Rassegna Stampa Venerdì 25 maggio 2012
Rassegna del 25 maggio 2012 SICI SGR Il Sole 24ore 33 SICI SCOMMETTE SU PMI 26 MILIONI IN TOSCANA Cesare Peruzzi 3 La Repubblica(firenze) 5 IMPRESE EMERGENTI, PRONTI 26 MILIONI 4 La Repubblica(firenze) 5 IL PIANO DI GALGANI "UN PATTO PER IL CREDITO TRA FIDI E UNIONCAMERE" 5 Corriere Fiorentino 6 SICI, PRONTI 26 MILIONI PER RILANCIARE LE PMI 7 Radiocor FIDI TOSCANA, MPS E INTESA PRIMI SOTTOSCRITTORI 8 Reuters PRIVATE EQUITY, SICI RACCOGLIE 26 MLN PER NUOVO FONDO, PUNTA A 50 MLN 9
Private Equity. Altri 15 milioni dal Fondo italiano Sici scommette su Pmi 26 milioni in Toscana Cesare Per uzzi FIRENZE. Si chiama "Rilancio e Sviluppo" ilfondo chiuso d'investimento rivolto alle piccole e medie imprese della Toscana presentato ieri a Firenze da Sici, la società di gestione a capitale misto (pubblico-privato) del sistema finanziario regionale, che già opera con quattro fondi mobiliari. H nuovo strumento ha una durata di 10-12 anni e 26 milioni di dotazione iniziale sottoscritta in questa prima fase da Fidi Toscana, Banca Mps e Intesa Sanpaolo con 5 milioni a testa, e da BancaEtruria, Popolar e di Vicenza, Cr San Miniato, banche di credito cooperativo di Cambiano, Lajatico e Fornacette, oltre che da Sici sgr con quote minori. L'obiettivo è di arrivare nel giro di un paio d'anni a 50 milioni, 15 dei quali dovrebbe metterli entro il 2012 il Fondo italiano d'investimento, in questo momento in fase di due diligence. «Puntiamo agenerare nelmedio periodo un nucleo consistente di "campioni toscani" di medie imprese che sia sufficientemente patrimonializzato, in grado di affrontare le sfide della competitività internazionale e potenzialmente quotabile», spiega Massimo Abbagnale, presidente di Sici. «Vogliamo incentivare il processo di aggregazione tra aziende dello stesso settore o che operano nello stesso distretto industriale - aggiunge -. La nuovafinanza d'impresa dovrà servire inoltre a rilanciare e sviluppare chi ha realizzato un processo di turnaround, anche attraverso un nuovo gruppo manageriale». Il sistema bancario toscano s'impegna dunque sul fronte dell'economia manifatturiera e i vertici di Sici studiano il mercato nei settori forti del made in Italy, dalla moda alla meccanica di precisione all'alimentare. «Stiamo esaminando numerose imprese con fondamentali eccellenti che risultano frenate dalle difficoltà di accedere al credito - spiega Fabrizio Buzzatti, direttore generale di Sici -. Crescere senza equity ormai non più possibile e ilfondo "Rilancio e Sviluppo" guarda anche al mondo imprenditoriale per trovare ulteriori sottoscrittori». RIPRODUZIONE RISERVATA SICI SGR Pag. 3
Imprese emergenti, pronti 26 milioni Sici vara un nuovo fondoper aziende da lanciare sui mercati internazionali MAURIZIO BOLOGNI VENTISEI milioni «liquidi», pronti ad essere spesi per rafforzare il capitale sociale di una quindicina di «imprese emergenti», che abbiano grandi potenzialità di sviluppo e vocazione all'internazionalizzazione. E' il plafond del nuovo fondo chiuso d'investimento «Rilancio e Sviluppo», il quarto creato da Sici, la Sgr partecipata da Fidi Toscana (31%) e dalle principali banche radicate in Toscana (Mpscol29%, Cr Firenze col 15%, Popolare di Vicenza-Cariprato, Carismi e BancaEtruria). Nell'arco di poco la dotazione di «Rilancio e Sviluppo» dovrebbe crescere a 50 milioni di euro, grazie anche alla sottoscrizione di una quotadal5-20milionidapartedi Fondo italiano di investimento, creato dall'allora ministro Tremonti e che con questa operazio - ne investirebbe per la prima volta in Sici, attribuendo di fatto un riconoscimento alla qualità della Sgr toscanae alle sue caratteristiche tipicamente territoriali. A tal proposito, tra l'altro, quote di «Rilancio e sviluppo» sono già state sottoscritte, oltre che dagli azionisti di Sici, anche dabanche di credito cooperativo che non sono socie della Sgr: Cambiano, Lajatico e Fornacette. Sici ha già messo nel mirino due aziende nelle quali investire: una fiorentina che opera in un mercato di nicchia della meccanica avanzata e proiettata verso i mercati cinese, americano e brasiliano e l'altra che, con know how di prim'ordine e brevetto, produce pannolini biodegradabili e compostabili in Casentino. «Il nuovo fondo guarda a imprese della meccanica avanzata, della pelletteria, dell'alimentare e anche della nautica, che sappiano uscire dalla logica degli ambiti proprietari familiari, siano dinamiche e trasparenti» ha spiegato il direttore generale di Sici Fabrizio Buzzatti. «Siamo una sgr indipendente dal sistema bancario toscano, facciamo finanza d'impresa acquistando capitale di rischio di aziende che hanno buoni fondamentali per diventare "campioni" dell'economia regionale col nostro apporto nei loro cda e nella gestione» ha ribadito dal canto suo il presidente di Sici Massimo Abbagnale. «Le imprese devono comprendere che ormai questo è l'unico modo per crescere e che nonpossonocontarepiùsullaleva del credito: non possono sperare di svilupparsi andando a chiedere soldi in banca, perché in banca soldi non li danno e non li possono dare. Sia chiaro però che Sici non può risolvere i problemi di tutte le aziende, ma solo aiutare quelle che hanno inumeri per crescere di dimensione e internazionalizzarsi». Un messaggio diretto a chi pensasse di poter spingere Sici in operazioni di salvataggio di aziende in crisi, per coprire il vuoto imposto dal rapporto di Bankitalia che ha stoppato Fidi Toscana in questo tipo di azione. «E' scolpito nella pietra e nel regolamento che Sici non può fare operazioni di turn arounddi aziende in crisi hanno spiegato presidente e direttore Sono attività, per le quali servono competenze assai elevate, a cui hanno rinunciato anche le grandi banche e che svolgono poche società specializzate anche per settori industriali di intervento». SICI SGR Pag. 4
D piano di Galgani "Un patto per il credito tra Fidi e Unioncamere" Eneopresìdente:servementedigarcoiziacentrak ILARIA CIUTI Troppi e troppo frammentati gli istituti, meglio Toscana Promozione come agenzia regionale unica La mia elezione è una novità: è la prima volta che la presidenza va a Firenze dopo 35 anni «IL mondo è cambiato, anche Unioncamere deve cambiare. Per esempio sul credito. E' finita l'era, perle Camere di commercio provinciali, di disperdere le risorse per i consorzi di garanzia territorio per territorio. Vanno concentrate su Fidi Toscana che sarà riformata. In cambio, dobbiamo venire maggiormente ascoltati, come finora non è stato o non siamo riusciti a esserlo». Non ha finito di insediarsi, che il neo presidente di Unioncamere Toscana Vasco Galgani, alla guida anche della Camera fiorentina, già pensa a una rivoluzione. «Graduale nel tempo e condivisa», mette le mani avanti. Comunque, un terremoto. «La mia elezione già di per sé è unanovità. E' laprimavoltachela presidenza di Firenze va a Unioncamere dopo 35 anni. Ha vinto Firenze, nonio. Eha vinto unascuola di pensiero diversa da quella per cui la decisione è dei presidenti. Io sono l'espressione, invece, delle associazioni di rappresentanza». Ma per l'economia in crisi, la sua Unioncamere cosa farà? «Già fornisce le indagini congiunturali sull'economia del territorio. Dai mezzi per capire dove e come intervenire. E' un'attività importante ma, in un momento come questo, accessoria». Già. E allora? «Allora bisogna eliminare gli interventi a pioggia e scegliere le priorità, poche e concrete». Quante e quali? «Quattro: credito, promozione e internazionalizzazione, formazione scolastica, infrastrutture». Parlava, prima, dei consorzi di garanzia. «Appunto, cominciamo dal credito. I consorzi regionali sono quattro e vengono sostenuti, ognuno e in ogni territorio, dalle Camere di commercio locali. Una frammentazione di risorse e un sistema a scatole cinesi che oggi non funzionano più. Meglio concentrarelerisorsetutteinsiemein un contributo annuo fisso e certo SICI SGR Pag. 5
a un organismo ai garanzia centrale. Siccome c'è Fidi Toscana, che sarà riformata come chiede Bankitalia, viene naturale pensare a quella. In cambio non chiediamo poltrone ma la possibilità di avere pieno ruolo negli indirizzi e nel governo del territorio. Seci riuscirà, attingendo al Fondo nazionale di garanzia, Unioncamere potrebbe addirittura costituire un Fondo di controgaranzia per Fidi». Veniamo all'internazionalizzazione. «Il discorso è sostanzialmente lo stesso. Troppi e troppo frammentati sono adesso gli istituti di promozione. Anche qui proponiamo una concentrazione su Toscana Promozione da ristrutturare come un'agenzia regionale unica, in cui concentrare le migliori risorse umane e dove Unioncamere abbia il suo ruolo. Non per sostituire nessuno, ma perchélecamere devono smettere di essere considerate solo come un bancomat ma diventare soggetti che si assumono responsabilità e mettono a disposizione il loroknowhow: d'altraparte, chiè il soggetto che quotidianamente ha contatti diretti con le imprese se non le Camere di commercio? Per la scuola, invece, cosa intendete fare? «Intanto, una campagna per fare capire alle famiglie che non c'è solo la laurea. E' pieno di laureati senza lavoro. Hanno pari dignità le scuole manuali o tecniche, che insegnano un mestiere. Noi dovremo sostenerle. Firenze, dove la Camera darà al vecchio Iti un milione in due anni per i laboratoriehaportatoda90milaa250 mila euro i contributi per Scuola di scienze aziendali, Polimoda, Scuola di tecnologie industriali, può diventare un modello». Volete davvero mettere bocca anche sulle infrastrutture? «Unioncamere non può farle. Ma può fornire a sue spese almeno i progetti di fattibilità per avviarle alla svelta.. Dopo avere indagato sulle necessità deivari territori». Renzi dice che le Camere vanno eliminate. «Le Camere, se ben gestite, servono allo sviluppo del territorio. E vivono di risorse delle imprese, non di gabelle dello Stato». SICI SGR Pag. 6
Un fondo di Investimento da 28 milioni per far crescere e sviluppare sui mercati internazionali le Pmi toscane. Questa la nuova iniziativa di Sici, che punta ad arrivare a 50 milioni ECONOMIA SId, pronti 26 milioni per rilanciare le Pmi grazie anche al prossimo ingresso del Fondo Italiano di Investimento. Il piano di Sici punta al rilancio di pelletteria, agroalimentare, HeliltlCcL SICI SGR Pag. 7
Fidi Toscana, Mps e Intesa primi sottoscrittori (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 24 mag - Quarto fondo al via per Sviluppo Imprese Centro Italia, la sgr toscana attiva nel private equity per pmi. E' operativo infatti il fondo Rilancio e Sviluppo che ha già raccolto 26 milioni e nei prossimi 24 mesi continuerà la fase di fundraising punta a raggiungere i 50 milioni grazie all'adesione di investitori qualificati come il Fondo Italiano di investimento (nato su iniziativa del Tesoro e della Cdp). I principali sottoscrittori del fondo, che sarà sempre guidato da Massimo Abbagnale, sono Fidi Toscana, Mps e gruppo Intesa con un commitment di 5 milioni a testa. Gli obiettivi di investimento per Sici, che ha attualmente in portafoglio 26 aziende, sono favorire la patrimonializzazione delle pmi, supportarne l'internazionalizzazione e incentivarne l'aggregazione. Fon-com SICI SGR Pag. 8
Private equity, Sici raccoglie 26 min per nuovo fondo, punta a 50 min giovedì 24 maggio 2012 12:32 Stampa quest'articolo [_J Testo [_+] MILANO, 24 maggio (Reuters) - Sviluppo Imprese Centro Italia (Sici) ha chiuso la prima fase della raccolta del nuovo fondo d'investimento 'Rilancio e Sviluppo' a quota 26 milioni e conta di raggiungere, entro i prossimi 24 mesi, una dotazione di 50 milioni. E' quanto si legge in un comunicato della società di gestione del sistema finanziario toscano. Massimo Abbagnale, presidente di Sici, ha spiegato che "il principale obiettivo di R&S è generare nel medio termine un nucleo consistente di 'campioni toscani' di medie imprese, che sia sufficientemente patrimonializzato, in grado di affrontare le sfide della competitività internazionale e potenzialmente quotabile in mercati regolamentati". Tra i sottoscrittori attuali del fondo figurano Fidi Toscana (5 milioni), Mps (5 milioni) e Intesa Sanpaolo (5 milioni). Attualmente Sici gestisce quattro fondi, per un valore complessivo di circa 160 milioni, e ha in portafoglio 26 partecipazioni. SICI SGR Pag. 9