«Buone prassi di integrazione scolastica»



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Transcript:

«Buone prassi di integrazione scolastica» «Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso difficile. La seconda dipende da voi da quello che saprete dare.» Giuseppe Pontiggia dal libro «Nati due volte» 1

INDICE PRESENTAZIONE 3 1. Normativa di riferimento 4 2. La Commissione Disabilità 7 3. L alunno 8 4. Strumenti (Fascicolo personale dell alunno; scheda di Segnalazione, Diagnosi Funzionale; Profilo Dinamico Funzionale; Relazione Iniziale; Piano Educativo Individualizzato; Relazione Finale, Modulo Verbale Interprofessionale) 9 5. Protocollo di accoglienza per alunni diversamente abili 20 6. Metodologie e tecniche di intervento didattico 38 7. Valutazione 39 8. Persone di riferimento ruoli e compiti, enti territoriali per l integrazione degli alunni diversamente abili 44 9. Ausili, sussidi e spazi funzionali 53 10. Disturbi Specifici di Apprendimento 55 2

Presentazione Il presente documento denominato Protocollo «Buone prassi di integrazione scolastica» è uno strumento prezioso agli insegnanti di sostegno che operano nel nostro Istituto Comprensivo, ma non solo, in quanto delinea ed esplicita quelli che sono gli adempimenti che ciascun docente deve seguire relativamente all integrazione degli alunni con disabilità. L integrazione intesa come processo vivo che si realizza giorno dopo giorno nell incontro e nel confronto con la differenza da noi, attraverso la valorizzazione di saperi e delle abilità alternative, ma non meno significative. L obiettivo principale del nostro Istituto è stato sempre quello di essere «scuola dell accoglienza e dell integrazione» per tutti gli alunni, coinvolgendo ogni singola figura operante all interno dell istituzione scolastica. Poiché l integrazione degli alunni diversamente abili è un processo che coinvolge e mette in sinergia le risorse di diversi attori, nel contesto scolastico e territoriale, dove l unico «protagonista» è l alunno con le sue esigenze e i suoi bisogni educativi speciali. L adozione di un protocollo, inoltre, permette di attuare in modo operativo le indicazioni contenute nella Legge Quadro n 104/92 e nelle «Linee guida per l integrazione degli alunni con disabilità», e rappresenta tuttavia un supporto metodologico e normativo per operare in modo sinergico alla costruzione del «progetto di vita» degli alunni disabili. E stato elaborato dai componenti della Commissione Disabilità, e si pone come strumento flessibile di lavoro, pertanto può essere integrato e rivisto periodicamente. 3

Normativa di riferimento L integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio. Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza, secondo la normativa vigente, attraverso l integrazione scolastica, che prevede l obbligo dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, alle quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze, anche gli Enti Locali e il Servizio Sanitario Nazionale. La Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l infanzia e l adolescenza (artt. 12, 13, 14, 15, 16 e 17)eillavoro,nell etàadulta(artt.18,19,20,21e22). ART. 3 EDART. 34 COSTITUZIONE LEGGE5 FEBBRAIO1992, N. 104 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate." (Pubblicata in G. U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.) DECRETO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 febbraio 1994 Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap(pubblicato la prima volta nella G.U 6 aprile 1994, n. 79, il D.P.R. è stato ripubblicato, dopo la registrazione alla Corte dei conti, sulla G.U. 15 aprile 1994, n. 87) 4

LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ diramate con nota del 4 agosto 2009 CONVENZIONE ONU PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ ICF, CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO. DALLA PROSPETTIVA SANITARIA ALLA PROSPETTIVA BIO-PSICO-SOCIALE DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 febbraio 2006, n. 18 (in GU 19 maggio 2006, n. 115) Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 GIUGNO2009, N. 122 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. (09G0130) (GU n. 191 del 19-8-2009 ) 5

Istruzione e formazione La certificazione di disabilità è il presupposto per l attribuzione all alunno con disabilità delle misure di sostegno e di integrazione. Il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 23/02/2006 n. 185: "Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289", all art. 1 individua per la certificazione dell alunno con disabilità un organismo collegiale appartenente al Servizio Sanitario Nazionale. Da sottolineare inoltre l art. 2 del DPCM in questione, ove si prescrive che le diagnosi funzionali siano realizzate secondo le classificazioni internazionali dell Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) che, tra l altro, devono indicare l eventuale particolare gravità della patologia. Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), la Diagnosi Funzione (D.F.) e il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) secondo L. 104/92 sono strumenti necessari alla effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Come precisato nel DPR 24 febbraio 1994, tali documenti, redatti in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale, hanno lo scopo di riscontrare le potenzialità funzionali dell alunno con disabilità e sulla base di queste costruire adeguati percorsi di autonomia, di socializzazione e di apprendimento. L individualizzazione del percorso educativo previsto dal PEI per l alunno con disabilità può incidere, a seconda della tipologia di disabilità e della sua gravità, sui metodi di valutazione e sul valore legale del titolo di studio conseguito, in particolare, al termine del Secondo Ciclo di istruzione. L articolo 9 del Regolamento sulla valutazione degli alunni (D.P.R. 122/2009)) prevede che, in sede di esame conclusivo del primo ciclo di istruzione le prove sono adattate in relazione agli obiettivi del PEI. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell esame e del conseguimento del diploma di licenza. Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano riconducibili ai programmi ministeriali, il percorso formativo consente l acquisizione di un attestato di credito formativo valido anche per l accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione(art.9 dpr 122/2009). (SI ALLEGA LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO CHE CONCERNE LA CERTIFICAZIONE, L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE) 6

La Commissione Disabilità La Commissione Disabilità è un gruppo di lavoro formato da docenti di sostegno che si occupano dell integrazione degli alunni disabili. La nostra Commissione è composta da : Funzione strumentale disabilità Psicopedagogista Docenti di sostegno della scuola dell Infanzia Docenti di sostegno della scuola Primaria Docenti di sostegno della scuola Secondaria di 1 grado Quest anno la Commissione si è riunita 5 volte, per un totale di 10 ore. Inoltre ha lavorato anche per gruppi e si è occupata di: Integrazione degli alunni disabili Continuità educativa e didattica ( produzione del Protocollo) Collaborazione con le agenzie educative presenti nel territorio Passaggio d informazioni e di materiale utile per gli alunni 7

L alunno Prima dell ingresso dell alunno a scuola La conoscenza dell alunno è indispensabile, a tal proposito l insegnante deve provvedere ad un attento esame: 1. Della documentazione ( DIAGNOSI FUNZIONALE, PDF o PEI, RELAZIONE della scuola precedente). 2. Colloqui con i genitori. 3. Colloqui con gli insegnanti precedenti. 4. Colloqui con gli specialisti. 5. Farsi conoscere dall alunno(visita alla scuola: spazi, persone). 6. Farsi conoscere dalla famiglia. Dopo l ingresso dell alunno a scuola Fase di avvio: 1. Inserimento nella classe, con eventuale strutturazione degli spazi per favorire al discente una maggiore prevedibilità delle attività scolastiche svolte nell arco della giornata. 2. Inserimento con i compagni. 3. Ricerca di strumenti utili. 4. Definizione dell orario dell alunno che tenga conto dei tempi di attenzione del discente e dell organizzazione delle attività (lavoro con il gruppo classe, a piccoli gruppi, individuale ). Attività da svolgere Osservazioni con l utilizzo di griglie strutturate: 1. Durante i momenti di gioco o quelli di lavoro per osservare eventuali dinamiche relazionali tra i coetanei. 2. Durante i momenti di lavoro in classe per osservare la sua autonomia nello svolgimento di attività strutturate e non. 3. Durante i lavori di gruppo per osservare la capacità di collaborare con i compagni. 4. Durante il lavoro individualizzato per osservare le dinamiche relazionali, educative e didattiche che si stabiliscono. 8

Strumenti per l integrazione Gli strumenti per l integrazione sono una serie di documenti che accompagnano l alunno nel suo percorso scolastico. 1. FASCICOLO PERSONALE DELL ALUNNO Accordo di programma Quadro per l integrazione dei soggetti con disabilità Legge 104/92 Prassi dell Istituto CHI DOVE E strumento della scuola. E l insieme di tutti i documenti utili a percorrere significativamente la storia dell alunno. Viene completato e conservato a scuola. All inizio di ogni anno scolastico l insegnante di sostegno richiede in segreteria alunni il fascicolo personale dell alunno certificato Il fascicolo è corredato di elenco dei materiali da inserire L insegnante di sostegno provvede alla raccolta e inserimento documenti prodotti in corso d anno Conservato dall insegnante di sostegno in corso d anno. Consegnato in segreteria al termine dell anno scolastico. Conservato nell archivio della segreteria alunni dell Istituto Consegnato a cura della segreteria alla scuola media in ingresso al termine della frequenza della scuola Primaria. QUANDO Segue l alunno nel suo percorso scolastico e viene consegnato alla scuola di ingresso ( è una delle iniziative di continuità fra ordini di scuole) COSA Avere una mappa completa e ragionata di tutti i progetti d intervento che riguardano l alunno. COME Con riservatezza, è vincolata al segreto professionale. E utile al passaggio di informazioni sull alunno e sugli interventi di integrazioni attuati in relazione, ad esempio, al cambio di operatori scolastici. 9

SEGNALAZIONE (Premessa) È Buona Prassi per l Istituto che all interno dei team docenti/consigli di classe si svolga una riflessione approfondita sull andamento scolastico e sugli stili di apprendimento di ogni allievo, nella prospettiva della prevenzione dei problemi di disagio scolastico, insuccesso, svantaggio o abbandono, in linea con le indicazioni metodologiche contenute nella C. M 257/94. Qualora un alunno presenti difficoltà è opportuno informare la famiglia durante i colloqui individuali, comunicare le strategie adottate nel contesto scolastico e concordare con essa modalità di intervento domestico. Inoltre gli insegnanti del Team/Coordinatori di classe presentano la situazione alle Psicopedagogiste che supportano l intervento educativo e didattico degli insegnanti e forniscono consulenza alle famiglie. Per gli alunni che evidenziano gravi difficoltà di apprendimento e/o relazione in corso di frequenza scolastica: Gli Insegnanti del team/ coordinatore di classe informano le Psicopedagogiste e il Dirigente Scolastico; Le psicopedagogiste convocano le famiglie per richiedere una valutazione ai servizi Socio sanitari competenti. Comunicazioni riservate riguardo gli alunni in cui si rilevano situazione di gravità vanno date unicamente all interno dell Istituzione scolastica e alla presenza dell Equipe educativa coinvolta. Il Dirigente Scolastico tramite la famiglia invia ai competenti Servizi socio-sanitari apposita segnalazione, che prevede il consenso iniziale della famiglia stessa, secondo il modello individuato e concordato a livello provinciale, entro il 15 febbraio, invitando contestualmente la famiglia a presentarsi ai Servizi entro il 15 marzo. La segnalazione si configura come inizio delle procedure previste dal D.P.R. 24/2/94, art.2. I Servizi daranno risposta al più presto, e comunque entro il 20 giugno provvedendo a rilasciare alla famiglia: a) per gli alunni con disabilità la certificazione; b)per gli alunni non riconosciuti con disabilità una relazione, che non produce effetti amministrativi ma consente alla scuola di meglio programmare ed attuare gli interventi Accordo di Programma 2007/2011 Treviso 11 didattico-educativi, comprendente una descrizione delle comprendente una descrizione delle difficoltà riscontrate e delle potenzialità del soggetto esaminato. 10

2.SEGNALAZIONE Accordo di Programma Quadro per l integrazione dei soggetti con disabilità Legge 104/92 Prassi dell Istituto CHI Il Dirigente scolastico Il team/consiglio di Classe Il Distretto Socio Sanitario Il Dirigente scolastico Il team docenti/consiglio di Classe DOVE Istituzione Scolastica Distretto Socio Sanitario Istituzione Scolastica QUANDO Il Dirigente Scolastico invia ai competenti Servizi dell ULSS la segnalazione entro il 15 febbraio, invitando la famiglia a presentarsi ai servizi entro il 15 marzo. I Servizi daranno risposta al più presto, e comunque entroil20giugno Il team docente/ Consiglio di Classe compila i modelli di segnalazione entro il 14 febbraio e li presenta al Dirigente scolastico. Il Dirigente Scolastico invia ai competenti Servizi dell ULSS la segnalazione entro il 15 febbraio. COSA COME La segnalazione si configura come inizio delle procedure previste dal DPR 24/2/94 ed è una formale richiesta di intervento cui la scuola dovrà ricorrere ogni qualvolta intenda richiedere ai servizi dell ULSS un accertamento diagnostico, in relazione a situazioni problematiche o a casi di difficoltà conclamata. E previsto un modello di segnalazione differenziato per ogni ordine scolastico. La segnalazione va compilata e sottoscritta da parte del team docente della classe interessata. Ogni segnalazione si compone di due parti: - la prima raccoglie alcuni dati informativi generali sull alunno - la seconda descrive il funzionamento generale dell alunno secondo le categorie dell ICF. Tali informazioni vanno ricavate dall osservazione in classe e dalla documentazione a disposizione degli insegnanti. 11

3. CERTIFICAZIONE Accordo di Programma Quadro per l integrazione dei soggetti con disabilità Legge 104/92 Prassi dell Istituto CHI Viene compilata dagli operatori dell ASL Sono coinvolti nella produzione lo specialista della patologia o lo psicologo esperto dell età evolutiva. Viene consegnata alla famiglia. DOVE Viene inviata alla scuola. QUANDO Per gli alunni che si iscrivono alla scuola dell Infanzia e alla prima elementare, la certificazione viene rilasciata e consegnata alla scuola entro il termine ultimo per le iscrizioni, attualmente il 25 gennaio. Per gli altri casi (rinnovo o nuova certificazione per gli alunni già frequentanti) viene consegnata alla scuola da parte della famiglia entro il 20 giugno. In caso di rinnovo, il capo d Istituto provvederà ad inoltrare la richiesta ai competenti servizi entro il 15 febbraio, in accordo con le famiglie interessate le quali dovranno presentarsi ai servizi competenti entro il 15 marzo. Per gli alunni che passano da un ordine scolastico all altro, il rinnovo è richiesto dal Capo d Istituto della scuola frequentata e la certificazione è consegnata a cura della famiglia alla nuova scuola di frequenza. COSA COME Garantisce e rende obbligatori gli interventi di tutela e l assegnazione di risorse aggiuntive (insegnante di sostegno, addetto all assistenza). Con riservatezza: è soggetta al segreto d ufficio. 12

4. DIAGNOSI FUNZIONALE Prassi dell Istituto Accordo di Programma Quadro per l integrazione dei soggetti con disabilità Legge 104/92 CHI Alla compilazione della D.F. provvede l'unità multidisciplinare composta dal medico specialista nella patologia segnalata, dallo specialista in neuropsichiatria infantile, dallo psicologo, dal terapista della riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso l'u.l.s.s. o in regime di convenzione con la medesima. DOVE La D.F è un documento riservato, conservato presso il Distretto Socio Sanitario. La scuola riceve la documentazione attraverso la famiglia. Documento riservato, conservato nel Fascicolo dell Alunno presso Segreteria alunni. QUANDO La D.F. è formulata nel momento in cui il soggetto con disabilità accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli articoli 12 e 13 della Legge 104/92. Essa verrà presentata, all'inizio dell'anno scolastico. Visionato nel corso degli Incontri Interprofessionali con l equipe Territoriale e il team docente/consiglio di Classe. COSA La D.F. serve a stabilire quali processi di apprendimento e/o adattamento vengono utilizzati da persone con problemi cognitivi e/o relazionali, le abilità residue e/o compromesse e le potenzialità. Fornisce elementi di conoscenza della situazione per la stesura del PEI e la conseguente operatività nell ambito del progetto di vita. COME Il documento, vincolato dalla normativa vigente in materia di segreto professionale per gli operatori e di consenso informato per gli utenti, si pone come obiettivo fondamentale la conoscenza più estesa ed approfondita possibile dell'alunno in difficoltà da parte dei Servizi Territoriali. In sintesi, la D.F. dovrebbe fornire, utilizzando un linguaggio condiviso dalle diverse figure professionali, un quadro clinico in grado di orientare eventuali decisioni riabilitative e/o terapeutiche ed educative-didattiche. 13

5.PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Prassi dell Istituto Accordo di Programma Quadro per l integrazione dei soggetti con disabilità Legge 104/92 CHI Il documento in oggetto viene redatto dai servizi socio sanitari, in collaborazione con gli insegnanti, la psicopedagogista e la famiglia. Sono, quindi, coinvolti tutti i soggetti che entrano in relazione educativa con l'alunno. Gli insegnanti riportano i dati relativi alla Diagnosi Funzionale nelle rispettive aree. Il team docente/consiglio di classe concorre, in sinergia, alla stesura del documento. La famiglia, in collaborazione con i docenti, compila la parte di propria competenza. DOVE Primo Incontro Interprofessionale In sede di gruppo interprofessionale, gli operatori coinvolti approvano e sottoscrivono il documento. L originale viene conservato presso la Segreteria Alunni Fascicolo riservato dell alunno. Una Copia nel Fascicolo personale Alunno QUANDO Il Profilo Dinamico Funzionale sarà: a. prodotto dopo il rilascio della Diagnosi Funzionale; - aggiornato in uscita dalla Scuola dell Infanzia; b. prodotto all inizio della scuola primaria, - rivisto alla fine del secondo anno della scuola primaria; - rivisto alla fine del quarto anno della scuola primaria; - aggiornato alla fine del quinto anno della scuola primaria; c. prodotto all inizio della scuola secondaria di primo grado, - rivisto alla fine del secondo anno della scuola secondaria di primo grado; -aggiornato alla fine del terzo anno della scuola secondaria di primo grado. 14

Il P.D.F. serve alla formulazione di un Piano Educativo Individualizzato.. COSA COME Il P.D.F. deve essere supportato da un'osservazione sistematica intenzionale, che permetta di monitorare i cambiamenti ed il successo dell'intervento. 15

6. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Prassi dell Istituto Accordo di Programma Quadro per l integrazione dei soggetti con disabilità Legge 104/92 CHI DOVE QUANDO COSA E' redatto congiuntamente dalle seguenti figure: operatori U.L.S.S.; addetti all'assistenza; insegnanti curricolari, insegnanti di sostegno, operatore psico-pedagogico, famiglia. Scuola, Distretto Socio Sanitario Servizio Età Educativa. Presentato nel periodo ottobre- novembre A.S in corso; rinnovato ogni anno. Il Piano Educativo Individualizzato è un documento nel quale vengono descritti gli interventi, integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno con disabilità, per un determinato periodo di tempo. Tale documento mira ad evidenziare gli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti, le attività più opportune, le scelte metodologiche, i tempi di realizzazione, i facilitatori idonei, le verifiche e i criteri di valutazione, nelle diverse aree. L'insegnate di sostegno elabora, entro i primi tre mesi, il documento in oggetto per la parte di competenza della scuola, in collaborazione con il Team/Consiglio di Classe, con gli addetti all'assistenza e con l'operatore psico-pedagogico. L insegnante di sostegno compila insieme alla famiglia la parte ad essa riservata; Visionato e completato dai Servizi Età Evolutiva; Originale Conservato presso Segreteria Alunni Fascicolo riservato dell alunno; Copia- Fascicolo personale Alunno; Presentato durante il primo Incontro Interprofessionale. Il documento può essere modificato dalle figure coinvolte, nel corso dell'anno scolastico, e presentato all equipe in occasione di incontri interprofessionali COME Informazioni sul Progetto di vita dell alunno e sugli interventi attuati in relazione agli obiettivi 16

Modulo di verbale Interprofessionale ISTITUTO COMPRENSIVO DI RONCADE SEDE ORA DATA INSEGNANTI GENITORIDELL ALUNNO/A COORDINA L INCONTRO ARGOMENTI all o.d.g.(segnare con una crocetta quelli trattati) Cenni della storia del bambino e presentazione del caso Bisogni di assistenza, di tipo sanitario o di somministrazione farmaci che possano prevedere un coinvolgimento della scuola Sintesi Diagnosi Funzionale Interventi specialistici e riabilitativi effettuati o in corso Inserimento attività di Tempo Integrato Bisogni educativi e di apprendimento Informazioni/strategie educative da condividere Accordi stesura PDF e PEI Altro SINTESI SIGNIFICATIVA DELL INCONTRO DECISIONI PRESE INSEGNANTE DI SOSTEGNO 17

RELAZIONE Iniziale e Finale Istituto Comprensivo di Roncade Scuola dell Infanzia - Primaria Secondaria di Primo Grado Alunno. A.S. Relazione Iniziale/Relazione Finale DIMENSIONE DELL AUTONOMIA PERSONALE DIMENSIONE AFFETTIVA-RELAZIONALE DIMENSIONE COMUNICATIVA DIMENSIONE COGNITIVA DIMENSIONE MOTORIA FIRMA Insegnante di sostegno 18

SCADENZIARIO 25 GENNAIO Rilascio certificazione alunni iscritti scuola dell infanzia e cl.1 scuola primaria - U.L.S.S. 15 FEBBRAIO Richiesta rinnovo certificazione alunni frequentanti - SCUOLA Invio segnalazioni - SCUOLA 15 MARZO Presentazione del soggetto al servizio da parte della FAMIGLIA Richiesta addetto assistenza - SCUOLA 20 GIUGNO Rilascio certificazioni/ relazioni - U.L.S.S. 01 SETTEMBRE Rilascio diagnosi funzionale - U.L.S.S. ENTRO 15 NOVEMBRE Prima stesura Profilo Dinamico Funzionale - SCUOLA/ULSS/FAMIGLIA Piano Educativo Individualizzato - SCUOLA/ULSS/FAMIGLIA IN CORSO D ANNO Aggiornamento Profilo Dinamico Funzionale - SCUOLA/ULSS/FAMIGLIA Verifica Piano Educativo Individualizzato - SCUOLA/ULSS/FAMIGLIA 19

Protocollo d azione per il passaggio dalla Scuola dell Infanzia alla Scuola Primaria CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI 1.Commissione accoglienza scuola Infanzia- Scuola Primaria Gli insegnanti di sezione della scuola dell infanzia accompagnati dal referente per la disabilità/ psicopedagogista incontrano gli insegnanti della primaria La classe dell alunno certificato, ivi compreso l alunno, gli insegnanti di sezione, addetto all assistenza, insegnante di sostegno e gli insegnanti accoglienti della scuola primaria. 2.Commissione Disabilità Progetto Accoglienza Incontri in cui si strutturano ed elaborano le modalità di passaggio alla primaria per gli alunni dell Istituto comprensivo Effettuano una visita di ricognizione; Progettazione della preaccoglienza Effettuano una visita strutturata della scuola primaria (prima fase accoglienza) Effettuano una seconda visita strutturata della scuola primaria (seconda fase accoglienza) Incontro di presentazione dei casi Ottobre-giugno A.S in corso Gennaio febbraio Scuola primaria accogliente Gennaio/febbraio nella scuola primaria di accoglienza Marzo- maggio scuola primaria di accoglienza Fine febbraio Rilevazione di spazi, strumenti, sussidi.. accordi tra i docenti Rilevazione di spazi, strumenti, sussidi.. accordi tra i docenti Calendario, programma delle attività. 3.Insegnanti, psicopedagogista, referente d istituto per la disabilità, Dirigente Scolastico della scuola primaria Incontro informativo sulle caratteristiche dell alunno; ore di sostegno e/o di addetto all assistenza uso di spazi e risorse Seconda metà di febbraio Scuola dell infanzia o primaria Modello di intervista strutturata; Richiesta addetto assistenza anno precedente; Insegnante di sostegno (se individuata), insegnanti titolari della classe di inserimento, psicopedagogista, genitori dell alunno. Progettazione momenti di accoglienza. Segnalazione della necessità di spazi, strumenti, ausili per la didattica all integrazione. Giugno e Settembre, prima dell avvio del nuovo Anno scolastico Calendario dell accoglienza Strutturazione attività 20

Protocollo d azione per il passaggio dalla scuola Primaria alla Scuola Secondaria di primo Grado CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI 1.Commissione Continuità: insegnante referente per la Continuità, insegnanti coinvolti, referente disabilità per l istituto. La classe dell alunno certificato e gli insegnanti, il referente alla continuità e insegnanti coinvolti, referente per la disabilità d istituto. 2. Gli insegnanti titolari, l insegnante di sostegno, Coordinatore classe Scuola Secondaria di primo Grado, la psicopedagogista, Figura strumentale disabilità ( se necessario). L insegnante di sostegno titolare / insegnante di classe della scuola primaria, insegnante titolare del caso per la Secondaria, Coordinatore di classe, alunno certificato Psicopedagogista, coordinatore di classe Progetto Passaggio Scuola Secondaria di Primo Grado: strutturazione e programmazione attività di passaggio Visita strutturata della scuola secondaria ( prima fase accoglienza) Incontro informativo sulle caratteristiche dell alunno, ore di sostegno e/o di addette all assistenza e uso di spazi e risorse. Progettazione momenti di accoglienza. Segnalazione della necessità di spazi, strumenti, ausili per la didattica all integrazione Richiesta per l Accompagnamento e la Familiarizzazione per 4/ 6 ore Partecipazione attività programmata per la familiarizzazione con la nuova scuola. ( seconda fase accoglienza) Comunicazioni salienti sul caso Scambio di informazioni relative alle caratteristiche salienti, peculiari dell allievo e individuazione delle più idonee strategie relazionali di accoglienza. Ottobre- Giugno Calendario Programma delle attività Documentazione presentazione alunni all ordine scolastico successivo Gennaio - aprile scuola secondaria Seconda metà di Giugno presso la scuola secondaria 1 Giugno, Segreteria alunni Ad avvio anno scolastico per 4-6 ore nella classe di inserimento; Scuola Secondaria di primo Grado Settembre durante accompagnamento Settembre, prima dell avvio nuovo A. S Visita spazi scuola Secondaria Suddivisione in gruppi e partecipazione ad una lezione Modello di intervista strutturata. Compilazione Profilo dell alunno Richiesta Accompagnamento Giugno 3. Commissione Disabilità Presentazione dei casi Ottobre / Aprile Documentazione richiesta 21

Protocollo d azione per il passaggio dalla Scuola Secondaria di 1 gradoalla Scuola Secondaria di 2 grado Azione A : realizzare un percorso di orientamento condiviso per la scelta della Scuola. CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI Team docente, operatori dei Servizi e famiglia (Scuola Secondaria di 1 grado) Team docente, operatori dei Servizi e famiglia (S. S. di 1 grado) Docente di sostegno della S.S. di 1 grado; Referente per l Integrazione della S.S. di 2 grado; Docenti curricolari della S.S. di 2 grado. Condividere la scelta scolastica più adatta alle caratteristiche dell alunno. Comunicare le condizioni di iscrizione agli Istituti Superiori. Informare la famiglia che verrà richiesto, al momento dell iscrizione, il consenso a trasmettere alla S. S. di 2 grado l informazione che l alunno presenta una situazione di disabilità. Compilare la Scheda di raccordocon alcune informazioni sulla situazione scolastica dell alunno e una tabella con il quadro orario settimanale delle lezioni e la distribuzione delle ore di sostegno e/o di un eventuale addetto all assistenza o alla comunicazione. Compilare la Scheda Informazioni Alunno Realizzare un laboratorio Orientativo presso la S. S. di 2 grado per l alunno (eventualmente con la partecipazione della famiglia). (Il numero di incontri per il laboratorio viene stabilito dagli Istituti) Novembre (Incontro di sintesi) Novembre (Incontro di sintesi) Dicembre e gennaio Colloquio Modulo di consenso. Colloquio Scheda di raccordo Scheda Informazioni Alunno Laboratorio Convenzione tra Istituti 22

Azione B:iscrivere l alunno/a e trasmettere la documentazione utile per acquisire le risorse necessarie per realizzare il Piano Educativo individualizzato. CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI Referente Orientamento dellas.s.di2grado Assistente Amministrativo S. S. 2 grado Comunicare le condizioni di iscrizione alle S. S. di 1 grado (Es. Eventuali motivi di esclusione) Settembre (Segreteria) Circolare informativa Assistente Amministrativo S. S. 1 grado Insegnante sostegno e/o coordinatore di classe Informare la famiglia sulle procedure e scadenze per l iscrizione degli alunni Dicembre-gennaio Comunicazione scritta alle famiglie Eventuale colloquio del docente coordinatore e/o sostegno con la famiglia Famiglia Segreteria S. S. 1 grado Famiglia Comunicare il nome della S. S. di 2 grado a cui iscrivere l alunno Fornire alla famiglia apposito modulo di iscrizione Procedere all iscrizione dell alunno su modulo della Scuola Secondaria di 2 grado pervenuto e restituito tramite Scuola Secondaria di 1 grado Alla segreteria della scuola secondaria di 1 grado Gennaio-febbraio Modulo fornito dalla S. S.di2grado Entro il termine stabilito febbraio Modulo di iscrizione Insegnante sostegno e/o Referente per l'integrazione della S. S. di 1 grado Addetto di segreteria Insegnante di sostegno Referente per l'integrazione della S. S. di 1 grado Addetto di segreteria Referente per l'integrazione della S. S. di 1 grado Chiedere alla famiglia l autorizzazione a informare la scuola accogliente che l alunno ha una certificazione di disabilità. Inviare alla S.S. di 2 grado la scheda d iscrizione, il consiglio orientativo,la copia della certificazione, la scheda di raccordo e la scheda informazioni alunno. Informare i genitori della necessità di rinnovare la certificazione e di consegnarla alla S. S. di 2 grado. Informare gli operatori dei Servizi del rinnovo. All atto dell iscrizione febbraio Alla consegna dell iscrizione febbraio Gennaio-febbraio Modulo di consenso Moduli iscrizione, giudizio orientativo e la copia della certificazione, la scheda di raccordo e la scheda informazioni alunno. Comunicazione scritta 23

Referente Orientamento dellas.s.di2grado Referente per l'integrazione della S. S. di2grado Addetto di segreteria Informare dell avvenuta iscrizione o esclusione. Entro febbraio (Segreteria) Circolare informativa Azione C: presentare le caratteristiche dell alunno/a per permettere l organizzazione dell intervento nel grado scolastico successivo. CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI Referente per l'integrazione della S. S. di 1 grado Referente per l integrazione della S.S. di2grado Insegnante di sostegno della S.S di 1 grado Referente per l integrazione della S.S. di 2 grado Insegnante di sostegno Referente per l integrazione della S.S. di1grado Referente per l integrazione della S.S. di2grado Collegio dei Docenti delle due scuole Concordare un incontro tra referenti dei due ordini di scuola Realizzare un incontro per il passaggio di informazioni, per esaminare il contesto di inserimento e valutare eventuali bisogni specifici (organizzazione dell'orario, ubicazione delle aule, risorse attivate/da attivare sia da parte della S.S. di 1 grado che della S.S. di 2 grado) Pianificare interventi particolari di accompagnamento Progettare le attività di laboratorio per l accoglienza e l accompagnamento nella S.S. di 2 grado. Deliberare il Progetto in Collegio docenti e realizzarlo. Dopo la scadenza delle iscrizioni Presso la S.S. di 2 grado Dopo le iscrizioni S.S.di2grado da febbraio ad aprile Contatto telefonico Modulo per la raccolta delle informazioni Progetto 24

Referente per l integrazione della S:S: di 1 grado Insegnante di sostegno Addetto assistenza Insegnanti curricolari Equipe Famiglia Referente per l integrazione della S.S. di 2 grado Effettuare un Incontro di sintesi per la presentazione dell alunno e degli interventi di integrazione messi in atto (PDF e PEI) Pianificare gli interventi di accompagnamento Presso la S.S. di 1 grado o la sede dell'equipe Maggio Verbale dell'incontro Referente per l integrazione della scuola secondaria di 1 grado Referente per l integrazione della scuola secondaria di 2 grado Referente per l integrazione della S.S. di 2 grado Consiglio di Classe Genitori Equipe Insegnante di sostegno della S.S. di 1 grado Referente per l integrazione della S.S. di 2 grado Insegnante di sostegno della S.S. di 1 grado Insegnante curricolare Consiglio di Classe Predisporre il progetto didattico per realizzare la continuità educativa nel processo di integrazione dell alunno C.M. N. 1 del 4 gennaio 1988. (Decidere le modalità di partecipazione dell insegnante di sostegno della S.S. di 1 grado al GIO della S.S. di 2 grado ed eventualmente nella fase di accoglienza) Realizzare un incontro con il GIO per la presentazione dell alunno Realizzare il progetto didattico per la continuità e per il passaggio Collegio dei Docenti della S.S. di 1 e di 2 grado Maggio S.S.di2grado prima dell inizio dell anno scolastico S.S.di2grado Inizio anno scolastico Progetto Verbale dell incontro Progetto 25

Azione D: predisporre e trasmettere la documentazione sul percorso di integrazione realizzato fino al momento del passaggio. CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI Dirigente Scolastico Referente per l Integrazione della S.S. 1 grado Docente di sostegno Addetto di segreteria dellas.s.1grado 1. Predisporre il fascicolo personale dell alunno. Potrebbe contenere: Ladocumentazione prevista dalla Legge 104/92, dal DPR/94 e confermata con l Accordo di Programma 2007 (Segnalazione, Certificazione, Diagnosi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionale, Piano Educativo Individualizzato) Verbali degli incontri di sintesi; Relazioni finali; Eventuali verbali sugli incontri scuolafamiglia; Eventuali lavori significativi, Eventuali attestati di partecipazione ad attività specifiche; Altro(..) Maggio-giugno-luglio Appositi moduli Relazioni e verbali. Addetto di segreteria dellas.s.2grado Addetto di segreteria dellas.s.1grado Richiedere il fascicolo personale dell alunno alla S.S. di 1 grado Trasmettere il fascicolo personale dell alunno Luglio Luglio/settembre 26

Azione E: presentare l alunno per costruire il ProfiloDinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato. CHI CHE COSA TEMPI/DOVE STRUMENTI Referente per l Integrazione della S.S. 2 grado Prendere in visione il fascicolo personale dell alunno e predisporre una sintesi. Settembre Referente per l Integrazione della S.S. 2 grado Docente di sostegno dellas.s.1grado Docenti del C.d.c della Scuola secondaria di 1 grado Docente di sostegno dellas.s.2grado Docente di sostegno e/o docenti curricolari della S.S.1grado Presentare le caratteristiche dell alunno all equipe docenti della S.S. di 2 grado. Accompagnare l alunno nei primi giorni di scuola presso la S.S. 2grado (se la situazione dell alunno lo richiede) Ottobre Consiglio di classe Settembre Scheda di raccordo Sintesi dei contenuti del fascicolo personale Colloquio Convenzione tra Istituti. Indicatori per la valutazione Adeguatezza dei tempi previsti. Compatibilità con le attività previste da ciascun ruolo/funzione assunto dalle persone che partecipano. Disponibilità e completezza della documentazione. Percezione di utilità della scheda di raccordo. Percezione di utilità dei soggetti che partecipano alle diverse azioni e sotto-azioni. Impatto sui diversi livelli dell organizzazione (Dirigente scolastico, segreteria, docenti) e sull utenza. Modalità di verifica e valutazione La valutazione avverrà attraverso un focus-groupstrutturato con persone (che verranno individuate dal gruppo di progettazione) che hanno partecipato alla sperimentazione. Traccia-guida per il focus Sono state svolte le azioni del protocollo, rispettando i tempi previsti? Le modalità e gli strumenti di comunicazione sono serviti allo scopo? I ruoli previsti sono stati agiti e rispettati? Quali risorse disponibili negli Istituti possono aver favorito/ostacolato la realizzazione di quanto previsto dal protocollo? Quali modifiche potrebbero essere previste nelle azioni, negli strumenti, nei ruoli e nei tempi? 27

ALLEGATO 1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI RONCADE CONSIGLIO ORIENTATIVO Per alunni ex legge 104/92 Anno Scolastico 20../20. Alunno/a classe III sez Scuola Secondaria di 1 grado di.. Nato/ a..il... Orientamento del Gruppo Interistituzionale Operativo (G.I.O.): riunione del... In base al percorso scolastico realizzato dallo studente e alle valutazioni sotto riportate (mettere una crocetta nella casella corrispondente): Motivazione Impegno Autonomia nello studio Preparazione di base elevato buono sufficiente insufficiente AREA linguistica scientifica tecnicopratica artistica musicale Attitudini* 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1 Interessi* 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1 *Livelli: 4=Elevato 3=Buono 2=Sufficiente 1=Insufficiente Il Gruppo Interistituzionale Operativo ritiene che l alunno/a possa frequentare... OSSERVAZIONI E/O SEGNALAZIONI DI EVENTUALI BISOGNI SPECIALI IL DOCENTE COORDINATORE DEL C.D.C... IL DIRIGENTE SCOLASTICO.. 28

ALLEGATO 2 ISTITUTO COMPRENSIVO DI RONCADE SCHEDA INFORMAZIONI ALUNNO A.S 20 /20. Alunno Scuola di provenienza n. ore di insegnante di sostegno n. ore di addetto all assistenza n. ore di addetto alla comunicazione n. ore di frequenza Segue una programmazione differenziata? SI NO Lavora prevalentemente in classe? SI NO Ha necessità di un affiancamento continuo? SI NO Ha un comportamento corretto? SI NO Ha socializzato con i compagni? SI NO Ha necessità di ausili particolari? SI NO 29

ALLEGATO 3 ISTITUTO COMPRENSIVO DI RONCADE SCHEDA INFORMATIVA DI RACCORDO PLESSO CLASSE ALUNNO/A SESSO NATO/A IL SCUOLA DI DESTINAZIONE AREA DEL COMPORTAMENTO E DELLE RELAZIONI [Tracciare una crocetta accanto all alternativa che descrive la situazione dell alunno/a] 1. ACCETTAZIONE SOCIALE E isolato rispetto agli altri E parzialmente inserito nella classe E integrato nel gruppo classe E preferito e ricercato dagli altri in alcune situazioni E preferito e ricercato dagli altri in molte situazioni 2. COLLABORAZIONE NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE Entra in conflitto con i compagni nonostante la mediazione dell insegnante Fatica a collaborare con i compagni, ma è sensibile a una mediazione esterna E disponibile a collaborare con i compagni: non è attivo nelle proposte Collabora volentieri con i compagni Collabora attivamente con i compagni 3. RISPETTO DELLE REGOLE DI COMPORTAMENTO E causa di continuo disturbo e manca di autocontrollo Fatica a rispettare le regole ed è poco sensibili ai richiami Rispetta le regole fondamentali Nella maggior parte delle situazioni rispetta le regole Rispetta consapevolmente le regole 4. RESPONSABILIZZAZIONE Rifiuta ruoli ed incarichi Accetta ruoli ed incarichi in modo limitato Accetta ruoli ed incarichi Si propone spontaneamente per ruoli ed incarichi Ricerca attivamente ruoli ed incarichi 5. ATTENZIONE Non è mai attento; si distrae facilmente E raramente attento E generalmente attento Ha buone capacità attentive E sempre attento; è capace di concentrazione prolungata 30

6. PARTECIPAZIONE IN CLASSE E passivo e non partecipa Partecipa solo se stimolato Partecipa quasi sempre in modo attivo, se motivato Partecipa ed interviene spesso Partecipa con entusiasmo e interesse a tutte le attività 7.IMPEGNO SCOLASTICO Non si impegna nel lavoro scolastico Si impegna nel lavoro scolastico in modo discontinuo Si impegna quasi sempre Si impegna regolarmente Si impegna regolarmente con determinazione 8. ORGANIZZAZIONE NEL LAVORO SCOLASTICO E molto disorganizzato E spesso disorganizzato Ha sufficiente capacità organizzativa Ha buone capacità organizzative E sempre ben strutturato nell organizzazione 9. AUTONOMIA ED EFFICACIA NELL AFFRONTARE LO STUDIO Necessita di una guida continua per affrontare gli argomenti di studio Necessita di essere aiutato per affrontare efficacemente gli argomenti di studio Affronta gli argomenti di studio in modo autonomo, ma non sempre efficace Affronta gli argomenti di studio in modo autonomo ed abbastanza efficace Affronta gli argomenti di studio in modo autonomo ed efficace 10. MOTIVAZIONE Sembra poco motivato a tutte le attività Sembra motivato solo ad alcune attività Sembra motivato nella maggior parte delle attività Sembra motivato in tutte le attività Sembra molto motivato in tutte le attività 31

APPRENDIMENTI [Tracciare una crocetta nella casella che descrive la valutazione in decimi attribuita all alunno.] AREE 5 6 7 8 9 10 LINGUA ITALIANA 12 Comunicazione orale 13 Lettura tecnica 14 Lettura comprensione 15 Correttezza ortografica 16 Correttezza sintattico grammaticale 17 Organizzazione dei contenuti 18 Riconoscimento strutture morfosintattiche e lessicali 19 Comprensione all ascolto 20 Comprensione alla lettura 21 Produzione orale LINGUA STRANIERA CALCOLO 22 Numeri naturali 23 Numeri decimali 24 Risolvere espressioni con numeri irrazionali 25 Operare con frazioni 26 Operare con calcolo letterale RISOLUZIONE DEI PROBLEMI 27 Comprensione del testo 28 Risoluzione 29 Operare con figure piane 30 Operare con figure solide 31 Storici 32 Geografici 33 Scientifici 34 Linguaggi musicali 35 Linguaggi artistici 36 Coordinazione motoria 37 Motricità fine COMPRENSIONI DI FATTI E FENOMENI AREA DEI LINGUAGGI ESPRESSIVI 32

Orario settimanale delle lezioni [Scrivere nella tabella le materie di studio. Per ciascuna casella, aggiungere la lettera Sse è presente anche l insegnante di sostegno, e la letteraase è presente anche l addetto all assistenza] ore lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato 1 2 3 4 5 6 7 8 9 33

ALLEGATO 4 ISTITUTO COMPRENSIVO DI RONCADE ANNO SCOLASTICO 20 /20 COGNOME NOME Nato il Scuola di provenienza Classe Genitore/accompagnatore Insegnante di Sostegno ore settimanali Addetto all assistenza SI NO ore settimanali Equipe Operatore socio-sanitario Diagnosi medica Tipologia di disabilità visivo uditivo pluriminorazione altro 34

Trattamento farmacologico in atto ed eventuali avvertenze: Necessita di copertura totale SI NO Caratteristiche dell insegnante da assegnare Programmazione Ministeriale SI NO Lingua straniera Modalità: in classe SI NO Linguaggio verbale SI NO I.S.presente nelle seguenti aree disciplinari AUTONOMIA Si sposta in ambienti conosciuti Utilizza i mezzi propri (bicicletta ecc.) Utilizza i mezzi pubblici di trasporto Compie percorsi finalizzati, anche per eseguire una consegna Memorizza i percorsi fatti e li sa ripercorrere Riconosce situazioni di pericolo (prese corrente, scale, strisce pedonali ecc) AUTONOMIA SOCIALE Manifesta il desiderio di instaurare rapporti con i coetanei Partecipa alle attività di gruppo Rispetta le regole di convivenza nel gruppo AUTONOMIA COMUNICATIVA/RELAZIONALE Sa comunicare Sa usare linguaggi specifici E in grado di presentarsi E in grado di relazionarsi con estranei SI NO 35

Strategie e strumenti prevalenti Comportamento Difficoltà di apprendimento nelle seguenti aree disciplinari Autonomia (negli spostamenti, relazioni ecc.) Socializzazione Abilità ed interessi Attività extrascolastica: Collaborazione e partecipazione della famiglia Note 36

ALLEGATO 5 ISTITUTO COMPRENSIVO DI RONCADE Traccia per la relazione finale da inserire nel fascicolo dell alunno La relazione finale si focalizzerà sui seguenti punti: Presentazione dell alunno e della sua disabilità Interesse Punti di forza e di debolezza Aree di apprendimento problematiche Obiettivi di sviluppo Aspetti relazionali Caratteristiche del comportamento Rapporti con la famiglia Attività extrascolastiche Interventi riabilitativi Utilizzo di particolari strumenti( compensativi, dispensativi..) Programmazione didattica realmente svolta nell ultimo anno e abilità sviluppate Allegare eventuali materiali significativi ai fini della presentazione dell alunno 37

Metodologie e tecniche di intervento didattico La progettualità didattica orientata all inclusione comporta l adozione di strategie e metodologie favorenti i processi educativi e cognitivi, quali l apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, tutoring, l utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. La progettazione degli interventi riguarda tutti gli insegnanti perché la comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. La progettualità didattica ed educativa orientata all inclusione e allo stare bene insieme è indirizzata a stimolare adeguatamente le potenzialità di sviluppo di qualsiasi individuo in base alle sue caratteristiche personalieinbase alcontestoincui sitrovaavivere ed interagire. Il team docente o il Consiglio di classe attua strategie di intervento come azioni dirette per favorire l integrazione dell allievo disabile, educare all accettazione delle diversità come valore, in qualsiasi forma si manifesti. Gli insegnanti utilizzano: Rinforzi(affettivi-cognitivi) Modeling: dimostrazione delle abilità e apprendimento per imitazione del modello. Ovvero l insegnante deve fungere da modello: cioè deve far vedere all alunno qual è il modo giusto di comportarsi di fronte a determinate situazioni e richieste. Shaping (modellaggio): metodo d insegnamento individualizzato che cerca di costruire un abilità del tutto assente nell alunno, iniziando a rinforzare comportamenti che si avvicinano a quell abilità. Apprendimento strutturato: una metodologia efficace soprattutto per lo sviluppo delle abilità sociali. 38

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ PRINCIPI CHIAVE PER LA VALUTAZIONE La valutazione è un diritto La valutazione degli alunni con disabilità è riferita al loro PEI La valutazione è compito di tutti gli insegnanti La valutazione è un diritto Il diritto all educazione e all istruzione è sancito anche per gli alunni con disabilità dalla L. 104/92: E' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona diversamente abile nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie(art. 12/2). La valutazione degli apprendimenti è una componente indispensabile di qualsiasi attività di insegnamento intenzionale e questo vale certamente anche in caso di disabilità. Per questo è importante sottolineare che ogni alunno, anche con disabilità grave, e la sua famiglia hanno diritto a veder seriamente valutati i risultati dell azione educativa e didattica svolta a scuola. La valutazione degli alunni con disabilità è riferita al loro PEI La valutazione degli apprendimenti per i soggetti con disabilità va riferita sempre alle potenzialità della persona e alla situazione di partenza definiti nella individualizzazione dei percorsi formativi e di apprendimento. Si useranno pertanto per loro delle scale valutative riferite non a profili standard ma a quanto predisposto nel Piano Educativo Individualizzato. Si evidenzia che in alcuni casi, alcune Aree del PEI prevedano gli stessi obiettivi della classe. La loro valutazione va definita nel PEI e concordata con l Equipe di riferimento. L obbligo di riferimento della valutazione al PEI è valido per tutti gli ordini di scuola. Unica eccezione si ha, come vedremo più avanti, quando nella scuola secondaria di secondo grado la famiglia rifiuta la programmazione differenziata. La valutazione è compito di tutti gli insegnanti Tutti gli insegnanti titolari della classe dell alunno con disabilità sono corresponsabili dell attuazione del PEI ed hanno quindi il compito di valutare i risultati dell azione didattica-educativa. La valutazione non può mai essere delegata al solo insegnante di sostegno. 39

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÁ DPR n.122 del 22 giugno 2009; art.9 1. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall'articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli. 2. Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all'articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza. 3. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall'articolo 315, comma 1, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. 4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. 40