PREVENZIONE DELLE INFEZIONI
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- Vito Bellucci
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1 PREVENZIONE DELLE INFEZIONI Ediz. Rev. Data Descrizione Redaz. INF/DS Verif. RGQ Approvaz. DS /11/2017 Prima emissione INDICE b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 1 di 7
2 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITA DI TRASMISSIONE MALATTIE OCCUPAZIONALI EPATITE B EPATITE C HIV PREVENZIONE DELLE INFEZIONI TRASMISSIBILI PER VIA EMATICA LA PERCEZIONE DEL RISCHIO OCCUPAZIONALE LE RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI I LIQUIDI BIOLOGICI NORME COMPORTAMENTALI IL LAVAGGIO DELLE MANI I GUANTI CAMICI E GREMBIULI DI PROTEZIONE MASCHERE, OCCHIALI, FACCIALI FILTRANTI ELIMINAZIONE DI AGHI,BISTURI E TAGLIENTI CAMPIONI BIOLOGICI ISOLAMENTO SMALTIMENTO DELLA BIANCHERIA...7 b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 2 di 7
3 Introduzione Il rischio di contrarre infezioni deriva da molti fattori concomitanti, tra i quali: la presenza di ospiti particolarmente soggetti alle infezioni; l uso di tecniche diagnostiche e terapeutiche invasive, che comportano cioè l incisione o la puntura della cute e l introduzione di strumentari e materiali all interno dell organismo; l uso di antibiotici; il numero elevato di operatori a contatto con i pazienti, che possono rappresentare essi stessi una fonte di infezione; il movimento del personale, dei visitatori e degli stessi ricoverati all interno del domicilio il movimento di attrezzature e materiali puliti e sporchi da una zona all altra del domicilio. 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La seguente procedura ha lo scopo di descrivere le norme di comportamento per ridurre al minimo il rischio di trasmissione delle infezioni per via ematica. La procedura si applica a tutte le attività del personale sanitario. 2. MODALITA DI TRASMISSIONE Le malattie occupazionali più frequenti e più preoccupanti trasmissibili per via ematica in ambito sanitario sono: EPATITE B,il cui agente patogeno è il virus HBV EPATITE C, il cui agente patogeno è il virus HCV INFEZIONI DA HIV,il cui agente patogeno è il virus HIV La presenza di un microrganismo in un tessuto o in un liquido biologico non significa che il contatto con il medesimo sia sufficiente a causare la patologia. I fattori che influenzano l evento patologico infettivo sono: La concentrazione dell agente patologico Modalità di esposizione al materiale biologico contaminato Presenza di recettori specifici in quella sede Presenza di difese naturali dell ospite all ingresso del patogeno. 3. MALATTIE OCCUPAZIONALI 3.1 EPATITE B Agente eziologico: Virus Epatite B Periodo di incubazione : 2-6 mesi L HBsAg è il primo marker d infezione da HBV ed è svelabile nel sangue entro le prime 3 o 4 settimane dall esposizione e1-2 mesi prima della malattia clinica. La malattia può presentare forma latente, acuta o asintomatica. Fra i soggetti affetti da epatite B, il 90-95% recupera completamente, il 5-10% diventa portatore cronico che può evolvere in patologie croniche a livello epatico, nello 0,1-1% dei soggetti si verifica una epatite fulminante ad esito fatale. La modalità di trasmissione è ematica, sessuale, materno-fetale. Nel personale sanitario la trasmissione può essere: Via parenterale ( puntura di ago accidentale, taglio..) Contaminazione delle mucose ( schizzo di liquido biologico nel cavo orale /occhi) Contaminazione di cute lesa ( liquido biologico su soluzioni di continuo della cute non protetta) b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 3 di 7
4 3.2 EPATITE C Agente eziologico: Virus Epatite C Periodo di incubazione : da 2 settimane a 6 mesi Gli anticorpi anti-hcv compaiono in circolo 1-3 mesi dopo l inizio della malattia acuta, in media 6 mesi, in casi rari anche dopo 1 anno. Non si tratta di anticorpi neutralizzanti. essi possono coesistere con la viremia. L esordio clinico è spesso subdolo, il 60% dei soggetti affetti da epatite C diventa portatore cronico e può evolvere in patologie croniche a carico del fegato La modalità di trasmissione è simile a quella dell epatite B :ematica parenterale sessuale e maternofetale,contaminazione delle mucose e di cute lesa. Nel personale sanitario la trasmissione può essere: Via parenterale ( puntura di ago accidentale, taglio..) Contaminazione delle mucose ( schizzo di liquido biologico nel cavo orale /occhi) Contaminazione di cute lesa ( liquido biologico su soluzioni di continuo della cute non protetta) 3.3 HIV Agente infettante:hiv1-hiv2 Virus poco resistente all ambiente esterno. Periodo di incubazione: dopo il contatto esiste un periodo detto finastra infiammatoria che normalmente è di pochi mesi e massimo un anno, nel quale si riscontranoanticorpi anti HIV nel sangue. Quadro clinico: la storia naturale dell infezione è caratterizzata da una eterogenea e complessa serie di segni e sintomi clinici e dalla presenza di anomalie di laboratorio che ne accompagnano l evoluzione. L immunodeficenza da HIV conclamata progredisce in modo graduale e abitualmente in un lungo periodo con sintomi clinici della malattia indicata come AIDS e indici di laboratorio. Modalità di trasmissione: sessuale, parenterale e materno fetale Nel personale sanitario la trasmissione può essere: Via parenterale ( puntura di ago accidentale, taglio..) Contaminazione delle mucose ( schizzo di liquido biologico nel cavo orale /occhi) Contaminazione di cute lesa ( liquido biologico su soluzioni di continuo della cute non protetta) 4. PREVENZIONE DELLE INFEZIONI TRASMISSIBILI PER VIA EMATICA Le norme comportamentali di seguito proposte trovano valenza per : Per prevenire le infezioni occupazionali causate da malattie trasmissibili per via ematica che considerino il fatto che,oltre al sangue, esistono altri liquidi biologici in grado di provocare infezioni occupazionali 4.1 LA PERCEZIONE DEL RISCHIO OCCUPAZIONALE Affinchè l operatore sanitario metta in pratica comportamenti di prevenzione per se e gli altri, rispetto al rischio di trasmissione di infezioni, occorre che abbia sviluppato la percezione del rischio sia in termini qualitativi che quantitativi, in modo tale da incidere sul livello di sicurezza della prestazione che eroga. Per ottenere questo comportamento l operatore sanitario deve: conoscere la realtà operativa dove il rischio è presente conoscere la frequenza con cui si vive l evento a rischio conoscere ed attuare le modalità per prevenirlo b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 4 di 7
5 conoscere il tipo di danno che si verifica o può verificarsi a seguito dell evento. 4.2 LE RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI Le raccomandazioni universali sono le idonee procedure barriera adotatte per prevenire l esposizione parenterale,cutanea e mucosa nei casi in cui si preveda un contatto accidentale con sangue e altri liquidi biologici. Tali raccomandazioni sono estese a tutti gli operatori sanitari, la cui attivtùà comporti contatto con pazienti /utenti e con liquidi organici, all interno di strutture sanitarie ospedaliere,territoriali e domiciliari. Devono essere applicate a tutte le persone che accedono alla struttura sanitaria in quanto l anamnesi e gli accertamenti diagnostici non sono in grado di identificare con certezza in tutti i pazienti la presenza di patogeni trasmissibili attraverso il sangue o altri liquidi biologici. Devovno essere applicate di routine quando : si eseguono procedure assistenziali, diagnostiche e terapeutiche che prevedono un possibile contatto accidentale con sangue e altro materiale biologico si manipolano presidi, strumenti o attrezzature che possono provocare un contatto accidentale con sangue e altro materiale biologico. 5. I LIQUIDI BIOLOGICI I liquidi biologici responsabili delle infezionitrasmissibili per via ematica sono: per l HIV: sangue, siero,tessuti in genere,compresi i frammenti ossei, liquido cerebrospinale,sinoviale,pleurico,peritoneale,amniotico,latte umano,liquido seminale,secrezioni vaginali per l EPATITE B : sangue, bile, secreto-naso faringeo, latte materno,liquido seminale,secrezioni vaginali per l EPATITE C : allo stato attuale delle conoscenze scientifiche sono gli stessi liquidi biologici dell epatite B quindi le precauzioni universali dovranno essere applicate tutte le volte che si può verificare un contatto diretto o indiretto con i liquidi biologhici sopraindicati e nei confronti di tutto il materiale biologico contenente tracce visibili di sangue, quale : feci,urine, espettorato, sudore,lacrime,vomito. 6. NORME COMPORTAMENTALI 6.1 IL LAVAGGIO DELLE MANI LE MANI DEGLI OPERATORI SANITARI SONO IL VEICOLO PRINCIPALE DI TRASFERIMENTO DI PATOGENI DA UN PAZIENTE/OSPITE ALL ALTRO E DAL PAZIENTE/OSPITE A SE STESSI È necessario lavarsi le mani : prima di eseguire procedure a rischio sui pazienti prima di eseguire azioni a rischio per se dopo essere entrati in contatto con sangue e altri liquidi biologici dopo la rimozione dei guanti In caso di contatto con sangue o altri liquidi organici procedere a: lavaggio con acqua e sapone liquido per 30 sec., seguito con antisepsi delle mani con prodotti disinfettanti b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 5 di 7
6 lavaggio con antisettico in soluzione saponosa detergente per 2 minuti I 6.2 I GUANTI I guanti prevengono la contaminazione delle mani con sangue e altri liquidi biologici, ma non sono in grado di prevenire le punture e le lesioni da aghi e taglienti. I guanti devono essere indossati obbligatoriamente: in corso di addestramento /istruzione del personale nell esecuzione di procedure che possono essere a rischio quando si maneggiano contenitori di liquidi biologici quando si maneggiano strumenti e attrezzature decontaminate quando le mani presentano lesioni E necessario utilizzare i guanti: è previsto il contatto di mucose o cute non integra si eseguono le procedure di accesso vascolare vi è rischio di contaminazione con sangue o altre sostanze biologiche. 6.3 CAMICI E GREMBIULI DI PROTEZIONE In commercio vi sono camici di protezione in materiale monoouso la cui scelta deve essere eseguita sulla base della normativa per quanto riguarda l impermeabilità e la resistenza. I camici di materiale monouso devono essere eliminati dopo ogni singolo utilizzo. 6.4 MASCHERE, OCCHIALI, FACCIALI FILTRANTI Le maschere e gli occhiali protettivi devono essere indossati durante l esecuzione di procedure assistenziali che possono provocare l esposizione della mucosa orale, nasale o congiuntivale a : goccioline e schizzi di sangue goccioline e schizzi di altri liquidi biologici frammenti di tessuto frammenti di ossa 6.5 ELIMINAZIONE DI AGHI,BISTURI E TAGLIENTI Gli strumenti appuntiti, affilati e taglenti devono essere considerati pericolosi, quindi andranno maneggiati con estrema cura per prevenire ferite accidentali. Gli aghi, i bisturi e le lame monouso non devono essere reincappucciati, disinseriti e volontariamente piegati o rotti Molti incidenti si verificano a causa della errata eliminazione di aghi e taglienti in cesti, sacchi e/o contenitori non idonei al loro smaltimento. Sono segnalati anche molti infortuni nella manipolazione di biancheria sporca e nello smaltimento dei rifiuti trovando al loro interno materiale sopra indicato. Dopo l uso i taglenti, dovranno essere eliminati in contenitori resistenti, rigidi,impermeabili, con chiusura ermetica e smaltiti come rifiuti sanitari pericolosi. 6.6 CAMPIONI BIOLOGICI Campioni biologici e prelievi bioptici vanno collocati e trasportati in contenitori appositi che impediscono eventuali perdite o rotture accidentali. b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 6 di 7
7 A tale fine è consigliato lìuso di provette o contenitori in plastica con tappo ermetico. Per il trasporto si devono utilizzare contenitori a valigetta chiusi con appositi supporti per provette, flaconi e altri contenitori di materiale organico. Poiché le precauzioni universali hanno come concetto base che tutti i liquidi biologici di ogni indibviduo possono essere considerati potenzialmente infetti, i campioni biologici non devono essere contrassegnati come infetti con etichette in quanto per tutti occorre adottare corrette manovre di manipolazione. 6.7 ISOLAMENTO Ricoverare un paziente/ospite con patologia trasmissibile per via ematica in camera singola non è strettamente necessario. 6.8 SMALTIMENTO DELLA BIANCHERIA La biancheria contaminata da sangue o altro materiale biologico devev essere immessa, provvedendo ad utilizzare i guanti di protezione e se necessario il sovracamice, in un sacco idrosolubile e posto all interno di un sacco color rosso o comunque identificabile per essere avviato ad un ciclo di lavaggio specifico. 7 ALTRE AVVERTENZE Nel caso si preveda uno spandimento di liquidi biologici contaminati, è consigliabile l utilizzo di teli monouso per ricoprire le superfici dell area di lavoro, da smaltire come rifiuti sanitari pericolosi. Durante le manovre di detersione dei presidi, utilizzare guanti protettivi e resistenti, maschera, occhiali sovracamice o grembiule plastificato. b-po PR Ediz Rev Data 10/11/2017 Pagina 7 di 7
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