Nome Ormone prodotto Percentuale dell isola Cellule Glucagone 25 Cellule Insulina 60 Cellule Somatostatina 10 Cellule F (o PP) Polipeptide

Documenti analoghi
Lattato. Glicolisi. Piruvato

REGOLAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO

Il pancreas endocrino

Disponibilità di trasportatori del glucosio ESOCHINASI

IL METABOLISMO DEL GLICOGENO E FINEMENTE REGOLATO: Quando è attiva la sua sintesi non è attiva la sua demolizione e viceversa

11 mm Glucosio. [Insulina] (mu/l) Ora de pasto

Ruolo del fegato nella nutrizione

Regolazione ormonale del metabolismo energetico. Lezione del 11 marzo 2014

REGOLAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO

09/05/17. REGOLAZIONE ALLOSTERICA determinano cambiamenti di velocità delle vie

NADH e NADPH. ATP = 1 moneta (energetica) della cellula NADH, NADPH = 2 moneta (potere riducente)

Scheletrico Striato. Cardiaco Striato. Liscio

Il trasporto del glucosio

Scheletrico Striato. Cardiaco Striato. Liscio

Apparato endocrino. Controllo della glicemia. Il pancreas endocrino. Università degli Studi di Perugia

GLUCONEOGENESI fegato, corteccia renale

METABOLISMO DEL GLICOGENO

28/04/15. Il pancreas risponde agli aumenti di concentrazione di glucosio nel sangue secernendo un ormone

Scheletrico Striato. Cardiaco Striato. Liscio

REGOLAZIONE DELLA GLICOLISI E DELLA GLUCONEOGENESI

Gluconeogenesi sintesi di glucosio da precursori non glucidici

Gli organismi multicellulari si devono adattare ad un ambiente esterno che cambia continuamente. A tale scopo operano due sistemi, il sistema nervoso

a-amilasi salivare e pancreatica destrine lattasi maltasi oligosaccaridasi saccarasi superficie luminale degli enterociti

Fosforilazione a livello del substrato

Variazioni di energia libera nella glicolisi

Fosforilazione a livello del substrato

COSA DOBBIAMO RICORDARE: 19. FUNZIONE OMEOSTATICA DEL RENE

TESSUTO ADIPOSO. Caldarera Lehninger, cap.21

Biosintesi dei carboidrati

Biosintesi degli acidi grassi (acido palmitico)

Digestione ed assorbimento dei lipidi della dieta

Tessuto Adiposo - metabolismo degli acidi grassi

Modulo 15 metabolismo dei lipidi


CHETOGENESI (PRODUZIONE DI CORPI CHETONICI)

ANABOLISMO DEI LIPIDI

Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre

Integrazione del metabolismo

Biosintesi degli acidi grassi

LIPIDI COMPLESSI E LIPOPROTEINE

Il FEGATO Cardarera, cap.3

I LIPIDI. Circa il 95% dei lipidi introdotti con la dieta è rappresentato da trigliceridi

Modulo 11 biosegnalazione

Glycogen Synthesis Glicogeno sintesi UTP UDP + 2 P i glycogen (n) + glucose-1-p glycogen (n + 1) Glycogen Phosphorylase P i Glicogeno lisi

METABOLISMO del GLUCOSIO: GLUCONEOGENESI e VIA DEI PENTOSI

Ossalacetato: viene decarbossilato con conseguente formazione di un enolo che poi viene fosforilato

Regolazione di secrezione e motilità 1. Nervoso 1.1 SNC (riflessi lunghi - locali o cefalici) 1.2 Enterico (riflessi corti - locali)

CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA

Utilizzazione metabolica dei nutrienti

Metabolismo del glucosio

Tessuto muscolare tipi di tessuto ed effetti metabolici

Metabolismo. Il metabolismo è l insieme delle migliaia di reazioni chimiche che avvengono in tutte le cellule.

Cap.21 ANABOLISMO DEI LIPIDI

Metabolismo lipidico. Digestione

Metabolismo glucidico

>> Il malonil-coa è prodotto nel citosol a partire dall acetil-coa.

Se la biosintesi del glicogeno dipendesse unicamente dalla glicogeno sintasi il glicogeno sarebbe costituito da lunghe catene lineari simili a quelle

Altri destini del glucosio AO 04/2017

Biosintesi degli acidi grassi SCARICATO DA

Il Fegato - ruolo centrale nel metabolismo

ghiandole salivari bocca amilasi stomaco HCl (ph 1) pepsinogeno pepsina

Carboidrati! Oligosaccaridi Polisaccaridi. B) Carboidrati complessi

Gluconeogenesi. Sintesi de-novo di glucosio

Modulo 11 biosegnalazione

TRASMISSIONE DEI SEGNALI E COMUNICAZIONE TRA LE CELLULE

PANCREAS ENDOCRINO INSULINA E IL GLUCAGONE CONTROLLANO L OMOESTASI DEL GLUCOSIO

Vie Metaboliche e omeostasi

Degradazione degli acidi grassi

Prima di essere ossidati. gli ACIDI GRASSI devono essere attivati. (cioè legati al CoA) e poi entrare nel mitocondrio

FATTORI DI CRESCITA COME MESSAGGERI

Catabolismo dei lipidi

SOLUZIONI DEGLI ESERCIZI

Casi più complicati. inibizione mista (competitiva e non competitiva)

AcetilCoA carbossilasi

Scaricato da 21/01/2011

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico

Il metabolismo dei lipidi

Formazione dei chilomicroni

Utilizzo del glucosio: la glicolisi

SEI PRONTO PER LA VERIFICA? SOLUZIONI

Catabolismo degli acidi grassi e chetogenesi

Sistema Endocrino 1. Principi generali. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona

Regolazione metabolica: ruolo degli ormoni

Concetti chiave Cascata ormonale Ormoni derivati da amminoacido Tirosina (catecolammine: adrenalina, noradrenalina, o.tiroidei) Ormoni peptidici e

AGISCONO NEL SISTEMA NAVETTA 2 ISOFORME DELL ENZIMA: UNA FORMA MITOCONDRIALE ( MEMBRANA MIT. INTERNA) FAD-dipendente

Io Non sono un recettore!

BIOSEGNALAZIONE cap. 15, 15, 23 Lehninger Berne & Levy cap. 41

I più comuni polisaccaridi sono: AMIDO CELLULOSA GLICOGENO DESTRINA

1. L'enzima che catalizza la trasformazione della 3-fosfogliceraldeide in acido 1,3 difosfoglicerico è una:

SECONDI MESSAGGERI. Ca++

Cap.21 CATABOLISMO DEI LIPIDI

progetto HackMed FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO INTEGRATO DI BIOCHIMICA

METABOLISMO DEL GLICOGENO

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Farmaci Antidiabetici

Fisiopatologia del metabolismo glucidico in gravidanza

Transcript:

Principali tipi cellulari delle isole di Langerhans e ormoni da esse prodotti Nome Ormone prodotto Percentuale dell isola Cellule Glucagone 25 Cellule Insulina 60 Cellule Somatostatina 10 Cellule F (o PP) Polipeptide pancreatico 1 Cellule e Grelina 1

Insulina Struttura: 2 catene polipeptidiche (A e B) di 29 e 31 aa Numerosi legami salini ed idrogeno e 2 legami disolfuro legano le 2 catene A e B La struttura assunta è quella esamerica (Zn-insulina secreta dal pancreas) Secreta dalle cellule -pancreatiche in forma esamerica ma la sua azione sulle cellule bersaglio è esplicata in forma monomerica

Insulina Biosintesi e maturazione: Viene sintetizzata in forma di precursore inattivo (preproinsulina) In seguito alla rimozione del peptide leader si produce la proinsulina, unica catena polipeptidica formata da 78 a 86 aa (secondo la specie animale) Il segmento intermedio, peptide C o peptide di interconnessione viene distaccato al momento della conversione proinsulinainsulina I segmenti N- e C- terminale andranno a costituire le catene B e A dell insulina (PM 5734)

Ponti disolfuro che caratterizzano l insulina Ponti disolfuro che caratterizzano l insulina Enzima tripsino simile (negli spazi luminali del RE)

Peptide leader: Dirige la neo formata pre-proinsulina nelle vescicole del RE L idrofobicità degli aa del segmento leader consente alla pre-proinsulina di attraversare le membrane La proinsulina viene trasformata in insulina nel Golgi ed in vescicole gemmate del Golgi (vescicole )

- Insulina e peptide C (specie specifico) depositati nelle vescicole vengono secreti in circolo per esocitosi in quantità equimolari - Ciò consente di utilizzare la concentrazione ematica del peptide C come indice di secrezione dell insulina endogena nei soggetti diabetici ai quali viene somministrata insulina (esogena)

Nell uomo la vita media dell insulina circolante è di 7-15 min. Il fegato contiene anche la glutatione-insulina trans-idrogenasi che inattiva l insulina riducendo i ponti disolfuro che tengono unite le catene A e B Una volta separate le due catene vengono demolite da proteasi lisosomiali, denominate complessivamente insulinasi Insulina

Regolazione secrezione insulina -Principale fattore di regolazione è livello di glucosio nel sangue -Prima fase consiste nel rilascio di insulina i cui livelli di deposito sono elevati -Seconda fase agisce sulla sintesi di nuova insulina

L iperglicemia aumenta l espressione di Glucochinasi nelle cellule beta da 5 a 10 volte, in modo dipendente dalla concentrazione di Glucosio.

Il meccanismo cellulare che controlla il rilascio di insulina

Ca ++ Canale K + O Canale Ca ++ PKC - - - - - - - - ++++++++ ++++++++ - - - - - - - - GLUT2 Secrezione insulina Ca ++ Calmodulina Biosintesi insulina CaM kinasi ATP/ADP K + Fosforilazione ossidativa piruvato O glucochinasi P O Calcio promuove anche la sintesi

Altri agenti che regolano il rilascio di insulina: rilascio di insulina: Amminoacidi (proteine della dieta): Ala, Gly e Arg agiscono con un meccanismo simile al glucosio, alterando il potenziale di membrana delle cellule β Colecistochinina (CCK R1 adenilato ciclasi): rilasciata dalle cellule neuroendocrine della mucosa intestinale Sistema nervoso parasimpatico (nervo vago acetilcolina attivazione fosfolipasi C [Ca 2+ ]i) rilascio di insulina: Sistema nervoso simpatico (recettori α 2 adrenergici adenilato ciclasi) Secrezione insulina è strettamente coordinata con il rilascio del glucagone (cellule pancreatiche α)

Risposte all insulina Le risposte all insulina possono essere divise in: Mitogeniche: trasduzione del segnale attraverso diversi sistemi che comportano coinvolgimento a livello nucleare con aumento di DNA e mrna Metaboliche: attivazione di trasportatori del glucosio insulino sensibili in cellule muscolari e adipose e di proteine fosfatasi in molti tipi di tessuti

Azione dell insulina sulla sintesi delle proteine L insulina stimola in quasi tutti i tessuti la incorporazione degli amino acidi nelle proteine Attivato trasporto degli amino acidi attraverso le membrane cellulari Aumentata capacità dei ribosomi a sintetizzare le catene polipeptidiche L insulina viene considerata un tipico ormone anabolico

Gli effetti noti dell attivazione della PKB sono: b) attivazione della glicogeno sintasi, mediante defosforilazione e quindi inibizione della GSK3 (glicogeno sintasi kinasi3)

Regolazione Glicogenosintesi: Modulazione Glicogeno sintasi Il recettore dell insulina attiva una chinasi sensibile all insulina, che fosforila ed attiva delle proteine fosfatasi (es. PP1), che defosforilano enzimi fosforilati da glucagone/ adrenalina

Azione dell insulina sul metabolismo glicidico Nel fegato l azione di stimolo dell insulina sull utilizzazione dei glucidi si traduce nell induzione della sintesi della GLUCOCHINASI Aumento della glicolisi L attivazione della PKB con inattivazione della GSK3 porta a Aumento Sintesi di glicogeno

Azione dell insulina sul metabolismo glicidico L insulina attiva specifiche fosfatasi e stimola defosforilazione: l enzima bifunzionale Fosfofruttochinasi 2/Fruttosio bisfosfatasi 2 (PFK2/FBPasi2). La defosforilazione inibisce l attività fosfatasica ed incrementa quella chinasica aumenta Fruttosio 2,6 bisfosfato (F2,6BP) attività della Fosfofruttochinasi 1 (PFK1) la piruvato chinasi (PK) (E attiva solo nella forma defosforilata) la camp fosfodiesterasi. Quest ultima catalizza la conversione del camp in AMP, riducendo la concentrazione intracellulare di PKA attiva.

Azione dell insulina sul metabolismo lipidico L insulina stimola la sintesi degli acidi grassi (lipogenesi) e la loro esterificazione in trigliceridi: - Accelerata trasformazione del glucosio in piruvato e acetil-coa Forte produzione di citrato - Esportazione del citrato dal mitocondrio al citosol senza per questo depauperare il mitocondrio e stimolazione, da parte dell insulina, della citrato liasi e della acetil-coa carbossilasi - Formazione di acetil-coa e malonil-coa precursori della biosintesi degli acidi grassi

Azione dell insulina sul metabolismo lipidico L insulina stimola anche la glucosio-6-fosfato deidrogenasi (1) e la 6- fosfogluconato deidrogenasi (3) con ossidazione del glucosio e sintesi di NADPH richiesto nella lipogenesi. NADP + NADPH H 2 O (1) (2) NADP + NADPH (3)

Azione dell insulina sul metabolismo lipidico - Accelerata sintesi di Acetil-CoA e Malonil-CoA nel citosol instaura anche l inibizione del sistema Carnitina-dipendente di trasporto degli acili nei mitocondri con conseguente arresto della beta-ossidazione - L aumento del glicerolo 3-fosfato, prodotto collaterale della glicolisi, spiega l aumentata esterificazione degli acidi grassi in trigliceridi - All aumento dei trigliceridi concorre anche l azione inibitrice della insulina sulla lipasi ormone sensibile del tessuto adiposo (fosforilazione PKA dipendente inibita dalla riduzione di camp) -L insulina promuove il trasporto di lipidi dal fegato alle cellule periferiche mediante particelle di lipoproteine a densità molto bassa (VLDL, Very Low Density Proteins) - A livello dei tessuti periferici, induce l attività della lipoproteina lipasi dell endotelio che libera triacilgliceroli a partire da chilomicroni e VLDL.

Azione biologica % Insulina UI - L effetto antilipolitico dell insulina si realizza a concentrazioni molto più basse di quelle richieste per altri effetti metabolici dell ormone - Mancata mobilizzazione degli acidi grassi dal tessuto adiposo al fegato spiega anche l azione antichetosica della insulina (riduzione della produzione di corpi chetonici)

Effetti dell insulina sulla concentrazione di glucosio nel sangue: assunzione del glucosio da parte delle cellule e sua trasformazione in depositi di glicogeno e trigliceridi Effetto metabolico Assunzione di glucosio (muscolo, tessuto adiposo) Assunzione di glucosio (fegato) Sintesi del glicogeno (fegato, muscolo) Demolizione del glicogeno (fegato, muscolo) Glicolisi, produzione di acetil-coa (fegato, muscolo) bersaglio Trasportatore del glucosio (GLUT4) Glucochinasi (aumento dell espressione) Glicogeno sintasi Glicogeno fosforilasi PFK-1 Complesso della piruvato deidrogenasi Sintesi degli acidi grassi (fegato) Sintesi di triacilgliceroli (tessuto adiposo) Acetil-CoA carbossilasi Lipoproteina lipasi

Azione metaboliche dell insulina Modifica dei processi di permeabilità membrana: attivazione trasporto glucosio Modifica dell attività di alcuni enzimi : attivazione della glicogeno sintasi attivazione della piruvato deidrogenasi attivazione della acetil-coa carbossilasi inibizione della fosforilasi e della lipasi adipolitica Promozione della sintesi di alcune proteine: glucochinasi Parte di queste azioni derivano dall azione TK del recettore attivato e dall attivazione di proteine fosfatasi

Cronologia dell azione dell insulina Secondi Minuti Legame dell insulina al recettore Autofosforilazione del recettore Attivazione dell attività tirosin chinasica del recettore Attivazione del trasporto degli esosi Alterazione delle attività enzimatiche intracellulari Induzione mediata dall insulina dell internalizzazione e downregolazione del recettore Ore Induzione della sintesi di DNA, RNA, proteine e lipidi Crescita cellulare Down regolazione massima del recettore dell insulina

Diabete Diabete di tipo 1 Diabete di tipo 2 Diabete mellito gestazionale (GDM) Distruzione delle cellule del pancreas per autoimmunità Disfunzione delle cellule del pancreas e resistenza all insulina Diminuzione della sensibilità all insulina e intolleranza al glucosio durante la gravidanza Sindromi associate alla presenza di anticorpi antirecettore per l insulina Diabete indotto da farmaci o da infezioni Altri tipi di diabete Patologie associate al sistema endocrino Difetti genetici delle cellule del pancreas Patologie del pancreas esocrino Diabete mellito neonatale transitorio (TNDM) Diabete mellito neonatale permanente (PNDM)

Diabete Tipo I Una completa assenza di insulina, provoca il diabete di Tipo I o insulina dipendente (10% dei diabetici) : Glicemia supera il valore soglia (160-180 mg/100 ml) ne deriva la iperglicemia e il glucosio, escreto dai reni, compare nelle urine = glicosuria La diminuita utilizzazione del glucosio obbliga i tessuti a ricavare energia dai lipidi e dagli amino acidi La mobilizzazione degli acidi grassi dal tessuto adiposo induce un aumento degli acidi grassi non essenziali nel sangue

Diabete Tipo I La captazione da parte del fegato di una maggior quantità di acidi grassi e glicerolo produce steatosi epatica e aumento delle VLDL nel sangue Quando la maggior produzione di corpi chetonici (catabolismo epatico degli acidi grassi) non è controbilanciata da una adeguata utilizzazione ossidativa nei tessuti extraepatici, si osserva un loro accumulo nel sangue (chetonemia) ed eliminazione nelle urine (chetonuria). Un eccesso di corpi chetonici è dannoso: alterazione dell equilibrio acido-base (chetosi o acidosi diabetica), coma Terapia diabete di tipo I: Insulina umana ricombinante Effetti collaterali: Sviluppo di anticorpi anti-insulina

Diabete Tipo II Insulina resistenza : qualunque condizione in cui una quantità d insulina provochi una risposta biologica subnormale Insulina resistenza produce il diabete di tipo II o diabete insulino indipendente (90% dei diabetici) Meccanismi dell insulino-resistenza 1. Anomalie del prodotto di secrezione delle cellule A- anomala secrezione dell insulina B- conversione incompleta della proinsulina in insulina 2. Antagonisti dell insulina in circolo A- elevata concentrazione ematica degli ormoni antagonisti (cortisolo, ormone della crescita, glucagone, catecolamine) B- anticorpi anti-insulina C- anticorpi anti-recettori dell insulina 3. Anomalie dei tessuti bersaglio A- diminuito numero dei recettori insulinici B- difetto post-recettoriale

Diabete Tipo II Il MODY (Maturity Onset Diabets of the Youngs, Diabete giovanile a insorgenza tardiva) è una forma rara autosomica dominante di diabete di tipo 2 ed è il risultato di mutazioni di diversi geni come quelli codificanti per l enzima glucochinasi che impedisce l aumento di ATP e la secrezione di insulina. E anche noto un diabete mitocondriale che deriva da una mutazione del DNA mitocondriale responsabile di una fosforilazione ossidativa non corretta. E possibile anche che difetti genetici della nicotinammide nucleotide transidrogenasi portino ad accumulo di ROS che danneggia la fosforilazione ossidativa bloccando la produzione di ATP e la secrezione di insulina

I recettori dell insulina Il numero di recettori di membrana può diminuire per: - diminuita sintesi - aumentata degradazione - internalizzazione: Questo costituisce il più importante fattore di controllo della sensibilità delle cellule all insulina La diminuzione del numero dei recettori si definisce down regulation

Resistenza all insulina o insulina-resistenza - Deficienza dei recettori dell insulina Difetti post-recettoriale Anomalo accoppiamento tra complesso insulinarecettore e trasporto del glucosio ed altri eventi metabolici indotti dall insulina: diminuita capacità di risposta dell insulina