Irene Baglieri
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1 Presentazione dei risultati di una ricerca sulla prevenzione della contaminazione da OGM del settore agro-alimentare alimentare 4 Marzo 2005 Dott.ssa Irene Baglieri irenebagl@inwind.it it
2 Obiettivi della ricerca Nell'attuale congiuntura storica, che prevede, cessata la moratoria, ria, sull'introduzione in pieno campo in Europa delle piante geneticamente modificate, (PGM o OGM), si fa impellente la necessità di trovare e delle soluzioni tecniche (economicamente compatibili) che permettano la l coesistenza di questo nuovo tipo di agricoltura con quella convenzionale e, soprattutto con quella biologica. L obiettivo della ricerca era quello di vedere, quali soluzioni tecniche possono essere adottate, per garantire ai produttori (e quindi anche a ai consumatori) della filiera biologica, dell agricoltura tipica, delle d filiere OGM free,, ecc., la possibilità di continuare a produrre un prodotto che soddisfi ai requisiti previsti da tali metodi di produzione. Fasi della ricerca: lo lo studio della normativa inerente il settore con particolare riguardo all autorizzazione all immissione in commercio e alla coltivazione in campo, alla luce dei nuovi regolamenti comunitari sull etichettatura e la raccomandazione della Commissione del luglio 2003; ricerca ricerca di contatti con enti ed associazioni ed Università, che si occupano di tali problematiche, allo scopo di reperire fonti bibliografiche relative a studi e ricerche sul tema degli inquinamenti da derive o cross contamination ; l analisi l analisi delle problematiche degli operatori dei singoli stadi della filiera dell agricoltura biologica e OGM free;
3 Coesistenza Principio di coesistenza introdotto con la Raccomandazione della Commissione Europea n. 556 del 23 luglio Il principio stabilisce che in ogni paese devono coesistere filiere transgeniche con filiere di prodotti non transgenici.. Per assicurare: Libertà di scelta Liberta di impresa La Raccomandazione ha lo scopo di fornire delle linee guida in materia di coesistenza. La commissione europea ha specificato che nella Comunità non deve essere esclusa nessuna forma di agricoltura (convenzionale, biologica o transgenica) La Comunità si limita al coordinamento ad al parere, l azione viene lasciata ai singoli stati membri in attuazione del principio della sussidiarietà giustificato dalle specificità territoriali
4 Alcuni studi presi in esame nella ricerca Studi europei sulla coesistenza Studio del Joint Research Centre*: : scenari di coesistenza tra colture transgeniche e Convenzionali o biologiche nell agricoltura Europea ( Commissione Europea 2002) Studio danese sulla coesistenza (2003) Studio coesistenza spagnolo Studio inglese dell Agriculture and Environment biotechnology Commission (AEBC ) *Lo studio si limita ad analizzare le sole varietà GM in commercio e non analizza l impatto di colture transgeniche di nuova concezione (es. piante che non contengono il transgene nel polline)
5 Studio Joint Research Centre Scopo dello studio era quello di trovare dei valori soglia che permettano una separazione efficace delle filiere e realisticamente applicabile: la tolleranza zero risulta irrealistica. I risultati sono stati ottenuti da sei studi portati avanti da differenti istituto ed hanno riguardato: 1. L analisi del potenziale rischio di contaminazione 2. Analisi dei cambiamenti nelle pratiche agricole per assicurare la l coesistenza tra le diverse forme di agricoltura 3. Una panoramica sui mezzi di segregazione esistenti 4. L analisi delle perdite economiche dovute alla contaminazione 5. Il monitoraggio aziendale del contenuto di ogm in coltura non-ogm ogm 6. Rassegna delle tecniche di rilevazione e quantificazione degli ogm 7. Sono stati stimati i livelli di presenza accidentale di ogm incolture biologiche e convenzionali, considerando un incremento della % di d colture ogm del 10 e del 50 % (attraverso simulazioni al computer e opinioni di esperti). 8. Colture analizzate nello studio : colza, mais, patata
6 Contaminazione da OGM Settore primario (settore agricolo e ditte sementiere) Contaminazione Settore agroalimentare (industrie di trasformazione, ditte mangimistiche ecc.)
7 Premessa - Impiego OGM: le differenze tra metodo bio e convenzionale Metodo biologico divieto sementi OGM divieto alimenti OGM in zootecnia Metodo convenzionale Aprile 2004 nuovi regolamenti (1829/1830 del 2003) etichettatura e tracciabilità per alimenti e mangimi che contengono o possono contenere pgm)
8 Cause di contaminazione da ogm nel settore primario a) Flusso genico (gene flow) b) Impurità nei semi c) Piante nate da semi GM rimasti nel terreno germinate nel ciclo successivo ( Volunteer ) d) Pratiche di raccolta e immagazzinamento (specialmente se l azienda si affida a contoterzisti) L importanza relativa delle varie fonte di contaminazione cambia in base alla superfice relativa ad OGM nel territorio agricolo, e al tipo di coltura)
9 a) Gene flow Trasferimento del DNA transgenico ad altre popolazioni. Può avvenire solo tra popolazioni sessualmente compatibili e si può quindi verificare tra una pianta geneticamente modificata e una specie affine selvatica o coltivata. Per le piante il flusso genico è legato alla diffusione del polline; La probabilità che questo fenomeno si realizzi non può mai essere esclusa del tutto in quanto l assoluto contenimento del polline ricombinante, nel caso di coltivazioni in campo aperto è praticamente impossibile.
10 Importanza del flusso genico derivante dalla diffusione del polline per alcune colture: Colture con alta probabilità di flusso genico da impollinazione incrociata: Colza Mais Avena Colture con Media probabilità di flusso genico: Riso Colture con bassa probabilità di flusso genico: Patata, fagioli, grano, orzo.
11 Esempio mais (studio Joint Research centre,, mais ad uso zootecnico in aziende tipo Italia e Francia) Impollinazione anemofila (predominante) In Europa non esistono parenti selvatici con il quale il mais si può ibridare. La maggior parte dei pollini ricade all interno 5 metri dall appezzamento di terreno. Comunque Il 98 % dei pollini rimane intorno a m Ma polline può essere rinvenuto fino a distanze di 800 metri. Dallo studio è emerso che negli appezzamenti coltivati a mais la prima fila adiacente alla fonte di contaminazione funziona come barriera alla dispersione del polline. Le prime ai bordi del campo servono solamente a diluire la contaminazione del polline.
12 La percentuale complessiva di incrocio con altre colture di mais nelle vicinanze dipenderà da: Distanze di separazione dei campi Barriere locali al movimento del polline (frangiventi( frangiventi, fabbricati, ecc.) Microclima della zona Topografia dell appezzamento di terreno La presenza accidentale dovuta alla contaminazione per mezzo di seminatrici, attrezzature per la coltivazione e la raccolta è considerata bassa per il mais.
13 b) Impurità nei semi La distanza min di separazione per le colture da seme è attualmente di 200m per tutte le categorie di produzione dei semi (per mantenere e una linea pura al 99,9% di purezza) Ci può essere una presenza di materiale GM anche in seme certificato. cato. Verosimilmente la maggior parte dei contaminati derivano da semi prodotti in regioni dove le colture gm sono coltivate estensivamente e da ditte che producono sia seme GM che seme non-gm Nel 2000 da controlli effettuati in Francia su lotti di semi importati dal nord America, una alta percentuale di essi conetenevano basse percentuali di semi GM (<0,2%) al momento la maggior parte dei semi prodotti in Europa non dovrebbe essere contaminato, la situazione potrebbe cambiare nel caso le colture gm fossero coltivate più estensivamente.
14 Cause di contaminazione da ogm nel settore agroalimentare a) Utilizzo di materie prime contaminate b) Attrezzature e macchinari non puliti adeguatamente ( linee di lavorazione per l industria alimentare e il settore mangimistico, ecc) c) Stoccaggio in magazzini, silos, in cui sono depositate, sia materie prime/colture geneticamente modificate e non-ogm. d) Veicoli per il trasporto di materie prime, prodotti, ecc. e) Operazioni eseguite dagli operatori.
15 Casi di contaminazione Nel Nord America si sono verificate contaminazioni diffuse sia nel n settore agrario che in quello alimentare, nel giro di pochi anni dalla commercializzazione di colture GM (alcune ditte sementiere e agricoltori biologici hanno dovuto interrompere la coltivazione di certe colture, come soia e colza soprattutto in Canada). Chi certifica il biologico, attraverso il processo di certificazione icazione sta cercando di limitare i rischi di contaminazione nell agricoltura biologica chiedendo agli agricoltori di seguire pratiche specifiche per ridurre il rischio di contaminazione, queste variano da un organismo di certificazione all altro In Italia, malgrado gli ogm non si possano ancora impiantare e commercializzare, si sono verificati diversi casi di contaminazioni oni da organismi geneticamente modificati (principalmente sementi contenenti materiale geneticamente modificato)
16 Misure per ridurre i livelli di contaminazione A. Gestione della contaminazione in campo: 1. Incremento delle distanze di isolamento (possibili problemi nella realizzazione visto che dipende dalla struttura dell azienda e delle aziende vicine) 2. Operazione di raccolta dei margini degli appezzamenti fatte separatamente, scartando il mais raccolto (scarto della largh.. di 6 metri può ridurre la contaminazione di circa il 20%) - problemi economici per perdita in resa. 3. Raggruppamento delle varietà di mais gm,, in produzioni isolate (raggruppare le coltivazioni gm di una determinata zona). Questa misura richiede cooperaz.. tra gli agricoltori 4. stipulazioni di contratti con organizzazioni di immagazzinamento collettivo (collection( and storage organisation,, CSO) 5. Coltivazione di ibridi con un intervallo di fioritura diverso fra varietà gm e non. (condizione che influisce sulla resa)
17 Misure per ridurre i livelli di contaminazione B. Management della contaminazione post raccolta Basandosi sulle analisi dei sistemi di segregazione esistenti per r differenti varietà di mais (waxi( ecc.). Nello studio sono stati individuati tre differenti strategie di segregazione: 1. Ammassamento separato delle varietà gm e non gm,, tramite i centri di raccolta (CSO). Le partite di mais devono essere testate direttamente in azienda per verificare i livelli di contaminazione. ne. Questo approccio può essere molto costoso per i costi di essicccazione,immagazzinamento e saggio del prodotto. 2. Contratti (collettivi) tra agricoltori e CSO,, tramite contratti tra gi agricoltori, in tali accordi bisogna definire le distanze di isolamento che gli agricoltori devono adottare, stabilire l utilizzo di varietà con differenti periodi di fioritura, inoltre fissare delle date di consegna c per ogni agricoltore (segregazione temporale). In modo da poter essiccare separatamente mais gm e mais non-gm gm.. In alternativa le centrali dovrebbero pulire accuratamente i locali tra una varietà à di mais è l altra. Per questo metodo di separazione si dovrebbero creare delle isole di deposito e dei silos appositi. Ciò garantisce un alto livello di isolamento e facilita le operazioni di tracciabilità del prodotto. 3. Misure più stringenti (ed economicamente più convenienti) potrebbero essere create con le regioni ogm- free
18 Riassumendo Strategie per ridurre i livelli di contaminazione nel settore agroalimentare Utilizzo di seme certificato Distanze di separazione e buffer zones Intervalli temporali di coltivazione fra le colture Controllo di volunteers volunteers e possibili parenti selvatici Pulizia dei macchinari prima delle operazioni di semina, raccolta e trasporto, come pure delle aree di deposito Pulizia delle attrezzature Pulizia delle aree di stoccaggio Immagazzinamento separato per colture gm e non gm Ispezione dei veicoli usati per il trasporto fuori dall azienda (con particolare attenzione a fessure e crepe) Adozione di sistemi di segregazione o di identità preservata (IP) Mantenere le registrazioni delle operazioni effettuate Cooperazione e comunicazione tra le aziende vicine
19 Costi del cambiamento delle pratiche aziendali adottate per ridurre i livelli di contaminazione (tabella da 26 a 28): analizzando i risultati delle differenti simulazioni, quando gli appezzamenti sono vicini, e scartando una parte del raccolto, comunque le misure intraprese, si dimostrano soluzioni inefficienti,, per quanto riguarda l impollinazione incrociata. (con i parametri usati nelle simulazioni). Queste diventano efficienti solo: incrementando le distanze di isolamento e introducendo varietà con differenti periodi di fioritura. Le soluzioni adottate richiedono comunque una grande cooperazione tra le aziende vicine altrimenti, non sono efficaci. Nello studio non ci sono difficoltà per le aziende biologiche nell ottenere soglie dell 1%.(mentre è molto difficoltoso ottenere soglie di contaminazione dello 0,1 %).
20 Conclusioni Le problematiche connesse alla coesistenza sono tutt altro che risolte, r alcuni studi sono stati fatti in Europa sui vari aspetti, ma i dati disponibili, sono ancora pochi (e contraddittori in alcuni casi), inoltre variano, da stato to a stato e da regione a regione, in base: alle caratteristiche climatiche, della coltura considerata, della dimensione aziendale ecc. Nello studio commissionato dalla Commissione Europea al Joint Research Centre,, i livelli di presenza di colture ogm in colture non-gm sono stati stimati, basandosi su una combinazione di simulazioni al computer (modello o MAPOD) e opinioni di esperti in materia. I risultati devono essere valutati con molta attenzione, visto che c si riferiscono a simulazioni. Per un analisi più accurata e necessario raccogliere e dati sperimentali. Per quanto riguarda l Italia vista la ridotta dimensione aziendale, i problemi connessi alla coesistenza sono ancora più evidenti.
21 Grazie per l attenzione!! irenebagl@inwind.it it
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