PROGETTO DIDATTICO: DATI STATISTICI SULLA NUZIALITÀ IN TOSCANA



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CONCORSO "Conosci la tua regione attraverso la statistica PROGETTO DIDATTICO: DATI STATISTICI SULLA NUZIALITÀ IN TOSCANA INTRODUZIONE La nostra scelta di aderire al concorso "Conosci la tua regione attraverso la statistica" è stata naturale ed essa rappresenta un opportuno completamento dell esperienza didattica tradizionale. Infatti, il nostro Istituto Statale Superiore Russell-Newton di Scandicci ha da anni attivato nel corso Ragionieri un indirizzo sperimentale "Comunicazione e Marketing": fra le caratteristiche di questo indirizzo vi è un programma di Matematica Applicata in cui viene dato particolare rilievo alla Statistica e ai suoi collegamenti con la Matematica. In particolare, nell'ambito del corso di matematica applicata gli alunni nel corso del triennio affrontano il calcolo combinatorio, i concetti di probabilità (classica, frequentista, soggettiva), gli indici principali della statistica descrittiva (valori medi, indici di posizione, scostamenti), regressione, interpolazione, i concetti più semplici del campionamento statistico (campioni casuali, stratificati...), e le principali funzioni (normale, bernoulliana, binomiale...). Questa scelta deriva dalla considerazione che gli allievi si specializzeranno in Marketing o si iscriveranno a facoltà universitarie per lo più di tipo scientifico/economico, e pertanto essi devono avere strumenti statistici fra le proprie conoscenze. Da alcuni anni la docente di matematica (laureata in Economia e Commercio, indirizzo Statistico, diplomata alla Scuola di Statistica, e vincitrice di concorso per 7 livello al SEED della Regione Toscana) Prof.ssa Liliana Gilli Bellanca ed il prof. Gianfranco Rosati, docente di tecnologie informatiche (anche lui laureato in Economia e Commercio presso l'università degli Studi di Firenze), hanno realizzato nelle proprie classi quarte e quinte dell indirizzo "Comunicazione e Marketing" alcune indagini statistiche, dal questionario allo spoglio, dall'elaborazio- 1/6

ne all'interpretazione dei dati arrivando quindi ad un prodotto finale compiuto (spesso in forma ipertestuale). L'esperienza didattica di questo concorso è stata diversa, si è scelto di lasciare lavorare gli alunni da soli nel trovare e interpretare dati già elaborati. L esperienza didattica Nel corso del corrente anno scolastico, li alunni della classe quinta sezione B dell Istituto Statale Superiore Russell-Newton di Scandicci hanno seguito come dicevamo alcune lezioni frontali sui temi della statistica, sono stati poi portati nella biblioteca dell Istituto per due ore consecutive a volta e, dopo essere stati divisi in gruppi, hanno avuto l incarico dalla docente di cercare su Internet dati quantitativi inerenti un tema relativo alla propria regione (è stata questa una scelta consapevole, finalizzata ad abituare gli alunni a individuare i dati più significativi fra le miriadi di dati che un motore di ricerca può restituire!). La docente ha avuto solo un ruolo di supervisione e supporto al lavoro degli alunni indirizzando laddove era necessario e lasciando che essi arrivassero progressivamente (sono infatti state dedicate 6 ore alle ricerche più le ore di lavoro a casa) alla consapevolezza dei dati più significativi. Per quanto concerne l interpretazione dei dati, dopo un discorso di carattere generale ogni gruppo ha elaborato le proprie interpretazioni che hanno concorso al lavoro finale, e che presentiamo nelle prossime pagine. Ringraziamenti Un ringraziamento va al Dirigente Scolastico, ai colleghi del Consiglio di Classe, ai bibliotecari i quali a vario titolo, hanno consentito l attuazione di questa esperienza che, al di là di ogni considerazione concorsuale, è stata senz altro proficua per l insegnamento della statistica in pratica. Gli alunni della classe quinta sezione B sopra citata che hanno partecipato all esperienza sono: Giulia Aceri, Daniele Amato, Francesca Baldini, Agnese Bartolozzi, Maddalena Borrelli, Laura Buralli, Claudia Cicalese, Valentina Gonfia, Lavinia Landi, Elisa Leoncini, Emanuela Lombardi, Claudia Lo Russo, Laura Meli, Irene Sacchetti, Rita Scapinelli, Fabio Tassini, Mariem Zouin. 2/6

Motivi della scelta del tema Dovendo scegliere un fenomeno statistico da analizzare, la nostra classe ha individuato la nuzialità come tema di riflessione e ricerca in quanto i temi del matrimonio, dell'età in cui viene compiuta la scelta di un legame, della creazione di una famiglia, risentono in maniera rilevante dell'influenza dei mutamenti sociali e culturali. Siamo partiti perciò alla ricerca dei dati statistici, dopo avere ragionato in classe sulle differenze fra matrimonio e convivenza, fra il matrimonio che era in passato inteso come legame durevole e per tutta la vita, e che oggi è ancora tale ma può anche essere sciolto (separazioni e divorzi), sul ruolo della donna oggi e cinquanta anni fa. Abbiamo ragionato anche sul comportamento dei sempre più numerosi stranieri che vivono in Toscana domandandoci se i loro comportamenti rispetto a questo fenomeno demografico sono simili o meno rispetto a quelli degli italiani. Quelli che qui presentiamo sono i risultati della nostra ricerca; più che presentare tanti dati (e ne abbiamo trovati veramente tanti!) abbiamo scelto di commentarne alcuni (prevalentemente desunti dall'annuario ISTAT di statistiche demografiche), per noi i più significativi: quelli relativi ai matrimoni religiosi e civili perché solo limitando il campo di riflessione possiamo fare un commento preciso e non troppo lungo! 3/6

Tabella 1 - Numero di matrimoni religiosi e civili, comparazione fra gli anni 1951 e 2000 (fonte: Annuari ISTAT di statistiche demografiche) Anno Matrimoni Matrimoni Totale Percentuale per religiosi civili mille abitanti 1951 21.176 649 21.825 7,2 % 2000 11.130 5.877 17.707 5,0 % Come possiamo vedere, i matrimoni religiosi sono calati in cinquanta anni in maniera "vertiginosa", i matrimoni civili sono aumentati molto e non solo, anche il totale dei matrimoni è complessivamente calato. I dati più recenti che abbiamo reperito sono questi: Tabella 2 - Matrimoni per tipologia nell anno 2003 (fonte: Annuari ISTAT di statistiche demografiche) Matrimoni religiosi Matrimoni civili Dato assoluto 8.636 5.944 Dato percentuale 59,2% 40,8% Cerchiamo di evidenziare i motivi di questo andamento. La posizione della donna nella società ha subito negli ultimi cinquanta anni dei cambiamenti importanti: da "angelo del focolare" (modello che veniva proposto negli anni 50) la donna è diventata, sia per motivi ideologici che per necessità economiche, protagonista del mondo del lavoro e quindi bisognosa di livelli di istruzione e di qualificazione sempre più elevati che la portano a competere col mondo maschile. Infatti negli ultimi decenni il costo della vita è progressivamente aumentato, e siamo passati da una società talora basata sull'auto-consumo nel quale erano trainanti i settori primario e secondario, ad una società del terziario che ha imposto i modelli del consumo di massa. Il matrimonio ha quindi cambiato volto, non più meta da raggiungere per una sistemazione economica ma meta da posticipare al momento del raggiungimento di certi obiettivi minimi di qualificazione. Ciò spiega l aumento dell'età media al matrimonio in Toscana: Tabella 3 - età media al matrimonio in Toscana. anni 1992 e 1999 (fonte: Annuari ISTAT di statistiche demografiche) Anno Età media Uomini Donne al matrimonio 1992 30,92 36,36 27,63 1999 33,22 39,07 29,26 4/6

Notiamo che le coppie si sposano sempre più tardi, poiché hanno spesso difficoltà nel trovare un lavoro stabile ed una casa, e tendono perciò a rimandare il momento di creare un nucleo familiare proprio. Se poi osserviamo la differenza consistente fra matrimoni religiosi e civili, anche lì dobbiamo ragionare sul contesto storico di una Italia che negli anni 50 era per lo più cattolica (apparentemente lo è anche oggi) e in cui non vi era stato alcun processo di laicizzazione della società. Le spinte ideologiche, le leggi che da queste sono seguite (ad esempio il divorzio, l'interruzione volontaria della gravidanza), l'evoluzione del concetto di famiglia in senso laico (ad esempio il numero crescente di convivenze fra eterosessuali e fra omosessuali, al punto che il recente Statuto della Regione Toscana ha cercato di tenerne conto) hanno portato al diffondersi di una cultura "diversa" rispetto alla morale sostenuta e difesa dalla Chiesa cattolica per la quale il matrimonio è un sacramento. Ciò è avvenuto congiuntamente alla crescita dei flussi migratori dall estero, e dunque all incontro con culture e ideologie non necessariamente legate alle radici cristiane (pur rimanendo il matrimonio religioso la scelta più diffusa in Toscana). Tuttavia i dati recenti che abbiamo appena citato possono essere confrontati con quelli di altre regioni (vedi tabella allegata a fine relazione), e mostrano come sostanzialmente la Toscana sia allineata alle Regioni del Nord e si differenzi da quelle del Sud nell andamento del fenomeno nuziale. In questo contesto, la nuzialità nel comune di Firenze mostra un andamento ancora più specifico come si può evincere dalla seguente tabella: Tabella 4 - Matrimoni religiosi e civili nel comune di Firenze (anni 1992-2004) anno Matrimoni religiosi Matrimoni civili 1992 964 625 1993 892 720 1994 820 827 1995 811 859 1996 776 865 1997 762 925 1998 704 1.035 1999 661 998 2000 675 1.131 2001 593 1.011 2002 527 1.049 2003 513 965 2004 (fino al 30/09/04) 323 745 5/6

Come si può notare, questa tendenza di cui parlavamo è ancora più accentuata nel Comune di Firenze, e questo si può spiegare ricordando che Firenze è una città internazionale, di arte e cultura e anche di servizi, turismo ed economia piuttosto fiorente. Essa attira molti stranieri e pertanto alimenta la circolazione di idee e modalità di vita diverse da quelle più tradizionali. Inoltre, le caratteristiche culturali e politiche del capoluogo della nostra Regione sono state sempre caratterizzate di una cultura particolarmente laica: ce ne accorgiamo se osserviamo anche i dati relativi alla fine dei matrimoni. Infatti, nel nostro navigare e riflettere sulla nuzialità abbiamo trovato le seguenti considerazioni che riportiamo integralmente in quanto esse sembrano fornirci una ottima chiave interpretativa, che conclude la nostra breve ma intensa indagine: In Toscana abbiamo ormai una separazione ogni 4 matrimoni (una ogni 5 in Italia) e un divorzio ogni 6 (uno ogni 8 in Italia): valori che la collocano, nella graduatoria delle regioni italiane, immediatamente a ridosso delle prime: Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia. E' da segnalare che queste stesse regioni, assieme alla Toscana, sono quelle nelle quali fecondità e natalità sono più basse. Evidentemente tra questi fenomeni - separazioni e divorzi da un lato; fecondità e natalità dall'altro - passa una relazione inversa, sia nel senso che a una maggiore instabilità del matrimonio corrisponde una minore natalità, sia nel senso che la presenza di un numero maggiore di figli, ovvero una maggiore fecondità, esercita un freno proporzionalmente più forte sulle separazioni e i divorzi. Se la Toscana è ai primi posti quanto a indicatori di instabilità della famiglia, si deve aggiungere che è ai primi posti anche per quanto riguarda la proporzione di separazioni consensuali. Su 100 separazioni, sono consensuali 90 separazioni in Toscana e 87 in Italia: un divario non eclatante ma che pur tuttavia si registra puntualmente ogni anno. (fonte: Terzo rapporto sulla condizione dei minori in Toscana, curato dall Istituto degli Innocenti di Firenze per la Regione Toscana. Recuperabile presso l indirizzo WEB: www.regione.toscana.it/ primapagina/giovani/innocenti.doc). * * * * * A cura della classe quinta sezione B, corso Ragionieri, indirizzo "Comunicazione e Marketing", Istituto Statale Superiore Russell-Newton di Scandicci (Firenze). Scandicci, Marzo 2005. 6/6