IL LAVORO Laura Zanfrini

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Transcript:

XVII Rapporto ISMU sulle Migrazioni 12 dicembre 2011 IL LAVORO Laura Zanfrini (l.zanfrini@ismu.org) Il quadro internazionale dopo la Grande Recessione 5 milioni i posti di lavoro persi nell Europa a 27 Debole e lenta ripresa dell occupazione: jobless recovery Rischi di declino del sogno americano, con la crescita della disoccupazione e della cattiva occupazione Deciso peggioramento della condizione occupazionale dei migranti, con un aggravamento dei tassi di disoccupazione sia in termini assoluti sia nel confronto con la popolazione autoctona Crescita della disoccupazione di lunga durata tra gli immigrati, crescente esposizione degli immigrati al rischio di povertà Forte riduzione dei contingenti ammessi, senza però rispolverare le vecchie politiche degli stop Drastica riduzione degli ingressi di labour migrants 1

Il quadro italiano dopo la Grande Recessione Riallineamento verso il basso della struttura occupazionale, crescita del numero di posti di lavoro a bassa qualificazione Deterioramento della qualità complessiva dell occupazione Tendenziale riduzione dei livelli salariali; aumento del gap salariale tra italiani e stranieri Crescita del numero di lavoratori sovraqualificati in rapporto alle mansioni svolte, un fenomeno ulteriormente accentuato nel caso degli immigrati Esasperazione delle tradizionali linee di segmentazione secondo il genere e la cittadinanza I caratteri dell offerta immigrata Persistente crescita delle forze di lavoro, sia in termini assoluti, sia nel confronto con il dato complessivo Un tasso di attività che, pur riducendosi gradualmente, mantiene un deciso differenziale rispetto ai valori medi, nonostante la progressiva familiarizzazione Debole esposizione al rischio di scoraggiamento (molto più frequente tra gli italiani), materializzatosi in altre esperienze nazionali Elevata occupabilità, che si traduce in una sorta di vantaggio competitivo di cui godono gli immigrati (l altra faccia dell etnicizzazione) Deterioramento nel tempo delle chances occupazionali per la componente maschile, peraltro non tale da eliminare il differenziale positivo nei confronti dei lavoratori italiani 2

Forze di lavoro, per nazionalità 2008 2009 2010 2011 Italiani 23.253.393 23.003.272 22.821.072 22.525.823 Stranieri 1.678.374 1.945.135 2.210.558 2.503.458 Totale 24.931.767 24.948.408 25.031.631 25.029.281 Elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro I caratteri dell occupazione immigrata Crescita persistente sia in termini assoluti, sia nel confronto con il dato complessivo: ammonta a oltre 1 milione l occupazione straniera aggiuntiva creata negli ultimi sei anni Crescita della disoccupazione, che appare comunque irrisoria se rapportata alla crescita degli attivi Persistente concentrazione nelle mansioni operaie e non qualificate e nei settori con produttività stagnante Oltre a colmare le job vacancies e a riprodurre le specializzazioni etniche ormai consolidate, il lavoro immigrato sembra avere la funzione di calmierare i salari (il gap salariale con gli italiani è pari al 19% per gli uomini e al 29,4% per le donne) 3

Occupati di 15 anni e oltre, per nazionalità 2008 2009 2010 2011 Italiani 21.651.140 21.225.104 20.834.538 20.674.516 Stranieri 1.519.317 1.741.133 1.923.875 2.199.770 Totale 23.170.457 22.966.237 22.758.413 22.874.286 Elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro Gli occupati per profilo professionale e nazionalità Professioni qualificate e tecniche Impiegati e addetti del commercio e dei servizi Stranieri v.a. % 149 7,2 342 16,4 Italiani v.a. % 7.651 37,3 6.086 29,6 Operai e artigiani 806 38,7 5.222 25,4 Non qualificate 784 37,7 1.572 7,7 Totale 2.081 100,0 20.531 100,0 Elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro 4

Occupati stranieri per professione e ripartizione geografica, 2010 Nord 8,3 16,2 44,5 31,0 Centro 5,9 17,5 35,5 41,2 M ezzogiorno 5,5 16,0 20,5 57,9 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Qualificate Impiegati commercio e servizi Operai Non qualificate Elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro Il m.d.l. italiano e l immigrazione: un quadro sorprendente e contraddittorio Il mercato del lavoro continua a registrare una straordinaria capacità di assorbire (e ri-assorbire) la manodopera d immigrazione È solo grazie alla componente immigrata che si deve il mantenimento dei volumi dell offerta di lavoro e dell occupazione complessiva, che si sarebbero altrimenti ridotti L impatto della crisi sulla componente straniera delle forze di lavoro può essere considerato modesto, tenuto conto della continuativa crescita dell offerta e del rischio di saturazione degli sbocchi tradizionali Nell ambito dell immigrazione è cresciuta però sia la componente disoccupata, sia quella percettrice di sussidi Si riduce la quota di imprese che intendono assumere immigrati La segregazione nei lavori a bassa qualificazione e il gap salariale rispetto ai nativi sono ancora più pronunciati nelle regioni meridionali Il contributo degli stranieri alla creazione del PIL (12,1%) è decisamente superiore al loro peso demografico 5

Gli atteggiamenti degli italiani Più dei 2/3 degli italiani NON ritengono che gli immigrati portino via posti di lavoro agli italiani (Fonte: Transatlantic Trends) I ¾ degli italiani ritengono che gli immigrati vengono adibiti a mansioni che non potrebbero essere svolte altrimenti (Fonte: Transatlantic Trends) L 86% degli italiani ritiene che gli immigrati svolgono lavori che gli italiani non vogliono fare, contribuendo al miglioramento dell economia (Fonte: Eurispes) La metà degli italiani è però CONTRARIA a incoraggiare l immigrazione per motivi di lavoro (Fonte: Transatlantic Trends) La quota di italiani che vede gli immigrati come una risorsa economica è oggi al minimo storico, 39,6% (Fonte: Demos & PI) Per il 60% dei GIOVANI italiani gli stranieri sono un problema soprattutto in riferimento alle opportunità di lavoro (Fonte: Gtk-Eurisko) I giovani tendono ad essere PIU CRITICI nei confronti dell immigrazione rispetto alle persone d età più matura (Fonte: Gtk-Eurisko) Rapporto ISMU, Gli italiani e l'immigrazione Gli aspetti problematici Il m.d.l. italiano sembra stia cercando un nuovo equilibrio ampliando il ricorso a manodopera straniera a bassa retribuzione rinunciando a investire sulle giovani generazioni guardando più alle convenienze di breve periodo che alle istanze di riproducibilità dello sviluppo Con conseguenze preoccupanti riguardo: alle prospettive di uscita dalla crisi comprimendo i salari si riduce la domanda interna sui futuri equilibri di welfare messi a rischio dalla crescita della componente inoccupata, dal numero crescente di lavoratori poveri e dal modesto apporto che può venire dai lavoratori a bassa retribuzione sulla coesione sociale posta sotto tensione dalla percezione degli stranieri quali involontari concorrenti sleali 6

Gli aspetti problematici Le istanze d ingresso hanno via via perso corrispondenza con la dimensione effettiva del fabbisogno di manodopera d importazione si è diffuso un atteggiamento di sostanziale rassegnazione nei confronti del processo di riproduzione dell irregolarità insieme alla consapevolezza del carattere non programmabile di buona parte dei nuovi ingressi Accanto e ancor più che alla questione della selezione all ingresso, occorrerà prestare attenzione alle modalità più consone a valorizzare il potenziale che l immigrazione rappresenta Un agenda di punti per il futuro governo delle labourmigrations La gestione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi o a rischio di perdere il proprio impiego Assumere il migrante come una sorta di archetipo del cittadino europeo per la sperimentazione di nuovi approcci in tema di politiche per l occupabilità e la riconversione professionale La necessità di ripensare all idea di integrazione, oggi fortemente sbilanciata sulla dimensione lavorativa Promuovere una cultura dei diritti e dei doveri e l espressione di una cittadinanza attiva, specie alla luce delle proposte di riforma della legge sulla cittadinanza 7

Un agenda di punti per il futuro governo delle labourmigrations L adozione e la diffusione di strategie di gestione delle risorse umane basate sul diversity management Favorire l espressione del potenziale specifico di ciascun lavoratore, traducendolo in valore aggiunto in termini di performances organizzativa Favorire la circolazione di conoscenze e buone prassi in tema di cross-cultural management La valorizzazione dell immigrazione come volano per l internazionalizzazione delle economie locali e nazionali Riconoscere e sostenere il ruolo dei cittadini transnazionali per la promozione dello sviluppo nei contesti d origine e di destinazione Sviluppare programmi specifici per l attrazione di studenti Grazie per l attenzione! 8