Applicazione del Green Public Procurement per gli appalti pubblici di recupero edilizio



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REGIONE LAZIO Direzione Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli Applicazione del Green Public Procurement per gli appalti pubblici di recupero edilizio Linee guida Sommario Premessa... 7 1. Obiettivi generali... 9 2. Progettare un recupero edilizio sostenibile... Errore. Il segnalibro non è definito. 3. Scelta dei materiali e delle tecnologie...14 4. Gestione del cantiere bioedile...17 5. Prescrizioni obbligatorie... Errore. Il segnalibro non è definito. Allegato Dichiarazione preliminare di adeguamento alle prescrizioni ambientali" Premessa Applicare il Green Public Procurement (GPP) negli appalti pubblici di recupero edilizio implica richiedere l adozione di un metodo di progettazione e realizzazione degli interventi di manutenzione, ristrutturazione e restauro di manufatti esistenti che, prendendo in considerazione il ciclo di vita dell edificio e dei servizi ad esso connessi, persegue l obiettivo di ridurre gli impatti ambientali legati al costruire ed al costruito, garantendo al tempo stesso la sicurezza nella realizzazione, nell uso, nella manutenzione e nella dismissione di componenti del fabbricato, la salute dei lavoratori e degli utenti, nonché la qualità dell intervento rispetto alle caratteristiche tipologiche, architettoniche, paesaggistiche e storico-culturali del manufatto edilizio e del suo contesto territoriale. Si tratta di principi che possono essere attuati a tutte le attività di recupero edilizio, ma che devono essere contestualizzati e promossi attraverso strumenti e metodiche da applicare in maniera differenziata in base alle differenti tipologie di intervento. Non è stato quindi predisposto un capitolato d appalto standard da adottare per il recupero degli edifici, ma vengono fornite delle linee guida con l indicazione del quadro degli obiettivi generali da perseguire, dei criteri di progettazione e di scelta di materiali e tecnologie, e infine delle modalità sostenibili di gestione del cantiere e delle prescrizioni generali da applicare al momento della redazione del capitolato e più in generale all avvio delle attività di recupero edilizio.

La necessità di tali linee guida è motivata dall esigenza di operare le attività di recupero degli edifici nei termini della sostenibilità ambientale, migliorando la qualità di vita di utenti e lavoratori nel rispetto dei seguenti principi: - la conservazione della biodiversità e la tutela del patrimonio culturale esistente, - la possibilità di rinnovo delle risorse ambientali e l uso di fonti rinnovabili; - la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti; - l equilibrio tra sistemi naturali e sistemi antropici; - la promozione di comportamenti sostenibili da parte di produttori e utenti; - la riduzione degli impatti sulla fauna legata agli edifici. Sulla base di questi principi la stazione appaltante potrà definire i contenuti progettuali e i requisiti prestazionali che un progetto edilizio è tenuto a possedere per definirsi realizzato secondo i criteri della bioedilizia. Le linee guida per l applicazione del Green Public Procurement per gli appalti pubblici di recupero edilizio intendono costituire un riferimento per i tecnici delle stazioni appaltanti, per i progettisti, per i direttori dei lavori e i responsabili della sicurezza nella valutazione della qualità ambientale degli interventi edilizi volti al recupero e al riuso di manufatti esistenti. Le presenti linee guida hanno dunque il carattere di direttive di tipo prestazionale e potranno consentire di determinare in via generale la rispondenza degli interventi di recupero edilizio ai criteri della bioedilizia, ma soprattutto di attivare la gestione di cantieri bioedili sulla base dei criteri del GPP. La formulazione delle presenti linee guida e l'individuazione dei requisiti di sostenibilità si basano su dieci regole fondamentali della bioedilizia, sulla base dei contenuti espressi nel Protocollo ITACA, approvato nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 15 gennaio 2004, che rappresenta il documento per la valutazione della qualità energetica ambientale di un edificio ufficialmente adottato per la valutazione della edilizia sostenibile da parte delle Regioni Italiane, che sono in linea con gli obiettivi generali degli Acquisti pubblici Verdi richiamati anche nelle DGR n.321/2006 e nella DGR n.311/2007 della Regione Lazio: - ricercare uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio, dell ambiente urbano e dell intervento edilizio; - tutelare l identità storica delle città e dei borghi rurali e favorire il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici; - contribuire, con azioni e misure, al risparmio energetico e all utilizzo di fonti rinnovabili; - costruire in modo sicuro e salubre; - ricercare e applicare tecnologie edilizie sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale; - utilizzare materiali di qualità certificata eco-compatibile; - progettare soluzioni differenziate per rispondere alle diverse richieste di qualità dell abitare; - garantire gli aspetti di safety e security dell edificio; - applicare la domotica per lo sviluppo di una nuova qualità dell abitare; - promuovere la formazione professionale, la progettazione partecipata e l assunzione di scelte consapevoli nell attività edilizia. Oltre al Protocollo Itaca si è tenuto conto delle Linee guida per la conservazione dei pipistrelli, la tutela dei beni architettonici e la loro valorizzazione: un protocollo interministeriale per la gestione dei chirotteri nel patrimonio storico-monumentale in Italia frutto della collaborazione tra Ministero dell Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell Università degli Studi dell Insubria e del Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri. Sulla base dei suddetti criteri, di seguito sono formulate:

le indicazioni di carattere generale che devono servire da guida per l affidamento della progettazione, la scelta di materiali e tecnologie e la realizzazione dei lavori di cantiere per il recupero edilizio; un elenco di prescrizioni di tipo operativo che possono essere trasformate da parte della stazione appaltante in requisiti specifici nell ambito di un eventuale capitolato o nell adozione di un regolamento ad hoc, da parte dell appaltatore in impegni vincolanti per l attivazione del cantiere secondo principi di sostenibilità. una Dichiarazione preliminare di adeguamento alle prescrizioni ambientali da far sottoscrivere alle ditte concorrenti in sede di offerta. 1. Obiettivi generali L edilizia è uno dei settori che consuma le maggiori quantità di energia e di risorse naturali non rinnovabili. In particolare la produzione e la lavorazione dei materiali da costruzione hanno un forte impatto ambientale perché consumano grandi quantità d acqua e di energia e producono significative quantità di rifiuti (oltre gli inerti prodotti con le demolizioni). La produzione di alcuni materiali da costruzione, inoltre comporta, oltre al consumo di quantitativi considerevoli di combustibili fossili e le relative emissioni di gas climalteranti, anche l emissione di metalli pesanti e di altre sostanze tossiche. L emissione di tali sostanze tossiche può continuare anche una volta che il materiale è stato posato in opera e si possono verificare, soprattutto in ambienti non sufficientemente aerati, sindromi di malessere che vengono definite come vere e proprie sindromi abitative. L impatto ambientale di un edificio dunque continua anche dopo che ne è stata terminata la sua costruzione, ed è per questa ragione che occorre valutare complessivamente e in maniera integrata il processo che va dalla produzione dei materiali all uso finale del manufatto edilizio. Sulla base di tali premesse, la stazione appaltante deve ideare, progettare ed eseguire interventi di recupero edilizio che non devono causare sprechi di risorse non rinnovabili e che non esercitino effetti negativi sull'ambiente e sulla salute degli abitanti, ricercando uno sviluppo armonioso e sostenibile rispetto ai valori e all identità culturale e ambientale dei luoghi. Questa strategia deve essere declinata nei seguenti obiettivi generali che la stazione appaltante deve perseguire: la tutela e la valorizzazione delle caratteristiche storico-architettoniche del manufatto edilizio oggetto di intervento e del relativo contesto ambientale e paesaggistico, quali fattori di identità dei luoghi che occorre valorizzare con interventi in grado di rispettare la cultura architettonica locale e l uso dei materiali e delle tecniche costruttive tradizionali; il raggiungimento del benessere termoigrometrico e di livelli ottimali di comfort visivo e acustico della persona, quale requisito chiave a cui deve rispondere una casa ecologica che deve favorire il benessere e la salubrità della persona e minimizzare tutti i fattori potenziali di disconfort e di danno ambientale indoor e outdoor, a partire da quelli causati dai materiali non ecologici, dagli impianti tecnologici inadeguati e dalla scarsa attenzione progettuale ai criteri della bioedilizia; il contenimento dai carichi inquinanti derivanti dalle emissioni in ambiente indoor e nell atmosfera, sul suolo e sulle acque, quale fattore chiave che deve essere controllato attraverso una strategia rivolta ad individuare soluzioni integrate di risparmio nell uso delle risorse non rinnovabili e di ricorso alle fonti rinnovabili, all efficienza delle tecnologie utilizzate e alla minimizzazione degli impatti sull ambiente; La tutela della fauna che utilizza gli edifici, con particolare attenzione ai chirotteri, quale fattore chiave per la conservazione delle specie di Chirotteri e alcune specie di Uccelli che utilizzano stabilmente o temporaneamente, nell ambito dei propri cicli biologici, costruzioni antropiche.

Questi criteri di intervento devono essere perseguiti nelle tre fasi fondamentali che costituiscono l attività di recupero e manutenzione, ovvero: A) il progetto di recupero edilizio sulla base dei principi della bioedilizia; B) la scelta dei materiali e delle tecnologie; C) la gestione del cantiere bioedile. Perseguire l obiettivo di una valutazione integrata del processo edilizio nelle fasi di progettazione, scelta dei materiali e tecnologie, e di gestione del cantiere bioedile costituisce un impegno per la stazione appaltante piuttosto complesso, anche alla luce delle normativa vigente che non impone obblighi di applicazione della bioarchitettura nella progettazione e del GPP negli appalti di lavori pubblici. Un importante punto di riferimento può derivare dalla cosiddetta Valutazione del Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA), una analisi sistematica che valuta i flussi di materia ed energia durante tutta la vita di un prodotto, dall estrazione delle materie prime, alla produzione, all utilizzo, fino all eliminazione del prodotto stesso una volta diventato rifiuto. L obiettivo generale di una LCA, quindi, è valutare gli impatti ambientali associati alle varie fasi del ciclo di vita di un prodotto. In particolare, l LCA può essere utilizzata per stimare l impatto ambientale complessivo di un prodotto, per confrontare due prodotti simili dal punto di vista dell impatto ambientale già nella fase di progettazione e scelta dei materiali da costruzione. Operando dunque con i criteri di valutazione della LCA si potrà disporre di un valore della qualità ecologica dell intervento di recupero edilizio e di un parametro misurabile aggiuntivo in grado di supportare la stazione appaltante nel raggiungimento degli obiettivi ambientali sopra richiamati. 2. Progettare un recupero edilizio sostenibile L eco-progettazione costituisce un processo complesso che viene articolato sulla base delle necessità ambientali generali emerse prima in fase di programmazione e poi di formulazione tecnica dell intervento di recupero secondo le tecniche della bioedilizia: da quelle urbanistiche e ambientali, architettoniche, strutturali, impiantistiche ed energetico-ambientali a quelle legate alla gestione e alla sicurezza del cantiere bioedile fino al riciclaggio dei materiali e/o allo smaltimento finale di quelli non riutilizzabili. La progettazione e la realizzazione di interventi di recupero edilizio devono essere orientate a minimizzare gli impatti su tutte le componenti ambientali: aria, acqua, suolo, risorse energetiche e naturali, biodiversità. A tal fine in fase di progettazione dovranno essere adottate tecniche e soluzioni ecologiche, anche innovative, e attuati interventi di mitigazione e compensazione degli impatti. Gli elaborati progettuali dovranno contenere informazioni puntuali sui possibili indicatori di controllo del processo edilizio e sugli strumenti utili per rendere tali indicatori di controllo leggibili ed efficaci soprattutto in termini di definizione dei requisiti prestazionali e delle performance ambientali dell edificio stesso. L avvio di un processo di eco-progettazione di un recupero parte dalla scelta del sito e del manufatto oggetto di intervento, che deve essere idoneo a svolgere le funzioni previste di riuso edilizio. L analisi del sito, compiuta nella fase che precede la progettazione, dovrà essere redatta sulla base di una checklist che riporti le disposizioni normative e prescrittive degli strumenti di pianificazione, le caratteristiche ecologiche e ambientali dell area di intervento, il valore paesistico e storico del territorio e in particolare le caratteristiche tipologiche e architettoniche locali, la destinazione d uso del suolo, i dati climatici, le caratteristiche geofisiche, l accessibilità dell area rispetto ai collegamenti alle reti di trasporto

e ai servizi pubblici principali della zona e alle infrastrutture presenti, le possibili fonti di inquinamento che minacciano il sito (acqua, aria, suolo, rumore, campi elettromagnetici, radiazioni). Particolare rilievo assume la caratterizzazione degli agenti fisici caratteristici del sito (clima igrotermico e precipitazioni, disponibilità di risorse rinnovabili, disponibilità di luce naturale, clima acustico, campi elettromagnetici) che determinano le esigenze e condizionano le soluzioni progettuali da adottare per il soddisfacimento dei corrispondenti requisiti. In presenza di più opzioni di intervento di recupero edilizio, la scelta del sito e delle sue caratteristiche diventano criteri oggettivi per una selezione guidata tra più alternative. L obiettivo di tutelare le formazioni vegetali di particolare interesse conservazionistico o habitat di specie faunistiche presenti nell area oggetto di intervento è particolarmente importante nelle aree naturali protette e nelle zone della Rete Natura 2000. Tale obiettivo deve essere perseguito avendo cura nella progettazione di non prevedere significative alterazioni dei luoghi oggetto di intervento, soprattutto agli ambienti naturali e seminaturali circostanti. Nella progettazione dovranno essere considerati anche gli effetti indiretti delle soluzioni scelte, adottando le soluzioni progettuali più adatte per l eliminazione dei rischi di propagazione di specie vegetali invasive e i conseguenti rischi di inquinamento genetico delle specie vegetali presenti nel luogo di intervento. Particolare rilievo assumono le soluzioni adottate per la riduzione degli impatti sulla fauna legata agli edifici stessi e/o presente nelle aree limitrofe, e la creazione di rifugi o siti di riproduzione per specie animali che frequentano i manufatti (calendario dei lavori compatibile con le esigenze della fauna, conservazione degli accessi o creazione di accessi alternativi agli spazi occupati dalla fauna, conservazione del microclima idoneo, conservazione di superfici idonee all'appiglio, conservazione delle condizioni di oscurità, trattamento delle strutture lignee con sostanze non tossiche per la fauna, ecc.). A proposito della tutela della chirotterofauna le Linee guida per la conservazione dei pipistrelli, la tutela dei beni architettonici e la loro valorizzazione: un protocollo interministeriale per la gestione dei chirotteri nel patrimonio storico-monumentale in Italia illustrano le strategie più efficaci per mitigare o annullare il potenziale conflitto tra tutela e ristrutturazione degli edifici, garantendo la sopravvivenza delle popolazioni di pipistrelli nel rispetto delle vigenti normative. Le soluzioni per la tutela della fauna devono comunque essere precedute da una perizia chirotterologica. Particolare rilievo assume nell eco-progettazione la valutazione energetico-ambientale di un edificio, anche alla luce della nuova normativa nazionale e in particolare il decreto legislativo n.192 del 19 agosto 2005 di recepimento della direttiva comunitaria sul rendimento energetico nell'edilizia. A livello internazionale e nazionale sono stati sperimentati e formulati diversi metodi di valutazione degli interventi di bioedilizia e in particolare di valutazione dei parametri prestazionali energetico-ambientali. Anche il protocollo ITACA, come sopra richiamato, ha formulato delle linee guida raccolte in 70 schede di valutazione e un sistema meno articolato e più semplice composto di 28 schede. L obiettivo del metodo individuato è quello dell attribuzione di un punteggio di eco-sostenibilità agli edifici, ma più in generale sono stati definiti requisiti, indicatori di prestazione, metodi e strumenti di verifica per valutare la qualità dell intervento edilizio. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva delle schede di valutazione proposte nell ambito del Protocollo ITACA, che possono costituire un utile riferimento per avviare un processo di ecoprogettazione. Area di valutazione Qualità Ambientale Esterna Categorie di requisiti Requisiti

1.1-Comfort ambientale esterno 1.1.1-Comfort termico degli spazi esterni 1.1.2-Controllo dei flussi d aria 1.1.3-Comfort visivo/percettivo 1.2-Inquinamento locale 1.3.1-Integrazione con l ambiente 1.2.1-Inquinamento acustico 1.2.2-Inquinamento atmosferico 1.2.3-Inquinamento elettromagnetico 1.2.4-Inquinamento del suolo 1.2.5-Inquinamento delle acque 1.2.6-Inquinamento luminoso 1.3.1-Integrazione con l ambiente naturale 1.3.2-Integrazione con l ambiente costruito 1.3.3-Reti Infrastrutturali Area di valutazione Consumo di risorse Categorie di requisiti 2.1-Consumi energetici 2.2-Consumo di terreno e impatto sulla qualità ecologica 2.3-Consumo netto di acqua potabile 2.4-Consumo materiali Area di valutazione Carichi ambientali Categorie di requisiti 3.1-Contenimento emissioni di gas 3.2-Contenimento rifiuti liquidi 3.3-Gestione dei rifiuti solidi da cantiere 3.4-Gestione dei rifiuti Requisiti 2.1.1-Isolamento termico 2.1.2-Sistemi solari passivi 2.1.3-Produzione acqua sanitaria 2.1.4-Energia elettrica (fonti non rinnovabili) 2.1.5-Energia inglobata 2.2.1-Variazione del valore ecologico del sito 2.3.1-Consumo netto di acqua potabile 2.4.1-Riutilizzo di strutture esistenti 2.4.2-Riutilizzo di materiali presenti sul sito 2.4.3-Utilizzo di materiali locali/regionali 2.4.4-Uso di materiali di recupero di provenienza esterna al sito 2.4.5-Riciclabilità dei materiali 2.4.6-Ecolabeling Requisiti 3.1.1-Emissione di Co2 3.1.2-Emissione di gas che contribuiscono all acidificazione 3.2.1-Gestione acque piovane 3.2.2-Riuso delle acque grigie 3.2.3-Permeabilità delle superfici calpestabili 3.3.1-Rifiuti solidi da costruzione 3.3.2-Rifiuti solidi da demolizione 3.4.1-Area di raccolta centralizzata per rifiuti non organici 3.4.2-Area di raccolta centralizzata per rifiuti organici 3.5-Impatto sulle proprietà adiacenti 3.5.1-Interferenza nella fruizione della luce naturale 3.5.2-Erosione del suolo Area di valutazione Qualità ambiente interno Categorie di requisiti Requisiti 4.1-Comfort visivo 4.1.1-Illuminazione naturale 4.1.2-Penetrazione diretta della radiazione solare 4.1.3-Uniformità di illuminamento 4.1.4-Illuminazione artificiale parti comuni

4.2-Comfort acustico 4.3-Comfort termico 4.4-Qualità dell aria 4.2.1-Isolamento acustico di facciata 4.2.2-Isolamento acustico delle partizioni interne 4.2.3-Isolamento acustico da calpestio e da agenti atmosferici 4.2.4-Isolamento acustico dei sistemi tecnici 4.3.1-Temperatura dell aria nel periodo invernale 4.3.2-Temperatura delle superfici interne nel periodo invernale 4.3.3-Inerzia termica 4.4.1-Controllo dell umidità delle pareti 4.4.2-Controllo degli agenti inquinanti 4.4.3-Ventilazione 4.4.4-Inquinamento elettromagnetico Area di valutazione Qualità del servizio Categorie di requisiti 5.1-Manutenzione edilizia e impiantistica servizio 5.2-Monitoraggio dei consumi 5.3-Aree comuni di svago 5.4-Qualità dello spazio abitato Area di valutazione Qualità della gestione Categorie di requisiti 6.1-Disponibilità documentazione tecnica dell edificio 6.2-Manuale d uso per gli utenti 6.3-Manutenzioni programmate 6.4-Sicurezza dell edificio Requisiti 5.1.1-Protezione dell involucro 5.1.2-Accessibilità dell involucro 5.1.3-Accessibilità ai sistemi tecnici 5.2.1-Monitoraggio dei consumi 5.3.1-Aree comuni di svago 5.4.1-Flessibilità degli spazi interni 5.4.2-Spazi multifunzionali comuni Requisiti 6.1.1-Disponibilità documentazione tecnica dell edificio 6.2.1-Manuale d uso per gli utenti 6.3.1-Programmazione delle manutenzioni 6.4.1-Sicurezza dell edificio Area di valutazione Trasporti Categorie di requisiti 7.1-Integrazione con il trasporto pubblico 7.2-Misure per favorire il trasporto alternativo 7.3-Prossimità a servizi locali Requisiti 7.1.1-Integrazione con il trasporto pubblico 7.2.1-Misure per favorire il trasporto alternativo (parcheggi per biciclette e piste ciclabili) 7.3.1-Prossimità a servizi locali La definizione dei parametri prestazionali energetico-ambientali nella fase di progettazione è strettamente relazionata con le problematiche legate all eliminazione o alla riduzione di emissioni dannose nell ambiente indoor e outdoor, che deve essere perseguita all interno di una strategia complessiva di intervento sul manufatto, a partire dalle emissioni di CO 2, dalla produzione di rifiuti solidi e liquidi, dalle emissioni di COV (composti organici volatili) e di fibre minerali negli ambienti interni, dalla presenza del gas radon e di campi elettromagnetici, ecc.

Si tratta, in questo caso, di formulare un progetto in grado di rispondere ai requisiti prestazionali di riduzione e controllo dei fattori di inquinamento, sia con una progettazione integrata del recupero edilizio a bassa impronta ecologica che con la scelta di idonee tecnologie e materiali da costruzione. 3. Scelta dei materiali e delle tecnologie I materiali da costruzione, per tutto il loro ciclo di vita, hanno un impatto sia sull uomo sia sull ambiente. L impatto dei materiali edili sull ambiente dipende dall origine del materiale, dal suo ciclo di lavorazione, e soprattutto dalle caratteristiche del materiale posato in opera. La già citata metodologia della Valutazione del Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento che deve essere impiegato fin dalla fase progettuale per la scelta dei materiali e la loro classificazione come eco-compatibili. La valutazione del ciclo di vita consente di definire l impatto ambientale delle singole fasi di vita del prodotto: estrazione e origine delle materie prime; produzione del materiale; lavorazione e la messa in opera; permanenza nell edificio, manutenzione, sostituzione; rimozione, demolizione, smaltimento e riciclo. Una difficoltà che potrebbe emergere nella Valutazione del Ciclo di Vita è riuscire a valutare correttamente un prodotto realmente naturale (o bio-ecologico) da uno ottenuto semplicemente da sostanze naturali, dal momento che attualmente non esistono obblighi di legge che obblighino i produttori a dichiarare tutti i componenti dei materiali da costruzione immessi in commercio, né tanto meno esiste una norma che obblighi a divulgare i dettagli del processo produttivo dei prodotti stessi. Le caratteristiche tecniche dei materiali eco-compatibili devono presentare prestazioni ambientali e standard superiori rispetto ai materiali convenzionali, e devono rispondere ad alcuni requisiti prioritari: - l igienicità e la sicurezza per la salvaguardia della salute: il materiale deve risultare esente da emissioni nocive (radioattività, vapori, polveri, particelle, ecc.) sia in fase di produzione, posa in opera ed uso, sia al momento della sua eliminazione; non deve inoltre essere attaccabile o favorire la formazione di muffe, batteri od altri microrganismi nocivi; - la traspirabilità e permeabilità al vapore: in quanto fattori essenziali per evitare concentrazioni pericolose di umidità, gas e sostanze nocive in sospensione negli ambienti domestici e per creare un gradevole clima abitativo; - la durabilità: ovvero la capacità di mantenere nel tempo le proprie caratteristiche fisiche e prestazionali, ma anche la facilità di riparazione e adattabilità alle eventuali ristrutturazioni e trasformazioni d'uso della fabbrica; - l ecologicità: il prodotto deve derivare da materie prime abbondanti e rigenerabili, deve richiedere ridotti consumi energetici per la trasformazione e il trasporto, e consentire condizioni di lavoro non pericolose per la salute; - la reperibilità in loco e la caratterizzazione rispetto alle tradizioni storico-architettiniche locali: non solo per ridurre i consumi energetici connessi al trasporto, ma soprattutto per valorizzare la tradizione e l esperienza dell'industria e dell'artigianato locali e per salvaguardare gli aspetti formali e di scelta di materiali caratterizzanti l'identità del territorio di intervento; - le proprietà termiche e acustiche: in particolare privilegiando i buoni valori di isolamento e la capacità di conservare il calore in inverno e di ritardarne l'ingresso all'interno dell'abitazione nei mesi estivi (inerzia termica); - la riciclabilità: ovvero l attitudine dei prodotti finiti ad essere reimpiegati anche in corso di ristrutturazione o demolizione dei fabbricati o comunque la possibilità di riciclare i minerali grezzi di base utilizzati;

- la sicurezza in caso d'incendio ovvero, se impiegati a fini strutturali, il mantenimento delle caratteristiche di resistenza meccanica per un periodo di tempo sufficiente a consentire la fuga dei residenti e comportamento al fuoco tale da non produrre gas velenosi o comunque nocivi per la salute; Particolare rilievo per un materiale ecologico assume il possesso del "marchio di qualità ecologica" attribuito ai sensi del regolamento CEE N 880 del 23 marzo 1992 e per il legname, i certificati come le etichette FSC (Forest Stewardship Council) o PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes) che attestano la gestione sostenibile delle foreste. Si segnalano inoltre gli altri schemi di certificazione ambientale di prodotto cui è possibile fare riferimento per accertarne la qualità ecologica lungo il ciclo di vita, specie ove non siano presenti i criteri dell Ecolabel europeo: Nordic Swan, Blue Angel, Milieukeur. Negli appalti dei lavori di recupero edilizio sono coinvolte diverse tipologie di materiali: opere di muratura (laterizi, blocchi in cemento alleggerito, blocchi di argilla espansa, pietre naturali, terra cruda, calcestruzzo, ecc.); opere in legno (legno massiccio legno lamellare, pannelli truciolari legati con cemento e gesso, ecc.); materiali termoisolanti di origine minerale (argilla espansa, perlite espansa, vermiculite espansa, pomice, vetro cellulare, vetroceramica porosa, ecc.), di origine vegetale e animale (sughero, fibra di cellulosa, fibra di legno, fibra di legno mineralizzata, fibra di canapa, fibra di lino, fibra di cocco, fibra di juta, canna palustre, lana di pecora, ecc.) e sintetici; materiali impermeabilizzanti (intonaci impermealizzanti, guaina bentonitica, cartonfeltro bitumato, carta kraft, carta oleata, ecc.); Sigillanti, mastici, colle e collanti; vetri (vetro semplice, vetro isolante, doppio vetro con camera d aria o gas isolanti, ecc.); metalli (acciaio, alluminio, rame, ecc.); pitture e vernici (pitture a base di calce, colla, cellulosa, silicatino e resine naturali, pitture a olio, alla caseina; ecc.) intonaci (malta di calce, di gesso, d argilla, cementizia, ecc.); rivestimenti quali ceramica, gesso, cartongesso, ecc. L utilizzo di questi materiali da costruzione, che devono avere requisiti di eco-compatibilità, è uno degli aspetti più importanti dell edilizia sostenibile. I requisiti di eco-compatibilità devono essere dettagliati nei capitolati d appalto sulla base delle indicazioni sopra riportate. Inoltre la scelta dei materiali è in una certa misura un atto consequenziale delle scelte progettuali e dell impostazione generale data all intervento di recupero edilizio. Ogni prodotto che entra in gioco nel ciclo edilizio ha una vita ben più lunga, che attraversa le fasi di estrazione e trasporto delle materie prime, produzione, trasporto in loco, posa in opera, manutenzione e sostituzione, demolizione e smaltimento, ognuna caratterizzata da un certo impatto ambientale. I prodotti per il recupero di un manufatto realizzato sulla base dei principi della bioedilizia, considerando l intero ciclo di vita del prodotto stesso, possono essere suddivisi in tre tipologie di materiali: materiali derivati da materie prime naturali, che risultano essere tra i materiali migliori in assoluto per la bioarchitettura e hanno la capacità di adattarsi e integrarsi con l edilizia esistente; prodotti derivati da materie prime rinnovabili, la cui composizione è costituita prevalentemente da materie prime naturali e da materie prime rinnovabili; prodotti provenienti da materiali di riciclaggio non pericolosi, derivanti da processi di riciclo di materie prime seconde prodotti da materiali che non sono inquinati e pericolosi.

Parallelamente ai materiali da costruzione, un adeguata progettazione e scelta degli impianti tecnologici può garantire il miglioramento delle performance ambientale di un edificio e aumentare il livello di comfort degli utenti dell immobile. Gli impianti tecnologici devono inoltre essere tarati e realizzati per rispondere in maniera efficiente alle esigenze di riduzione dei consumi energetici e idrici, e soprattutto minimizzare le emissioni inquinanti in atmosfera, soprattutto i gas climalteranti, le emissioni acustiche, i fenomeni di elettrosmog, ecc. Più in generale si deve osservare come ormai gli obiettivi di efficienza energetica e la limitazione nell uso delle fonti non rinnovabili rientrino in una strategia generale nazionale e regionale. In tale senso occorre che le attività di recupero edilizio siano indirizzate alla valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile utilizzando in particolare: l energia solare (pannelli solari termici e pannelli solari a celle fotovoltaiche) le biomasse vegetali e il biogas; l energia eolica (e in particolare il mini-eolico per l edilizia) l energia geotermica; l energia idroelettrica (mini-idro) Gli impianti tecnologici oggetto degli interventi di recupero edilizio che, quindi, saranno oggetto dell applicazione del GPP nel cantiere, sono i seguenti: impianto elettrico, impianto di riscaldamento/raffrescamento, e impianto idraulico. La progettazione e realizzazione dell impianto di riscaldamento/raffrescamento ha l obiettivo di conferire ai singoli ambienti il comfort termico desiderato (circa 20 C) e di migliorare in maniera determinante anche la qualità dell'aria (livello di umidità, emissione di fumi e movimentazione di polveri, freschezza dell ambiente interno, rumori, ecc.). L obiettivo del livello di comfort interno deve esser valutato parallelamente alla scelta del combustibile, la scelta dei generatori di calore e la relativa efficienza, ai fini del contenimento dei consumi e delle emissioni in atmosfera (tra i generatori di calore eco-compatibili particolare rilievo assumono le caldaie a condensazione e le pompe di calore). Per quanto riguarda la realizzazione dell impianto elettrico, si deve sottolineare che, oltre agli aspetti legati all efficienza delle apparecchiature, degli elettrodomestici e degli elementi illuminanti, l obiettivo ultimo è quello di utilizzare almeno una quota di fonti energetiche rinnovabili, e in particolare i pannelli solari fotovoltaici, gli impianti idroelettrici mini-idro e le micro turbine eoliche. Il risparmio energetico, tenendo conto che i consumi energetici nel nostro Paese sono determinati su larga scala dalle apparecchiature elettriche, dovrà essere perseguito innanzitutto attraverso l utilizzo di lampade a scarica di gas a basso consumo (lampade fluorescenti, lampade ad alogenuri metallici, lampade ad induzione) e con l utilizzo degli elettrodomestici a basso consumo energetico, in funzione dell etichettatura che riporta le performance energetiche dell apparecchiatura. Un altro aspetto fondamentale nelle realizzazione dell impianto elettrico è relativo alla generazione dei campi elettrici e magnetici (CEM), attraverso la riduzione della generazione e propagazione dei campi che può essere controllata con accorgimenti tecnici e progettuali. Anche la progettazione di un impianto idraulico, dall allaccio con l acquedotto al collegamento con l impianto di fognatura, costituisce un fattore chiave per aumentare il benessere nell edificio e per ridurre i possibili impatti sull ambiente e sulle persone. Oltre ai fattori strettamente igienici legati alla qualità delle acque potabili, in particolare alla percentuale di arsenico e altre inquinanti nell acqua, appare fondamentale dare attuazione a misure di risparmio idrico sia attraverso l utilizzo di acque piovane e delle acque grigie, che attraverso l uso di idonei

accorgimenti tecnici in grado di ridurre il flusso dell acqua, e promuovere la produzione dell acqua calda sanitaria con impianti a solare termico e/o altre tecnologie che utilizzano le fonti rinnovabili, anche al fine di dare un importante contributo alla riduzione delle emissioni in atmosfera. 4. La gestione del cantiere bioedilizio L attivazione di un cantiere bioedile costituisce un attività complessa che deve essere gestita con efficienza, a partire dall applicazione delle scelte effettuate in fase di progettazione e utilizzando i materiali e le tecnologie indicate dalla stazione appaltante. Il cantiere bioedile necessita di una pianificazione razionale delle diverse lavorazioni previste che può garantire oltre a una maggiore qualità organizzativa dell attività stessa, anche una definizione più attenta delle misure per mitigare i possibili impatti di cantiere e per ridurre i rischi sulla salute dei lavoratori. Le lavorazioni di cantiere, inoltre, devono valorizzare al massimo la qualità ecologica dei nuovi prodotti utilizzati e le potenzialità di recupero e riciclo dei materiali esistenti, sulla base dei principi e degli obiettivi del Life Cycle Assessment. Le attività di un cantiere edile sono, nella maggior parte dei casi, volte alla realizzazione di un'opera secondo le specifiche individuate in fase di progettazione. II progetto di recupero edilizio generalmente è di competenza di soggetti esterni all'impresa; a volte però si tratta di professionisti che fanno parte dell'organizzazione. L'attività di progettazione prevede l elaborazione di un progetto preliminare e definitivo comprendenti il disegno e dimensionamento di tutti gli elementi architettonici e strutturali, e la redazione di un progetto esecutivo, cioè il disegno in opportuna scala di tutti gli elaborati (piante, prospetti, sezioni, particolari costruttivi) necessari all'impresa che realizzerà i lavori per la comprensione chiara e dettagliata delle specifiche progettuali dell'opera da realizzare. Di seguito si riporta la descrizione di alcune raccomandazioni generali nella gestione del cantiere che possono permettere di avviare azioni più specifiche di gestione del biocantiere e l applicazione di comportamenti "ambientalmente virtuosi" (best-practice ambientale) la cui applicazione può contribuire a ridurre gli impatti sull'ambiente. Le prescrizioni obbligatorie, più puntuali e dettagliate, da riportare nella Dichiarazione preliminare di adeguamento alle prescrizioni ambientali, sono illustrati successivamente. Queste le raccomandazioni generali consigliate per la gestione del biocantiere: Prima di iniziare i lavori di cantiere acquisire informazioni sull'area dove sorgerà il cantiere (compresa una fascia di rispetto appropriata), a partire dalla documentazione di progetto e dai sopralluoghi effettuati, al fine di verificarne la "sensibilità", cioè la presenza di elementi che richiedano una particolare cautela nell'esecuzione dei lavori; monitorare le eventuali popolazioni di chirotteri o le specie di uccelli presenti nell edificio al fine di stabilire la data di inizio dei lavori più opportuna; predisporre un piano di demolizione selettiva che consenta il recupero di tutti i materiali riutilizzabili o riciclabili, sulla base della presenza di impianti di trattamento dei rifiuti cui conferire gli eventuali materiali riciclabili (legname di scarto, rifiuti misti di demolizione, ecc.) o di soggetti interessati all'acquisto degli eventuali materiali riutilizzabili (tegole, infissi, elementi in pietra, ecc.) derivanti dalle attivata di smantellamento previste in cantiere; effettuare dei sopralluoghi nell'area dove sorgerà il cantiere per studiare le migliori vie d'accesso, le possibilità di parcheggio e gli orari più opportuni per la movimentazione dei mezzi e per la

consegna dei materiali, ed eventualmente, se l area è di particolare pregio naturalistico, l'utilizzo di mezzi-navetta di piccole dimensioni per il trasporto in cantiere, al fine di ridurre l impatto sulla fauna locale e sugli habitat naturali, e tarare su queste necessità un calendario dei lavori di cantiere; ubicare in posizione contigua alla zona di ubicazione dell edificio da recuperare l area di cantiere, laddove necessaria, che dovrà essere adeguatamente delimitata in modo che tutte le operazioni di cantiere e lo stoccaggio dei materiali dovranno avvenire all interno dell area stessa; scegliere i macchinari e le attrezzature da impiegare per i lavori tenendo conto dell'ubicazione del cantiere oltre che delle specifiche esigenze dell'opera da realizzare al fine di ottimizzarne l'utilizzo e di ridurne gli impatti sull'ambiente. Durante i lavori di cantiere controllare periodicamente gli accessi al cantiere, rimuovere la polvere ed il fango che si accumulano nelle strade e ridurre la velocità di circolazione dei mezzi; recuperare le terre di scavo per successivi utilizzi separando l'eventuale manto verde e il materiale di propagazione vegetale (che dovrà essere conservato in vita) nonché lo strato superficiale di terreno; accelerare i lavori di cantiere al fine di ridurre il tempo di esposizione agli eventuali impatti ambientali soprattutto per le specie animali di interesse comunitario ai disturbi derivanti dal rumore e dalla presenza umana costante; assicurarsi che i livelli di illuminazione del cantiere siano tali da non disturbare la fauna locale nelle ore notturne; studiare l'ubicazione dei depositi all'aperto di materiali suscettibili di produrre polveri, anche in funzione della direzione predominante dei venti; durante gli scavi, cercare di minimizzare le interferenze con le acque di scorrimento superficiale realizzando drenaggi che rispettino il più possibile il precedente sistema di scorrimento; prevedere i movimenti di terra esclusivamente nel settore di destinazione del fabbricato senza interessare ulteriori porzioni di territorio circostante; prevedere analisi tecniche specifiche prima delle operazioni di scavo al fine di evitare alterazioni delle falde e della rete naturale di drenaggio; utilizzare i percorsi stradali già esistenti per il trasporto dei materiali, limitando allo stretto necessario il transito dei mezzi motorizzati di cantiere ed il periodo di deposito dei materiali; programmare il trasporto dei materiali in cantiere e il trasporto dei rifiuti fuori del cantiere al fine di ridurre al minimo il flusso degli autoveicoli lungo la viabilità (limitando le emissioni in atmosfera); evitare di abbandonare i rifiuti e ogni altro materiale di risulta nel territorio limitrofo al cantiere, soprattutto in presenza di aree di interesse ambientale; eseguire tutte le attività di cantiere con l obiettivo di ridurre i consumi di risorse non rinnovabili (energia, acqua, combustibili, materie prime, ecc); fare rispettare ai sub-appaltatori comportamenti ambientalmente corretti all'interno del cantiere; verificare regolarmente il corretto funzionamento e l'adeguata manutenzione di mezzi, macchinari e attrezzature, soprattutto quelle che emettono emissioni in atmosfera; pulire il cantiere con regolarità. Tra le raccomandazioni di cui sopra, assume particolare rilevanza la gestione dei rifiuti, le cui caratteristiche variano in funzione del tipo di lavori: attività di costruzione, attività di demolizione, attività di recupero del patrimonio edilizio esistente. Per programmare una corretta gestione dei rifiuti in cantiere, si deve prestare particolare a attenzione a: separare i vari tipi di rifiuti pericolosi e affidarli a ditte di gestori autorizzati, evitando per quanto possibile il loro deposito temporaneo in cantiere; in caso di deposito temporaneo di rifiuti pericolosi, usare tutte le precauzioni necessarie a evitare contaminazioni;

assicurarsi che gli imballaggi che hanno contenuto prodotti pericolosi siano ermeticamente chiusi onde evitare contaminazioni per sgocciolamenti o evaporazione; effettuare la raccolta e lo stoccaggio separato di tutti i rifiuti recuperabili; effettuare la raccolta e lo stoccaggio separato di tutti i materiali riutilizzabili e provvedere alla cessione ai soggetti interessati; provvedere a un tempestivo trasporto a discarica dei rifiuti non riutilizzabili o non riciclabili affidandoli a ditta autorizzata, evitando per quanto possibile di realizzare depositi temporanei in cantiere; realizzare tutte le attività di cantiere con l obiettivo di ridurre gli scarti di lavorazione, gli inerti, i residui di materiali inutilizzabili, i rifiuti da imballaggi e i rifiuti pericolosi; prendere accordi con i fornitori perché provvedano al ritiro degli imballaggi di loro pertinenza e di eventuali materiali difettati; controllare che i subappaltatori gestiscano correttamente i rifiuti di loro pertinenza; accertarsi che tutto il personale sappia correttamente gestire i vari tipi di rifiuti prodotti in cantiere. Nella scelta, utilizzo e manutenzione di mezzi, macchinari e attrezzature l impresa che esegue i lavori deve impegnarsi a: acquistare "le migliori tecnologie disponibili per quelle che sono le effettive possibilità dell azienda" (secondo l'approccio EVABAT, acronimo dell'inglese Economically Viable Application of Best Technology); privilegiare l'acquisto di macchinari e attrezzature che coniugano un basso consumo energetico e una ridotta rumorosità con un alto rendimento; scegliere i macchinari e le attrezzature da impiegare in ciascuna commessa sulla base dell'ubicazione del cantiere (oltre che delle specifiche esigenze dell'opera da realizzare) al fine di ottimizzarne l'utilizzo e di ridurne gli impatti sull'ambiente; ridurre l'utilizzo di macchinari e attrezzature alle effettive esigenze del cantiere, evitando inutili sprechi; spegnere tutti i macchinari quando non sono in uso; effettuare la manutenzione periodica di tutti i macchinari e le attrezzature in luoghi adeguati; impedire lo sversamento al suolo di sostanze grasse o di altri liquidi derivanti dalle operazioni di manutenzione dei macchinari; Nella fase di smantellamento del cantiere usare tutte le accortezze possibili per evitare alti livelli di inquinamento acustico durante le fasi di smantellamento del cantiere. movimentare in assenza di vento gli eventuali cumuli di materiali suscettibili di sollevare polveri; prima di effettuare il trasporto a deposito di materiali residui quali laterizi, elementi ceramici, tegole o altri, sciacquarne la superficie onde evitare di sollevare polveri; rimuovere tutti i depositi temporanei di rifiuti assicurandosi del loro corretto trasporto a impianto di trattamento adeguato o a discarica idonea; utilizzare le terre di scavo precedentemente accumulate per il riempimento e/o il livellamento di zone interne al cantiere, successivamente coprire con lo strato superficiale di terreno più fertile e, laddove necessario, piantumare con il manto verde e il materiale di propagazione vegetale recuperato prima dell inizio dei lavori di scavo; pulire tutti gli accessi al cantiere e rimuovere accumuli di inerti o terra che si sono accumulati nelle strade adiacenti. 5. Prescrizioni obbligatorie

Le presenti linee guida costituiscono un riferimento per perseguire gli obiettivi specifici di sostenibilità sopra descritti nei lavori di recupero edilizio. Tali obiettivi devono essere perseguiti nelle tre fasi fondamentali che costituiscono l attività edilizia, ovvero progettazione, scelta dei materiali e degli impianti tecnologici e gestione del cantiere. Le linee guida forniscono pertanto le indicazioni che devono essere tradotte dalle singole stazioni appaltanti nella redazione dei capitolati d appalto e dei bandi per l affidamento dei lavori, pertanto dovrà essere cura delle singole stazioni appaltanti provvedere ad attuare le raccomandazioni generali sopra esposte e a redigere specifiche prescrizioni obbligatorie da calibrare sulla base delle caratteristiche del sito e del manufatto oggetto di intervento. Con riferimento ai principi indicati nell art.69 del Decreto Legislativo n.163/2006, per le stazioni appaltanti che optano per l applicazione del GPP nei lavori pubblici di recupero edilizio è fatto obbligo richiedere alla ditta la redazione di una Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali, redatta sulla base di una dichiarazione preliminare consegnata dalla ditta alla stazione appaltante unitamente alla documentazione richiesta nell appalto, e disponibile già in fase di procedura di assegnazione dell appalto (vedi Allegato). Prima della consegna dei lavori, la dichiarazione deve essere trasmessa alla stazione appaltante, unitamente al programma lavori. Nel cartello di cantiere, oltre ai dati previsti dalla normativa vigente, dovrà essere indicato che nel cantiere stesso sono rispettate le procedure del GPP previste in sede di progetto e che la relativa Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali è disponibile a richiesta presso il cantiere, gli uffici dell appaltatore e gli uffici della stazione appaltante. La Dichiarazione contiene la descrizione dell ubicazione e l organizzazione del cantiere rispetto al contesto territoriale di riferimento, l indicazione delle misure adottate in fase di cantiere per ridurre gli impatti ambientali e la descrizione dei materiali utilizzati. Più in dettaglio, la dichiarazione contiene: l individuazione puntuale delle possibili criticità legate all impatto nell area di cantiere e alle emissioni di inquinanti sull ambiente circostante, con particolare riferimento alle singole tipologie delle lavorazioni; le misure adottate per la protezione delle risorse naturali, paesistiche e storico-culturali presenti nell area del cantiere, laddove questo insiste in un contesto di tipo naturalistico e in particolare nelle aree della Rete Natura 2000, nelle aree naturali protette, nelle aree di interesse paesaggistico e nei luoghi di rilevanza archeologica e storico-architettonica; le misure adottate per la riduzione degli impatti sulla fauna legata agli edifici; le misure per implementare la raccolta differenziata nel cantiere (tipo di cassonetti/contenitori per la raccolta differenziata, le aree da adibire a stoccaggio temporaneo, ecc.) e per realizzare la demolizione selettiva e il riciclaggio dei materiali di scavo e dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D); le misure adottate per efficientare l uso dell energie nel cantiere e per minimizzare le emissioni di gas climalteranti, con particolare riferimento all uso di tecnologie a basso impatto ambientale (lampade a scarica di gas a basso consumo energetico o a led, generatori di corrente eco-diesel con silenziatore, pannelli solari per l'acqua calda, ecc.); le misure per l'abbattimento del rumore e delle vibrazioni, dovute alle operazioni di scavo, di carico/scarico dei materiali, di taglio dei materiali, di impasto del cemento e di disarmo, ecc., e l eventuale installazione di schermature/coperture antirumore (fisse o mobili) nelle aree più critiche e nelle aree di lavorazione più rumorose, con particolare riferimento alla disponibilità ad utilizzare gruppi elettrogeni supersilenziati; le misure atte a garantire il risparmio idrico e la gestione delle acque reflue nel cantiere e l uso delle acque piovane e quelle di lavorazione degli inerti, da utilizzarsi nelle lavorazioni che non necessitano di acqua potabile (per alimentare il sistema antincendio, per l irrigazione di giardini ed aree verdi limitrofe, ecc.), prevedendo opportune reti di drenaggio e scarico delle acque;

le misure per l abbattimento delle polveri e fumi (in particolare nelle operazioni di movimentazione di terra, realizzazione di strade o altre infrastrutture, spostamento di mezzi e macchinari, trasporto/carico/scarico/deposito dei materiali, impasto di inerti e leganti e altre lavorazioni che provocano polveri, particelle solide in sospensione e emissioni di gas di scarico), anche attraverso periodici interventi di irrorazione delle aree di lavorazione con l acqua o altre tecniche di contenimento del fenomeno del sollevamento della polvere; le misure finalizzate a conformare morfologicamente le aree esterne di pertinenza dell intervento, in caso di previsione di movimentazioni di terra consistenti, sulla base dell andamento naturale del terreno e attraverso il riuso del materiale da scavo; le misure per garantire la protezione del suolo e del sottosuolo, anche attraverso la verifica periodica degli sversamenti accidentali di sostanze pericolose (vernici, solventi, bitumi, olii, lubrificanti, combustibili e altri materiali potenzialmente inquinanti) e la previsione dei relativi interventi di estrazione e smaltimento del suolo contaminato; le misure idonee per ridurre l impatto visivo del cantiere, anche attraverso schermature e sistemazione a verde, soprattutto in presenza di abitazioni contigue e habitat con presenza di specie particolarmente sensibili alla presenza umana. Particolare rilievo dovrà essere dato alle attività di demolizione selettiva e riciclaggio dei rifiuti, con particolare riferimento al recupero dei laterizi, del calcestruzzo e di materiale proveniente dalle attività di cantiere con minori contenuti di impurità, mentre si dovrà assolutamente evitare l attività di combustione dei rifiuti in loco e l interro di scarti di lavorazione. La dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali deve anche contenere le azioni compensative e quelle necessarie alla riqualificazione ambientale delle aree di cantiere, una volta completati i lavori, fornendo chiare indicazioni sulle misure e sulle sistemazioni che saranno messe in atto dalla ditta. Le suddette misure adottate in fase di cantiere per ridurre gli impatti ambientali dovranno essere indicate dall appaltatore sulla base delle caratteristiche dell area di cantiere e delle modalità di lavorazione che saranno messe in atto, sia per gli spazi di cantiere indoor che per quelli outdoor. La stazione appaltante dovrà provvedere, in fase di gestione del cantiere e a fine lavori, almeno con cadenza trimestrale, a effettuare attività di verifica delle misure adottate nella dichiarazione ambientale effettuata dalla ditta, provvedendo a comunicare gli eventuali scostamenti rispetto alla dichiarazione stessa che devono essere obbligatoriamente e tempestivamente messi in atto dalla ditta, pena rescissione contrattuale. La ditta, durante le attività di cantiere, è tenuta a garantire l accesso alla stazione appaltante o al soggetto incaricato a effettuare il monitoraggio, e a fornire tutta la documentazione e i dati richiesti durante la verifica in loco. Ai fini dell applicazione del GPP negli appalti relativi agli interventi di recupero e/o manutenzione di immobili occorre, quindi, prevedere un impegno aggiuntivo delle imprese che è finalizzato a proporre un modello sostenibile di cantierizzazione dei lavori (anche in conformità con quanto previsto dalla legge finanziaria del 2007 che prevede la promozione dei sistemi di gestione ambientale nei lavori pubblici) che deve essere valutato prima della fase di aggiudicazione e monitorato nelle fase in e post operam, garantendo in questo modo una risposta qualitativa alle esigenze di tutela dell ambiente e di salute dei lavoratori.

ALLEGATO DICHIARAZIONE PRELIMINARE DI ADEGUAMENTO ALLE PRESCRIZIONI AMBIENTALI MODELLO DI DICHIARAZIONE Il sottoscritto ------------------------------, in qualità di rappresentante legale dell impresa di progettazione denominata ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- con sede in via/piazza --------------------------------------------------------------------------------------------------- nel Comune di ------------------------------------------------------------------------cap-------------- prov------------ ai fini dell assegnazione dell appalto per la realizzazione dell intervento di seguito specificato: ------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ubicato nel Comune di --------------------------------------------------------------------------------------------------- in caso di affidamento dell appalto dei lavori pubblici DICHIARA che procederà a redigere e a fornire alla stazione appaltante una Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali, sulla base dei contenuti di minima indicati nella presente dichiarazione preliminare, contenente la descrizione delle misure previste per minimizzare gli impatti ambientali della realizzazione delle opere oggetto dell appalto; che la Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali dovrà essere redatta sulla base degli impegni individuati nella presente dichiarazione preliminare, e nelle linee guida approvate dalla Regione Lazio, ed essere affissa per tutta la durata dei lavori all ingresso di eventuali cantieri; che la dichiarazione dovrà individuare puntualmente le possibili criticità legate all impatto nell area di cantiere e alle emissioni di inquinanti sull ambiente circostante, con particolare riferimento alle singole tipologie delle lavorazioni; che la dichiarazione dovrà prendere atto delle seguenti raccomandazioni generali per la gestione del cantiere: Prima di iniziare i lavori di cantiere acquisire informazioni sull'area dove sorgerà il cantiere (compresa una fascia di rispetto appropriata), a partire dalla documentazione di progetto e dai sopralluoghi effettuati, al fine di

verificarne la "sensibilità", cioè la presenza di elementi che richiedano una particolare cautela nell'esecuzione dei lavori; monitorare le eventuali popolazioni di chirotteri o le specie di Uccelli presenti nell edificio al fine di stabilire la data di inizio lavori più opportuna; predisporre un piano di demolizione selettiva che consenta il recupero di tutti i materiali riutilizzabili o riciclabili, sulla base della presenza di impianti di trattamento dei rifiuti cui conferire gli eventuali materiali riciclabili (legname di scarto, rifiuti misti di demolizione, ecc.) o di soggetti interessati all'acquisto degli eventuali materiali riutilizzabili (tegole, infissi, elementi in pietra, ecc.) derivanti dalle attivata di smantellamento previste in cantiere; effettuare dei sopralluoghi nell'area dove sorgerà il cantiere per studiare le migliori vie d'accesso, le possibilità di parcheggio e gli orari più opportuni per la movimentazione dei mezzi e per la consegna dei materiali, ed eventualmente, se l area è di particolare pregio naturalistico, l'utilizzo di mezzi-navetta di piccole dimensioni per il trasporto in cantiere, al fine di ridurre l impatto sulla fauna locale e sugli habitat naturali, e tarare su queste necessità un calendario dei lavori di cantiere; ubicare in posizione contigua alla zona di ubicazione dell edificio da recuperare l area di cantiere, laddove necessaria,, che dovrà essere adeguatamente delimitata in modo che tutte le operazioni di cantiere e lo stoccaggio dei materiali dovranno avvenire all interno dell area stessa; scegliere i macchinari e le attrezzature da impiegare per i lavori tenendo conto dell'ubicazione del cantiere oltre che delle specifiche esigenze dell'opera da realizzare al fine di ottimizzarne l'utilizzo e di ridurne gli impatti sull'ambiente. Durante i lavori di cantiere controllare periodicamente gli accessi al cantiere, rimuovere la polvere ed il fango che si accumulano nelle strade e ridurre la velocità di circolazione dei mezzi; recuperare le terre di scavo per successivi utilizzi separando l'eventuale manto verde e il materiale di propagazione vegetale (che dovrà essere conservato in vita) nonché lo strato superficiale di terreno; accelerare i lavori di cantiere al fine di ridurre il tempo di esposizione agli eventuali impatti ambientali soprattutto per le specie animali di interesse comunitario ai disturbi derivanti dal rumore e dalla presenza umana costante; assicurarsi che i livelli di illuminazione del cantiere siano tali da non disturbare la fauna locale nelle ore notturne; studiare l'ubicazione dei depositi all'aperto di materiali suscettibili di produrre polveri, anche in funzione della direzione predominante dei venti; durante gli scavi, cercare di minimizzare le interferenze con le acque di scorrimento superficiale realizzando drenaggi che rispettino il più possibile il precedente sistema di scorrimento; prevedere i movimenti di terra esclusivamente nel settore di destinazione del fabbricato senza interessare ulteriori porzioni di territorio circostante; prevedere analisi tecniche specifiche prima delle operazioni di scavo al fine di evitare alterazioni delle falde e della rete naturale di drenaggio; utilizzare i percorsi stradali già esistenti per il trasporto dei materiali, limitando allo stretto necessario il transito dei mezzi motorizzati di cantiere ed il periodo di deposito dei materiali; programmare il trasporto dei materiali in cantiere e il trasporto dei rifiuti fuori del cantiere al fine di ridurre al minimo il flusso degli autoveicoli lungo la viabilità (limitando le emissioni in atmosfera); evitare di abbandonare i rifiuti e ogni altro materiale di risulta nel territorio limitrofo al cantiere, soprattutto in presenza di aree di interesse ambientale; eseguire tutte le attività di cantiere con l obiettivo di ridurre i consumi di risorse non rinnovabili (energia, acqua, combustibili, materie prime, ecc); fare rispettare ai sub-appaltatori comportamenti ambientalmente corretti all'interno del cantiere; verificare regolarmente il corretto funzionamento e l'adeguata manutenzione di mezzi, macchinari e attrezzature, soprattutto quelle che emettono emissioni in atmosfera;

pulire il cantiere con regolarità. Durante i lavori di cantiere, al fine di programmare una corretta gestione dei rifiuti, si deve prestare particolare a attenzione a: separare i vari tipi di rifiuti pericolosi e affidarli a ditte di gestori autorizzati, evitando per quanto possibile il loro deposito temporaneo in cantiere; in caso di deposito temporaneo di rifiuti pericolosi, usare tutte le precauzioni necessarie ad evitare contaminazioni; assicurarsi che gli imballaggi che hanno contenuto prodotti pericolosi siano ermeticamente chiusi onde evitare contaminazioni per sgocciolamenti o evaporazione; effettuare la raccolta e lo stoccaggio separato di tutti i rifiuti recuperabili; effettuare la raccolta e lo stoccaggio separato di tutti i materiali riutilizzabili e provvedere alla cessione ai soggetti interessati; provvedere a un tempestivo trasporto a discarica dei rifiuti non riutilizzabili o non riciclabili affidandoli a ditta autorizzata, evitando per quanto possibile di realizzare depositi temporanei in cantiere; realizzare tutte le attività di cantiere con l obiettivo di ridurre gli scarti di lavorazione, gli inerti, i residui di materiali inutilizzabili, i rifiuti da imballaggi e i rifiuti pericolosi; prendere accordi con i fornitori perché provvedano al ritiro degli imballaggi di loro pertinenza e di eventuali materiali difettati; controllare che i subappaltatori gestiscano correttamente i rifiuti di loro pertinenza; accertarsi che tutto il personale sappia correttamente gestire i vari tipi di rifiuti prodotti in cantiere. acquistare "le migliori tecnologie disponibili per quelle che sono le effettive possibilità dell azienda" (secondo l'approccio EVABAT, acronimo dell'inglese Economically Viable Application of Best Technology); privilegiare l'acquisto di macchinari e attrezzature che coniugano un basso consumo energetico e una ridotta rumorosità con un alto rendimento; scegliere i macchinari e le attrezzature da impiegare in ciascuna commessa sulla base dell'ubicazione del cantiere (oltre che delle specifiche esigenze dell'opera da realizzare) al fine di ottimizzarne l'utilizzo e di ridurne gli impatti sull'ambiente; ridurre l'utilizzo di macchinari ed attrezzature alle effettive esigenze del cantiere, evitando inutili sprechi; spegnere tutti i macchinari quando non sono in uso; effettuare la manutenzione periodica di tutti i macchinari e le attrezzature in luoghi adeguati; impedire lo sversamento al suolo di sostanze grasse o di altri liquidi derivanti dalle operazioni di manutenzione dei macchinari; Nella fase di smantellamento del cantiere usare tutte le accortezze possibili per evitare alti livelli di inquinamento acustico durante le fasi di smantellamento del cantiere. movimentare in assenza di vento gli eventuali cumuli di materiali suscettibili di sollevare polveri; prima di effettuare il trasporto a deposito di materiali residui quali laterizi, elementi ceramici, tegole o altri, sciacquarne la superficie onde evitare di sollevare polveri; rimuovere tutti i depositi temporanei di rifiuti assicurandosi del loro corretto trasporto a impianto di trattamento adeguato o a discarica idonea; utilizzare le terre di scavo precedentemente accumulate per il riempimento e/o il livellamento di zone interne al cantiere, successivamente coprire con lo strato superficiale di terreno più fertile e, laddove necessario, piantumare con il manto verde e il materiale di propagazione vegetale recuperato prima dell inizio dei lavori di scavo; pulire tutti gli accessi al cantiere e rimuovere accumuli di inerti o terra che si sono accumulati nelle strade adiacenti.

che la dichiarazione, inoltre, laddove siano individuate criticità e possibili impatti di cantiere, dovrà descrivere: le misure adottate per la protezione delle risorse naturali, paesistiche e storico-culturali presenti nell area del cantiere, laddove questo insiste in un contesto di tipo naturalistico ed in particolare nelle aree della Rete Natura 2000, nelle aree naturali protette, nelle aree di interesse paesaggistico e nei luoghi di rilevanza archeologica e storico-architettonica; le misure adottate per la riduzione degli impatti sulla fauna legata agli edifici; le misure per implementare la raccolta differenziate nel cantiere e per realizzare la demolizione selettiva e il riciclaggio dei materiali di scavo e dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D); le misure adottate per efficientare l uso dell energie nel cantiere e per minimizzare le emissioni di gas climalteranti, con particolare riferimento all uso di tecnologie a basso impatto ambientale; le misure per l'abbattimento del rumore e delle vibrazioni, e l eventuale installazione di schermature/coperture antirumore (fisse o mobili) nelle aree più critiche e nelle aree di lavorazione più rumorose; le misure atte a garantire il risparmio idrico e la gestione delle acque reflue nel cantiere, prevedendo opportune reti di drenaggio e scarico delle acque; le misure per l abbattimento delle polveri o altre tecniche di contenimento del fenomeno del sollevamento della polvere; le misure finalizzate a conformare morfologicamente le aree esterne di pertinenza dell intervento, in caso di previsione di movimentazioni di terra consistenti, sulla base dell andamento naturale del terreno e attraverso il riuso del materiale da scavo; le misure per garantire la protezione del suolo e del sottosuolo, anche attraverso la verifica periodica degli sversamenti accidentali di sostanze pericolose (vernici, solventi, bitumi, olii, lubrificanti, combustibili e altri materiali potenzialmente inquinanti) e la previsione dei relativi interventi di estrazione e smaltimento in discarica idonea del suolo contaminato; le misure idonee per ridurre l impatto visivo del cantiere, soprattutto in presenza di abitazioni contigue e habitat con presenza di specie particolarmente sensibili alla presenza umana. che la Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali deve prevedere, in accordo con la stazione appaltante, l adozione delle eventuali prescrizioni previste in fase autorizzativa (pareri, nullaosta, valutazioni di incidenza, VIA, ecc.) per la gestione del cantiere. che la Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali deve anche contenere, in accordo con la stazione appaltante, le azioni necessarie alla riqualificazione ambientale delle aree di cantiere, una volta completati i lavori, fornendo chiare indicazioni sulle misure e sulle sistemazioni da mettere in atto; che deve essere consentito alla stazione appaltante, durante le attività di cantiere, l accesso ad effettuare il monitoraggio e la verifica dell attuazione di quanto prescritto nella Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali, fornendo tutta la documentazione e i dati richiesti durante la verifica in loco; che nel caso in cui la stazione appaltante riscontri eventuali scostamenti rispetto alla Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali, devono essere obbligatoriamente e tempestivamente - e comunque non oltre 10 giorni dalla data di comunicazione da parte della stazione appaltante - messi in atto gli adempimenti ambientali previsti, pena rescissione del contratto; che la Dichiarazione di adeguamento alle prescrizioni ambientali, sulla base degli impegni presi in fase di gara, garantirà all Amministrazione che almeno i principali criteri di intervento in fase di cantiere vengano rispettati dall appaltatore, pena l esclusione

SI IMPEGNA AD ATTUARE LE SEGUENTI PRESCRIZIONI OBBLIGATORIE attivare nel cantiere la raccolta differenziata dei rifiuti e/o dei materiali da riciclare individuando almeno una zona di stoccaggio provvisorio attrezzata con cassonetti negli ambienti outdoor o con contenitori negli ambienti indoor per i diversi tipi di materiale (esempio: rifiuti organici, rifiuti speciali, metalli, carta, vetro, plastica); regolare le attività di demolizione selettiva e riciclaggio dei rifiuti per una quota non inferiore al 30% del totale rifiuti prodotti, con particolare riferimento al recupero dei laterizi, del calcestruzzo e di materiale proveniente dalle attività di cantiere con minori contenuti di impurità trascurabili; non esercitare in alcun modo attività di combustione dei rifiuti nell area del cantiere (sia dentro l edificio che nelle aree esterne) e nelle aree limitrofe e a non interrare gli scarti delle lavorazioni e/o delle demolizioni; utilizzare, laddove non espressamente previsto nel progetto esecutivo e nei capitolati, materiali da costruzione con requisiti di eco-compatibilità con priorità per i prodotti bioecocompatibili derivati da materie prime naturali, da materie prime rinnovabili e da materiali di riciclaggio non pericolosi, il cui imballaggio sia confezionato in contenitori riciclabili e biodegradabili, nonché impianti tecnologici ad alta efficienza energetica e basse emissioni in atmosfera; utilizzare esclusivamente legname di origine controllata e proveniente da essenze autoctone o, in alternativa, legname proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile (ovvero secondo i criteri di gestione previsti dagli schemi di certificazione FSC e PEFC); utilizzare per l illuminazione del cantiere e delle singole aree di lavorazione, laddove necessario, lampade a scarica di gas a basso consumo energetico o a led, e a non utilizzare le lampade ad inscandescenza; prevedere idonee misure per l'abbattimento del rumore e, laddove necessario, utilizzare generatori di corrente eco-diesel ed altre attrezzature elettriche e meccaniche munite di silenziatore con un livello ammesso di potenza sonora per ogni attrezzatura pari a quello consentito dal Decreto 24 luglio 2006 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (GU n.182 del 7/8/2006); prevedere per i cantieri in esterno l uso delle acque piovane e/o della lavorazione degli inerti per alimentare il sistema antincendio e per le lavorazioni che non necessitano di acqua potabile; abbattere le polveri attraverso interventi di irrorazione delle aree esterne di lavorazione con l acqua effettuati la mattina prima dell avvio dell attività del cantiere. Il sottoscritto rappresentante legale prende atto, inoltre, che il rispetto dei suddetti requisiti è condizione indispensabile per l esecuzione dell appalto e costituiscono parte integrante e sostanziale del contratto stesso, senza i quali l Amministrazione non sarebbe mai addivenuta ad alcuna stipula contrattuale con l aggiudicatario e pertanto il non rispetto degli impegni assunti, come sopra riportati, costituisce presupposto per la rescissione contrattuale Lì,