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A sa limba

LINGUISTICA / 3 ISBN: 88-8467-170-1 Su sardu. Limba de Sardigna e limba de Europa 2004 Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana prima edizione aprile 2004 Senza il permesso scritto dell Editore è vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Realizzazione editoriale: CUEC via Is Mirrionis 1, 09123 Cagliari Tel/fax 070271573-070291201 www.cuec.it e-mail: info@cuec.it Stampa: Solter Cagliari Realizzazione grafica della copertina: Biplano Cagliari

INDICE / ÌNDITZE LUCIA GRIMALDI/GUIDO MENSCHING Prefazione/Prefatzione 9 Parte I L arcaicità del sardo / S arcaitzitade de su sardu GUIDO MENSCHING Su sardu limba arcàica o limba moderna? 27 THOMAS KREFELD Un mito da smontare: l arcaicità del vocalismo sardo 55 PETER KOCH Il cosiddetto conservatorismo lessicale del sardo 67 Parte II La standardizzazione del sardo / S istandardizzatzione de su sardu HEINZ JÜRGEN WOLF La lingua sarda standard e la toponomastica 107 MICHEL CONTINI Noragugume, così vicina a Nuoro 113 XAVIER FRÍAS CONDE Su galitzianu, su catalanu e su sardu: comente arribare a una standardizatzione. Modellos e circustántzias 139 MASSIMO PITTAU La questione della lingua sarda oggi. Proposte fatte e provvedimenti da prendere 157

Parte III Aspetti multimediali / Aspettos multimediales LUCIA GRIMALDI Internet: una prospettiva per la promozione e lo studio delle lingue minoritarie 169 DIETER KATTENBUSCH/CAROLA KÖHLER La Sardegna nel progetto VIVALDI 193 EVA-MARIA REMBERGER Traduzione automatica al servizio della lingua sarda: stato attuale e prospettive 205 Parte IV La prospettiva europea / Sa prospettiva europea ROBERTO BOLOGNESI/WILBERT HEERINGA L influsso delle lingue dominanti sul lessico e la fonologia dei dialetti sardi 231 BERND KIELHÖFER Competenze linguistiche tra i figli degli emigrati sardi e italiani a Berlino 279 CARLA CAPRIOLI Azioni di promozione e tutela delle lingue minoritarie da parte della Commissione europea 293

Prefazione Prefatzione

Prefazione Lo studio della lingua sarda gode, nell ambito della filologia romanza, di una tradizione relativamente lunga che la individua come la lingua romanza che ha conservato il maggior numero di tratti del latino. Di conseguenza, l interesse dei linguisti ne ha privilegiato soprattutto la prospettiva storica. Accanto a rare descrizioni di carattere strutturale e ad alcune di carattere sociolinguistico, l interesse per la lingua sarda assume, a partire dagli anni Settanta, una dimensione più ampia che, nell ambito di una nuova corrente emancipatrice, rivolge l attenzione anche alla standardizzazione. È in questo periodo che va localizzata una proposta di legge per il riconoscimento della lingua sarda e per l introduzione del bilinguismo, presentata nel 1978 in riferimento all articolo 6 della Costituzione Italiana. Il ventennio seguente è caratterizzato da numerose discussioni linguistiche e da un notevole investimento di mezzi in campagne volte a favorire l utilizzo del sardo come lingua scritta. Tuttavia si è trattato di iniziative prettamente individuali, accompagnate da una stagnazione della questione della lingua sarda a livello politico. Negli anni Novanta del ventesimo secolo, molti ambiti socioculturali hanno potuto osservare una crescente europeizzazione e globalizzazione. Anche le lingue minoritarie sono state coinvolte da tale processo. Da un lato, va menzionato il boom informatico ed il crescente perfezionamento di internet che, in qualità di sistema aperto, fornisce alle lingue minoritarie una cornice ideale per presentarsi a livello internazionale. Anche il sardo ha fatto presto la sua comparsa su internet, affermandosi sempre più, pur continuando a registrare un assenza nei mass-media tradizionali quali la stampa, la radio e la televisione. Il secondo aspetto che assume una crescente rilevanza negli anni Novanta è il dibattito sulle lingue in pericolo, anch esso condotto su scala mondiale sia dai linguisti sia dall opinione pubblica. Entrambi gli aspetti sono stati presto collegati: non è un caso che alcune delle maggiori opere su questo tema, quali l UNESCO Red Book on Endangered Languages o l opera enciclopedica Ethnologue siano state pubblicate in versione elettronica su internet.

Prefatzione S istùdiu de sa limba sarda juchet una traditzione longa bastante in su campu de sa filolozia romànica, chi si nd est interessada mascamente dae unu puntu de bista istòricu. Diffattis, su sardu est istau cussiderau dae meda (e in parte fintzas a oje) sa limba romànica chi at mantesu su nùmeru prus mannu de caratterìsticas de su latinu. A parte de descrissiones raras de caràttere istrutturale e àtteras de zenia sotziolinguìstica, naschet, a cumintzare dae sos annos settanta, una dimensione noba de s interesse linguìsticu relativu a su sardu: comente parte de una currente noba d emantzipatzione, si dabat attentzione fintzas a sa chistione de s istandardizzatzione. E fit in custu tempus chi accattamus una proposta de lezze pro riconnoscher sa limba sarda e pro introducher su bilinguismu, presentada in s annu 1978 chin riferimentu a s artìculu 6 de sa Costitussione Italiana. Sos binti annos appustis juchian medas discussiones linguìsticas e campagnas mannas a favore de s usu iscrittu de su sardu, ma fin semper initziativas sìngulas, mentres a livellu polìticu sa chistione de sa limba sarda abbarabat, in pràtica, firma. In sos annos nobanta de su nobechentos, àreas meda de sa sotziedade e de sa curtura an tentu iffrussos dae una europeizzatzione e una globalizzatzione semper prus manna. Puru sas limbas minoritàrias an partetzipau in custu protzessu. Dae una banda bisonzat de mentovare s isprosione de internet chi, dae su puntu de bista tècnicu, diventaiat cada borta prus perfettu. Sicomente si trattat de unu sistema apertu, sas limbas minoritàrias no an istentau meda pro b accattare unu locu e pro si presentare a livellu internatzionale. Fintzas su sardu b est intrau impresse e chin una presèntzia semper prus manna, cuntrastande chin sa mancàntzia sua in sos mass-media traditzionales comente s istampa, sa ràdiu e sa televisione. Su e duos aspettos chi naschet in sos annos nobanta est su dibàttitu supra de sas limbas in perìculu, chi, custu puru, fit lebau a livellu globale, siat in linguìstica, siat puru in s opinione prùbbica. Ambos duos sos aspettos, a s impresse, si fin unios a pare: no est pro casu chi paritzas de sas òperas mannas a favore de sas limbas in perìculu, comente su UNESCO Red Book on Endangered Languages o s òpera entziclopèdica Ethnologue sian istadas prubbicadas in versione elettrònica in internet.

12 Prefazione Inoltre, nel 1992, il Consiglio d Europa ha varato la Carta Europea per le lingue regionali o minoritarie i cui obiettivi fondamentali concernono il riconoscimento di tali lingue in quanto espressione di ricchezza culturale ed il loro utilizzo in ambito scolastico, mediatico, amministrativo e giudiziario, così come in quello economico e sociale. In seguito a questa Carta, la lingua sarda, menzionata esplicitamente nel documento, non ha dovuto attendere a lungo per ottenere un riconoscimento anche a livello regionale e nazionale ed una legislazione atta a garantire il bilinguismo. A tale proposito gli eventi precipitano verso la fine degli anni Novanta: nel 1997 entra in vigore la legge regionale n. 26 e due anni dopo, infine, la tanto attesa legge nazionale (n. 482). Su proposta dell Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda, eletto a norma dell articolo 5 della sopraccitata legge regionale, è stata istituita una commissione che, nel 2001, ha presentato una proposta per la standardizzazione del sardo, la cosiddetta Limba Sarda Unificada (LSU). Inoltre, il 2001 è stato l Anno Europeo delle Lingue. Questi eventi ci apparvero talmente importanti da rendere necessaria una discussione dei recenti sviluppi in un quadro internazionale. All incirca nello stesso periodo qui a Berlino si è sviluppato un intenso interesse per la lingua e la cultura sarda. Nel 2000 è stato inaugurato il Circolo Sardo di Berlino e, nello stesso anno, la Freie Universität di Berlino ha istituito una cattedra dedicata in parte alla ricerca e all insegnamento del sardo. Parallelamente, presso la Humboldt-Universität di Berlino, nasceva un progetto di geografia linguistica concernente anche la lingua sarda. Quindi, in accordo con il Circolo Sardo, pensammo che la città di Berlino avrebbe fornito la cornice ideale per un congresso internazionale dedicato alla lingua sarda. Il congresso Su sardu: limba de Sardinna e limba de Europa si è tenuto presso la Freie Universität di Berlino dal 30 novembre al 2 dicembre 2001 ed ha visto la partecipazione di 16 relatori provenienti sia da Sardegna e penisola, sia da paesi esteri quali Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi e Germania. Alla luce dei suddetti sviluppi a livello locale ed europeo, ci eravamo proposti di discutere soprattutto le seguenti questioni: È possibile riunire in un unico idioma i diversi idiomi sardi, così differenti benché imparentati tra loro? Può il sardo diventare una lingua europea moderna? Quali condizioni linguistiche, sociali e politiche sono necessarie a questo scopo?

Prefatzione 13 A livellu europeu, in s annu 1992, su Cussizu d Europa at approbau sa Carta Europea pro sas limbas rezonales o minoritàrias. Sos obiettivos de custa Carta sun, tra àtteras cosas, de riconnoscher sas limbas in chistione comente ispressione de ricchesa curturale e s usu issoro in s educatzione, in sos mass-media, in s amministratzione prùbbica, in su sistema de zustìssia, e puru in s àrea econòmica e sotziale. A sa sichida de custu documentu, sa limba sarda, chi bi si fentomat in forma cara, no at dèppiu prus isettare meda pro esser riconnotta fintzas a livellu rezonale e natzionale e pro ottenner sas lezzes adattas a facher possìbile su bilinguismu. Sos eventos in propòsitu s ammuntonan a sa fine de sos annos nobanta: in su 1997 intrat in vigore sa lezze rezonale n. 26, e in su 1999, a sa fine, sa lezze natzionale (n. 482) isettada dae tantu tempus. S Osserbatòriu rezonale pro sa curtura e sa limba sarda, elettu a norma de s artìculu 5 de sa mentovada lezze rezonale, proponet de formare una cummissione chi, in su 2001, at presentau una proposta pro s istandardizzatzione de su sardu, muttia Limba Sarda Unificada (LSU). In prus, s annu 2001 fit s Annu Europeu de sas Limbas. Custos eventos nos sun pàrfios gai importantes chi amus crèttiu chi diat esser netzessàriu a discuter sos irviluppos rechentes in unu cuntestu internatzionale. Prus o mancu a su matessi tempus, innoche in Berlinu s est irvillupau un interesse mannu pro sa limba e sa curtura sarda. In su 2000 s est inaugurau su Tzìrculu Sardu de Berlinu e, in su matessi annu, sa Freie Universität de Berlinu at istituiu una càttedra dedicada, in parte, a s investigatzione e a s insegnamentu de su sardu. In parallelu, in sa Humboldt-Universität de Berlinu, bi fit unu prozettu de zeografia linguìstica in ube intrabat fintzas su sardu. Duncas, in pare chin su Tzìrculu Sardu, amus pessau chi sa tzittade de Berlinu diat esser istada unu locu adattu pro bi facher unu cumbènniu internatzionale dedicau a sa limba sarda. Su cumbènniu Su sardu: limba de Sardinna e limba de Europa s est fattu in sa Freie Universität de Berlinu dae su 30 de Sant Andria a su 2 de nadale de su 2001, e b an partetzipau in tottu 16 reladores chi benian dae sa Sardigna e de sa penìsula, ma puru dae Frantzia, su Regnu Uniu, s Ispagna, sos Paesos Bassos e dae sa Zermània. Tenende comente fundu sos irvilluppos rechentes sardos e europeos mentovaos in susu, abamus pessau de faveddare mascamente de custas chistiones: A benit bene de collire sas faveddadas sardas divressas, mancari imparentadas, in una limba sola? Su sardu podet diventare una limba moderna de Europa? De cales cundissiones linguìsticas, sotziales e polìticas amus bisonzu?

14 Prefazione Sussiste una contraddizione tra le esigenze di modernizzazione del sardo e la sua cosiddetta arcaicità? La LSU può rappresentare la soluzione giusta per la codificazione della lingua sarda? Quale contributo può fornire la linguistica, anche con l impiego delle moderne tecnologie dell informazione? Siamo lieti di poter pubblicare in questo volume quasi tutti i contributi presentati al congresso. Tenendo conto degli obiettivi sopraccitati, cercheremo di offrire un panorama degli studi sulla lingua sarda centrati su aspetti di modernità, senza però perdere di vista la tradizione filologica e le caratteristiche particolari del sardo. Il volume si suddivide in quattro filoni tematici principali: la questione dell arcaicità, il problema della standardizzazione, l impiego dei nuovi mezzi di informazione e la prospettiva europea. Nella prima sezione (L arcaicità del sardo) riprendiamo uno dei più tradizionali filoni di ricerca della filologia sarda. L opinione diffusa che considera il sardo come una lingua arcaica, se non la più arcaica tra tutte le lingue romanze, rappresenta un Leitmotiv nella storia della linguistica romanza in generale e sarda in particolare. Nonostante quest ipotesi sia stata alle volte contestata, il nostro volume vi si dedica per la prima volta in maniera sistematica. L articolo di GUIDO MENSCHING, che introduce questa sezione con il titolo provocatorio Su sardu limba arcàica o limba moderna?, prende in esame, dopo aver illustrato alcune definizioni del termine arcaicità, i diversi campi di ricerca del sistema linguistico sardo (fonologia, morfologia, sintassi e lessico) per verificare se vi sia la presenza di eventuali tracce di arcaicità. Anticipando il risultato dell analisi, possiamo affermare che, benché il sardo contenga, soprattutto nel lessico, elementi che si possono certamente considerare arcaici o meglio conservatori, sembrano prevalere le innovazioni. Gli altri due articoli di questa sezione si concentrano, in maniera molto dettagliata, su un unico filone della ricerca linguistica. THOMAS KREFELD si dedica alla fonologia con il suo contributo dal titolo Un mito da smontare: l arcaicità del vocalismo sardo, nel quale grazie ad un paragone tra il sistema vocalico del sardo e i sistemi vocalici di alcuni dialetti dell Italia meridionale dimostra che, per lo meno in ambito fonologico, e più precisamente nel vocalismo, l arcaicità del sardo è da considerarsi una leggenda, come del resto traspare dal titolo programmatico. Segue PETER KOCH che nel suo articolo Il cosiddetto conservatorismo lessicale del sardo si dedica all analisi di un campo finora praticamente inesplorato della lingua sarda e cioè la semantica. Partendo da un punto di vista sia semasiologico che onomasiologico, Koch paragona la somiglianza persistente tra il lessico logudorese e campidanese e quello

Prefatzione 15 In cale relassione s accattat s aspettu modernu de su sardu in cuffrontu a sa gai nada arcaitzitade? A si podet cussiderare sa LSU una solutzione bona pro sa codificatzione de su sardu? Cale cuntributu podet dare sa linguìstica, fintzas usande sa tecnolozia moderna de informatzione? Semus cuntentos de poder presentare chin custu volume bell e tottu sos cuntributos ispostos in su cumbènniu. Sicunde sos obiettivos chi amus fentomau in susu, si trattat de dare unu panorama de sos istùdios de limba sarda cuntzentraos supra de aspettos de modernidade, chentza peroe perder de bista sa traditzione filolòzica e sas caratterìsticas particulares de su sardu. Pro su chi pertoccat sos temas, su volume si organizzat tando in battor partes: sa chistione de s arcaitzitade, su probrema de s istandardizzatzione, s appricu de sos mèdios nobos de informatzione e s aspettu europeu. In sa setzione prima (S arcaitzitade de su sardu) amus a faveddare de unu de sos temas d investigatzione prus traditzionales de sa filolozia sarda. Su pessu chi su sardu siat una limba arcàica, o fintzas sa prus arcàica tra sas limbas romànicas, rappresentat unu Leitmotiv in s istòria de sa linguìstica romànica e sarda. Mancari cust ipòtesi siat istada disputada charchi borta, su libru nostru bi si dèdicat pro sa prima borta in manera sistemàtica. S artìculu de GUIDO MENSCHING introduchet custa setzione chin su tìtulu provocadore Su sardu limba arcàica o limba moderna?, in ube, appustis de aer illustrau paritzas definissiones de su tèrmine arcaitzitade, esàminat sos campos divressos de investigatzione de su sistema linguìsticu sardu (fonolozia, morfolozia, sintassi e lèssicu) pro nde accattare urminas d arcaitzitade. Comente risurtau podimus ja narrer innoche chi, mancari siat beru chi su sardu (mascamente in su lèssicu) jucat elementos chi si poden cramare arcàicos o mezus cusserbadores, sas inobassiones sun prus numerosas. Sos àtteros duos artìculos de custa setzione si cuntzentran supra de unu livellu solu de s istùdiu linguìsticu, ma in fundu. De sa fonolozia nde faveddat THOMAS KREFELD chin s artìculu suo Un mito da smontare: l arcaicità del vocalismo sardo, in ube ponende a pare su sistema vocàlicu sardu e sos sistemas vocàlicos de paritzos dialettos de s Itàlia meridionale mustrat su chi su tìtulu programmàticu ja nos fachet suspettare, est a narrer chi nessi in s àrea de sa fonolozia, e prus esattamente in su vocalismu, s arcaitzitade de su sardu bisonzat a la cussiderare una lezzenda. Sichit PETER KOCH chi in s artìculu Il cosiddetto conservatorismo lessicale del sardo analizzat unu campu chi in pràtica fit abbarrau chentza isprorare fintzas a commo: sa semàntica. Tuccande siat dae su puntu de bista semasiolòzicu siat dae cuddu onomasiolòzicu, Koch cuffrontat s assi-

16 Prefazione latino con le analogie presenti tra il lessico latino e quello di alcune lingue romanze e giunge alla conclusione che l arcaicità del sardo sia, anche in questo caso, un «mito da sfatare». L argomento verrà ripreso anche nella quarta sezione da Bolognesi/Heeringa (v. sezione IV), che possiamo già anticiparlo giungeranno a simili conclusioni. La seconda parte (La standardizzazione del sardo) è dedicata soprattutto alla cosiddetta LSU, la proposta di standardizzazione pubblicata nel 2001 ad opera della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport in un opuscolo dal titolo Limba Sarda Unificada. Sintesi delle norme di base: ortografia, fonetica, morfologia, lessico con una breve presentazione dell allora assessore on. Pasquale Onida. La LSU rappresenta sicuramente una soluzione che merita di essere considerata seriamente e costituisce in ogni caso la prima proposta di standardizzazione ufficiale nella storia della lingua sarda. Naturalmente essa non può che rappresentare un primo abbozzo di lavoro, come suggerisce tra l altro il sottotitolo norme di base. Molti aspetti necessitano infatti di una futura elaborazione. Uno dei campi da approfondire viene analizzato da HEINZ JÜRGEN WOLF, membro della commissione autrice della LSU, nell articolo La lingua sarda standard e la toponomastica. Dopo un breve commento delle reazioni alla LSU, Wolf prende in esame la standardizzazione dei toponimi, argomento di particolare portata se si pensa che entrambe le leggi, sia quella regionale sia quella nazionale, prevedono la realizzazione di una toponomastica ufficiale bilingue, finora ultimata soltanto in forma sporadica. Gli articoli successivi lanciano, da differenti punti di vista, ulteriori proposte ma anche forti critiche alla LSU. MICHEL CONTINI si rivolge alla questione dello standard servendosi della metodologia della geografia linguistica ( Noragugume così vicina a Nuoro ) e lancia il nuorese come controproposta alla LSU. Una soluzione diversa, che cerca di rendere conto delle caratteristiche delle diverse varietà, è quella proposta da XAVIER FRÍAS CONDE. Nell articolo Su galitzianu, su catalanu e su sardu: comente arribare a una standardizatzione, egli mette a confronto la LSU con possibili alternative sulla base delle soluzioni di standardizzazione scelte per altre lingue romanze. Infine, MASSI- MO PITTAU, anch egli, come Wolf, membro della suddetta commissione, illustra nell articolo La questione della lingua sarda oggi la sua opinione nei riguardi dei lavori e dei risultati della commissione alla luce delle reazioni dell opinione pubblica. L eterogeneità delle proposte, localizzabili su un continuum, con la scelta di una varietà esistente ad un estremo e la creazione di una norma che rispecchi le caratteristiche delle diverse varietà sull altro polo, è percepibile nella discussione attuale e dimostra, indipendentemente

Prefatzione 17 mizu tra su latinu e su lèssicu logudoresu e campidanesu dae una banda, e su lèssicu de àtteras limbas romànicas. Puru innoche, s arcaitzitade de su sardu risurtat «unu mitu pro irmontare». Amus a torrare a custu argumentu appustis in s artìculu de Bolognesi/Heeringa (v. setzione IV), chi ja lu podimus antitzipare an a arribare a cuncrusiones simizantes. Sa e duas partes (S istandardizzatzione de su sardu) faveddat mascamente de sa fentomada LSU, proposta d istandardizzatzione prubbicada a su cumintzu de su 2001 dae sa Rezone Autònoma de sa Sardigna, Assessorau de s Istrutzione Prùbbica, Benes Curturales, Informatzione, Ispettàculu e Isport in unu libreddu chin su tìtulu Limba Sarda Unificada. Sintesi delle norme di base: ortografia, fonetica, morfologia, lessico e chin un introdutzione curtza de Pasquale Onida, su tempus Assessore. Sa LSU rappresentat de sicuru una solutzione a su mancu pro la cussiderare in manera sèria e est, comente si siat, sa prima proposta d istandardizzatzione uffissiale in s istòria de sa limba sarda. Naturalmente, issa podet esser solu unu primu ischitzu, comente nos fachet cumprender tra àtteras cosas su sottotìtulu norme di base. Pro aspettos mèdas bi cheret diffattis un elaboratzione futura. Unu de sos campos pro approfundare lu presentat HEINZ JÜRGEN WOLF, membru de sa cummissione ch at fattu sa LSU, in s artìculu La lingua sarda standard e la toponomastica. Appustis de una descrissione curtza de sas reatziones a sa LSU, Wolf colat a sa chistione de comente istandardizzare sos topònimos, argumentu importante, ca ambas duas sas lezzes, sa rezonale e sa natzionale, pessan a una toponomàstica uffissiale bilìngue, chi fintzas a commo b est solu pacas bortas. Àtteras propostas ma fintzas crìticas fortes contra sa LSU essin a campu in sos artìculos chi sichin appustis, dae puntos de bista differentes. MICHEL CONTINI si accùrtziat a sa chistione de s istandard chin sos mètodos de sa zeografia linguìstica ( Noragugume così vicina a Nuoro ) e faveddat a favore de su nugoresu comente controproposta a sa LSU. Un àttera solutzione, chi chircat de tenner contu de sas caratterìsticas de sas variedades divressas est cudda proposta dae XAVIER FRÍAS CONDE. In s artìculu suo Su galitzianu, su catalanu e su sardu: comente arribare a una standardizatzione, issu ponet a pare sa LSU chin arternativas possìbiles, dae su puntu de bista de sas solutziones de istandardizzatzione isseperadas pro àtteras limbas romànicas. Pro finire, MASSIMO PITTAU, puru issu, comente Wolf, membru de sa cummissione, descrivet in s artìculu La questione della lingua sarda oggi sas ideas suas pessonales relativas a sos trabballos e risurtaos de sa cummissione, a sa luche de sas reatziones de s opinione prùbbica. Sas propostas s accattan in unu continuum, in ube in unu capu b est su mètodu de isseperare una variedade chi esistit e in s àtteru sa creassione de una norma artifissiale, rifressu de sas caratterìsticas

18 Prefazione dal problema se la LSU verrà adottata o meno, quanto la standardizzazione del sardo sia ancora una meta lontana. L adottamento dei sistemi elettronici di elaborazione dell informazione e dei nuovi mezzi di informazione e comunicazione rappresenta una sfida per la linguistica moderna, e di conseguenza anche per la linguistica sarda. La terza sezione (Aspetti multimediali) è dedicata a diversi esempi di applicazione di queste nuove tecnologie per migliorare l analisi, la salvaguardia e la promozione della lingua sarda. Sono proprio questi gli obiettivi del progetto multimediale Limba e curtura de sa Sardigna descritto da LUCIA GRIMALDI. Il suo articolo intitolato Internet: una prospettiva per la promozione e lo studio delle lingue minoritarie parte da una prospettiva sociolinguistica e riprende alcune delle considerazioni in materia di salvaguardia del sardo avanzate da Pittau nella sezione precedente, rivolgendo però l attenzione soprattutto al ruolo dei moderni mezzi d informazione. Uno dei grandi vantaggi di internet consiste nella raccolta interattiva dei dati linguistici, che consente ai parlanti stessi di contribuire comodamente da casa loro alla rilevazione dei dati relativi alla loro lingua. Oltre alla documentazione e all analisi elettronica dei dati linguistici vengono presentati ulteriori aspetti dell uso di internet, quali la comunicazione in limba e il conseguente contributo all emancipazione linguistica, nonché il dibattito aperto sulla standardizzazione condotto in un forum internazionale da linguisti e non. Emancipazione e standardizzazione sono premesse irrinunciabili per il futuro del sardo: non è un caso, infatti, che dei 13 articoli pubblicati in questo volume solo due siano scritti in sardo, nonostante tutti gli autori avessero la libertà di scelta tra italiano e sardo. Nel secondo articolo di questa terza parte ( La Sardegna nel progetto VIVALDI ), DIETER KATTENBUSCH e CAROLA KÖHLER dimostrano come la ricerca nelle discipline tradizionali, quali la geografia linguistica, possa essere approfondita e perfezionata grazie alle tecnologie moderne. La registrazione cartografica di dati linguistici del sardo e la loro analisi, che fino ad oggi risulta frammentaria, è una premessa importante non solo per lo studio linguistico, ma anche per la standardizzazione. Mentre l uso dei tradizionali atlanti linguistici rimane in genere circoscritto all ambiente accademico, i risultati del progetto VIVALDI sono accessibili, grazie alla loro presenza su internet, a chiunque si interessi di lingua sarda. Un applicazione ragionata dei sistemi di elaborazione dell informazione potrà avere successo a lungo termine soltanto se accompagnata da appositi strumenti di analisi e sintesi linguistica automatica, che la linguistica computazionale da anni mette a disposizione per le lingue maggiori. Nel suo articolo Traduzione automatica al servizio della lingua sarda: stato attuale e prospettive, EVA-MARIA REMBERGER illustra le potenzialità di questo

Prefatzione 19 de sas variedades differentes. Custa divressidade si biet galu oje in sa discussione de commo e dimustrat chi s istandardizzazione de su sardu est una meta chi s accattat galu inedda, siat chi s at a adottare sa LSU o nono. S appricu de sistemas elettrònicos pro trabballare s informatzione e sos mèdios nobos d informatzione e comunicatzione rappresentan una marrania pro sa linguìstica moderna, e tando fintzas pro sa linguìstica sarda. Sa e tres setziones (Aspettos multimediales) s òccupat de paritzos esèmpios de comente si poden appricare custas tecnolozias nobas pro s anàlisi, s amparu e sa promossione de sa limba sarda. Sun pròpiu custos sos obiettivos de su prozettu multimediale Limba e curtura de sa Sardigna, descrittu dae LUCIA GRIMALDI in s artìculu Internet: una prospettiva per la promozione e lo studio delle lingue minoritarie. Tuccande dae unu puntu de bista sotziolinguìsticu, issa ghirat a carchi cussideratzione fatta dae Pittau in sa setzione de innantis pro su chi pertoccat sa protetzione de su sardu. Ma appustis dat s attenzione mascamente a su rolu de sos mèdios modernos d informatzione. Uno de sos vantazzos mannos de internet est sa cullitta interattiva de datos linguìsticos, est a narrer chi sos faveddantes ettottu poden cuntribuire dae domo a documentare sa limba issoro. In prus de sa documentatzione e s analisi elettrònica de datos linguìsticos si fachen bier àtteros aspettos de s usu d internet comente lu sun a comunicare in limba e a cuntribuire a s emantzipatzione linguìstica chi nde sichit, e su dibàttitu cumintzau supra de s istandardizzatzione in unu foru internatzionale de linguistas e nono. S emantzipatzione e s istandardizzatzione sun puntos tzentrales pro su tempus benidore de su sardu: diffattis, non pro nudda de sos 13 artìculos prubbicaos in custu volume solu duos sun iscrittos in sardu, mancari tottu sos autores appan àppiu sa libertade d isseperare tra s italianu e su sardu. In su e duos artìculos de custa parte tertza ( La Sardegna nel progetto VIVALDI ) DIETER KATTENBUSCH e CAROLA KÖHLER nos mustran comente dissiprinas traditzionales che sa zeografia linguìstica poden avantzare e esser perfetzionadas pro more e sas tecnolozias modernas. Sa rezistratzione cartogràfica de datos linguìsticos de su sardu e s anàlisi issoro, chi fintzas a sos tempos modernos risurtat frammentària, est una cundissione importante non solu pro s istùdiu linguìsticu, ma fintzas pro s istandardizzatzione. Mentres sos atlantes linguìsticos traditzionales abbarran in zènere limitaos a s usu accadèmicu, sos risurtaos de su prozettu VIVALDI sun presentes in internet e duncas apertos a tottu sos interessaos de limba sarda. Un appricassione bona de sos sistemas de elaboratzione de s informatzione at a poder aer sutzessu a tèrmine longu solu si andat paris chin istrumentos adattos pro s anàlisi e sa sìntesi automàtica de sa limba, chi sa linguìstica computatzionale est ponende a dispositzione dae annos pro sas limbas majores.

20 Prefazione metodo di traduzione non solo da o in sardo, ma anche da una determinata varietà sarda in un altra. Dopo una breve introduzione al modello teorico della Grammatica Generativa, utilizzato per l analisi sintattica, Remberger illustra come la traduzione automatica possa essere sfruttata soprattutto per una lingua che, come il sardo, non possiede uno standard ed è caratterizzata da una forte variazione dialettale, ma da una relativa omogeneità sintattica. Il sistema LPS, sviluppato da Jürgen Rolshoven all Università di Colonia, rende possibile, sulla base di questa omogeneità, la comunicazione elettronica in sardo «senza però perdere di vista le varietà parlate». L articolo di ROBERTO BOLOGNESI, anch egli membro della suddetta commissione, e WILBERT HEERINGA ( L influsso delle lingue dominanti sul lessico e la fonologia dei dialetti sardi ) introduce la quarta ed ultima sezione di questo volume (La prospettiva europea). Gli autori si ripropongono di analizzare la ripercussione esercitata sulle varietà del sardo ad opera delle varie lingue europee legate alla storia della Sardegna e riprendono in parte alcuni aspetti illustrati nella prima e nella terza sezione. Infatti, il metodo statistico utilizzato da Bolognesi/Heeringa si serve di un applicazione computazionale che permette di misurare la distanza fonologica tra elementi lessicali delle lingue comparate. Tra queste è presente anche il latino, cosicché un raffronto della distanza tra latino e varietà sarde da un lato e latino ed altre lingue europee dall altro richiama la questione dell arcaicità del sardo, già discussa nella prima sezione di questo volume. Anche in questo caso i risultati mettono seriamente in dubbio l ipotesi dell arcaicità della lingua sarda. Inoltre si può constatare che l influsso delle lingue dominanti sulla struttura del sardo risulta relativamente debole dal punto di vista fonologico. La relazione tra il sardo e le altre lingue europee è un aspetto di particolare rilevanza, se non l aspetto essenziale per garantirne la sopravvivenza in un Europa multilingue. A tale scopo risulta di importanza cruciale l apprendimento delle lingue da parte dei bambini che, nell Europa moderna, dovranno essere bilingui, o addirittura trilingui. Nella letteratura in merito compare (come in Bolognesi/ Heeringa, ma in un altro senso) il termine lingua dominante, con il quale in questo caso si etichetta semplicisticamente la lingua di cui i bambini plurilingui hanno maggiore padronanza mentre le altre lingue vengono definite deboli. Il problema si presenta in maniera particolare per i numerosi sardi residenti all estero. Quali misure dovranno prendere per l educazione linguistica dei loro figli? Questi ultimi dovranno imparare, oltre alla lingua del paese o- spitante, l italiano o il sardo, lingua dei genitori? Riguardo al sardo purtroppo

Prefatzione 21 In s artìculu suo Traduzione automatica al servizio della lingua sarda: stato attuale e prospettive, EVA-MARIA REMBERGER ispiegat sas possibilidades de custa tecnolozia particulare pro sa tradutzione non solu in o dae su sardu, ma fintzas tra sas variedades divressas de sa limba sarda. Appustis de un introdutzione curtza a su modellu teòrico de sa Grammàtica Zenerativa, impreau pro s analisi sintàttica, Remberger illustrat comente sa tradutzione automàtica podet esser isfruttada mascamente pro una limba comente su sardu, chi non tenet un istandard e si caratterizzat pro una variatzione dialettale manna, ma puru pro unu parinzu relativu in sa sintassi. Su sistema LPS irvilluppau dae Jürgen Rolshoven de s Universidade de Colònia, serbìndesi de custa omozeneitade fachet possibile sa comunicatzione elettrònica in sardu «chentza peroe perder de bista sas variedades faveddadas». S artìculu de ROBERTO BOLOGNESI, puru issu membru de sa cummissione mentovada in susu, e WILBERT HEERINGA ( L influsso delle lingue dominanti sul lessico e la fonologia dei dialetti sardi ) introduchet sa e battor partes, s urtima setzione de custu volume (Sa prospettiva europea). S iscopu de sos autores est de analizzare cale effettu an àppiu in sas variedades sardas paritzas limbas europeas chi bi fin in s istòria de sa Sardigna in fases istòricas divressas. Innoche torramus in parte a carchi aspettu de sa prima e de sa tertza setzione: diffattis, su mètodu istadìsticu impreau dae Bolognesi/Heeringa si serbit de un appricassione computatzionale chi lis permittit de iscumbattare canta est sa distàntzia fonolòzica tra elementos lessicales de sas limbas postas a pare. Tra custas b est fintzas su latinu, gaichì unu cuffrontu de sa distàntzia tra su latinu e sas variedades sardas dae una banda e su latinu e sas àtteras limbas europeas dae s àttera, fachet essire de nobu sa chistione de s arcaitzitade de su sardu, ja discussa in sa prima setzione de custu volume. Puru innoche sos risurtaos ponen a pessare abberu s ipòtesi de s arcaitzitade de su sardu. Un àttera cuncrusione est chi sas iffruèntzias de sas limbas dominantes supra de s istruttura de su sardu paren prus a prestu mìnimas dae unu puntu de bista fonolòzicu. Colande dae su passau a su tempus de oje, in s attualidade, sa relassione tra su sardo e sas àtteras limbas europeas est un aspettu importante, si non s aspettu printzipale pro sa supravivèntzia sua in un Europa multilìngue. Pro custu est importante meda chi sos pitzinnos imparen limbas, e in s Europa moderna s educatzione at a depper esser bilìngue o fintzas trilìngue. In sa litteratura supra de custu tema torramus a accattare (comente in Bolognesi/ Heeringa, ma in un àtteru sensu) su tèrmine limba dominante, chi innoche cheret narrer in pàragulas simpres sa limba chi sos pitzinnos plurilìngues ischin mezus che sas àtteras limbas dèbbiles. Su probrema si presentat in manera ispetziale pro sos sardos meda chi istan in s èsteru. Cales misuras s an

22 Prefazione mancano dati per descrivere lo status quo dell istruzione plurilingue ma, nel suo articolo Competenze linguistiche tra i figli degli emigrati sardi e italiani a Berlino, BERND KIELHÖFER mostra come i dati rilevati per l educazione bilingue italotedesca possano essere presi in considerazione per una futura educazione bi- o trilingue, che garantisca la presenza del sardo. Tali iniziative dipendono in parte dalla volontà dei genitori, ma naturalmente anche da condizioni istituzionali. CARLA CAPRIOLI, membro della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, presenta diverse Azioni di promozione e tutela delle lingue minoritarie da parte della Commissione europea e conclude così questo volume. Vorremmo ringraziare la Regione Autonoma della Sardegna, il Circolo Sardo di Berlino e.v. e la Freie Universität di Berlino, così come la Federazione dei Circoli Sardi in Germania, l Istituto Italiano di Cultura e il Banco di Sardegna, che hanno reso possibile il congresso e la pubblicazione di questo volume. Ringraziamo inoltre gli autori dei diversi contributi per la loro preziosa collaborazione e naturalmente anche Diego Corraine e Michael Allan Jones che hanno partecipato al congresso senza purtroppo poter contribuire alla pubblicazione a causa di impegni precedenti. Ulteriori ringraziamenti vanno inoltre a Giovanna Demurtas, Domenico Canu, Alberto Musa e Manuela Razzu del Circolo Sardo per l instancabile impegno nell organizzazione del congresso e a Sara Porporato, Lino Depalmas e Eva-Maria Remberger per la revisione delle bozze. Ringraziamo infine la CUEC per averci dato occasione di realizzare la pubblicazione degli atti. Questo volume certamente non può (né vuole) fornire risposte esaurienti a tutte le domande posteci all inizio di questa premessa. Siamo ciononostante dell opinione che il congresso di Berlino sia stato un evento significativo poiché ha reso possibile l incontro e lo scambio di opinioni tra esperti di lingua sarda o di materie affini, rilevanti per la promozione del sardo. Nonostante siano passati due anni dall incontro, gli argomenti trattati hanno conservato la loro attualità e continuano ad essere al centro della discussione linguistica e a suscitare in parte l interesse dell opinione pubblica in Sardegna. Speriamo che la documentazione dei contributi presentati al congresso di Berlino possa essere proficua per i dibattiti ancora in corso intorno alla lingua sarda. Berlino, febbraio 2004 Lucia Grimaldi Guido Mensching

Prefatzione 23 a depper piccare pro s educatzione linguìstica de sos fizos? Issos an a depper imparare, in prus de sa limba de su paesu istranzu, s italianu o su sardu, limba de su babbu e de sa mama? Pro su sardu, addolumannu mancan datos pro s istrutzione multilìngue, ma BERND KIELHÖFER in s artìculu Competenze linguistiche tra i figli degli emigrati sardi e italiani a Berlino mustrat comente sos datos relativos a s educatzione bilìngue ìtalu-tedesca poden esser tentos in cussideru pro un educatzione futura bi- o trilìngue in ube intrat puru su sardu. Initziativas gai dipenden in parte dae sa boluntade de sos babbos e de sas mamas, ma fintzas dae cundissiones istitutzionales. CARLA CAPRIOLI, membru de sa Rappresentàntzia de sa Cummissione europea a Milanu, presentat paritzas Azioni di promozione e tutela delle lingue minoritarie da parte della Commissione europea e serrat gai custu volume. Cherimus ringrassiare sa Rezone Autònoma de sa Sardigna, su Tzìrculu Sardu de Berlinu e.v. e sa Freie Universität de Berlinu, comente fintzas sa Federatzione de sos Tzìrculos Sardos in Zermània, s Istitutu Italianu de Curtura e su Bancu de Sardigna chi an fattu possìbile su cumbènniu e s istampa de custu volume. Ringrassiamus in prus sos autores de sos cuntributos pro sa collaboratzione pretziada e puru Diego Corraine e Michael Allan Jones chi an partetzipau a su cumbènniu ma no an pòttiu, addolumannu, cuntribuire a sa prubbicassione pro more de àtteros impinnos. Deppimus gràtzias infinias puru a Giovanna Demurtas, Domenico Canu, Alberto Musa e Manuela Razzu de su Tzìrculu Sardu de Berlinu pro s impinnu sichiu a s organizzatzione de su cumbènniu e a Sara Porporato, Lino Depalmas e Eva-Maria Remberger pro sa revisione de sas botzas tipogràficas. E in fine cherimus ringrassiare sas Editziones CUEC pro nos aer dau s occasione de prubbicare custu libru. Custu volume de sicuru non podet (ne cheret) dare rispostas definitivas a tottu sas dimandas chi amus fattu a su cumintzu de custa prefatzione, ma pessamus chi su cumbènniu de Berlinu siat istau un eventu significativu ca at fattu possìbile s addòbiu e s iscàmbiu de opiniones tra espertos de limba sarda o, comente si siat, de matèrias importantes pro sa promossione de su sardu. Mancari sian colaos duos annos dae s addòbiu, sos argumentos trattaos no an pèrdiu s attualidade issoro e sichin a esser in su tzentru de s attentzione in sa discussione linguìstica e, in parte, puru in s opinione prùbbica in Sardigna. Isperamus chi sa documentatzione de sos cuntributos presentaos in su cumbènniu de Berlinu pottat dare fruttu pro sos dibàttitos chi sun galu in cursu supra de sa limba sarda. In Berlinu, frearju de su 2004 Lucia Grimaldi Guido Mensching

Parte I L arcaicità del sardo S arcaitzitade de su sardu

Guido Mensching (Berlinu) Su sardu limba arcàica o limba moderna? * 1. Introdutzione Dante Alighieri, in su libru suo De vulgari eloquentia aiat nau chi sos sardos no aian una limba romànica issoro, ma istrocchian su latinu «comente sas mùnicas a sos òmines ca issos naran dominus nova e domus novus». 1 Custos sintagmas non sun sardos, e non credo chi lu sian istaos in su tempus de Dante. Mancari, tando, su pessu chi aiat Dante supra de su sardu fit vagu e cuffusu, comente iscrivet Wagner (1993:41), nos podimus immazinare itte cheriat narrer: in sardu, si narat domo nova, in ube s elementu primu paret una forma de sa sicunda decrinassione latina e su secundu de sa prima. E si narat fintzas corpus, comente in latinu, ma su prurale est corpos e non còrpora: s ispressione *CORPOS MAGNOS (imbetzes de CORPORA MAGNA) diat esser un irballu mannu in latinu. Bell e gai, corpus mannu s assimizat prus a su latinu che s italianu corpo grande o s otzitanu cors grans. Sèculos appustis, custu assimizu chin su latinu, sos istudiosos de sa filolozia romànica l an interpretau in un àtteru modu, narande chi su sardu est sa limba prus arcàica de sas limbas romànicas. Itte cheret narrer custa arcaitzitade? Si piccamus deche libros divressos, tenimus deche pessos divressos, e fintzas a commo bi sun pacos istùdios sèrios supra de sa mentovada arcaitzitade de sa limba sarda. In cust artìculu, su tema de s arcaitzitade s at a istudiare in duos modos, sichinde duas dimandas: itte cheret narrer arcaitzitade faveddande de sas limbas romànicas, e mascamente pro su chi pertoccat sa limba sarda? E, sicunde sa definissione chi amus a accattare, cales sun custos elementos arcàicos de su sardu, e cantos sun? A sa fine, cherzo risponder a sa dimanda de su tìtulu: su sardu est abberu una limba arcàica a riguardu de su latinu o nono? Su tìtulu de cust artìculu paret pacu esattu: s imbesse de arcàicu diat esser prus a prestu innobadore. Bell e gai, su cuntrastu tra sos duos azzetivos ar-

28 Guido Mensching càicu e modernu s est fattu a s apposta, ca cheret cuffrontare duas positziones chi podimus aer supra de su sardu: una de una limba sarda arcàica, rifressu puru de una sotziedade betza, retrògrada e assolada dae su mundu de oje, e un àttera de una limba moderna, capassa de funtzionare in sa sotziedade postindustriale, chin sa matessi dignidade che àtteras limbas de Europa (comente lu fachen cumprender puru sas lezzes rechentes). 2. Su cuntzettu de sa arcaitzitade 2.1 Battor definissiones de arcaitzitade Mancari in custu locu non pottamus isterrer un istùdiu bundante, app a esaminare in curtzu carchi definissione de sos termines arcàicu e arcaitzitade, comente s accattan in sa litteratura linguìstica. In sos ditzionarios de sa linguìstica, in zenerale, custas paràgulas no essin a campu (su chi ja nos diat poder facher suspettare chi fortzis non sian tèrmines sèrios). 2 Unu solu mustrat una definissione chi nos podet serbire; soe faveddande de su ditzionàriu de Knobloch (1986:156), pro chie un arcaismu est una zenia de antichidade, chi sas limbas prus cusserbadoras an mantesu de sa limba dae ube sun nàschias. Custa definissione no est meda bona, ca usat paràgulas comente cusserbadore e antichidade, chi si dian depper definire issas puru. Nàndelu in paràgulas prus craras, diamus poder narrer chi un arcaismu est una caratterìstica chi una limba at mantesu mezus de sa limba de base che àtteras limbas essias dae sa matessi, comente si cheret illustrare in (1): (1) Arcaismu A a. limba A b. abcde latinu /fak re/ limba A 1 abd limba A 2 afcdje limba A 3 abcdf italianu /far / frantzesu /f :r/ sardu /fak r/ Tando, sa forma verbale /fak r/ de su sardu tzentrale (e puru cudda logudoresa /fag r/) est un arcaismu in custu sensu. Commo, cando abbaidamus sos libros supra de sa limba sarda, accattamus cosas chi s ingrangùllian a pare. Amus a bier chi, nessi in manera suttintesa,

Su sardu limba arcàica o limba moderna? 29 accatamus tres àtteras definissiones de itte est un arcaismu o sa arcaitzitade de su sardu. In s introdutzione a sa filolozia romànica de Tagliavini (1972:393), sas paràgulas arcàicas 3 de su sardu sun sas chi si sun pèrdias in tottu sas àtteras limbas romànicas, o a su mancu, in su bonu de issas. Si trattat de paràgulas sardas connottas comente domo, mannu, ischire. Tando sos elementos arcàicos de su sardu dian esser sos elementos mantesos dae su latinu chi sun iscumpàrfios in (bell e tottu) sas àtteras limbas romànicas: (2) Arcaismu B a. limba A b. X latinu MAGNUS limba A 1 limba A 2 limba A 3 X italianu frantzesu sardu mannu In un àttera introdutzione, sa de Pöckl e Rainer (1990:57), leghimus galu un àttera cosa, compricada meda: 4 A causa de s antichidade de sa romanizzatzione e de s isserru relativu mascamente de su tzentru motagnosu de s ìsula, su sardu at mantesu paritzas caratterìsticas arcàicas de su latinu, chi sun andaos pèrdios in bell e tottu su restu de sos territòrios romànicos. «Paritzas caratterìsticas arcàicas de su latinu» tando inoche non si faveddat prus de elementos arcàicos de su sardu, ma de elementos arcàicos de su latinu ettottu! Bell e gai, prus tardu in su matessi libru si faveddat puru de arcaismos de su sardu (comente domo e mannu), gaichì su lettore tenet s impressione chi sos elementos arcàicos de su sardu dian esser sos elementos chi ja fin arcàicos in su latinu. Est craru chi cust idea benit dae s ipòtesi proposta dae Gröber a sa fine de s ottichentos. A su narrer suo, «su sardu, in su territòriu chi fit cunchistau comente primu foras de Italia, tenet su nùmeru prus mannu de arcaismos tra sas limbas romànicas» (Gröber 1884:210-211). 5 Custu est fintzas su pessu chi lebat Wagner annos dopo: È certo che il lessico sardo contiene non pochi elementi che risalgono alla prisca latinità, vocaboli che in parte non si sono riscontrati finora in altri territori romanzi, in parte si trovano anche in altre zone arcaiche. E non può sorprendere, giacchè la Sardegna è la più antiqua conquista di Roma e presenta, anche nella fonetica e nella sintassi, tanti fenomeni arcaici (Wagner 1993:81). Sa «prisca latinità» est su latinu anticu, sa limba chi iscrivian sos autores latinos de su sèculu III i.d.c., chi torrat chin sa variedade A 1 in s ischema

30 Guido Mensching (3a). S ischema (3b) nde mustrat un esèmpiu chi amus a trattare appustis in sa setzione 2.2. (3) Arcaismu C a. b. limba A (base) variedade A 1 X (anteriore) latinu anticu MALE PERDITUS variedades A 2-n X (posteriore) latinu (post)clàssicu limba B 1 limba B 2 limba B 3 X italianu frantzesu sardu malebèrdiu Pro su chi pertoccat sas àtteras limbas, b est istau carchi proponimentu pro seperare sas definissiones (1) e (2) dae cudda in (3): gaichì, Mariner Bigorra (1960) narat, pro s ispagnolu, chi sos elementos chi sichin sas definissiones (1) e (2) deppen esser muttios cusserbadorismos, e solu sos elementos chi sichin sa definissione (3), de un època preclàssica, mascamente latina antica, los cheret muttire arcaismos. Amus puru un àttera definissione, chi s accattat in sa Storia linguistica della Sardegna de Blasco Ferrer (1984). Inoche b est, tra àtteras cosas, una lista manna de paràgulas arcàicas. Si trattat de «quegli etimi lat. di voci sarde che per la loro arcaicità o diffusione areale limitata (a zone isolate/ laterali) costituiscono un tratto particolare del sardo.» (Blasco Ferrer 1984: 34). Un àttera definissione diat esser tando custa: elementos de su latinu cusserbaos solu in àreas isuladas e laterales: (4) Arcaismu D Y X Y X = elementu cusserbau in un àrea isulada Y = elementu cusserbau in un àrea laterale X

Su sardu limba arcàica o limba moderna? 31 Custu cuntzettu si basat, comente s ischit, supra de sas normas areales, propostas dae Matteo Bartoli in sos annos binti de su sèculu colau (Bartoli 1925): a su narrer suo, sas zonas isuladas o cuddas chi s accatan in s òrulu de un àrea linguìstica mantenen formas prus anticas che sas partes tzentrales. 2.2 Anàlisi crìtica Appustis de aer bidu paritzos cuntzettos de arcaitzitade, su còmpitu nostru deppet esser commo de esaminare cales de custos cuntzettos poden esser tzertos, a su mancu pro su sardu. Cumintzamus chin s ùrtimu, arcaismu D in (4). Mancari siat beru chi sas innobassiones linguìsticas medas bortas no arriban a cuddas zonas chi sun isserradas o laterales, non tottu sos elementos chi accattamus in cussas àreas sun anticos. Antzis, s isulamentu ettottu fachet gai chi naschen fintzas cosas nobas. Tantu pro narrer, in sa lista de Blasco Ferrer (1984:273) accattamus, comente arcaismu de custa zenia, su verbu cunzare tancare, serrare, 6 chi ja l aiat mentovau Wagner (1993:110) 7 e chi derivat dae su latinu CUNEARE. In rumenu, una limba faveddada in un àttera zona in s oru de su territòriu latinu, b accatamus unu verbu piccau dae sa matessi base latina e chin su matessi sinnificau che in sardu (a încuia), e diffattis b est un àttera paràgula in sardu, incujare, 8 chi non la mentovat ne Wagner ne Blasco Ferrer. Su probrema est chi CUNEARE cheriat narrer frimmare chin una cota, 9 e duncas su sinnificau chi sa paràgula at lebau in sardu e in rumenu est un innobassione! Imbetzes, su verbu latinu CLAUDERE, chi fit classificau dae Ernout/Meillet (1951:224) comente «ancien et usuel», s est mantesu pròpiu in su tzentru ettottu de su territòriu latinu, e l accatamus fintzas a oje in italianu comente chiudere. Amus a bier derettu àtteros casos in ube su sardu at elementos medas chi non benin dae su latinu, ma, antzis, si deppen bier comente innobassiones. Duncas, nde podimus bocare sa definissione arcaismu D, ca no est unu sinnu craru de antichidade. Su cuntztettu de arcaismu C, illustrau in (3), a sa prima, paret prus sèriu, ca Max Leopold Wagner nos dat una lista mancari minoredda de paràgulas chi si usaban in su latinu anticu e chi paret chi sun isparèssios dae atterube foras de sa Sardigna (Wagner 1993:78; 81-83): (5) Paràgulas sardas derivadas dae su latinu anticu a pessos de Wagner 10 malebèrdiu < MALE PERDITUS jubilare < IUBILARE caddu < CALLUM (APRUGNUM)