Flavio Ramella Elisabetta Jacchia. APPUNTI di BUSINESS BRASILE



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Transcript:

Flavio Ramella Elisabetta Jacchia APPUNTI di BUSINESS BRASILE

Pubblicazione realizzata in occasione della MISSIONE IMPRENDITORIALE BRASILE-ITALIA NOVEMBRE 2009

Flavio Ramella Elisabetta Jacchia Appunti di Business Brasile Edizioni

Autori: Flavio Ramella Elisabetta Jacchia Realizzazione: xxxx EDIZIONI Via Ugo Foscolo, 4-20121 MILANO Tel. 02.36.57.16.96 - Fax 02.72.00.02.23 italplanet@italplanet.it - www.italplanet.it Stampa: Compeditoriale Veneta Copyright 2009 Edizioni ItalPlanet Finito di stampare nel mese di ottobre 2009

Indice L intervento pag. 4 Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico L intervento pag. 6 Adolfo Urso, Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero Prefazione pag. 8 Umberto Vattani, Presidente dell ICE Premessa pag. 11 1. La congiuntura economica pag. 15 A cura di ICE San Paolo/Roma 2. Investire in Brasile pag. 27 A cura dello Studio Guarnera Advogados 3. Ambiente geografico e demografico pag. 51 4. Qualche consiglio per trattare in Brasile pag. 59 Notizie utili pag. 73

ITALIA - BRASILE In Brasile la ripresa è già arrivata e per i prossimi anni si annuncia un vero boom, trainato dagli investimenti da decine di miliardi di euro per i Mondiali di Calcio del 2014, che coinvolgeranno dodici città, e per le Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. All inizio del 2007 il Governo Lula ha varato il cosiddetto PAC (Piano di Accelerazione della Crescita), che prevede investimenti pubblici per 215 miliardi di euro in tre macro settori (logistica, energia e infrastrutture sociali e urbane). Per contrastare gli effetti negativi della crisi finanziaria internazionale, il Governo ha deciso di aumentare nei mesi scorsi il portafoglio progetti per ulteriori 50 miliardi di euro. Ci sono dunque grandi opportunità di crescita per l Italia, che occupa l ottavo posto tra i fornitori del Brasile. Nel primo semestre di quest anno, poi, abbiamo recuperato la seconda posizione tra i fornitori europei, superando la Francia. L interscambio Italia-Brasile è quasi raddoppiato in cinque anni, da meno di 5 miliardi del 2004 ad oltre 9,3 miliardi del 2008. Il Brasile è un Paese con 190 milioni di abitanti, di cui 30 milioni di origini italiane. Per l Italia rappresenta un mercato significativo e di grande interesse. Proprio per ampliare e intensificare le relazioni italobrasiliane abbiamo organizzato dal 9 all 11 novembre con Confindustria, Abi e Ice una Missione di Sistema alla quale parteciperanno oltre 300 imprenditori. Sarà la maggiore delegazione imprenditoriale mai giunta in Brasile. La partnership tra Italia e Brasile si è andata rafforzando negli ultimi anni. Gli investimenti italiani si sono moltiplicati e sono ormai oltre 300 le aziende italiane di tutti i settori che hanno filiali in Brasile. E gli insediamenti avvengono non solo negli Stati più sviluppati, ma anche in quelli periferici. Per consolidare questi numerosi avamposti del Made in Italy, stiamo valutando non solo le tradizionali azioni pro- 4

mozionali, ma anche l aumento degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo pubblico. La SACE ha perfezionato nel 2008 un accordo con Intesa San Paolo e Banco do Brasil per una linea di credito triennale di 75 milioni di euro. La SIMEST, che sostiene gli investimenti produttivi all estero, è presente in nove imprese e quest anno sono state approvate 14 nuove operazioni di investimento. Anche l ICE è impegnato con oltre 40 iniziative promozionali l anno per sostenere al meglio la crescita della presenza del Made in Italy in Brasile. Nonostante la crisi, dunque, la presenza imprenditoriale italiana si sta espandendo nel gigante sudamericano in numerosi settori, dall automobile alle telecomunicazioni, dalle tecnologie ambientali alle fonti energetiche rinnovabili, dalle apparecchiature medicali-ospedaliere, fino alle infrastrutture. Il Brasile è un Paese solido e credibile, sia politicamente che economicamente, tanto che l agenzia internazionale di rating Moody s ha appena attribuito agli investimenti il rating internazionale di primo livello. Sono certo che il grande impegno della Missione di Sistema e delle nostre imprese, nel momento in cui il Brasile accelera il proprio sviluppo, potrà rafforzare le relazioni tra i nostri due Paesi e i nostri due popoli. Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico 5

BRASILE: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER LE NOSTRE IMPRESE Il Made in Italy in Brasile piace. Per una volta non si tratta solo di macchinari, griffe di alta moda, pasta, ma anche del modo di vivere, della cultura, del nostro modello industriale. Qui, del resto, abitano oltre 27 milioni di persone che hanno origini italiane. E a San Paolo una persona su tre conosce l italiano. Questo conta anche quando si parla di insediamenti economici. Un paese che, accantonata la crisi economica che lo ha colpito nel 2000, adesso ha un Pil che viaggia oltre al 4% l anno e, insieme a Russia, India e Cina, rappresenta il fronte dei Paesi emergenti del nuovo millennio. La missione arriva al momento giusto, anche se non tutti i settori produttivi italiani potranno cogliere fino il fondo l opportunità Brasile. Sui beni di consumo ci sono barriere doganali molto alte ed è il motivo per cui va bene il nostro export di meccanica; meno bene, invece, l export di beni di consumo, con l eccezione dei marchi del lusso. Ma gli altri settori, dalle infrastrutture all agroindustria, ai macchinari, hanno un potenziale fortissimo. Che potrà svilupparsi ancora di più con gli appuntamenti che il Brasile ha nella sua agenda: i Mondiali di Calcio del 2014, e, successivamente, i Giochi Olimpici del 2016. Appuntamenti che confermano l attenzione che, più in generale, istituzioni, grandi aziende e gruppi bancari hanno rivolto in questi ultimi anni al Paese, e che, necessariamente, dovranno rivolgervi nei prossimi, anche in seguito all impegno del Presidente Lula di rilanciare lo sviluppo sociale ed economico ma anche l immagine del Brasile. Il mercato brasiliano, quindi, rappresenta una grandissima opportunità di sviluppo per le nostre imprese, soprattutto per le nostre PMI. E la nostra missione non è affatto causale, in quanto segue quella già rea- 6

lizzata nel 2006 e i programmi straordinari di sostegno al Made in Italy realizzati nell ultimo biennio. La mission è comunque chiara, questa servirà da apripista: dopo le grandi imprese, infatti, è arrivata la fase due, quella di far crescere in questo Paese, e nell America Latina in generale, il potenziale delle nostre piccole e medie imprese, multinazionali tascabili che sono le punte di diamante del Made in Italy nel mondo. Adolfo Urso, Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero 7

PREFAZIONE Il Brasile, dopo alterne vicende, si sta affermando a livello mondiale tra i mercati più promettenti nonchè quale polo di attrazione degli investimenti esteri. Il gigante dell America Latina è stato infatti protagonista, negli ultimi anni, di importanti cambiamenti a livello politico e sociale, che hanno contribuito notevolmente alla sua stabilità economica. Oggi, il Paese presenta un industria ben sviluppata, immense risorse agricole e zootecniche, ampi giacimenti d oro, d argento e di ferro; inoltre è uno dei più importanti produttori di acciaio e petrolio. Senza trascurare le grandi possibilità nelle forniture di biocombustibili, soia e minerali. Il Brasile deve quindi essere considerato un area strategica per lo sviluppo futuro, in grado di fornire un mercato interno potenziale di 180 milioni di consumatori, ma anche una porta d ingresso per l intera America Latina. L ICE da tempo rivolge la propria attenzione verso questo importante mercato, e lo ha dimostrato in più occasioni, affiancando le aziende italiane interessate ad insediarvisi, promuovendo missioni di operatori brasiliani in Italia, organizzando incontro B2B. L ennesima dimostrazione di questo processo di avvicinamento tra i nostri due Paesi la avremo con la missione istituzionale promossa insieme a Governo, Confindustria e ABI, che porterà a San Paolo ben 300 imprenditori italiani grandi imprese già da tempo presenti sul mercato, come Pirelli, Fiat, Telecom Italia, ma, cosa più importante, numerosissimi rappresentanti di aziende di piccole e medie dimensioni intenzionate alle enormi potenzialità di questo Paese-continente. I settori coperti saranno numerosi: dalla meccanica alle infrastrutture, dall agrondindustria ai macchinari, dai materiali di costruzione all energia. Del 8

resto, sullo sfondo ci sono le opportunità offerte dall ambizioso piano brasiliano di rinnovamento del Paese, con i relativi investimenti pubblici in infrastrutture, anche in vista del Campionato del mondo di calcio del 2014 e dell appuntamento olimpico del 2016. L ICE, quindi, dimostra ancora una volta di credere nelle capacità del Made in Italy di affrontare quello che tutti a buon diritto considerano uno dei mercati fondanti del prossimo futuro. Allo stesso tempo, giudichiamo di estremo valore la presenza di una comunità italiana e di origini italiane così numerosa e radicata, che può rappresentare un punto in più a nostro favore per consolidare e rendere ancora più permeante la presenza delle nostre aziende e dei nostri prodotti in Brasile. Umberto Vattani, Presidente dell ICE 9

PREMESSA Il Brasile è una grande nazione, risultato delle sue culture diverse e della sua incredibile conformazione geografica. È un paese che è quasi un continente, il più grande del Sud America, sia in termini di popolazione, sia in termini di superficie, ed è stato a lungo la nostra più importante risorsa di legname, zucchero e caffè. La sua cultura è una fusione di elementi portoghesi, africani, di cultura indigena e di molto altro, come vedremo nella guida, ciascuno dei quali ha lasciato il proprio segno profondo nella società, dando origine ad una cultura ricca e complessa, resa ancora più eterogenea dalle differenze di classe che ne permeano quasi ogni aspetto. Terra ove tutto si mischia e si confonde, nessuno è capace di discernere la virtù dal peccato, di distinguere fra il reale e l assurdo, di tracciare limiti fra l esattezza e l inganno, fra la realtà e il sogno. 1. Tracy Novinger 2 nel suo studio Communicating with Brazilians sceglie di cominciare il suo lavoro con questa descrizione che Jorge Amado fa di Bahia e che può ben essere applicata anche al resto del Brasile. Come anche la Novinger ci dice, è facile innamorarsi di questo Paese, della sua cultura e della sua gente amichevole, ma è anche facile essere portati a credere ciò che non è. Lo stile comunicativo dei Brasiliani, spesso così informale, è circondato da un sistema gerarchico nel quale ciascuno ha il suo posto e lo mantiene, cercando di evitare note di discordia nelle interazioni pubbliche. La gerarchia sociale non perdona le trasgressioni. 1 Citazione tratta da Jorge Amado, Santa Barbara dei fulmini, Garzanti 1989. 2 Tracy Novinger, Communicating with Brazilians When Yes Means No, University of Texas Press, Austin 2003. 11

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE Questa guida non ha la pretesa di trattare la cultura brasiliana in modo esaustivo. Piuttosto, vorrebbe aiutarvi a comunicare in modo efficace con i Brasiliani, cercando di metterne in luce le caratteristiche culturali salienti e spiegando di queste la funzione all interno della loro cultura. Comprendere la diversità della società brasiliana, infatti, i suoi valori e le attitudini uniche dei suoi cittadini, vi aiuterà a sviluppare migliori relazioni e a fare affari di maggior successo con i Brasiliani. L idea che una consapevolezza interculturale possa essere di reale beneficio ai propri affari, si è fatta strada a livello internazionale più o meno una ventina di anni fa. In Italia, invece, solo recentemente si è andato rafforzando anche il valore attribuito alla consapevolezza culturale, mano a mano che le aziende e le istituzioni hanno ampliato i propri rapporti internazionali. Rimane forte, tuttavia, lo scetticismo rispetto a quanto questa capacità possa incrementare gli affari della propria azienda, offrendo un beneficio misurabile. Le aziende che hanno già avuto rapporti con l estero, però, riconoscono che alcune barriere culturali sono potenzialmente problematiche per il buon esito dei propri affari. Schematizzando, queste sono: la creazione di un rapporto di fiducia con l interlocutore, le abitudini sociali, il linguaggio del corpo e le questioni di etichetta. Vi sono poi altri elementi critici, più specificatamente economici, che sono maggiormente soggetti alle differenze interculturali, per esempio: le preferenze del consumatore, il packaging in termini di colori, forme, dimensioni, ma anche i termini di credito, la fatturazione e i pagamenti. Sono tutti aspetti dei rapporti d affari che differiscono da cultura a cultura e, se manca sinergia tra le parti, è spesso difficile riuscire a creare un ambiente di lavoro che possa portare ad affari profittevoli. In generale, quelle imprese che sono state cieche, consapevolmente o meno, a quanto la cultura giochi un ruolo negli affari, ne hanno sofferto. Invece, quelle imprese che hanno impiegato uno staff preparato ad affrontare culture 12

PREMESSA diverse, non solo si sono garantite un più alto tasso di successo imprenditoriale, ma hanno anche immediatamente ottenuto un vantaggio competitivo. Il tipo di preparazione necessaria ad affrontare una cultura diversa dalla nostra, può essere divisa in due tipologie. La prima è generalistica e si occupa dell importanza delle abilità culturali, in altre parole la cosiddetta competenza culturale che affronta la flessibilità della persona, la consapevolezza di sé, l apertura mentale, elementi che possono essere applicati a tutte le culture. La seconda, invece e a questa si dedica la nostra guida guarda nello specifico di un Paese e/o di una cultura. Nel nostro caso, in particolare, prende in considerazione il modo di fare affari, si occupa cioè del costruire una relazione, di come aprire e chiudere un negoziato, di come intrattenere un ospite e di quale etichetta comportamentale aspettarvi. La tesi da cui ci muoviamo, quindi, è che una persona che conosce il proprio cliente o il proprio collega straniero e che è in grado di relazionarsi a questi in modo intelligente e costruttivo, sarà anche in grado di condurre la propria impresa all interno di un altra cultura in modo più competitivo e profittevole. Seguendo questo obiettivo, perciò, vi presenteremo dapprima un quadro della storia, dell economia, della geografia e della società del Brasile e l esperienza della vita contemporanea; in seconda battuta introdurremo il concetto di cultura, di come questa condizioni il modo brasiliano di fare affari e di come può essere usata a nostro vantaggio per fare affari con loro. Da ultimo, abbiamo chiuso la guida con alcune informazioni utili per il vostro viaggio in questo Paese. 13

CAPITOLO 1 La Congiuntura economica Per gentile concessione dell Ufficio ICE di San Paolo e della Direzione ICE di Roma

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE In anni recenti il Brasile ha attraversato un prolungato periodo di crescita, caratterizzato da stabilità macroeconomica e finanziaria. Tra il 2004 e il 2008 il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 5% medio annuo, un ritmo assai elevato se confrontato con la performance dell economia brasiliana negli anni 80 e 90. La domanda interna ha avuto una dinamica vivace. I consumi delle famiglie, sospinti dalla crescita dei salari, hanno accelerato dall 1,2% nel periodo 1999-2003 al 5% nel periodo 2004-2008; gli investimenti sono passati dal -2,6% al +10,1%. Nello stesso periodo sono stati creati mediamente un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro l anno, e il tasso di disoccupazione è diminuito da oltre il 13% nell aprile del 2004 al 6,8% di fine dicembre. Le politiche di bilancio poste in essere negli stessi anni hanno garantito consistenti surplus primari, ovvero avanzi nei bilanci dello Stato misurati al netto delle spese per interessi sul debito pubblico. Ciò ha permesso la riduzione del debito pubblico netto dal 56% del PIL nel settembre del 2002 al 36% nel dicembre del 2008. Il Paese ha inoltre sfruttato il momento positivo dell economia globale e l elevato livello dei prezzi delle materie prime: tra il 2003 e il 2007 sono stati registrati avanzi di parte corrente della bilancia dei pagamenti e il debito estero (comprendente sia quello privato sia quello pubblico) si è ridotto da oltre il 40% del PIL nel 2002 a poco più del 10% nel 2008. Tale evoluzione positiva è stata minata, nel corso della seconda metà del 2008, dall aggravarsi della crisi economica e finanziaria internazionale. La crisi è scoppiata nell estate del 2007, quando il rallentamento del mercato immobiliare statunitense ha messo in luce le difficoltà di alcuni intermediari finanziari che avevano massicciamente investito in prodotti finanziari strutturati, legati all andamento dei mutui ipotecari concessi negli Stati Uniti a richiedenti con basso merito di credito (cosiddetti subprime). Ciò ha poi avuto conseguenze su altri settori del sistema finanziario, caratterizzati dall investimento in prodotti finanziari derivati e ad alta leva finanziaria, fino a raggiungere i sistemi bancari. Solo più recentemente le tensioni riguardanti gli intermediari finanziari si sono trasmesse all economia reale, pro- 16

1. LA CONGIUNTURA ECONOMICA vocando una diffusa contrazione del prodotto e la crescita della disoccupazione in tutte le economie avanzate. Per quanto concerne il Brasile, come per la maggior parte degli altri Paesi emergenti, gli effetti della crisi si sono manifestati con un certo ritardo e la situazione si è notevolmente aggravata solo dopo il fallimento della banca d affari Lehman Brother s nel settembre del 2008. Prima di ciò alcuni effetti si erano sentiti sulla borsa, dove l indice Bovespa, sulla scorta del calo del prezzo delle commodities, aveva cominciato a ridursi dal maggio 2008. Dal successivo mese di agosto è stato il real a dare segni di debolezza, registrando un deprezzamento nei confronti del dollaro statunitense di oltre il 15%. Nel corso del quarto trimestre dell anno, la crisi si è trasmessa anche all economia reale con ripercussioni sulla produzione industriale (-9,4% tra il terzo e il quarto trimestre 2008), sull occupazione (-654 mila lavoratori con impiego formale a dicembre) e sul PIL (-3,6% rispetto al terzo trimestre dell anno). Tuttavia, nel 2008 la crescita del PIL è stata del 5,1%. E, nonostante le prospettive di rallentamento della crescita per il 2009, il Brasile appare più preparato oggi rispetto al recente passato a fronteggiare la crisi internazionale. Tale condizione è stata resa possibile grazie ai citati miglioramenti dell economia nel corso degli ultimi cinque anni. In particolar modo gioca a favore del Paese la diminuzione sia del debito estero sia del debito pubblico. In passato l elevato livello di indebitamento in dollari provocava marcate tensioni sui conti pubblici e con 17

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE l estero nelle fasi caratterizzate dal deprezzamento del tasso di cambio. Oggi, viceversa, il Paese è creditore netto nei confronti dell estero. La crisi e la repentina svalutazione del Real (nel giro di pochi giorni, il dollaro è passato da un controvalore in Reais di 1,60 a quello di 2,20), che ad inizio autunno ha costretto la Banca Centrale ad interventi massicci sul mercato dei cambi per evitare il rischio di fallimento per molte aziende operanti nei mercati esteri, ha influenzato anche l andamento dell interscambio commerciale del Brasile con il resto del mondo. Il rallentamento del commercio con l estero è stato causato dal fatto che in Brasile i nuovi contratti per l export sono rimasti in sospeso in attesa di una definizione del tasso di cambio e del miglioramento della liquidità nel mercato del credito in dollari, principalmente riguardo ai prodotti manifatturati che non hanno un prezzo di riferimento come le commodities che sono quotate in borsa. Lo stesso discorso vale anche per le importazioni, dal momento che gli imprenditori brasiliani hanno valutato a fondo la situazione prima di ricominciare a fare nuovi acquisti di materie prime e di prodotti finiti. Il Brasile esporta soprattutto materie prime verso i Paesi europei, gli Stati Uniti e la Cina, mentre verso i Paesi del Mercosur l export è costituito per circa l 80% da manufatti. I beni importati, invece, sono costituiti principalmente dall acquisto di macchinari e beni capitali esteri, resi meno cari grazie all andamento di costante (fino all autunno del 2008) apprezzamento del Real dell ultimo triennio. In un economia in cui vi è la tendenza a concentrare le esportazioni su prodotti di catena produttiva ristretta con una ridotta fase di produzione e quindi con minore valor aggiunto, per la crescita delle esportazioni è stato fondamentale in questi anni l incremento della domanda di materie prime agricole ed industriali, di cui il Brasile è forte esportatore e le cui quotazioni hanno registrato un forte apprezzamento sui mercati mondiali. Zucchero, alcool, cellulosa, minerali di ferro e carni da macello, rappresentano le principali voci dell export brasiliano e le commodities in generale rappresentano circa il 50% dell ex- 18

1. LA CONGIUNTURA ECONOMICA port brasiliano. Dopo la metà dei 2008, la diminuzione del prezzo delle commodities, oltre a generare una contrazione dei valori esportati, ha prodotto un impatto negativo sull importante settore agricolo, contribuendo all aumento della disoccupazione e alla diminuzione del salario reale. La struttura dell export brasiliano, quindi, genera due conseguenze: rende il mercato più instabile e può causare la formazione di un deficit commerciale per il 2009, dopo otto anni di saldi positivi (+24,8 milioni di dollari nel 2008). Il commercio con l estero del Brasile, oltre a subire il colpo del rapido rallentamento economico dei Paesi più industrializzati, dovrà affrontare il rischio della riduzione del tasso di sviluppo delle economie asiatiche, le quali rappresentano il più importante mercato di sbocco per le esportazioni del Paese sudamericano. L indebolirsi della domanda estera rappresenta l ulteriore elemento che, per la prima volta dal 1996, potrebbe determinare nel 2009 un calo nei volumi esportati. È lecito ritenere peraltro che il Brasile soffrirà meno degli altri paesi emergenti l impatto del rallentamento della domanda mondiale, dal momento che l economia brasiliana è ancora relativamente chiusa (il rapporto export/pil è al di sotto del 15% a fronte di un 40% in media per i mercati emergenti). Il governo federale del Brasile, per mitigare gli effetti negativi previsti per il 2009 su produzione e occupazione, ha messo in programma di aumentare ulteriormente gli investimenti entro il 2010 nei settori della logistica, dell energia e delle infrastrutture sociali e urbane, nell ambito del 19

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE PAC (Programma di Accelerazione della Crescita), che prevede investimenti per un totale di 646 miliardi di Reais (circa 215 miliardi di Euro) entro il 2010. Sul fronte dell offerta, si attende un rallentamento nel mercato dello sviluppo agricolo nel 2009 ed una stabilizzazione nel 2010 favorita dalla diminuzione dell offerta globale delle soft commodity (caffè, grano, riso, ecc., comunque prodotti non provenienti dalle miniere) e dal Real più debole. La produzione industriale ha iniziato a diminuire nel 2009 a causa della stretta creditizia e della debolezza dell export. Sono stati varati alcuni incentivi del Governo per alcuni settori, quali la temporanea eliminazione dell imposta sugli autoveicoli IPI. È stato inoltre avviato un piano di rilancio dell edilizia popolare per riattivare il settore delle costruzioni, rallentato da una diminuzione dell investimento privato e da peggiori condizioni di credito. L industria estrattiva è minacciata da rischi crescenti di un rallentamento più brusco del previsto nello sviluppo del PIL reale della Cina. L industria dei beni capitali ha iniziato a indebolirsi nel 2009, ma sulla base della previsione di recupero della domanda interna ed estera verso la fine dell anno, dovrebbe poter recuperare già nel 2010. Le attività nel settore finanziario, che sono state tra le più dinamiche negli anni recenti, stanno anch esse subendo un declino a causa di un approccio più cauto da parte degli investitori. Benché la percentuale del PIL relativa alle tasse sul reddito sia destinata a ridursi nel 2009, la diminuzione sarà probabilmente lieve, dato l alto livello di diversificazione della base imponibile del Brasile, che include varie tasse e contributi su redditi aziendali, salari, vendite, commercio estero, produzione industriale, servizi e beni. Questa situazione rende l andamento del gettito fiscale più prevedibile e meno volatile di molte altre grandi economie, cosa che facilita la pianificazione della politica fiscale. Il governo, quindi, ha potuto affermare la propria intenzione di adottare una politica fiscale anticiclica nel 2009 per compensare l andamento di rallentamento economico. Il sistema bancario brasiliano pare che abbia tenuto abbastanza bene agli scossoni finanziari internazionali e non sembrerebbe particolarmente esposto 20

1. LA CONGIUNTURA ECONOMICA alle perdite causate da titoli infetti o derivati. Tuttavia alcune banche e imprese brasiliane hanno sofferto perdite a causa della recente volatilità nelle borse di tutto il mondo e dell esposizione ai derivati. L aumento del credito, pertanto, che è stato un importante volano di sviluppo negli anni recenti, dovrebbe subire pesanti ridimensionamenti. Insieme ad un tasso di inflazione relativamente elevato, che in sostanza erode il reddito disponibile, potrebbe causare un rallentamento dei consumi privati e degli investimenti. In più, la combinazione tra le perdite subite nei mercati esteri con i derivati e gli alti tassi di interesse, che peggiora i bilanci dei debitori, causa la diminuzione dei potenziali consumatori e lo slittamento di molte decisioni di investimento. Anche il sistema bancario ha subito scosse dalla crisi, la quale ha favorito concentrazioni. La fusione dell ottobre 2008 tra la banca Itaú e Unibanco, due tra le più importanti istituzioni finanziarie brasiliane private, ha dato vita alla più grande banca dell America Latina. Nello stesso mese, la Federal Reserve ha istituito delle line di credito temporanee (currency swap lines) con le Banche Centrali di Brasile, Messico, Singapore e Corea dei Sud. L accordo, in vigore fino alla fine di aprile 2009, è stato creato per consentire liquidità in dollari Usa fino ad un ammontare di 30 miliardi per ciascuno di questi quattro Paesi. In linea con le misure prese nei Paesi industrializzati, il 22 ottobre 2008 il Governo brasiliano ha adottato una Medida Provisória (una sorta di decreto legge che entra in vigore prima dell approvazione del parlamento), per 21

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE il conferimento di poteri eccezionali alle due più importanti banche di proprietà dello stato, Banco do Brasil e Cassa Economica, per l acquisto di stock in altre banche. Merita menzione anche l attivazione di specifiche linee di credito per favorire il settore agricolo e l export. In particolare, la Banca Centrale ha lanciato una speciale linea di credito da mettere all asta tra le banche, da utilizzarsi come garanzia sui contratti di vendita all export. Nel settembre 2008, l elevato rischio di inflazione ha indotto il Copom (Comitato di Politica Monetaria) a prendere la decisione unanime di fissare il tasso di sconto ufficiale al 13,75%, dopo quattro aumenti consecutivi a partire da aprile 2008; ma questa tendenza si è poi rovesciata a seguito della crisi. Le più recenti decisioni del COPOM hanno portato il tasso di sconto SELIC all 11,25% e sono previste ulteriori riduzioni nel corso dell anno. Le aspettative per l inflazione del 2009 sono di poco al di sopra dell obiettivo del governo del 4,5%, anche se l effetto combinato sull inflazione del minor costo del prezzo delle commodities e della moneta più debole è difficile da valutare. Nel 2008 il tasso d inflazione è stato del 5,9%. Secondo l ultimo sondaggio dell IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e di Statistica), la popolazione brasiliana nel 2007 si avvicinava ai 190 milioni di abitanti, portando il Paese tra i cinque più popolosi del mondo e facendone la prima potenza demografica dell America Latina con un tasso medio annuo di crescita della popolazione pari all 1,4%. La tradizionale elevata concentrazione della ricchezza, pur restando uno dei principali problemi del Paese, tende a ridursi. Uno studio svolto nel 2008 dalla società Ipsos per l impresa Cetelem del gruppo PNB Paribas mostra che tra il 2005 e il 2007 il reddito delle classi più elevate è diminuito (-11%), mentre quello delle classi più basse è aumentato (+6%). I fattori che hanno portato all emergere della nuova classe media e all accrescere del suo potere d acquisto sono stati sostanzialmente la diminuzione dei prezzi di alcuni beni. 22

1. LA CONGIUNTURA ECONOMICA DETTAGLIO INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA-BRASILE (US$ min FOB) 2006 2007 2008 Gen.-Giu. 09 Interscambio 6.407 7.811 9.377 3.169 Esportazioni 2.570 3.348 4.612 1.656 italiane Importazioni 3.836 4.464 4.765 1.513 italiane Saldo -1.266-116 -153 143 Quota mercato 2,79% 2,77% 2,66% 2,96% Fonte: Ministerio do Desenvolvimento, Industria e Commercio Exterior Da un analisi più dettagliata dell andamento dell export del nostro Paese nel principali Stati brasiliani, si evince che l andamento è sostanzialmente in linea con quello generale con qualche eccezione. Nello Stato di San Paolo, la porta commerciale del Brasile, l import dall Italia nel primo semestre del 2009 è diminuito del 24.84% rispetto al primo semestre del 2008, attestandosi ad un valore di oltre 709 milioni di dollari e consentendoci di mantenere sostanzialmente inalterata la nostra quota di mercato in questo stato (3,13%). Da sottolineare che anche nello State di San Paolo le importazioni dall Asia (escluso il Medio Oriente), che nel 2008 per la prima volta hanno superato quelle provenienti dall Unione Europea, hanno registralo un rallentamento del 28,12% e si sono fermate ad un valore di 6,27 miliardi di dollari. Di conseguenza la loro quota è passata dal 28,93% del primo semestre del 2008 al 27,62% del primo semestre del 2009. Le importazioni dall UE, anche se in diminuzione, sembrano recuperare 23

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE terreno: nei primi sei mesi del 2009 sono diminuite del 26,67% rispetto al primo semestre del 2008 e hanno totalizzato un valore di 6,26 miliardi di dollari per una quota del 27,57%. Oltre allo Stato di San Paolo, che per importanza si distacca di gran lunga dagli altri in quanto da solo assorbe quasi la metà dell import dall ItaIia, meritevole di nota è lo Stato di Rio de Janeiro che sembra essere in forte controtendenza rispetto agli altri Stati brasiliani. Infatti nel primo semestre del 2009, l import dall Italia è aumentato dell 11,13% rispetto al primo semestre del 2008, raggiungendo il valore di 145,5 milioni di dollari. La nostra quota di mercato è salita dal 2,06% al 2,77%. Se guardiamo agli altri Stati brasiliani importanti per il Made in Italy, le esportazioni italiane in Minas Gerais hanno subito un forte colpo, praticamente si sono dimezzate (-49,34%) nel primo semestre del 2009 rispetto ai primi sei mesi del 2008, fermandosi ad un valore di 227 milioni di dollari. Altri Stati degni di nota sono quelli del cosiddetto centro-sud, e cioè Rio Grande do Sul, Paranà e Santa Catarina, i quali hanno fatto registrare nel semestre in oggetto un valore complessivo dell export italiano di circa 330 milioni di dollari. Per gentile concessione Ufficio ICE San Paolo e Direzione ICE di Roma 24

CAPITALE Brasilia SUPERFICIE 8,5 milioni di Km 2 LINGUA Portoghese (ufficiale), idiomi amerindi MONETA Real (R$) FORMA ISTITUZIONALE Repubblica federale di tipo presidenziale DIVISIONE AMMINISTRATIVA 26 stati e 1 distretto federale SISTEMA DI GOVERNO Bicamerale (513 deputati e 81 senatori) POPOLAZIONE 198.739.269 TASSO DI CRESCITA 5,1% DENSITÀ DI POPOLAZIONE 22,2 ab./kmq ETÀ MEDIA 28,6 anni SPERANZA DI VITA 71,99 anni RELIGIONE Cattolici (73,6%), protestanti (15,4%), altri (11%) GRUPPI ETNICI: bianchi 53,7%, mulatti 38,5%, neri 6,2% altri (inclusi giapponesi, arabi e amerindi) 1,6% Fonte: CIA World Factbook - 2009 R I O G R A N D E D O S U L S A N T A C A T A R I N A Porto Alegre BRASÍLIA Florianópolis Rio de Janeiro

CAPITOLO 2 E S P I R I T O S A N T O Investire in Brasile Vitória Per gentile concessione dello Studio Guarnera Advogados San Paolo - Brasile

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE Investimenti stranieri in Brasile La disciplina normativa degli investimenti stranieri in Brasile è basata sulla legge 4.131 del 3.09.62 (conosciuta come Lei de Capitais Estrangeiros), modificata dalla legge 4.390 del 29.08.64; tali leggi sono state regolate attraverso il decreto 55.762 del 17.02.65 e successive modifiche. Ulteriori regole sono emanate dalleautorità monetarie brasiliane. In conformità a tali norme sono compresi nel concetto di capitale straniero: i beni, le macchine e gli impianti introdotti in Brasile senza una spesa valutaria iniziale, destinati alla produzione di beni o servizi, nonché le risorse finanziarie o monetarie introdotte nel Paese e destinate ad attività economiche, a condizione che, in entrambe le ipotesi, appartengano a persone fisiche o giuridiche residenti,domiciliate o con sede all estero. La Costituzione Federale, in vigore dal 5.10.1988, conteneva delle restrizioni in materia di investimenti stranieri in determinati settori, e cioè: I ) ricerca e lavorazione dei giacimenti di petrolio, gas minerale ed altri idrocarboneti fluidi; II) raffinamento di petrolio nazionale o straniero; III) importazione ed esportazione di prodotti e derivati dalle attività previste sub I e II; IV) trasporto marittimo del petrolio grezzo di origine nazionale e dei derivati prodotti nel Paese, nonché il trasporto, per mezzo di condutture, di petrolio grezzo, dei derivati e gas naturale di qualsiasi origine; V) ricerca, lavorazione, arricchimento, industrializzazione, commercio di minerali, minerali nucleari e loro derivati; VI) trasporto ed utilizzazione di materiali radioattivi nel territorio nazionale; VII) navigazione di cabotaggio; VIII) servizi di telecomunicazione; IX) servizi postali e posta aerea nazionale; X) servizi di radiodiffusione sonora e televisiva; XI) servizi ed installazioni di energia elettrica ed utilizzazione a fini energetici delle risorse idriche; XII) navigazione aerea, aerospaziale e infrastruttura aeroportuaria. 24

A partire dal 1995, a seguito dialcune revisioni costituzionali, sono state ampliate le possibilità d intervento degli investitori stranieri nelle materie sopra indicate, essendo stata eliminata la differenziazione delle imprese costituite in Brasile sulla base dell origine, nazionale o straniera, del capitale. In virtù di tali novelle costituzionali è stata, inoltre, consentita la partecipazione straniera allo sfruttamento delle risorse minerarie ed idriche ed all attività di navigazione di cabotaggio. È stato, inoltre, eliminato il monopolio pubblico nei settori delle telecomunicazioni e radiodiffusione sonora e televisive e della distribuzione del gas canalizzato, ora aperti all iniziativa privata, possibile adesso anche nel settore della ricerca ed estrazione del petrolio. Un ulteriore intervento è stato effettuato dalla novella costituzionale n. 36, del 28.05.02, regolata dalla legge 10.610 de 20.12.02 che, modificando l art. 222 della locale Costituzione Federale, ha reso possibile la partecipazione, in via indiretta, di investitori stranieri in imprese di giornalismo e di diffusione radiotelevisiva. È, infatti, possibile, la partecipazione, sino al trenta per cento del capitale sociale, mediante una società costituita in conformità con le leggi brasiliane. Permangono, infine, determinate restrizioni (oggetto di discussione e possibile modifica) agli investimenti stranieri in Brasile, che proibiscono o limitano la partecipazione del capitale straniero nelle seguenti attività, tra l altro: a. svolgimento di attività relative ad energia atomica ed elettrica; b. proprietà di aree rurali ed attività commerciali in zone di frontiera internazionale; c. trasporto aereo interno; 25

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE d. industria aerospaziale; e. industria di pesca; f. poste e telegrafi. È importante evidenziare che in data 11 gennaio 2003, è entrato in vigore in Brasile il Nuovo Codice Civile (NCC), approvato dalla Legge 10.406 del 10 gennaio 2002. Tale intervento legislativo ha unificato le normative che erano regolate in precedenza dal Codice Civile e dal Codice Commerciale, adottando un sistema unico per il Diritto Privato (alla stregua del Codice Civile Italiano del 1942). Registrazione del capitale straniero 26 La normativa brasiliana relativa al trattamento degli investimenti stranieri in Brasile è sempre stata improntata ad una regolamentazione specifica. La locale Banca Centrale (Banco Central do Brasil) costituisce un organismo con potere normativo e di controllo, in sede valutaria, inserito nell ambito del potere esecutivo, privo, quindi, della caratteristica di indipendenza, esistente in vari altri Stati. Il capitale straniero deve essere registrato (mediante dichiarazione elettronica, a partire dal settembre del 2000 - Circular BACEN nº 2.997 del 15.08.2000) presso il Registro Declaratório Eletrônico del Banco Central do Brasil. Il registro conterrà l indicazione dei valori investiti in moneta straniera, il controvalore in moneta locale ed il numero di azioni o quote detenute dall investitore. Tale registrazione costituisce quindi, il presupposto necessario per la rimessa degli utili all estero, per il rinvestimento degli stessi e per il rimpatrio del capitale investito. Esistono varie modalità di registrazione in base al tipo di investimento: a) Investimenti in denaro; b) Investimenti in natura; c) Investimento mediante conversione di crediti verso l estero; d) Investimento nel mercato di capitali Conseguentemente, le operazioni di registrazione del capitale e dei finanzia-

2. INVESTIRE IN BRASILE menti provenienti da imprese con sede all estero, sono oggi semplificate ed avvengono direttamente utilizzando lo specifico programma della locale Banca Centrale (SISBACEN). Esistono, inoltre, regole specifiche da seguire correttamente in materia di prestiti internazionali e finanziamenti delle importazioni. Le imprese che ricevono investimenti, o finanziamenti stranieri, sono sottoposte, inoltre, ad ulteriori obblighi suppletivi (come ad esempio il censimento periodico dei capitali stranieri, l aggiornamento annuale dei dati di bilancio, ecc.). In linea di principio non esistono limiti alla distribuzione di utili e conseguentemente alla rimessa degli stessi all estero. La rimessa degli utili, relativi ad esercizi successivi all 1/01/96 non è soggetta a tributo. Rimessa degli utili Il Brasile è sottoscrittore di trattati contro le doppie imposizioni, in vigore con i seguenti paesi: Africa Del Sud, Germania, Argentina, Austria, Belgio, Canada, Cile, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Equador, Spagna, Filippine, Finlandia, Francia, Olanda (Paesi Bassi), Ungheria, India, Israele, Italia, Giappone, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia, Svezia ed Ucraina. Tali trattati, determinano le regole per evitare l incidenza tributaria nei due paesi firmatari per le categorie di redditi indicate negli stessi. In particolare il trattato tra Italia e Brasile è stato sottoscritto il 3.10.78 ed è entrato in vigore il 1º gennaio 1982. 27

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE Rinvestimento di utili 28 In base alle disposizioni vigenti, gli utili prodotti da imprese con sede in Brasile e di titolarità di persone fisiche o giuridiche domiciliate o con sede all estero, investiti nuovamente nella stessa impresa, od in altro settore interno dell economia, sono disciplinati specificamente a titolo di reinvestimento de lucros. In tale ipotesi deve essere effettuata la registrazione, affinché possano essere ottenuti gli stessi effetti garantiti dalla registrazione del capitale straniero inizialmente investito. Tale registrazione sarà effettuata in moneta nazionale. Non esiste alcuna restrizione, assoggettamento a tributi o Rimpatrio del necessità di autorizzazione per il rimpatrio totale del capitale investito e registrato presso il Banco Central do capitale investito Brasil. Gli importi che eccedano i valori registrati sono considerati utili di capitale e saranno soggetti ad imposizione tributaria prima della rimessa all estero. Il Banco Central analizza il patrimonio netto dell impresa basandosi sui dati del bilancio patrimoniale e potrà non autorizzare il rimpatrio totale degli importi registrati, nell ipotesi in cui la rimessa causi una perdita della liquidità patrimoniale della società o l impresa risulti essere insolvente. Proprietà intellettuale ed industriale La titolarità dei marchi, dei brevetti di invenzione, modelli o disegni industriali è concessa sulla base dell anteriorità della richiesta di registrazione all INPI (Instituto Nacional da Propriedade Industrial). Deve evidenziarsi che il Brasile è parte dei più importanti trattati internazionali in materia di proprietà industriale, tra cui la Convenzione di Parigi del 14 luglio 1967, promulgata l 8 aprile 1975 con il Decreto n. 75.572. I contratti relativi alla licenza per l uso dei marchi, dei brevetti, al trasferimento di tecnologia ed all assistenza tecnica, devono essere registrati presso l INPI, come condizione per l opponibilità ai terzi, per la deducibilità fiscale e per la rimessa dei pagamenti a titolo di royalties all estero. Sulla rimessa di royalties e di pagamenti per la remunerazione di servizi tec-

2. INVESTIRE IN BRASILE nici, è prevista una ritenuta alla fonte del 15%, se a carico dell impresa straniera, o del 17,5%, se a carico dell impresa brasiliana, la cui recuperabilità è disciplinata dalle norme del trattato contro la doppia imposizione eventualmente esistente con il paese di residenza dell impresa beneficiaria. Oltre alle trattenute antecedentemente citate, su tale rimessa di royalties incide uno specifico contributo (CIDE Contribuição de Intervenção no Domínio Econômico) del 10%. Le società estere possono operare in Brasile sia in via diretta, per mezzo di succursali o filiali, sia in via indiretta, per mezzo di affiliate o tramite joint ventures, costituite secondo una delle diverse forme previste dall ordinamento giuridico. Le forme più comuni per effettuare investimenti nella Repubblica Federativa del Brasile sono le seguenti: Principali forme di organizzazione di un impresa Succursale di società estera. (art. 64 e seguenti del Decreto Legge n. 2.627 del 26.09.40, art. 300 Legge 6.404 del 15.12.76, art. 84 comma della Costituzione 1988, artt. 1.134/1.141 NCC ed Istruzione Normativa n. 81 del 25.09.1999) Le prescrizioni del NCC confermano la necessità di un autorizzazione da parte del potere esecutivo, per il funzionamento di società estere in territorio nazionale. La società estera che desideri ottenere tale autorizzazione per poter operare in Brasile, dovrà presentare domanda al Departamento Nacional de Registro do Comércio (DNRC), corredata da una specifica documentazione (art. 2º IN n. 81/99). 29

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE Il legale rappresentante della società deve essere obbligatoriamente residente nel paese, e dovrà ricevere poteri per trattare qualsiasi problematica relativa alla società e per ricevere citazioni. (art. 2º, V IN 81/99 ed art. 1138 NCC). Concessa l autorizzazione di installazione e funzionamento, la società dovrà depositare i propri documenti presso la Junta Comercial dell unità federativa dove verrà costituita la sede della succursale. Per sostituire il legale rappresentante è necessario che i soci revochino i poteri e nominino contemporaneamente il sostituto. Tutti gli atti o le operazioni eseguite in Brasile dalla società estera sono soggetti alla normativa ed alla giurisdizione brasiliana (art. 1137 NCC). La casa madre deve procedere alla pubblicazione dei propri bilanci patrimoniali, conti economici e degli atti di amministrazione che devono essere pubblicati sulla base della legge del proprio paese d origine, nonché nel Diario Oficial del Governo Federale e dello Stato dove sarà installata la sede (art. 1140 NCC e art. 6º IN 81/99). La società estera, una volta installata in Brasile, deve operare in conformità alle condizioni stabilite dal decreto di autorizzazione. In caso di modifiche di qualsiasi condizione, nonché in caso di modifica degli atti costitutivi della casa madre, dovrà essere sollecitato un nuovo decreto autorizzativo (art. 1139 NCC e art. 7º IN 81/99). Per la scarsa flessibilità delle formalità descritte, le compagnie estere raramente ricorrono a tale tipo d intervento diretto. Costituzione di società. I tipi di società più comuni ed usati sono i seguenti: - Società a responsabilità limitata (Sociedade Limitada Ltda.); - Società per azioni (Sociedade Anônima - S.A.); - Società semplice (Sociedade Simples S.S.). Il NCC ha introdotto modifiche formali e sostanziali ai tipi di società sopra indicati. Sulla base dell art. 2.031, le società già costituite alla data di entrata in vigore del NCC, devono aggiornare le clausole sociali, adattandole alle nuove regole entro il giorno11 gennaio 2007. 30

2. INVESTIRE IN BRASILE Società a Responsabilità Limitata (Sociedade Limitada - Ltda.) (artt. 1.052/1.087 - NCC) Il modello di società in questione costituisce la forma preferita dagli investitori per la semplicità di struttura, organizzazione e funzionamento, che comporta minori oneri e spese rispetto alla Sociedade Anônima (società per azioni). La responsabilità dei soci è limitata alle quote di loro titolarità, ma sussisterà una responsabilità solidale per il versamento integrale del capitale sociale. Gli utili possono essere distribuiti in proporzione alle quote, od in conformità a criteri stabiliti di comune accordo tra i soci. L amministrazione può essere affidata ad uno o più amministratori, che siano o meno soci, residenti in Brasile, con poteri specificamente regolati e descritti nel contratto sociale I soci residenti all estero devono nominare un procuratore residente in Brasile, responsabile innanzi all autorità locali per la loro partecipazione, con poteri per ricevere citazioni. I soci stranieri non potranno esercitare l amministrazione della società, ma dovranno nominare a tal fine un amministratore, residente in Brasile. La società è costituita, da due o più persone fisiche o giuridiche, rappresentate eventualmente da procuratori, mediante un contratto, che dovrà contenere la sottoscrizione di un avvocato, senzal esigenza, in generale, di un capitale minimo, né di versamenti anticipati, dovendosi indicare il termine per il versamento dei conferimenti, i quali potranno essere espressi in denaro, in beni od in diritti. Nell ipotesi di conferimenti in natura da parte dell investitore straniero, è importante che i beni siano 31

APPUNTI DI BUSINESS BRASILE regolarmente importati. La Sociedade Limitada non ha l obbligo di pubblicare i propri bilanci patrimoniali e conti economici. Il 28 Dicembre 2007 è stata pubblicata la Legge 11.638 che modifica e revoca quanto disposto dalla Legge n 6.404/76 e dalla Legge n 6.385/79 ed applica alle società di grandi dimensioni, idipendentemente dal tipo societario, le disposizioni relative all elaborazione ed alla divulgazione delle dimostrazioni contabili, così come revisione contabile indipendente a cura di revisori registrati presso la locale Comissão de Valores Mobiliários (CVM), in conformità a quanto stabilito dalla Legge societaria 6.404/76. La nuova normativa definisce quali società di grandi dimensioni, quelle società od insiemi di società gestite da un controllo comune, che presentino nell esercizio sociale anteriore, attivo totale superiore a R$ 240.000,000 o ricavi lordi annuali superiori a R$ 300.000,000.00 Il NCC ha previsto una disciplina maggiormente rigida per quanto concerne i quorum deliberativi nelle società in oggetto. Le materie più rilevanti, devono essere ecessariamente approvate dalla maggioranza minima di? del capitale e cioè: i) qualsiasi modifica del contratto sociale; ii) incorporazione, fusione, scioglimento o scissione della società e termine della liquidazione. Conseguentemente la maggioranza necessaria per esercitare un controllo in tali società è quella del 75%, pertanto è consigliabile la strutturazione in una Sociedade Anônima, se esistono altri tipi di necessità nei rapporti societari. Devono essere realizzate assemblee annuali dei soci nell ipotesi in cui la società abbia più di 10 soci. Il NCC stabilisce la necessità di una riunione od assemblea ordinaria dei soci, da realizzarsi entro il quarto mese successivo alla chiusura dell esercizio sociale, al fine di verificare i conti dell amministrazione e deliberare sul bilancio patrimoniale ed il conto economico. 32 Società per Azioni (Sociedade Anônima - S.A.). (Legge n. 6.404 del 15.12.76 ed ulteriori modifiche Legge 10.303 del 31.10.2001 - artt. 1.088-9 NCC)

2. INVESTIRE IN BRASILE La S.A. brasiliana è assimilabile alla Corporation americana ed alla società per azioni italiana. Tale tipo di società è la forma più idonea per medie e grandi imprese. I soci o azionisti devono essere come minimo due persone fisiche o giuridiche. La loro responsabilità sarà limitata al prezzo d emissione delle azioni sottoscritte od acquisite. Sulla base della possibilità che le azioni siano o meno ammesse alla negoziazione nella Borsa di Valori, la S.A. potrà essere aperta oppure chiusa. Le società quotate in borsa sono sottoposte alla regolamentazione della CVM Comissão de Valores Mobiliários. In occasione della sottoscrizione del capitale, gli azionisti devono versare in denaro il 10% (dieci percento) del valore delle azioni sottoscritte; tale importo sarà depositato presso un istituto bancario, e potrà essere prelevato soltanto dopo la registrazione del verbale di costituzione della società presso la competente Junta Comercial e la sua pubblicazione sulla stampa locale. Le azioni potranno avere o no un valore nominale e devono essere nominative. In base alla natura dei diritti e delle facoltà concesse ai loro titolari le azioni possono essere comuni, privilegiate od usufruttuarie. Il diritto di voto spetta solo agli azionisti titolari di azioni comuni, ed a quelli titolari di azioni privilegiate in casi specifici. Il numero delle azioni privilegiate senza diritto di voto, o con limitazioni di tale diritto (secondo quanto stabilito nello statuto), non può eccedere il 50% delle azioni emesse. A seguito della riforma della legge delle Società per Azioni (Legge n. 10.303 del 31 ottobre 2001) sono state introdotte maggiori tutele a favore dei soci minoritari. 33