L ingresso principale sul Lungotevere delle Navi dove si trovano le ancore delle due corazzate austriache della prima guerra mondiale: Viribus Unitis e Tegetthoff. Il 16 settembre è stata inaugurata a Roma la mostra organizzata dalla Marina Militare per le celebrazioni degli 80 anni di Palazzo Marina. All iniziativa hanno collaborato l Istituto Luce, l Associazione Nazionale Marinai d'italia (A.N.M.I.)e la Fincantieri. Lungo il percorso espositivo si ripercorre la storia della Marina italiana attraverso immagini d epoca, modelli navali, cimeli e contributi multimediali. Si evidenzia così l evoluzione dei mezzi bellici, la partecipazione a missioni scientifiche, ad operazioni internazionanli, a competizioni sportive e a vari atti di valore entrati ormai nel patrimonio di valori del popolo italiano. L ingresso principale sul Lungotevere delle Navi dove si trovano le ancore delle due corazzate austriache della prima guerra mondiale: Viribus Unitis e Tegetthoff.
Percorso della mostra
Il primo sottomarino italiano può essere considerato il Delfino, progettato dall'ing. Giacinto Pullino, Ispettore del Genio Navale nell'arsenale di La Spezia nel 1890. Era lungo c.a 23 il Delfino dislocava in emersione 98 tonnellate. La propulsione era fornita da un motore elettrico della potenza di 65 cavalli Fu tra i primi sommergibili a imbarcare una bussola giroscopica e il periscopio metri e largo 3 Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1939 e il 1945, sommergibili tedeschi e italiani cercarono strenuamemente di interrompere nell Oceano Atlantico le vie di comunicazione marittima utilizzate dagli Alleati per rifornire i vari fronti europei. Dei 32 sommergibili italiani operanti in Atlantico, 16 andarono perduti, 5 dei quali senza lasciare alcuna traccia di sé.
Il salvataggio dell esercito Serbo nella prima guerra mondiale Nel corso della prima guerra mondiale il Governo italiano dapprima sostenne l esercito serbo con viveri e munizioni trasportate dalla marina militare, poi addirittura l esodo dell esercito serbo stesso - sconfitto dalle forze austro-ungariche - e da un grande numero di profughi, come ricorda un apposita targa commemorativa posta nella città di Brindisi: "Dal dicembre 1915 al febbraio 1916 - le navi d'italia - con cinquecento ottantaquattro crociere protessero l'esodo dell'esercito serbo e, con duecento due viaggi trassero in salvo centoquindicimila dei centosettantacinque mila profughi che dall'opposta sponda tendevano la mano". I MUSEI DELLA MARINA MILITARE Museo tecnico navale (SP) Il Museo Tecnico Navale di La Spezia - istituito nel 1925 - si può considerare uno dei più grandi e forniti musei navali d'europa. E stato voluto dalla Marina Militare allo scopo di "mantenere vivo nel popolo italiano il culto e le tradizioni della marineria in genere e della Marina Militare in particolare"... documentando "altresi' l'evoluzione tecnica delle costruzioni delle navi, delle armi e mezzi impiegati nelle attivita' e nella guerra marittima". Il museo ospita migliaia di reperti unici fra cui modelli di navi e velieri, reliquie, e persino la stazione
ricevente/trasmittente usata nel 1897, proprio a La Spezia, da Guglielmo Marconi. Inltre il museo conserva - completamente a disposizione del pubblico - varie collezioni, tra cui oltre 150 modelli di navi ed imbarcazioni, circa 2500 medaglie, 1500 nastri per berretti da marinaio, circa 6500 cimeli e 2000 documenti, oltre 5500 volumi tecnici e storici. Il Museo Storico Navale (VE) Il museo storico navale di Venezia - il più importante nel suo genere in Italia - documenta d un lato la storia dell Arsenale della Repubblica veneta, dall altro lato quella, più breve, della Marina militare italiana. Dal primo punto di vista è particolarmente nteressante - per la rarità e l'importanza storica - la raccolta di diciotto plastici realizzati tra il XVI e XVII secolo in legno (o legno, cartapesta e gesso) di antiche fortezze veneziane dell' Adriatico e dell'egeo. Si possono ammirare, poi, alcuni modelli di grande valore storico: una impressionante ricostruzione di una trireme, tipo di galea da guerra in uso fino a metà del XVI secolo, con i rematori al loro posto di lavoro e di sofferenza; una "galeazza ", galea di grandi dimensioni e di nuova concezione, che fu la protagonista della vittoria sui Turchi a Lepanto (1571), e il famoso Bucintoro, la nave da cerimonia usata dal doge nel giorno dell' Ascensione per lo "sposalizio del mare", Per quanto riguarda la Marina militare italiana modelli, dipinti e cimeli illustrano alcune fasi del percorso storico.
Di grande interesse anche il "Padiglione delle navi", dove, in un'area di duemila metri quadri, sono esposti alcuni esemplari (veri, non modelli) di imbarcazioni tipi che veneziane, antiche gondole da cerimonia, barche lagunari da lavoro; e poi imbarcazioni militari, per esempio una delle poche motosiluranti rimaste alla nostra Marina dopo la Seconda guerra mondiale, e barche da corsa come il famoso racer degli anni Trenta " Asso" (scafo Baglietto, motore Isotta Fraschini, pilota Cattaneo).
Il museo Progetti di musealizzazione della marina militare a Taranto Nella città di Taranto, storicamente sempre legata alle vicende della marineria è prevista la realizzazione di vari progetti riguardanti la storia della marina militare legata alla città di Taranto allo scopo, tra l altro, di sviluppare presso le nuove generazioni il senso di identità culturale e di appartenenza alle tradizioni del nostro Paese, Tra questi vanno menzionati: - la valorizzazione storico-turistica del castello aragonese di Taranto - la musealizzazione dell incrociatore lanciamissili Vittorio Veneto trasformato in nave-museo
La trasformazione dell ex Stazione delle Torpediniere, in Polo Museale del mare La musealizzazione del sommergibile dismesso Di Cossato Il recupero di preesistenti strutture per la costruzione di un Museo dell Arsenale e della Marina militare