Edgardo Curcio. Presidente AIEE Associazione Italiana Economisti dell Energia

Documenti analoghi
Edgardo Curcio. Presidente AIEE Associazione Italiana Economisti dell Energia

RELAZIONE DI SINTESI

Figura Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Così, insieme, la nostra energia vale di più

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione

Cogenerazione e teleriscaldamento urbano a Mirandola

Energia e trasporti: il ruolo del metano

ALTRE MODALITA DI PRODUZIONE DI ENERGIA

QUADRO DI PROGRAMMAZIONE PER UNA POLITICA ENERGETICA REGIONALE

L obiettivo di risparmio energetico per l Italia al 2020

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

LA DOMANDA DI ENERGIA IN ITALIA

Impianti di COGENERAZIONE

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Fondazione UniVerde. Convegno Turismo Sostenibile ed Ecoturismo Milano, 18 febbraio Gianfranco Schiava : ELECTROLUX

Metodologia. 5 rapporto sull energia

Energia e Fonti Rinnovabili. Un esempio di risparmio energetico: la produzione distribuita di energia elettrica

N. 14: Produzioni e consumi energetici italiani (v. Q. n. 06)

Lo scenario energetico in Italia

Un passo avanti e due indietro: il settore termoelettrico nel sistema EU ETS

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

Quadro dei consumi energetici

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7

3.7 Consumi energetici

2.7 GLI INDICATORI ENERGETICI

FINANZIARIA Energia.

Programma di sperimentazione

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

GAS NATURALE O METANO

Studio di fattibilità per la climatizzazione di una struttura alberghiera mediante sistema di trigenerazione

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:

Efficienza energetica, online il Piano d'azione 2014 (PAEE). IL TESTO

Strumenti per ridurre consumi e costi: dall audit energetico fino ai meccanismi di finanziamento Andrea Zanfini

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

FOTOVOLTAICO: DOVE SIAMO E DOVE ANDREMO

OSSERVAZIONI il settore industriale

Annuario Istat-Ice 2008

15. Consumi energetici

Nuove centrali ed emissioni di CO2 in Lombardia

Comune di Fiamignano. Il metano extrarete. Nota informativa ad uso dei cittadini

POMPE DI CALORE A.C.S.

CONVEGNO/WORKSHOP. l PATTO dei SINDACI per le SMART CITIES

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO:

Dall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : MW/anno

regolatorie- proposte

QUESTIONARIO. 2. Puoi indicare i consumi termici ed elettrici della tua abitazione e/o i relativi costi?

Colora tu l avventura Alla scoperta dell energia

Piano d Azione per l Energia Sostenibile Comune di Livorno

INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

La gestione dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE)

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

1. Metodologia di calcolo del bilancio dei consumi finali

Appendice B - Format di Attestato di Prestazione Energetica (APE)

Lo sviluppo del teleriscaldamento a Milano. Milano, 24 ottobre 2012

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

Il potenziale di risparmio al 2012 col meccanismo dei certificati bianchi

Provincia di Rimini CONTO ENERGIA Quali prospettive per la riviera solare

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione

FAREFFICIENZA SRL TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA. Ing Lorenzo FABBRICATORE FAREFFICIENZA SRL

I TRASFORMATORI DI DISTRIBUZIONE IN EUROPA

La fornitura del servizio calore (contracting): possibilità di sviluppo

Rapporto ambientale Anno 2012

Il potenziale delle fonti termiche per i Piani Energetici Regionali

Roma, 15 febbraio Conferenza stampa

Energia, risparmio, sostenibilità, efficienza.

All Seasons CLIMATE COMFORT. Heating. Air Conditioning. Applied Systems. Refrigeration

In genere si ritiene che lo spreco di energia si manifesti solo nell uso dei carburanti, dei combustibili e dell energia elettrica.

Ma l incidenza delle componenti fiscali al 60% limita fortemente i benefici

fiscalità imposte erariali sull energia elettrica (accise), dell IVA e degli oneri generali del sistema elettrico*,

Oggetto: il PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale) IL CONTESTO europeo nazionale provinciale

Chi è Medea Sassari i clienti Gruppo Hera 4,4 milioni 8.000

Le Energy Saving Companies (ESCO) e la produzione di energia da fonti rinnovabili

IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE per il Comune di Ruffano. Ing. Matteo Morelli Presentazione della bozza PAES Ruffano, 26/02/2013

Gasdotto Galsi: presentazione del progetto. Carbonia 6 Dicembre 2011

Mission Eco Sun Power Srl soddisfazione vantaggio del cliente, risparmio energetico tutela dell ambiente

Il Gruppo: valore per il territorio

il solare termico quanto costa e quanto rende

il solare termico quanto costa e quanto rende

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio Allegato D10

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

Indice Costo Elettricità Terziario

Estratto Bilancio Energetico Comunale

Bioenergia Fiemme SpA

RELAZIONE SUI RISPARMI DI SPESA 2013 CONSEGUENTI ALL ADESIONE A CONVENZIONI CONSIP E A CONVENZIONI STIPULATE DA ALTRE CENTRALI DI COMMITTENZA

Il ruolo delle pompe di calore nel futuro contesto energetico. Ennio Macchi Dipartimento di Energetica - Politecnico di Milano

4. ENERGIA. Introduzione. Fonte e Metodo d Indagine

IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

RIQUALIFICAZIONI ENERGETICHE:

Come funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento

Anno Rapporto ambientale

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia

Il significato della cogenerazione efficiente

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI

Autorità per l energia elettrica il gas e il sistema idrico

Bolletta 2.0 Guida alla lettura delle voci di spesa per i clienti serviti in regime di tutela

Transcript:

Edgardo Curcio Presidente AIEE Associazione Italiana Economisti dell Energia

1. Il quadro economico ed energetico della Sardegna 1.1 I principali nodi stru1urali dell economia regionale A#ualmente l'economia sarda soffre di un duplice effe#o nega5vo. da un lato l'effe#o della crisi che riguarda il nostro Paese, in relazione ad una crescita nega5va dell'economia ed alle difficoltà del sistema finanziario di sostenere il sistema produ?vo e commerciale; dall'altro lato la sua debolezza stru#urale, che affonda le sue radici nel tempo e che tende ad aggravarsi in presenza di situazioni congiunturali difficili. In questo ambito un fa#ore che incide in maniera nega5va nell'economia sarda è il forte peso e costo dell energia e la mancanza di gas naturale.

Se infa? andiamo a considerare la stru#ura industriale dell Isola rileviamo che: Il se1ore industriale, inclusa la petrolchimica, pesa per il 44% (contro il 34% dell'italia) sugli impieghi finali di energia, per effe1o della presenza di grandi poli industriali energivori legab all uso di combusbbili petroliferi; il se1ore terziario e residenziale pesa per il 13% (contro il 30% dell'italia) per lo scarso impiego dei combusbbili gassosi prabcamente assenb nel riscaldamento e altri usi domesbci il se1ore dei trasporb è molto sviluppato su strada e pesa per il 29% (contro il 31% dell Italia) per mancanza di infrastru1ure regionali

Totale impieghi finali per se#ore al 2005 (4620 migliaia di tep)

Consumo di fon5 primarie 2005 (7310 migliaia di tep)

2. Il progetto GALSI ed il suo impatto sulla struttura energetica della Sardegna 2.1 Il proge1o GALSI Il proge#o GALSI riveste un elevato valore strategico per lo sviluppo del sistema nazionale ed europeo di gas naturale in quanto assicurerà l o?mizzazione delle fon5 di approvvigionamento di gas supportando la crescita del mercato energe5co europeo e nello stesso tempo consen5rà la realizzazione della metanizzazione della Regione Sardegna. Il proge#o prevede l arrivo in Sardegna nel 2014 di circa 8 miliardi di mc di gas naturale proveniente dall Algeria.

2. 2 Il piano delle reb Accanto alla stru#ura portante del gasdo#o che a#raversa la Sardegna dal basso in alto è prevista la realizzazione di un piano di re5 che collegano il metanodo#o principale ai 38 bacini di utenza in cui è stato suddiviso il territorio regionale..

Nelle tabelle seguen5 è indicato lo stato delle procedure per ogni bacino e il riepilogo totale dei procedimen5 NUMERO BACINI NUMERO PAESI STATO PROCEDIMENTO 19 141 AGGIUDICAZIONE GIA AVVENUTA 7 77 AGGIUDICAZIONE IN CORSO 3 6 LAVORI IN CORSO 1 36 LAVORI CONCLUSI 1 4 GARA IN FASE DI INDIZIONE 31 264 TOTALE

Con l'arrivo del GALSI e del metano la stru#ura energe5ca della Regione dovrebbe modificarsi fortemente. Per simulare l'impa#o che la metanizzazione potrà avere sul bilancio e quindi sulla stru#ura industriale ed economica dell'isola abbiamo elaborato un Bilancio energe5co regionale al 2020, anno in cui si prevede che il processo di metanizzazione abbia prodo#o in larga parte i suoi effe? sui consumi e sulla stru#ura energe5ca dell'isola.

Le ipotesi assunte per determinare l impa#o del metano nel sistema energe5co sardo sono state le seguen5: Produzione termoele1rica: La produzione termoele#rica u5lizzerà nel 2020 il seguente mix: " 39% combus5bili solidi (43%, nel 2005); " 22% prodo? petroliferi (49%, nel 2005); " 24% combus5bili gassosi (0%, nel 2005); " 15% rinnovabili (8%, nel 2005). E previsto, per l u5lizzo di cicli combina5 a gas, una riduzione di perdite di trasformazione di energia ele#rica che passano dal 65% al 55%

Industria: " nascita di nuove industrie a media e bassa intensità energe5ca in relazione alla metanizzazione della Regione (così come avvenuto nel Mezzogiorno). Trasporto: " riduzione dei consumi sia per un minor consumo/km auto sia per un maggior uso di carburan5 più efficien5 (metano) e sia per una razionalizzazione del trasporto ferroviario a#ualmente a diesel.

Residenziale: " aumento dei consumi delle famiglie che sos5tuiscono l 80% dei combus5bili petroliferi con il metano, ma che incrementano (anche se sos5tuiscono gli scaldabagni ele#rici con quelli a gas) il consumo di ele#ricità a causa di un maggior benessere e di una ulteriore penetrazione di questa fonte nei consumi domes5ci.

Terziario: " aumento dei consumi del terziario (alberghi, ristoran5, grande distribuzione) che sos5tuiscono il 70% del riscaldamento degli edifici con il metano ma che incrementano il consumo ele#rico per la nascita di nuove imprese e per una maggiore penetrazione di questa fonte.

Consumi energebci finali al 2020 (3730 migliaia di tonnellate di petrolio equivalente) 2005 2020

In termini di mix energe5co si ha il seguente mutamento stru#urale: (migliaia di tonnellate di petrolio equivalente) Nota: l energia ele#rica prodo#a è qui riportata tra le fon5 primarie, pur non essendola, dato l importanza che assume nel nostro sistema energe5co.

3. Le ricadute economiche della metanizzazione nell isola 3.1 I vantaggi del metano Assumendo di sos5tuire l aria propanata u5lizzata da una famiglia media sarda con metano, e tenendo conto del diverso potere calorifico, ma anche del diverso prezzo, si avrebbe un risparmio per la famiglia sarda di circa 170 euro l'anno per la sola sos5tuzione del combus5bile, a cui si dovrebbe però aggiungere il vantaggio di usare il metano per gli scaldabagni ele#rici, con un risparmio s5mato di riduzione della bolle#a ele#rica di circa 100 euro a famiglia. Quindi un risparmio, di circa 270 euro l'anno a famiglia, che per il totale delle famiglie sarde allacciate alla rete (circa 500.000) porta ad un vantaggio economico per il solo se#ore domes5co della Sardegna di circa 140 milioni di euro. Questo dato potrebbe essere aumentato nel momento in cui i consumi di metano nel se1ore residenziale si avvicinassero alla media nazionale.

3.2 I vantaggi nel se1ore terziario e dei servizi In questo se#ore i maggiori usi termici (riscaldamento e acqua sanitaria) sono forni5 da gasolio e GPL. I consumi di ques5 combus5bili sono s5ma5 nel 2008 intorno a 150 migliaia di tep che se sos5tui5 con metano darebbero un risparmio di qualche milione di euro ma molto di più in termini di rendimento come risulta da alcuni semplici esempi: Caso scuola: (500 alunni, 4.000 m 2 consumo 650 MWh) prendendo a riferimento la sos5tuzione di una caldaia tradizionale a gasolio con una condensazione a metano si ha un risparmio anno di 17.000 euro. Caso ospedale: (100 pos5 le#o) la sos5tuzione di una caldaia a olio combus5bile con una a metano a condensazione porta ad un risparmio anno di 35.000 euro. Solo in questa 5pologia di utenze considerato il numero di scuole ed ospedali esisten5 in Sardegna si avrebbe un vantaggio economico dell'ordine dei 13-14 milioni di euro l'anno. A queste andrebbero aggiun5 i risparmi conseguibili negli edifici della P.A. e nel se#ore alberghiero e turis5co che hanno parametri di consumi per riscaldamento ed acqua sanitaria molto eleva5, che porterebbe a vantaggi economici teorici di qualche decina di milioni di euro l'anno per tu#o il se#ore terziario.

3.3 La sostituzione degli attuali combustibili con il gas nel settore industriale Attualmente le industrie in Sardegna, oltreché usare molta energia elettrica per gli specifici usi dei settori dell'alluminio, della chimica, dello zinco e della raffinazione, utilizzano diversi prodotti petroliferi (gasolio, olio combustibile e GPL) per uso di riscaldamento, di processo ed anche gas di sintesi per usi vari energetici. L'arrivo del metano andrebbe a sostituire gran parte degli attuali combustibili (circa 480 migliaia di tep) con un risparmio valutabile intorno a qualche centinaia di milioni di euro, ma favorirebbe anche la nascita di molte nuove imprese (come è accaduto in Mezzogiorno) sopratutto nei settori dove l'uso del metano costituirebbe un elemento determinante e di vantaggio competitivo per la produzione e vendita di prodotti.

Tra queste categorie di imprese citiamo: industria della ceramica e del gas industria cartaria industria del legno e dei truciolati industria dei materiali di costruzione industria alimentare ed agroalimentare Va ricordato che il metano può essere utilmente usato nella cogenerazione e cioè per produrre energia elettrica e calore e quindi molte industrie potrebbero trovare un vantaggio economico dall'utilizzo di questa fonte che farebbe risparmiare loro, per un migliore rendimento termico, circa il 30% del loro consumo in energia. In base a queste valutazioni si può stimare che il settore industriale potrebbe avere un vantaggio economico dall'arrivo del metano valutabile in circa 200 milioni di euro.

3.5 I cambiamenti attesi nella generazione elettrica ed i vantaggi economici relativi Attualmente la generazione elettrica in Sardegna è basata per il 45% da prodotti petroliferi, il 51% da combustibili solidi ed il 5% da fonti rinnovabili. Vi è attualmente una piccola quota di energia elettrica che viene esportata. Il costo dell energia elettrica in Sardegna è elevato sia per il mix di fonti utilizzate e sia per la scarsa interconnessione interna e con il continente che determina scompensi e prezzi zonali elevati. L arrivo del metano con la realizzazione di due centrali a ciclo combinato a gas (400MWe + 200MWe) avrà un duplice effetto sul sistema termoelettrico: da un lato ridurrà i cosb di generazione ele1rica per effe1o del miglior rendimento delle nuove centrali a gas dall altro lato consenbrà l abbawmento di CO 2 ed altri inquinanb rendendo la Sardegna più pulita.

In conclusione i vantaggi economici della metanizzazione in Sardegna si possono valutare in oltre 500 milioni di euro/l anno, comprensivi dei diversi settori presi in esame e dell abbattimento della CO 2. 21

4. Le ricadute occupazionali della metanizzazione in Sardegna Guardando gli occupa5 in Sardegna per se#ori troviamo che il maggior numero di occupa5 è nel comparto dei servizi (73%) seguito dell'industria (20%) e dall'agricoltura (7%). Questo dato peraltro è diverso da quello nazionale ed anche da quello del Mezzogiorno dove l'a?vità dei servizi occupa rispe?vamente il 66% ed il 70% del totale degli occupa5. D'altronde in tu#e le provincie sarde la maggior parte del valore aggiunto è prodo#o dalle a?vità dei servizi. In Ogliastra, a Cagliari ed in Gallura la quota del terziario sul totale è pari a 80% principalmente per il peso della pubblica amministrazione nelle prime due provincie, e del commercio e turismo nella Gallura.

4.2 La metanizzazione in Sardegna ed i suoi riflessi sull occupazione nei vari se1ori Se andiamo a valutare le ricadute occupazionali della metanizzazione della Sardegna troviamo che essa ha andamen5 diversi in funzione delle varie fasi in cui il processo di metanizzazione avviene. In una prima fase, cara#erizzata dai lavori di costruzione della rete principale e dalla realizzazione delle re5 secondarie e re5 urbane per la distribuzione del metano alle varie utenze (già in corso di costruzione) avremo un aumento ne#o di occupazione locale in gran parte temporanea, legata al periodo di esecuzione dei lavori per un totale di circa 3.500 adde? impiega5 nella costruzione delle re5 secondarie e urbane (escluso quindi il gasdo#o).

In una seconda fase, che è quella dell'arrivo del metano alle varie utenze servite, avremo un bilancio occupazionale essenzialmente neutro in quanto avremo nuovi pos5 di lavoro che si potranno realizzare dall'installazione e vendita di nuovi apparecchi ed impian5 lega5 all'uso del gas. Tra quesb cibamo: " le nuove caldaie a metano " gli scaldabagni a gas " gli impian5 di riscaldamento e di condizionamen5 " i distributori stradali a metano " gli impian5 industriali a gas " le nuove centrali a ciclo combinato a gas ma anche esuberi di personale a#ualmente u5lizzato per il trasporto e la ges5one dei combus5bili tradizionali

In una terza fase che possiamo immaginare come quella in cui la metanizzazione della Sardegna sarà, completata dovremmo avere un bilancio occupazionale nuovamente posi5vo sopratu#o in funzione delle nuove a?vità industriali e commerciali che l'arrivo del gas promuoverà nel tessuto industriale ed economico della Sardegna. In par5colare si valuta che, sulla base anche delle esperienze della metanizzazione del Mezzogiorno, i seguen5 se#ori potrebbero essere avvantaggia5 dall'arrivo del metano in Sardegna e quindi creare nuove inizia5ve (o potenziare quelle esisten5) con una posi5va ricaduta occupazionale dire#a e indire#a: agroindustria (incluso biocarburanb) sughero ed affini ceramica e vetro laterizi e manufaw in cemento cartaria legno e mobilio Senza dimen5care le imprese impiegate nella manutenzione delle re5 e degli impian5 domes5ci, che assorbirà non meno di 2000 nuovi adde?. Nel se1ore commerciale avremo invece ricadute posi5ve nei compar5 della grande distribuzione, turismo e servizi collaterali.

Facendo un bilancio totale possiamo sbmare i valori di nuovi occupab come segue: Occupazione stagionale Occupazione fissa nella I fase n 2.000 1.500 nella II fase n // // nella III fase industria n 1.000 500 servizi n 3.000 2.000 Totale n 6.000 4.000 Complessivamente avremo un aumento di nuova occupazione locale per 10.000 addetti di cui il 60% stagionale e il 40% fisso

Conclusioni Con l arrivo del metano in Sardegna, l economia sarda avrà notevoli vantaggi sia sul piano economico, che su quello industriale, occupazionale ed ambientale. Con una proiezione al 2020 dei consumi di energia si s5ma, infa?, che il processo di metanizzazione porterà all economia sarda: " un risparmio annuo di oltre 500 milioni di euro per una maggiore razionalizzazione e minor cos5 dei consumi energe5ci, sia per le famiglie (che avrebbero maggiori possibilità di spesa), sia per i servizi e l industria (che potrebbero aumentare la loro a#ra5vità e compe55vità). " un miglioramento del mix energe5co dell Isola; " una riduzione del costo dell energia ele#rica con ricadute posi5ve sulle grandi industrie energivore, ma anche sulle medie e piccole industrie; " nuova occupazione, a regime, di circa 10.000 unità di cui il 60% stagionale ed il 40% fisso; " una riduzione delle emissioni di CO 2 di circa 2,5 milioni di tonnellate (14% di quelle a#uali) e degli altri inquinan5 (- 30%).

Inoltre, la stru#ura industriale ed economica della Sardegna sarà più equilibrata e più simile a quella dell Italia, raggiungendo un armonizzazione dei consumi e delle fon5 (sopra#u#o energe5che) con le altre Regioni. La Sardegna si avvicinerà così alle altre Regioni italiane ma sopra#u#o all Europa rispondendo alla sfide energe5che ed ambientali poste al 2020 in termini di risparmio, di mix energe5co, di sviluppo di fon5 a basso contenuto carbonico e di riduzione di gas serra.