Debito e Patto di stabilità Le ultime novità sul bilancio 2014



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Matteo Barbero Debito e Patto di stabilità Le ultime novità sul bilancio 2014 Torino, 27 giugno 2014

Il debito Il ricorso all indebitamento da parte degli enti locali è ammesso esclusivamente nelle forme previste dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione degli investimenti (art. 202 Tuel in attuazione dell art. 119 Costituzione) Il ricorso all indebitamento è possibile solo se sussistono le seguenti condizioni: - avvenuta approvazione rendiconto penultimo esercizio precedente; - avvenuta deliberazione del bilancio annuale nel quale sono incluse le relative previsioni.

Il debito L ente locale può assumere nuovi mutui e accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato SE l importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti al netto dei contributi regionali e statali in conto interessi NON SUPERA l 8% per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l assunzione del mutuo. (art. 204 Tuel)

Il Patto È il principale strumento di coordinamento/controllo statale sui bilanci degli enti locali Gli enti che non rispettano l obiettivo loro assegnato sono soggetti a pesanti sanzioni. Impone di conseguire annualmente un saldo finanziario ( di competenza mista) non inferiore ad un obiettivo calcolato in percentuale alla spesa corrente media di un periodo di riferimento (triennale)

L estensione del Patto Fino al 2012 Dal 2013 Solo i comuni con più di 5.000 abitanti Tutti i comuni con più di 1.000 abitanti Sono escluse le unioni di comuni

Il saldo di Patto Accertamenti - Titoli I-III II-III III entrata Impegni Titolo I Spesa + Riscossioni - Titolo IV entrata Pagamenti Titolo II Spesa = Saldo di competenza mista

L obiettivo di Patto = Media degli impegni di spesa corrente 2009-2011 X Coefficiente % Taglio 2010 (solo per comuni > 5.000 abitanti) È sempre un numero positivo = avanzo)!

L obiettivo di Patto In base alla normativa vigente, la base di calcolo degli obiettivi è rappresentata dalla spesa corrente media registrata in termini di impegni negli anni 2009-2011. Le percentuali massime sono le seguenti: 2014 2015 2016 Province 20,25% 20,25% 21,05% Comuni 15,07% 15,07% 15,62%

Il bilancio di un comune Entrate Titolo I (tributarie) Titolo II (trasferimenti correnti) Titolo III (extratributarie) Titolo IV (trasferimenti c/capitale) Spese Titolo I (correnti) Titolo II (c/capitale) Titolo III (rimborso prestiti) Titolo IV (partite di giro) Titolo V (prestiti) Titolo VI (partire di giro)

Il bilancio di un comune ai fini del Patto Titolo I (tributarie) Entrate Titolo II (trasferimenti correnti) Titolo I (correnti) Titolo II (c/capitale) Spese Titolo III (extratributarie) Titolo IV (trasferimenti c/capitale) Sono esclusi debito e avanzo di amministrazione valori di competenza (accertamenti e impegni) valori di cassa (riscossioni e pagamenti)

Le voci escluse 1) Entrate derivanti dalla riscossione di crediti e le spese derivanti dalla concessione di crediti. 2) Risorse provenienti dallo Stato (non quelle regionali o proprie degli enti locali) e relative spese di parte corrente ed in conto capitale sostenute per l attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei ministri a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza. 3) Risorse statali e relative spese di parte corrente ed in conto capitale sostenute per l attuazione delle iniziative afferenti ai c.d. grandi eventi. 4) Risorse provenienti direttamente o indirettamente dall Unione europea e relative spese di parte corrente ed in conto capitale, ad eccezione di quelle connesse ai cofinziamenti nazionali e regionali. 5) Altre voci ad comunem o non operative

Adempimenti a carico dei comuni Prospetto allegato al bilancio di previsione. Monitoraggio periodico Certificazione dei risultati

Prospetto da allegare al bilancio Il bilancio di previsione deve essere approvato iscrivendo le previsioni di entrata e di spesa di parte corrente in misura tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e di spesa in conto capitale, al netto delle riscossioni e delle concessioni di crediti, sia garantito, anche su base pluriennale, il rispetto delle regole che disciplinano il patto medesimo. A tale fine, gli enti locali sono tenuti ad allegare al bilancio di previsione un apposito prospetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del Patto.

Monitoraggio I comuni trasmettono semestralmente al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il Patto nel sito web «www.pattostabilita.rgs.tesoro.it» le informazioni riguardanti le risultanze in termini di competenza mista, attraverso un prospetto e con le modalità definiti con decreto del predetto Ministero. Con lo stesso decreto è definito il prospetto dimostrativo dell'obiettivo. La mancata trasmissione del prospetto dimostrativo degli obiettivi programmatici entro quarantacinque giorni dalla pubblicazione del predetto decreto nella Gazzetta Ufficiale costituisce inadempimento al Patto.

Certificazione Ciascuno comune è tenuto a inviare, entro il termine perentorio del 31 marzo dell'anno successivo a quello di riferimento, al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, una certificazione del saldo finanziario in termini di competenza mista conseguito, sottoscritta dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall'organo di revisione economicofinanziaria, secondo un prospetto e con le modalità definiti dal decreto del Mef di cui sopra. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo costituisce inadempimento al patto, con sanzioni attenuate nel caso in cui esso sia comunque stato rispettato.

Sanzioni Taglio del fondo sperimentale di riequilibrio o perequativo in misura pari allo sforamento ma non superiore al 3% delle entrate correnti registrate nell ultimo consuntivo (non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del Patto sia determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti UE rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente). Tetto agli impegni di spesa corrente (che non possono superare l importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio). Divieto di indebitamento. Blocco totale delle assunzioni. Riduzione delle indennità degli amministratori (-30% rispetto all'ammontare risultante alla data del 30 giugno 2010).

Sanzioni I contratti di servizio e gli altri atti posti in essere dagli enti locali che si configurano elusivi delle regole del Patto sono nulli. Qualora le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti accertino che il rispetto del Patto è stato artificiosamente conseguito mediante una non corretta imputazione delle entrate o delle uscite ai pertinenti capitoli di bilancio o altre forme elusive, le stesse irrogano, agli amministratori la condanna ad una sanzione pecuniaria fino ad un massimo di dieci volte l'indennità di carica percepita al momento di commissione dell'elusione e al responsabile del servizio economico-finanziario una sanzione pecuniaria fino a tre mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali.

Incentivi È consentita, nell anno successivo, la riduzione degli obiettivi commisurata agli effetti finanziari delle sanzioni sul fondo sperimentale di riequilibrio o sul fondo perequativo. Premialità sono previste per gli enti sperimentatori (2013) e per quelli virtuosi.

Le problematiche più rilevanti Difficoltà di programmazione, anche a causa delle frequenti modifiche normative. Diversa tempistica di acquisizione delle entrate ed erogazione delle spese, con possibili disallineamenti temporali che rischiano di compromettere o il rispetto del Patto. Ciò si verifica soprattutto per le entrate e le spese in conto capitale (Tit. IV e Tit. II). Restrizioni all applicazione dell avanzo di amministrazione. Minore convenienza del ricorso al debito, giacché le relative entrate non migliorano il saldo del Patto mentre le spese che servono a finanziare lo peggiorano.

Gli effetti del Patto sugli Enti locali Calo della spesa per investimenti. Crescita residui passivi in conto capitale e blocco della liquidità. Allungamento dei tempi di pagamento. Incremento delle tariffe.

La spesa per investimenti dei Comuni

La spesa corrente dei Comuni

Verso il bilancio 2014

Il termine Al momento, è fissato al 31 luglio. Non è esclusa una ulteriore proroga, a causa delle numerose incognite.

Le incognite La nuova fiscalità (Iuc, Tasi, Tari ecc.). Il nuovo fondo di solidarietà ed i relativi tagli Le deroghe al Patto di stabilità interno

Il caos fiscale Acconto Tasi rinviato per circa 6.000 comuni, con erogazione di un anticipo pari al 50% delle stime di gettito del Mef. Possibile disapplicazione delle sanzioni per i mancati e gli errati versamenti negli altri comuni (risoluzione 1/DF/2014) Enormi incertezze interpretative, che si rifletteranno ovviamente sugli incassi effettivi.

Fondo di solidarietà Il nuovo fondo ammonta a 6.647.114.923,12 euro per l'anno 2014 e a 6.547.114.923,12 euro per gli anni 2015 e successivi. Si tratta di importi inferiori a quello disponibile nel 2013 (6,9 miliardi), a causa della maggiore incidenza dei tagli previsti dalla c.d. spending review. In base all art. 16, comma 6, del D.L. 95/2012, infatti, la riduzione del fondo (che nel 2013 è stata pari a 2.250 milioni di euro), salirà, rispettivamente, a 2.500 milioni di euro nel 2014 e a 2.600 milioni di euro nel 2015. Già pagato un acconto e riparto in arrivo.

Altri tagli e accantonamenti - 30 milioni per incentivare le unioni di comuni - 30 milioni per incentivare le fusioni di comuni - 30 milioni per le politiche di accoglienza degli immigrati -10% da redistribuire in base ai fabbisogni standard (ma per il 2014 tale criterio non si applicherà) -118 milioni per il taglio ai costi della politica

La nuova spending review Nuovi tagli (rectius risparmi) sono previsti dal D.L: 66/2014 In primo luogo, è prevista una riduzione per complessivi 375,6 milioni, in corrispondenza dei risparmi attesi dalle misure introdotte in materia di acquisti di beni e servizi, auto blu e consulenze. In secondo luogo, altri 350 milioni sono sottratti al fondo come contropartita del maggior gettito Imu che dovrebbe derivare dalla limitazione (che dovrà essere disposta con un successivo decreto ministeriale) del numero dei comuni nei quali si applica l esenzione a favore dei terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina (art. 7, comma 1, lett. h), del D. Lgs. 504/1992). Complessivamente, quindi, i nuovi tagli ammontano a 725,6 milioni e dovranno essere distribuiti nelle prossime settimane (ma separatamente dal fondo).

Chi finanzia il fondo? La quota prevalente del fondo è assicurata dagli stessi comuni attraverso la devoluzione (secondo uno schema di perequazione orizzontale) di una quota dell Imu di propria spettanza pari a 4.717,9 milioni di euro. Come già accaduto nel 2013, tale importo dovrebbe essere trattenuto direttamente alla fonte dall Agenzia delle Entrate. L art. 6 del D.L. 16/2014 ha chiarito che, per il 2014, l Imu va contabilizzata al netto della quota di alimentazione del fondo. Per il 2013, i comuni possono effettuare eventuali rettifiche in sede di approvazione del rendiconto (non è un obbligo, ma una facoltà).

Il riparto RISORSE BASE 2014 = RISORSE BASE 2013 - RIDUZIONI 2014

Il riparto RISORSE BASE 2013 = IMU 2013 (quota comune) ad aliquota base + FSC 2013

Il riparto RIDUZIONI 2014 = Taglio aggiuntivo spending review + Altri tagli (unioni e fusioni di comuni + immigrati+costi della politica) Tagli D.L. spending review (circa il 16 taglio spending 2013)

Il riparto FSC = Risorse 2014 - Gettito standard netto

Il riparto GETTITO STANDARD NETTO = Imu 2014 aliquota base + Tasi aliquota base perequata - Quota alimentazione FSC (stesso importo 2013)

Un altra incognita Il D.L. 16/2014 ha svincolato i 500 previsti dalla L. 147/2013 per p finanziare le detrazioni Tasi e ne ha aggiunti altri 125. Nelle intenzioni del Governo, questi 625 milioni sarebbero destinati soprattutto ai comuni che hanno alzato l aliquota Imu al valore massimo e che quindi non margini di manovra sulla Tasi. Ovviamente, tale soluzione scontenta tutti gli altri, che faranno pesare la loro maggior virtuosità in termini di pressione fiscale, per cui non è escluso che una quota sia attribuita a tutti i comuni in proporzione al gettito Imu prima casa cancellato dalla legge di stabilità. Restano da distribuire anche altre compensazioni varie, ad esempio i ristori per minore gettito 2014 Imu agricoli e Imu imponibili esenti (assimilazioni alla prima casa ex lege e fabbricati merce), oltre che il saldo dei trasferimenti per Imu prima casa 2013.

Le incognite sul Patto Esclusione dei comuni sotto i 5.000 abitanti Riforma organica con introduzione della golden rule Esclusione di alcuni voci di spesa

Le deroghe già concesse 500 milioni per debiti al 31/12/2013 840 milioni per pagamenti in conto capitale (da effettuare entro il 30 giugno) 104 milioni di Patto regionale verticale

Le deroghe in arrivo Ulteriore sblocco per debiti al 31/12/2013 122 milioni di euro (per ciascuno degli anni 2014 e 2015) per spese di edilizia scolastica

Grazie per l attenzione!! Matteo Barbero 011-4322605 334-6009171 matteo.barbero@regione.piemonte.it