La progettazione di Piani di Prevenzione e Controllo dei rischi da contaminazione ambientale nell azienda agricola ed agro-alimentare
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1 La progettazione di Piani di Prevenzione e Controllo dei rischi da contaminazione ambientale nell azienda agricola ed agro-alimentare Dott. Benito Campana 04/03/2005 1
2 C.A.I. Contaminazione Ambientale Indiretta 04/03/2005 2
3 Contaminazione Forme di inquinamento da parte di elementi indesiderati Fattori chimico-fisici O.G.M. Elementi non conformi rispetto ai disciplinari 04/03/2005 3
4 Fattori chimico-fisici Azienda agricola Derivano da pesticidi: confini a rischio, acque di irrigazione (falda o scorrimento), acque di scolo, attività errate (terzisti) Fattori antropici: arterie stradali, stabilimenti industriali, discariche, allevamenti zootecnici 04/03/2005 4
5 Fattori chimico-fisici Azienda agroalimentare Cross-contamination con prodotti non conformi Deriva chimica: sanificanti, detergenti, insetticidi, fitofarmaci 04/03/2005 5
6 Contaminazione ambientale Interessa specifiche aree, fasi operative, attrezzature Può avere origine extra aziendale ma anche all interno dell azienda 04/03/2005 6
7 Contaminazione ambientale indiretta Involontaria Non desiderata Talvolta è inevitabile e prescinde dalla volontà, buona fede e professionalità dell operatore 04/03/2005 7
8 Purtroppo La responsabilità della conformità del prodotto è sempre del produttore/trasformatore/allevatore che deve attivare misure preventive al fine di prevenire, limitare o annullare i rischi di C.A.I. 04/03/2005 8
9 Nessuna novità.. Le normative cogenti ed i vari disciplinari già prevedono lo sviluppo di piani di prevenzione dei rischi di potenziali contaminanti ( Es.:Autocontrollo HACCP, Reg. CEE 2092/91 All. III) 04/03/2005 9
10 Importanza dei modelli preventivi Sviluppare adeguati piani di prevenzione prima che si verificano le contaminazioni La fatalità non esiste. L imprenditore moderno deve, se non vuole scomparire dal mercato, integrare la prevenzione di tutti i rischi prevedibili nella sua strategia manageriale F. Mandolini 04/03/
11 Perché si sottovalutano i rischi di CAI? Deficit culturali Cultura dell infallibilità o del Titanic ( succede solo agli altri ) Cultura del semplicismo che crea erosione tecnica ( si è sempre fatto così ) Cultura della non comunicazione ( non lo sapevo!!! ) Cultura dei numeri ( prima di tutto:il fatturato! ) 04/03/
12 Perché si sottovalutano i rischi di CAI? Deficit organizzativi/strutturali Subordinazione delle funzioni di gestione dei rischi a funzioni generatrici di rischi Diluizione delle responsabilità Mancato coinvolgimento 04/03/
13 Perché si sottovalutano i rischi di CAI? Deficit manageriali Assenza di un sistema di feed-back delle esperienze Assenza di metodica (manuali e procedure) Assenza di pianificazione dei casi di crisi 04/03/
14 La ruota di Deming IL PDCA PLAN pianifica DO esegui P D A C ACT Agisci di conseguenza CHECK controlla 04/03/
15 PLAN: pianifica 1. Identificazione rischi 2. Valutazione dei rischi 3. Individuazione dei punti critici 4. Identificazione dei punti critici di controllo 5. Individuazione adeguate misure di prevenzione e protezione 04/03/
16 PLAN: azienda agricola Mantenere una visione ampia di potenziale rischio Potrebbe essere un confine, un sito inquinante esterno, ma anche una persona non formata, un materiale, una fattore climatico (ventilazione), un attrezzo, una attività pratica Difficile individuare i fattori esterni 04/03/
17 PLAN: azienda agroalimentare I fattori ambientali sono più definiti Massima attenzione ai fornitori Punti sottovalutati: materiali ed imballaggi (riciclo), trasporti, formazione personale, attività di pulizia (facilità, strumenti, controllo impianti autopulenti), importanza degli scarti di lavorazione e del giro a vuoto degli impianti, attività collaterali influenti (disinfezione, disinfestazione, derattizzazione,manutenzioni), elementi dati per scontati (acqua, sanificanti) 04/03/
18 Valutazione dei rischi E sempre soggettiva Il rischio (R) è il risultato della relazione tra le grandezze: Probabilità (P) e Gravità (G) RISCHIO = P x G Al termine della valutazione si ottiene una classifica dei rischi Si affrontano prima i rischi più pericolosi 04/03/
19 Punti critici e punti critici di controllo Punto critico Punto in cui è possibile si verifichi, aumenti o persista un pericolo Punto critico di controllo (CCP) Punto, fase o procedura in cui è necessario e possibile esercitare un azione di controllo al fine di prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile un pericolo relativo alla sicurezza 04/03/
20 Prevenzione e protezione Misure preventive: riducono la probabilità del rischio Misure protettive: riducono la gravità del rischio 04/03/
21 Esempio 1: azienda agricola Confine a rischio cereali-bio adiacente a frutteto convenzionale Alta probabilità, alta gravità, è certamente un punto critico aziendale Il punto critico da controllare è tutta l area interessata ai fenomeni di deriva Misure preventive: collaborazione con il confinante Misure protettive: barriere verdi sui confini, fasce di rispetto, fasi colturali scalari rispetto ai periodi di trattamento 04/03/
22 Esempio 2 : azienda agricola Ricorso a terzisti per le operazioni colturali Livelli alti di Probabilità e Gravità per particolari operazioni (raccolta, trattamenti, trasporto) Punto critico: contatto con elementi inquinanti Punti critici di controllo: attrezzatura, fase, operatore Misure preventive: formazione, contratti, preavvisi di lavorazione, presenza durante i lavori, compartimentazione dei lavori, utilizzo di prodotti a basso impatto Misure protettive: delimitazione della contaminazione 04/03/
23 Esempio 3 : azienda agroalimentare Fornitori non selezionati e qualificati Alti valori di Probabilità e Gravità per fornitura non conforme: rischio elevato Punto critico: approvvigionamento Punti critici di controllo: personale in ricezione, verifiche all arrivo delle materie prime Misure preventive: capitolati di fornitura, selezione e qualifica del personale, ispezione ai fornitori Misure protettive: corretto stoccaggio, isolamento, adeguati sistemi di rintracciabilità, piani di recall 04/03/
24 Linee non dedicate Esempio 4: azienda agroalimentare Alti valori di Probabilità e Gravità di rischio (cross contamination) Punto critico: fase di lavorazione Punto critico di controllo: operatore, operazioni di pulizia Misure preventive: formazione, monitoraggi, lavorazioni a inizio o fine ciclo Misure protettive: adeguati sistemi di rintracciabilità, piani di recall 04/03/
25 PLAN 1. Identificazione rischi 2. Valutazione dei rischi 3. Individuazione dei punti critici 4. Identificazione dei punti critici di controllo 5. Individuazione adeguate misure di prevenzione e protezione 6. Verifica fattibilità: operativa ed economica 04/03/
26 DO: esegui Eseguire ciò che si è pianificato Darsi dei tempi di esecuzione Avvalersi di personale qualificato Non è un punto ovvio 04/03/
27 CHECK: controlla Mantenimento efficienza della misure adottate Analisi chimiche Verifiche visive, monitoraggi Verifiche documentali Analisi informazioni di ritorno 04/03/
28 ACT: agisci di conseguenza Mantenimento delle misure individuate Rivalutazione del piano (rinforzo o indebolimento) Adeguamenti strutturali/operativi 04/03/
29 Piano di prevenzione e controllo rischi di C.A.I. 1. Fase di raccolta dati, analisi, pianificazione 2. Si organizza un piano in forma scritta, con indicazione delle analisi condotte, misure necessarie, procedure di mantenimento, monitoraggi, registrazioni, gestione non conformità 3. Si conservano le evidenze dell attività di realizzazione, controllo, sviluppo del piano 4. Il piano può essere integrato in sistemi di autocontrollo o sistemi di garanzia della qualità 04/03/
30 Piano di prevenzione e controllo rischi di C.A.I. Importanza dell aggiornamento degli operatori per la gestione dei C.A.I. 04/03/
GLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati.
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