Il consumo di frutta, l ambiente e il territorio
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- Lamberto Lolli
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1 ALIMENTI E NUTRIZIONE Il consumo di frutta, l ambiente e il territorio 16/10/2017 1
2 L agricoltura contribuisce per il 14-24% delle emissioni di gas ad effetto serra dovute alle attività umane Produzione e consumo di alimenti incidono per il 19-29% delle emissioni globali di gas ad effetto serra. Il dato comprende l intera filiera: dalla produzione dei fertilizzanti all agricoltura, alla trasformazione, trasporto, vendita e gestione domestica dei prodotti alimentari, fino allo smaltimento dei rifiuti 16/10/2017 2
3 Il riscaldamento del clima terrestre è dovuto sia a cause naturali (normali variazioni climatiche) sia all'azione umana. Si ritiene che le attività dell'uomo siano responsabili di un aumento eccessivo di CO 2 e metano, considerato responsabile dell'aumento della temperatura terrestre. I gas con maggiore effetto serra sono: il metano (CH 4 ) l ozono (O 3 ) il vapore acqueo (H 2 O) l ossido nitroso (N 2 O) L anidride carbonica (CO 2 ) non ha un elevato potenziale serra, ma è molto più abbondante in atmosfera rispetto ad altri gas ed è per questo considerata uno dei maggiori responsabili dell effetto serra 16/10/2017 3
4 Aumento della concentrazione di CO 2 nell atmosfera legato al maggiore utilizzo di combustibili fossili Aumento della concentrazione di CH 4 nell atmosfera legato, ad esempio, alla diffusione dell allevamento intensivo di bestiame 16/10/2017 4
5 Presunzione di una illimitata disponibilità di carburanti fossili a basso costo I prodotti alimentari vengono da tutte le parti del mondo Aumenta la distanza tra chi produce e chi consuma Globalizzazione dei mercati Progressiva perdita di consapevolezza del legame esistente tra qualità degli alimenti, qualità dell ambiente e qualità della vita Destagionalizzazione dei consumi Ci sono però dei cambiamenti in atto 16/10/2017 5
6 Qualità merceologica o commerciale dei prodotti ortofrutticoli I marchi di qualità e di origine A livello europeo sono stati adottati regolamenti comunitari, che definiscono i parametri merceologici minimi da rispettare affinché un prodotto possa essere commercializzato all interno di tutti gli Stati membri della UE e possa essere esportato verso i Paesi terzi garantendo gli standard di qualità previsti dalla normativa Comunitaria (Reg. UE n del 17/12/2013; Reg. UE n. 543 del 07/06/2011) Per ciascun prodotto le norme di qualità valutano alcuni parametri esteriori, come ad esempio la forma, il colore, il calibro ed individuano le modalità di presentazione. In base alle valutazioni dei vari parametri sono definite le diverse categorie di prodotto (extra, prima e seconda) e le relative tolleranze 16/10/2017 6
7 Questi regolamenti fissano anche norme riguardanti le indicazioni che debbono essere comunicate al consumatore attraverso l etichetta, quando i prodotti sono venduti in imballaggio, o su cartelli, quando i prodotti sono venduti al pezzo, senza imballaggio 16/10/2017 7
8 La qualità è anche il risultato della combinazione di fattori ambientali e umani; è qualcosa di imprescindibilmente legato all origine di un prodotto, ossia alle caratteristiche ambientali della zona di produzione e ai metodi di lavorazione risultanti dall intervento dell uomo in quel territorio. Denominazione d'origine Protetta DOP. Riconoscimento assegnato ai prodotti agricoli ed alimentari le cui fasi del processo produttivo vengano realizzate in un area geografica delimitata, e il cui processo produttivo risulta essere conforme ad un disciplinare di produzione. Queste caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all ambiente geografico, comprensivo dei fattori naturali ed umani. Tutta la produzione, la trasformazione e l'elaborazione del prodotto devono avvenire nell'area delimitata Indicazione Geografica Protetta IGP. Il termine "IGP" identifica un prodotto originario di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese le cui qualità, reputazione e caratteristiche possano essere ricondotte all'origine geografica e di cui almeno una fase della produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell'area delimitata 16/10/2017 8
9 Agricoltura biologica Reg. CE n. 834/2007 L agricoltura biologica è un sistema globale di gestione dell azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale. 16/10/2017 9
10 Nella pratica biologica sono centrali soprattutto gli aspetti agronomici: la fertilità del terreno viene salvaguardata mediante l'utilizzo di fertilizzanti organici, la pratica delle rotazioni colturali e lavorazioni attente al mantenimento (o, possibilmente, al miglioramento) della struttura del suolo e della percentuale di sostanza organica; la lotta alle avversità delle piante è consentita solamente con preparati vegetali, minerali e animali che non siano di sintesi chimica e privilegiando la lotta biologica; in zootecnia biologica gli animali vengono allevati con tecniche che rispettano il loro benessere e nutriti al pascolo e con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell'agricoltura biologica. Sono evitate tecniche di forzatura della crescita e sono proibiti alcuni metodi industriali di gestione dell'allevamento; si privilegia la prevenzione, ma se si deve ricorrere alle cure di eventuali malattie, si utilizzano rimedi omeopatici e fitoterapici, limitando i medicinali allopatici ai casi previsti dai regolamenti. In agricoltura biologica è vietato l uso di organismi geneticamente modificati (OGM), dei quali è ammessa la presenza accidentale in misura non superiore allo 0,9%. 16/10/
11 Oltre 37 milioni di ettari di superficie agricola a biologico nel 2010 (erano 31 milioni nel 2007) Ripartizione superficie (in milioni di ettari) a biologico per continente L Italia è tra i primi 10 Paesi al mondo per superficie dedicata all agricoltura biologica Con oltre aziende, l Italia è al primo posto in Europa per numero di produttori 16/10/
12 Dal 1 Luglio 2010 l unico logo che certifica il biologico è quello rappresentato da una foglia unita alle stelle dell unione europea Il logo europeo si deve apporre a tutti i prodotti chiusi e confezionati ed etichettati contenenti una percentuale di prodotto di origine agricola biologica di almeno il 95%. Il logo europeo è facoltativo nei prodotti con queste stesse caratteristiche, ma provenienti da paesi terzi Se la percentuale è inferiore al 95%, l uso del logo è invece proibito Accanto al logo nell etichetta il consumatore può trovare le indicazioni identificative della nazione, del produttore, dell organismo di controllo. Ora in etichetta entra anche il luogo di coltivazione del/dei prodotto/i. Il controllo delle produzioni biologiche in Italia viene effettuato da appositi enti, Organismi di Controllo, autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i quali effettuano controlli periodici nelle aziende, analisi delle produzioni e certificano l'applicazione dei regolamenti comunitari 16/10/
13 La filiera corta Con "filiera agroalimentare" si intende tutto il processo che porta alla realizzazione di un prodotto alimentare, a partire dalla materia prima fino ad arrivare sulla tavola del consumatore 16/10/
14 Con filiera corta si può intendere un sistema di distribuzione e vendita di prodotti alimentari imperniato sul rapporto diretto e stretto tra produttore e consumatore: mercati del contadino (o farmer s market) vendita diretta in azienda vendita on-line gruppi di acquisto dei consumatori Questo tipo di distribuzione elimina le intermediazioni, offrendo dei vantaggi sia per il produttore che per il consumatore: privilegiare il prodotto locale e la stagionalità rapporto diretto tra produttore e consumatore prezzi più convenienti per il consumatore maggiori guadagni per il produttore minore impatto ambientale grazie alla riduzione dei trasporti e degli imballaggi 16/10/
15 Stagionalità italiana di frutta e verdura distribuite nell ambito del Programma Frutta nelle scuole 16/10/
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