LIFE Ambiente. Layman s Report SAPID. Strategy for Agricultural Products Identity Defence

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1 LIFE Ambiente Layman s Report SAPID Strategy for Agricultural Products Identity Defence Protezione su ampia scala dell identità dei prodotti agricoli dalle contaminazioni con OGM

2 CONTESTO Gli OGM sono organismi il cui DNA, l archivio biologico che contiene tutte le informazioni indispensabili alla vita, è stato modificato in laboratorio con l inserimento di nuove informazioni contenute in tratti di DNA provenienti da altri organismi, anche di specie diverse. Le nuove informazioni inserite consentono all organismo di acquisire un nuovo carattere, quale la resistenza a erbicidi, a parassiti, la produzione di sostanze particolari, ecc. La Comunità Europea ha stabilito che gli Stati membri non possono vietare, limitare o impedire l immissione in commercio di OGM conformi ai requisiti fissati a livello comunitario. In tal modo viene introdotta in Europa la Coesistenza, cioè la contemporanea presenza dell agricoltura biologica, convenzionale e con OGM, per garantire libertà di scelta agli agricoltori e ai consumatori. Il DNA degli OGM, in quanto legato ad organismi viventi, si può diffondere nello spazio e nel tempo attraverso il polline (come avviene soprattutto per il mais) ed i semi (nel caso del colza), causando una contaminazione delle piante non ogm e dei relativi prodotti. Contaminazione dei prodotti che può verificarsi anche nelle aziende di trasformazione per la difficoltà ed i costi connessi alla separazione delle produzioni ogm e non ogm. La politica della coesistenza pertanto rischia, in alcune realtà, di essere di difficile applicazione e di compromettere l identità di quelle produzioni di qualità riconosciuta (biologico, DOP, IGP, tipico). Inoltre la coesistenza, se non gestita con attenzione, può avere un impatto sull ambiente determinando la riduzione della biodiversità, in particolare di quella agraria, l accumulo nell ambiente dei prodotti provenienti dalla sintesi del nuovo DNA inserito nella pianta (es. tossina Bt prodotta dal mais resistente alla piralide), l accumulo nell ambiente e nei prodotti coltivati di quei fitofarmaci a cui la pianta geneticamente modificata è diventata resistente, la selezione di parassiti ed erbe infestanti resistenti, ecc., compromettendo il valore del territorio e di conseguenza penalizzando l immagine delle produzioni agroalimentari che da qui si originano. Le strategie di coesistenza vanno quindi applicate tenendo conto delle specificità territoriali e delle agricolture prevalenti nelle singole aree. La biodiversità rappresenta la variabilità della vita nell ambito di un habitat e/o nell ambito di una singola specie: quanto più grandi e differenziate sono tali risorse tanto maggiore è il potenziale di quell habitat e/o di quella specie. OGM: tutela del consumatore ed etichettatura degli alimenti Per tutelare il consumatore in Europa è stato introdotto l obbligo dell etichettature dei prodotti agroalimentari contenenti o costituiti da OGM a differenza di quanto avviene in altri paesi come ad esempio negli U.S.A. Esiste però la possibilità che i prodotti e le filiere del convenzionale, del biologico o delle produzioni di qualità certificata siano contaminati con materiale OGM. Per tentare di limitare i possibili contenziosi legali è stata fissata una soglia di contaminazione al di sotto della quale non occorre riportare in etichetta la presenza di OGM, purchè sia dimostrabile che la contaminazione è stata accidentale o tecnicamente inevitabile. Tale soglia è dello 0,9% e vale sia per il prodotto convenzionale che per quello biologico. Esiste pertanto una differenza sostanziale fra il concetto di coesistenza, come è stato espresso nella Raccomandazione della Commissione del 23 Luglio 2003, che fa riferimento alle soglie legali per l'etichettatura, permettendo una contaminazione con OGM fino allo 0,9% e quello di preservazione di identità (OGM free) delle produzioni che ha l obiettivo di eliminare ogni forma di contaminazione. 1 Sapid Layman s Report

3 IL PROGETTO Il progetto SAPID è stato cofinanziato nell ambito dell obiettivo Riduzione delle conseguenze sull ambiente durante la fase di utilizzazione dei prodotti e dei servizi del programma europeo LIFE05 Ambiente. Il suo obiettivo principale è di individuare le strategie e gli strumenti a livello territoriale, di filiera ed aziendale, per garantire la coesistenza dei diversi modelli agricoli, evitando le contaminazioni, anche di tipo accidentale, con OGM nelle filiere per la produzione di alimenti e mangimi. Il progetto dimostrativo SAPID, iniziato a novembre 2005 e terminato ad aprile 2009, ha avuto quale area di lavoro il territorio delle Marche, regione del centro Italia caratterizzata dalla cospicua presenza di produzioni biologiche e tipiche, che hanno un forte legame con un territorio dal riconosciuto valore ambientale, paesaggistico e produttivo e che in tale contesto di coesistenza OGM/No OGM potrebbero scomparire. L attività del progetto è passata attraverso 4 fasi principali per arrivare a definire una strategia che garantisca una effettiva coesistenza dei diversi modelli agricoli e l identità delle produzioni agroalimentari. LIFE Ambiente Il LIFE Ambiente è uno strumento finanziario della Commissione Europea che dal 1992 promuove progetti dimostrativi sull ambiente. Analisi e Verifica del problema della coesistenza a livello europeo, italiano e nella regione Marche, attraverso una raccolta di dati e bibliografia tecnica e giuridica individuazione degli strumenti di governo della coesistenza Territorio Piani di coesistenza Indice del rischio contaminazione Filiera Disciplinare di certificazione Azienda Formazione Manuale autocontrollo Sperimentazione degli strumenti di governo della coesistenza su area vasta e loro revisione Sperimentazione in campo Sperimentazione nelle aziende di trasformazione Definizione di una strategia di preservazione di identità per le produzioni di qualità L Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM), beneficiaria del progetto, è un Agenzia pubblica della Regione Marche che fornisce servizi diretti ed indiretti al sistema agroalimenatare. Gli altri partner del progetto sono: Regione Marche, Servizio Agricoltura; Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche, azienda sanitaria pubblica che opera nell'ambito del servizio sanitario nazionale garantendo le funzioni in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria; Terra Bio, cooperativa di produttori biologici di Urbino; Ass. Terra dell Adriatico, associazione non lucrativa che opera nell ambito della formazione e della diffusione dei metodi dell'agricoltura biologica e biodinamica; Comune di Urbino, ente locale, territoriale ed autonomo, situato nella provincia di Pesaro Urbino; Asteria Soc.cons.p.a, Istituto per lo Sviluppo Tecnologico e la Ricerca Applicata. Sapid Layman s Report 2

4 STRUMENTI DI GOVERNO DELLA COESISTENZA Nella prima fase del progetto è stata realizzata una ricerca bibliografica tecnico giuridica sugli OGM. I lavori tecnici più interessanti, oltre a tutta la normativa giuridica europea, italiana e regionale, è disponibile sul sito web Inoltre è stata fatta una fotografia dell agricoltura marchigiana per verificare la presenza di OGM nelle filiere agroalimentari delle Marche e studiare i possibili effetti sull ambiente e sulle filiere di qualità. La normativa nazionale vieta, finchè non entreranno in vigore i Piani di Coesistenza regionali, la coltivazione di varietà di mais GM (il mais MON 810 è l unica pianta geneticamente modificata che ha i requisiti per essere coltivata in Europa), mentre ampia è la diffusione di prodotti GM di importazione nelle filiere agro-zootecniche, in particolare di soia GM. Lo studio degli strumenti per il governo della coesistenza ha portato a definire 3 diversi livelli di intervento. LIVELLO TERRITORIALE - Piani di coesistenza Sono strumenti tecnico giuridici redatti a livello nazionale o regionale che riportano le opportune misure al fine di evitare la presenza involontaria di OGM nelle produzioni agricole convenzionali e ridurre le potenziali controversie legali fra produttori. L adozione di Piani per la gestione a livello territoriale della coesistenza è prevista dalla Raccomandazione della Commissione del 23 luglio 2003, che tuttavia limita il suo campo di applicazione dal seme al silos, cioè alla sola fase di coltivazione. Nell ambito del progetto SAPID è stato predisposto un Piano che governa la coesistenza in tutta la filiera agroalimentare, prevedendo obblighi a cui devono sottostare tutti gli operatori che intendono produrre, trasformare o utilizzare OGM. - Indice del rischio della contaminazione genica nel mais Il progetto ha elaborato un modello per prevedere il rischio di diffusione degli OGM nell ambiente attraverso il polline (gene flow). Sono state individuate 3 categorie di fattori da cui può dipendere il rischio di una contaminazione: pericolosità: rappresenta la categoria dei parametri legati all intervento dell uomo ed è legata alla presenza di colture OGM, alla diffusione della coltura del mais, all applicazione di Piani di coesistenza più o meno restrittivi; vulnerabilità: legata ai parametri morfologici e climatici. Rappresenta la sensibilità ambientale del territorio al rischio di contaminazione causata dal polline prodotto da piante di mais OGM; valore della risorsa: questa informazione è legata a condizioni ambientali e socio economiche particolari che determinano un diverso valore del territorio, dove una potenziale diffusione di OGM causerebbe un maggiore impatto ambientale ed economico. Le possibili applicazioni dell indice del rischio - definizione delle misure di coesistenza. Le prescrizioni previste dai Piani di Coesistenza dovrebbero essere più restrittive nei territori che presentano rischi maggiori (modulazione delle prescrizioni); - razionalizzazione interventi di monitoraggio e controllo. Questi interventi andrebbero potenziati nelle aree dove il rischio è maggiore; - individuazione di aree in cui promuovere la sottoscrizione di accordi volontari di non coltivazione di OGM. VULNERABILITÀ PERICOLOSITÀ Morfologia Clima Diffusione della coltura Vegetazione RISCHIO INTRINSECO Presenza di coltivazioni OGM VALORE DEL TERRITORIO Agricoltura Biologica Aree Z.P.S. e S.I.C Applicazione di Piani di Coesistenza Parchi RISCHIO 3 Sapid Layman s Report

5 LIVELLO DI FILIERA Disciplinare di certificazione SAPID Si tratta di un Disciplinare Tecnico di Prodotto open source, può essere adottato da diversi soggetti coinvolti nella produzione, trasformazione e/o utilizzo di materie prime a rischio di contaminazione da OGM e loro derivati. L adozione delle attività in esso descritte dovrebbe consentire, con una ragionevole certezza, che i prodotti ottenuti siano esenti da OGM (livello SUPERIORE del Disciplinare) o che ne contengano una quantità al di sotto del limite di contaminazione accidentale definito dalla legge (livello BASE del Disciplinare). Questo strumento si basa sulla adozione di sistemi di prevenzione e protezione del rischio piuttosto che sul ricorso metodico alle analisi di laboratorio strumento certamente efficace ma costoso e spesso tardivo. La certificazione di un prodotto, processo o territorio, ha l obiettivo di tutelare i consumatori, e al tempo stesso di consentire ai produttori di acquisire maggiori spazi di mercato e/o ottenere una migliore remunerazione. Il valore della certificazione effettuata sulla base di un Disciplinare risiede nel fatto che le misure, le prove e le verifiche vengono effettuate da un ente terzo indipendente, invece che dallo stesso produttore in regime di Dichiarazione di Conformità, come peraltro ammesso dalle disposizioni cogenti. LIVELLO AZIENDALE Manuale di autocontrollo per gli operatori Sostanzialmente si tratta di una check-list e rappresenta uno strumento di aiuto per l operatore che intende verificare la conformità al Disciplinare SAPID. Il sistema può essere usato anche indipendentemente dal Disciplinare: in tal caso può rappresentare uno strumento per dimostrare che, in caso di un controllo ufficiale con esito positivo delle analisi e comunque inferiore allo 0,9%, l operatore ha attuato tutte le procedure per evitare la contaminazione e pertanto quest ultima può essere definita accidentale o tecnicamente non evitabile, quindi non sanzionabile, così come previsto dalla normativa europea. Il sistema è stato redatto applicando il metodo HACCP (Analisi del Rischio e Controllo dei Punti Critici) ad un processo produttivo che inizia dalla coltivazione di specie vegetali a rischio di contaminazione da OGM, passando per l allevamento di animali alimentati con i suddetti prodotti agricoli e lo stoccaggio delle granaglie presso impianti di conservazione e termina con la produzione di mangimi ottenuti da tali specie. ll sistema è stato informatizzato con la realizzazione del software M.A.R.C.O. Manuale di Autovalutazione del Rischio di Contaminazione da OGM. Il software, scaricabile dal sito web del progetto, consente all operatore di avere un giudizio finale sulle procedure attivate per ridurre o evitare il rischio di contaminazione con OGM. Formazione La formazione degli operatori rappresenta uno strumento indispensabile nel governo della coesistenza in quanto la materia presenta aspetti tecnici, normativi ed operativi di non sempre facile comprensione. Nell ambito del progetto SAPID la formazione è stata garantita con corsi e con visite guidate presso aziende. Uno degli argomenti incontrati nella realizzazione della formazione è stato proprio quello di definire il significato di contaminazione accidentale o tecnicamente inevitabile. La sensazione è che lo 0.9% stia diventando una soglia effettiva ai fini dell etichettatura. Anche per rispondere alle domande degli operatori su questa tematica è stato organizzato un convegno conclusivo. Sapid Layman s Report 4

6 SPERIMENTAZIONE L obiettivo della sperimentazione era di verificare l efficacia dei sistemi di governo della coesistenza che sono stati ideati nella fase precedente, su filiere altamente sensibili, come quella cerealicola e zootecnica, che producono con metodo biologico e di agire mediante un meccanismo di feed-back sulla progettazione dei sistemi stessi, correggendoli ed adeguandoli ai risultati della sperimentazione. La sperimentazione è stata condotta in collaborazione con 30 aziende marchigiane, 20 delle quali hanno ospitato prove di camp con l applicazione del Piano di Coesistenza, mentre le restanti 10 hanno simulato l applicazione del manuale di autocontrollo e del Disciplinare di certificazione. La sperimentazione in campo Scopo delle sperimentazione in campo è stato rilevare la probabilità e l entità di una fecondazione incrociata a diverse distanze di un mais marcatore (mais giallo) su un mais recettore (mais bianco) e di ottenere dati sull efficienza di alcuni strumenti agronomici utilizzabili per contenere la fecondazione incrociata quali separazione delle colture, zone tampone, barriere naturali, ecc. Le caratteristiche morfologiche del territorio marchigiano e la sua influenza sul clima ed in particolare sul regime dei venti determina una maggiore dispersione del polline di mais rispetto a condizioni di pianura. La contaminazione resta al di sotto della soglia dello 0,9%, ma non è mai stata azzerata. Concentrazione pollini (N /m³) Distanza dalla sorgente (metri) S1 S2 S3 S4 Il modello messo a punto dall Università di Urbino nell ambito del progetto SAPID dimostra che il polline di mais in topografie complesse, come quelle delle valli e pianure costiere marchigiane, ad una certa distanza dalla fonte di emissione ha una concentrazione sempre maggiore rispetto ad una situazione di pianura come quella Padana. La sperimentazione nelle aziende di stoccaggio e trasformazione Anche in questo caso si è verificata l efficacia dei sistemi di governo della coesistenza che sono stati ideati nella fase precedente. Alcuni ostacoli riscontrati nell applicazione dei sistemi di prevenzione del rischio sono la scarsa formazione degli operatori e la bassa propensione a mettere in atto misure che richiederebbero investimenti economici. I risultati della sperimentazione I risultati dimostrano che è possibile ridurre la contaminazione OGM/non OGM al di sotto della soglia di coesistenza (0.9%), ma è impossibile azzerarla, sia in campo e nel resto delle filiere, a causa delle particolare struttura del comparto agroalimentare marchigiano, caratterizzato da: - rete poderale con una SAU (Superficie Agricola Utilizzabile) media molto bassa: questo vuol dire una maggiore difficoltà nel controllo della dispersione genica attraverso il seme e/o il polline; - inadeguatezza strutturale delle filiere agro-alimentari (soprattutto impianti di stoccaggio e mangimifici obsoleti); - inadeguatezza dei servizi, in particolare agromeccanici, rivolti alle aziende; inoltre la rete dei laboratori per il rilievo degli OGM non consente il tempestivo controllo delle partite di prodotti; - scarsa sensibilità degli operatori, che preferiscono evitare di sollevare troppa attenzione sul problema della coesistenza e delle contaminazioni (sia accidentali che volontarie); questo rappresenta sicuramente la difficoltà maggiore nella realizzazione di sistemi di IP in quanto, al momento, non sono considerati strumenti di valorizzazione delle produzioni e di aumento del reddito, ma solo come ulteriore burocrazia, controlli e vincoli produttivi; In un azienda di stoccaggio è stata simulata una prova di contaminazione utilizzando mais giallo e bianco: malgrado l applicazione delle misure di prevenzione, la contaminazione non è mai stata eliminata. - scarsa formazione degli operatori, che non sono ancora in grado di districarsi nel complesso mondo della normativa, della comprensione dei certificati di analisi per la ricerca di OGM, delle procedure previste dai manuali di autocontrollo. 5 Sapid Layman s Report

7 CONCLUSIONE: I DISTRETTI OGM FREE L efficacia dei sistemi di prevenzione dal rischio di contaminazione con OGM (piani di coesistenza, manuali di autocontrollo, certificazione, formazione degli operatori, ecc.) dipende da un ampia serie di variabili: - contesto territoriale (geografia, morfologia, clima, ecc..); - presenza di strutture tecnicamente in grado di gestire la coesistenza (es. impianti di stoccaggio); - disponibilità di sementi non contaminate (presenza di aziende sementiere a carattere locale o nazionale); - disponibilità di adeguati servizi offerti alle aziende nell ambito della coesistenza (es. imprese agro-meccaniche, organismi di certificazione di terza parte, laboratori in grado di rilasciare in tempi brevissimi i certificati di analisi); - presenza di una rete di strutture pubbliche e private per la realizzazione di monitoraggi (validazione risultati analitici, Ring test); - operatori delle filiere agroalimentari sufficientemente sensibili alla Preservazione di Identità e preparati alla sua gestione; - costi che l applicazione di tali sistemi comporta sulle produzioni agroalimentari. Tali variabili sono legate soprattutto a situazioni locali in cui una concomitanza di fattori pone le basi per una gestione efficace dalla preservazione di identità (IP). Per questi motivi un applicazione indifferenziata su tutto il territorio di strumenti e sistemi di governo della coesistenza non eliminerebbe del tutto la contaminazione con OGM con la conseguente perdita di identità delle produzioni agroalimentari tipiche e di qualità. Il progetto SAPID è giunto alla conclusione che, in un regime di coesistenza, uno strumento per tentare di garantire l assenza di contaminazione da OGM, anche quelle accidentali, è la costituzione di Distretti OGM free basati su accordi volontari di tutti gli operatori delle filiere, per la moratoria della coltivazione, della trasformazione e dell utilizzo di piante e prodotti OGM. Questi distretti dovrebbero essere favoriti in quelle situazioni di maggior integrità dell ambiente, dove l agricoltura biologica occupa una quota rilevante della S.A.U. e gli operatori sono sensibili alla valorizzazione del prodotto e al suo legame con un territorio di particolare valore. Tuttavia il semplice accordo di tutti gli operatori non è sufficiente a garantire la completa salvaguardia dell ambiente e delle produzioni agricole. A supporto della loro volontà occorre fornire strumenti e servizi affinché gli accordi siano rispettati, abbiano efficacia e salvaguardino realmente ambiente e consumatori. In particolare una strategia efficace di Identity Preservation da applicare nei territori dove si realizzano gli accordi volontari si ottiene attraverso: - formazione di tutti gli operatori; - autocontrollo aziendale; - certificazione di prodotto, anche al fine di migliorare la comunicazione con il consumatore; - piani di monitoraggio degli enti pubblici a supporto delle aziende. Una potenziale procedura per la costituzione di un distretto OGM free, simulata nel corso del progetto nel Comune di Urbino, prevede l iniziativa da parte di un Ente territoriale (es. Comune) con il sostegno dei rappresentanti del mondo agricolo. L iniziativa dovrebbe poi avere il suggello di tutti gli stakeholder, eventualmente anche attraverso il meccanismo del tacito consenso. La realizzazione di distretti ogm free potrebbe portare a evidenti vantaggi ambientali (sostenibilità dei modelli produttivi, incremento delle colture proteiche locali per uso zootecnico in sostituzione della soia, valorizzazione della biodiversità), economici (valorizzazione della filiera corta) e turistici (vantaggio competitivo per strategie di marketing del territorio). I distretti ogm free per ottenere un effetto concreto nella gestione dell ambiente e nella tutela delle produzioni di qualità dovrebbero avere una diffusione europea e la loro immagine a livello di territorio e di prodotti dovrebbe essere legata ad uno stesso marchio di riconoscimento. Sapid Layman s Report 6

8 Beneficiario Agenzia Servizi del settore agro-alimentare delle Marche Partner Associazione Terre dell Adriatico Formazione e servizi ai produttori biologici Istituto Zooprofilattico Sperimentale Marche Umbria REGIONE MARCHE Regione Marche - servizio agricoltura Comune di Urbino Terrabio Cooperativa Produttori Biologici Urbino Asteria Sviluppo Tecnologico e Ricerca Applicata

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