Distribuzione docenti neoassunti tra gli Istituti scolastici. Dott.ssa Roberta Capitini Dirigente Scuola Polo Formazione per i neoassunti Ambito 010

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3 14 Distribuzione docenti neoassunti tra gli Istituti scolastici

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8 Cosa deve fare il neoassunto Completare la DOCUMENTAZIONE- PORTFOLIO Presentare il PORTFOLIO al DS almeno 10 giorni prima (decisione delle scuole in autonomia) della convocazione per il colloquio davanti al Comitato per la Valutazione Sostenere il COLLOQUIO innanzi al Comitato

9 Cosa deve fare il TUTOR. 1. Concludere attività PEER TO PEER 2. Predisporre le RISULTANZE EMERGENTI DALL ISTRUTTORIA in merito alle attività formative predisposte e alle esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola del docente neo-assunto Presentare le RISULTANZE EMERGENTI DALL ISTRUTTORIA al Comitato per la Valutazione

10 Cosa deve fare il Dirigente scolastico Predisporre una RELAZIONE per ogni docente neoimmesso, comprensiva della documentazione delle attività di formazione, delle forme di tutoring, e di ogni altro elemento informativo o evidenza utile all espressione del parere Convocare il Comitato per la valutazione nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche - compresi gli esami di qualifica e di Stato - e la conclusione dell anno scolastico Trasmettere al Comitato per la Valutazione il portfolio del neoassunto almeno 5 giorni prima della convocazione fissata per il colloquio

11 Cosa deve fare il Dirigente Scolastico Procedere alla valutazione del personale docente in periodo di formazione e di prova sulla base dell istruttoria compiuta Emettere provvedimento motivato di conferma in ruolo/ripetizione del periodo di formazione e di prova per il docente neo-assunto. I PROVVEDIMENTI sono adottati e comunicati all interessato ENTRO IL 31 AGOSTO dell anno scolastico di riferimento. ULTIMO ATTO: Decreto Conferma in ruolo

12 Comitato per la Valutazione dei docenti E presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito da: Tre docenti dell Istituzione scolastica, di cui 2 scelti dal Collegio dei docenti e uno dal Consiglio di Istituto; E integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di tutor E convocato dal Dirigente, nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche e la conclusione dell anno scolastico; Esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e prova: il parere è obbligatorio, ma non vincolante per il Dirigente, che può discostarsene con atto motivato

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16 5. Attività didattica 1 6. Attività didattica 2. In queste sezioni viene richiesto di documentare e riflettere sull attività didattica svolta in classe. Nell ambiente on line sono state messi a disposizione strumenti per la riflessione e la documentazione guidata di 2 attività didattiche. La documentazione delle 2 attività, idealmente svolte a distanza l una dall altra, vuole anche essere un modo per tracciare la possibile trasformazione della pratica professionale per effetto del percorso formativo dell anno di prova, in particolare per effetto della fase di osservazione tra pari e la collaborazione con il tutor e la partecipazione ai 4 laboratori formativi (o le visite in scuole innovative).

17 Cosa rimane da fare. 7. Bilancio finale delle competenze. Al termine del percorso viene chiesto di redigere un Bilancio finale, con lo scopo di richiamare quanto rilevato in fase di avvio del percorso (Bilancio iniziale), alla luce dell esperienza dell anno di prova. 8. Bisogni Formativi futuri. In questa ultima attività del Portfolio viene richiesto di indicare quali ritieni essere i tuoi bisogni e interessi formativi.

18 Autovalutazione delle competenze acquisite e da acquisire Cosa fare: riflettere sulle competenze acquisite o rafforzate durante questo anno di prova e riportare le proprie riflessioni in forma scritta, unitamente all indicazione degli ambiti delle competenze coinvolte. Viene chiesto, inoltre, di suggerire ulteriori competenze che si ritiene siano parte della professionalità del docente.

19 Le Priorità Nazionali della Piano di Formazione (priorità e ambiti tematici entro cui il Ministero intende attivare le azioni formative) COMPETENZA DI SISTEMA Autonomia didattica e organizzativa Valutazione e miglioramento Didattica per competenze e innovazione metodologica

20 Le Priorità Nazionali della Formazione COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale Inclusione e disabilità Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

21 Le Priorità Nazionali della Formazione COMPETENZE PER IL 21MO SECOLO Lingue straniere Competenze digitali e nuovi ambienti per l apprendimento Scuola e lavoro

22 Piano di Formazione Ambito 010 Corsi attivati a.s Alternanza Scuola Lavoro Didattica della matematica I ciclo Flipped classroom Inglese Formazione docenti di sostegno Copy Power Program

23 Corsi da attivare entro settembre 2018: Formazione senza-zaino Formazione sull attività di orchestra Corso di formazione: Empatia, comunicazione e relazioni umane Formazione: Didattica della matematica per il II ciclo

24 La vera partita dell innovazione didattica e della motivazione degli alunni all apprendimento si gioca sulla capacità di mediazione didattica dei docenti, sulla loro rinnovata professionalità.

25 La visita alle Scuole innovative Istituto Comprensivo Grosseto 6 Il CODING a Scuola Ai docenti è stato chiesto: Descrivere brevemente la caratteristica innovativa della scuola L'esperienza di visita seguita ha influito sullo sviluppo della propria competenza professionale? Se sì, in che modo? Se no, perché?

26 Esperienze a confronto: Docenti neoassunte Del Piano Andreina De Gregorio Carla Luca Bachiorrini Lavori per incontro finale neoassunti\lab.3 Albinia Bachiorrini.PDF Docente Formatrice Coding Rosini Marta

27 Ambienti di apprendimento innovativi di Giusi Cannella La ricerca educativa ha evidenziato come esistano stili di apprendimento diversi e come modalità di apprendimento efficaci e finalizzate allo sviluppo di competenze prevedano il coinvolgimento attivo dello studente. Dal punto di vista della qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento la maggioranza degli edifici scolastici attualmente in uso non garantisce ambienti efficaci perché progettati e costruiti per un idea di scuola che è in buona parte superata. La metafora dello spazio come terzo insegnante, coniata da Loris Malaguzzi, rende bene il ruolo dell ambiente nel sistema-scuola. Non si tratta solo di un ruolo funzionale rendere possibili determinate attività ma anche di rappresentare il modo in cui tali attività possono essere svolte, il senso che le funzioni da espletare hanno per i soggetti coinvolti.

28 Il ruolo della riflessione nel percorso formativo dei docenti in anno di prova Il pensiero riflessivo, la riflessività, la pratica riflessiva. Perché? La gestione di situazioni problematiche richiede la mobilitazione di conoscenze non prevedibili, ma che il professionista, secondo Schon, è in grado di richiamare, durante la sua pratica, in considerazione dell esperienza, delle caratteristiche della questione e del contesto entro cui opera: una pratica, (che è) implicita nei processi artistici e intuitivi che alcuni professionisti attivano nelle situazioni di incertezza.

29 In questo senso il docente è un pratico, in grado di attivare un insieme di intuito, conoscenze disciplinari, pedagogiche, deontologiche e connesse alle sfere emotiva e relazionale, per affrontare e risolvere situazioni di incertezza in cui sono coinvolti altri esseri umani. Il senso profondo della pratica riflessiva è un agire sulla base di una considerazione critica di tutti gli aspetti coinvolti, fino a mettere in discussione le proprie credenze per raggiungere una soluzione/ un obiettivo.

30 E allora riflettiamo tutti Go to and use the code Quali sono i punti di forza del percorso svolto? Quali sono le criticità del percorso svolto? Potete dare 4 risposte usando max tre parole.

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33 Buon fine anno scolastico e Complimenti per il Ruolo a partire dall.a.s !