi dello Stato (In una economia chiusa: le esportazioni nette sono pari a zero NX = 0) 27
28 Consumo, C Il consumo delle famiglie dipende dal reddito disponibile dopo il pagamento delle tasse al governo. Reddito disponibile: (Y T) La funzione di consumo indica quanta parte del reddito disponibile viene destinata al consumo: C = C(Y T) Per propensione marginale al consumo si indica l aumento di C indotto da un aumento unitario di reddito disponibile. 28
29 La funzione di consumo Si suppone che aumento del reddito disponibile porti a un aumento dei consumi: (Y T ) C C C=Co + c(y-t) PMC La propensione marginale al consumo indica di quanto aumenta il consumo aggregato in seguito a un aumento unitario di reddito disponibile Y T 29
30 Investimenti, I Gli investimenti delle imprese dipendono dal costo di prendere a prestito i capitali necessari Il costo di prendere a prestito è dato dal Tasso di interesse reale: r Tasso di interesse nominale corretto per l inflazione La funzione di investimento mette in relazione la quantità di investimenti con il tasso di interesse reale: I = I(r) 30
31 Investimenti, I Il tasso di interesse reale misura il costo reale di prendere a prestito fondi mutuabili il costo-opportunità di utilizzare i propri fondi per consumo o darli a prestito In entrambi i casi maggiore è il tasso di interesse reale e minore è il numero di investimenti profittevoli (ovvero con redditività non inferiore al costo) Quindi se il tasso di interesse cresce gli investimenti totali calano. 31
32 La funzione degli investimenti r La funzione degli investimenti esprime una relazione negativa tra tasso di intesse reale e investimenti totali I = I(r) I 32
33 La spesa pubblica G e le tasse T La spesa pubblica G include tutte le spese pubbliche per l acquisto di beni e servizi ed esclude i pagamenti per trasferimenti Le tasse T rappresentano le entrate per il governo Il bilancio pubblico è dato da (G T) ed è: In pareggio se G = T In avanzo se G < T In disavanzo (deficit) se G > T 33
34 La spesa pubblica G e le tasse T L intervento del governo non è spiegato dal modello. Sia la spesa pubblica G sia le tasse T sono variabili esogene al modello (e sono considerate costanti). Il modello permette di studiare come le endogene (C, I, r) variano in equilibrio in risposta al cambiamento delle esogene (G e T). 34
35 Il modello macroeconomico Componenti La produzione di beni e servizi: Produzione di beni e servizi (reddito) Domanda e offerta di fattori produttivi (capitale e lavoro) Prezzi dei fattori e distribuzione del reddito La domanda di beni e servizi Le componenti della spesa aggregata (C, I, G) Domanda di capitali di prestito (per gli investimenti) Determinazione dell equilibrio Mercati di Fattori fattori produttivi Produttivie produzione Produzione Mercato finanziario: Finanziario: i I fondi capitali mutuabili di prestito 35
36 Il modello macroeconomico Determinazione dell equilibrio Cosa crea l equilibrio tra DA e OA? Nel modello classico il tasso di interesse ha un ruolo cruciale!!! Ci sono due modi di considerare il ruolo del tasso di interesse: come esso influenza l offerta e la domanda di beni e servizi (equilibrio Mercato di beni e servizi) come esso influenza l offerta e la domanda di prestiti (equilibrio Mercato Finanziario) 36
37 Modello macroeconomico: Ipotesi e Variabili Ipotesi: Market clearing: mercati sempre in equilibrio Economia chiusa (NX = 0) Il livello di tecnologia è fisso ed è dato dalla funzione di produzione Y=F(K,L). I rendimenti di scala della funzione di produzione sono costanti Disponibilità dei fattori produttivi fissi e pienamente utilizzati Il Consumo è funzione del reddito disponibile C=C(Y-T) Gli investimenti sono funzione del tasso di interesse reale I=I(r) Variabili esogene: G, T, PMC Variabili endogene: C, I, r 37
38 Il mercato di beni e servizi Le componenti della domanda aggregata: C = C ( Y T ) I = I ( r ) G = T = G T Il mercato di beni e servizi è in equilibrio quando la domanda totale è uguale alla produzione totale (offerta): Y = C + I + G 38
39 Equilibrio nel mercato di beni e servizi Il tasso di interesse come variabile endogena Quale prezzo si aggiusta per mettere in equilibrio domanda e offerta? La produzione è data perché dipende dal capitale e lavoro che sono esogene: Y = F( L, K) Riscriviamo la condizione di equilibrio: Y = C ( Y T ) + I ( r) + L unica variabile endogena che può rendere i due lati dell equazione uguali è il tasso di interesse: r Variazioni del tasso di interesse inducono variazioni degli investimenti fino a quando la domanda totale e la produzione sono uguali G 39
40 Equilibrio domanda e offerta aggregata Se r è troppo elevato, gli I saranno bassi e Y>C+I+G Se r è troppo basso, gli I saranno alti e Y<C+I+G Per rispondere come r si aggiusti in modo da portare in equilibrio il mercato dei beni e servizi dobbiamo analizzare il ruolo dei mercati finanziari 40
41 Il mercato finanziario Consideriamo il mercato dei fondi mutuabili Il prezzo di questo mercato è il tasso di interesse reale r che rappresenta la remunerazione per coloro che danno a prestito capitali e il costo da pagare per coloro che prendono a prestito capitali. A livello macroeconomico aggregato: L offerta totale di capitali è data dal risparmio nazionale La domanda totale di capitali deriva dagli investimenti 41
42 Il mercato finanziario L offerta di fondi mutuabili I capitali disponibili per il prestito derivano dal risparmio nazionale ovvero dal risparmio delle famiglie e della pubblica amministrazione. Il risparmio nazionale S è dato da: S = Y C Il risparmio totale: risparmio privato, (Y T) C, + risparmio pubblico G T: G S = ( Y T ) C + T G = = Y C G 42
43 Il mercato finanziario I capitali di prestito sono utilizzati per gli investimenti produttivi. La domanda dipende dalla quantità di investimenti totali: I = I(r) Risparmio totale = Investimenti ( Y T C ) + ( T G) = Per vedere come r porti i mercati finanziari in equilibrio, si considerino le seguenti sostituzioni: ( Y C G) = Y C ( Y T ) G = I ( r) I I 43
44 Il mercato finanziario Y C ( Y T ) G = I ( r) MEMBRO di sinistra (risparmio nazionale S) G e T sono esogenamente determinati dalla politica fiscale, Y è fisso (determinato dai fattori di produzione e dalla funzione di produzione) QUINDI S è anch esso fisso=>offerta di capitali di prestito aggregata è costante MEMBRO di destra (investimenti I) investimenti dipendono dai tassi di interesse L equilibrio è determinato da variazioni della domanda (investimenti) e il prezzo (tasso di interesse) si aggiusta endogenamente. 44
45 Il mercato finanziario Equilibrio e determinazione del tasso di Interesse L offerta di capitali è data da S = Y C G r non dipende dal tasso di interesse reale (quindi verticale) La domanda di capitali è data dalla funzione degli investimenti ed è negativamente correlata al tasso di interesse I = I(r) I 45
46 Il mercato finanziario Equilibrio e determinazione del tasso di interesse r r L uguaglianza tra domanda e offerta determina il tasso di interesse reale di equilibrio. Al tasso di interesse di equilibrio, quanto gli individui vogliono risparmiare è uguale a quanto le imprese desiderano investire. Quindi quantità offerta di prestiti=quantità domandata I I = I(r) 46
47 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: variazioni dell equilibrio al variare delle variabili esogene L equilibrio cambia in seguito a cambiamenti dell offerta di capitali di prestito e della domanda. L offerta di risparmi cambia in seguito a: variazioni della spesa pubblica variazioni dell imposizione fiscale (tasse) cambiamenti della funzione di consumo (ad esempio, variazione della propensione al risparmio delle famiglie). La domanda di investimenti cambia, ad esempio, in seguito a cambiamenti della tassazione dei profitti delle imprese o innovazioni tecnologiche che stimolano la domanda di nuovi macchinari. 47
48 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della spesa pubblica (1) Considerate un aumento di G (con tasse T inalterate). L impatto immediato è un aumento della domanda di beni e servizi MA, dato che Y è fissato dai fattori di produzione, l aumento di G deve essere compensato dalla riduzione di altre componenti della domanda, affinché offerta e domanda siano in equilibrio. Dato che Y-T è invariato C è invariato e QUINDI l aumento di G deve essere compensato con una riduzione di I. Affinché ciò avvenga r deve aumentare. Conclusione: aumento di G provoca un aumento di r e una riduzione di I la spesa pubblica spiazza gli investimenti 48
49 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della spesa pubblica r GRAFICAMENTE S La produzione non cambia (dipende solo da K e L) Quindi, il reddito disponibile (Y T) non cambia e il risparmio privato (Y T C) non varia. r 1 I = I(r) I 49
50 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della spesa pubblica Considerate un aumento di G (con tasse T inalterate). r S2 S1 L uguaglianza tra domanda e offerta determina il nuovo tasso r di equilibrio r 2 r 1 al vecchio tasso r di equilibrio la domanda di prestiti supera l offerta I = I(r) I Quindi la spesa pubblica spiazza gli investimenti privati e porta a un aumento del tasso di interesse reale 50
51 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della spesa pubblica (1bis) Considerate un aumento di G (con tasse T inalterate) e il mercato dei fondi mutuabili. Dato che aumento di G non è accompagnato da aumento di T, lo Stato deve finanziare la spesa addizionale indebitandosi sui mercati finanziari, cioè riducendo il risparmio pubblico. Dato che il risparmio privato è invariato, vi sarà una riduzione del risparmio nazionale. Se il tasso di interesse non varia, la domanda di prestiti supera l offerta (poiché vi è stata una riduzione del risparmio nazionale!). Solo se r aumenta si potrà raggiungere un nuovo equilibrio 51
52 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: diminuzione dell imposizione fiscale (2) Considerate una riduzione di T Effetto: aumento del reddito disponibile (Y-T) e quindi di C (l effetto di una riduzione di T su C dipende dalla PMC: +PMC è elevata, maggiore sarà l effetto) Dato che Y è fissato dai fattori e dalla funzione di produzione, dato che G è determinato esogeneamente, allora l aumento dei C deve essere compensato da una riduzione degli I Affinché I diminuiscano, r deve aumentare. Conclusione: riduzione di T provoca un aumento di r e una riduzione di I (spiazza gli investimenti) Considerate una riduzione di T e il mercato dei fondi mutuabili 52
53 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della domanda di investimenti (3) Dati G e T, consideriamo un aumento della domanda di investimenti: Se la domanda di investimenti aumenta, la curva I(r) si sposta verso l alto mentre la curva di r S offerta di capitali resta inalterata. Poiché l offerta di fondi mutuabili non aumenta, il tasso di interesse cambia, ma gli investimenti di equilibrio restano inalterati r 1 I = I(r) I 53
54 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della domanda di investimenti Dati G e T, consideriamo un aumento della domanda di investimenti: r S r 2 L uguaglianza tra domanda e offerta determina il nuovo tasso r di equilibrio, ma I non cambia r 1 I = I(r) I La maggiore domanda di investimenti non viene soddisfatta in equilibrio, poiché l offerta è anelastica al tasso di interesse (abbiamo ipotizzato che l offerta sia fissa) 54
55 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della domanda di investimenti Giungeremmo a una conclusione diversa se, invece di ipotizzare che la curva di offerta di risparmio sia fissa, ipotizzassimo che dipende anch essa da r. Poiché r rappresenta il rendimento del risparmio (e il costo dell indebitamento), un r più elevato potrebbe ridurre i consumi e aumentare i risparmi. In questo caso la curva di risparmio avrebbe pendenza positiva e non più verticale! Come cambierebbe la nostra analisi? Un aumento della domanda sarebbe (parzialmente) soddisfatto nel nuovo equilibrio se il risparmio fosse positivamente correlato al tasso di interesse (come accade nella realtà). 55
56 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della domanda di investimenti Infatti, in questo caso se i risparmi crescono con il tasso di interesse (che rappresenta la remunerazione dei fondi mutuabili), la curva di offerta ha pendenza positiva r La domanda di investimenti aumenta, la curva I(r) si sposta verso l alto mentre la curva di offerta di capitali resta inalterata. r 1 I = I(r) I 1 56
57 L equilibrio macroeconomico Statica comparata: aumento della domanda di investimenti In questo modo, l aumento della DOMANDA DI INVESTIMENTO FAREBBE AUMENTARE SIA R SIA i: r r 2 r 1 Poiché l offerta di capitali cresce se cresce il tasso di interesse L uguaglianza tra domanda e offerta determina il nuovo tasso r di equilibrio in cui I cresce I = I(r) I 1 I 2 57
58 Domande di ripasso del capitolo 3 Cosa determina la produzione aggregata in una economia? Da cosa dipende la domanda di fattori di una impresa concorrenziale che massimizza il profitto? Come viene distriduito il reddito tra i fattori produttivi? Da cosa dipendono consumo aggregato e investimenti? 58
59 Domande di ripasso del capitolo 3 Che cos è la spesa pubblica? Che cosa garantisce l equilibrio tra D e O aggregate in una economia di mercato? Cosa succede a: consumo, investimenti e tasso di interesse se varia la spesa pubblica? oppure l imposizione fiscale? Oppure la domanda di investimenti? 59
60 In sintesi Modello di economia chiusa del funzionamento dell economia Ipotesi: fattori di produzione e intervento pubblico sono esogeni Domanda di fattori, produttività marginale e teoria neo-classica della distribuzione Mercato dei beni Consumo Investimenti Spesa pubblica Mercato finanziario Domanda e offerta di fondi: tasso di interesse 60
61 In sintesi Equilibrio macroeconomico: il ruolo del tasso di interesse per ottenere l equilibrio. Variazione del risparmio: effetti della politica fiscale Variazione della spesa pubblica Variazione dell imposizione fiscale Variazione della domanda di investimenti 61
62 In sintesi Nel caso di variazione della domanda di investimenti Se l offerta di risparmio è fissa, una maggiore domanda di investimenti aumenta soltanto il tasso di interesse. Questo non è vero se il consumo dipende da r. 62
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