NOTIZIARIO PARLAMENTO, GOVERNO ED AUTHORITIES Giugno 2013
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- Gianfranco Casini
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1 NOTIZIARIO PARLAMENTO, GOVERNO ED AUTHORITIES Giugno 2013 Ministero dello Sviluppo Economico (MSE): bando per il reimpiego di infrastrutture in f.o. esistenti. MSE: accelerare i programmi di attuazione dell Agenda Digitale Italiana. 3 decreti obiettivo del Viceministro Catricalà. Senato: mozione per accelerare l attuazione dell Agenda Digitale Italiana e per la copertura delle reti di accesso a banda larga. CE: nuove regole in caso di perdita o furto di dati personali tlc (operatori di tlc e fornitori di servizi Internet detengono una serie di dati dei loro clienti). AgID: operatori CED delle PA L Agenzia per l Italia Digitale offre agli operatori di mercato dell ICT a vario titolo interessati al tema dei CED delle pubbliche amministrazioni (fornitori di infrastrutture, apparati, strumenti di gestione) l opportunità di partecipare al tavolo di confronto per portare le loro esperienze nel processo di definizione dei requisiti e delle modalità di fruizione ottimali per i CED (e per i servizi connessi) delle pubbliche amministrazioni. Gli operatori interessati potranno richiedere di partecipare al tavolo di confronto inviando la richiesta a CED_PA@agid.gov.it indicando: il nome dell impresa dell operatore; il settore di attività dell impresa dell operatore tra quelle sopra richiamate; un nominativo e i relativi riferimenti di posta elettronica e telefono per eventuali contatti successivi. MSE: Indice INI-PEC Dal 19 giugno è on line il portale telematico per accedere (senza necessità di autenticazione) all elenco pubblico di indirizzi di posta elettronica certificata di imprese e professionisti, realizzato a partire da quelli iscritti ai registri delle imprese delle camere di commercio e quelli in possesso degli ordini e collegi professionali. Il portale è in continuo aggiornamento ed è in corso di miglioramento anche relativamente alla sua accessibilità. Le disposizioni istitutive dell'ini PEC prevedono che il sistema sia a regime con aggiornamento quotidiano dei suoi contenuti a decorrere dal prossimo 9 ottobre Ad oggi sono disponibili più di indirizzi PEC di professionisti relativi a circa 900 ordini e collegi professionali territoriali, e circa indirizzi PEC di imprese (società e imprese individuali). Per agevolare il trasferimento dei dati in modalità telematica, è stato redatto un documento tecnico che descrive: formato e struttura del tracciato dati per invio/aggiornamento indirizzi PEC; modalità iniziale di invio e aggiornamento dati per l indice INI-PEC. MSE: bando diritto d uso fibra ottica Aperta la procedura per l'istituzione di accordi quadro - per un valore totale di 25 milioni di euro - relativi all'acquisto di diritti d'uso di infrastrutture di posa di cavi in fibra ottica da integrare nella rete di telecomunicazioni a larga banda.
2 La progettazione del Piano Nazionale Banda Larga, infatti, è ispirata a criteri di efficienza, efficacia e non replicazione di investimenti già effettuati: il reimpiego delle infrastrutture esistenti conduce ad un risparmio fino al 60 per cento del costo della rete in fibra ottica. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata alle ore 12:30 del 31 luglio Maggiori informazioni sul sito Infratel Italia MSE: Agenda digitale -accelerare programmi di attuazione La necessità di far ripartire rapidamente le iniziative necessarie all attuazione dei programmi dell Agenda digitale è stato il tema al centro dell incontro tra il vice Ministro dello Sviluppo economico, Antonio Catricalà, e il Presidente del Comitato tecnico per la diffusione dei Servizi digitali di Confindustria e Ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi. Catricalà e Sarmi hanno condiviso la valutazione sulla priorità dell Agenda Digitale per favorire la più ampia alfabetizzazione digitale dei cittadini, delle imprese e della Pa come leva di sviluppo economico e di creazione di nuova occupazione nel Paese. Il vice Ministro e il Presidente del Comitato per i Servizi digitali hanno convenuto sulla necessità di stringere una forte collaborazione tra Governo e Confindustria per dare massimo impulso alla strategia digitale. Sarmi ha illustrato al vice Ministro le proposte di viale dell Astronomia che vedono tra gli interventi prioritari il tema dell identità digitale, delle piattaforme di pagamento elettronico, e della sicurezza per garantire l integrità delle comunicazioni digitali, delle transazioni finanziarie e della trasmissione dati. In questo quadro è stato valutato anche il contributo che Poste Italiane può offrire al programma strategico nell ottica della riduzione del digital divide e della semplificazione del dialogo tra cittadini, imprese e Pa. Con Confindustria abbiamo cominciato a ragionare in termini concreti. Sullo sviluppo della banda larga in Italia non c'è un problema di governance. Basta che ognuno faccia la sua parte all'interno dei Ministeri che si devono occupare di Agenda Digitale. Io come Viceministro dello Sviluppo Economico con delega alle telecomunicazioni, voglio fare tre cose piccole ma concrete che ci permetterebbero di innovare l'italia e farne un paese più attraente e competitivo. Tre decreti: quello sugli scavi con la tecnica delle mini trincee, quello sui pagamenti elettronici dei trasporti pubblici locali e quello sulla moneta elettronica per i pagamenti alla pubblica amministrazione, dichiara il Viceministro Antonio Catricalà. Assinform: occorre una "Tecno-Sabatini" A seguito dell inserimento della Nuova Sabatini nel recente Decreto del Fare per dare più credito alle Pmi, per l'acquisto di macchinari e il rafforzamento del fondo di garanzia, nonché lo sblocco di alcuni processi di autorizzazione per le infrastrutture, Paolo Angelucci, presidente di Assinform, ha così commentato: Negli ambiti di applicazione delle incentivazioni previste dal Decreto del Fare, il capitolo già soprannominato nuova Sabatini dovrebbe considerare non solo gli investimenti in macchinari in senso stretto, ma anche tutte le componenti produttive hi-tech e di know-how che fanno funzionare l azienda in cui quelle macchine girano non solo per quanto riguarda la parte manifatturiera ma anche per gli aspetti organizzativi, di comunicazione e di gestione, senza i quali 2
3 impossibile fronteggiare le sfide competitive del mercato. Si deve uscire da una visione in cui le macchine stanno da una parte e tutto il resto dell azienda sta dall altra. Per affermarsi sui mercati nazionali ed internazionali bisogna creare valore in termini di qualità sia del prodotto e sia dei servizi ad esso connessi. Quelle macchine, che facciano moto, sedie o prodotti per la moda o per il settore alimentare, devono essere programmate e pilotate in ragione degli ordini o di specifiche di lavorazione che arrivano dal mercato e che altro non sono che flussi di informazioni. Flussi di informazioni e di comunicazioni che sono strutturati ed organizzati, e più superano i confini della singola azienda, più si traducono nel rafforzamento del sistema nervoso di realtà distrettuali e produttive che si confrontano come multinazionali esportano nel mercato globale. E questa la leva strategica sulla quale deve puntare l efficienza per il nostro tessuto produttivo, e l ICT ne è il fattore essenziale. Di questo bisognerebbe tenere responsabilmente e consapevolmente conto nella fase di approvazione del Decreto del Fare; e sarebbe più che opportuno avere dal Governo indicazioni di politica industriale in tal senso. È importante fare di tutto per ridare slancio al settore manifatturiero e al made in Italy. Ha ragione il presidente Squinzi quando dice che un manifatturiero che pesa per il 17% del PIL ci collocherà anche al secondo posto in Europa. Ma per raggiungere questo risultato dobbiamo chiedere al legislatore di offrire ad ogni impresa la scelta di cosa ad essa serva per innovare prodotti, processi, organizzazione e servizi connessi. I processi non sono più quelli di una volta. Ci sono molti casi in cui una nuova linea produttiva fa la differenza. Ma sono assai di più quelli dove la differenza è fatta da soluzioni innovative per la progettazione, nella programmazione di acquisti e lavorazioni, nella logistica. Molto spesso sono i sistemi informativi che permettono un salto di qualità e così via, sino all organizzazione delle reti di vendita, alle piattaforme di commercio elettronico ecc.. Un salto di qualità di cui abbiamo bisogno: è preoccupante che in Italia la percentuale di fatturato delle vendite attraverso l e-commerce non superi il 6% contro il 15% medio dell Europa a 27, che, nonostante il tasso di crescita a due cifre, siamo in forte ritardo sia rispetto ai paesi tecnologicamente più evoluti che a quelli le cui produzioni sono ben lontane dai nostri standard qualitativi. Quel salto di qualità, in tutti i comparti, sarà tanto più rapido quanto più velocemente si recepiranno evidenze oramai nette. Per dare il necessario impulso al sistema manifatturiero dobbiamo avere la possibilità di vedere riconosciuti, in termini di incentivi, anche gli investimenti nelle tecnologie dell informazione e della comunicazione e nei servizi correlati che consentiranno di amplificare gli effetti degli acquisti nell ammodernamento produttivo". Quanto al settore dell ICT Assinform ribadisce le sue potenzialità industriali, che lo collocano di diritto tra i potenziali beneficiari di interventi di rilancio dell apparato produttivo. E un settore che conta circa 100mila imprese nel territorio e occupa circa 420mila addetti; che ha una gamma di attività molto diversificate, dalla manifattura in senso stretto ai servizi in rete più sofisticati. Attività che sono ormai omologate come costituenti un settore industriale, denso di componenti sia in aree tradizionali che emergenti e destinate a sicura crescita: a patto di investirci e di creare le condizioni di mercato per un loro sviluppo. 3
4 Il nostro settore sta cambiando. Per questo non si parla più di ICT, ma di Global Digital Market o Industry, ad evocare l emergere prepotente di comparti che vanno cambiando il volto di quello che era una volta il settore dell informatica e delle telecomunicazioni, la relativa organizzazione del lavoro e gli equilibri di mercato. Le aree a più rapido sviluppo non richiedono solo capacità di servizio, ma una profonda capacità industriale, si tratti di apparecchiature, di software o di applicazioni innovative. Una capacità che alcune aziende italiane hanno già dimostrato di avere, e che altre potrebbero esprimere se solo avessero meno difficoltà da superare rispetto alle concorrenti estere. Dare anche a queste aziende la possibilità di investire a condizioni meno onerose in mezzi di produzione materiale e immateriale è quando è necessario ed urgente fare oggi ed oltre a dare attuazione, a passo ancora più spedito, a quanto già previsto dall Agenda Digitale diamo con il Decreto del Fare tutte le opportunità di incentivi per chi investe in innovazione o vorrebbe farlo. Assinform: Rapporto 2013 Nei primi tre mesi del 2013 la crisi ha colpito pesantemente il Global Digital Market, che ha registrato una contrazione di -7,5% rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, essendo trascinato verso il basso dalle componenti tradizionali dell Ict, con le Tlc calate del 9,4% principalmente per effetto della riduzione delle tariffe di terminazione e l It attestata a -4,2%. E questo un segnale fortemente negativo che, appesantito dai ritardi accumulati nel processo di attuazione dell Agenda Digitale e dall assenza di misure tese a favorire la ripresa degli investimenti in innovazione e a risolvere fattori fortemente penalizzanti per le imprese come il credit crunch, ci costringe a correggere in termini peggiorativi lo scenario più pessimistico che avevamo delineato all inizio dell anno, stimando che il Gdm chiuderà il 2013 a -4,2%, a cui l It contribuirà con un trend di -5,8%, mentre le Tlc si fermeranno a -6,5%. E quanto ha dichiarato Paolo Angelucci, presidente di Assinform nell introdurre oggi a Milano il convegno di presentazione del 44 Rapporto Assinform sull'informatica, le Telecomunicazioni e i Contenuti Multimediali, preparato in collaborazione con NetConsulting. Oltre ad Angelucci, all incontro hanno preso parte Giancarlo Capitani ad NetConsulting, Domenico Casalino, ad Consip, Alessandro Musumeci, direttore Sistemi Informativi Fs, Gianluca Pancaccini Cio Telecom Italia, Agostino Ragosa, direttore Agenzia per l Italia digitale, Massimo Sarmi, presidente Comitato Tecnico di Confindustria per la diffusione dei servizi digitali evoluti, Mauro Viacava Cio Barilla Holding Spa. Se a livello mondiale - ha continuato Angelucci - la spinta verso del Global Digital Market, che ha segnato + 5,2% nel 2012/11 e raggiunto un valore di miliardi di dollari, sta trainando l economia cresciuta del 3,5% nello stesso periodo, anche in Italia l economia digitale presenta aspetti di notevole potenzialità e vivacità con trend allineati o superiori a quelli globali. Scomponendo, infatti, il Gdm italiano, che nel 2012 ha totalizzato un fatturato pari a milioni di euro e registrato un tasso annuo di -1,8% (con il Pil nazionale a -2,4%), si rileva che le componenti innovative legate al web, che rappresentano il 21% del mercato, hanno registrato un incremento del 7,5%. Così, se nel mondo la vendita di smartphone è cresciuta del 41% e quella di Internet delle cose del 6%, in Italia i trend sono stati rispettivamente di + 62% e + 22%. Performance eccellenti ha commentato Angelucci che tuttavia nelle 4
5 condizioni attuali di arretratezza della Pa, di oggettiva difficoltà delle imprese e di mancanza di una strategia sistemica per lo sviluppo dell innovazione, rimangono fattori isolati, non in grado di diventare, come altrove, volano della ripresa, né di incidere sul ritardo che il nostro paese sta accumulando con le principali economie. A questo riguardo i dati sono impietosi. Da parte delle imprese, nel 2012, gli investimenti in tecnologie digitali sono diminuiti per le grandi aziende dell 1,7%, per le medie del 2,1% e per le piccole del 3%, mentre la percentuale di fatturato attraverso l e-commerce si è attestata al 6% a fronte di una media europea del 15%. In Italia le abitazioni con accesso a banda larga si fermano al 55%, mentre la media Ue27 è del 73%, gli individui che non hanno mai usato Internet rappresentano il 37% della popolazione, quelli che acquistano on line si fermano al 15% a fronte di medie europee rispettivamente del 22% e 35%, per l utilizzo dell e-banking siamo al 21% e per le interazioni on line con la Pa al 19%, mentre le medie Ue viaggiano sul 40% e 44% rispettivamente. I tanti ritardi e digital divide italiani - ha concluso Angelucci - indicano chiaramente che per attivare il circolo virtuoso della crescita non ci si può affidare a provvedimenti spot, ma occorre un impegno a tutto campo puntando su Agenda Digitale, Economia Digitale e Politica Industriale per il settore It. La realizzazione dell Agenda digitale va posta al centro del progetto di sviluppo del Paese al fine di creare le condizioni per la modernizzazione della Pa e delle sue transazioni con i cittadini e con le imprese. Avviare il processo di digitalizzazione è assolutamente urgente, ma per questo occorre rafforzare la governance attraverso l assunzione diretta di responsabilità nelle mani della Presidenza del Consiglio e l istituzione di un efficace coordinamento con le Regioni. Per lo sviluppo dell economia digitale riteniamo prioritarie due misure: istituzione del "Bonus Cloud" sotto forma di credito d imposta da utilizzare obbligatoriamente in applicazioni e nello sviluppo di nuovi processi aziendali; introduzione di una "Sabatini tecnologica" per agevolare la digitalizzazione delle imprese e gli investimenti anche immateriali. A sostegno del settore It va considerata l opportunità di creare un plafond da destinare alle aziende d informatica, finalizzato allo sviluppo di prodotti e soluzione innovative, eventualmente con un apposito Fondo di Garanzia. Allo stesso tempo, essendo l It un settore labour intensive, è fondamentale sviluppare politiche attive del lavoro, prevedendo stage di 12 mesi per l introduzione in azienda anche di personale diplomato con passaggio automatico al regime di apprendistato. Scarica i dati Senato - Scorporo rete di accesso Telecom: indagine conoscitiva La Commissione lavori pubblici del Senato ha deliberato la richiesta di autorizzazione all avvio di una indagine conoscitiva sullo scorporo della rete di accesso Telecom. L'indagine intende ad acquisire notizie, informazioni e documentazioni in merito alle prospettive di separazione della rete di accesso Telecom e agli effetti che essa potrebbe avere sullo sviluppo delle reti di telecomunicazioni e sul processo di riduzione del digital divide. Il programma dell'indagine conoscitiva si articolerà nelle audizioni dei seguenti soggetti: principali operatori telefonici e di telecomunicazioni operanti nel mercato italiano; Cassa depositi e prestiti S.p.A.; Autorità per le Garanzie nelle 5
6 Comunicazioni e Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; F2i, Fondi italiani per le infrastrutture; rappresentanti di Regioni ed enti locali; Commissario del Governo per l'attuazione dell'agenda digitale; Ministro dello Sviluppo economico; il Direttore generale dell'agenzia per l'italia digitale; i rappresentanti di associazioni dei consumatori L'indagine conoscitiva si dovrebbe concludere il 31 ottobre Camera Comunicazioni: audizione Viceministro Il viceministro Antonio Catricalà ha illustrato alla Commissione cultura della Camera l'attività del Governo nel settore delle comunicazioni. Audizione Catricalà Senato Sviluppo reti di telecomunicazione: audizione Bernabè Presso le Commissioni riunite Lavori pubblici e industria del Senato si è svolta l audizione del Presidente di Telecom Italia sullo sviluppo delle reti di telecomunicazioni, Bernabè Senato Banda larga e digitale: mozione Il senatore Ranucci (PD) è il primo firmatario della mozione presentata al Senato che impegna il Governo a: avviare concretamente l'attività dell'agenzia per l'italia digitale velocizzando il processo di emanazione dei decreti attuativi per l'agenda digitale; porre in essere ogni atto di competenza volto a garantire che la "cabina di regia" per l'avvio dell'agenda digitale italiana diventi al più presto uno strumento concretamente capace di perseguire con efficienza ed efficacia gli ambiziosi obiettivi sanciti a livello comunitario dall'agenda digitale europea; intraprendere tutte le iniziative di carattere normativo per ampliare la copertura territoriale dei servizi di accesso a banda larga, riducendo il divario digitale e accelerando lo sviluppo della banda ultra larga in via prioritaria nei distretti industriali; predisporre un apposito piano nazionale di alfabetizzazione digitale; attivarsi al fine di completare l'opera di semplificazione normativa e amministrativa per migliorare il quadro di regolamentazione; porre in essere ogni atto di competenza, anche presso le opportune sedi europee, al fine di garantire la più efficace implementazione nell'utilizzo delle risorse europee già stanziate o in fase di programmazione per favorire gli investimenti in reti a banda larga veloci e ultraveloci; rendere immediatamente disponibili le risorse già stanziate per la banda larga nelle regioni sottoutilizzate del Paese; favorire l'adozione di iniziative volte al coordinamento tra investimenti pubblici e privati promuovendo la collaborazione, nella realizzazione di una rete infrastrutturale fissa delle telecomunicazioni, tra il gruppo Telecom Italia SpA e la Cassa depositi e prestiti; porre in essere tutti gli atti indispensabili per avviare le misure necessarie alla semplificazione ed armonizzazione delle procedure amministrative per la diffusione delle reti, il rafforzamento della normativa di settore per l'accesso alle infrastrutture civili ai fini della realizzazione di reti in fibra ottica e all'aumento dell'utilizzo e della diffusione delle aree wi-fi nei luoghi pubblici. 6
7 Agenzia entrate: la via web per destinare l'8 e il 5 per mille La procedura informatica consente ai contribuenti non obbligati al più importante adempimento fiscale dell'anno la possibilità di decidere a chi attribuire le quote di Irpef. In tempi di dichiarazioni dei redditi, ecco in rete un software per chi può tralasciare l'appuntamento senza perdere la possibilità di scegliere i soggetti cui destinare l'8 e il 5 per mille dell'irpef. L'applicazione, attivabile con un click direttamente via web, consente di compilare l'apposita scheda e di creare il relativo file. Commissione europea: nuove regole in caso di perdita o furto dati personali TLC La Commissione europea introduce nuove regole su come esattamente gli operatori delle telecomunicazioni e i fornitori di servizi Internet (ISP) debbano comportarsi in caso di perdita, furto o compromissione in altro modo dei dati personali dei loro clienti. Il fine di tali misure tecniche di attuazione è garantire che, in caso di violazione di dati, tutti i clienti ricevano un trattamento equivalente in tutta l Unione europea e le imprese possano adottare un approccio paneuropeo a tale problema nel caso in cui operino in più di un paese. Gli operatori delle telecomunicazioni e i fornitori di servizi Internet detengono una serie di dati dei loro clienti quali nome, indirizzo e coordinate bancarie, oltre alle informazioni sulle telefonate effettuate e ricevute e i siti web visitati. Dal 2011 queste imprese sono tenute a rispettare l obbligo generale di informare le autorità nazionali e gli abbonati delle violazioni di dati personali. Grazie a un regolamento della Commissione le imprese potranno adempiere a tali obblighi contando su una maggiore chiarezza e i clienti avranno ulteriori garanzie circa il modo in cui ci si occuperà dei loro problemi. Ad esempio, le imprese devono: informare dell incidente l autorità nazionale competente entro 24 ore dalla sua rilevazione al fine di contenerne quanto più possibile le conseguenze; nel caso in cui non sia possibile fornire informazioni complete entro tale termine, comunicarne una prima serie entro 24 ore, con il resto a seguire entro tre giorni; indicare le informazioni compromesse e le misure che l impresa ha attuato o intende attuare; nel valutare la necessità di informare gli abbonati (secondo il criterio del rischio di ripercussioni negative dell infrazione sui dati personali o sulla vita privata) le imprese devono avere riguardo al tipo di dati compromessi, in particolare, per quanto riguarda le telecomunicazioni, a informazioni finanziarie, dati sulla localizzazione, file di connessione a internet, cronologie di navigazione in rete, dati inerenti alla posta elettronica ed elenchi dettagliati delle chiamate; utilizzare un formato standard (ad esempio, un modulo online uguale per tutti gli Stati membri dell UE) per la notifica all autorità nazionale competente. La Commissione intende inoltre incentivare le imprese a criptare i dati personali. A tal fine, in collaborazione con l ENISA, la Commissione pubblicherà anche una lista indicativa di misure tecnologiche di protezione, ad esempio di cifratura, che rendano i dati inintelligibili per coloro che non siano autorizzati a leggerli. Applicando tali tecniche l impresa interessata da una violazione di dati 7
8 sarebbe dispensata dall obbligo di informare l abbonato, in quanto tale violazione, di fatto, non ne rivelerebbe i dati personali. La Commissione dà attuazione a queste norme a seguito della consultazione pubblica del 2011 che ha fatto emergere un ampio favore dei portatori di interesse per un approccio armonizzato in questo settore. Le regole sono state concordate in seno a un comitato di Stati membri e sottoposte al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio; sono state adottate in forma di regolamento della Commissione, che è direttamente applicabile e non richiede alcun recepimento a livello nazionale, ed entreranno in vigore due mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell Unione europea. Regolamento della Commissione sulle misure applicabili alla notifica delle violazioni di dati personali a norma della direttiva e-privacy. La direttiva e-privacy. La privacy online nell agenda digitale europea. Commissione: contratti sicuri per il cloud computing La Commissione europea ha invitato gli esperti del settore a manifestare interesse per partecipare all'individuazione di clausole contrattuali sicure ed eque per i servizi di cloud computing. Grazie al contributo degli esperti, verranno identificate le opzioni più adatte per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori e delle imprese che sembrano spesso riluttanti a utilizzare i servizi di cloud computing perché i contratti sono poco chiari o squilibrati a favore dei prestatori di servizi. Questo appello rientra nell'azione intrapresa dalla Commissione per aumentare la fiducia nei servizi di cloud computing e sfruttarne il potenziale al fine di stimolare la produttività economica in Europa ed è una delle azioni chiave nell'ambito della comunicazione della Commissione sul cloud computing adottata lo scorso anno. Grazie al ricorso agli esperti la Commissione sarà maggiormente in grado di individuare le migliori pratiche e le migliori condizioni per i contratti di cloud computing. In futuro un gruppo di esperti del settore potrebbe analizzare anche gli aspetti della protezione dei dati personali rilevanti per questo tipo di contratti. Gli esperti saranno selezionati fra rappresentanti di fornitori di servizi di cloud computing, consumatori e piccole imprese, mondo accademico e operatori del settore giuridico. Il loro lavoro contribuirà all'elaborazione della strategia della Commissione in materia di cloud computing, allo scopo di facilitare l'adozione e lo sviluppo di servizi di cloud computing nell'ue, un settore con un notevole potenziale economico. Commissione europea Appello a candidature Commissione: Banda larga in Europa I consumatori europei non dispongono della velocità di connessione a banda larga per cui pagano. Da un nuovo studio della Commissione europea sulle prestazioni della banda larga fissa risulta che gli utenti ricevono, in media, soltanto il 74% della velocità pubblicizzata dal servizio per cui hanno pagato. I risultati principali dello studio mostrano che: la velocità di trasmissione dati via cavo è la più affidabile. La media europea del 74% cela variazioni significative a seconda delle tecnologie utilizzate. I servizi xdsl forniscono solo il 63,3% della velocità di trasmissione 8
9 pubblicizzata, in confronto al 91,4% della connessione via cavo e all'84,4% delle reti FTTx. (cfr. allegato). in termini assoluti, la velocità media di trasmissione dati attraverso tutte le tecnologie in tutti i paesi è di 19,47 Mbps durante le ore di punta. I servizi FTTx hanno raggiunto la velocità maggiore con 41,02 Mbps, mentre quelli via cavo sono arrivati a 33,10 Mbps, superando di gran lunga la media di 7,2 Mbps raggiunta dai servizi xdsl. le velocità di upload sono più simili a quelle pubblicizzate. In tutta Europa, la media della velocità di upload è di circa 6,20 Mbps, ovvero l'88% di quella pubblicizzata. La velocità di upload fornita dai servizi FTTx è molto simile a quella di download, ecco perché la massima velocità raggiunta è stata di 19,8 Mbps, comparata con i valori modesti raggiunti dai servizi via cavo e xdsl, rispettivamente 3,68 Mbps e 0,69 Mbps. I risultati sono basati sulle prestazioni nelle ore di punta, identificate nella fascia oraria dalle alle dei giorni infrasettimanali, e fanno riferimento ad un campione di studio e non alla composizione effettiva del mercato a banda larga di ogni paese. Il termine dello studio è previsto per la fine del 2014, ma sono previsti altri due anni di raccolta dati. I consumatori europei possono misurare le prestazioni dei propri provider entrando a far parte di una comunità di volontari che coinvolge i 27 Stati membri dell'ue, la Croazia, l'islanda e la Norvegia. Verranno selezionati alcuni utenti che riceveranno un piccolo dispositivo da collegare alla connessione Internet di casa. Per stabilire la velocità e le prestazioni della connessione a banda larga, tale dispositivo avvierà una serie di test quando la linea non sarà in uso. Ulteriori informazioni Relazione / Studio Commissione: Dal 1 luglio nuovi tagli alle tariffe di roaming A partire dal 1 luglio 2013 il regolamento dell'unione europea sul roaming ridurrà del 36% i limiti tariffari per il download di dati da cellulare, rendendo così molto più economico l'accesso a mappe, contenuti video, e social network se si viaggia in altri paesi dell'ue. Nel 2013, infatti, il roaming dati sarà fino al 91% meno caro del Inoltre, in questo arco di tempo il volume del mercato di roaming dati è cresciuto del 630%. Queste due tendenze porteranno, grazie agli sforzi compiuti dall'ue, nuove e significative opportunità per i consumatori e gli operatori di telefonia mobile. Dal 2007 l'ue ha ridotto i prezzi al dettaglio di chiamate, SMS e dati di oltre l'80%. La Croazia, che entrerà a far parte dell'ue il 1 luglio, accoglie ogni anno diversi milioni di visitatori europei che, quest'anno, godranno di un risparmio eccezionale grazie alla riduzione di quasi 15 volte del costo per il traffico dati e di 10 volte per chiamate e SMS verso altri paesi UE. I nuovi limiti tariffari, che entrano in vigore il 1 luglio 2013, sono i seguenti: download di dati o navigazione internet 45 centesimi/megabyte (MB) (addebitati per Kilobyte utilizzato) + IVA (-36% rispetto al 2012); chiamate effettuate 24 centesimi/minuto + IVA (-17% rispetto al 2012); chiamate ricevute 7 centesimi/minuto + IVA (-12,5% rispetto al 2012); invio di SMS 8 centesimi/minuto + IVA (-11% rispetto al 2012). 9
10 Gli operatori rimarranno liberi di offrire tariffe più basse (alcuni hanno già iniziato a eliminare interamente i costi aggiuntivi per il traffico voce e SMS in roaming), o di proporre un'area roaming-free in una determinata regione d'europa 10
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