Il dialogo tra le nuvole



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Transcript:

Il dialogo tra le nuvole Sincronizzare ERP, CRM, SCM e BPR in un'architettura orientata ai servizi di Gabriele Zacchetti Migrare nel c10ud è un ""ISt, soprattut to per le PMI. Per chi inizia, i problemi sono pochi. Dire cloud vuoi dire indipendenza dall'hardware, accedere a tutto tramite un browser da un qualsiasi dispositivo, dimentica re i problemi relativi alla fisica per concentrarsi sulla logica. E per quanto riguarda la separazione tra fisica e logica.pon si può ceno negare che siamo a un buon punto, almeno per quanto riguarda l'offerta e la disponibilità tecnologica. M;l è possibile vanta re la stessa clastiòtil, :mchc a livell o 50rtwarc? Posso spostare da un'applicu:ione all'altra i miei dat i SC Ilza eccessivi problemi? Posso interrognrc le mie npplicazioni in modo aperto, ovvero rcndt,:rmi 76 DM rmoggio 2014

indipendente dall'interfaccia per far sì che altre mie applicazioni possano attingere dati da queste? Può un erm, un SCM e un BPR qualsiasi accedere ai dati del mio ERP e possono questi sistemi scambiarsi informazioni tra loro in modo indipendente dal fornitore de!- Giancano Vercellino research & cmsultilg ~'""" ci IOC Italia la singola applicazione? Da quello che è emerso dall'indagine alla base di questo servizio, possiamo dire che sebbene le cose si stiano muovendo, la strada da percorrere è ancora abbastanza lunga. Gli stessi analisti interpellati allo stato attuale hanno potuto forn ire solo considerazioni di carattere qualitativo, ma nessun dato numerico, vista la peculiarità del tema trattato. E questo fatto è già un indicatore. IL PUNTO DI VISTA DEGLI ANALISTI A supportarci nell'analisi del problema è Giancarlo Vercellino, rcsearch & consulting manager di IDC Italia (www.iùc. com). «La migrazione dei dati tra applicazioni diverse rappresenta un (cma centrale che alimenta da anni i servizi di system integration. Ormai sempre più spesso "industry cerca di competere sul comune terreno di standard aperti e condivisi per creare maggiore valore sia per sé che per gli utenti finali. «Senza pretendere di esaurire l'intero spettro delle iniziative portate avanti dai più diversi comitati di standardi7.zaòone a livello internazionale - dice Vercel lino - ci sembra opportuno ricordare l'impatto positivo che hanno avuto ini ;,jative come quella di OASIS in merito alle architetture orientate ai servizi per promuovere e favorire, se non una vera c propria apertura delle applicnioni, quantomeno uno spazio di interoperabilità c dunqm: di confronto su un Terreno comune (come CMIS c OpenJ)ocument)>>. Anche nel merito della migrazione dci da- Aavio Radice generai manager dicbt L'automazione crea valore per il business integrando i sistemi ERP con altre appl icazioni ti tra sistemi on-premises c sistemi on cloud, è importante lavorare impiegando standard condivisi per evitare il rischio di lock-in su standard dc facto. «I grandi vendor tradizionali, che hanno un grande interesse nel declinare on cloud il proprio parco applicativo e le proprie soluzioni, statlj10 partecipando attivamente in diversi comitati di stanùardizzazione su questi temi (es. Cloud Foundry, OpenStack... ). Al di là degli standard, sul mercato si stanno sviluppando le offerte di un numero sempre maggiore di cloud service provider, cloud service broker e cloud service enabler che propongono servizi e piattaforme per favorire questi processi di trasformazione dell'tt aziendale». MAKEOR BUY La maggior parte degli operatori che forn iscono servizi di migrazione dati solitamente propongono offerte ampie e integrate che coprono le diverse fasi dd processo cercando di cautelare quanto piil possibile i clienti sotto ogni aspetto. Il discorso ì: divt;:fso in llierito all'applicazione (li un,- Cosimo De Maria cretto"e comnerciale ci Oi.Tech modello di pay-as-yougo in qualunque contesto... <In realtà molto strutturate e competitive dove si intende realizzare un'organizzazione efficie nte basata su prezzi di trasferimento interni perfettamente formalizzati - spiega VerceHino - questo modello rappresenta senza dub- bio un'opzione da prendere in considerazione». Ma la domanda vera è un'altra - suggerisce Vercellino: «In quali aziende si è davvero disposti a mettere in competizione l'it aziendale con il mercato? Aprire l'azienda a una vera logica di make or bl/y non appare così scontato». STANDARD APERTI E MODELLO SOA Secondo Flavio R adice, generai m an ager di ebt (www.cbt.it). da tempo gli standard d isponibili sono consolidati e coprono le esigenze di comunicazione (SOA) e di interpretazione (XML, )SON...) dci significato e della struttura dei dati scambiati, senza porre alcun vincolo sulla loro complessità. «Tutto ciò permette lo sviluppo di applicazioni modulari, non più monolitiche, a favore della distribuzione delle loro diverse componenti, la gestione dci corretti carichi di lavoro di ognuna e il loro riuso da parte di altre applicazioni. L'adozione di questi standard c la modularità delle applicazioni garantiscono, anche per il futuro, l'integrabilità di nuove soluzioni all'interno degli asset già esistenti in azienda e l'indipendenza dal fornitore delle singole applicazion i. WebRainbow PLATFORM ha fano propri gli standard internazionali che sono alla base dell'i ntegrazione tra applicazioni e che rendono questa pi:tttaforma \ln hub informativo di livello cnterprise e un rc!lository di informazioni fcderaro». Di parere analogo ì: Cosimo De Maria, direttore commerciale c market- 78 DM maggio 2014

ing di D i.tech (www. ditechonline.it) secondo cui la direzione tracciata dal paradigma SOA ha preso forma c oggi le imprese hanno la possibilità di superare l'erp monolitico adottando singole componenti applicative che assieme formano quelle suite che Gartner (www.gatncr.com) defi- Matteo Adami CEO " GroI.;b nisce "ERP fcdcrativ i ~. «Per la nostra esperienza, al di là di uno standard per il passaggio di dati tfa diverse applicazioni, il vero valore aggiunto è dato da un buon utilizzo dei web service. Solo un buon approccio architetturale aperto è coerente con le SOA e può garantire all'azienda la libertà di comporre il proprio disegno applicativo scegliendo le migliori componenti sul mercato. In DiTech abbiamo applicato questo approccio nello sviluppo della nostra nuova suite More per il mercato della GOO, che può sostituire completamente l'erp tradizionale. Scegliendo questo approccio, le aziende possono disegnare il proprio percorso di adozione, deciderne i tempi, quali parti implementare su proprie infrastrutture e quali in cloud. Grazie a questo approccio, i retailcr possono percorrere la strada del rinnovamento seguendo la propria road map funzionale». NON TUTTI CONCORDANO A discostarsi un po' dal!e posizioni precedenti è invece Matteo Adami, CEO di G eolab (www.geolabsrl.com). secondo cui le PM I trovano sempre più attraenti le soluzioni cloud per erm, SCM, BPR per il loro basso costo di acquisizione, ma ogni vendor offre loro implementazioni che adottano o richiedono sta n dard diversi per b sincronizzazione dei dati. In particol;\re, spe~~o le anagrafiche clienti vengono ripetute in ogni sistema e ognuno hòl il proprio standard. ",Si (.:Tca Luisa Ferrari del """" GrlW=l ""'""" FOIlT'I.JL3 La migrazione e l'integrazione dei dati sono un tem a centrale nel servizi di system integrat ion quindi il problema del dialogo fra i vari sistemi CRM, SCM o BPR con ]'ERP aziendale ad esempio» - fa notare Adami. «Un approccio possibilc e comune è quello di identificare un sistema che funga da Master Data Manager della anagrafica clienti, con il quale gli altri sistemi vanno sincronizzati. Lo scambio dei dati fra il sistema M DM e gli altri sistemi a questo punto può essere definito al costo di rispettare gli standard di tutti i sistemi coinvolti. Non essendo disponibile uno standard universalmente riconosciuto per l'interscambio dei dati anagrafici, è possibile definirne uno che a sua volta sia disponibile come servizio SO:\, e che possa essere invocato da tutti i sistemi simultaneamente. Un tale sistema definisce le caratterist iche qualitative di un dato anagrafico accettahile e le propaga a tutti i sistemi coinvolti. Questa è la natura delle soluzioni per la qualità (lei dato via weh services di Geolab che consentono di gestire i dati anagrafici su sistemi distribuiti eon efficienza e che ha già una notevole Giovanni (rida executive ilcccu1t ~ di Informatioo Builders Italia diffusione - tra gli altri - nei settori delle milities, della logistica e del commercio elettrollìco». Secondo LuiSa Ferrari, prcsales manager dci G ruppo Formula (www. formula.it), l'esigenza di standard è sempre più riconosciuta ma non è detto che tali standard esi- stano o siano applicati. «Garantire un passaggio "Iive" di informazioni tra applicazioni diverse, automatizzando le codifiche, significa oltrepassare rischiose e lunghe procedure manuali» - spiega Luisa Ferrari. «A questo proposito, alcuni tra i principali e più avanzati strumenti di integrazione sono i web services che in Sage ERP X3 sono nativi e configurabili su tutti gli oggetti gestionali, costituendo un vantaggio tecnologico e operativo immediato. Se ci si avvale di tecnologie d'avanguardia aperte e configurabili, il vantaggio riscontrato è immediato. Se pensiamo all'ambito dell'automotive, il tema dei portali e dello scambio di informazioni in logica EDI è ormai fondamentale. Altri esempi possono essere portati nell'ambito della progettazione tecnica. Grazie ai web services di Sage ERP X3, clienti quali Mayekawa (impianti per refrigerazione e compressione di gas) e Modulblok (scaffalature e logistica di magazzino) hanno potuto rivedere e semplificare i loro processi, ricavando efficienza soprattutto con l'interfacciamento bidirezionale tramite sistemi CAD, PLM e POM». I PROBLEMI NON MANCANO G iovanni C rida, executive account manager di Inform ation BuiIders Italia (www.informationbuilders.it) focalizza l'attenzione su una problematica specifica. «li problema è che i bus di servizio ESB al cuore del rollout SOA, SOllO orientati più verso la gestione c la ri-cre;lzione dei processi di business che allo spo- 80 DM maggio 2014

sta mento di file tra sistemi diversi. Secondo Gartner, gli E5B non sono in grado di gestire in modo adeguato file di grandi dimensioni. Le aziende sono quindi costrette a mantenere un ambiente "managcd. file transfer" separato dal nucleo ESE. Le soluzioni iway di lnformation Suilders sono stare disegnate per mantenere il controllo centrale attraverso un proprio "managed file transfer" basato su Java: grazie a iway, il trasferimento dei file è gestito attr.lverso una nuova serie di estensioni del Service M:mager Enterprise Edition. La soluzione iway è scalabile, affidabile e in grado di estrarre e gestire OB e applicazioni di diversa natura, con oltre 300 ndaptm e prt-packngtd crm/{k' nrnti sviluppati da lnformation Builders in 40 anni di attività, che permettono di supportare i principali fornitori: IBM, Oracle, MSFT, Siebel, SAP, Teradata,)OE, Saldorce, Ariba e molti altri. L'architettura eventdriven e web-oriented consente di creare e gestire i servizi con interfaccc web e proce~ dure di immissione dati in modo interattivo. In sintesi, iway trasforma i dati in un formato comune e lo carica automaticamente in un data warehouse. LatO business, il consolidamento di una infrastruttura SOA consente inoltre di migliorare le funzionalità del CRM e dei sistemi a esso correlati, agevolando il decisioll making». Ma anche la gestione dell'esistente spesso costituisce un problema, come sottolinea Pier Luigi Montanaro, presidente di Keen Consulting (www.keenconsulting.it). ""Le al.iende nel corso degli anni hanno adottato soluzioni verticali "Best in Class n per cui il loro sistema informativo non rappresenta un'architettul1l "Best-of~Bret:d" perché le singole applicazioni non sono integrate dal punto di vista procedurale, ma esclusivamente "scambiano dati". Keen Consulting ha adottato ulla soluzione bas:ltj sul softwa- Pier Luigi Montanaro ""'""" Cristina Samacchiaro """ """"" """ '""""'" li OOSYP lta5a La strada del rinnovamento: superare l'erp monolitico per trovare la propria road map funzionale re Infor TON che permette - da una parte - di mappare per intero i processi aziendali e dall'altra - di abilitare la comunicazione fra le differenti applicazioni presenti in azienda con logiche e tecnologie standard, garantendo così una reale integrazione, superando il Limite dei web services che necessitano obbligatoriamente di profonde competenze tecnico-applicative». Secondo Cristina Samacch.iaro, generai manager di ORSYP Italia (www.orsyp. it) l'integrazione di ambienti, piattaforme e applicazioni è sempre più essenziale per il business di oggi....la Worldoad Automacion, evoluzione del ;ob scheduling. orchestra i flussi di dati aziendali e le elaborazioni in ottica cross-platform e cross-application, integrando tra loro sistemi diversi per fornire al management informazioni precise e tempestive provenicnti da fonti come ERP, CRM, BI e altro. Le elaborazioni vengono automatizzate, annullando vinu ~ lm cnte gli interventi manuali. Il passaggio di dati tl"'j applica7ioni diverse e l'integrazione dci processi è fueilitata grazie ai web scrvices, che consentono di tstrapolarl' dati da una piattaforma e trasferirli su un'altra, o di comunicare con sistemi di terze parti. È poi possibile integrare i processi che scambiano dati tra applicativi back-end come l'erp e sistemi frontend come il CRM, di norma gestiti da fornitori differenti. L'automazione crea valore per il business quando si integrano i sistemi ERP con altre applicazioni, mantenendo un unico punto di controllo su tutto il sistema. Ciò significa avere più infonnazioni in poco temlx>. migliorare le performance e rispondere velocemente al mercato. La soluzione di Orsyp, Dollar Univcrse, soddisfu i requisiti degli ambienti elaborativi attuali. Offre una vista unica dei processi di business, è cloud-ready e adatta a big data e mobility. Il 5Oft-ware gestisce l'automazione e l'integrazione dei processi di business non solo batch, ma near rcal-rime grazie ai web scrvices». UN ESEMPIO CONCRETO Paola Pomi, direttore generale di Sinfo ODe (www.sinfo-one.it) racconta l'esperienza dell'nienda che dirige. «li primo sistema che abbiamo integrato con i nostri ERP (sia il nostro ERP proprietario Si Fides, sia OracleJO Edwards Enterprise One) è stato la nostra soluzione di Sa Ics Force Automation "Si In". L'utilizzo dei web services ci ha permesso di non dover replicare le logiche del gestionale sui sistemi esterni, avendo quindi la certezza dell'univocità delle informa7.ioni. Senza web services avremmo, ad esempio, dovuto replicare il calcolo delle disponihilità. e dei prcz7j, l'interrogazione dei listini e degli sconti, rischiando di implementare sui sistemi esterni delle logiche non perfettamente coerenti con quelle presenti nell'eri>. Nel tcmpo, :lbbi:lmo reso disponibili su app diverse funzioni, in q\lcsto 111odo gli utenti pos- 82 DM mii99ìo 2014

sono imcragirc, tramite device mobile, su alcuni step di processi predisposti sull'erp quali approvazione di richieste di acquisto, inserimento dichiarazione di avvenuto intervento di manutenzione (anche geolocalizzato), interrogazione disponibilità di magazzino"', Secondo Cristiano Barabanti, IT serviccs manager di TooIsGroup ltaly (www.toolsgroup.it) molta strada si è fatta nella definizione di formati standard per lo scambio dati tra sistemi. «XML come formato aperto e formati proprietari diventati standard de facto (idoe e Office nei loro ambiti) hanno aiutato molto j'imerscambio dei dati tra applicazioni. Rimane aperto - e probabilmente lo rimarrà per sempre - il passaggio di dati custom tra applicazioni differenti, per il quale è necessaria la scrittura di estrattori e processori di file. Nella progettazione di applicazioni, le software house come la nostra devono approntare delle routine di import faci lmente personalizzabili e molto flessibili per ridurre l'impatto sul cliente in Case di implementazione del progetto,... Qualcuno come Angelo C ian, responsabile soluzion i gestionali SaaS di Zucehetti (www. zucchetti.it) appare meno fiducioso; ""Non ci sono standard validi per tutto il mercato ed è particolarmente complesso gestire il passaggio di dati da applicazioni client-server ad applicazioni cloud. Anche Zucchetti, che ha diversi gcstionali/erp in portafoglio, ha dovuto attrezzarsi per supportare i clienti che volevano passare al software as a service. Per questo motivo è nata "Infinity cloud solutions", una piattaforma che consente, mediante i web services, di far dialogare anche le soluzioni client-server con le soluzioni doud, Per agevolare le operazioni di migrauone dei dati SOIlO spesso utilizzati anche strumenti ETL, sempre sviluppati internamente da noi, che consentono di individuare le informazioni da tstrapolare, di estrarle, di tras(onllarle e di caricarle nel nuovo applil.."3tivo,... Cristiano Barabanti IT servtes rn.njge!f di TOCJIsGf'O.4l ttaiy AngeIoOan """"""'* gesl'ooai """"" Saas ci ZlXChetli Consolidare l'infrastruttura SOA per migliorare le funzionalità CRM e il decision making LA MIGRAZIONE DEI DATI UN PROBLEMA NON SOLO TECNICO La migrazione dei propri dati storici verso il doud può essere realizzata attraverso uno scambio informativo massivo basato sui protocolli standard già citati, se essi sono supportati dell'applicazione sorgente oppure - in caso contrario - con tecniche di recupero basate sull'accesso alle basi dati che li contengono o ad aree in cui essi siano stati esportari sulla base di un tracciato concordato, come ci ricorda Flavio Radice di CST. «L'attività di migrazione vienc gestita con un processo incrementale che inizia con la copia dei dati più "datati", quindi non più movimentati, per arrivare man mano a quelli più re centi, costituendo così la nuova base dati in cloud mentre l'operativid prosegue sell7;a interruzione sull'ambiente localc fino al monlento del trasfcrimento dell'ultima tranche di dati, quella più recente. WebRainbow PLA'TFORM realizza la migrazione attraverso la sua componente ETL (Export Transform anel Load) che permette, durante questa operazione, anche la riorganizzazione dei dati oggetto migrati,... Secondo Cosimo De Maria di Di.Tech, il tema rilevante non è la migrazione fisica delle informazioni da un sistema legacy locale a un'applicazione nuova, sia essa in locale o in doud, perché la localizzazione dei dati non è una fattore così rilevante dal punto di vista tecnico. «La massima attenzione va posta sul piano contranua ie e organizzativo, sui quali le aziende spesso sono impreparate. Non ci si deve occupare solo delle performance e della continuità di se rvizio offerte dal doud, ma è importante chiedere, sapere e indicare sul contrauo dove risiedono i dati, come si potranno esportare in futuro, con quali tcmpi e costi,... LE DIFFICOLTÀ DELLA MIGRAZIONE A mettere il dito sulla piaga è Pier Luigi Montanaro, presidente di Keen Cansulting;.. Per le PMI, il cloud rappresenta un'opportunità di svi ncolarsi dalle "pesanti" logiche per l'approvvigionamento e la gestione dell'hardware, ma non sempre le applicazioni esistenti in azienda sono cloud-enabled e dunque il problema della migrazione verso tale architettura esiste. Il passaggio al cloud può avvalersi di best-practice, ma l'approccio deve essere pragmatico, valutando le singole situnioni e gestendole di conseguenza». Per Cristiano Barabanti di ToolsGroup, dcfinire un percorso di alimentazione dci propri dati da un ambiente locale a un nuovo sistema, sia anch'esso locale o domi, richiede u na riflessione sulla quantità dei dati da trasferire c sulla sicu rezza della modalità di trasferimento. «Tuttavia questi problemi sono meramcnte tecnici e risolvibili con una buona organizz'lzione e competenze, il vero punto nodale nella migrazione verso un nuovo sistema è la pulizia del dato di partenza,... DM 84 DM milggio2014

www.datamanager.it maggio 2014...--,...,