CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO. Processo verbale dell'adunanza del 16 febbraio 2006



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Transcript:

CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO Processo verbale dell'adunanza del 16 febbraio 2006 Addì, sedici febbraio duemilasei, in Milano, nell'aula consiliare di via Vivaio n. 1, si è riunito il Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti agli ordini del giorno ordinario e supplementari dall uno al sei, diramati in data 12, 19, 26, 31 gennaio, 2 e 9 febbraio 2006 con atti provinciali n. 3861/2006/2.1/2004/4662. A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal Presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina. Partecipa alla seduta il Segretario generale della Provincia, avv. Antonino Princiotta, con l assistenza del Vice Segretario dott.ssa Liana Bavaro. Alle ore 16.10 il Presidente del Consiglio invita il Segretario a procedere all'appello nominale dei presenti. Rispondono all'appello i seguenti trentatre Consiglieri: Ortolina Vincenzo Accame Pietro Angiuoni Pierluigi Ariazzi Costanzo Arrigoni Vittorio Barbaro Mario Bruschi Marco detto Max Calaminici Arturo Caputo Roberto Cavicchioli Arianna Clerici Michele Dapei Bruno De Gaspari Mario Del Nero Paolo Esposito Francesco Foglia Giuseppe Frassinetti Paola Gaiardelli Andrea Gavazzi Attilio Greco Luigi Guerra Luca Lombardi Ruggiero Maestri Pietro Malinverno Marco Meroni Fabio Modugno Roberto Musciacchio Camilla Patta Antonello Pezzoni Alessandro Pioli Pier Mauro Pozzati Vittorio Re Marco Scarano Giuseppe Sono altresì presenti gli Assessori provinciali: Casati e Grancini. Constatato che l adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del Consiglio, dichiarata aperta la seduta, così si esprime: Inizio la seduta comunicando all aula una notizia assolutamente simpatica e positiva: gli amici Consiglieri Ruggiero Lombardi e Matteo Mauri sono diventati papà. Papà, tra l altro, di due femminucce: Viola Mauri e Arianna Lombardi. Auguri alle neonate, ai genitori e alle famiglie. Iniziamo questa seduta ricordando che la scorsa settimana abbiamo ricevuto una delegazione di 1

lavoratori della ABB. Questa settimana, come avevo annunciato ai capi Gruppo, abbiamo presente una delegazione della Celestica di Vimercate, una società che ha annunciato un grave stato di crisi produttiva e la messa in cassa integrazione, a zero ore, di circa 450 dipendenti, su un totale di 870. Anche sulla scorta dell esperienza di giovedì scorso, la proposta è di chiedere ad un loro rappresentante di venire al tavolo della Presidenza per descrivere, attraverso un breve intervento, lo stato dell arte. Ricordo che la scorsa settimana è stato distribuito in proposito un ordine del giorno che ha la firma di tutti i Gruppi e che, per promemoria, ho fatto rimettere sul tavolo anche questo pomeriggio. Invito pertanto il rappresentante della Celestica a raggiungerci su questo tavolo, prego. E presente l Assessore alle crisi aziendali, oltre all Assessore Grancini. Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Albetti. (presenti 34) Nicola Romano FIOM CGIL: Io sono Romano della FIOM della Brianza, sono il segretario che segue Celestica sul territorio, e ho la responsabilità di tentare, insieme al RSU e ai lavoratori, di portare a soluzione questa vicenda. E una vicenda che nasce qualche anno fa, in realtà, perché Celestica è praticamente l esternalizzazione delle produzioni IBM, che allora, nel 2000, tra Vimercate e il sito di Roma occupava oltre 2300 persone circa, oggi invece si attesta, all inizio del 2006, a 880 addetti, solo su Vimercate, perché Santa Palomba a Roma è già stato chiuso nel 2003. Ci troviamo di fronte, dopo aver fatto un piano industriale che poneva al centro dell Europa come centro di eccellenza Vimercate, a una scelta della multinazionale, di fatto, di abbandonare l Italia perché, se è pur vero che oggi dichiarano la metà degli esuberi, perciò 450 addetti, gli altri non hanno futuro perché portando via le grandi produzioni, isolando da una parte la prototipazione, che sarebbe l ingegnerizzazione, la ricerca, e dall altra basando pochi addetti su delle riparazioni, che chiamano in reparto, questi non avrebbero futuro. Noi abbiamo iniziato questa vicenda con Celestica rendendoci conto che sarebbe stato ormai inopportuno e difficile convincere Celestica a rimanere sul nostro territorio, l abbiamo sfidata sul terreno della reindustrializzazione, inserendola in una questione legata non solo a quella che può essere esclusivamente la vicenda Celestica, ma in quanto sul vimercatese, in quell area che era definita la Silicon Valley della Lombardia, oggi assistiamo, tra IBM che fa continuamente operazioni di riassesto, tra S.T. che dichiara 1.200 esuberi, tra Alcatel che anno dopo anno riduce, scorpora e assottiglia la sua presenza in Italia, oggi arriva anche Celestica che dopo aver fatto piani di ridimensionamento, praticamente fa un azione di polverizzazione e di scelta di andarsene dal nostro Paese. Perciò, dentro questo quadro di depauperamento del nostro territorio, noi iniziamo a sfidare Celestica non sul piano di restare, contenimento dei costi, ecc., ma: vuoi andare? Vai, ma metti in campo tutto quello che è necessario perché questo sito industriale che ha, mantiene e conserva ancora tutt oggi inalterate conoscenze, capacità, professionalità, know-how, possibilità di trovare soluzioni altamente elevate in ricerca, legate al settore del hi-tech, e ricerca soluzioni di reindustrializzazione. Perciò abbiamo la necessità di coinvolgere anche le istituzioni, perché da soli sicuramente potremo mettere in campo molte azioni, potremo fare anche conflitto, essere convincenti, ma siamo sicuri che non basta, c è la necessità di coinvolgimento delle istituzioni, di avere vicini non soltanto come forma di solidarietà Comuni, Provincia, Regione, che in qualche maniera possiamo dire che latita ultimamente, anche ultimamente diventerebbe un eufemismo in relazione al tempo, fino ad arrivare al Ministero dell industria, proprio perché bisogna mettere in atto delle azioni che consentano ai soggetti seri imprenditoriali, industriali, che hanno voglia, intenzione di 2

rimanere nel nostro Paese, di investire in tecnologia, di portare avanti le questioni industriali, si creino, si ricreino, si diano quelle condizioni perché l industria rimanga e mantenga inalterato il suo valore in quel sito che di fatto, intorno a questo anche le comunità sono cresciute e si sono sviluppate. La trattativa si sta presentando estremamente delicata, difficile, perché Celestica ha scelto la strada più semplice per lei, aprendo una procedura di cassa integrazione straordinaria che i tempi di gestione sono estremamente limitati, perché parliamo di massimo venticinque giorni. La procedura è iniziata il primo febbraio, il 25 febbraio termina la procedura, accordo sì, accordo no. E chiaro, siamo coscienti che se noi riusciamo a persuadere le intenzioni della multinazionale a convincerla a darci quegli elementi che ci possano portare in un percorso di condivisione per la reindustrializzazione, badate bene alla base la reindustrializzazione, pensiamo che si possa anche andare oltre qualche giorno ma non parliamo di oltre qualche giorno. Perciò è necessario dalla nostra parte chiaramente usare tutto il buonsenso e la nostra capacità per convincere la multinazionale a fare quelle azioni concrete, e dall altra avere il sostegno, l appoggio e anche pressioni politiche da parte delle istituzioni, perché trovare le soluzioni, portare questi soggetti a modificare le loro intenzioni non è cosa facile che si concretizza in pochissimo tempo. Mi è stato detto di essere sintetico, spero che in questi pochi minuti Vedo che c è il mio collega e compagno della FIM CISL, che segue con me sul territorio, passo per qualche minuto a lui la parola per integrare alcune cose. Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori Dioli e Mattioli ed i Consiglieri Fortunati e Nobili. (presenti 36) Presidente del Consiglio: Direi cortesemente ai rappresentanti dei lavoratori che abbiamo letto benissimo il manifesto vivente, se possono riposizionarsi in posizione normale saremo loro grati. Qualche minuto al rappresentante della FIM CISL, prego. Ringrazio tra l altro chi è intervenuto precedentemente per la sinteticità, anche se la chiarezza è stata assoluta. Gigi Redaelli - FIM CISL: Anch io sarò molto sintetico e metterò qui dei titoli, riprendendo il ragionamento che ha fatto Romano. L obiettivo primo è che una multinazionale che decide di andare via dall Italia deve pagare un prezzo. Credo che questo debba essere un obiettivo di tutti noi. Nel pagare questo prezzo, è un prezzo che deve vedere una soluzione di carattere industriale su quel territorio che, come veniva ricordato prima, sta attraversando, come altri territori della nostra Provincia, delle forti difficoltà. Lì però stiamo parlando di un territorio che ha fatto di quelle attività presenti l eccellenza. Allora, dobbiamo capire se questa eccellenza interessa ancora e si vuole, oppure no. Credo che questo non è un problema che riguarda soltanto i lavoratori di Celestica ma riguarda tutti i lavoratori, quelli noti e quelli meno noti, perché veniva citato prima da Romano Alcatel e S.T. Io sono arrivato oggi tardi perché ero in S.T., e stiamo discutendo di un esubero annunciato di 990 tagli ad Agrate. Molto probabilmente ne usciamo in maniera diversa lì, speriamo, la trattativa è ancora in corso, non c è, a differenza di questa situazione, una procedura aperta, che scade, per cui ci limita nelle azioni e nel tempo. Però credo che su questo aspetto della vertenza Celestica, e sposo in pieno le parole del Sindaco di Vimercate quando ha detto, nella manifestazione che abbiamo fatto davanti al municipio, che la vertenza di Celestica deve diventare la vertenza del territorio, perché questo è il problema. Quale futuro vogliamo costruire per chi c è oggi in questa azienda, in quel territorio e nelle altre aziende? In tutte le altre aziende di cui non si parla, perché sono piccole 3

realtà che non fanno notizia. Quale futuro vogliamo costruire per queste persone, per i loro e i nostri figli? Credo che questo debba essere un obiettivo, io credo che sicuramente sarà importante l atto politico di oggi di questo Consiglio provinciale ma non è che l inizio di un percorso. Un percorso che deve vedere, e sicuramente impegnerà questo Consiglio provinciale in questo percorso insieme a noi, ma che dovrà appunto vedere poi gli altri soggetti. L avevamo già detto all Assessore Casati settimana scorsa, lo stiamo ribadendo un po in tutte le salse, tutti sono coinvolti perché Vimercate è in Brianza, la futura Provincia di Monza, oggi Provincia di Milano, ma è in Lombardia. Non è pensabile che un istituzione così importante come la Regione Lombardia non sia presente in questa e in altre situazioni. Per cui io chiedo a tutto il Consiglio provinciale che anche su questo aspetto ci dia una mano perché il livello istituzionale può fare molto e quel livello può fare, secondo noi, dal punto di vista delle azioni da mettere in campo e anche degli strumenti che la Regione ha, può dare molto per costruire quel percorso, perché il progetto di reindustrializzazione, al di là di quello che riusciremo a fare nell accordo, è un percorso. Noi non siamo convinti, come ci dice l azienda, che questo progetto durerà poco, anzi siamo convinti dell opposto. Proprio perché durerà secondo noi un po di più di quello che dice l azienda, è un percorso che dovrà vedere impegnati tutti nel controllare e nel verificare, noi per la nostra parte, ma se abbiamo il livello istituzionale dalla nostra, non per l interesse di questi posti di lavoro, perché lo diceva bene Romano, qui non sono a rischio i 450 posti, sono a rischio oggi questi 450 posti ma gli altri sono a rischio a breve, perché costi di struttura così alti non reggono. Allora è importante riuscire a incamminarsi in questa strada, che sarà lunga ma che deve dare le soluzioni su un sito industriale, su un sito che può essere ancora di eccellenza per il territorio e non solo per il territorio, altrimenti vuol dire che noi abbiamo dato via tutto, perché poi c è un problema più generale che anche a questo governo e al futuro governo noi dovremo continuare a dire, quale politica industriale vogliamo avere nel nostro Paese, che cosa serve per farla. Credo che se non c è questo, sarà estremamente complicato. Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Elli. (presenti 37) Presidente del Consiglio: Ringrazio Redaelli. A questo punto, come impegno politico, darei la parola al primo firmatario dell ordine del giorno proposto, poi apriamo un breve dibattito per quanto necessario, nel senso che suggerirei un intervento per gruppo come massimo, ma ne riparliamo dopo l illustrazione dell ordine del giorno da parte del Consigliere Arrigoni, che tra l altro è di Vimercate. Nel frattempo è uscito dall aula il Segretario Generale, avv. Princiotta. Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo: ARGOMENTO N. 2/17 DELL ORDINE DEL GIORNO Ordine del giorno presentato in data 2 febbraio 2006, primo firmatario il Consigliere Arrigoni, in merito alla crisi produttiva e alla messa in cassa integrazione a zero ore di circa 450 dipendenti su un totale di 870 della società CELESTICA S.p.A. di Vimercate. Consigliere Arrigoni: Grazie Presidente. Io interverrò a nome dei Gruppi di maggioranza e di opposizione che si sono riconosciuti in questo ordine del giorno. Purtroppo, siamo stati facili profeti, perché, se vi ricordate, già nella primavera del 2005, quando questo Consiglio 4

provinciale è stato chiamato a discutere di un ordine del giorno sulla situazione di IBM che voleva spostare il centro di calcolo a Brno, e che aveva annunciato la messa in cassa integrazione di un numero rilevante di lavoratori. Avevamo detto allora che la situazione dell industria elettronica e informatica del vimercatese era una situazione di globale crisi che veniva materializzata da tempo attraverso la riduzione delle attività produttive, una logorante diminuzione degli organici e soprattutto un mancato investimento in termini di ricerca e di sviluppo sugli investimenti che potevano permettere e garantire una presenza qualificata di queste aziende altamente tecnologiche. Infatti è significativo che nel territorio l unica azienda che ha una presenza importante e che si difende, è la S.T., che storicamente ha fatto sicuramente più investimenti di Alcatel, di IBM e di Celestica. Quindi oggi noi purtroppo ci troviamo di fronte a questa grave crisi, che non è una crisi di riorganizzazione e di revisione delle proprie strutture e dei propri prodotti, ma una crisi che praticamente registra la scomparsa del 50% di Celestica o di una buona fetta di Celestica dal territorio nazionale, per migrare verso aree del mondo più interessanti sotto il profilo del costo del lavoro, ma soprattutto anche sotto il profilo del mercato in cui espandere la propria attività e i propri prodotti. Bene, in una situazione del genere io non vorrei ripetere le considerazioni che hanno fatto i responsabili del sindacato che sono intervenuti prima di me. Interpretando il pensiero di tutti i Consiglieri e degli Assessori della Provincia di Milano, vorrei esprimere la nostra solidarietà umana e politica ai dipendenti, ai lavoratori e anche al sindacato che si trova a svolgere, dicevamo ieri sera, il ruolo della Croce Rossa. E un ruolo altamente importante in questo momento storico della realtà industriale del nostro Paese, quindi merita di essere sostenuto. Ma vorrei sottolineare l impegno nostro come Provincia: noi sappiamo che la Provincia ha delle competenze nel campo del lavoro, ha delle competenze nel campo delle politiche attive del lavoro, il cui obiettivo principale è quello di creare un incontro tra domanda e offerta, in un mercato sempre più difficile e sempre più esangue. La Provincia ha anche il compito di creare alcune premesse per favorire le innovazioni e le attività di rilancio delle industrie. Non abbiamo tanti mezzi economici a disposizione, abbiamo una forte volontà di collaborare con i Comuni dove si verificano questi fenomeni, vogliamo collaborare anche con la Regione, che noi auspichiamo possa intervenire a fianco della Provincia, a fianco del Comune di Vimercate, per poter portare avanti iniziative concrete su questo tema. Come Provincia siamo disposti a mettere a disposizione non solo l esperienza di Agintec, che è un agenzia di sviluppo del vimercatese, ma anche quella di Milano Metropoli, che sicuramente è un agenzia che ha dimostrato di operare in termini molto positivi e importanti, recuperando l area dell ex Marelli di Sesto S. Giovanni. Chiediamo alla Giunta di poter mettere a disposizione questa esperienza, a fianco dell attività che Celestica sta svolgendo in questo senso per reindustrializzare il sito di Vimercate. Questa è una delle iniziative importanti, perché Celestica è difficile che resti, è impossibile che resti a portare avanti le vecchie produzioni a Vimercate, l unica prospettiva è quella di tentare di reindustrializzare un sito che è altamente qualificato non solo come building, ma soprattutto perché il settore è qualificato, l attività industriale di Celestica è qualificata soprattutto per la qualità delle maestranze, per l esperienza professionale che le maestranze hanno e che quindi merita di essere riutilizzata in questo settore. Io vorrei sottolineare che la Giunta provinciale si impegni su questo fronte perché il vimercatese è una realtà importante sotto il profilo delle aziende elettroniche ed informatiche presenti, è importante non solo per la Provincia di Milano ma anche per la realtà nazionale. Quindi questa esperienza industriale, queste capacità di ricerca e di sviluppo che ancora persistono in questo territorio e che hanno una rilevanza nazionale meritano di essere difese. Io ringrazio della presenza e dell impegno l Assessore Casati, mi spiace che questa sera non vedo la presenza dell Assessore alle attività produttive, sarebbe stata importante la sua presenza e un 5

suo pensiero su un tema di questo tipo che può impegnare molto positivamente la Provincia di Milano. Credo che la Giunta provinciale debba anche coinvolgere la Regione Lombardia e insieme Provincia, Regione e Comune di Vimercate svolgere un azione di pressione nei confronti del Governo, del Ministero delle attività produttive, per segnalare un tema che non ha una mera rilevanza localistica ma che ha un rilievo molto importante non solo per il territorio ma anche per questi dipendenti, per le loro famiglie e per l economia intera del territorio. Perché dopo la crisi di Celestica, se noi non interveniamo in modo positivo e costruttivo, ci saranno altre crisi che metteranno ancora più in difficoltà quest area così importante per la nostra realtà provinciale e nazionale. Nel frattempo sono entrati in aula l Assessore Barzaghi e i Consiglieri De Nicola, Gatti, Grimoldi e Tranquillino. (presenti 41) Presidente del Consiglio: Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire?... D accordo, va bene. Io metto ai voti a questo punto l ordine del giorno che peraltro vado a leggere, perché i lavoratori interessati ne sappiano formalmente e sostanzialmente i contenuti. In aggiunta voglio ricordare che la competente Commissione lavoro si riunirà il prossimo 22 febbraio, alla presenza dell Assessore alla partita, per fare un punto complessivo sulle situazioni di crisi dell area milanese. Ciò detto, credo di poter mettere ai voti l ordine del giorno così come è stato da me letto. Dopodiché il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il seguente ordine del giorno: IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO in adunanza 16 febbraio 2006 VISTA la decisione con cui la soc. CELESTICA S.p.A. di Vimercate ha annunciato un grave stato di crisi produttiva e la messa in cassa integrazione a zero ore di circa 450 dipendenti su un totale di 870 dipendenti; CONSIDERATO che la pesante situazione di Celestica è indice dello stato di sofferenza di tutto il distretto dell industria dell elettronica e dell informatica del Vimercatese, dove le industrie da tempo stanno esternalizzando le attività produttive senza rilanciare in modo significativo la ricerca e lo sviluppo, creando di fatto le premesse per pesanti riduzioni dei livelli occupazionali; ESPRIME preoccupazione e non condivisione sull operato di Celestica che non ha previsto per tempo investimenti adeguati per dare un futuro allo stabilimento di Vimercate; ESPRIME la convinta solidarietà ai lavoratori ed alle famiglie per le pesanti difficoltà economiche ed occupazionali che si trovano ad affrontare; ESPRIME pieno sostegno all azione del Sindacato e della RSU aziendale impegnati nell affrontare questa difficile vertenza; INVITA Celestica a rivedere l uso della C.I.G. ed a reintegrare i propri dipendenti al lavoro, producendo al più presto una proposta di reindustrializzazione dell importante sito di Vimercate; 6

IMPEGNA la Giunta Provinciale, in particolare gli Assessorati alle aree di crisi ed alle attività produttive a ricercare, in accordo con il Comune di Vimercate e la Regione Lombardia, proposte concrete alla soluzione della crisi Celestica e ad intervenire presso il Governo affinché si elaborino provvedimenti di rilancio della ricerca scientifica e degli investimenti nel settore dell elettronica e dell informatica del Vimercatese al fine anche di ottenere la salvaguardia dei posti di lavoro. Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico. Durante la votazione è temporaneamente assente il Segretario generale; svolge le sue funzioni il Vice Segretario generale. Assenti al momento della votazione il Presidente della Provincia Penati e i Consiglieri Accame, Albetti, Casati, Censi, Colli, Del Nero, De Nicola, Frassinetti, Malinverno, Mauri, Patta e Tranquillino. E così risultano presenti 33 Consiglieri. Sono altresì presenti gli Assessori Barzaghi, Casati, Dioli, Grancini e Mattioli. Terminate le operazioni di voto, dichiara approvato l ordine del giorno con trentatré voti a favore. Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione. Presidente del Consiglio: Ringrazio i lavoratori della presenza, possono ovviamente continuare a presenziare o possono fare altro se lo desiderano. Grazie. Chiedo un minuto di sospensione perché devo parlare con il Presidente Penati per la nota questione. La seduta del Consiglio viene quindi sospesa alle ore 16.40 e riaperta alle ore 16.44. Nel frattempo sono entrati in aula il Presidente della Provincia Penati e gli Assessori Brembilla, Gasparini, Matteucci e Mezzi, mentre è uscito l Assessore Casati. (presenti 42) E entrato in aula il Segretario generale, avv. Princiotta. Presidente del Consiglio: Ricordiamo che nell ultima seduta è saltata fuori la questione delle Commissioni elettorali circondariali e delle relative nomine. Ci siamo parlati a lungo, ci sono state dichiarazioni di valenza politica in aula, pare ovvio, oltre che opportuno, che il Presidente Penati abbia la parola su questo argomento, e io gliela do immediatamente. Prego Penati. Presidente della Provincia Penati: Grazie Presidente. Noi abbiamo fatto una verifica ed una disamina della situazione in relazione al rinnovo della Commissione e delle Sottocommissioni elettorali circondariali di Milano e di Monza. Abbiamo riscontrato che in cinque delle tredici Commissioni e Sottocommissioni non sono presenti rappresentanti dell attuale minoranza in Consiglio provinciale e in otto sono rappresentate anche le minoranze consiliari. Abbiamo riscontrato che in relazione al bando c è una limitatezza di candidature, in alcuni casi non hanno consentito il numero delle candidature di completare le rappresentanze, e soprattutto abbiamo riscontrato che le modalità con cui sono state rinnovate le Commissioni e le Sottocommissioni appartengono ad una prassi amministrativa che fa riferimento alle ultime due passate 7

Amministrazioni provinciali, penso alla Giunta Tamberi e penso alla Giunta Colli, in cui si è stabilito, anche sulla base di interpretazioni, che le modalità per la designazione fossero quelle della raccolta delle candidature e della designazione da parte del Presidente e non attraverso la designazione per votazione del Consiglio provinciale. Abbiamo chiesto all Osservatorio per la Trasparenza ed il Controllo di questa Amministrazione provinciale di fare una verifica di quanto sto sostenendo. La verifica è a disposizione del Presidente del Consiglio, e il Presidente dell Osservatorio, Avv. Guglielmo Ascione, conferma quanto vi sto comunicando. Ciò non di meno, esiste una prassi politica che in questo caso non ha funzionato, che è quella di un accordo tra maggioranza e minoranza sulla designazione delle proposte e credo che sia compito della politica, al di là del freddo formalismo o delle leggi o delle prassi consolidate, trovare uno spazio di accordo, ancorché la legge non preveda espressamente le rappresentanze delle minoranze, ma lo si desume per via indiretta dal meccanismo previsto per la designazione degli organi elettivi dei rappresentanti di minoranza. La legge dice: devono essere espressi attraverso votazione ed ogni Consigliere ne può indicare uno solo. Il derivato porta a dire che nell ipotesi di presenza al completo del Consiglio provinciale verrebbero garantite le rappresentanze delle minoranza, ma se solo la maggioranza fosse presente in aula in numero sufficiente a garantire il numero legale non si dedurrebbe tale esito finale della votazione. Mi sono spiegato, Dott. Bruschi? Quindi lo si desume per via induttiva ma non risulta in nessun modo un obbligo di rappresentanza nelle Commissioni elettorali circondariali e nelle Sottocommissioni, altrimenti sarebbe stabilito con maggiore chiarezza per legge, sarebbe stabilito per legge che è necessario prevedere la rappresentanza di esponenti espressione delle minoranze consiliari. Ciò non di meno la ratio della legge va colta dalla ratio della politica, e credo sia giusto e doveroso accogliere le istanze che sono venute dalle minoranze consiliari di questo Consiglio, perché la trovo legittima sul piano politico e la trovo opportuna sul piano della rappresentanza, quindi sono per dire che è accoglibile questa richiesta e trovare le forme insieme perché sia garantita anche nelle cinque Commissioni circondariali, laddove oggi è esclusa la rappresentanza delle minoranze, la rappresentanza. Ritengo che questo sia opportuno farlo nel più breve tempo possibile, proprio nell imminenza delle prossime scadenze elettorali. Già oggi c è stato un incontro con i capi Gruppo, ma l impegno è quello di proseguire in questo lavoro comune, dando la massima disponibilità degli organi amministrativi della Provincia, per trovare assieme le forme più correte, più veloci e più efficaci per dare una risposta legittima sul piano politico, doverosa sul piano degli equilibri e delle opportunità. Mi auguro oltretutto che questo sia un avvio e non sia un elemento limitato alle Commissioni circondariali. Sono veramente convinto delle differenze di responsabilità che competono a chi ha avuto il mandato dei cittadini di dover amministrare e di chi ha avuto il mandato dei cittadini di dover svolgere un ruolo di controllo e di stimolo, ma che comunque attiene anche questo ad un ruolo amministrativo alto di chi oggi è in minoranza. Mi auguro, proprio in questa visione, senza confusione di ruoli, che questo possa essere l avvio anche per un discorso più ampio di presenza delle minoranze dentro negli organismi, con quella chiarezza di distinzione di ruoli che consenta controllo ed indirizzo in maniera immediata e di rango e responsabilità amministrative anche chi in questo Consiglio, per volere degli elettori, svolge un ruolo diverso ma non meno importante di quello della maggioranza. Presidente del Consiglio: Sarei del parere di brevi interventi, dando priorità a quelli che riguardano questo argomento, poi l art. 83 lo riprendiamo. D accordo, Dapei. 8

Consigliere Dapei: Grazie Presidente. Io non sarei voluto intervenire in merito perché abbiamo già detto a sufficienza la nostra posizione e la nostra proposta l altra volta, se non ci fosse stata la novità di questo comitato per la trasparenza di cui nessuno ci aveva mai fatto cenno, per dire che se qualcuno membro di questo comitato o di altri consessi ha paragonato la procedura seguita questa volta con quella seguita la volta scorsa e ha la faccia tosta di dire che ci si è comportati allo stesso modo, noi siamo qui per dire che non è andata così e che non è vero. Ci riserviamo di verificare nel merito se le procedure per rimediare al pasticcio combinato avranno l esito sperato, oppure meno, ma comunque non possiamo accettare che si dica che anche l altra volta la presenza delle minoranze, che è il tema toccato, non era stata rispettata. L altra volta era stata rispettata, questa volta ci dite che rimedierete, aspettiamo di vedere come finirà la questione. Presidente del Consiglio: Del Nero sul tema? Brevemente spero, prego. Consigliere Del Nero: Sì, spero anch io brevemente, per dire che anch io non volevo intervenire ma devo dire che siccome non mi va molto di essere preso in giro, per cui due cose le devo dire. Volevo sottolineare il fatto che assolutamente in questo Paese capita spesso che le norme non vengano rispettate, però quando c è l accordo di tutti, di fatto si segue, cioè si accetta anche non aver seguito la norma, che è quella che le Commissioni elettorali vadano votate in Consiglio. Questo perché l altra volta è vero che non si è seguita questa norma ma si è fatta una rappresentanza che teneva conto delle minoranza, questa volta no. Allora, sostenere che la cosa è uguale, non mi sembra corretto. Sostenere che la legge non lo preveda ugualmente, perché nel caso delle Commissioni comunali è specificato per esempio che le minoranze devono essere assolutamente garantite. Allora, o si sostiene che il legislatore ha fatto una differenza fra le Commissioni comunali e quelle circondariali, se il legislatore ha fatto questa differenza evidentemente c era qualche motivazione alle spalle, il legislatore quando fa differenze è per qualche motivo. Se c è una differenza vuol dire che in quelle circondariali non è necessaria la presenza della minoranza, allora non c è stato nessun errore, io sto parlando a titolo personale non del gruppo di Forza Italia, ha parlato il capo Gruppo, si può procedere così, lasciamo le commissioni in questo modo, il legislatore ritiene che le Commissioni circondariali elettorali che vanno ad esaminare le liste, che vanno ad esaminare eventuali ricorsi, non hanno bisogno di nessuna rappresentanza della minoranza, il Presidente Penati non ha commesso nessun errore e quindi non c è bisogno di rimediare se errori non ci sono stati. Altrimenti qualche volta uno può anche venire e dire: abbiamo sbagliato. Anche se ci si chiama Penati non ci sono problemi a dire abbiamo sbagliato, credo che sia un ammissione che non porta scandalo rispetto all operato di questa Amministrazione. Il dire abbiamo fatto tutto giusto, ma vi concediamo il fatto di poter anche voi controllare come andranno le elezioni, non mi sembra un atteggiamento corretto. Se abbiamo diritto a controllare le elezioni come tutti gli altri, allora è un dato di fatto, c è stato un errore e si ponga rimedio, se invece non è assolutamente un diritto ma è una concessione, la concessione non serve. Presidente del Consiglio: Ci sono altri interventi su questo argomento? Meroni, prego. Consigliere Meroni: Grazie, Presidente. Brevemente, perché la Lega presente nella commissione capi Gruppo aveva inteso che si dava per scontato comunque che al di là dell errore tecnico formale, politico, chiamiamolo come vogliamo, c era un intento da parte della maggioranza di risolvere nella sua totalità la questione. Noi prendiamo atto dalle parole del Presidente Penati che questa volontà politica è stata espressa 9

in Consiglio provinciale, noi politicamente diamo un apertura di credibilità, anche se semmai l avessimo già data in passato non l avessimo mai enunciata e aspettiamo nei fatti che quello che si viene a dire in Consiglio provinciale venga rispettato. Il Presidente del Consiglio dà inizio agli interventi ex art. 83 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio. Consigliere Clerici: Per ringraziarla Presidente di aver puntualmente portato all attenzione del Presidente Penati la mia reiterata richiesta di dare una risposta al quesito: c è commistione o è prevista commistione fra ASAM e ASM? E una domanda semplice, non c è bisogno che stia a formalizzarla, mi può rispondere con un sì o con un no e mi va benissimo, grazie. Presidente del Consiglio: Penati su questo argomento, brevissimo se possibile. Presidente della Provincia Penati: Io non vorrei che ci fosse una volontà di non trovare l accordo. Ripeto le cose che ho detto. Io ho parlato di deficit politico in questa vicenda, e quando dico che ho chiesto sulle procedure di avere una relazione, mi riferivo al tema non della mancanza di un rapporto politico che invece oggi abbiamo dato la disponibilità a rimediare a questo deficit di rapporto politico, ho parlato rispetto al tema della illegittimità e dell illegalità. La legge è chiara! La legge dice che il Consiglio provinciale, con quelle modalità di votazione che dicevo prima, deve nominare. La legge era chiara cinque anni fa e dieci anni fa. Non c era nessun intento di fare le cose diverse da quelle che si sono fatte sul piano della procedura amministrativa. E mancata la volontà di una ricerca di un accordo e da questo punto di vista sono a dire, se volete, c è lo spazio per poterlo fare adesso, con la garanzia che non è una concessione. Nel primo intervento ho detto e ho ribadito che ritengo che sia non solo doveroso rifarlo ma che lo ritengo opportuno, proprio per la delicatezza della situazione. Su questo sta al Consiglio decidere se il risultato lo si ottiene correggendo la procedura, dentro la procedura che si è scelto, oppure se dobbiamo rifare daccapo le cose. Io sono convinto che siccome su otto si è mantenuta la rappresentanza, sulle altre cinque c è la possibilità di trovare una soluzione che rimedi ad una situazione che non è equilibrata, si percorre questa strada e si trova la risoluzione, avendo riconosciuto che c è stato un deficit di rapporto politico. Io non ho detto che l esito della procedura è stato identico a quello delle precedenti Amministrazioni, ho detto che l iter amministrativo, la procedura amministrativa è stata identica, per cui non si parli di illegalità o di illegittimità, che è illegale o illegittimo quanto era illegale o illegittimo o legale e legittimo quello che si è fatto prima. Nel merito, bisogna rimediare ad un deficit di rapporto politico, di rappresentanza politica, in cinque Commissioni introdurre tra i membri effettivi, e non solo tra i supplenti, un rappresentante delle minoranze del Consiglio provinciale. Questo è l impegno che mi assumo a trovare le modalità e le strade perché questo possa essere fatto nel giro di pochi giorni e non nel giro di settimane. Mi sembrava di cogliere attorno a questo tema il consenso da parte dei capi Gruppo nella riunione dei capi Gruppo di maggioranza, lo verificheremo nei prossimi giorni, immediatamente c è il sistema per poter porre rimedio, credo con soddisfazione da parte di tutti. Presidente del Consiglio: Mi consentite di suggerire di chiudere qua questa partita, nel senso che ci ridiamo appuntamento a brevissimo. 10

Presidente della Provincia Penati: Stavo dando risposta su ASM e ASAM. Non c è nessuna commistione, hanno due compiti diversi, se ci saranno temi di collaborazione si verificheranno, ma non c è oggi che io sappia prevedere un punto di commistione o di contatto tra le due realtà. Presidente del Consiglio: La mia proposta è un ultimo passaggio a brevissimo per chiudere la partita relativa alle commissioni elettorali, così come nella sostanza è stato detto stasera. Apro gli interventi ex art. 83. Malinverno, poi Dapei e Gavazzi. Consigliere Malinverno: Grazie Presidente. Vorrei cogliere l occasione della presenza del Presidente Penati per chiedere a lui innanzitutto, quale responsabile di questa maggioranza di governo, se non sia il momento più opportuno per dedicare una seduta del Consiglio provinciale sulla questione del futuro del Parco Agricolo Sud Milano, in quanto al di là di quelle che sono alcune dichiarazioni che sono state fatte ai giornali o di alcune intenzioni, ritengo che sarebbe quantomeno opportuno fare una discussione alla luce del sole su quali sono le reali intenzioni di questa maggioranza, poiché ho verificato, sia per alcune delibere che già sono state avviate sui Piani d Area, sia per i Parchi naturali e le estensioni delle aree di tipo naturalistico, che sono in corso, sia per le richieste di molti Comuni sulla rettifica dei Comuni per errori materiali ma addirittura per avviare forme di compensazione, così sono state chiamate, definite. Io credo che c è sufficiente materia per avviare una discussione molto serena con una relazione dell Assessore alla partita, però con una discussione che coinvolga tutto il Consiglio provinciale e che metta in condizione ciascun Consigliere di maggioranza e di opposizione di sapere esattamente che cosa si sta facendo, quali sono le reali intenzioni. Non vorrei, Presidente Penati, che questo percorso porti, visto che negli ambiti della normativa vigente questo sarebbe consentito, ad una gestione tutta relegata ad un rapporto tra ente gestore del Parco e Comuni, e non vi fosse invece una discussione più complessiva, che credo invece sia quantomeno opportuna. Anche perché non vorrei, proprio per un fatto di natura politica, che si confondessero alcuni ruoli dal punto di vista politico, proprio sulle sorti del Parco Agricolo Sud Milano, sulle sue difficoltà di gestione, sui compiti e gli obiettivi di questo importante patrimonio pubblico. Non voglio una risposta qui, colgo l occasione della presenza del Presidente per fare in modo che lui si faccia interprete di questa mia richiesta e che si avvii quanto prima una discussione su tutti gli aspetti che riguardano il futuro del Parco, grazie. Assume la presidenza dell adunanza il Vice Presidente Vicario Cavicchioli. Nel frattempo si è allontanato dall aula il Segretario generale, avv. Princiotta. Vice Presidente Vicario del Consiglio: Prego Presidente. Presidente della Provincia Penati: Ringrazio il Consigliere Malinverno. Mi assumo l impegno di portare l argomento in Giunta per stabilire e dare poi una risposta più chiara sulla tempistica. Sono d accordo sull opportunità di aprire un dibattito, mi riservo di verificare lo stato di avanzamento delle cose, perché ci sia comunque l avvio di una discussione sulla base di una relazione che già consenta di poterlo fare, ma credo che questo possa avvenire abbastanza rapidamente. Consigliere Dapei: C è stata oggi la riunione capi Gruppo per iniziare a definire il percorso di calendario alla fine del quale ci sarà l approvazione del bilancio. Noi non abbiamo ancora visto 11

neanche una bozza, neanche a grandi linee abbiamo idea di quali siano le proposte dell Amministrazione, della maggioranza, sulle priorità di spesa. Sappiamo che c è sempre una coperta troppo corta rispetto a quello che si vorrebbe fare e il momento del bilancio di previsione, che è il momento anche autorizzativo per tutto l ente, quindi impegnativo anche dal punto di vista amministrativo, diventa dirimente. Ebbene, senza ancora avere neanche una minima idea di come si spenderanno i soldi, l Amministrazione si è già portata avanti con il lavoro, decidendo che comunque è giusto alzare le tariffe di competenza dell ente provinciale perché così almeno ci sono più soldi da spendere. Secondo noi il ragionamento dovrebbe essere assolutamente rovesciato, cioè fare il conto di quali sono le spese e poi decidere quali devono essere le entrate di riferimento per far pareggiare la questione. Invece la Giunta, senza essersi mai confrontata con il Consiglio, ma neanche in maniera informale, ha già deciso di raddoppiare per il secondo anno di fila, l anno scorso era stato triplicato, quest anno è stato raddoppiato, il combinato disposto direbbe qualcuno vuol dire avere sestuplicato, l addizionale provinciale sul IPT, che Penati ha ricevuto in eredità al 3%.... Appunto, voi dal 3% l avete portato al 10%, dicendo che quei soldi servivano per il trasporto pubblico locale, poi sappiamo com è andata, e intanto senza ancora che ci avete detto come, dove e perché volete prendere i soldi, l avete portato dal 10% al 20%. Il Presidente Penati a Telenova, davanti ai cittadini... Presidente, la Provincia da che mondo è mondo, ha sempre tenuto al minimo l addizionale provinciale sull imposta per il consumo dell energia elettrica. Anche questa imposta la Giunta, senza ancora averci detto perché ha bisogno di più soldi, ha aumentato in maniera incredibile, in maniera percentuale incredibile, perché poi l aumento è di un decimale di euro per kilowattore, ha deciso di aumentare questa tariffa. Non parliamo poi dell aumento delle tariffe autostradali e quant altro di competenza della Serravalle, che ci avete ben spiegato che adesso è sotto il nostro controllo. Il Presidente Penati su Telenova, alla domanda di un giornalista che si riferiva all anno prima, coma mai avete aumentato l imposta sul IPT, ha risposto dicendo che valeva solo per le macchine usate. Noi abbiamo fatto da tempo un interrogazione per chiedere se sia vera o falsa questa informazione data all opinione pubblica, si è scelta la strada migliore di non rispondere all interrogazione. I conti non tornano di questa Amministrazione, ricordiamo ancora la lezione di finanza che ci diede il rappresentante della Lista Di Pietro, che ci spiegava che l acquisto del 15% delle azioni di Gavio era stato pure un affare dal punto di vista economico, e quotidianamente il Presidente Penati racconta all opinione pubblica che le nuove risorse che arrivano da questi investimenti verranno utilizzate in maggiori spese sociali, per la cultura e quant altro. Abbiamo fatto i conti, non è vero niente, state ingannando la gente. La redditività del 15% delle azioni comprate rispetto ai dividendi non copre neanche il costo degli interessi passivi, non solo a comprare un altra cosa I conti non tornano, tant è che approveremo il bilancio forse l ultimo giorno utile di marzo, ma qualcuno deve avere il coraggio politico di venire a spiegare perché il 22 novembre c è stato l emendamento Patta su una delibera giudicata urgente e dal 22 novembre ad oggi, che siamo a metà febbraio, ancora il dispositivo di quella delibera, in tutti gli undici punti non ha avuto ancora seguito. Qualcuno ci deve venire a dire perché continuiamo a leggere che, grazie all emendamento Patta, senza una gara si cederanno azioni della Pedemontana a Banca Intesa, facendo di fatto diventare privata la Pedemontana che oggi è pubblica...qualcuno ci deve venire a spiegare se è vero, e non è vero, che senza un coinvolgimento del Consiglio si vuole veramente porre mano a questioni fondamentali tipo il futuro della Pedemontana. Qualcuno dovrebbe non solo venirci a raccontare delle grandi questioni internazionali della pace e quant altro, ma perché si chiedono più soldi ai cittadini quando si dice che Aspettiamo delle risposte alle interrogazioni. Il Presidente del Consiglio è tenuto per il 12

regolamento, ogni volta a dare spazio a due Assessori per due risposte, questo non avviene mai, io aspetto risposte da più di un anno, risposte a quesiti semplici, del tipo è vero o falso quello che mi ha raccontato. E una situazione difficilmente accettabile. Nel frattempo è uscito dall aula il Presidente della Provincia Penati. (presenti 41) Consigliere Gavazzi: Ho la cosa da leggere. Con l emendamento al punto 70 dell ordine del giorno del 22 novembre 2005 si è perpetrato un gravissimo strappo alle garanzie democratiche che in questa Provincia sono state sempre salvaguardate sin dal dopoguerra. Con questo atto l Amministrazione di sinistra centro guidata da Penati ha tolto la maschera mettendo allo scoperto il vero volto antidemocratico che è insito nel DNA della sinistra quando governa. Come promesso, ho già provveduto a divulgare nelle varie Amministrazioni della Brianza copia sia della delibera n. 70 che dell emendamento scandaloso approvato da tutti i Gruppi di maggioranza presenti in Consiglio provinciale: D.S., Margherita, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Verdi per la Pace, Comunisti Italiani. In speranzosa attesa che venga posto rimedio a questo scandalo, lo rifarò la prossima volta. Nel frattempo è uscito dall aula il Vice Presidente della Provincia Mattioli. Consigliere Bruschi: E un aula un po desolante, probabilmente siamo una via di mezzo non dico di clima vacanziero ma di clima elettorale. Una prima notazione. Ho ricevuto la segnalazione da diverse Amministrazioni locali che è arrivato sui tavoli dei Sindaci della Provincia di Milano un manufatto di questa Amministrazione provinciale. Non si tratta della brillante cantatrice Benedetta Faucci che è costata a questa Provincia 12.000, praticamente 1 a stecca, ma si tratta del cosiddetto Vangelo secondo San Precario, la produzione audiovisiva in cui si illustrano i fasti e i nefasti della legge Biagi. E un paradosso! Un paradosso plurimo. Il primo paradosso è che la Provincia di Milano faccia azioni ideologiche, così come sta facendo in svariate scuole di Milano. Illustreremo in uno dei prossimi Consigli un elenco di tutte le iniziative proposte dalla Provincia di Milano nel settore dell istruzione. Se Paola Frassinetti avesse provato a fare una iniziativa in senso inverso rispetto al menu della Provincia di Milano si sarebbe scatenata l ira di Dio. E un paradosso che la ricca Provincia di Milano utilizzi soldi dei cittadini non solo per la promozione di un CD (che ci sta tutta), ma per andare a fare propaganda nelle Amministrazioni locali. Ma il duplice paradosso è che se uno va a fare un giretto per i CFP e per i centri per l impiego della Provincia di Milano, trova che i CFP e i centri per l impiego usano contratti atipici per i formatori, per i consulenti. Non solo, se vanno a verificare i cataloghi dei centri per l impiego trovano che la Provincia di Milano ha a catalogo offerte di lavoro assolutamente atipiche. Abbiamo una macchina burocratica della Provincia che è assolutamente a norma, e il decisore politico Giunta provinciale che manda in giro materiale contrario rispetto a quello che l Amministrazione Provinciale nelle sue articolazioni sta facendo. Era già accaduto un altra volta: io ricordo una serie di delibere dell Assessore Grancini dove si richiamavano una serie di compiti della polizia provinciale in convenzione e un concomitante ordine del giorno della maggioranza che diceva l esatto contrario rispetto alle delibere. Sono comportamenti di scarsa trasparenza politica. Decenza vuole che, fermo restando le posizioni di chi contesta la legge Biagi, perfettamente legittime, non si abbia un Amministrazione Provinciale a due teste, una delle quali svolge compiti di legge, anzi usufruisce di figure e di una legge che si contesta dall altra parte. 13

Mi consenta Presidente un ultima notazione. Io non entrerò nel merito di quanto detto dal Presidente Penati poc anzi. Ho colto anche dei segnali importanti, ne ho colto però uno su cui mi si consenta una puntualizzazione. E vero, la legge del 67 non menziona maggioranza e opposizione, per il semplice motivo che nel 1967 il sistema elettorale era totalmente diverso, era un sistema elettorale proporzionale, le maggioranze nelle Amministrazioni cambiavano in continuazione e il voto limitato consentiva una distribuzione, immagino, D.C., P.S.I., forze laiche, in determinati frangenti, D.C., P.S.I., P.C.I,. in altri frangenti. Potremmo andare a recuperare lo storico delle Commissioni elettorali, probabilmente ci troveremmo di fronte a risultati del genere. La seconda puntualizzazione è che ho dato una scorsa al parere del molto esimio avvocato Ascione, io ritengo che la Provincia di Milano, dotata da tempo di un Osservatorio per la trasparenza amministrativa, debba avere strutture degne della Provincia di Milano, per cui non un parere legale che forse l Osservatorio sulla trasparenza di Platì potrebbe fare, e non quello di Milano. Lo dico perché il tema della trasparenza e del controllo è un tema che spero ci possa coinvolgere politicamente nel prossimo periodo. Capisco la difficoltà ad ammettere determinati errori, ma per carità non ci si appoggi a pareri che nulla hanno di decoroso rispetto ad una grande tradizione che è quella degli organismi di controllo del milanese. Consigliere Accame: Presidente, mi rivolgo a lei perché il Vice Presidente Mattioli, che di solito sta ad ascoltare i miei inutili e vani interventi, oggi non c è, c è forse l Assessore Casati che ha la cortesia di ascoltarmi in rappresentanza della Giunta. Devo dire la verità, che sono sempre più perplesso sulla questione ASAM, nel senso che tra le varie enunciazioni fatte dal Presidente Penati quando ha acquisito la maggioranza del capitale ASAM vi era chiaro che ciò avrebbe prodotto maggiori dividendi a carico dell ente Provincia e che questi dividendi potevano o dovevano essere reinvestiti in attività sociali, attività culturali o attività di innovazione nel campo della mobilità. Orbene, quello che succederà invece è completamente diverso, nel senso che se la Serravalle, così come si auspica, staccherà dei dividendi, bisognerà vedere quanto più o meno pesanti, a secondo dell utile aziendale che si decide di destinare a dividendo, è chiaro che questi dividendi non andranno ad essere utilizzati per quelle finalità che il Presidente ci ha enunciato nei mesi scorsi, ma verranno utilizzati per coprire gli interessi passivi, che oltretutto sono aumentati, bisogna vedere anche di quanto, o parte della restituzione del debito che ASAM ha accumulato. Io mi chiedo se in quest aula stiamo a dire delle fandonie, a prendere in giro i cittadini, a scherzare, nel senso che si promettono determinati interventi nei confronti di determinati settori anche deboli della società, poi passano neanche sei mesi e si fa esattamente il contrario, cioè questi soldi che devono ricadere sull utilità pubblica diretta dei cittadini vengono utilizzati a pagamento di interessi passivi o di posizioni debitorie. Quanto di peggio si può pensare per il ritorno diretto sulla pubblica utilità. Io vorrei che una volta l Assessore Mattioli, il Presidente Penati, ci rispondessero su queste questioni, perché loro hanno fatto tanti proclami, tante enunciazioni, hanno creato delle aspettative sui nostri cittadini, aspettative che mi sembra che con la creazione di questa holding e con il sistema di indebitamento che si è richiesto, un errore oltretutto clamoroso, andiamo a vedere la verità, se c era un momento in cui non bisognava indebitarsi a tasso variabile, ma anche il più ignorante degli analisti finanziari l avrebbe potuto dire, forse probabilmente anche quelli che vendono le assicurazioni porta a porta sono edotti di queste mini regole dell economia, era il caso di non fare un indebitamento a tasso variabile, perché era evidente, bastava aprire il giornale, che i tassi di interesse sarebbero aumentati. No, si è fatto un favore a Banca Intesa 14

pagando uno spread già alto rispetto a quelli di mercato che paga la Provincia di Milano nei famosi BOP (Buoni Ordinari Provinciali) che erano stati tanto criticati nella precedente legislatura dall opposizione quando sono stati emessi, ma che pagano uno spread molto, molto minore di quello che paga in un prestito diretto ASAM e quindi la Provincia a Banca Intesa. In più ci si è indebitati a tasso variabile, quindi in questo periodo questi tassi sono già cresciuti e continueranno a crescere. E le opere? E gli interventi diretti sul sociale, sulla mobilità, sulla cultura vanno a farsi friggere? Abbia il coraggio, la dignità, il Presidente Penati, di venire un giorno in aula a dirci dove finiranno queste risorse. Si tratta non di poco, si tratta di diversi milioni di euro, parecchi milioni di euro che potevano ricadere sulla collettività e invece vanno a scomparire nelle pieghe della finanza creativa della Giunta Penati. Io sono perplesso, aspetto delle risposte, spero che in quest aula presto ci saranno dei chiarimenti, perché non penso che la politica dei ricorsi che abbiamo inaugurato sia la strada giusta per un chiarimento politico, però se si vuole continuare sulla strada dell incomunicabilità tra maggioranza e opposizione, tra Giunta e Consiglio, perché la verità è che c è una totale incomunicabilità, quello che fa la Giunta il Consiglio praticamente non viene investito quasi in nessuna maniera, quindi non ci rimane, a noi poveri Consiglieri, in difesa degli interessi della collettività, di cercare di far annullare questi inutili e gravosi provvedimenti che la Provincia di Milano prende. Nel frattempo è uscito dall aula l Assessore Grancini. Consigliere De Nicola: Io volevo rammentare e sperare di avere il supporto del Presidente e magari del Consiglio su una sentenza che alcuni hanno applaudito, segnatamente la mia parte politica, o una larga fetta di quella parte politica che in Provincia è all opposizione, ha applaudito a questa sentenza del Consiglio di Stato che di fatto ha annullato, ha ritenuto corretto l operato della Giunta Albertini in merito alla vendita del 33% delle azioni SEA. Lo dico perché io sono tra quelli, credo in tanti a Milano, che non sono felici di questa sentenza. Non sono felici perché allorché si bacchetta l opposizione, ma le sentenze vanno rispettate non commentate, è comunque uno spazio di libertà che si restringe per l opposizione e quindi si restringe anche purtroppo lo spazio dell agire dell opposizione in Consiglio provinciale. Quindi io sono molto triste per questa sentenza. Sono triste anche perché, probabilmente in dissonanza da quello che è l orientamento della mia parte politica al Consiglio comunale di Milano, non trovo particolarmente corretto e utile che in questa fase il Sindaco e la Giunta del Comune di Milano decidano di vendere in fretta una quota significativa della azioni della SEA, senza che ci sia l avallo del Consiglio, ma senza che ci sia, a mio parere, la necessità. Io credo che sarebbe un principio corretto se ogni amministratore, quindi un consiglio che do oggi per lungo periodo al Presidente della Provincia, nel periodo finale del suo mandato sarebbe opportuno che scelte determinanti evitasse di assumerle, lui come qualunque rappresentante del popolo. Io non capisco questa urgenza, anche perché sono certissimo, avendo avuto il piacere, o dispiacere a secondo dell angolo con cui vogliamo guardarlo, di aver fatto il Consiglio comunale con il Sindaco Albertini, che lui è un uomo al di sopra delle umane miserie e quindi certamente non risponde assolutamente al vero il sospetto che i giochi sulla vendita siano stati già fatti e che quindi lui vuole vendere assolutamente per questo. Per questo io gli sconsiglio, tramite questa postazione, questa occasione, di insistere nella vendita, e consiglio al Presidente della Provincia Penati di fare quanto è nelle sue possibilità perché la quota detenuta dalla Provincia all interno della SEA sia garantita anche contro queste 15

voci, sicuramente infondate, di strani comportamenti nella vendita di questo 33%. Riassume la presidenza dell adunanza il Presidente del Consiglio Ortolina. Consigliere Esposito: Volevo richiamare l attenzione dei colleghi Consiglieri e dell Assessore all istruzione ed edilizia scolastica, Barzaghi, sulla recentissima sentenza del Consiglio di Stato che si riferisce al crocifisso nelle aule scolastiche. Non per fare un intervento che in qualche modo predisponga un itinerario, quanto per chiedere all Assessore Barzaghi se intende riflettere su questo fatto e se intende o intenda considerare le conseguenze di questa sentenza del Consiglio di Stato, che è organismo tra l altro non imputabile di settarietà anche per la composizione con la quale è stato composto ed è composto, per il riferimento che questa sentenza fa ai valori di civiltà e di laicità, i valori civili della nostra Costituzione, se quindi sia in qualche modo necessario e opportuno riflettere intorno a questa sentenza per le implicazioni che potrebbe in qualche modo avere riguardo a quelle che sono le aule scolastiche che stanno anche nella proprietà della Provincia di Milano. Ripeto, non mi aspetto nulla di particolare o di preciso, ma chiedo all Assessore Barzaghi se sia il caso di riflettere sulla rilevanza di questa sentenza. La seconda considerazione, cogliendo l opportunità che mi viene data dall art. 83, e ringrazio gli amici Consiglieri del gruppo per i richiami che sono stati fatti ad alcune urgenze di bilancio, credo che il prossimo appuntamento, immagino del marzo 2006, sul bilancio, sarà l occasione per la verifica di una serie di presumibili contraddizioni che legano le decisioni di questa Giunta e di questa Amministrazione agli incrementi che saranno determinati per i cittadini della Provincia di Milano. Ancora non sono state date risposte a tante interrogazioni, ma questa non è una novità, e chiedo anche al Presidente Ortolina, che di solito è così attento alle potestà del Consiglio provinciale, se potesse dare un occhiata con l Ufficio di Presidenza ai tempi con i quali si risponde anche per iscritto alle interrogazioni che datano ormai da mesi e che per questo verso, come avevo già detto precedentemente, qualche volta sono datate. Faccio riferimento anche al chiarimento che è necessario non per le affermazioni che vengono fatte, il chiarimento che è stato chiesto in un interrogazione scritta dal capo Gruppo Dapei in ordine al discorso degli incrementi legati alle cosiddette autovetture usate. Attendiamo il discorso del bilancio. La terza osservazione è questa, il Presidente Ortolina ha voluto giustamente in qualche modo troncare una inutile discussione su cose importanti che si riferivano alle Commissioni elettorali, ed è stato opportuno un intervento che riconducesse al buonsenso una discussione che deve essere in qualche modo costruita lì dove però io ho registrato da questo punto di vista onestamente da parte del Presidente Penati il deficit politico presente nella situazione data. Ho anche apprezzato il fatto che il Presidente Penati comincia forse a parlare del rispetto del diritto delle opposizioni ad esprimere indirizzi e a garantire controllo negli spazi che devono essere in qualche modo garantiti e trovati, non per una concessione, ma per il diritto che l opposizione ha di controllo rispetto alle cose dell esecutivo. Queste cose le ho appezzate, al di là di qualche fantasia sulle motivazioni che più o meno giuridicamente possono sostenere una decisione che è chiaramente inopportuna ed è stata riconosciuta tale. L ultima cosa, Presidente, volevo dirla al Presidente Arrigoni. Mi è stata data una risposta riguardo al polo vimercatese e alla faccenda che voi sapete mi sta a cuore per Brugherio e per Arcore, gli istituti superiori, un lotto intero per Arcore e mezzo lotto per Brugherio. Non ho motivo di discutere le risposte che mi sono state date, gradirei cogliere questa occasione per chiedere ad Arrigoni se è possibile, come Presidente di commissione, convocare dopo qualche mese di latitanza, e voglio essere generoso, la commissione istruzione, perché una serie di domande che in questa direzione, in particolare sull edilizia scolastica e lo stato preoccupante delle manutenzioni oltre che altre questioni legate all assessorato dell Assessore Barzaghi 16

possano essere poste in quel luogo che ormai non ricordo più venga convocato da tempo. Presidente del Consiglio: Riferirò al Presidente della commissione questa sua richiesta. Do la parola a Maestri. Consigliere Maestri: Grazie Presidente, rubo pochi minuti. Volevo cogliere l occasione che è stata sollevata per ringraziare gli Assessori che ci hanno donato e che hanno prodotto, nonché diffuso, il video Vangelo secondo Precario. Volevo fare due brevissime riflessioni, nel senso che trovo bizzarro il continuo riferirsi ai precari come se l attuale opposizione avesse fatto qualcosa per risolvere il problema del precariato, d altronde in campagna elettorale si fa questo ed altro, ma questo è poco importante. Naturalmente noi sappiamo che questo ente provinciale è pieno di precari, lo sappiamo benissimo, è il risultato di una politica scelta dall Amministrazione precedente, tra l altro se andate sul sito del Ministero questa politica è stata anche molto valorizzata dal Ministero perché proprio sulla flessibilità e la precarizzazione dei dipendenti della Provincia hanno fatto un capitolo della ricerca sulle Amministrazioni locali, quindi credo sia una scelta politica voluta e non mi stupisce. Per quanto riguarda questa Amministrazione segnalo solo che do atto all Assessore Gasparini che quando ha potuto ha immediatamente aumentato la quota dei precari che sono stati stabilizzati, ha approfittato immediatamente della sentenza della Corte costituzionale che giudicava incostituzionale il blocco che nelle precedenti finanziarie c era stato e i precari stabilizzati durante il dicembre 2004 sono stati, se non erro, 75. C è stato un accordo per la stabilizzazione di altri 250 precari in tre anni, purtroppo questo accordo non può essere portato a termine perché questo Governo non ha ancora votato il decreto di applicazione e per tutto il 2005 le Amministrazioni non hanno potuto stabilizzare un solo precario. Non mi stupisce questo intervento perché è solo propaganda politica, quindi non mi disturba affatto. Per quanto riguarda il fatto che i centri per l impiego della Provincia di Milano diano notizia anche che ci sono posti di lavoro precario mi sembra che questo è il minimo che possano fare, non credo che i centri per l impiego si possano permettere di parlare solo dei posti di lavoro stabili, anche perché purtroppo altrimenti ben pochi troverebbero lavoro, grazie alle leggi votate dal Governo Berlusconi. Presidente del Consiglio: Voglio ricordare che sul tema precariato e quant altro, questa mattina la conferenza capi Gruppo ha deciso, come peraltro avevamo ipotizzato da tempo, di organizzare una seduta ad hoc, che è calendarizzata, salvo imprevisti, per il 16 marzo. Ovviamente, sull organizzazione di questa seduta consiliare poi dialogheremo fra capi Gruppo. Prego. Nel frattempo è uscito dall aula il Consigliere Lombardi. (presenti 40) Consigliere Dapei: Visto che la questione dei precari si affronta facendo i film e non invece nelle sedi politico amministrative, noi abbiamo richiesto con le procedure previste dalla legge e da regolamento un Consiglio specifico, credo addirittura dall anno scorso. La legge e il regolamento possono non convergere perché da una parte si parla entro dieci giorni, dall altra parte entro venti giorni, qui stanno passando mesi. Lo stesso regolamento e la legge dice che alle interrogazioni bisogna rispondere entro un mese, e che ogni seduta si apre con due risposte. A questo punto formalmente le chiedo di calendarizzare comunque, partendo dalle più vecchie, le risposte, in maniera che sia chiara di chi è la responsabilità delle mancate risposte. Se il Presidente Penati è in aula, è in palazzo, sa che cosa deve dire, ma non si degna da più di un anno di dare certe risposte, almeno che sia chiaro dall ordine dei lavori che gli toccava di rispondere e 17

non l ha fatto, che c è una violazione e che ha un nome e cognome. Ultima questione per il richiamo sempre alle norme, gli indirizzi, e su questo credo che eravamo tutti d accordo, sulle società partecipate le dà il Consiglio. La SEA ha calendarizzato un assemblea importantissima il 24 febbraio, continuiamo quotidianamente a leggere le dichiarazioni stampa di Penati su quell assemblea, chiediamo a questo punto a lei, Presidente, quando, prima del 24 febbraio, il Presidente Penati si degnerà di venire in aula a farsi dare gli indirizzi per quell assemblea. Lo vogliamo fare il giorno prima dell assemblea? Va bene anche il giorno prima, ma non piangiamo sul latte versato il giorno dopo. Il Presidente Penati se vuole andare a dire qualcosa in assemblea SEA è tenuto a venire quantomeno a farsi dire dalla sua maggioranza, se non vuole farsi ascoltare dalla minoranza, almeno farsi dire in aula dalla sua maggioranza, ma dopo un dibattito politico, perché a questo punto la politica si fa facendo i filmini e facendo solo ed esclusivamente i comunicati stampa. Mi chiedo cosa veramente a questo punto abbia a che spartire questo ente con la democrazia. Se il massimo organo democratico è un organo che ha il diritto di fare interrogazioni ma di non avere le risposte, ha il diritto di fare indirizzi ma non viene convocato per fare indirizzi, ha il diritto anche solo l opposizione di chiedere dei punti in discussione e questo diritto viene ogni volta conculcato, mi chiedo veramente perché portiamo avanti questa baracca, perché questo l avete fatta diventare. Presidente del Consiglio: Io faccio il possibile e di più anche.... Quelli della precedente Amministrazione sta dicendo. Ho perso l elenco francamente. Ho perso l elenco!... No, non esiste! A me interessano le risposte di questa Amministrazione, quelle della precedente le considero ormai un fatto che si è concluso così e non posso farci niente. Appunto, sono dell altra Amministrazione, non posso farci nulla. Abbiamo finito gli interventi, insisterò per quanto riesco a fare ovviamente. So bene, guardi io settimanalmente le assicuro che insisto, insisto. Qualche accelerazione almeno sulle risposte scritte c è stata, è vero, bisogna che avvenga anche nelle risposte orali. Abbiamo chiuso gli interventi ex art. 83. Sulla SEA andrò ad interloquire immediately. Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo: ARGOMENTO N. 12 DELL ORDINE DEL GIORNO - Approvazione del Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e istituzione della Commissione per il paesaggio ai sensi dell art. 81 comma 1 della L.R. 11 marzo 2005, n. 12. Assessore Mezzi: Provo sinteticamente a descrivere i contenuti del regolamento che abbiamo in approvazione per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e, contemporaneamente, l istituzione della Commissione per il paesaggio. Innanzitutto alcuni brevi cenni rispetto al dove prende spunto questo regolamento, questo provvedimento. Si parte dal Codice Urbani, D.Lgs. 2004, n. 42, codice che stabilisce l istituzione di una commissione e dà compito alle Regioni di promuoverne l istituzione. E il Codice Urbani che stabilisce l istituzione di una Commissione per il paesaggio. La L.R. 12 dello scorso anno, all art. 80, attribuisce questa funzione alle Province: la funzione del rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche spetta alle Province. Nello specifico, è sempre la L.R. 12, all art. 81, che indica che entro sei mesi dall entrata in vigore della legge 12 stessa, entrata in vigore il 31 marzo scorso, gli enti locali, titolari di funzioni amministrative paesaggistiche, devono istituire e disciplinare una Commissione per il paesaggio, composta da soggetti di particolare e qualificata esperienza nella tutela paesaggistica 18

ambientale. Il comma 3 dell art. 81 indica che la commissione esprime parere obbligatorio per il rilascio di autorizzazioni paesaggistiche. Queste quindi sono le norme di riferimento e alcuni primi contenuti della L.R. 12 che dà indicazioni circa l istituzione della Commissione per il paesaggio. L oggetto dell autorizzazione paesaggistica si va a formare su una serie di atti amministrativi che hanno a che fare con l attività estrattiva, con quella in materia di rifiuti, sulle strade provinciali, sulle opere idrauliche, sulla trasformazione dei boschi e sulle zone di tutela di fiumi e corsi d acqua, di parchi, di foreste e di siti di interesse archeologico. Questi sono gli oggetti dell autorizzazione paesaggistica di cui questa sera noi andiamo a discutere e approvare il regolamento e anche l istituzione della conseguente Commissione. L oggetto dell autorizzazione è quello che ho appena descritto. Sulla Commissione, in particolare, si stabiliscono, nel documento che è all esame del Consiglio, le caratteristiche dei componenti della commissione stessa, che sono soggetti qualificati in tutela del paesaggio. Il PTCP è il quadro di riferimento per operare valutazioni di compatibilità delle trasformazioni sui valori e sui caratteri dei contesti paesaggistici. Per questo motivo, così come sta scritto nel provvedimento all esame del Consiglio, si ritiene opportuno che sia la Direzione Centrale Assetto del territorio la Direzione competente in materia, ad eccezione delle autorizzazioni relative alla trasformazione a bosco, di cui è competente il settore Agricoltura. Per sommi capi presento il regolamento, proprio per titoli, in quanto il provvedimento è stato esaminato alcune settimane fa dalla Commissione consiliare competente: 1. la sezione 1, con gli articoli da 1 a 6 che si occupano dell autorizzazione paesaggistica; 2. la sezione 2 del regolamento della Commissione per il paesaggio, in particolare dice che: all art. 7 si definiscono funzioni e competenze della Commissione, che è un organo collegiale tecnico consultivo, che dà pareri obbligatori per le autorizzazioni paesaggistiche; l art. 8 si sofferma e definisce i criteri del funzionamento della Commissione per il paesaggio; l art. 9 definisce la composizione esatta della Commissione, che sarà composta da: - il Dirigente del settore pianificazione territoriale paesistica e ambientale; - 1 tecnico Funzionario della Direzione Centrale della pianificazione e assetto del territorio; - 3 professionisti selezionati a cura della Direzione Centrale pianificazione e assetto del territorio. Si stabilisce che la nomina è di competenza della Giunta provinciale con un apposito atto. Ai lavori della Commissione parteciperanno, senza diritto di voto, i tecnici istruttori e i tecnici del Comune per cui viene chiesta l autorizzazione paesaggistica; l art. 10 stabilisce la durata in carica della Commissione stessa, che rimarrà in carica tutto il mandato amministrativo; l art. 11 si occupa delle modalità di convocazione; l art. 12 della validità delle sedute; l art. 13 dei verbali; l art. 14 dei sopralluoghi; l art. 15 delle audizioni. Questi sono i contenuti essenziali del provvedimento in esame del Consiglio di questa sera. Ripeto, il provvedimento è stato esaminato dalla Commissione; è un provvedimento analogo a quello esaminato alcune settimane fa, perché discende dallo stesso quadro normativo, per quanto concerne la commissione paesaggistica per il Parco Agricolo Sud Milano. Credo quindi che il 19

Consiglio sia a conoscenza dei contenuti essenziali del provvedimento, del regolamento e del funzionamento della Commissione. Nel corso della seduta di Commissione abbiamo discusso con il Presidente e con i componenti anche degli ambiti specifici di lavoro e di operatività della Commissione stessa, o delle Commissioni, quella paesaggio per il Parco Agricolo Sud Milano e Commissione per il paesaggio della Provincia di Milano. Avrei bisogno, Presidente, dell aiuto dei tecnici del nostro settore per una spiegazione più puntuale di quanto ho raccontato per sommi capi. Nel frattempo è entrata in aula il Consigliere Censi. (presenti 41) Presidente del Consiglio: Do la parola all Architetto Ghiringhelli, prego. Arch. Rossana Ghiringhelli: Grazie, buonasera a tutti. Vi parlerò del contenuto del Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche. Questo Regolamento si occupa della procedura relativa al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche all interno dell ente e della disciplina relativa all istituzione e al funzionamento della Commissione per il paesaggio. Queste sono le due trattazioni importanti all interno del Regolamento per il rilascio di autorizzazioni paesaggistiche. Le autorizzazioni paesaggistiche che sono di competenza provinciale riguardano queste tipologie di intervento, ovvero le autorizzazioni paesaggistiche si rilasceranno: su progetti, attività estrattive di cava e impianti di smaltimento rifiuti; relativamente alle strade di interesse provinciale, e queste strade sono state individuate specificatamente in una delibera regionale; interventi di trasformazione del bosco; opere idrauliche realizzate dalla Provincia. Quelle che voi vedete in rosso, strade di interesse provinciale e le opere idrauliche realizzate dalla Provincia, sono tipologie di intervento nuove, introdotte dalla L.R. 12/2005, legge di governo del territorio, mentre per quanto riguarda le autorizzazioni paesaggistiche di cava, smaltimento rifiuti e trasformazione del bosco, erano autorizzazioni che erano già state sub delegate alla Provincia con la L.R. 18/97. Verranno rilasciate le autorizzazioni paesaggistiche qualora ricadano in questi ambiti di applicazione, ovvero all interno di specifici ambiti tutelati con specifico decreto come bellezze individuo e bellezze d insieme riferite alla ex legge 1004.97 del 39, ora art. 136 del D.Lgs. 42/2004, che è il T.U. dei beni culturali. Altro ambito di applicazione, ovvero quando questi interventi ricadono nelle zone ex Galasso, con particolare riferimento alle seguenti categorie: 150 metri riferiti a fiumi, torrenti e corsi d acqua; quando ricadono all interno di parchi, riserve nazionali e regionali, nonché territori di protezione esterna dei parchi; quando trattasi di territori coperti da foreste e boschi; quando ricadono in area assegnata a Università agrarie in zone gravate da usi civici; zone di interesse archeologico. Questi invece sono i criteri a cui si deve riferire quando viene rilasciata l autorizzazione paesaggistica, che dovrà valutare: la compatibilità delle trasformazioni rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo stesso, ovvero quando ci saranno dei decreti e all interno di questi decreti vengono individuate ed elencate le motivazioni che hanno portato al riconoscimento di quel vincolo, quindi dovranno essere valutati 20