Modelli organizzativi e percorsi: il ruolo del tecnico di radioterapia nella Rete Oncologica
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1 TORINO, 16 Ottobre 2015 Modelli organizzativi e percorsi: il ruolo del tecnico di radioterapia nella Rete Oncologica La Rete Oncologica: modello organizzativo, CAS, GIC, percorsi di cura e centri di riferimento Marinella Mistrangelo Dipartimento Rete Oncologica Piemonte e Valle d'aosta
2 Cosa è una rete Le reti nascono quando i sistemi si riempiono di interazioni e si aprono gli spazi per rendere conveniente la collaborazione invece che la competizione; sono forme ibride di organizzazione tra la gerarchia ed il mercato;
3 Rete Forma organizzativa che mette insieme soggetti diversi, di per sé autonomi, caratterizzata dal coordinamento e dalla cooperazione degli attori. Promuove lo scambio o la messa in comune di prodotti e/o servizi. Serve a creare maggior valore risparmiando risorse (economie di scala) o migliorando l out put (crescita dell efficacia).
4 La necessità di reti in sanità. La crescente complessità dei bisogni sanitari che difficilmente possono trovare risposta in una unica azienda. Aumento del potere e delle possibilità di scelta del destinatario dei servizi. Modificazione e divaricazione nelle scale operative di molti processi tecnici (anche per via della specializzazione) che devono essere inseriti in disegni istituzionali e organizzativi differenziati.
5 La Filosofia delle Reti Sanitarie Garantiscono la presa in carico del pazienti, offrendo un servizio che ogni singolo pezzo della rete, autonomamente, non riuscirebbe a fornire in maniera ottimale. Spesso consentono di ridurre i costi rispetto alla somma di quelli che ogni soggetto dovrebbe sostenere se agisse da solo
6 Coinvolgimento e Partecipazione Diffusa Le reti nascono dalla spinta di un gruppo che crede nell iniziativa e che realizza il progetto nonostante tutto, superando ostacoli di carattere burocratico e economico, vincendo ritrosie e riserve di carattere culturale, sociale. Alla spinta emotiva iniziale deve fare seguito un coinvolgimento diffuso fra tutti gli operatori, in modo che ciascuno si senta parte della rete e sia in grado di fornire il proprio contributo al suo mantenimento ed al suo sviluppo
7 MOTIVAZIONE ED ENTUSIASMO Si alimentano e mantengono vivi con i seguenti strumenti: - integrazione, comunicazione, formazione, crescita professionale, raggiungibilità dei risultati, risorse economiche erogate, programmazione delle diverse attività. E la componente che garantisce che tutto ciò che viene realizzato non abbia vita corta
8 I Problemi delle Reti Sanitarie Diversi approcci con cui si devono affrontare la costruzione e l attivazione della rete Alto numero dei soggetti chiamati a cooperare e coordinarsi Attivazione di tutte le componenti che concorrono al percorso assistenziale Attenzione, non solo agli aspetti organizzativi, ma a quelli economici, sociali e culturali
9 Infrastruttura Informatica Elemento chiave per il successo di una rete è il sistema informatico, fondamentale per integrare i singoli sistemi gestionali. Il paziente deve essere riconosciuto da tutte le strutture, che devono poter contare sulle informazioni detenute da tutti gli altri nodi.
10 Project Management Le reti necessitano di monitoraggio continuo, di programmazione, di capacità organizzative, al fine di creare integrazione e fare sistema. Occorre integrare stili di direzione distanti, riorganizzare procedure tra loro differenti, formare equipe a partire da professionalità e discipline diverse, provenienti da contesti dissimili.
11 La rete oncologica L organizzazione dipartimentale sia della rete, attraverso i dipartimenti oncologici, sia intra-aziendale, attraverso i dipartimenti di patologia, è indispensabile per garantire una presa in carico globale del malato fin dall inizio del percorso terapeutico, attraverso un approccio integrato che vede come obiettivo la cura del malato e non solo del tumore. Documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro. Anni
12 Approccio Integrato Le reti uniscono le dimensioni sanitaria e organizzativa e devono prestare attenzione a entrambi gli aspetti. La RETE ONCOLOGICA, ad esempio, è composta da: - Servizi clinici (gruppi interdisciplinari di cure) - Aspetti organizzativi (sistemi informativi, UCR), - Servizi assistenziali (centri di accoglienza e servizi). Per il successo dell insieme occorre presidiare tutti questi aspetti
13 Il sistema della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle D Aosta è un modello di assistenza sanitaria il cui principio guida è o c i r a c in a a u s n e i r t p n o a l c e e l e a t b n o e l i g z a p l e d
14 Un po di storia D.G.R. n del La Rete Oncologica nasce come progetto sperimentale con una delibera della Regione Piemonte nel novembre 2000 Tra gli obiettivi previsti, la definizione del modello organizzativo di Rete e di Polo mediante: - identificazione di 9 Poli Oncologici - Identificazione dell Unità di Coordinamento Rete
15 Un po di storia D.G.R. n del Nel giugno 2003 il Progetto venne esteso alla Valle d Aosta con la firma di una Convenzione tra le due regioni. Nell agosto dello stesso anno furono approvate le Linee Guida metodologico-organizzative per due nuove modalità assistenziali: il Centro Accoglienza e Servizi ed i Gruppi Interdisciplinari Cure
16 Centro Accoglienza e Servizi Gruppi Interdisciplinari Cure CAS: strutture operative collocate nel Dipartimento Oncologico con compiti di informazione ed accoglienza dei nuovi pazienti oncologici, GIC: gruppi composti da medici di differente specializzazione (oncologi, radioterapisti, chirurghi, specialisti d organo, ecc.) appartenenti alle varie unità operative che in tempi diversi durante l iter della malattia, prendono in carico il paziente oncologico.
17 Rete Oncologica Piemonte e Valle d Aosta D.G.R. n del messa a regime del Dipartimento Funzionale interaziendale e interregionale - superamento dei Poli; - definizione dei centri di riferimento per singole patologie; - ridefinizione UCR
18 Rete Oncologica Piemonte e Valle d Aosta Il Piano annuale delle attività della Rete viene predisposto dal Direttore del Dipartimento approvato dall UCR quindi validato con deliberazione di Giunta del Piemonte e della Valle d Aosta. D.G.R del Le Aziende Sanitarie delle due Regioni sono tenute a svolgere quanto previsto nel Piano di attività annuale presentato dal Dipartimento e approvato con deliberazione delle Giunte Regionali
19 L'accesso nella Rete Oncologica: Centro Accoglienza e Servizi Il CAS è responsabile del percorso di presa in carico del paziente oncologico attraverso figure professionali diverse: INFERMIERE MEDICO AMMINISTRATIVO collabora con i professionisti, il paziente e la sua famiglia nella definizione del percorso diagnostico terapeutico (PDTA- PIC) migliore
20 Centro Accoglienza e Servizi Regia dell ingresso nel percorso di cura Presa in carico dei pazienti con le schede di valutazione infermieristica Appropriata, rapida e coordinata diagnosi e stadiazione per ciascun tipo di tumore Collegamento con i medici di medicina generale
21 Schede Infermieristiche di presa in carico del paziente oncologico Progetto Protezione Famiglia: - Scheda di individuazione delle fragilità. Valutazione infermieristica per l invio allo psicologo e/o all assistente sociale. Valutazione del patrimonio venoso. G8: Strumento di screening per la valutazione geriatrica. Valutazione del dolore.
22 Gruppi Interdisciplinari Cure - G.I.C. Il GIC è responsabile della presa in carico multidisciplinare del paziente e, grazie all'interdisciplinarità dell'approccio clinico, stabilisce i percorsi di cura più appropriati ed evita, attraverso una maggiore tempestività e coordinamento degli interventi, la frammentazione dei percorsi diagnostico-terapeutici
23 Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali - PDTA Percorsi Integrati di Cura - PIC Strumenti di gestione clinica usati per definire, sulla base di raccomandazioni riconosciute, adattate al contesto locale, il migliore processo assistenziale per rispondere a specifici bisogni di salute
24 Rapporti con i MMG Motivazione ai cambiamenti degli stili di vita Adesione agli screening Diagnosi tempestiva Aiuto al paziente nella scelta di trattamenti alternativi di pari efficacia Gestione domiciliare degli effetti collaterali delle terapie Esecuzione del follow up Interventi di riabilitazione e reinserimento sociali Cure palliative e aiuto ai famigliari per l elaborazione del lutto
25 Rapporti con le anatomie patologiche Definizione di un refertazione uniforme per singola patologia tumorale. Implementazione e monitoraggio dell'utilizzo del nuovo nomenclatore per la classificazione A.P.- NAP. Diagnosi condivisa dei tumori a difficile caratterizzazione isto-patologica (sarcomi, T. del SNC). Individuazione dei centri di riferimento per la caratterizzazione molecolare. Sviluppo coordinato delle biobanche dei tessuti.
26 Rapporti con le farmacie Procedure riorganizzative per la preparazione dei farmaci oncologici con l obiettivo di: - razionalizzare il sistema - risparmiare risorse - aumentare la sicurezza - uniformare ed informatizzare le procedure Ruolo del farmacista nel facilitare l appropriatezza prescrittiva dei farmaci oncologici e delle terapie di supporto
27 Rapporti con le associazioni di volontariato Coordinamento delle loro attività, valorizzando specificità ed evitando conflittualità Diffusione della conoscenza dei diritti del malato oncologico e dei suoi familiari Criteri uniformi per la valutazione dei volontari direttamente coinvolti nel rapporto con il paziente, progetti comuni di formazione, di selezione e di supervisione
28 Ricerca clinica Favorire attraverso l offerta di servizi le possibilità di ricerca nei centri della rete che abbiano le adeguate caratteristiche Conoscere le ricerche in corso nei diversi centri per le diverse patologie per favorirne l accesso ai pazienti Promuovere studi osservazionali e di outcome research (protocollo di sorveglianza attiva nei tumori prostatici a basso rischio START; protocollo follow up e stili di vita - FUCSAM)
29 Monitoraggio della rete Raccolta sistematica di alcuni indicatori di attività e di esito. Valutazione critica degli indicatori raccolti. Restituzione degli indicatori alle aziende con discussione sulle eventuali azioni correttive.
30 La BUSSOLA dei VALORI integra tutti questi aspetti allo scopo di raggiungere un più adeguato utilizzo delle risorse e ottemperare alle vigenti disposizioni di legge
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32 - Avvio e monitoraggio percorsi per pazienti anziani - Coordinamento con la rete di oncoematologia pediatrica per la continuità dei controlli - Refertazione uniforme AP/introduzione NAP - Identificazioni centri per la caratterizzazione molecolare delle neoplasie/preparazione farmaci oncologici - Utilizzo farmaci biosimilari... Equità Tempestività di accesso Innovazione e ricerca Coinvolgimento dell'utente Appropriatezza EFFICACIA EFFICACIA ee COMPETENZA COMPETENZA degli degli INTERVENTI INTERVENTI
33 COMUNICAZIONE Adesione a PDTA specifici: - validazione GIC e miglioramento funzionamento - validazione PDTA per ciascun tumore dai singoli GIC - PERCORSI DI CURA in base ai centri di riferimento (cluster, D.A, GIC) Comunicazione tra gli operatori - formazione team curante: lavoro di gruppo Completezza della comunicazione e condivisione del percorso - consenso informato - coinvolgimento del ptz nelle scelte terapeutiche
34 PRESA IN CARICO Continuità delle cure - indicazione alla valutazione alle cure palliative - rapporti con i direttori di distretto/ ruolo del MMG infermieri dei servizi territoriali Integrazione delle professionalità Valutazione funzionale nel tempo e follow up - uniformare il follow up per singola neoplasia - progetti di riabilitazione
35 DIALOGO - dialogo tra operatori, pazienti ed accompagnatori - rispetto della riservatezza
36 DIGNITA' - Accoglienza dei luoghi di cura - Accompagnamento nel fine vita - Ascolto nel percorso di cura - Attenzione ad identificare e controllare i sintomi
37 SOLIDARIETA' - Collaborazione con l'associazionismo ed il Volontariato: Progetto Protezione Famiglia Formazione dei volontari - Cooperazione internazionale: Zenica - Sostegno ai bisogni sociali - Interventi educativi
38 SOSTENIBILITA' - Promozione della salute - Attenzione al reinserimento sociale e alle problematiche riabilitative - Oncologia ecologica
39 FORMAZIONE - Attenzione al rischio per il paziente gli operatori - Formazione tecnica e relazionale - Aggiornamento per i diversi operatori - Prevenzione del burnout
40 Formazione Occorre garantire la stessa qualità di cure e competenze, omogeneizzare gli output. Bisogna sviluppare e aggiornare le competenze livellando verso l alto le performances dei diversi operatori, diffondendo know how, revisionando periodicamente protocolli e linee guida.
41 Investire sulla Formazione: riduce gli errori migliora la qualità dell assistenza riduce le esperienze negative dei pazienti riduce gli sprechi riduce la variabilità nella pratica clinica riduce l adozione acritica di interventi a basso valore innovativo riduce il ritardo nella introduzione di interventi ad elevato valore innovativo riduce l incapacità di riconoscere la propria ignoranza e i giusti dubbi
42 Gruppi di Studio Riunioni secondo modalità formative dei Gruppi di Miglioramento (Formazione sul Campo: 20 crediti ECM/anno) Hanno identificato per i percorsi di cura delle diverse neoplasie i Centri di riferimento in base a: volume di attività appropriata esperienza richiesta agli operatori tecnologie necessarie corretta modalità organizzativa
43 Centri di Riferimento per le singole patologie tumorali D.G.R del D.G.R del D.G.R del DGR n del DGR n del Approvata dalla Giunta Regionale del Piemonte la Delibera che recepisce i documenti, elaborati dai GdS di Rete per le singole patologie, relativi alle caratteristiche dei Centri di Riferimento per la diagnosi ed il trattamento delle stesse. (Tumori del colon-retto, cutanei, dell esofago, dello stomaco fegato, ginecologici, pancreas e vie biliari, sarcomi muscolo-scheletrici, metastasi ossee, cerebrali, del distretto testa-collo, tiroide, surrene, ipofisi, toraco-polmonari, urologici, della mammella,ematologici)
44 Attivita' Gruppi di Studio - raccomandazioni sui punti di maggior criticità dei PDTA (diagnosi, stadiazione, follow up...); - individuazione del momento adeguato per la valutazione nutrizionale e del palliativista nel percorso del paziente oncologico; - programmazione corsi di formazione; - condivisione protocolli di studio (follow up e stili di vita FUCSAM; emesi ritardata; fumo in ambienti Sanitari,...); -....
45 Gruppi attivi 20 per patologia: tumori della mammella, colon-retto, toraco-polmonari, esofago, stomaco, pancreas e vie biliari, fegato, testa-collo, urologici, ginecologici, cutanei, SNC, tiroide e ghiandole endocrine, mielomi, leucemie e linfomi, rari e sarcomi 7 trasversali : cure palliative, oncogeriatria, osteoncologia, farmacia ed oncoematologia, HPV correlati, valutazione cardiovascolare, terapie di supporto
46 La BUSSOLA dei VALORI integra tutti questi aspetti allo scopo di raggiungere un più adeguato utilizzo delle risorse e ottemperare alle vigenti disposizioni di legge
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48 - Avvio e monitoraggio percorsi per pazienti anziani - Coordinamento con la rete di oncoematologia pediatrica per la continuità dei controlli - Refertazione uniforme AP/introduzione NAP - Identificazioni centri per la caratterizzazione molecolare delle neoplasie/preparazione farmaci oncologici - Utilizzo farmaci biosimilari... Equità Tempestività di accesso Innovazione e ricerca Coinvolgimento dell'utente Appropriatezza EFFICACIA EFFICACIA ee COMPETENZA COMPETENZA degli degli INTERVENTI INTERVENTI
49 COMUNICAZIONE Adesione a PDTA specifici: - validazione GIC e miglioramento funzionamento - validazione PDTA per ciascun tumore dai singoli GIC - PERCORSI DI CURA in base ai centri di riferimento (cluster, D.A, GIC) Comunicazione tra gli operatori - formazione team curante: lavoro di gruppo Completezza della comunicazione e condivisione del percorso - consenso informato - coinvolgimento del ptz nelle scelte terapeutiche
50 PRESA IN CARICO Continuità delle cure - indicazione alla valutazione alle cure palliative - rapporti con i direttori di distretto/ ruolo del MMG infermieri dei servizi territoriali Integrazione delle professionalità Valutazione funzionale nel tempo e follow up - uniformare il follow up per singola neoplasia - progetti di riabilitazione
51 DIALOGO - dialogo tra operatori, pazienti ed accompagnatori - rispetto della riservatezza
52 DIGNITA' - Accoglienza dei luoghi di cura - Accompagnamento nel fine vita - Ascolto nel percorso di cura - Attenzione ad identificare e controllare i sintomi
53 SOLIDARIETA' - Collaborazione con l'associazionismo ed il Volontariato: Progetto Protezione Famiglia Formazione dei volontari - Cooperazione internazionale: Zenica - Sostegno ai bisogni sociali - Interventi educativi
54 SOSTENIBILITA' - Promozione della salute - Attenzione al reinserimento sociale e alle problematiche riabilitative - Oncologia ecologica
55 "Il miglioramento continuo è meglio della perfezione in ritardo" Mark Twain... e n o i nz e t t a ' l r e p e Grazi
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