Avvocati atti, pareri con Tutor online. Tecniche di redazione consigli pratici. Corso intensivo

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1 Corso intensivo Avvocati 2012 atti, pareri con Tutor online Tecniche di redazione consigli pratici Pagina 1

2 L iscrizione all Albo degli Avvocati richiede il superamento di un esame che, ogni anno, è indetto dal Ministero della Giustizia e si tiene nelle città sedi delle Corti d Appello. I Commissari vengono scelti tra Avvocati, Magistrati e Professori universitari. L esame ha carattere teorico-pratico e si compone di tre prove scritte, superate le quali si accede alla prova orale. Le prove scritte si svolgono in giorni consecutivi, normalmente a metà del mese di dicembre. Per ciascuna, il candidato dispone di sette ore. Le prove scritte da affrontare sono tre ed il loro testi vengono formulati dal Ministero della Giustizia. In particolare, - il primo giorno è destinato alla redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice civile; - il secondo giorno prevede la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice penale; - nel terzo ed ultimo giorno di prove, bisognerà redigere un atto giudiziario, da scegliersi tra il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo, che postuli conoscenze sia di diritto processuale sia di diritto sostanziale. Per lo svolgimento delle prove scritte, il candidato può servirsi di volumi contenenti testi normativi e giurisprudenza (le sentenze, però, devono essere sotto forma di massime e non per esteso. Sono ammessi i codici annotati con la giurisprudenza (e non commentati) e le raccolte di leggi e giurisprudenza che abbiano le stesse caratteristiche. I codici devono essere consegnati, presso la sede dell esame, il giorno prima dell inizio delle prove scritte e vengono sottoposti ad un preliminare controllo relativo alla loro ammissibilità. Il controllo è effettuato dai componenti della Commissione d esame. Alla prova orale sono ammessi coloro che abbiano riportato in ogni prova scritta una votazione minima complessiva pari a 30 (è possibile il bilanciamento tra UNA prova negativa e una prova positiva, la cui valutazione è superiore a 30). La pubblicazione dei risultati delle prove scritte avviene, in media, nei cinque- sei mesi successivi dallo svolgimento di esse. La prova orale consiste in un esame vertente su cinque materie scelte dal candidato all interno di un elenco predefinito (Diritto costituzionale, Diritto civile, Diritto commerciale, Diritto del lavoro, Diritto penale, Diritto amministrativo, Diritto tributario, Diritto ecclesiastico, Diritto comunitario, Diritto internazionale privato, Diritto processuale civile, Diritto processuale penale). Obbligatorio è l inserimento di un Diritto processuale. Inoltre, al candidato sarà richiesta un adeguata conoscenza dell Ordinamento forense e dei principi di deontologia professionale. Solitamente, all inizio dell esame, si effettuerà una rapida disamina degli elaborati scritti. Il Parere motivato La redazione di un parere pro veritate è la prova più rappresentativa dell esame di abilitazione. Il candidato dovrà immedesimarsi nelle vesti dell avvocato e rispondere in maniera veritiera e oggettiva al quesito che il cliente gli pone. Il parere, infatti, non deve essere finalizzato a tranquillizzare il cliente, prospettandogli sempre e Pagina 2

3 comunque una soluzione a lui favorevole. Esso deve, invece, descrivere al cliente in maniera lucida ed imparziale l effettiva situazione nella quale il cliente si trova (positiva o negativa che essa sia) ed indicargli quali sono le possibili soluzioni della questione e le vie praticabili per la sua difesa. Come si procede per redigere il parere pro veritate. Dopo la lettura delle tracce, è opportuno che il candidato individui il contesto sotteso alla questione sottoposta alla sua attenzione; una volta inquadrata con esattezza la problematica indicata dalla traccia, è opportuno delimitare il quadro normativo di riferimento e, solo in un secondo momento, andare alla ricerca della giurisprudenza pertinente. Il candidato, nel procedere alla redazione del parere motivato, deve: - ricercare l eventuale disposizione costituzionale; - soffermarsi sulla normativa primaria (disposizione codicistica o legislazione speciale); - individuare i collegamenti con altre norme del codice (di solito resi già evidenti dalla norma). Nella redazione del parere occorre aver riguardo alla giurisprudenza essenziale : un metodo di ragionamento utile è quello che individua e distingue i diversi orientamenti giurisprudenziali formatisi sulla questione, selezionando così le argomentazioni che saranno utili per accreditare la tesi che si propone come fondata. La suddivisione degli indirizzi giurisprudenziali deve avvenire tenendo conto che occorre attribuire maggior peso alle indicazioni provenienti dalla giurisprudenza di legittimità (soprattutto se si tratta di decisioni rese dalla Corte di cassazione a Sezioni Unite) rispetto a quella di merito, e tenendo in maggior conto le pronunce più recenti. È utile seguire il seguente percorso: - qualificazione della questione; - individuazione della giurisprudenza formatasi sul punto; - suddivisione dei diversi orientamenti (maggioritario e minoritario). Come anticipato, la priorità va assegnata alla giurisprudenza di legittimità e, a parità di autorità giurisdizionale, a quella più recente. Un utile metodo di redazione del parere motivato è quello della predisposizione di una bozza schematica: in essa dovranno essere distribuite le questioni problematiche, preventivamente individuate ed ordinate in ordine di importanza. Tale lavoro, in apparenza di poco valore, è invece essenziale giacché consente al candidato di avere contezza della quantità di lavoro da affrontare e di distribuirlo in relazione al tempo a disposizione. È opportuno, infatti, limitare la trattazione generale della tematica qualora la giurisprudenza risolutiva del parere sia il frutto di una lunga elaborazione (che impone, quindi, quantomeno di dare conto dei differenti contrastanti orientamenti formatisi in precedenza); viceversa, qualora il caso specifico rinvenga una facile soluzione a livello giurisprudenziale (trattandosi, ad es., di un orientamento c.d. pacifico), la trattazione generale può essere più ampia. Il parere deve essere redatto seguendo il criterio della trattazione c.d. finalizzata; con tale termine si intende porre in rilievo la necessità che l intera elaborazione, sin dalle prime righe, si ponga come Pagina 3

4 premessa per accreditare la tesi che si proporrà come fondata. Una volta individuata la questione problematica ed il principio generale che si rivelerà determinante per la sua soluzione, si consiglia di richiamarlo anche più volte nel corso della trattazione sia per non andare fuori tema - con approfondimenti non richiesti (ad esempio, trattando istituti che solo marginalmente vengono coinvolti dalla tematica), ma, soprattutto, per tenere alta l attenzione di chi si accingerà alla correzione dell elaborato. Il nucleo centrale dell elaborato dovrà, comunque, consistere nel ragionamento logico-giuridico, vale a dire in una parte argomentativa solida e ben articolata che dalle premesse conduce alla prospettazione delle conclusioni. Come avviene la correzione degli elaborati. La normativa di riferimento (legge n. 180 del 2003) stabilisce che: La commissione istituita presso il Ministero della giustizia definisce i criteri per la valutazione degli elaborati scritti e delle prove orali e il presidente ne dà comunicazione alle sottocommissioni. La commissione è comunque tenuta a comunicare i seguenti criteri di valutazione: a) chiarezza, logicità e rigore metodologico dell esposizione; b) dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici; c) dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati; d) dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarietà; e) relativamente all atto giudiziario, dimostrazione della padronanza delle tecniche di persuasione. Questi sono, dunque, i criteri sulla base dei quali viene valutata la qualità degli elaborati scritti. Emerge immediatamente l esigenza che l elaborato venga scritto in maniera chiara, ovvero utilizzando un linguaggio che sia al tempo stesso tecnicamente appropriato ma lineare e diretto. Vanno assolutamente evitate espressioni arzigogolate e ampollose, aggettivi aulici, periodi lunghi ed intricati (sovraccarichi di incisi e di proposizioni subordinate). Si raccomanda dunque una sorta di umiltà espositiva, vale a dire una prosa scorrevole e semplice, sebbene non elementare e banale (a riguardo, si ricorda di non abusare di verbi quali andare, fare, dire ; né di espressioni comuni come c è, insomma, etc.). Lo stile deve, dunque, essere limpido e scorrevole di modo che i commissari abbiano piacere a leggere lo scritto, o quantomeno non ne risultino annoiati se non addirittura infastiditi. A questo fine, si raccomanda, altresì di evitare l abuso (e, se possibile, anche l uso ) di latinismi (de qua, de quo, de quibus, ipso facto, ictu oculi e simili) e di sostituirle con i loro equivalenti italiani. A nulla serve, infatti, infarcire il testo di termini giuridico-popolari, di pubblico dominio, che nulla aggiungono alla qualità dell elaborato ed alle capacità espositive del candidato. Tuttavia, se proprio si sente la necessità di utilizzarle, è fondamentale che le espressioni latine vengano formulate correttamente, rispettando le concordanze tra maschile e femminile, singolare e plurale (ad esempio: la norma de qua; l istituto de quo; le sentenze de quibus, etc.). Suggerimento: Nella fase di preparazione è fondamentale leggere il maggior numero possibile di sentenze (specialmente della Corte di Cassazione) nel loro testo integrale: ciò rappresenterà un esercizio utilissimo per assorbire avidamente l indispensabile linguaggio tecnico ed imparare a seguire un ragionamento logico-giuridico. Un ragionamento logico richiede, naturalmente, che i passaggi argomentativi siano ben articolati tra di loro, senza salti o brusche interruzioni nei ragionamenti. Così, i periodi devono essere ben collegati, senza creare fratture nell esposizione, sortendo uno spiacevole effetto di comunicazione Pagina 4

5 telegrafica. La chiarezza deve investire tutti gli aspetti dell elaborato, sostanziali e formali. Pertanto, una esposizione limpida necessita di essere collocata dentro un contenitore trasparente : la grafia, dunque, deve essere di immediata percezione (bisogna mettere i puntini sulle i, distinguere le m dalle n, non bisogna scrivere in stampatello). Un presupposto necessario ed imprescindibile di una prosa limpida è, naturalmente, un corretto dominio delle regole grammaticali e sintattiche. NON POSSONO ESSERE TOLLERATI ERRORI DI ORTOGRAFIA O DI SINTASSI! Di seguito una tabella (sebbene non esaustiva) dei principali - e statisticamente frequenti - errori compiuti dai candidati nella redazione degli elaborati d esame e le indicazioni per non sbagliare in futuro. Errore Un altra Ne (congiunzione con valore negativo) Se (pronome personale) Sé (congiunzione) Qual è Sà (terza persona del verbo sapere) Và (terza persona del verbo andare) Da (terza persona del verbo dare) Fà (terza persona del verbo fare) Quì / quà Si (affermazione) Leggittimo pronuncie Se + condizionale (per introdurre una proposizione ipotetica: es. Se dovrebbe ) Correzione Un altra (l articolo un davanti a sostantivo femminile si apostrofa sempre, davanti a sostantivo maschile non si apostrofa mai Né (invece, il pronome ne va scritto senza l accento) Sé (non si accenta se seguito da stesso o medesimo : se stesso) Se (es: se si volesse ). Qual è (senza l apostrofo) Sa Va Dà Fa Qui e qua (senza l accento) Sì (accentato) Legittimo pronunce Se + congiuntivo ( se dovesse ) Si raccomanda, poi, di non esprimersi in prima persona (né singolare, né plurare: credo che, verifichiamo la legittimità, etc.) e di non formulare proposizioni interrogative dirette (bisogna prediligere quelle indirette). Suggerimento strategico: Le prime righe dell elaborato costituiscono un biglietto da visita davvero strategico. Bisogna colpire il lettore i quelle righe con un apertura diretta ed incisiva, grazie alla quale far comprendere che colui che sta scrivendo ha qualcosa di interessante da dire e che vale la pena prestargli attenzione. Pagina 5

6 Schema tipo per la redazione del parere prima fase Inquadramento della tematica generale Normalmente è la stessa traccia ad indicare espressamente la tematica generale da esaminare (es. premessi sommari cenni in tema di ). seconda fase Brevi cenni introduttivi di carattere generale sugli istituti coinvolti dalla questione. Occorre assolutamente attenersi alla specifica indicazione della traccia e limitare l analisi ai profili che potranno tornare utili nelle conclusioni da rassegnare al termine. terza fase Analisi dell evoluzione giurisprudenziale e applicazione dei principi al caso concreto mediante argomentazione giuridica. Suggerimento strategico: per poter correttamente inquadrare la questione, una volta letta la traccia, bisognerà cercare le parole più importanti nell indice analitico del codice per trovare l articolo (o gli articoli di riferimento). Gli articoli consentiranno di trovare le sentenze che si riferiscono in maniera immediata alla questione sottoposta. Normalmente, la traccia viene formulata sulla base di una sentenza effettivamente pronunciata dalla Corte di Cassazione, quindi l individuazione del quadro giurisprudenziale diventa il passo principale per procedere alla ricostruzione del caso. Il codice, pertanto, diventa uno strumento importantissimo nella preparazione all esame, un arma essenziale ed indispensabile dalla quale non separarsi mai. - individuazione della tesi giurisprudenziale minoritaria o isolata; - individuazione della tesi giurisprudenziale maggioritaria (con particolare riferimento alla giurisprudenza di legittimità); - analisi delle argomentazioni poste alla base di entrambi gli orientamenti (anche alla luce, se necessario, della dottrina più rilevante); Suggerimento strategico: è preferibile trattare prima la giurisprudenza contraria e successivamente quella a favore, perché così sarà poi più semplice giungere all argomentazione conclusiva del parere. - esposizione della tesi preferibile (alla luce anche della posizione del proprio assistito) avendo particolare riguardo all eventuale soluzione proposta dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite. Pagina 6

7 quarta fase Conclusioni Esposizione delle conseguenze derivanti dall applicazione dei principi giurisprudenziali al caso concreto (generalmente il soggetto che richiede il parere trova un conforto alle sue richieste; in caso contrario, occorre prospettare al proprio assistito tutti gli scenari possibili). Non bisogna mai dimenticare di stare indossando le vesti dell avvocato e di dover scrivere per un cliente: il parere deve, perciò mantenere un ancoraggio costante al caso concreto. Se si dimentica questo obiettivo, si rischia di rendere l elaborato troppo astratto, tanto da fargli perdere la natura di parere, per farlo pericolosamente assomigliare ad un tema, carico di elaborazioni dottrinali e di ragionamenti ma poco attento alle conseguenze pratiche e concrete (in questi casi la valutazione della Commissione, con molta probabilità, sarà insufficiente). Pagina 7

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