PIANO FORESTALE TERRITORIALE DI INDIRIZZO Ambito della Alta Valle Arroscia Gruppo di lavoro incaricato
PIANI FORESTALI TERRITORIALI D INDIRIZZO (PFTI) Il Programma Forestale Regionale (DCR n. 17/2007) ha individuato la necessità di una pianificazione forestale organizzata su tre livelli: 1) un livello regionale fondato sull attuazione del Programma Forestale Regionale; 2) un secondo a livello di comprensorio relazionato alle specificità dei comprensori come approfondimento e dettaglio di quanto definito dal livello regionale (PFTI); 3) un terzo di livello aziendale quale pianificazione di settore di dettaglio (Piani di assestamento).
I Piani forestali territoriali d indirizzo (PFTI): - sono piani di settore (forestale); - agiscono su scala di area vasta (es. più comuni, una Comunità Montana o Unione di Comuni, una Provincia, una vallata); - nel rispetto dell ordinamento giuridico e dei principi di competenza e sussidiarietà; - su scala comprensoriale sovra aziendale in riferimento alla gestione; - su scala intercomunale in riferimento agli aspetti amministrativi; - sono principalmente strumenti di pianificazione, funzionali alla gestione (es. i piani di assestamento di 3 livello sono più propriamente strumenti gestionali)
PFTI
Struttura e contenuti del PFTI La Struttura del PFTI può in estrema sintesi articolarsi secondo il seguente schema di documenti o elaborati: a) Relazione b) Cartografia d analisi c) Cartografia di sintesi e pianificazione d) Piano della Viabilità Agro-Silvo-Pastorale e) Proposta di Regolamento di attuazione
Cartografia di analisi CARTA D USO DEL SUOLO (1:10.000) CARTA DEI TIPI FORESTALI (1:10.000) CARTA DELLE CATEGORIE FORESTALI CARTA DEI VINCOLI (paesistico; idrogeologico; PAI; Vincoli di aree sottoposte a tutela, Rete Natura 2000) CARTA D INQUADRAMENTO DEGLI ASPETTI PIANIFICATORI E NORMATIVI DEL PTCP - Sintesi previsioni di PTCP di interesse del PFTI. CARTA DEI PIANI DI ASSESTAMENTO ESISTENTI CARTA DELLE ATTITUDINI FUNZIONALI DEL TERRITORIO BOSCHIVO - Individua le attitudini dei boschi ad erogare un particolare bene o servizio: 1. protettiva; 2. naturalistica; 3. produttiva; 4. turistico-ricreativa e didattica; 5. tutela paesistica; 6. igiene ambientale; CARTA DEI DISSESTI E DELLE INFRASTRUTTURE Bacini e reticolo idrico; Dissesti in atto; Danni da incendio; Viabilità di interesse agrosilvopastorale..
Cartografia di analisi Rete natura 2000 - SIC
Cartografia di sintesi TAVOLA DELLE DESTINAZIONI FUNZIONALI PREVALENTI Indica le destinazioni funzionali dei poligoni di bosco. TAVOLA DELLE ZONE TIPOLOGICO-FUNZIONALI (SETTORI O MACROPARTICELLE) Unità gestionali cui sono associate delle prescrizioni di orientamento gestionale TAVOLA DELLE TRASFORMAZIONI AMMESSE boschi non trasformabili (es. riserve naturali o tipi forestali particolarmente rari, boschi di protezione, ecc.) TAVOLA DELLE COMPENSAZIONI Individua le superfici forestali sulle quali attuare interventi di compensazione relativi ad azioni di trasformazione del bosco TAVOLA DEI PIANI GESTIONALI Piani di assestamento forestale (pianificazione di terzo livello) in vigore TAVOLA DELLE INFRASTRUTTURE DI SERVIZIO previsioni e indicazioni del Piano riguardo la viabilità agro-silvo-pastorale CARTA/E DELLE AZIONI E DEGLI INTERVENTI SELVICOLTURALI
Inquadramento e analisi forestale - Tipi Forestali Liguria (1:25.000) validati e modificati per scala 1:10.000 - Caratterizzazione dendrometrica dei tipi (rilievi relascopici diametrici con altezze, carotine per età e incrementi diametrici) - Maglia campionaria di un rilievo ogni 50 ettari; spostamenti di punti per inaccessibilità o necessità di caratterizzare i tipi forestali) - Descrizione fisica della stazione - Descrizione delle caratteristiche dei popolamenti (forma di governo, struttura, tipo strutturale o fase evolutiva, copertura, rinnovazione, ecc.) - Gli obiettivi dei rilievi sono quelli di fornire conoscenze di tipo strutturale e dimensionale sulle tipologie forestali
Categorie e tipi forestali
Categorie e tipi forestali
Categorie e tipi forestali (per Comune)
La provvigione reale (valori medi)
Attitudine e funzione dei comprensori boscati - La zonizzazione funzionale assegna ad ogni porzione omogenea di bosco la funzione ritenuta più efficiente - Per ciascun poligono di tipo forestale e/o categoria forestale è necessario individuare quale sia la scelta migliore tra le diverse alternative decisionali, rappresentate dalle diverse funzioni che il bosco sarà destinato a svolgere nel contesto storico e territoriale al presente e nel prossimo futuro. - in esame diversi fattori e attributi, riconducibili a due aspetti: 1) attitudine del sito, determinato dalle caratteristiche fisiche, topografiche, economiche, del contesto geotopografico e vincolistico del territorio; 2) vocazione del tipo forestale, rappresentato dalla realtà biologica ed in particolare dalla formazione forestale che occupa quella determinata tessera di territorio.
L analisi della suddivisione territoriale in funzione dell attitudine produttiva evidenzia la predominanza delle classi medie e alte (> 7 pari 64% superficie).
L attribuzione della destinazione funzionale prevalente va pertanto intesa quale linea principale di indirizzo delle strategie gestionali del territorio boscato, finalizzata ad orientare le scelte selvicolturali, senza tuttavia prescindere dal considerare le altre attitudini/vocazioni.
Le unità di indirizzo gestionale Macroparticelle - Sono le unità gestionali ma nel contesto di una pianificazione di secondo livello (il PFIT non è un Piano di Assestamento) - Zone di ampiezza notevole (es. da 100 fino a oltre 500 ha) molto superiore a quella di una particella di piano di assestamento (es. da 10 fino a 30-40 ha). - Non sono omogenee riguardo alla categoria o al tipo forestale e possono anche non essere completamente omogenee negli aspetti funzionali prevalenti. - Sono caratterizzate da limiti che cercano di riconoscere e attribuire una funzionalità gestionale in riferimento alla fisiografia, all accessibilità, al sistema delle proprietà e dei territori amministrativi e anche dei vincoli (es. Rete Natura 2000, Aree protette, ecc.).
PFTI Alta Valle Arroscia Estratto di cartografia di macroparticelle
Esempio di scheda sintetica di descrizione di macroparticella
Modelli di gestione selvicolturale - Per ogni tipo fisionomico (categoria o tipo forestale, e forma di governo) sono individuati dei modelli di gestione selvicolturale che mettano in evidenza le forme di taglio e di gestione. - I modelli colturali di riferimento, si fondano sul perseguimento della stabilità ecologica e strutturale delle cenosi; - L individuazione dei modelli è stata condotta analizzando i trattamenti in atto, i Piani di Assestamento, le PMPF, le indicazioni presenti ne I tipi forestali della Liguria, le destinazioni funzionali prevalenti, i risultati e le valutazioni delle analisi in campo.
Indicazioni di gestione e trattamenti selvicolturali
La viabilità di servizio al bosco Con riferimento al documento Disposizioni per la pianificazione forestale di terzo livello (DGR n. 1082/2011), alla metodologia di Progetto Bosco e alle classificazioni esistenti in Regione Liguria (es. legenda dati vettoriali CTR) si è individuata ed utilizzata la classificazione seguente: -Strada camionabile secondaria / strada extraurbana secondaria: strade adatte alla circolazione di autocarri pesanti per tutto l anno o quasi, hanno una unica carreggiata larga minimo 3 m con banchine e piazzole di scambio, pendenza 3-8%, raggio minimo dei tornanti non inferiore a 7 m; - Strada trattorabile/ carrareccia: strade a fondo naturale, più strette delle camionabili, normalmente più ripide e con curve a raggio più stretto; idonee per consentire l accesso al bosco del personale, sono meno adatte al trasporto del legname;
- Pista camionabile: diramazioni di strade camionabili, lunghe da qualche centinaio di metri a pochi chilometri, a fondo naturale o grossolanamente migliorato,vengono percorse da mezzi pesanti solamente a fondo asciutto -Pista trattorabile / campestre: percorsi permanenti a fondo naturale, aperti con apripista, adatti alla circolazione di trattori a ruote impiegati nell esbosco a strascico, a volte con rimorchi a ruote motrici; larghezza 2-4 m, la pendenza ottimale è del 5-10%; questo tipo di strada è normalmente percorribile da traini locali, eccezionalmente da automezzi ad aderenza totale; - Mulattiera e sentiero: tracciati a fondo naturale che permettono il transito esclusivamente con animali da soma o pedonale.
COMUNE SUPERFICIE FORESTALE (Ha) VIABILITA' DI INTERESSE FORESTALE (Km) DENSITA' VIARIa DI SERVIZIO AI BOSCHI (m/ha) Aquila d'arroscia 816,78 26,36 32,27 Armo 822,83 36,21 44,01 Borghetto d'arroscia 2139,68 72,40 33,84 Cosio di Arroscia 3808,39 65,29 17,14 Mendatica 2659,90 48,37 18,18 Montegrosso Pian Latte 849,48 21,98 25,87 Pieve di Teco 3372,24 89,10 26,42 Pornassio 2346,82 59,37 25,30 Ranzo 683,85 23,98 35,07 Rezzo 3141,28 76,89 24,48 Vessalico 830,31 21,35 25,71 Totale area Valle Arroscia 21471,56 541,30 25,21 i boschi di produzione del Trentino possiedono una densità viaria media di circa 25 m/ha
Manutenzione e condizioni tecniche della viabilità Lo stato di manutenzione della viabilità forestale risulta essere trascurato nella maggior parte dei casi. Le uniche vie di accesso in ottimo stato risultano quelle che portano ad immobili rurali abitati o alcune strade camionabili e trattorabili forestali frequentate abitualmente. Gran parte dei tracciati inoltre non ha caratteristiche tecnicocostruttive tali da mantenere le caratteristiche di realizzazione iniziale con la sola manutenzione ordinaria. In alcuni casi, la viabiltà forestale in cattive condizioni ha favorito instabilità del versante con dissenti idrogeologici di medio-piccola entità.
Tabella di prima stima interventi selvicolturali (in fase di verifica; periodi di 5 anni)
Tabella di prima stima interventi selvicolturali (in fase di verifica; periodi di 5 anni)
Le indagini in campo hanno al momento evidenziato la possibilità di percorrere con interventi selvicolturali, di diversa finalità e tipologia (miglioramenti e utilizzazioni), una superficie di circa 15.000 ha, considerando un periodo di pianificazione di 15 anni. L attuale sistema di accessibilità ai boschi e la rete di viabilità, il sistema delle aree protette e della Rete Natura 2000, ad una prima stima, consentono di percorrere con interventi circa 2/3 della superficie indicata (10.000 ha).
Le potenzialità per gli aspetti produttivi e di valorizzazione socio-economica - Produzione legnosa: a) Legna da ardere; b) Paleria di castagno, c) Filiera energetica, - Assortimenti di pregio per falegnameria (es. per faggio e castagno, cfr. Marco Togni, Università di Firenze, GESAAF) - I castagneti da frutto
Produzione e valorizzazione funghi e tartufi (gestione forestale che concilia usi selvicolturali tradizionali (es. produzione legnosa) e produzione fungina (cfr. progetto Amycoforest, Mario Pavarino e Mirca Zotti, Università Genova, DISTAV) Le connessioni tra il turismo tradizionale dell area costiera (es. balneare, storico culturale) e l eco-agri-turismo legato al bosco e ai sistemi naturali delle aree interne Fronda verde La gestione forestale e gli assorbimenti di carbonio: azioni selvicolturali per l incremento degli assorbimenti; la valorizzazione economica degli assorbimenti incrementali (il mercato volontario dei crediti di carbonio; la prospettiva di una ET per i crediti di carbonio agro-forestali in Italia ed in Europa)
La gestione dei boschi di neoformazione (boscaglie d invasione) sui terrazzamenti e su ex-pascoli o ex-coltivi: conservazione aree aperte; ceduazioni periodiche (con particolare riferimento alle aree accessibili o meccanizzabili); conservazione dei terrazzamenti (aspetti storicoculturali e paesaggistici); tutela da innesco di fenomeni erosivi ad effetto moltiplicatore verso valle. Gestione delle boscaglie d invasione sui terrazzamenti con uliveti abbandonati: tagli e ripuliture con mantenimento/miglioramento degli uliveti
In sintesi: - 25.406 ha Comprensorio - 21481,78 ha Superficie Forestale; - 84,5% Densità boschiva; - 15.000 ha superficie lorda percorribile con interventi (circa 72% del totale); - circa 1/3 è di scarsa accessibilità o a macchiatico negativo; - si stima una ripresa legnosa di 583.338,62 m 3-541 km di viabilità di interesse forestale - di cui il 78% necessita di un qualche intervento di manutenzione.
GRAZIE PER L ATTENZIONE