di NICO CATALANO Ne parliamo con Patrizia Masiello, Presidente AIAB Puglia

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1 di NICO CATALANO Ne parliamo con Patrizia Masiello, Presidente AIAB Puglia Negli ultimi tempi sempre più rilievo sta riscontrando l attenzione verso la salubrità del cibo che arriva sulle nostre tavole, infatti oggi nelle scelte di un prodotto alimentare assumono sempre maggiore importanza per i consumatori criteri come la provenienza, la qualità, il rispetto sia per dignità del lavoro così come verso l'ambiente; grande attenzione viene quindi attribuita ai prodotti locali, provenienti da filiera corta, al chilometro zero e all agricoltura biologica termine 1 / 6

2 improprio per definire quell agricoltura organica, sostenibile o meglio ecologica che rispetta l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo, preservandola con interventi limitati, promuove la biodiversità vegetale e animale escludendo l'utilizzo di prodotti della chimica di sintesi e degli organismi geneticamente modificati. Consultando i dati pubblicati dal SINAB il sistema di informazione nazionale sull agricoltura biologica, nel nostro Paese si è registrato nell ultimo anno un aumento del 20% dei consumi interni di prodotti bio, dato che dimostra la vitalità di un settore, i cui prodotti, garantiti e certificati, vengono sempre più richiesti daiconsumatori Italiani, tra questi sia quelli derivati dei cereali (pasta, biscotti e pane) così come i prodotti lattiero caseari, ma anche ortaggi e frutta freschi e trasformati, tutto questo si traduce in un aumento registrato nel 2015 della superficie agricola nazionale occupata da agricoltura biologica con il conseguente aumento del numero di operatori (tra produttori agricoli, trasformatori, importatori e commercianti) che permette all Italia di attestarsi al primo posto tra tutti i Paesi Europei secondo i dati rilevati dall Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare (ISMEA). Sempre dal rapporto redatto dall ISMEA emerge che il numero maggiore di operatori biologici si trova in Sicilia, Sardegna e Puglia, infatti in queste tre Regioni si concentra circa il 45% del totale del biologico del nostro Paese e la Puglia risulta la seconda in assoluto per numero di ettari occupati da agricoltura biologica. 2 / 6

3 A tal proposito abbiamo voluto ascoltare il parere di Patrizia Masiello Presidente di AIAB Puglia l associazione Italiana per l agricoltura biologica, l ente di promozione sociale che raccorda sia produttori ma anche consumatori e professionisti operanti nel settore del biologico pugliese e gli abbiamo posto alcune domande. Signora Masiello quali sono le criticità e le positività del settore bio pugliese? La principale criticità è quella che non consumiamo sul posto ma esportiamo principalmente verso Svizzera e Germania quasi tutto quello che produciamo di biologico, non siamo capaci di implementare in loco una filiera di produzione vendita e consumo bio questo sia per la 3 / 6

4 patologica frammentazione del settore ma anche soprattutto per la crisi che ha aumentato la forbice tra nazioni povere e ricche e nell ambito di queste tra abbienti e meno abbienti con fasce enormi di popolazione escluse dall accesso ai prodotti bio per i costi proibitivi di questi prodotti, purtroppo questo fenomeno da noi è molto presente. Invece di positivo riscontro un importante ritorno alla terra rappresentato specialmente da giovani con un alto livello di istruzione, grazie all ingresso di questi ragazzi un antico mestiere come il contadino, che io reputo il più utile per la società sta recuperando sia la sua dignità professionale così come importanza sociale per il ruolo di sentinella verde del pianeta che esso svolge. In Danimarca il governo di quel Paese ha annunciato un piano strutturale per convertire in bio tutta l agricoltura Danese, nel nostro Paese le Istituzioni hanno la stessa sensibilità nei riguardi del biologico? Direi proprio di no, siamo lontani anni luce dall esperienza Danese ad esempio in Puglia tanto è stato fatto ma molto c è ancora da fare, infatti l istituzione Regionale si è posta in controtendenza con quello che sono state le indicazioni dell Unione Europea, stanziando nel PSR una copertura inferiore rispetto alle esigenze del 4 / 6

5 territorio, questo ha portato all esclusione nell ultimo bando di sostegno al biologico di numerose aziende gestite da giovani agricoltori desiderosi di convertire le loro produzioni in biologico e questo a nostro avviso è molto grave. Manca inoltre da parte di tutte le Istituzioni una seria, concreta e coordinata politica di promozione e sensibilizzazione per l intero settore dell agricoltura biologica. Presidente quali sono le proposte immediate di AIAB alle Istituzioni sul territorio? Noi di AIAB stiamo implementando i biodistretti come azione di sistema ovvero unioni di territori comunali con omogenee caratteristiche territoriali, sociologiche, agronomiche e colturali; infatti partendo dalle aziende biologiche del territorio, i biodistretti mettono in rete enti, produttori, agricoltori, istituzioni e consumatori finali, creando iniziative sinergiche tra i diversi attori di filiera che portano alla conversione al biologico di interi territori rurali, al fine sia di promuovere e valorizzare il bio pugliese ma anche di fornire maggiore tutela verso il consumatore 5 / 6

6 Infatti è dalle politiche di sistema che bisognerebbe ripartire per valorizzare il settore del biologico, ossia da azioni che mettano in relazione i veri produttori con i consumatori attraverso i mercati rionali, le mense scolastiche e ospedaliere, così coinvolgendo tutti gli attori di un territorio ed esaltando questi luoghi virtuosi per il rispetto ambientale e dei cicli ecologici al fine di garantire e rassicurare il consumatore finale. Mancando tale visione sistemica da parte delle varie Istituzioni è meritoria questa azione propositiva e di raccordo promossa dall AIAB in piena affinità con le linee programmatiche contenute nelle attuali Politiche Agricole Comunitarie. 6 / 6