Introduzione Navigazione, Tecnologia navale, Tecnologia d immersione Il peschereccio a vela Maria

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Navigazione Introduzione Navigazione, Tecnologia navale, Tecnologia d immersione Il peschereccio a vela Maria Introduzione Per molto tempo le navi hanno collegato i continenti dal punto di vista sia economico sia culturale. Fino al ventesimo secolo la navigazione è stata il solo mezzo per importare prodotti e ottenere informazioni dai territori d oltremare. Contemporaneamente, però, una nave ha sempre costituito un mondo a sé, isolato nel mare. Figura di polena all inizio dell esposizione sulla Navigazione Qui con l aiuto di foto panoramiche QuickTime potete farvi un idea generale della mostra! La nave che domina la mostra, il peschereccio a vela Maria, mostra questo ambiente di lavoro e di vita. Costruito nel 1880 per essere utilizzato nel mare del Nord, questo vascello segna la fine di un epoca, quella delle navi mercantili a vela. Da allora in avanti prevalsero materiale da costruzione d acciaio e propulsione meccanica, marchi distintivi dell età industriale. Questi sviluppi sono rappresentati dal rimorchiatore a vapore Renzo (1932) in fondo alla sala. Con la terza barca nella mostra, un incrociatore di soccorso della flotta Theodor Il veliero Maria", 1880 Heuss (1960), situata all aperto dietro il museo, sono rappresentati i tre periodi più importanti della navigazione: la vela, il vapore e il motore diesel. Qui, ancora con l aiuto di foto panoramiche QuickTime potete fare un giro nell incrociatore di soccorso! Lo sviluppo delle barche a vela Lo sviluppo delle barche a vela viene spiegato sul lato sinistro della mostra: le cocche, che formavano la flotta della Lega Anseatica, le caravelle, i trealberi, che raggiungevano i quattro angoli del globo e aprirono la via per lo sfruttamento delle risorse naturali, fino ad arrivare ai più recenti grandi velieri come il Preussen (1902). Cocca anseatica, 1380 Istituto di Istruzione Superiore Martino Filetico III C e III D 1

Le navi passeggeri e i traghetti Il prestigio delle nazioni industriali era rappresentato dalle grandi navi passeggeri potenti e lussuose, costruite a cavallo del secolo, il Kaiser Wilhelm II, per esempio, o l Europa, che vinse l ambito premio per la velocità Nastro azzurro. Un profilo in sezione del Kaiser Wilhelm II mostra l interno lussuoso di questa città galleggiante. Un altro profilo in sezione del Titanic, della zona salvataggio, illustra l uso delle paratie oblique, progettate per diminuire il rischio di affondare, che si dimostrarono insufficienti nel caso del Titanic. Quando poi, dopo la seconda guerra mondiale, gli aerei divennero i mezzi primari per il trasporto dei passeggeri oltreoceano, l aumento del traffico stradale creò il bisogno di traghetti in grado di trasportare macchine, come il Silja Europa (1993). Il traghetto "Silja Europa", 1993 Modello del "Kaiser Wilhelm II" Le paratie oblique del "Titanic", Modello Le navi da carico I modelli in mostra illustrano come le navi da carico si siano adattate al particolare carico trasportato, prodotti refrigerati o carico alla rinfusa, quale petrolio, carbone o grano. Dopo il 1960, poi, la tecnologia di trasbordo e i sistemi di container collegarono le spedizioni oltreoceano e la navigazione fluviale al sistema stradale e ferroviario, creando un unica rete di comunicazione. Molto tempo prima dell età industriale, le chiatte e le zattere erano il più importante, se non l unico mezzo di trasporto fluviale. Barche Le barche, che generalmente si sono sviluppate secondo caratteristiche legate alle condizioni locali, sono esposte sul lato destro del pianterreno. Le maestranze dell epoca impiegavano materiali, attrezzi e mezzi stilistici del proprio ambiente e tecniche particolari per costruire piroghe, barche fatte di canne o pelliccia, piroghe a bilanciere oppure gondole decorate. Nella società attuale del tempo libero questi tipi di barche vengono riproposti e un Zattera fatta di giunchi numero crescente di persone ha cominciato a navigare a remi o a vela, opponendosi ancora una volta all azione del vento e delle onde. Istituto di Istruzione Superiore Martino Filetico III C e III D 2

Vita sulla nave Sala macchine, rimorchiatore "Renzo", 1932 osso e navi in bottiglia. Stando sulla scala anteriore che porta verso il piano più basso del peschereccio a vela Maria, si vedono gli ambienti in cui soggiornavano e dormivano i pescatori e il reparto dove il pescato era mantenuto vivo e fresco in acqua di mare. Si può poi dare uno sguardo sul ponte di mezzo delle navi degli emigranti con le quali milioni di persone sono state trasportati nel nuovo mondo. Qui sono in mostra anche lavoretti tipici da marinaio che nascevano nel tempo libero, come oggetti fatti di Tecnica di propulsione e teoria navale Il tema della propulsione comprende motori marini così come dispositivi di propulsione quali ruote a pale ed eliche. Si può vedere tra l altro la macchina a vapore del piroscafo a vapore Bohemia (1853). Altre due macchine a vapore navali sono in mostra nel reparto macchine motrici. Accanto, insieme ad alcuni motori fuoribordo, viene esposta una delle prime barche a motore di Gottfried Daimler (1886). La teoria navale analizza la capacità di galleggiamento, la Barca a motore Daimler, 1886 Costruzione navale stabilità e la resistenza della navi. Tutte queste caratteristiche vengono spiegate e dimostrate in un piccolo canale per prove a rimorchio. Fino al XIX secolo la costruzione navale fu governata dalla tradizione artigianale della costruzione navale in legno. Accanto agli attrezzi tipici di lavorazione del legno e a tipi di costruzione, una serie di modelli Diorama di un cantiere per navi in acciaio esemplari mostra lo sviluppo della costruzione delle navi. In un diorama si può seguire, nei vari stadi del lavoro, il mestiere del carpentiere navale dalla impostazione della chiglia al varo; si può anche confrontare questo diorama con un altro, che rappresenta un cantiere per la costruzione di navi in acciaio di circa 100 anni più tardi. Istituto di Istruzione Superiore Martino Filetico III C e III D 3

Navigazione Scandaglio Bussola magnetica E compito della navigazione cercare e mantenere una rotta sicura ed economica per la nave. Inizialmente la navigazione rimase vicino alle coste in vista dei punti di riferimento sulla costa stessa. Proprio questa vicinanza, però, presentava pericoli. La storia della navigazione è anche la storia dei naufragi. All aperto, mostriamo vari modelli che riguardano il tema del salvataggio a mare, come il Theodor Heuss, l incrociatore. Uno dei primi strumenti di navigazione fu lo scandaglio, usato per misurare la profondità dell acqua. Il solcometro era usato per determinare la velocità relativa della nave rispetto all acqua. I viaggi intorno al mondo resero necessario determinare la posizione di un imbarcazione e fare misurazioni geodetiche ancor più accurate. Sebbene la velocità media della nave non fosse maggiore di quella della normale andatura di un uomo, la rotazione della Terra, la quale arriva alla considerevole velocità di 900 nodi all equatore (1600 km/h), causava enormi problemi quando si usavano strumenti come il sestante per la misurazione angolare e per determinare la latitudine della posizione della nave secondo le costellazioni. Il bisogno di determinare l esatta longitudine portò nel XVIII secolo allo sviluppo di cronometri di precisione. La bussola magnetica è stata in uso dal XIV secolo come indicatore di direzione. Le variazioni del campo magnetico della Terra e i disturbi causati Bussola dalle parti metalliche della nave portarono allo sviluppo delle bussole giroscopica, giroscopiche. Tra una serie di bussole in esposizione, si trova la prima 1908 bussola di questo tipo che fu impiegata da Hermann Anschütz-Kaempfe (1908). I precursori dei moderni metodi di navigazione sono lo scandaglio acustico e gli apparecchi radiotrasmittenti, usati come punti di riferimento a terra artificiali. La tecnologia navale L ultima parte degli oggetti esposti contiene velieri da guerra e la ricostruzione di un ponte da batteria. L armamento della flotta del Kaiser e del Reich fu realizzato all interno di un ampio programma politico e Sommergibile U1, 1906 tecnologico. Molti degli sviluppi della marina militare furono inoltre preparati da iniziative private. Guglielmo Bauer con il suo modello funzionante di un sommergibile (1852) e i primi esperimenti radar di Cristian Hülsmeyer sono buoni esempi di questa tendenza. Il primo sommergibile tedesco, l U1 (1906), è nel museo dal 1921. Volete fare un viaggio attraverso l U1? Allora guardate il nostro video clip. Istituto di Istruzione Superiore Martino Filetico III C e III D 4

Tecnologia di immersione Gli oggetti esposti sulla tecnologia dell immersione mostrano una serie di tute da immersione, tra cui una muta corazzata, con le giunture articolate per profondità fino a 200 m. La batisfera progettata dai fratelli Picard nel 1960 raggiunse la profondità record di 10.916 m. Muta corazzata Batiscafo, 1959 Il peschereccio a vela "Maria": Una nave e la sua storia Il veliero Maria ha lavorato nel Nord della Germania, al largo della cittadina di Finkenwerder, come peschereccio d alto mare per 70 anni prima di trovare il suo ultimo ormeggio nel reparto della Navigazione Marina del Deutsches Museum. La storia di Maria è raccontata in un libro di Jobst Broelmann e Timm Weski (vedi sotto): è una storia che comincia nel 1880, un epoca caratterizzata dalla presenza dei pescherecci a vela, e si estende fino al dopoguerra. Questo record di così lunga durata in mare e il ricordo di episodi della vita sul veliero Maria si possono vedere in una presentazione quanto mai viva della pesca d alto mare al largo di Finkenwerder. Gli avvenimenti a bordo del veliero Maria, due incidenti fatali, danneggiamenti e collisioni, soprattutto se confrontati con le statistiche di incidenti e con gli elenchi di vittime presi da fonti studiate accuratamente, presentano un quadro realistico del lavoro pericoloso dei pescatori e delle loro condizioni di vita. Cantiere di Eckmanns a Finkenwerder, 1930 "Maria" HF 31, motorizzata Istituto di Istruzione Superiore Martino Filetico III C e III D 5

La nave stessa, come oggetto da museo, rivela numerose tracce delle diverse fasi della storia della tecnologia nella navigazione. Inizialmente costruita secondo caratteristiche di una tradizionale nave in legno e attrezzata come veliero, Maria si inchinò ai tempi che cambiavano e agli effetti indotti sul mestiere del pescatore dall industrializzazione. Fu adattata per la pesca e infine equipaggiata con un motore. Fonti scritte insieme a oggetti trovati sulla nave provano che questo periodo non fu caratterizzato da atteggiamenti troppo conservatori; essi rivelano infatti che la difficile situazione economica costrinse i pescatori a cambiare e a adattare costantemente la loro attrezzatura alle novità tecnologiche. L eroica immagine del pescatore, presente in alcuni romanzi, presenta qui un altro aspetto, oltre al confronto con le forze avverse della natura: il continuo adattamento all avanzare delle tecnologie, che in questo caso alla fine portò alla scomparsa del peschereccio a vela. L ultima sezione del libro tratta la trasformazione del più vecchio peschereccio a vela rimasto in un oggetto di museo. "Maria" HF 31 Pesca d alto mare a vela. Di Jobst Broelmann e Timm Weski. 192 pagine con 167 illustrazioni, 35 tabelle, 22 x 27 cm ISBN 3-924183-19-8. Si può fare l ordinazione del libro attraverso il Museum-Shop Traduzione italiana Ringraziamo per aver curato la traduzione italiana del testo le classi: III C e III D dell Istituto d Istruzione Superiore Martino Filetico Indirizzo scientifico di Ferentino (Frosinone), seguite dalla prof.ssa Antonia Pacifici L attività è stata svolta nell anno 2002-03 per il Progetto 100 classi, nel quadro del programma di collaborazione tra il Deutsches Museum e l Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio. Istituto di Istruzione Superiore Martino Filetico III C e III D 6