RAPPORTO TERRITORIALE



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SOMMARIO PREMESSA...3 CRITERI GENERALI...4 RAPPORTO TERRITORIALE...5 Caratteristiche tecniche del sottosuolo e dei suoi possibili utilizzi...5 Sistema dei vincoli...5 Metodologia...5 Ricognizione delle infrastrutture e delle reti dei servizi esistenti...6 PIANO DEGLI INTERVENTI...8 Scenario di infrastrutturazione...8 Criteri di intervento...9 Cronoprogrammazione e sostenibilità economica delle scelte di piano...11 Monitoraggio dell attuazione del piano e degli interventi...12 Soluzioni per il completamento e miglioramento della ricognizione...12 Indicazioni per la costituzione degli uffici del sottosuolo...12 GLOSSARIO...14 Il Pugss allegato al Pgt del comune di Calolziocorte è stato redatto da Edoardo Marini, architetto, e Fabio Arduini, dottore in Pianificazione urbana e politiche territoriali, nel mese di maggio 2011. 2

PREMESSA Il primo riferimento normativo a prevedere uno strumento di censimento e pianificazione dei servizi nel sottosuolo è nel 1999 una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri: la cosiddetta direttiva Micheli del 3 luglio 1999. La Legge Urbanistica della Regione Lombardia n. 12/05, nell indicare l elaborazione del Piano di Governo del Territorio (PGT), prevede all articolo 9 l elaborazione del Piano dei Servizi. Il citato articolo al comma 8 stabilisce che il Piano dei Servizi è integrato, per quanto riguarda l infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS), di cui all articolo 38 della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche). L art. 39 della medesima LR 12/12/03 stabilisce poi che la realizzazione delle infrastrutture è opera di pubblica utilità assimilabile ad urbanizzazione primaria. Negli anni successivi è stato emanato un primo regolamento regionale per la redazione del PUGSS, il regolamento 28 febbraio 2005 n. 3, poi abrogato e sostituito dal più recente regolamento regionale 15 febbraio 2010 n. 6 Criteri guida per la redazione dei piani urbani generali dei servizi nel sottosuolo (PUGSS) e criteri per la mappatura e la georeferenziazione delle infrastrutture (ai sensi della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, art. 37, comma 1, lett. a e d, art. 38 e art. 55, comma 18). Il Regolamento n. 6 del 2010 abroga quello precedente, riscrivendo in parte i criteri guida. In ogni caso rimangono utili i riferimenti indicati dal vecchio regolamento in richiamo delle normative tecniche, qui di seguito riportati. - Caratteristiche delle infrastrutture: il riferimento è alla normativa e guide tecniche UNI-CEI. - Caratteristiche e collocazione delle condotte di gas combustibile: art. 54 DPR 16 settembre 1996 n. 610 (Regolamento recante modifiche al DPR 16 dicembre 1992 n. 495), guida tecnica UNI CEI (Requisiti essenziali di sicurezza per la coesistenza di servizi a rete in strutture sotterranee polifunzionali), norma UNI CEI (Servizi tecnologici interrati), norma UNI-CIG 10576 (Protezioni delle tubazioni gas durante i lavori del sottosuolo), DM 24 novembre 1984(Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l accumulo e l utilizzazione del gas naturale). - Realizzazione delle infrastrutture: DM 24 novembre 1984 (Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l accumulo e l utilizzazione del gas naturale) e al D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 (Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro) - Sistemi di telecomunicazione: legge del 31 luglio 1997 n. 249 (Istituzione dell Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo) e DPR del 19 settembre 1997 n. 318 (Regolamento per l attuazione di direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni). - Profondità minima di interramento in occasione di attraversamenti e occupazioni trasversali e longitudinali della sede stradale, funzionali ai servizi di cui al comma 1 at. 28 D.Lgs. 20 aprile 1992 (Nuovo codice della strada): il PUGSS deve ottemperare in questo caso a quanto previsto al comma 3 art. 66 DPR 16 dicembre 1992 n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada); che però non si applica se gli attraversamenti e le occupazioni della sede stradale si situano al di fuori della carreggiata. In questo caso la profondità minima può essere ridotta, con le modalità previste dal comma 2 art. 7 del Regolamento Regionale 28 febbraio 2005 n.3 (Criteri guida per la redazione del PUGSS comunale). - Prerequisiti minimi di viabilità da garantire in presenza di eventuali scavi aperti: il documento di riferimento sono le Norme sulle caratteristiche geometriche e di traffico delle strade urbane, a cura del Consiglio nazionale delle ricerche, e gli art. 4 e 5 DPR del 24 luglio 1996 n. 503 (Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici). 3

CRITERI GENERALI Le finalità principali del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo sono le seguenti. - Dotare nel tempo il territorio comunale di un sistema di infrastrutture in grado di collocare in modo ordinato i diversi servizi con facile accesso per la gestione e la manutenzione dei sottosistemi. Tale struttura dovrà permettere di realizzare economie di scala a medio e lungo termine, offrire un servizio efficiente, riducendo i disservizi, assicurare sistemi di prevenzione e di segnalazione automatica, nonché permettere la posa di nuovi sottosistemi. - Conseguire un quadro conoscitivo dei sottosistemi presenti secondo gli standard fissati dalla Regione Lombardia. Tale quadro dovrà essere dotato di informazioni sulle caratteristiche tecniche delle reti, sulla tipologia dei servizi forniti e sull ubicazione spaziale delle reti. - Agevolare l attività di programmazione degli interventi da realizzare sulle reti dei sottoservizi. - Ridurre le operazioni di scavo per interventi sulle reti con conseguente smantellamento e ripristino delle sedi stradali. In tal modo si punta a limitare i costi sociali ed economici, evitando la congestione del traffico veicolare e pedonale delle strade e dei marciapiedi. - Promuovere le modalità di posa che favoriscano le tecniche senza scavo (No - Dig) e gli usi plurimi di allocazione dei sistemi. La pianificazione delle infrastrutture nel PUGSS deve attenersi a criteri generali che sono richiamati nell articolo 1 della DG citata. - Tutte le infrastrutture devono essere dimensionate in funzione della pianificazione comunale e dei previsti o prevedibili piani di sviluppo dei gestori e corrispondere alle norme tecniche UNI-CEI di settore. - Qualora l infrastruttura sia prevista nell ambito di interventi di nuova urbanizzazione o di interventi di riqualificazione del tessuto urbano esistente, essa deve essere realizzata contestualmente alle restanti opere di urbanizzazione, valutando la possibilità di destinare parte delle aree a standard per la sistemazione dei sottoservizi. - In presenza di piani attuativi, la realizzazione delle infrastrutture compete, quali opere di urbanizzazione, al soggetto attuatore. - Il ricorso alle strutture più complesse deve, prioritariamente, essere previsto in corrispondenza degli incroci o di aree contraddistinte da elevata concentrazione di servizi di rete che siano interessate da interventi di nuova urbanizzazione o di riqualificazione del tessuto urbano esistente. - Nelle aree già edificate, la scelta tra le possibili infrastrutture e tra le tecniche di scavo è effettuata in base alle caratteristiche delle aree stesse, all eventuale presenza di beni di carattere storico architettonico, alle dimensioni e alla potenzialità dei servizi di rete da alloggiare nonché in base ad una valutazione della sostenibilità economica-finanziaria dell investimento richiesto per la realizzazione delle infrastrutture. - Nei casi di confermata riutilizzabilità di infrastrutture esistenti, non è consentita la realizzazione di nuove infrastrutture su percorsi paralleli, anche se limitrofi, se non a seguito di esaurimento delle primarie capacità di alloggiamento dei servizi di rete. - È favorita l utilizzazione di tecniche e soluzioni di posa a basso impatto ambientale qualora possibile dal punto di vista tecnico. 4

RAPPORTO TERRITORIALE Caratteristiche tecniche del sottosuolo e dei suoi possibili utilizzi Il territorio comunale di Calolziocorte è compreso nella classe 4 di pericolosità sismica. Dal punto di vista geologico e idrogeologico presenta una notevole eterogeneità. In particolare i documenti redatti dallo Studio Geologico Tecnico Lecchese (dott. Massimo Riva e Nicola Valsecchi), a cui si rimanda, evidenziano la presenza di tre classi di fattibilità geologica (classe 2, classe 3 e classe 4). Il territorio è poi ricompreso nelle fasce A, B, C del Piano per L Assetto Idrogeologico del fiume Po. In particolare lo Studio geologico redatto a supporto del PGT, oggetto di aggiornamento, individua ora alcuni ambiti, definiti come sottoclassi della classe di fattibilità 3, per le quali le norme di riferimento sono dettate dal PAI; esse sono: le aree ricadenti aree a pericolosità elevata per fenomeni di trasporto di massa su conoidi attivi parzialmente protetti (Cp), e le area di frana quiescente (Fq); le prime sono normate dal comma 8 dell art. 9 delle NTA del PAI, le seconde dal comma 3 del medesimo articolo. Sistema dei vincoli La puntuale ricostruzione del quadro dei vincoli gravanti sul territorio comunale di Calolziocorte è stata effettuata all interno degli elaborati del Piano delle Regole, a cui si rimanda in particolare per quel che riguarda la localizzazione mediante rappresentazione cartografica. In questa sede ne pubblichiamo un elenco, a titolo di sintetica ricapitolazione. - le fasce di rispetto delle strade extraurbane; - le fasce di rispetto delle linee ferroviarie Milano Lecco e Milano Bergamo; - le fasce di rispetto determinate dallo studio finalizzato all individuazione del reticolo idrico minore; - i pozzi captati ad uso idropotabile e le sorgenti, con le relative fasce di rispetto (cfr. art.6 del D.P.R. 236/88 e s.m.i.); - le fasce di rispetto cimiteriale per i cimiteri di Calolziocorte, Rossino, Lorentino e Sopracornola; - l area di pertinenza dell impianto di depurazione comunale, ubicato a valle Lavello, e la relativa fascia di rispetto - la presenza di impianti per le comunicazioni - il tracciato di elettrodotti con le relative fasce di rispetto; - il tracciato di metanodotti; - le zone a vincolo paesaggistico ai sensi del d.lgs. n. 42 del 22/01/2004 (art. 142 lett. C - Fascia di 150 m da sponde di corsi d acqua e 300 m dalle sponde dei laghi) e gli altri beni storico-monumentali soggetti al Codice dei Beni culturali; - i beni ambientali soggetti a tutela, in particolare il SIC Lago di Olginate e il Parco Regionale dell Adda Nord (oltre al SIC Palude di Brivio, delimitato dal confine comunale a sud); - le fasce A, B, C del Piano per L Assetto Idrogeologico del fiume Po. Metodologia La ricognizione delle infrastrutture presenti nel sottosuolo di Calolziocorte si è basata sulla richiesta dei dati cartografici in possesso degli uffici comunali. La prima attività è stata quella di curare la scalatura e la georeferenziazione dei dati, la coesione interna e il collegamento fisico dei dati spaziali di ciascuna rete, al fine di rendere possibile la gestione comparata delle informazioni relative alle diverse infrastrutture per i sottoservizi. Sarà successivamente cura degli uffici comunali, e in particolare dell Ufficio per il sottosuolo quando costituito, richiedere agli enti gestori la mappatura e gli aggiornamenti secondo le modalità previste dal Regolamento regionale 15 febbraio 2010 n. 6. 5

Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei dati forniti, per ogni tipo di rete infrastrutturale di cui sono state ottenute le informazioni. - Rete di approvvigionamento idrico. 12 tavole, non datate. - Rete fognaria. 12 tavole con data di aggiornamento dichiarato luglio 2007, oggetto dell attività di revisione in campo e di aggiornamento dello stato di fatto a cura di ing. G. Veronesi, ing. P. Arisi, ArveTec Idraulica e Ambiente srl. - Rete di trasporto e distribuzione del gas metano. 5 tavole con data di aggiornamento dichiarata giugno 2009 redatte a cura della Società AGE spa rete gas. Per la rete Telecom non è stato possibile realizzare una mappatura cartografica analoga a quanto redatto per le basi informative relative a rete idrica, rete fognaria, rete di distribuzione del gas metano; se ne riporta comunque, più sotto, una immagine. Un elemento che invece manca del tutto è la rete di distribuzione dell energia elettrica. Per queste informazioni si dovrà chiedere agli enti gestori la mappatura completa del territorio secondo le modalità previste dal regolamento regionale 15 febbraio 2010 n. 6. Ricognizione delle infrastrutture e delle reti dei servizi esistenti La tavola 1 riporta la mappatura della rete idrica di approvvigionamento dell acqua potabile. Si può osservare che il pozzo di captazione ad uso idropotabile situato in via Cavour rappresenta la fonte di approvvigionamento idrico per la gran parte del tessuto urbano consolidato. In blu scuro è rappresentata la condotta che da qui porta al serbatoio Macorna. In particolare in tratteggio sono stati evidenziati i tratti che dovrebbero indicare la presenza di altre condotte forzate. I nuclei di montagna sono allacciati a Carenno. La tavola 2 riguarda la rete fognaria. Qui la legenda è più articolata e riporta la classica distinzione in acque miste, separate e nere, con una informazione anche riguardo alle meteoriche non comprese tra quelle separate. Si può osservare che le acque miste rappresentano la maggior parte della rete fognaria, anche se l estensione della rete caratterizzata dalla separazione tra nere e bianche non è da considerare particolarmente bassa. Si nota che una vasta area industriale a sud è scollegata dalla rete fognaria, servita da fosse biologiche (o impianti di depurazione privati). Le frecce blu contrassegnano i punti di sversamento delle acque nell ambiente; i tratti in arancione indicano i tratti sfiorati che partono dagli sfioratori di piena (quadrati arancioni). I pozzetti distribuiti lungo la rete sono stati riportati anche in tavola, in rosso. La tavola della rete fognaria evidenzia anche la presenza di tracciati ipotizzati, rappresentati insieme alle tubazioni di minore portata con il sottile puntinato (di colore diverso a seconda che si tratti di acque miste, separate, nere, meteoriche). La loro presenza e il loro sviluppo lineare sono stati disegnati da parte dei tecnici estensori della mappatura sulla scorta degli incartamenti forniti dall'u.t.c., dei rilievi effettuati sui pozzetti e delle informazioni acquisite tempo prima tramite l'a.u.s.m. La tavola 3 è dedicata alla rete di distribuzione del gas metano e comprende anche il tracciato dei metanodotti che compongono la rete di trasporto del gas. Secondo quanto disposto dal decreto ministeriale del 24 novembre 1984, le condotte per il trasporto e la distribuzione del gas naturale sono classificate in sette specie, in relazione alla pressione massima e minima di esercizio. La rete di distribuzione è formata da tratti in media pressione e tratti in bassa pressione. Nelle prime la pressione è compresa tra 0,5 e 5 bar (quarta e quinta specie), mentre nelle seconde la pressione è molto più ridotta e non supera il valore di 0,04 bar (settima specie). Le strutture nelle quali avviene il passaggio dalla rete di trasporto a quelle di distribuzione sono le cabine Remi, in esse il gas subisce il processo di preriscaldamento, riduzione e regolazione, misurazione e odorizzazione. Le strutture che ricevono il gas a media pressione, lo decomprimono e lo convogliano nelle condotte a bassa pressione sono invece dette Gruppi di riduzione finale (GRF). Il territorio di Calolziocorte è attraversato da più assi di trasporto del gas. Al confine con il comune di Brivio le troviamo unite in una direttrice unica; da qui si distacca una prima condotta, che sale il versante fino a Sopracornola e prosegue verso Somasca, senza però alimentare la rete di distribuzione locale. La seconda corre lungo la sponda dell Adda e del lago, ed è collegata con la terza, situata sotto il corso Europa 6

Dante, unite da una condotta all altezza del Lavello e che nel territorio di Vercurago sembrano convergere. Risultano essere presenti due cabine Remi, situate in prossimità del lago (a nord del centro sportivo di prossima realizzazione e nell ecocentro), e otto gruppi di riduzione finale (a Lorentino, Rossino, Lavello, via Mandamentale, presso il cimitero, via lago vecchio, e due in prossimità dell area industriale fronteggiante il lago di Olginate). Quasi tutta la città è alimentata dalla rete a bassa pressione, mentre quella a media pressione risale verso i centri di Lorentino e Rossino, e poi sembra proseguire verso Erve (ma il dato è incompleto). Anche in questo caso Sopracornola risulta essere allacciato con Carenno. Altre condotte della rete a media pressione assicurano l approvvigionamento di gas per alcuni insediamenti industriali (quali quello situato in località Cascata). Rete Telecom in verde le linee in fibra ottica; in arancio quelle in rame 7

PIANO DEGLI INTERVENTI Scenario di infrastrutturazione Al fine di individuare lo scenario delle infrastrutturazioni, deve essere precisato che possono essere realizzate nuove infrastrutture interrate soltanto se ricomprese nelle seguenti tipologie: - in trincea: realizzate con scavo a cielo aperto con posa direttamente interrata o in tubazioni, successivo rinterro e ripristino della pavimentazione; - in polifora o cavidotto: manufatti costituiti da elementi tubolari continui, affiancati o termosaldati, per infilaggio di più servizi di rete; - in cunicoli tecnologici: manufatti continui predisposti per l alloggiamento di tubazioni e passerelle portacavi, non praticabile all interno, ma accessibile dall esterno mediante la rimozione di coperture amovibili a livello stradale; - in gallerie pluriservizi: manufatti continui predisposti per l alloggiamento di tubazioni e passerelle portacavi, praticabile con accesso da apposite discenderie dal piano stradale. Dette infrastrutture devono rispondere ai seguenti requisiti: - essere realizzate, in via prioritaria, con tecnologie improntate al contenimento dell effrazione della sede stradale e delle relative o annesse pertinenze (tecnologie No-Dig); - essere provviste di dispositivi o derivazioni funzionali alla realizzazione degli allacciamenti con gli edifici circostanti, coerentemente con le norme tecniche UNI CEI; - essere completate, ove allocate in prossimità di marciapiedi, entro tempi compatibili con le esigenze delle attività commerciali o produttive locali; - essere strutturate in dipendenza dei potenziali servizi veicolabili, come cunicoli dotati di plotte scoperchiabili, abbinate a polifore; - essere realizzate, ove si debba ricorrere al tradizionale scavo aperto, con criteri improntati al massimo contenimento dei disagi alla viabilità ciclo-pedonale e veicolare. A tal fine, così come indicato dalle Norme del CNR, per i marciapiedi a servizio delle aree urbanizzate, deve essere considerata una larghezza minima di 4 metri sia per le strade di quartiere che, possibilmente, per quelle di scorrimento. Ulteriori requisiti sono previsti per le infrastrutture costituite dai cunicoli tecnologici e dalle gallerie pluriservizi. Per le infrastrutture tipo cunicoli tecnologici, essi devono essere: - realizzati, in particolare per le aree ad elevato indice di urbanizzazione, con tecnologie improntate alla mancata o contenuta effrazione della sede stradale e delle relative o annesse pertinenze; - dimensionati in funzione delle esigenze di sviluppo riferibili a un orizzonte temporale non inferiore a 10 dieci anni; - provvisti di derivazioni o dispositivi funzionali alla realizzazione degli allacciamenti con gli immobili produttivi commerciali e residenziali di pertinenza, coerentemente con le normative tecniche UNI CEI; - per l inserimento di tubazioni rigide, deve essere prevista una copertura a plotte amovibili, opportunamente posizionata, le cui dimensioni longitudinali e trasversali devono essere rapportate all altezza interna del manufatto e alla lunghezza delle tubazioni stesse. Per quanto concerne invece le infrastrutture tipo gallerie pluriservizi devono: - possedere, al netto dei volumi destinati ai diversi servizi di rete e alle correlate opere e sottoservizi, e sempre in coerenza con le normative tecniche UNI CEI, dimensioni non inferiori a metri 2 di altezza e cm 70 di larghezza in termini di spazio libero di passaggio, utile anche per affrontare eventuali emergenze; 8

- essere accessibili dall esterno, ai fini della loro ispezionabilità e per i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ai sensi dell art. 66 del D.P.R. n. 495/1992. La realizzazione di cunicoli tecnologici si presta ad essere considerata la migliore soluzione per gli interventi rilevanti di trasformazione del territorio di Landriano, in quanto permette di ottenere la razionalizzazione della localizzazione delle infrastrutture, il contenimento dei costi degli interventi sulla rete che saranno richiesti nel tempo, senza essere sovradimensionata come può essere, piuttosto, la scelta di gallerie pluriservizi. Con riferimento invece alle gallerie pluriservizi, va infatti osservato che i costi di realizzazione sono più elevati. L'utilizzazione di polifore comporta un notevole contenimento dei costi e dei disagi alla popolazione. In alternativa, ed ove le destinazioni di piano lo consentono, possono essere utilizzate le aree a standard per l'ubicazione dei sottoservizi. Esse vanno posate contestualmente alla realizzazione delle restanti opere di urbanizzazione, quali la rete dell'acquedotto, del gas metano e della fognatura nel sottosuolo non interessato dalla viabilità veicolare, la predisposizione, ove possibile, e secondo le normative di settore delle derivazioni di utenza e/o di manufatti funzionali alla realizzazione degli allacciamenti agli immobili produttivi, residenziali, commerciali Gli interventi di trasformazione previsti dal Documento di Piano, dovranno dunque valutare la fattibilità tecnica ed economica di tale scenario di infrastrutturazione, ed in ogni caso motivare la soluzione scelta. La tipologia preferenziale di posa degli impianti nel sottosuolo è quindi costituita da cunicoli tecnologici o polifere/cavidotti, dimensionati in modo da poter ricevere, oltre agli esistenti, gli impianti necessari alla erogazione di prevedibili nuovi pubblici servizi. Sono da preferire tecniche di posa non invasive per interventi relativi a rifacimenti di tubazioni esistenti e/o di nuova posa. Criteri di intervento È buona norma la concentrazione delle infrastrutture sotterranee a lato della viabilità veicolare da favorire. La scelta di tale larghezza sarà adottata nelle zone di nuova urbanizzazione e nelle zone già urbanizzate ma soggette ad interventi di rilevante ristrutturazione urbanistica e contestualmente ad essi, tenendo in considerazione, in ogni caso, la larghezza degli spazi corrispondenti allo stato di fatto in prossimità dell area di intervento. Come già sopra illustrato, devono essere utilizzati preferibilmente, salvo che non sussistano giustificati motivi che portino ad optare per altro tipo di infrastruttura, i cunicoli tecnologici, all interno dei quali procedere alla riallocazione di eventuali servizi di rete già esistenti; L infrastruttura deve essere realizzata contestualmente alle restanti opere di urbanizzazione primaria, valutando la possibilità di destinare parte delle aree a standard per la sistemazione dei sottoservizi. Nelle aree già edificate o in assenza di specifica previsione nel PUGSS, la scelta tra le possibili infrastrutture e tra le tecniche di scavo deve essere effettuata dal comune in base alle caratteristiche delle aree stesse, all eventuale presenza di beni di carattere storico architettonico, alle dimensioni e alla potenzialità dei servizi di rete da alloggiare. Il ricorso a strutture più complesse deve essere previsto in corrispondenza degli incroci e in genere nelle aree di espansione edilizia o di significativa riqualificazione urbana contraddistinte da elevata concentrazione di servizi di rete. Al fine di garantire il minor disagio possibile alla cittadinanza il comune definirà le norme di salvaguardia e in particolare l intervallo di tempo minimo per cui è vietato manomettere una strada dopo che questa è stata sottoposta ad un intervento nel sottosuolo. Nei casi di confermata riutilizzabilità, non è consentita la realizzazione di nuove infrastrutture su percorsi paralleli, anche se limitrofi, se non a seguito di esaurimento delle primarie capacità di alloggiamento dei servizi di rete. Per le strade sensibili si devono adottare i seguenti criteri di intervento: pianificazione degli interventi in concomitanza di più gestori; recupero di preesistenze e delle reti dismesse per la messa 9

in opera di nuove reti; utilizzazione di tecnologie a ridotta effrazione della superficie quali lo scavo a foro cieco (tecniche no-dig). Sono previste tre tecniche di posa delle reti e in particolare: 1. scavo a cielo aperto: prevede l esecuzione di uno scavo a sezione obbligata, eseguito a differenti profondità lungo tutto il tracciato della condotta da installare o riparare, con normali mezzi di movimentazione terra per la posa interrata di tubazioni o la costruzione di manufatti per l alloggiamento delle condotte; 2. scavo a foro cieco (tecniche NO-DIG): tecnica di derivazione americana che richiede solo lo scavo di due pozzetti in corrispondenza dell inizio e della fine del tracciato su cui si deve intervenire, limitando considerevolmente lo scavo a cielo aperto. A monte di ogni realizzazione NO-DIG deve essere condotta un accurata campagna conoscitiva sulle possibili interferenze con i servizi già esistenti e sullo stato della canalizzazione eventualmente da riabilitare; 3. recupero di preesistenze (trenchless technologies): tipologia di tecniche che prevede il riutilizzo, con o senza risanamento, di condotte esistenti e che comporta i maggiori vantaggi in termini di impatto sull ambiente in quanto limita gli scavi e dunque il materiale di risulta. Le tecniche di risanamento delle infrastrutture esistenti, sono molteplici ma si possono suddividere in tre gruppi a seconda che l istallazione della nuova condotta comporti una riduzione, un aumento o il mantenimento delle dimensioni originarie della condotta. Le tipologie preferenziali di tecniche di posa sono quelle No-Dig e trenchless technologies. Tra i criteri di scelta delle tecniche di posa si dovrà tener conto: - che le tecnologie NO-DIG e le trenchless technologies costituiscono una valida alternativa nelle situazioni in cui non vi e` la convenienza tecnico-economica a realizzare infrastrutture per l alloggiamento dei servizi; - che le tecnologie NO-DIG, sono particolarmente indicate nelle seguenti situazioni e contesti realizzativi: o attraversamenti stradali, ferroviari, di corsi d acqua, ecc.; o strade con pavimentazioni di pregio nei centri storici; o strade urbane a vocazione commerciale; o strade urbane a traffico elevato o a sezione modesta; o risanamento dei servizi interrati; o riabilitazione senza asportazioni delle vecchie canalizzazioni; - che per gli interventi di istallazione di reti e di impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica, ai sensi della l. 18 giugno 2009 n. 69 art. 1 c. 5, la profondità minima dei lavori di scavo, anche in deroga a quanto stabilito dalla normativa vigente può essere ridotta previo accordo con l ente proprietario della strada; - che nella scelta del percorso delle reti di sottoservizi si deve tener conto delle interferenze che l esecuzione delle opere può avere con le normali attività del soprasuolo (viabilità, accesso alle proprietà private, rumorosità del cantiere); per l ipotesi in cui si aggiunge un servizio, deve essere previsto il mantenimento di una distanza di sicurezza dagli altri sottoservizi; - che le zone della sezione stradale da privilegiare per collocare nuovi servizi sono quelle sottostanti i marciapiedi laterali, gli stalli di sosta e le aiuole centrali rispetto al centro della carreggiata, perché ne implicano la totale chiusura con ripercussioni sul traffico veicolare; - che le infrastrutture devono essere realizzate, per quanto possibile, con criteri tali da potere alloggiare, sistematicamente, tutti i servizi compatibili, conformemente alle pertinenti norme tecniche UNI-CEI, alle disposizioni di cui al D.M. 24 novembre 1984 e al d.lgs. n. 626/1994; particolare attenzione progettuale deve essere riservata alle opere ricadenti in aree a rischio sismico per le quali devono fare testo le indicazioni elaborate dai Servizi tecnici nazionali; 10

- che qualora i lavori interessino i marciapiedi e altre pertinenze stradali, deve essere garantita la mobilità delle persone con ridotta o impedita capacità motoria. A tal fine si rinvia all osservanza degli adempimenti di cui agli articoli 4 e 5 del D.P.R. n. 503/1996, predisponendo adeguate transennature e ripristinando la continuità dei passi carrai con gli accorgimenti più opportuni. L ente autorizzante, in sede istruttoria, deve accertare la coerenza del piano delle opere con il citato D.P.R. 503/1996; - che le condotte di gas combustibile, ai sensi dell articolo 54 del D.P.R. n. 610/1996, devono essere situate all esterno delle infrastrutture ove sono alloggiabili i restanti servizi di rete. Qualora il tratto di tubazione debba essere posto nell infrastruttura, oltre che di limitata estensione lineare, non deve presentare punti di derivazione e deve essere posato in doppio tubo con sfiati e secondo accorgimenti indicati dalla buona tecnica allo stato dell arte attinti dalla guida tecnica UNI-CEI Requisiti essenziali di sicurezza per la coesistenza di servizi a rete in strutture sotterranee polifunzionali, di cui alla norma UNI-CEI Servizi tecnologici interrati, alla norma UNI-CIG 10576 Protezioni delle tubazioni gas durante i lavori del sottosuolo, al D.M. 24 novembre 1984. Cronoprogrammazione e sostenibilità economica delle scelte di piano Il Piano degli interventi individua gli strumenti procedurali e le modalità che permettano all ufficio competente di svolgere agilmente le operazioni di programmazione coordinata degli interventi e di monitoraggio degli interventi e, più in generale, dello stesso PUGSS. Le previsioni di intervento collegate alla realizzazione delle previsioni di PGT sono a carico degli operatori privati. Gli interventi di risistemazione sono richiesti agli enti gestori dall amministrazione comunale. Gli interventi che comportino un onere economico per l amministrazione comunale andranno programmati con gli adeguati strumenti di programmazione economico finanziaria, e compresi nel Piano triennale delle opere pubbliche, secondo la normativa vigente. La cronoprogrammazione degli interventi nel sottosuolo comunale dovrà essere predisposta su base quantomeno annuale e, laddove possibile, su base pluriennale eventualmente aggiornabile di anno in anno. La prima fase consiste nella richiesta agli operatori di trasmettere il proprio programma di interventi (con esclusione di quelli di mero allaccio di utenze e comunque non prevedibili o non programmabili), quanto meno annuale, che tenga conto di quanto comunicato dal comune. Il Comune identifica, programma ed attua le seguenti ulteriori fasi: 1. Fase di completamento/perfezionamento: o completamento/perfezionamento del PUGSS mediante integrazione delle informazioni che gli enti gestori ancora non hanno fornito al Comune alla data di adozione del presente PUGSS; o mantenimento delle informazioni in forma completa e georeferenziata, affinchè sia possibile il confronto simultaneo della localizzazione e delle caratteristiche di reti differenti; o eventuale implementazione di un sistema informativo geografico quale opportunamente individuato; 2. Fase di attuazione degli interventi: o aggiornamenti dello stato di fatto; 3. Fase di aggiornamento continuo: o monitoraggio dei sottoservizi; o adeguamento del PUGSS e del regolamento comunale. Inoltre, nella fase annuale di definizione degli interventi da inserire nella programmazione dei lavori pubblici, entro il termine stabilito il Comune chiederà ai gestori dei servizi pubblici a rete le informazioni sulla necessità di ricostruzione o ampliamento degli impianti e segnalerà gli interventi di manutenzione della sede stradale comunale già programmati per l'inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche. Gli interventi oggetto di pianificazione urbanistica attuativa, preventivamente concordati, saranno inseriti nel suddetto documento. I gestori, esaminato il documento, invieranno, entro 60 giorni, le necessità e le informazioni di competenza. 11

Il Comune, anche a seguito di specifiche riunioni con i soggetti interessati, inserirà gli interventi nella propria programmazione che sarà presentata ai gestori in apposita conferenza dei servizi, da convocarsi entro la data di approvazione del bilancio comunale. Gli interventi di ricostruzione dei servizi esistenti o di ampliamento nelle nuove urbanizzazioni con obbligo di progetto e non inseriti nella programmazione comunale saranno autorizzati solo in caso di comprovata imprevedibilità e/o urgenza. Saranno periodicamente convocate conferenze dei servizi allo scopo di verificare lo stato di attuazione del programma ed eventualmente adeguare lo stesso a sopraggiunte necessità. Monitoraggio dell attuazione del piano e degli interventi L attività di monitoraggio rappresenta una parte fondamentale di verifica, ed è attuata in riferimento ai singoli interventi e a livello di piano. Monitoraggio a livello di intervento. Ogniqualvolta un intervento entri in una nuova fase, questa deve essere evidenziata (a cura di chi esegue l intervento) all interno della scheda informativa che descrive l intervento. Durante la fase esecutiva potranno essere allegati alla scheda tutti i documenti necessari a descrivere l avanzamento dei lavori. In tal modo l ufficio del Sottosuolo avrà sempre evidenza di quale sia la situazione e potrà attuare le opportune azioni di verifica e di controllo. Il monitoraggio di un intervento si ritiene concluso dopo che sia avvenuta la restituzione dei dati relativi all intervento svolto, secondo le modalità richieste dalla normativa vigente. Monitoraggio a livello di Piano. Il monitoraggio a livello di piano avviene quotidianamente, da parte dell Ufficio del Sottosuolo. Alla conclusione di un intervento, l esecutore sarà tenuto a fornire l aggiornamento dei dati relativi alle reti coinvolte nell intervento, nonché tutti i dati a consuntivo dell intervento stesso, come planimetrie, sezioni e fotografie in cui sia rappresentata la disposizione finale delle linee interrate. Più precisamente, ogni ente, a conclusione di un proprio intervento, dovrà garantire: - l aggiornamento dei dati cartografici di rete secondo uno standard univoco e condiviso; - le specifiche tecniche degli impianti realizzati; - le indicazioni sulla rintracciabilità e sulle intestazioni delle linee posate e sulle loro eventuali protezioni esterne e giaciture (sistema di posa, nastri di segnalazione tubazioni interrate); - le sezioni significative del percorso, in cui si evidenzino: la profondità di posa delle infrastrutture esistenti e/o di nuova posa, le distanze tra gli impianti, e la loro posizione orizzontale adeguatamente quotata (riferibile a elementi territoriali); - le riprese fotografiche eseguite durate i lavori e richiamate in una planimetria con indicazione dei coni di ripresa; - tutta la documentazione necessaria a completare l informazione sull intervento eseguito; - future modalità di gestione. Soluzioni per il completamento e miglioramento della ricognizione Il completamento della ricognizione andrà effettuato a cura dell Ufficio del sottosuolo, e sarà orientato in via prioritaria a ottenere dai soggetti gestori la mappatura delle infrastrutture secondo le specifiche richieste, oltre che a ottenere i dati riguardanti le infrastrutture che ad oggi non sono stati forniti. Indicazioni per la costituzione degli uffici del sottosuolo Sulla base di quanto previsto dal d.p.c.m. 3 marzo 1999 Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici (c.d. Direttiva Micheli ), all art. 19, i comuni esercitano le funzioni inerenti la pianificazione degli interventi attraverso l utilizzo di strutture a ciò dedicate, gli Uffici del Sottosuolo, finalizzate a convogliare tutte le competenze e le risorse disponibili o acquisibili da parte di uno o più comuni e con ciò creando un punto di riferimento tecnico e amministrativo per lo svolgimento di tutte le attività inerenti gli interventi nel sottosuolo comunale. 12

In base alla dimensione e alla disponibilità di risorse economiche, strumentali e tecnicheprofessionale i comuni devono, dunque, adottare modelli organizzativi e/o istituire adeguate strutture che li mettano nelle condizione di svolgere un ruolo di interconnessione e di tramite con i gestori. In tal senso i piccoli comuni possono associarsi in una delle forme giuridiche previste dal Testo Unico di regolamento degli Enti Locali (d.lgs. 267/2000 e s.m.i.). Il Regolamento regionale presenta un rassegna di possibili modelli organizzativi corredati da schemi nei quali vengono messi in evidenza i rapporti che si instaurano tra i diversi soggetti coinvolti. Il Comune sceglierà il modello di ufficio del sottosuolo più adeguato alla propria struttura e dotazione organizzativa e alla realtà territoriale. 13

GLOSSARIO Aziende Erogatrici: soggetti organizzati in forma societaria o aziendale che forniscono o gestiscono pubblici servizi. Cameretta interrata: manufatto ubicato sulla sede di posa (galleria) o in prossimità della rete di distribuzione, realizzato in modo da consentire l'accesso all'interno per le operazioni di posa, giunzione e derivazione dei cavi e delle tubazioni nonché per l'azionamento delle apparecchiature e delle installazioni accessorie eventualmente presenti nella cameretta. Canaletta: contenitore prefabbricato, generalmente metallico o di materiale sintetico, con coperchio, destinato a contenere cavi. Carreggiata: parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli, articolata, a sua volta, in una o più corsie. Cavo elettrico: conduttore uniformemente isolato (o insieme di più conduttori uniformemente isolati e riuniti), generalmente provvisto di un rivestimento protettivo destinato alla trasmissione di Energia Elettrica. Cavo di telecomunicazione: conduttore uniformemente isolato, fibra ottica (o insieme di conduttori o di fibre ottiche) munito di rivestimento protettivo e destinato alla trasmissione di segnali di telecomunicazione. Concessione di suolo pubblico: atto amministrativo che consente l occupazione di suolo pubblico (stabilendo i diritti, gli obblighi e relativo canone) per l esecuzione di opere. Concessionari: Aziende Erogatrici e privati. Concessione: provvedimento amministrativo, discrezionale, con il quale la Pubblica Amministrazione amplia la sfera giuridica del destinatario e attribuisce o trasferisce poteri o facoltà nuove al richiedente. Consente l occupazione di suolo pubblico per l esecuzione di opere. Condotta: insieme di tubi, curve e accessori, uniti tra loro per la distribuzione del gas o dell acqua Condotto: manufatto generalmente da interrare destinato alla posa di cavi o condotte. Contenitore stradale: manufatto posato al suolo, su sostegno o a parete per l'alloggiamento di apparecchiature telefoniche, elettriche o di altri impianti tecnologici necessari per la trasformazione, per le derivazioni e i sezionamenti delle linee principali e delle derivazioni di utenza delle reti di distribuzione dei pubblici servizi. Fascia di pertinenza: striscia di terreno compresa tra la carreggiata ed il confine stradale, che può essere utilizzata solo per la realizzazione di altre parti della strada, quali banchine ecc. Imprese esecutrici: soggetti privati, organismi o Società che eseguono opere nel sottosuolo a titolo di gestori di impianti tecnologici sotterranei. Infrastruttura o Struttura Sotterranea Polifunzionale (S.S.P.): manufatto sotterraneo, conforme alla norme tecnica UNI-CEI 10029, di dimensione adeguata a raccogliere al proprio interno tutti i servizi a rete compatibili in condizioni di sicurezza e tali da assicurare il tempestivo libero accesso agli impianti per gli interventi legati alle esigenze di continuità del servizio. La struttura può essere configurata come galleria sotterranea praticabile (galleria), generalmente collocata nel sottosuolo delle sedi stradali (ivi comprese le fasce di pertinenza), o come cunicolo accessibile dall'alto previa rimozione di piastre di copertura, generalmente collocato nel sottosuolo dei marciapiedi o, dove è possibile, delle fasce di pertinenza delle sedi stradali. 14

a) Galleria: struttura costituita da passaggio praticabile destinata alla posa di servizi a rete. b) Cunicolo: struttura costituita da trincea o da altro passaggio non praticabile con chiusura mobile. c) Polifora: manufatto con elementi continui (a sezione prevalentemente circolare) affiancati o termosaldati, per l infilaggio di più servizi a rete. Interrato: posato direttamente nel terreno, o in tubazioni posate nel terreno. Intervento: lavorazione eseguita nel sottosuolo per la posa di canalizzazioni finalizzata alla fornitura di un servizio. Manufatti multiservizi: manufatti entro e fuori terra connessi all'esercizio delle reti. Marciapiede: parte della strada, esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protetta, destinata ai pedoni. Occupazione permanente: sono permanenti le occupazioni di carattere stabile aventi una durata non inferiore all anno e che comportano l esistenza di manufatti ed impianti. Occupazione temporanea: sono temporanee le occupazioni di durata inferiore all anno e non comportino l esistenza di manufatti ed impianti. Opere di protezione: manufatti (per esempio cunicoli, tubi guaina, piastre ecc.) atti a proteggere la condotta o il cavo da azioni esterne o ad isolarla dall'ambiente circostante in modo tale da consentire di ridurre, entro certi limiti, le distanze di posa dai fabbricati o da altri servizi interrati e la profondità d'interramento. Passerella: tavoletta, continua o reticolata, generalmente metallica o di materiale sintetico, destinata alla posa di cavi. Pozzetto: manufatto ubicato sulla sede di posa o in prossimità delle reti di distribuzione, realizzato in modo da consentire, senza che sia necessario l'accesso all'interno di esso, le operazioni di posa, giunzione, derivazione di tubazioni e di cavi eventualmente dislocate nel pozzetto. Profondità di interramento: minima distanza intercorrente tra l estradosso della superficie esterna del tubo, o del cavo o del manufatto di protezione ad essi relativo e quella del terreno. Privati: soggetti privati, Enti o Società che intervengono sul suolo pubblico. Profondità di scavo: minima distanza misurata tra la superficie del terreno ed il fondo dello scavo. Richiedente: Azienda Erogatrice o privato che produce la domanda di concessione o che deve effettuare un intervento d urgenza. Ripristino definitivo: l insieme delle operazioni necessarie per riportare allo stato originario il suolo pubblico manomesso (fatte salve diverse indicazioni del Settore L.L.P.P.), assicurando in particolare la perfetta funzionalità dello stesso secondo la relativa destinazione. Ripristino Provvisorio: la ricostituzione del suolo pubblico finalizzata a impedire ogni danno a persone e cose, in attesa del ripristino definitivo. Scavo: qualsiasi apertura temporanea del suolo o sottosuolo pubblico sia stradale sia non stradale o del suolo stradale privato o gravato da servitù di uso pubblico, effettuata per l esecuzione di lavori inerenti ad impianti e canalizzazioni in genere. Sede stradale: superficie compresa entro i confini stradali, comprensiva della carreggiata e della fascia di pertinenza. Servizi di rete nel sottosuolo: il comma 1 art.2 del regolamento Regionale 28 febbraio 2005 n. 3 Criteri guida per la redazione del PUGSS comunale, individua come campo di applicazione i seguenti servizi di rete: acquedotti; condutture fognarie per la raccolta delle acque meteoriche e reflue urbane; elettrodotti in cavo, compresi quelli destinati all alimentazione dei servizi stradali; 15

reti di trasporto e distribuzione per le telecomunicazioni e i cablaggi di servizi particolari; condotte per il teleriscaldamento; condutture per la distribuzione del gas. Strada: area di uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Strada urbana: strada interna ad un centro abitato. Strada extraurbana: strada esterna ad un centro abitato. Suolo pubblico: la superficie, comprendente il relativo soprasuolo e sottosuolo, di uso pubblico destinato a strade, aree verdi, o altre aree comunali di uso pubblico, nonché le aree destinate a mercati anche attrezzati, il suolo privato gravato da servitù di passaggio ed i tratti di strada non comunali ma ricompresi all interno del centro abitato individuato a norma del Codice della Strada (strade private aperte all uso pubblico) e, in generale, ogni area stabilmente adibita all uso pubblico per qualsiasi utilizzo. Supporto (o mensola): elemento, generalmente metallico o di materiale sintetico, destinato al supporto discontinuo di cavi o tubi. Tecnologie No-Dig o Trenchless: tecnologie che consentono il rinnovo, l adeguamento o la realizzazione di nuove reti di servizi senza ricorrere, o ricorrere solo parzialmente, a scavi a cielo aperto. Ufficio (Ufficio del sottosuolo): struttura cui sono demandate le funzioni inerenti la pianificazione del sottosuolo, le procedure di concessione e controllo degli interventi, il rapporto con i gestori e gli altri Enti e l interlocuzione con l Osservatorio Regionale Risorse e Servizi secondo l art. 19 della D.P.C.M. 03/03/1999 e secondo l art. 7 del Regolamento Regionale n 6 del 15/02/10. 16