PROGETTO EDUCATIVO Casa Maria. Gruppo Appartamento Genitore Bambino. San Marzano Oliveto

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1 PROGETTO EDUCATIVO Casa Maria Gruppo Appartamento Genitore Bambino San Marzano Oliveto 1

2 Premessa.. pag STORIA DELL ENTE. pag Caratteristiche delle strutture.... pag PROGETTO DEL SERVIZIO.... pag Obiettivi dell attività. pag Fonti valoriali e riferimenti educativi.. pag Processi di ammissione e di dimissione... pag Processi di verifica e valutazione dell attività... pag PROGETTO EDUCATIVO. pag Tipologia di utenza e bisogni.. pag ORGANIZZAZIONE DELLA COOPERATIVA pag PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO.. pag MODALITÀ DI RAPPORTO CON IL TERRITORIO...pag PROCESSI DI FORMAZIONE CONTINUA E DI SELEZIONE DEL PERSONALE pag DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA. pag RETTA.... pag PROGETTI FUTURI.. pag. 9 2

3 Premessa La decisione di aprire un gruppo appartamento Genitore-Bambino è nata dall incontro di esigenze diverse, maturate all interno della Cooperativa e sul territorio regionale. L interesse manifestato da diversi operatori per questa area di disagio, unito all esperienza della Cooperativa nel lavoro sociale si è associata all insufficienza di interventi per donne con figli in ambito piemontese. L unione di questi fattori ha indotto la Cooperativa a cercare una casa indipendente da ristrutturare, non lontano dalla sede centrale, in una località fornita dei principali servizi assistenziali. A gennaio del 2016 è nata l idea di Casa Maria, gruppo appartamento Genitore-bambino. 1. STORIA DELL ENTE ELSA SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE L 8 Settembre 1987 nasce a Canelli, un centro, destinato ad ospitare disabili psicofisici autorizzato come presidio Socio Assistenziale denominato il Boschetto S.a.s. successivamente il 01/01/1994 viene trasformato in Associazione e prende il nome di Associazione Comunità Elsa, infine il 25/02/2004 da un gruppo di soci fondatori, direttamente o indirettamente vicini al mondo della disabilità è costituita la ELSA SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE. La Cooperativa, ad oggi, gestisce: 1. R.A.F. di tipo B denominata Comunità Elsa autorizzata con Determina n. 92/Coord. Dist. Del 10/05/2011 a n. venti posti + n. due posti letto di pronta accoglienza destinati ad ospitare soggetti disabili adulti che necessitano di un elevato grado di assistenza alla persona per mantenere le abilità residue, in presenza di gravi e plurimi deficit psico-fisici. 2. Gruppo Appartamento di tipo A per n. 5 posti letto denominato San Bruno autorizzato con Determina n. 266/Coord.Dist. del 18/10/2010, destinato ad ospitare disabili intellettivi di grado medio cui si accompagna una insufficiente autonomia nella gestione quotidiana ma non tale da rendersi necessaria una istituzionalizzazione più contenitiva. 2. Gruppo Appartamento di tipo A per n. 5 posti letto denominato San Tommaso autorizzato con Determina n.279/coord.dist. del 27/10/2010, destinato ad ospitare disabili intellettivi di grado medio cui si accompagna una insufficiente autonomia nella gestione quotidiana ma non tale da rendersi necessaria una istituzionalizzazione più contenitiva. 4. Servizio di Autonomia per n. 2 posti letto denominato Casa Loreto, destinato ad ospitare disabili intellettivi di grado medio lieve con disagio psichico stabilizzato, con una nuova tipologia di intervento definito ponte tra il percorso comunitario e la totale condizione di autonomia dal sostegno educativo e assistenziale. 5. Comunità Alloggio di tipo B denominata Villa Stella per n. 10 posti letto autorizzata con Determina n. 125/Coord/Dist. Del 07/06/2011, destinata ad ospitare multi-disabili di grado medio lieve con necessità di supporto educativo e sostegno tutelare. 3

4 Recentemente, nella Cooperativa è nata l idea a di rispondere a un esigenza rilevata sul territorio riguardo a donne in gravidanza o con figli che non trovano nella loro famiglia e nelle reti sociali un appoggio ed un sostegno per vivere serenamente la loro maternità. Inoltre la cooperativa Elsa collabora attivamente con una Cooperativa sociale di tipo B, denominata CERCHIO APERTO, gestita in parte dallo stesso direttivo della Elsa, che fornisce attività di avviamento al lavoro e inserimenti in borse lavoro per gli ospiti della cooperativa Elsa. Ad oggi la cooperativa Cerchio Aperto opera nel settore di grande e piccola ristorazione, gestendo le cucine di alcune strutture del territorio e collaborando con l ASL di Asti, nello specifico con la gestione delle cucine dell ospedale Cardinal Massaia di Asti e nella gestione del bar sito nel palazzo dell ASL di Asti. Inoltre gestisce le aree verdi e il maneggio di asini adiacenti all ospedale di Asti. A breve verrà inoltre avviato un servizio di pulizie interno a strutture site sul territorio di appartenenza. La Cooperativa Elsa, presente sul territorio da oltre 30 anni, collabora con diverse aziende, attività commerciali ed enti territoriali per fornire un percorso di formazione ed avviamento al lavoro modellabile ed attivabile in risposta ai bisogni specifici dei diversi casi. Per esempio, da diversi anni, è attiva una collaborazione con il canile CONFIDO di Nizza Monferrato presso il quale viene svolta attività di volontariato. Inoltre da 2 anni è stata attivata una convenzione con il Comune di Canelli relativo ad un progetto fotografico volto a pubblicizzare il territorio attraverso il punto di vista socialmente attivo dei nostri ragazzi. 1.1 Caratteristiche della struttura La struttura è disposta su un piano ed è composta da due ambienti. La struttura principale è composta da 2 camere da letto per un totale di 4 ospiti, un soggiorno, una cucina attrezzata e 1 bagno. Nella sede distaccata all interno del cortile interno della proprietà, si trovano: locale educatori con funzione di area riservata ad incontri protetti e locale area giochi interna. E inoltre presente un portico abilitato alla ristrutturazione per un eventuale ampliamento abitabile, e un cortile interno di grandi dimensioni con un area giochi attrezzata esterna, comodo parcheggio. La casa è stata ristrutturata secondo moderne concezioni e nel rispetto delle norme vigenti ed è stata progettata con particolare attenzione alle esigenze di mamme e bambini. A circa 50 m dalla struttura principale sono disponibili i principali servizi assistenziali (comune, medico di base, asilo, scuole primarie, banca, posta, parrucchiera, negozi e 4

5 bar). 2 PROGETTO DEL SERVIZIO 2.1 Obiettivi dell attività La tutela sociale della maternità attraverso l attività di accoglienza residenziale di donne in difficoltà, maggiorenni o prossime alla maggiore età, con o senza bambini, con particolare attenzione per le donne in gravidanza, senza alcuna distinzione di razza, nazionalità e religione nel rispetto delle convinzioni etiche, morali, religiose delle stesse. La protezione della madre e del minore in caso di maltrattamenti, trascuratezza, deprivazione socio-culturale (povertà relativa) e assenza di risorse (povertà estrema). La verifica e il supporto delle capacità genitoriali con invio di relazioni a scadenza concordata con gli Enti invianti. L acquisizione di autonomia personale della donna e della coppia madre-bambino attraverso l acquisizione della consapevolezza del ruolo materno e l educazione sul piano morale e psico-affettivo. Questo presuppone che la donna in situazione di disagio sia subito considerata come soggetto competente e non come semplice inviato. Favorire lo sviluppo di capacità critica per una corretta risocializzazione in vista di una progettazione futura e del definitivo reinserimento sociale. 2.2 Fonti valoriali e riferimenti educativi 5

6 A livello pedagogico ci si rifà all idea di un educazione intesa come umanizzazione sulla base dell indirizzo sistemico relazionale. Nella Struttura, orientata alla condivisione della vita quotidiana, si segue un modello di tipo familiare sottolineando, in questo modo, la matrice strutturale dell agire educativo nel duplice significato di e-ducere ovvero tirare fuori dal soggetto le proprie potenzialità (che fa riferimento ad un codice paterno) ed il suo educare ovvero allevare, accudire (che fa riferimento ad un codice materno) nell ottica generale che comunque non è il singolo operatore, ma l ambiente che fa terapia. 2.3 Processi di ammissione e di dimissione Si accede all ospitalità su richiesta scritta che può essere inoltrata da Servizi Sociali, Consorzi e Associazioni impegnate nel settore materno-infantile; essa deve contenere una relazione sulla situazione della persona o nucleo e sulle motivazioni che sono alla base dell invio. Il Direttivo della Cooperativa valuta con tempestività le domande pervenute e comunica l eventuale disponibilità all accoglienza, subordinata all accettazione delle norme interne da parte dell ospite e di un progetto concordato con l Ente inviante. Le dimissioni possono avvenire nelle seguenti modalità: Concordate: con ospiti ed Ente inviante. Concordate: nel caso in cui si verifichi una situazione non gestibile sia per forti regressioni della persona sia in caso di valutazione di non idoneità al progetto. In tal caso i responsabili della struttura gestiscono la dimissione. Non concordate (abbandono); nel caso di abbandono del progetto e decisione di lasciare i figli (sia volontariamente che per imposizione del Tribunale dei minori) la Cooperativa garantisce un supporto per il periodo di tempo necessario (di alcuni giorni) per trovare la collocazione più idonea al minore. L espulsione dalla Struttura avviene solo in casi molto gravi e dopo aver avvisato l Ente inviante. 2.4 Processi di verifica e valutazione dell attività I processi di verifica e valutazione dell attività si attuano su tutte le fasi del progetto concordato con l Ente inviante e prevedono una riunione mensile di confronto con tutti gli operatori sulla gestione globale degli ospiti, più incontri settimanali multidisciplinari di supervisione, riunioni e valutazioni del progetto con l Ente inviante e la persona accolta secondo i tempi concordati e infine la valutazione dell educatore di riferimento con il singolo caso circa il raggiungimento degli obiettivi individuati nel progetto. 3 PROGETTO EDUCATIVO 6

7 Il Gruppo Appartamento costruito sul modello familiare è il contesto privilegiato per far affiorare la dimensione della quotidianità, aspetto fondamentale per un servizio di aiuto alla persona. Si parte proprio dalla quotidianità, come metodologia e strumento imprescindibile per ogni agire educativo. L esperienza educativa del qui ed ora della quotidianità è valorizzata attraverso: La convivenza e condivisione. La collaborazione e il fare empatico. Abitudini e norme: trasmettere le norme rispettandole in prima persona. Accudimento dei bambini. Attività pratiche come laboratori linguistici, artistici, di puericultura, cucito, cucina, ecc Ove opportuno, lo stimolo alla persona a mantenere i rapporti con l ambiente di provenienza e a cercare di utilizzare al meglio le risorse sociali e le reti relazionali in vista della dimissione e ri-socializzazione. L offerta di colloqui individuali con il personale specializzato per la rielaborazione del vissuto. In caso di visite vigilate (per es. con il nucleo di origine), l offerta di un supporto per le relazioni e per superare eventuali conflitti che insorgono durante questi incontri protetti. La possibilità della custodia dei bambini consente, quando opportuno, lo svolgimento di attività lavorative esterne. Inoltre la realtà locale è ritenuta uno strumento valido in una logica di interscambio con il territorio. 3.1 Tipologia di utenza e bisogni Le accoglienze, in questa struttura, vanno distinte essenzialmente in due tipologie: Accoglienza di nuclei allontanati a causa di violenze o per ragioni collegate a problematiche socio-ambientali. Accoglienza di nuclei per ragioni di protezione del minore e di sostegno alla madre (di tipo pedagogico e psicologico) oltre che di aiuto e valutazione della relazione madre-figlio. La struttura risponde quindi, in relazione alla specifica tipologia e ai bisogni dell utenza, alle seguenti aree di bisogno: Assistenza. È il caso di una madre che non è in grado, da sola, di provvedere alla cura della propria prole. Supporto educativo. Si garantisce un aiuto e un sostegno allo sviluppo affettivo, cognitivo, emotivo e relazionale. 7

8 Tutela. Non ci si limita, infatti, ad una protezione di tipo esclusivamente assistenziale, ma ci si pone in una visione progettuale, che incorpora il passato, agisce sulla realtà educativa presente nell ottica di una prospettiva futura. Servizio di supporto psicologico. Su richiesta dell Ente inviante è disponibile un professionista iscritto all Ordine degli Psicologi per colloqui. Servizio di supporto pedagogico. Su richiesta dell Ente inviante è disponibile un servizio di valutazione del bambino circa le funzioni motorie, percettive, attentive, intellettive, linguistiche, sociali, operative. 8

9 4. ORGANIZZAZIONE DELLA COOPERATIVA L attività della Cooperativa viene svolta lavorando in sinergia tra direzione ed equipe multidisciplinare composta da Educatori professionali, Operatori Socio Sanitari, Infermieri Professionali e da collaboratori con le seguenti competenze professionali: assistenza sociale, educazione professionale, psicologia, psichiatria, pedagogia, pediatria, fisioterapia, medicina, puericultura. L attività di programmazione e coordinamento delle varie attività viene svolta principalmente dall Educatore Professionale responsabile in collaborazione con tutte le figure coinvolte nei progetti individuali delle mamme e dei minori accolti. 5. PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Il progetto viene realizzato in accordo con gli Enti invianti. L equipe elabora un P.E.I. che illustra la complessità delle azioni che si intendono svolgere a favore degli ospiti e dei nuclei inseriti. Tale progettazione andrà sviluppata, per quanto possibile, in sinergia con l Ente inviante e dovrà prevedere momenti di verifica e ri-progettazione comune. La definizione di un percorso educativo e/o assistenziale personalizzato viene definito dalle parti interessate (ospiti, Enti invianti e Struttura) per permettere un accordo il più possibile condiviso, che preveda l'esplicitazione di una domanda, l eventuale esigenza di presenza di altre figure professionali, una negoziazione ed un accordo finale incentrato su obiettivi a breve e a media scadenza. 6. MODALITÀ DI RAPPORTO CON IL TERRITORIO L Ente lavora in rete e collabora con i seguenti Servizi territoriali di riferimento e di supporto: Servizi Sociali. Consorzi dei servizi socio-assistenziali ed enti locali. Associazioni di volontariato a sostegno della maternità. Inoltre collabora con: Tribunale per i minorenni. Enti religiosi. A.S.L. Scuole ed asili. 7. PROCESSI DI FORMAZIONE CONTINUA E DI SELEZIONE DEL PERSONALE 9

10 Il processo di formazione permanente si espleta attraverso riunioni mensili dove si trattano temi ad indirizzo pedagogico, medico-sanitario, culturale. In tali riunioni si effettuano verifiche sull attività sia del singolo che dell intera comunità educante presente nella struttura. Si tengono periodicamente seminari sui temi sopra esposti tenuti da specialisti invitati dai responsabili in risposta alle esigenze educative ed assistenziali che emergono nella quotidianità. Il personale viene scelto tramite colloqui, un periodo di tirocinio affiancato dal personale operante e verifiche. 8. DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA DELLA STRUTTURA RELATIVA ALLE AUTORIZZAZIONI AL FUNZIONAMENTO La Struttura è in fase di richiesta di autorizzazione al funzionamento per nr. 1 nucleo Gruppo Appartamento Genitore Bambino (D.G.R. 18 dicembre 2012 n Regione Piemonte) con una capacità di accoglienza di 4 ospiti. 9. RETTA L importo della retta viene definito all ingresso dell ospite con la Direzione della Cooperativa ed è conseguente al livello dei bisogni psicofisici effettivi e reali dell utente, i quali sono definiti dopo la valutazione del suo stato di disabilità da parte della Direzione Sanitaria della struttura, tenendo conto delle valutazioni già espresse e documentate dai sanitari esterni e dai servizi sociali che si occupano dell ospite. In quella sede sono definiti anche i bisogni personalizzati eventualmente richiesti dall ospite, con relativa variazione sulla tariffa mensile. La retta comprende: vitto e alloggio; prodotti per l igiene personale; visite, cure mediche e farmaci dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale; accompagnamenti in auto o mezzi pubblici per appuntamenti strettamente necessari. Assicurazione idonea a coprire la responsabilità civile ed eventuali infortuni sia all interno che all esterno delle strutture. Pocket Money settimanale per le esigenze personali delle ospiti che non svolgono attività lavorativa, utile anche per la verifica della capacità di gestione delle risorse economiche. Incontri vigilati in luogo neutro presso locali dell Ente. 10. PROGETTI FUTURI Nel corso del biennio 2017/18 nel G.A. Casa Maria sarà possibile ristrutturare un secondo bagno ed aggiungere un posto letto per una residenzialità in pronta accoglienza in caso di grave urgenza. 10

11 La Direzione e l Equipe multidisciplinare 11

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