CoCaina. Percezione del danno, Comportamenti a rischio e Significati. I risultati dello studio multicentrico PCS



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Transcript:

Affrontare il tema della cocaina significa parlare non solo di merce, mercato e normalità, ma anche di sesso, denaro e potere, e più in particolare di aspetti non solo soggettivi come piacere e curiosità, conformismo ed emulazione, solitudine e divertimento. L emergere dell individualismo nelle sue forme complesse di edonismo, produttività, competitività e carrierismo accentua la ricerca di prodotti che aiutano non solo a a stare al passo e mantenere i ritmi, ma anche a staccare e rilassarsi sia nella vita professionale che in quella di relazione che in situazioni di divertimento. Si tratta di una merce particolare dove anche il terminale ultimo è spremuto al pari del produttore ed eventuali problemi vengono spostati sulla famiglia, sulle relazioni significative, sul sistema delle cure o su quello giudiziario. Il libro riporta i risultati di uno studio nazionale multicentrico sui significati attribuiti al consumo di cocaina ed affronta alcune problematiche specifiche: Quali sono i meccanismi che inducono alcuni consumatori di cocaina a sviluppare problematiche tali da aver bisogno dell intervento di strutture pubbliche o private? Vi sono fattori protettivi legati a diverse percezioni del rischio? Vi sono particolari stili o abitudini di consumo? Quali sono le strategie di acquisto? R. M. Pavarin A. Dionigi CoCaina CoCaina Percezione del danno, Comportamenti a rischio e Significati Raimondo Maria Pavarin, professore a contratto di Epidemiologia delle Dipendenze presso l Università degli studi di Bologna, ha coordinato vari studi e ricerche a livello nazionale e pubblicato numerosi libri e articoli scientifici. È membro della Consulta nazionale degli esperti delle dipendenze, Direttore dell'osservatorio Epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche e del centro di documentazione sulle droghe dell'azienda Usl di Bologna. Alessandro Dionigi, docente di Pedagogia dei nuovi stili di consumo, Pedagogia di comunità e gestione dei conflitti e titolare di laboratori didattici alla Facoltà di scienze della Formazione dell Università di Bologna. È coordinatore de il Pettirosso di Bologna, nonché coordinatore della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT) dell area «cocaina, alcool e nuovi stili di consumo» ISBN 978-88-491-3332-5 Percezione del danno, Comportamenti a rischio e Significati I risultati dello studio multicentrico PCS I risultati dello studio multicentrico PCS a cura di Raimondo Maria Pavarin Alessandro Dionigi 28,00 CB 4670

5 Indice 1. Lo studio multicentrico PCS pag. 11 1. Lo studio multicentrico PCS, di Raimondo Maria Pavarin» 13 1.1 Gli obiettivi della ricerca» 13 1.2 La metodologia» 15 1.3 Sintesi dei risultati» 16 1.4 Chi sono gli intervistati» 22 2. I soggetti intervistati nel territorio, di Raimondo Maria Pavarin» 25 2.1 I danni attribuiti all uso di droga» 26 2.2 L uso di sostanze psicoattive» 29 2.3 Smettere» 31 2.4 Età di primo uso e durata» 33 2.5 L uso recente» 34 2.6 Modalità d uso» 36 3. I problemi nell ultimo anno, di Raimondo Maria Pavarin» 39 4. I comportamenti pericolosi, di Raimondo Maria Pavarin» 49 4.1 Gli stili del bere pericolosi» 52 5. I significati attribuiti all uso delle sostanze psicoattive, di Raimondo Maria Pavarin» 57 5.1 Alcol» 57 5.2 Eroina» 58 5.3 Benzodiazepine» 59 5.4 Cocaina» 60 5.5 Crack» 61 5.6 Speed» 62

6 5.7 Hashish» 62 5.8 Marijuana» 63 5.9 LSD» 64 5.10 Ketamina» 65 5.11 Funghi allucinogeni» 66 5.12 Salvia divinorum» 67 5.13 Oppio» 67 5.14 Ecstasy» 68 5.15 Popper» 69 5.16 Psicofarmaci» 69 5.17 Approfondimenti pag. 69 6. La cocaina, di Raimondo Maria Pavarin» 73 6.1 Analisi descrittiva» 73 6.2 Eroina e cocaina» 77 6.3 Tre diverse tipologie» 79 6.4 Fenomenologia della cocaina» 84 6.5 Lo studio caso controllo» 87 6.6 Un fenomeno in continua evoluzione» 91 2. Alcuni approfondimenti» 93 1. Sintesi descrittiva dei contenuti emersi dalle prime interviste in profondità, Di Monica Reynaudo» 95 1.1 Premessa» 95 1.2 Le fasi di lavoro» 95 1.3 L insieme di casi» 98 1.4 Le aree tematiche emergenti» 100 1.5 Tipi di consumi e motivazioni» 100 1.6 Cocaina: gli inizi, i suoi significati, il suo mercato» 101 1.7 Cocaina: segnali di attenzione, strategie di autoregolazione, nodi cruciali» 107 1.8 Conclusioni» 112 2. Da intervistatore a intervistato, Di Olga Tartarelli» 117 2.1 Introduzione» 117 2.2 L intervistatore diventa oggetto di studio» 117 2.3 Il colore dell emotività» 118 2.4 Conclusioni» 124

7 3. L esperienza di Brescia, Di Fabio Memoli» 125 3.1 Introduzione» 125 3.2 L organizzazione e la ricerca dei soggetti privilegiati» 126 3.3 Alcune caratteristiche comuni emerse dalle interviste» 128 4. Un confronto tra i dati delle varie regioni, Di Samantha Sanchini» 131 4.1 Analisi delle caratteristiche» 131 4.2 Problemi e comportamenti pericolosi» 132 4.3 Alcol» 133 4.4 Sostanze illegali» 133 5. L analisi dei significati, Di Raimondo Maria Pavarin» 135 5.1 Coinvolgimento con le sostanze» 136 5.2 Cura/auto cura» 138 5.3 Normalità» 140 5.4 Socialità» 140 5.5 Ridurre sensazioni negative» 142 5.6 Ricerca di sensazioni negative» 144 5.7 Curiosità» 144 5.8 Fuori categoria» 145 3. I trattamenti» 147 1. Lavorare con persone che abusano di cocaina, Di Alessandro Dionigi» 149 1.1 Breve riflessione introduttiva» 149 1.2 Il Counselling» 151 1.3 Il lavoro motivazionale» 155 1.4 Il Gruppo» 160 1.5 Elementi specifici dell intervento sul cocainismo» 165 2. Alcuni modelli di trattamento nei Servizi Pubblici, Di Cristina Mizzoni» 169 4. Alcuni progetti» 179 1. Un progetto come esempio: il «Progetto Narciso», Di Alessandro Dionigi» 181 1.1 Alcune linee guida» 182 1.2 Intervento psichiatrico nel cocainismo» 186

8 2. I modelli di trattamento nei servizi pubblici: alcune esperienze in Italia, Di Cristina Mizzoni» 189 3. Il Programma Conoscenza, Di Paolo Fioravanti, Andrea Leonardi, 193 Sonia Scavelli, Francesco Velicogna» 3.1 Modello di intervento» 195 3.2 Modalità di svolgimento del trattamento» 196 4. Il Progetto Kriptòs, Di Michele Gazzola» 199 4.1 I soggetti promotori» 199 4.2 Perchè» 199 4.3 Finalità» 200 4.4 Strumenti e metodo» 200 4.5 Conclusioni» 211 5. Il progetto «2 piste per la coca» della Coop Rupe, Di Claudia Bianchi e Katia Guadagnini» 213 5. I centri 1. La Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, Di Mario Cipressi» 221 2. Il progetto Perseo: una realtà di alta integrazione tra pubblico e privato sociale, Di Massimiliano Vignoli» 227 3. Il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, Di Andrea Barbuto» 235 4. Il Centro di solidarietà don Lorezno Milani di Venezia Mestre, Di Elena Lugato» 239 5. Storia e attività del centro di solidarietà «Associazione gruppo solidarietà» Onlus di Pescara, Di Antonia Arganese» 243 6. L Associazione «La Ricerca» Onlus di Piacenza, Di Mara Verderi» 251 7. Il centro Reggino di solidarietà, Di Lidia Caracciolo» 257

9 8. Il Centro di Solidarietà di Reggio Emilia, Di Mario Cipressi» 261 9. Il Centro di Solidarietà Don Guerrino Rota di Spoleto, Di Massimo Buzzelli» 267 10. Il Centro di Solidarietà di Modena, Di Nives Cattelani» 269 11. Il Centro di solidarietà di Treviso, Di Michele Gazzola» 271 12. Il Centro di Solidarietà Gulliver di Varese, Di Laura Peper» 275 13. Il centro di Solidarietà «San Crispino» di Viterbo, Di Giorgiana Ciarocchi e Raoul Alan Fontana» 283 14. Il CSA. Centro di solidarietà di Arezzo, Di Carlo Livraghi» 285 15. Il Ser.T. di Perugia, Di Stefano Goretti» 291 16. Il Ser.T. dell Azienda Usl di Forlì, Di Samantha Sanchini e Katia Calceglia» 297 17. La Cooperativa Sociale Cento Fiori Onlus di Rimini, Di Alice Venturini» 301 18. L associazione gruppo Abele Onlus e il centro studi documentazione e ricerche di Torino, Di Monica Reynaudo» 305 19. L'Attività Riduzione del Danno del Comune di Venezia, Di Alberto Favaretto» 309 Riferimenti bibliografici» 313 Appendice» 321 Notizie sugli autori» 355

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11 1. Lo studio multicentico PCS

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13 Di Raimondo Maria Pavarin 1. Lo studio multicentrico PCS 1.1 Gli obiettivi della ricerca Lo studio, coordinato dall Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell Azienda USL di Bologna, che ha curato anche la formazione degli intervistatori ed il lavoro di analisi e raccolta dati, è stato finanziato dal Ministero della solidarietà sociale e dal Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga col patrocinio di CNCA nazionale, Erit Italia e FederserD. Hanno aderito strutture pubbliche e del privato sociale di 59 città che coprono il territorio di 28 province e 9 regioni. Sono stati utilizzati 254 intervistatori. L indagine è stata possibile grazie alla collaborazione tra servizi pubblici (SERT, Unità di strada, Drop in), la rete FICT (Federazione italiana Comunità Terapeutiche) e altri gruppi del privato sociale (CNCA, Gruppo Abele). Gli obiettivi principali sono l analisi della prevalenza del consumo delle sostanze psicoattive sia legali che illegali in relazione ai significati a ciò attribuiti ed a particolari modalità e stili di consumo; l analisi della percezione del rischio attribuito all uso di droga in relazione al rapporto con le sostanze psicoattive, in particolare tra chi usa sostanze e chi no e tra chi ha sviluppato dipendenza e chi no; il monitoraggio di alcuni comportamenti pericolosi in relazione sia alla guida di autoveicoli che all uso delle sostanze; l individuazione di problemi associati all uso di stupefacenti e specifici per tali consumatori. Vi sono inoltre obiettivi mirati sull uso di cocaina allo scopo di indagare quali sono i meccanismi che inducono alcuni consumatori a sviluppare problematiche varie tali da aver bisogno dell intervento di

strutture pubbliche o private, verificare la presenza di fattori protettivi legati a diverse percezioni del rischio o alla messa in opera di particolari strategie preventive, studiare le caratteristiche dei consumatori in relazione all intensità dell uso e alle abitudini di consumo, analizzare i significati attribuiti all uso, le strategie di acquisto ed i prezzi. Il target è composto da soggetti di età compresa tra 14 e 50 anni, sia consumatori che non consumatori di sostanze psicoattive, reclutati in contesti del divertimento, luoghi di aggregazione giovanile e non, eventi musicali, feste private, scuole medie, università. Sono stati inoltre intervistati anche consumatori di cocaina in carico a SERT e servizi specifici del privato sociale per dipendenza o ristretti in carcere. Il questionario è stato costruito a partire da interviste in profondità con consumatori di cocaina che non si sono mai rivolti a servizi per le dipendenze pubblici o privati ed è strutturato su vari indicatori: dati anagrafici (sesso, età, domicilio, nazione di nascita), dati socio economici (situazione abitativa, condizione professionale, professione, titolo di studio, reddito medio), danni percepiti come conseguenza dell uso di droga, rischio attribuito all uso di droga, uso sostanze (vita, anno, mese, età primo e ultimo uso, modalità prevalente), significati attribuiti al consumo (cocaina vita, anno o mese; altre sostanze con consumo ultimo anno), comportamenti pericolosi (mix droga, mix alcol + droga, guida +alcol o droga), test C.A.G.E., problemi nel corso dell ultimo anno. Per i soli soggetti con consumo di cocaina sono stati raccolti anche i seguenti dati: struttura a cui si è rivolto, canale di invio, stili di consumo (con chi, quando, dove, perché), modalità di acquisto, grado di coinvolgimento con la sostanza, ultimo anno di consumo (numero episodi, modalità d uso, quantità mediamente assunta, costo medio al grammo), strategie per ridurre o per smettere. Le varie fasi dell indagine sono state coordinate da un comitato tecnico scientifico, diretto da Raimondo Maria Pavarin, di cui fanno parte Mario Cipressi, Edoardo Polidori, Cristina Mizzoni, Elsa Turino, Olga Tartarelli, Alessandro Dionigi e Monica Reynaudo. 14

15 1.2 La metodologia Per lo studio interessavano in modo particolare, sia per consumatori che per non consumatori, le percezioni del rischio e le rappresentazioni dei danni derivanti dall uso di stupefacenti. Poi, solo per i consumatori, ci interessava capire quali sono i significati attribuiti all uso di ogni singola sostanza e la funzione per cui viene utilizzata. Avevamo perciò bisogno di ridurre al minimo il confondimento dovuto al luogo nel quale era effettuata l intervista, perché a seconda di dove si andava ad intervistare si potevano trovare tipologie di consumatori tra loro molto diverse. Per questo motivo abbiamo «randomizzato» i possibili luoghi (scuole, locali, avvenimenti pubblici) ed i possibili tempi (mattina, pomeriggio, sera), e successivamente i diversi luoghi in relazione ai tempi (ad esempio locali per aperitivi la sera, discoteca la notte, avvenimenti pubblici il pomeriggio, scuola al mattino, ecc). Non conoscendo le caratteristiche dei consumatori di sostanze illecite, è molto difficile lavorare su un campione statisticamente rappresentativo e ciò va sempre tenuto presente quando si analizzano i risultati ( in teoria il campionamento si dovrebbe sempre definire a partire da alcune caratteristiche della popolazione che si vuole studiare). Soprattutto per quanto riguarda il consumo nella popolazione generale, i risultati possono anche essere influenzati dalle diverse tecniche di indagine, dagli strumenti utilizzati, dai tassi di risposta, dalle diverse zone geografiche e dai diversi periodi di effettuazione. Ad esempio, relativamente agli studi sulla prevalenza di uso di stupefacenti, in letteratura vengono riportati tassi di risposta decrescenti man mano che si passa da interviste dirette a questionari telefonici a questionari postali, inoltre è importante definire a priori il margine di attendibilità delle risposte e l eventuale «effetto intervistatore». Nella nostra indagine è stato dedicato molto tempo alla strutturazione degli items, alle tecniche di aggancio degli intervistati, al modo di porre le domande. Una prima versione del questionario è stata costruita sulla base del materiale prodotto con una serie di interviste in profondità con alcuni consumatori di cocaina che non si erano mai rivolti a servizi pubblici o privati per le dipendenze. La prima serie di items è stata validata con l utilizzo del «test Kappa» [Armstrong et al. 1992] per verificare la comprensibilità delle domande, la congruenza delle risposte e l effetto intervistatore. Infatti uno dei mag-

16 giori problemi è dovuto, oltre alla comprensione delle domande (e delle risposte) a come ci si pone quando si contatta una persona. Sulla base di questo lavoro è stata effettuata una indagine pilota durata tre mesi con 600 interviste (che non verranno utilizzate nel lavoro finale) che ci hanno permesso di costruire la versione finale del questionario, di mettere a punto tutti i nodi critici e di definire un «manuale» per gli intervistatori. Tutti gli intervistatori che hanno partecipato alla fase vera e propria della ricerca sono stati formati sulla base delle indicazioni emerse dallo studio pilota. 1.3 Sintesi dei risultati Lo studio Allo studio hanno aderito strutture pubbliche e del privato sociale di 59 città che coprono il territorio di 28 province e 9 regioni. Sono stati utilizzati 187 intervistatori. Sono stati intervistati complessivamente 14585 soggetti: 43.2% femmine, 5.1% stranieri, età media 26.2 anni, reddito medio mensile di 812 euro. Il 22.6% delle interviste è stato effettuato sulla strada, il 22.4% presso scuole, il 22% in luoghi di divertimento, il 12.2% presso enti pubblici o privati, il 9.7% presso luoghi di aggregazione, l 11.1% in altri luoghi. 12811 soggetti sono stati intervistati nel «territorio», l 87.8% sul totale. I dati considerati validi nel territorio sono relativi a 12534 questionari. Si specifica che le interviste per strada riguardano piazze, periferie, parchi e spiagge); scuole (medie inferiori, medie superiori, università); luoghi divertimento (eventi, locali pubblici e feste private); luoghi aggregazione (parrocchie, associazioni, centri sociali); altri luoghi (zone commerciali, lavoro, casa, sport). La pericolosità percepita della droga - Il 62% degli intervistati pensa che l uso di droga sia molto pericoloso. Per il 34.1% l uso di droga provoca danni fisici generici, per il 23.6% disturbi psichici generici, per il 21.4% danni neurologici, per il 12.1% dipendenza psicologica, per il 10% il danno è diverso a seconda della sostanza, per il 9% danni alla sfera socio relazionale, per il 6.8% morte, per il 6.1% problemi generici, per il 5.7% dipendenza fisica, per il 3.6% disturbi di memoria, per il 2.3% deficit cognitivi, per il 2.1% problemi economici, per il 2.1% alterazione della personalità, per il 2% perdita o alterazione del senso della realtà.

Da rilevare che la percezione del rischio attribuito all uso di droga è più elevata per chi non ha mai provato e per chi ha smesso, mentre è più bassa per i soggetti con uso continuato e primo uso recente. Chi non ha mai usato sostanze illegali ritiene che l uso di droga provochi danni neurologici, danni fisici specifici e problemi generici; per chi ha smesso, l uso di droga provoca disturbi psichici, danni fisici generici, danni alla sfera socio-relazionale, abuso e dipendenza, danni alla condizione sociale; per chi usa, la droga provoca alterazione dell umore e perdita del contatto con la realtà, ma per molti il danno dipende dalla sostanza utilizzata. L uso di sostanze psicoattive - Tra i soggetti intervistati casualmente nel territorio, il 60.4% ha provato almeno una volta una sostanza illegale, l 1.8% ha iniziato l uso di recente. il 77.7% usa alcol, il 4.8% ha smesso. Per quanto riguarda le singole sostanze, il 49% ha usato almeno una volta nella vita marijuana, il 42.3% hashish, il 20.5% cocaina, il 12.9% popper, l 11.8% ecstasy, il 10.3% funghi allucinogeni, il 7.5% lsd, il 7.1% oppio, il 6.1% speed, il 4.9% ketamina, il 4.7% salvia divinorum, il 3.8% psicofarmaci, il 3.5% eroina, il 3.1% benzodiazepine, il 3% crack. Per quanto riguarda l uso recente, il 34.5% ha usato nell ultimo anno o mese marijuana, il 30.5% hashish, l 11.7% cocaina, il 5.1% ecstasy, il 3% oppio, il 3% funghi allucinogeni, il 2.9% popper, il 2.4% ketamina, il 2.3% speed, il 2.1% LSD, l 1.9% psicofarmaci, l 1.4% benzodiazepine, l 1.4% crack. Per quanto riguarda il primo uso recente, si segnalano marijuana (4.3%), hashish (3%), cocaina (2.6%), funghi allucinogeni (1.5%) ed ecstasy (1.5%). Chi smette - Per quanto riguarda i soggetti che hanno usato una sostanza almeno una volta nella vita e che poi non hanno continuato l uso nell ultimo anno o mese, ha «smesso» l 87% di chi ha usato la salvia divinorum, il 77.5% relativamente al popper, il 71.5% per l LSD, il 70.8% per i funghi allucinogeni, il 66.1% per l eroina, il 62.3% per lo speed, il 57.2% per l oppio, il 56.6% l ecstasy, il 54.7% per il crack, il 52.7% per le benzodiazepine, il 51.1% per la ketamina, il 50.1% per gli psicofarmaci, il 42.9% per la cocaina, il 29.8% per la marijuana, il 28% per l hashish. Smettere l uso di una qualsiasi sostanza diviene più probabile man mano che aumentano età anagrafica e percezione del rischio, per 17

durate d uso inferiori ad un anno. Ad esempio, sembra sia più facile smettere l uso di cocaina entro il primo anno di consumo per soggetti con più di 20 anni ed un reddito inferiore a 2000 euro mensili. Per l eroina si restringe l età (dopo i 24 anni e prima dei 35), non appaiono influenti reddito e percezione del rischio, la durata d uso è inferiore a 10 anni. L abbandono dell uso di cannabinoidi è molto probabile nel primo anno di consumo e aumenta con età anagrafica, reddito e percezione del rischio. Età - L età di primo uso è più bassa per alcol (15 anni), cannabinoidi (16.2 anni) e popper (16.4 anni) e più elevata per psicofarmaci (22.5 anni) e benzodiazepine (22.8 anni). L età dei soggetti con uso recente segue lo stesso andamento, ma sembra leggermente più elevata per chi usa psicofarmaci, benzodiazepine e cannabinoidi. I consumatori attuali - Possiamo tracciare il profilo dei soggetti che attualmente consumano: 24 anni, reddito medio basso, percezione del rischio lievemente alta, età di primo uso di sostanze illegali attorno ai 16 anni, un uso che dura mediamente da 8 anni. Modalità d uso - Per quanto riguarda l eroina, il 53% la fuma, il 34% la usa per via venosa, il 33% «sniffa». Mentre non vi sono particolari differenze in relazione a nazionalità e sesso, i soggetti con uso per via venosa sono più anziani, hanno iniziato prima ed hanno una durata media d uso più elevata. Da rilevare inoltre che la percezione del rischio è più bassa per chi «fuma» e «sniffa», modalità d uso diffuse tra i soggetti che hanno iniziato l uso di recente. Per quanto riguarda la cocaina, l 89% la sniffa, il 28% la fuma e il 3% usa la via venosa. Mentre non vi sono particolari differenze in relazione a sesso, nazionalità e reddito, l età di primo uso e l età anagrafica dei consumatori aumenta man mano che si passa da «sniffata» a fumata a uso in vena. I problemi associati all uso di sostanze - A tutti i soggetti, indipendentemente dall uso di sostanze psicoattive, è stato chiesto, dentro una lista predefinita, quali problemi avevano avuto nel corso dell ultimo anno. Un soggetto su quattro ha avuto problemi col/la partner, disturbi d ansia e problemi con la famiglia; uno su cinque disturbi del sonno, depressione, problemi con gli amici, problemi e- conomici; dal 10% al 15% problemi con la scuola, disturbi di memoria, problemi col lavoro e paranoia. Per quanto riguarda le sostanze illegali, chi usa ha una più elevata prevalenza di tali problemi rispetto 18

a chi ha smesso ed a chi non ha mai consumato. Per quanto riguarda la tipologia d uso, si segnalano i poli consumatori. I comportamenti pericolosi - Il 42.% degli intervistati ha guidato almeno una volta dopo aver usato alcolici, il 38% ha usato almeno una volta nel corso della stessa serata alcol e stupefacenti, il 23% ha guidato almeno una volta dopo aver usato stupefacenti, il 20% ha u- sato almeno una volta diversi tipi di sostanze stupefacenti nel corso della stessa serata, il 20% ha guidato almeno una volta dopo aver usato sia alcol che stupefacenti. Gli stili del bere pericolosi - Il 19% ha sentito la necessità di ridurre il bere, il 14% ha provato disagio o senso di colpa per il proprio modo di bere, il 12% è stato infastidito da critiche sul modo di bere, l 8% ha bevuto almeno una volta alcolici appena alzato. Il 15% è positivo ad almeno due risposte del test C.A.G.E., il 6% a tre. I significati attribuiti all uso di sostanze psicoattive - Un soggetto su quattro ha avuto un uso recente di cocaina per favorire effetti prestazionali, il 15% per divertimento, il 12% per provare, l 11% per stare in compagnia, l 11% per il piacere provocato dalla sostanza, l 8% per curiosità, il 5% per sballare o per «stare bene», il 4% per uscire o per passare la serata, il 4% per socializzare o per essere più disinibiti, il 4% per il piacere dell effetto, il 3% per sentirsi più sicuri, il 3% perché era accessibile, il 3% la usa in discoteca, il 3% per lavorare o per moda o per aumentare l euforia, il 2% per aumentare l eccitazione. Per quanto riguarda l alcol, un soggetto su tre di recente lo ha usato per stare con gli amici, in compagnia, il 17% per il piacere che provoca, il 14% lo associa al divertimento, l 8% per il gusto o per il sapore, il 7% come alimento ai pasti. Per quanto riguarda l eroina, il 12% ha ammesso di averla utilizzata per provare, il 10% per alleviare la depressione, il 9% per dipendenza, l 8% per curiosità o per «stare bene». Tra chi ha usato benzodiazepine, il 29% lo motiva per ridurre l ansia, il 13% per dormire. Tra chi ha usato crack, il 7% lo ha fatto per il piacere «generico», il 6% per provare, il 5% per curiosità o per «sballo». Per quanto riguarda lo speed, il 13% lo ha usato per migliorare specifiche prestazioni, il 9% per provare o in discoteca, il 5% per curiosità, il 4% per il piacere che provoca. Un soggetto su tre usa hashish per relax, il 16% per stare in compagnia degli amici, il 13% per 19

il piacere provocato dalle sostanza, l 8% per divertirsi. Il 28% usa marijuana per relax, il 16% per stare in compagnia degli amici, il 13% per il piacere provocato dalle sostanza, l 8% per divertirsi. Il 13% ha usato LSD per provare, l 8% per curiosità, il 6% per divertimento. Tra chi usa la ketamina il 15% lo ha fatto per provare, il 10% per curiosità, il 9% per divertimento, l 8% per sballo. Il 18% ha usato funghi allucinogeni per provare, l 11% per curiosità, il 7% per divertirsi, il 5% per fare un «viaggio» o per avere allucinazioni. Tra chi usa la salvia divinorum il 21% l ha fatto per provare, il 7% per curiosità o per piacere. Il 16% ha usato oppio «per provare», il 14% per relax, l 8% per il piacere provocato dalla sostanza, il 7% per curiosità. L ecstasy si usa in discoteca per ballare (23%), per divertirsi (15%) e per provare (12%). Il 19% ha usato il popper per provare, il 13% per curiosità, l 8% per divertimento. Un soggetto su tre prende psicofarmaci perché è in cura farmacologica, il 13% per alleviare l ansia, il 6% per dormire, il 4% per alleviare la depressione o disturbi dell umore. L uso di cocaina - I soggetti con uso di cocaina sono complessivamente 3899, tra questi il 92% ha usato almeno una volta nella vita alcolici, l 83% marijuana, l 82.5% hashish, il 50% ecstasy, il 45% popper, il 36% LSD, il 30% eroina o funghi allucinogeni o speed. Il 58% ha avuto un consumo recente di cocaina, il 79% di alcol, il 57% di cannabinoidi, il 17% di ecstasy, il 15% di eroina, il 12% di benzodiazepine. Solo il 2.8% ha usato la cocaina come prima sostanza illegale, il 10% dopo un altra sostanza, la metà dopo almeno tre, il 34% dopo almeno sei. L età media dei cocainomani è di 29 anni, più elevata per i maschi rispetto alle femmine. L età di primo uso di una sostanza illegale è attorno ai 16 anni, 20 per la cocaina. Mediamente prima della cocaina vengono utilizzate da 4 a 5 altre sostanze e trascorrono 4 anni dal primo uso di una sostanza illegale al primo uso di cocaina. Le femmine rispetto ai maschi usano prima la cocaina e relativamente a tale consumo trascorre meno tempo dal primo uso di una sostanza illegale. La maggior parte dei soggetti ha iniziato prima dei 16 anni, soprattutto chi usa o ha usato anche l eroina, ma la differenza tra ma- 20

21 schi e femmine non è rilevante. Da notare che il 3% ha iniziato l uso dopo i 25 anni, l 1.3% dopo i 30. Relativamente all uso precedente o successivo di eroina, possiamo individuare tre diverse tipologie di cocainomani: 1. i soggetti con uso di sola cocaina: mediamente più giovani, col reddito medio più elevato e la più bassa percezione della pericolosità dell uso di droga. La quota di femmine è più elevata ed un soggetto su quattro frequenta l università, infatti oltre il 40% si dichiara studente. Per quanto riguarda l occupazione, troviamo le percentuali più elevate di liberi professionisti ed imprenditori. Oltre il 70% ha il diploma di scuola media superiore, un soggetto su cinque è laureato. Solo il 14% ritiene di avere un alto coinvolgimento con la cocaina; 2. i soggetti con uso di eroina successivo alla cocaina: età media attorno a 30 anni, reddito mediamente più basso, bassa scolarità, lavoratori dipendenti; 3. i soggetti con uso di cocaina successivo all eroina: età media e- levata (34 anni), bassa scolarità, molti sono disoccupati, una quota rilevante vive da solo. Caratteristiche tipiche degli eroinomani. Fenomenologia della Cocaina Tra chi ha usato almeno una volta la cocaina, il 28% ha avuto problemi specifici dovuti all uso di tale sostanza: il 19% si è rivolto ad un SERT, il 16% è stato in comunità, il 6% è stato ricoverato all ospedale, il 5% si è rivolto al medico di base. Per il 17% è stata una scelta volontaria, il 9% è stato consigliato dalla famiglia, il 3% da amici. Il 27% consuma da solo, l 80% con altri o anche con altri, il 35% anche durante la settimana, il 62% nel fine settimana. La maggioranza consuma a casa o in contesti ricreativi, uno su tre per strada, uno su cinque al bar, il 16% al lavoro, il 4% a scuola. Il 60% consuma per uscire, il 45% per ballare, il 16% per lavorare, il 3% per studiare. Nell ultimo anno di consumo il 70% «sniffava», il 23% fumava ed il 12% ha usato la via venosa. Sempre relativamente all ultimo anno di consumo, il 39% ha usato meno di 10 volte ed il 19% più di 100 volte. Per episodio di consumo il 36% utilizza meno di un grammo, il 34% da uno a tre, il 7% più di 3 grammi. Mediamente la cocaina costa 70 euro al grammo e la cifra è inferiore per chi consuma anche eroina. La spesa media mensile è di

22 1400 euro, più bassa per chi consuma solo cocaina. Il 17% spende con la cocaina meno del 10% del proprio reddito mensile disponibile, il 16% più del 50%, il 12% più del 90%. La dipendenza da Cocaina - Per verificare l ipotesi dello studio, è cioè verificare i fattori collegati ad una possibile dipendenza da cocaina, considerando percezione del rischio, pericolosità percepita della droga e significati attribuiti all uso, sono stati selezionati 1834 soggetti (367 casi e 1467 controlli) con consumo di sola cocaina (escludendo chi ha usato anche eroina) di durata superiore o uguale a due anni. I casi sono i soggetti che si sono rivolti a strutture pubbliche o private per problemi di dipendenza da cocaina, i controlli sono soggetti intervistati casualmente in vari contesti con riferito uso di cocaina. Hanno una probabilità più elevata: i maschi, i soggetti che consumano da 6 a 9 anni, i soggetti che consumano nei contesti ricreativi, chi consuma per ricercare determinate sensazioni, per essere più disinibiti, per «evadere», per aumentare il senso di sicurezza e soprattutto per aumentare specifiche prestazioni. Per quanto riguarda la professione, si evidenziano i soggetti che svolgono un lavoro autonomo. Emerge inoltre una relazione con i danni attribuiti all uso di droga, in particolare col timore di alterazione delle percezioni e di perdita del contatto con la realtà. L abuso di cocaina sembra determinare problemi specifici per chi è dipendente, più collegati al disagio psichico (depressione e sbalzi di umore) che non a specifiche complicanze sanitarie. Si notano inoltre danni alla sfera relazionale (problemi con la famiglia e isolamento dagli altri), problemi giudiziari e un elevato rischio di perdita del controllo della sostanza. 1.4. Chi sono gli intervistati Nel periodo settembre 2008/luglio 2009, sono stati intervistati 14585 soggetti e le interviste considerate «valide» sono 14342: 43.2% femmine, 5.1% stranieri, età media 26.2 anni, reddito medio mensile di 812 euro. Il 72.8% abita con la famiglia, il 16.2% con altri, il 10.5% da solo. Il 16.1% ha la laurea, il 27% frequenta le scuole medie superiori, il 22.4% l università, il 30.1% è un lavoratore dipendente. Il 30.3% pensa che l uso di droga non si molto pericoloso

Il 38.6% delle interviste è stato effettuato in Emilia Romagna, il 14.5% in Toscana, il 12.4% in Veneto, il 7.3% in Lombardia, il 7.1% in Lazio, il 7.1% in Calabria, il 6.3% in Umbria, il 3.7% in Piemonte, il 3.1% in Abruzzo. Per quanto riguarda le province si segnalano: Bologna col 22.5%, Venezia 7.2%, Brescia 6.5%, Perugina 6.3%, Lucca 3.8%, Rovigo 3.8%, Catanzaro 3.7%, Viterbo 3.6%, Forlì 3.6%, Roma 3.5%, Modena 3.5%. Per quanto riguarda la residenza, il 36.1% era residente nella regione Emilia Romagna, 14.6% Toscana, 12.2% Veneto, 7.5% Lazio, 7.4% Lombardia, 6.9% Calabria, 6.2% Umbria, 3.8% Piemonte, 2.8% Abruzzo, 0.9% Puglia. Per quanto riguarda la nazionalità, l 1.4% in paesi dell Europa dell est, lo 0.4% in altre nazioni europee, l 1% in paesi del Maghreb, lo 0.7% in altri paesi africani, lo 0.6% in Asia, lo 0.6% in Sud America. Il 22.6% delle interviste è stato effettuato sulla strada (piazze, periferie, parchi, spiagge), il 22.4% presso scuole (medie inferiori, medie superiori, università), il 22% in luoghi di divertimento (eventi, locali pubblici e feste private), il 12.2% presso enti pubblici o privati, il 9.7% presso luoghi di aggregazione (parrocchie, circoli, centri giovanili, associazioni e centri sociali), l 11.1% in altri luoghi (zone commerciali, lavoro, casa e sport). Il 49.5% ha dichiarato di lavorare, il 54% di essere uno studente. Complessivamente il 26.1% è lavoratore dipendente, il 10.2% lavoratore autonomo, il 2.3% disoccupato, l 1.2% professionista, l 1.2% dirigente o imprenditore, l 1.2% in condizione non professionale. Nel dettaglio, l 8% è impiegato, il 6.2% operaio, il 5.3% libero professionista, il 2.6% artigiano, il 2.4% lavoratore dei servizi, il 2.3% commerciante, l 1.8% barista o cameriere. Il 54% è studente, tra questi il 50.1% frequenta le scuole medie superiori, il 41.5% l università, il 2.6% le scuole medie inferiori, il 2.6% altri tipi di scuole. Per quanto riguarda la scolarità, il 40.4% ha la licenza media, il 39.9% il diploma di scuola media superiore, il 16.1% la laurea. Il 63.3% ha usato almeno una volta una sostanza illegale nella vita, il 36.8% non ha mai usato una sostanza stupefacente, il 16.8% ha consumato almeno una volta nella vita ma non nell ultimo anno, il 46.3% ha usato nell ultimo anno o mese. 23

24 Per quanto riguarda l alcol, mentre il 18.4% è astinente, il 10.8% ha provato per la prima volta nell ultimo anno o mese. Complessivamente il 74.6% lo usa attualmente e il 7% ha smesso. Pur considerando che i soggetti intervistati negli Enti pubblici e privati erano selezionati tra soggetti con dipendenza da cocaina, il target si differenzia da luogo a luogo per età e per sesso: negli istituti scolastici troviamo soggetti che vivono con la famiglia, giovani, col reddito meno elevato e la più alta percentuale di femmine; nei luoghi del divertimento troviamo i soggetti col più alto uso di alcol e droga, con lavoro, laureati, che vivono con altri e la più bassa percezione del rischio; nei luoghi di aggregazione la percentuale più bassa di stranieri; negli altri luoghi la quota più elevata di stranieri e la più alta percezione del rischio; sulla strada la prevalenza più bassa di uso di alcol e droga. Tabella 1: caratteristiche soggetti per luogo di intervista Scuole Enti Divertimento Aggregazione Strada Altro % femmine 51.4 25.7 42.3 41.6 44.5 46.7 % stranieri 3.8 3.6 3.1 2.9 6.8 12.2 % famiglia 81.5 63.2 61.6 77.8 78.9 70.7 % con altri 15.8 17.1 21.1 16.1 10.6 17.4 % solo 2.5 19.1 17.0 5.9 9.1 11.5 % bassa percezione rischio 31.4 20.1 37.4 24.8 33.5 23.6 % lavora 19.6 70 69.4 30.7 48.0 67.4 % studia 100 7.2 39 74.6 51.2 35.8 % laurea 11.7 8.5 24.2 12.7 15.5 21.7 % droga usa 42.3 66.6 56.1 42.3 35.7 38.2 % alcol usa 78.0 60.0 90.2 74.7 61.3 79.7 età media 20.1 35 28.3 22 25.7 29.5 reddito medio 303 1469 995 437 823 964 percezione media rischio 3.8 4 3.7 4 3.8 4.1

25 Di Raimondo Maria Pavarin 2. I soggetti intervistati nel territorio Come descritto nel capitolo precedente, 12811 soggetti sono stati intervistati nel territorio, l 87.8% sul totale. I dati considerati validi sono relativi a 12534 questionari: 45.7% femmine, 5.3% stranieri, età media 25 anni (età mediana 23 anni), reddito medio mensile di 728 euro (mediana 798), rischio medio uso droga 3.9 (mediana 4). Il 74.1% abita con la famiglia, il 16% con altri, il 9.3% da solo. Il 60.5% studia, il 46.6% lavora. Per quanto riguarda il titolo di studio, il 38.8% ha la licenza media, 40.8% ha il diploma di scuola media superiore, il 17.2% la laurea. Tra gli studenti, il 50.4% frequenta le scuole superiori, il 41.4% l università, il 2.7 la scuola media inferiore, il 2.2% altro. Tra chi lavora, il 61.6% è dipendente, il 17.8% è un lavoratore autonomo, l 8.5% è un professionista, il 6.4% precario, lo 0.8% dirigente. Il 43.5% usa sostanze ed ha un età mediamente più bassa rispetto a chi ha smesso o non ha mai provato. L 1.8% ha iniziato l uso di una qualsiasi sostanza illegale nell ultimo anno (età media 18 anni). Il 76.6% consuma alcol, ed i soggetti mediamente più anziani hanno smesso. L 1.8% ha iniziato l uso di alcol nell ultimo anno (età media 16 anni).

26 Tabella 2: percezione del rischio e uso sostanze Prevalenza Rischio medio Età Media Reddito medio Mai usato droga 40.5 3.9 25.2 613 Usato, ma poi smesso 16.0 3.8 27.8 1020 Consuma sostanze illegali 43.5 3.8 24.8 733 Mai usato alcol 18.6 4.2 24.3 586 Usato, ma poi smesso 4.8 3.8 28.4 1011 Consuma alcol 76.6 3.5 24.3 742 Alla domanda relativa al rischio collegato all uso di «droga», dove nell item «quanto pensi sia pericoloso l uso di droga?» era possibile scegliere tra 1 (poco) e 5 (molto), ha risposto il 93.5% dei soggetti: il 7.4% attribuisce il punteggio 1, il 5.9% due, il 18.3% tre, il 23.8% quattro, il 38.1% cinque. Per il 61.8% il rischio è elevato (punteggio 4 o 5), il punteggio medio è di 3.9, lievemente più alto per le femmine (3.9) rispetto ai maschi (3.8), per gli stranieri (4.1) rispetto agli italiani (3.8) e tra chi lavora (3.9) rispetto a chi studia (3.8). 2.1 I danni attribuiti all uso di droga Dall analisi qualitativa sono stati classificati 58 tipi di danni, aggregati in tredici macro categorie. Le classificazioni sono riportate nell appendice. Per il 34.1% l uso di droga provoca danni fisici generici, per il 23.6% disturbi psichici generici, per il 21.4% danni neurologici, per il 12.1% dipendenza psicologica, per il 10% dipende dalla sostanza, per il 9% danni alla sfera socio relazionale, per il 6.8% morte, per il 6.1% problemi generici, per il 5.7% dipendenza fisica, per il 3.6% disturbi di memoria, per il 2.3% deficit cognitivi, per il 2.1% problemi economici, per il 2.1% alterazione della personalità, per il 2% perdita o alterazione del senso della realtà.

27 Grafico 1: danni attribuiti all uso di droga raffronti per sesso 40 35 30 25 20 15 10 5 0 maschio femmina Fisici generici Disturbi psichici Neurologici Dipendenza e abuso Dipende Fisici specifici Sfera socio-relazionale Problemi generici Condizione sociale-status Alterazione umore Alterazione percezioni Rallentamento psico motorio Alterazione comportamento Danni agli altri Come si può osservare dal grafico, non vi è una grossa differenza in relazione al sesso. Per quanto riguarda l età i soggetti più anziani temono maggiormente un danno alla condizione sociale ed alla sfera socio-relazionale, i più giovani danni neurologici, un rallentamento psicomotorio, danni agli altri e alterazione dell umore.

28 Grafico 2: danni attribuiti all uso di droga raffronti per età 28 Condizione sociale Nessun danno Sfera socio-relazionale Problemi generici Alterazione comportamento Fisici generici Dipende Dipendenza e abuso Alterazione percezioni Disturbi psichici Alterazione umore Danni agli altri Fisici specifici Rallentamento psico motorio Neurologici Non sa rispondere 27 26 25 24 23 22 Per quanto riguarda la percezione del rischio, i soggetti con maggiore «prudenza» temono problemi generici, danni fisici specifici, danni alla condizione sociale (status), alterazione del comportamento e una possibile dipendenza. I soggetti con la più bassa percezione del rischio non sanno rispondere o ritengono che dipenda dalla sostanza utilizzata, o addirittura «nessun danno». Chi non ha mai usato sostanze illegali ritiene che l uso di droga provochi danni neurologici, danni fisici specifici e problemi generici; per chi ha smesso, l uso di droga provoca disturbi psichici, danni fisici generici, danni alla sfera socio-relazionale, abuso e dipendenza, danni alla condizione sociale; per chi usa dipende dalla sostanza, alterazione dell umore e perdita del contatto con la realtà. Da rilevare che il 2% di chi non ha mai usato droghe non sa rispondere e che il 2.2% di chi usa ritiene che non provochi nessun danno. Per quanto riguarda le tipologie d uso, tra chi ha usato solo cannabinoidi prevale il timore di danni neurologici, rallentamento psicomotorio, danni fisici generici e specifici, danni agli altri e abuso o dipendenza; tra i poli consumatori (cannabis e altre sostanze) disturbi psichici, alterazione dell umore, alterazione delle percezioni, danni alla sfera socio relazionale, ma dipende anche dalla sostanza e per il 2.6% «nessun danno»; tra chi ha usato altre sostanze illegali escluso i

29 cannabinoidi troviamo il timore di danni alla condizione sociale, alterazione del comportamento e problemi generici. Tabella 3: danni attribuiti all uso di droga per tipologie d uso Danni aggregati mai smesso usa Solo cannabis solo droga cannabis+ droga Danni neurologici 23.4 21.5 20.7 23.9 17.0 18.0 Rallentamento psicomotorio 3.7 4.8 4.4 5.0 3.5 4.4 Disturbi psichici 29.4 30.8 29.4 29.4 25.1 31.1 Alterazione dell'umore 3.1 4.5 4.9 3.7 3.0 6.2 Alterazione percezioni 3.2 4.0 4.3 3.9 3.3 4.7 Danni fisici generici 37.1 40.1 30.9 34.3 32.4 31.1 Danni fisici specifici 15.2 10.2 9.5 9.8 8.9 8.9 Danni alla sfera socio-relazionale 9.7 14.5 10.1 10.7 10.9 11.7 Danni alla condizione sociale/status 3.7 4.9 3.9 4.0 9.4 3.6 Danni agli altri 2.8 3.4 2.6 2.8 1.5 2.7 Alterazione del comportamento 3.7 4.4 3.3 3.6 4.8 3.3 Dipendenza e abuso 17.3 19.4 18.1 20.6 19.7 16.2 Dipende 3.1 7.8 17.4 12.8 11.1 18.8 Problemi generici 7.3 6.8 5.1 5.3 6.8 5.6 Nessun danno 0.2 0.6 2.2 1.1 2.3 2.6 Non sa rispondere 2.0 0.6 1.0 0.9 1.3 0.8 2.2. L uso di sostanze psicoattive Su un totale di 12534 soggetti intervistati nei vari luoghi, il 39.6% non ha mai usato una sostanza illegale, il 16.1% l ha usata nel passato ma non nel corso dell ultimo anno, il 44.2% ha avuto un uso recente (anno o mese). Complessivamente il 60.4% ha provato almeno una volta, l 1.8% ha avuto un inizio d uso recente, il 3.6% negli ultimi due anni. Il 77.7% usa alcol, il 4.8% ha smesso, il 17.3% non ha mai provato.

30 Tabella 4: Sostanze illegali - tipologie d uso Mai Smesso Uso Recente Almeno una volta Primo uso recente Prevalenza 39.6 16.1 44.2 60.4 1.8 Età media 24.4 28.4 24.4 25.4 18 Reddito medio 582 1011 742 812 242 Rischio attribuito uso droga 4.3 3.8 3.5 3.6 3.5 Età primo uso 17.3 16.3 16.6 18 Durata uso 5.1 8.8 7.8 Da rilevare che la percezione del rischio attribuito all uso di droga è più elevata per chi non ha mai provato e per chi ha smesso, mentre è più bassa per i soggetti con uso e primo uso recente. I soggetti con primo uso recente hanno anche una minore disponibilità di reddito. I soggetti con uso recente hanno iniziato prima, mentre l età media di chi ha avuto il primo uso entro un anno è attorno ai 18 anni. Per quanto riguarda la durata, chi ha avuto un uso recente consuma mediamente droga da più tempo rispetto a chi ha smesso. Per quanto riguarda le singole sostanze, il 49% ha usato almeno una volta nella vita marijuana, il 42.3% hashish, il 20.5% cocaina, il 12.9% popper, l 11.8% ecstasy, il 10.3% funghi allucinogeni, il 7.5% LSD, il 7.1% oppio, il 6.1% speed, il 4.9% ketamina, il 4.7% salvia divinorum, il 3.8% psicofarmaci, il 3.5% eroina, il 3.1% benzodiazepine, il 3% crack. Per quanto riguarda il sesso, i maschi hanno una prevalenza lifetime più elevata in tutte le singole sostanze escluso gli psicofarmaci, dove risulta più elevata tra le femmine. Grafico 3: prevalenza uso sostanze nella vita per sesso - % 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Maschi Femmine Marijuana Hashish Cocaina Popper Ecstasy Funghi Lsd Oppio Speed Ketamina Salvia Eroina Crack Psicofarmaci Benzodiapezine

31 Per quanto riguarda l uso recente, il 34.5% ha usato nell ultimo anno o mese marijuana, il 30.5% hashish, l 11.7% cocaina, 5.1% ecstasy, 3% oppio, 3% funghi allucinogeni, 2.9% popper, 2.4% ketamina, 2.3% speed, 2.1% LSD, 1.9% psicofarmaci, 1.4% benzodiazepine, 1.4% crack. Le femmine rispetto ai maschi hanno una prevalenza d uso più elevata di psicofarmaci e benzodiazepine. Per quanto riguarda il primo uso recente si segnalano marijuana (4.3%), hashish (3%), cocaina (2.6%), funghi allucinogeni (1.5%) ed ecstasy (1.5%). Per quanto riguarda il sesso, i maschi hanno una prevalenza più elevata in tutte le sostanze, tranne che per la marijuana, dove la percentuale è maggiore tra le femmine. Da rilevare la prevalenza più elevata di inizio recente d uso di psicofarmaci tra i maschi. 2.3 Smettere Per quanto riguarda i soggetti che hanno usato una sostanza almeno una volta nella vita e che poi non hanno continuato l uso nell ultimo anno o mese, ha «smesso» l 87% di chi ha usato la salvia divinorum, 77.5% per il popper, 71.5% per l LSD, il 70.8% per i funghi allucinogeni, il 66.1% per l eroina, il 62.3% per lo speed, il 57.2% per l oppio, il 56.6% per l ecstasy, il 54.7% per il crack, il 52.7% per le benzodiazepine, il 51.1% per la ketamina, il 50.1% per gli psicofarmaci, il 42.9% per la cocaina, il 29.8% per la marijuana, il 28% per l hashish. I maschi hanno una prevalenza di uso cessato maggiore per ketamina, benzodiazepine, psicofarmaci, LSD e speed; le femmine per tutte le altre sostanze. In particolare la differenza è maggiore per la cocaina (+13% rispetto ai maschi), l eroina (+7.5%), la cannabis (+6%) e la salvia divinorum (+5.5%). Smettono ad un età meno elevata i soggetti con uso di popper e salvia divinorum. Grafico 5: prevalenza uso cessato per sesso - % 100 90 80 70 60 50 40 30 Maschi Femmine Salvia Popper Lsd Funghi Eroina Speed Oppio Ecstasy Benzodiapezine Crack Ketamina Psicofarmaci Cocaina Marijuana Hashish

È stata indagata la probabilità di smettere l uso di droga (in generale, per cocaina, eroina e cannabinoidi) con un analisi multivariata utilizzando la regressione logistica. Sono stati considerati i soli valori di Odds Ratio statisticamente significativi al 95%. Smettere l uso di una qualsiasi sostanza è più probabile man mano che aumentano età e percezione del rischio per durate d uso inferiori ad un anno. Ad e- sempio, sembra sia più facile smettere l uso di cocaina entro il primo anno di consumo, per soggetti con più di 20 anni ed un reddito inferiore a 2000 euro mensili. Per l eroina si restringe l età (dopo i 24 anni e prima dei 35), non appaiono influenti reddito e percezione del rischio, e la durata d uso è inferiore a 10 anni. L abbandono dell uso dei cannabinoidi è molto probabile nel primo anno di consumo e la probabilità aumenta in relazione al crescere di età, reddito e percezione del rischio. 32

33 Tabella 5: Probabilità di smettere Regressione logistica (*) Droga Cocaina Eroina Hashish Marijuana O.R O.R O.R O.R O.R femmine 1 1 1 1 1 maschi 0.90 0.97 0.65 0.77 0.85 Età <17 1 1 1 1 1 17-19 5.83 2.44 0.09 4.30 5.35 20-24 37.41 10.92 0.17 22.29 36.61 25-29 127.63 30.03 8.74 119.72 175.06 30-34 396.96 71.40 8.06 458.53 750.20 35-39 397.18 82.54 2.37 749.73 876.77 >39 659.99 290.76 3.09 1136.99 1491.58 reddito <=500 1 1 1 1 1 501-1000 1.17 1.26 2.37 1.34 1.50 1001-1500 1.85 1.39 3.09 2.12 2.14 1501-2000 1.48 0.86 2.21 1.75 1.84 >2000 1.06 0.50 2.64 1.57 1.65 Risk 1 1 1 1 1 1 2 0.56 1.37 3.19 0.43 0.48 3 0.94 1.60 0.67 0.76 0.74 4 1.39 1.73 2.44 1.56 1.26 5 2.21 2.70 1.18 1.85 1.88 Durata uso <=1 anno 1 1 1 1 1 2-3 anni 0.36 0.16 0.59 0.35 0.31 4-5 anni 0.13 0.46 0.95 0.11 0.11 6-10 anni 0.04 0.04 0.36 0.03 0.02 >10 anni 0.01 0.01 0.04 0.002 0.002 (*) I valori in grassetto sono statisticamente significativi al 95% 2.4 Età di primo uso e durata L età di primo uso è più bassa per alcol (15 anni), cannabinoidi (16.2 anni) e popper (16.4 anni) e più elevata per psicofarmaci (22.5

34 anni) e benzodiazepine (22.8 anni). L età dei soggetti con uso recente segue lo stesso andamento, ma sembra leggermente più elevata per psicofarmaci, benzodiazepine e cannabinoidi. Da rilevare che per LSD, eroina, cocaina e ketamina i maschi iniziano l uso mediamente dopo le femmine. Grafico 6: età primo uso per inizio 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 Età primo uso Inizio recente Alcol Benzodiapezine Cocaina Crack Ecstasy Eroina Funghi Hashish Ketamina Lsd Marijuana Oppio Popper Psicofarmaci Salvia Speed La durata d uso è più elevata per l alcol (10.5 anni), i cannabinoidi (8 anni) e la cocaina (6 anni) e più bassa per sostanze di recente immissione sul mercato come salvia divinorum (1.8 anni), ketamina (2.7 anni) e popper (2.8 anni). Risulta inoltre più elevata per i maschi relativamente a tutte le sostanze, ma per ketamina, benzodiazepine e psicofarmaci è più elevata tra le femmine. 2.5 L uso recente Possiamo tracciare il profilo dei soggetti che attualmente consumano: 24 anni, reddito medio basso, percezione del rischio lievemente alta, età di primo uso di sostanze illegali attorno ai 16 anni, un uso che dura da circa 8 anni.

35 Grafico 8: età soggetti con uso recente Popper Ketamina Lsd Funghi Speed Salvia Ecstasy Marijuana Oppio Hashish Alcol Eroina Crack Cocaina Psicofarmaci Benzodiapezine 32 30 28 26 24 22 20 Per quanto riguarda le singole sostanze si evidenziano differenze in relazione all età, infatti i soggetti con uso di popper (21 anni), ketamina (22 anni), LSD (23 anni) e funghi allucinogeni (23 anni) sono mediamente più giovani, quelli con uso di benzodiazepine (31 anni), psicofarmaci (29 anni) e cocaina (26 anni) mediamente più anziani. Le differenze emergono anche in relazione al reddito, dove i redditi più elevati si trovano tra chi usa benzodiazepine (1200 euro), psicofarmaci (1100 euro) e cocaina (1100 euro) ed i più bassi, sotto i 600 euro, tra chi usa popper, LSD, ketamina e funghi allucinogeni. Grafico 9: reddito medio per sostanza di uso recente 1200 1100 1000 900 800 700 600 500 Popper Lsd Ketamina Funghi Speed Marijuana Salvia Ecstasy Hashish Alcol Oppio Eroina Crack Cocaina Psicofarmaci Benzodiapezine

36 La percezione del rischio sembra più elevata tra chi usa sostanze legali come alcol, psicofarmaci e benzodiazepine e più bassa per i consumatori di oppio, LSD, cocaina, funghi allucinogeni ed ecstasy. Grafico 10: percezione media del rischio per sostanza 4 3,75 3,5 3,25 3 Oppio Lsd Cocaina Funghi Ecstasy Ketamina Salvia Speed Hashish Marijuana Popper Crack Eroina Benzodiapezine Alcol Psicofarmaci Si notano inoltre differenze in relazione alla durata del consumo, mediamente superiore ad 8 anni. Da rilevare come i soggetti con uso di cannabinoidi abbiano durate di consumo superiori alla media. 2.6 Modalità d uso Relativamente al consumo recente (anno/mese), è stata rilevata la modalità d uso per ogni singola sostanza. Va specificato che un soggetto poteva avere diverse modalità d uso abituali. Tale dato è stato rapportato a sesso, nazionalità, età, reddito, percezione del rischio, età primo uso, durata uso, inizio uso. Tra chi ha usato psicofarmaci di recente, una percentuale attorno all 1% usa la via venosa (mediamente più anziani e con uso da oltre due anni); tra chi ha consumato del popper la sostanza viene «sniffata»; oltre il 90% ingerisce l ecstasy e il 15% la sniffa (più le femmine ed i soggetti con uso da oltre due anni); l 87% fuma l oppio ed il 23% lo «mangia» (mediamente più anziani); il 78% fuma la salvia divinorum (più giovani e con età di primo uso più bassa) e il 12% la ingerisce per via orale (soggetti con primo uso della sostanza da oltre un anno); l 89% ingerisce i funghi allucinogeni, ma il 5% li fuma; il