Corte dei Conti Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale Regionale per il Friuli Venezia Giulia Trieste



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Corte dei Conti Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale Regionale per il Friuli Venezia Giulia Trieste REQUISITORIA DEL PROCURATORE REGIONALE DOTT. MAURIZIO ZAPPATORI NEL GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2013 Trieste 15 luglio 2014

La parifica costituisce l atto finale della gestione finanziaria annuale della Regione, che presenta i risultati dell esercizio conclusosi, sui quali la Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti instaura un giudizio cosiddetto di parificazione, in cui interviene il Procuratore Regionale. La formalità del giudizio consente inoltre l informazione all opinione pubblica sulla situazione dei conti regionali, evidenziando eventuali criticità. Le risultanze del rendiconto del 2013 mostrano un avanzo finanziario complessivo di circa 849 milioni di euro, leggermente superiore all avanzo complessivo del 2012, che era di circa 828 milioni di euro, ma nettamente inferiore all avanzo complessivo dell esercizio 2011, che era di circa 1.196,5 milioni di euro. Si rileva che l avanzo finanziario complessivo deriva esclusivamente dalla gestione di competenza, che presenta un avanzo di circa 926 milioni di euro, mentre la gestione dei residui presenta un disavanzo di circa -77 milioni di euro. Negli anni precedenti l avanzo finanziario complessivo derivava da entrambe le gestioni. Infatti nel 2012 l avanzo complessivo di circa 828 milioni derivava per 590 milioni dalla gestione di competenza e per 238 milioni dalla gestione dei residui. L attuale avanzo finanziario di competenza è dovuto in parte a maggiori entrate ed in parte a minori spese. Al 31 dicembre 2013 i debiti di finanziamento ammontano a circa 781 milioni di euro (di cui 694,5 milioni a carico della Regione e 86,5 milioni a carico dello Stato), inferiori ai debiti di finanziamento del 2012, che ammontavano a circa 942 milioni di euro (di cui 832 milioni a carico della Regione e 110 milioni a carico dello Stato). Il debito di 694,5 milioni a carico della Regione è costituito soltanto da emissioni obbligazionarie, essendo venuto meno dal 2013 1

l indebitamento da mutui. In particolare i debiti di finanziamento a carico della Regione, che negli anni precedenti fino al 2007 erano costantemente aumentati (da 706 milioni di euro nel 2002 a 1.657 milioni di euro nel 2007), hanno registrato negli ultimi anni una flessione (da 1.515 milioni di euro nel 2008 a 694,5 milioni di euro nel 2013). Il rapporto tra debito a carico della Regione e il PIL regionale nel 2013 è stato del 2,13 % in costante diminuzione negli ultimi anni (4,18% nel 2009, 3,62% nel 2010, 3,07% nel 2011, 2,57% nel 2012). I debiti assunti comportano ovviamente la necessità di restituire annualmente una quota più gli interessi e quindi di far fronte agli oneri di ammortamento. Nel 2013 è stata sostenuta una spesa di circa 155 milioni di euro per il pagamento degli oneri di ammortamento relativi ai debiti a carico della Regione. Tale spesa è stata inferiore a quella del 2012 (215 milioni di euro). L incidenza percentuale sul bilancio degli oneri di ammortamento in rapporto alle entrate tributarie è stata nel 2013 del 3,39%, in diminuzione rispetto al dato del 2012 (5,21%) a seguito della citata diminuzione degli oneri di ammortamento e di aumentate entrate tributarie (da 4.127 milioni di euro nel 2012 a 4.569 milioni di euro nel 2013). Agli oneri di ammortamento del debito vanno aggiunti gli oneri di ammortamento da operazioni di finanza derivata e in particolare dai quattro contratti stipulati tra il 2001 e il 2003 e scaduti nel 2013 con una perdita effettiva nell ultimo anno per la Regione di circa 3,4 milioni di euro. In conseguenza della perdita dei derivati, gli oneri complessivi di 2

ammortamento (oneri di ammortamento da debito + oneri di ammortamento da operazioni di finanza derivata) ammontano nel 2013 a circa 158 milioni di euro. Non possiamo esimerci dall evidenziare che le predette operazioni di finanza derivata hanno comportato quasi ogni anno delle perdite sostanziali. Dalla data d inizio dei contratti a quella della loro scadenza nel 2013 la perdita complessiva per la Regione, per tutto il periodo considerato, ammonta a circa 27,5 milioni di euro. Possiamo quindi affermare, alla luce dei risultati gravemente negativi conseguiti, che le operazioni di finanza derivata intraprese tra il 2001 e il 2003 si sono rivelate non in linea con i principi di buona amministrazione e controproducenti rispetto ai risultati perseguiti. Il forte contenuto di rischio presente in questo tipo di strumenti finanziari avrebbe dovuto sconsigliarne l utilizzo nella gestione finanziaria regionale. Deve essere evidenziato che la Regione si fa carico di obbligazioni di garanzia, assumendo la responsabilità di garante del regolare adempimento di determinate obbligazioni di soggetti privati e pubblici. Tale funzione di garante di obbligazioni di terzi trova fondamento in una numerosa serie di singole disposizioni legislative regionali, che prevedono la prestazione di fideiussione da parte della Regione a favore di soggetti pubblici e privati, a fronte prevalentemente di operazioni di mutuo e, in qualche caso, di anticipazioni finanziarie da parte di istituti di credito. La crisi economica che sta attraversando l Italia impone la necessità di assicurare una sufficiente copertura finanziaria alle obbligazioni di garanzia assunte dalla Regione. 3

Appare importante mantenere un congruo rapporto tra l ammontare del debito garantito e gli importi a tal fine accantonati sugli specifici capitoli del bilancio. Alla data del 31 dicembre 2013 l importo complessivamente garantito dalla Regione ammonta a circa 421,5 milioni di euro. I soggetti maggiormente garantiti a tale data sono: Autorità portuale di Trieste con 31 operazioni per un importo di debito residuo di circa 47 milioni di euro; Mediocredito FVG S.p.A. con 84 operazioni per un importo di debito residuo di circa 44,6 milioni di euro; FVG Strade S.p.A. con 1 operazione per un importo di debito residuo di circa 33 milioni di euro; Università degli Studi di Trieste con 9 operazioni per un importo di debito residuo di circa 22,5 milioni di euro; Fondazione Teatro Verdi di Trieste con 2 operazioni per un importo di debito residuo di circa 19 milioni di euro; Consorzio sviluppo industriale Aussa Corno con 13 operazioni per un importo di debito residuo di circa 18,3 milioni di euro; Università degli Studi di Udine con 8 operazioni per un importo di debito residuo di circa 16,5 milioni di euro; Consorzio sviluppo industriale Monfalcone con 9 operazioni per un importo di debito residuo di circa 15,8 milioni di euro. Le risultanze del rendiconto 2013 attestano l esistenza di stanziamenti complessivi di circa 114 milioni di euro, corrispondenti al 27,06 % del debito garantito. Tali stanziamenti rappresentano un prudenziale e doveroso accantonamento di risorse per il rischio di escussione delle garanzie. Il rischio escussione è ovviamente legato alla capacità dei soggetti garantiti di far fronte alle obbligazioni stipulate con gli istituti finanziatori. 4

L attuale crisi economica può rendere difficile a molti soggetti il rispetto degli impegni assunti con conseguenti azioni di escussione nei confronti della Regione. Purtroppo dopo un lungo e consolidato periodo pluriennale caratterizzato dall assenza di escussioni, a partire dal 2012 se ne sono verificate alcune. Nel 2012 sono state escusse 2 garanzie per un importo complessivo di circa 62mila euro. Nel 2013 sono state escusse 6 ulteriori garanzie per un importo complessivo di circa 546mila euro. L onere complessivo a carico della Regione ammonta per il biennio 2012-2013 a circa 608mila euro. Le escussioni, avendo raggiunto valori non trascurabili, devono essere oggetto di un attento monitoraggio. Questo nuovo fenomeno, a prescindere delle doverose misure che il fidejussore escusso è chiamato a intraprendere nei confronti dei debitori inadempienti, va inquadrato nel più ampio contesto dell intervento regionale a sostegno del sistema economico del Friuli Venezia Giulia, che potrebbe comportare per la Regione oneri ben più rilevanti. La Banca Mediocredito FVG S.p.A. e Friulia S.p.A., società partecipate, le quali di fatto cooperano con la Regione per il rafforzamento dell economia regionale, avvalendosi degli strumenti in loro possesso, a sostegno specie delle medie e piccole imprese, hanno presentato negli ultimi tempi risultati economici purtroppo negativi, che potrebbero ripercuotersi sul bilancio regionale. Deve essere evidenziata la questione particolarmente sensibile delle società partecipate. La sottoscrizione da parte della Regione del capitale sociale delle società partecipate, costituite per lo svolgimento di attività 5

d interesse regionale, presenta dei rischi, sia quelli connessi con l indebitamento finanziario, sia quelli connessi con eventuali ricapitalizzazioni per ripianare perdite di esercizi. Inoltre alcune società partecipate, sulle quali la Regione ha investito denaro pubblico per capitalizzazioni e ricapitalizzazioni, a loro volta, hanno assunto oneri di indebitamento che indirettamente si riflettono sull indebitamento regionale. Il tema delle società partecipate è della massima rilevanza, poiché tramite queste oggi viene gestita una larghissima parte della finanza pubblica. Le società partecipate dalla Regione assorbono risorse, sia per la sottoscrizione delle quote societarie, sia per l erogazione di contributi. In merito alle perdite delle società partecipate la Corte di Cassazione ha negato la competenza della Corte dei Conti a intraprendere azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori delle medesime in considerazione della loro natura giuridica privata. Tuttavia è stato riconosciuto che la Procura Regionale possa perseguire i responsabili dell Amministrazione Pubblica controllante, quando il danno subito dalle società controllate si ripercuota, come nel caso delle ricapitalizzazioni, sul bilancio pubblico. In presenza di un danno arrecato all ente pubblico controllante, a seguito delle perdite della società partecipata, sussiste l obbligo di accertare e perseguire eventuali responsabilità di amministratori e funzionari pubblici, i quali, non vigilando e non intervenendo in tempo, pur in presenza di una cattiva gestione da parte dei vertici della partecipata, hanno concorso a danneggiare le casse pubbliche. Nel 2013 c è stata una riduzione di valore delle partecipazioni della Regione rispetto all esercizio precedente di 56,33 milioni di euro (-7,71%), dovuta prevalentemente a cessioni e conferimenti (30,16 6

milioni) e alle risultanze economiche negative delle partecipate (28,35 milioni). Le diminuzioni per cessioni e conferimenti si riferiscono soprattutto alle operazioni di scissione del capitale sociale di Agemont S.p.A. (15,03 milioni) per la creazione delle società Agemont CIT S.r.l. e Agemont Immobiliare S.r.l., e alle operazioni di adesione al Consorzio Innova FVG e al Consorzio per lo sviluppo di Tolmezzo tramite il conferimento della totalità delle quote di partecipazione detenute nelle società Agemont CIT S.r.l. (8,81 milioni) e Agemont Immobiliare S.r.l. (6,11 milioni). La quota di pertinenza della Regione dei risultati economici conseguiti dalle partecipate corrisponde a un saldo negativo di 26,68 milioni (differenza tra utili di 1,67 milioni e perdite di 28,35 milioni) pari al 3,96% del valore complessivo delle partecipazioni al 31 dicembre 2013. Le perdite per la Regione si riferiscono principalmente alla società Friulia S.p.A. (26,94 milioni), mentre gli utili si riferiscono prevalentemente a FVG strade S.p.A. (1,03 milioni). Va inoltre considerata la situazione di Banca Mediocredito S.p.A., che ha presentato un risultato economico netto dell esercizio 2013 con una perdita di circa 60 milioni di euro e ha quindi avanzato la richiesta di una ricapitalizzazione di 100 milioni di euro, quale requisito minimo per mantenere la propria operatività. La Giunta regionale di recente ha deciso di utilizzare 23 milioni di euro già accantonati in sede legislativa. La legge regionale n. 4 del 26.3.2014 ha autorizzato un aumento di capitale della Finanziaria MC S.p.A. (società attraverso la quale la Regione controlla Banca Mediocredito con una quota maggioritaria di azioni) nel limite massimo di 23 milioni di euro al fine di consentire 7

alla stessa di partecipare all aumento di capitale di Banca Mediocredito. Al momento è all esame del Consiglio Regionale un disegno di legge che mette a disposizione 47 milioni di euro in luogo di quelli già previsti di 23 milioni. La Banca d Italia ha di recente autorizzato il piano di patrimonializzazione presentato da Banca Mediocredito. Non sfugge a nessuno la gravosità degli oneri che la Regione sta assumendo per ripianare le ingenti perdite di una sua società partecipata. Per quanto riguarda gli accordi relativi al rispetto del patto di stabilità, le risultanze contabili dimostrano il rispetto da parte della Regione Friuli Venezia Giulia del patto di stabilità per il 2013, con riferimento sia al tetto di spese finali in termini di competenza eurocompatibile sia al tetto di spese finali in termini di competenza finanziaria. Il bilancio presenta una riduzione delle spese dovuta anche alle restrizioni imposte dalle manovre statali al budget degli impegni e dei pagamenti per il patto di stabilità. Tali restrizioni hanno reso impossibile il mantenimento dei livelli di spesa dell anno precedente. La recente legge regionale 9 agosto 2013, n. 10 ha operato riduzioni anche sulle spese di funzionamento degli organi statutari. In particolare, ha previsto l abolizione dell'istituto dell'assegno vitalizio, la riduzione dell indennità di fine mandato e del trattamento indennitario per i membri della Giunta e del Consiglio Regionale. Sono stati ridotti i trasferimenti a favore dei gruppi consiliari con la contestuale definizione di una disciplina più restrittiva delle tipologie di spese ammissibili e delle modalità di rendicontazione e di 8

controllo sui rendiconti, ora affidato alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Sono state abolite le spese riservate del Presidente della Regione ed è stato azzerato lo stanziamento previsto per le spese riservate del Presidente del Consiglio Regionale. Conclusivamente, va rilevato che le osservazioni critiche sopra formulate riguardano aspetti strutturali, che, pur potendo incidere sull andamento della finanza regionale, non influiscono negativamente ai fini del giudizio di parificazione e non determinano scompensi per gli equilibri di bilancio. Le risultanze finanziarie emerse in istruttoria, infatti, evidenziano un avanzo di competenza, il rispetto degli accordi relativi al patto di stabilità e l osservanza dei principi costituzionali nonché dei limiti di sostenibilità previsti dall ordinamento regionale in materia di indebitamento. Sig. Presidente, a conclusione della presente requisitoria, Le chiedo che la Corte dei Conti Sezione Regionale del Controllo per la Regione Friuli Venezia Giulia, deliberi, nel presente giudizio, la parificazione del rendiconto generale della Regione Friuli Venezia Giulia per l esercizio finanziario 2013. 9