L iscrizione anagrafica. Requisiti e diritto alla residenza

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1 IMMIGRAZIONE FRA GESTIONE EMERGENZIALE, DIRITTI E PRASSI. FORMAZIONE LEGISLATIVA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE Sabato 25 marzo 2017 Reggio Emilia Biblioteca Panizzi Sala del Planisfero L iscrizione anagrafica. Requisiti e diritto alla residenza

2 Fonti del diritto Costituzione Italiana Codice Civile Legge n. 1228/1954 (art. 2, art. 3, art. 8) Regolamento anagrafico DPR 223/1989 (art. 7, art. 11) Dlgs 286/1998 T.U. Immigrazione (art. 6 comma 7) Regolamento attuativo DPR 394/1999 Dlgs 30/2007 Dlgs 251/2007 (art. 29 comma 1) Legge n. 94/2009 (conversione cosiddetto «D.L. Sicurezza»)

3 D.L. 5/2012 (art. 5) e regolamento attuativo D.L. 47/2014 (art.5)

4 Definizioni: residenza e domicilio Residenza: luogo in cui la persona ha la dimora abituale (art. 43 comma 2 c.c) carattere di stabilità da cui consegue la rilevanza pubblica per l iscrizione anagrafica nel comune di riferimento Domicilio: il luogo ove la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi (art. 43 comma 1 c.c.)

5 Definizioni: dimora Nell ordinamento non ritroviamo una definizione precisa di «dimora». L unico elemento che le fonti prescrivono per elevare a residenza un luogo di dimora è quello dell abitualità della stessa, non inteso come presenza ininterrotta (nulla rilevando gli spostamenti anche prolungati), bensì interpretato alla stregua degli elementi oggettivo e soggettivo, come di seguito descritti. Quanto al luogo elevabile a dimora e, se caratterizzato da abitualità, elevabile a residenza non esistono limiti (Circ. Min. Interno n. 8/1995: «non può essere di ostacolo all iscrizione anagrafica la natura dell alloggio» - funzione dell anagrafe limitata alla rilevazione della presenza stabile di soggetti sul territorio comunale). La legge 94/2009 ha modificato l art. 1 della Legge anagrafica inserendo la facoltà, al momento dell iscrizione, da parte dei competenti uffici comunali di effettuare una verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell immobile in base alle norme sanitarie vigenti (facoltà e non obbligo che non può inficiare l iscrizione anagrafica, in quanto non costituisce un nuovo requisito).

6 Il D.L. 4/2014, all art. 5, ha inoltre introdotto una norma che ostacola il diritto all iscrizione anagrafica per coloro che occupano abusivamente un immobile. Tuttavia il divieto di richiesta di residenza è limitato all immobile, e non all intero territorio comunale ove questo è situato. Pertanto per le persone senza fissa dimora occupanti abusivamente un immobile permane il diritto all iscrizione anagrafica presso la via c.d. «fittizia», in quanto tale diritto è legato al requisito del domicilio, e non della dimora abituale. La mancanza di una nozione precisa di dimora crea, inoltre, alcuni problemi in sede di avvio della procedura di richiesta di protezione internazionale, in quanto la stessa oltre che alla polizia di frontiera può essere avanzata alla Questura competente per il luogo di dimora (prassi differenti luogo di dimora tuttavia non significa disponibilità di un alloggio bensì presenza fisica in un comune).

7 Elementi costitutivi del concetto di residenza Elemento oggettivo: stabile permanenza in un luogo Il presupposto oggettivo necessario per l iscrizione anagrafica consiste nella sussistenza di almeno uno dei seguenti elementi: -dimora abituale nel comune -in mancanza, domicilio (ovvero effettiva presenza) nel comune -in mancanza anche del domicilio, nascita nel comune In assenza dei suddetti requisiti la persona può essere iscritto nel Registro delle persone senza fissa dimora tenuto da ogni comune e gestito dal Ministero dell Interno Elemento soggettivo: volontà di rimanervi tale elemento deve essere rilevato, desunto dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali (Circ. Min. Interno 8/1995), pertanto reso conoscibile ai consociati attraverso la condotta della persona e non deve essere verificato dall autorità comunale

8 La compresenza degli elementi oggettivo e soggettivo consente l esercizio del diritto di iscrizione anagrafica, che può essere qualificato, anche alla luce di una giurisprudenza consolidata, come un vero e proprio diritto soggettivo del cittadino italiano e del cittadino straniero regolarmente soggiornante: -immediatamente esigibile -non comporta alcuna valutazione discrezionale da parte della pubblica amministrazione, tanto meno da fonti di diritto inferiore come regolamenti comunali od ordinanze sindacali, eccetto poteri di verifica ex lege

9 L elemento soggettivo viene soddisfatto nel momento in cui la persona si reca all Anagrafe per richiedere l iscrizione (in quanto manifesta la volontà di dimorare abitualmente nel comune), mentre l elemento oggettivo della stabile presenza è sottoposto ad accertamenti da parte dell Ufficiale d anagrafe, oltre a quello del possesso, da parte del cittadino straniero, di un titolo che attesti il regolare soggiorno. La richiesta, in particolare ai cittadini, di ulteriori condizioni cui far sottostare l iscrizione anagrafica costituiscono prassi illegittime, come sottolineato dalle Circolari Min. Interno n. 8/1995 e n. 2/1997, in quanto violano, tra gli altri, il diritto alla libera circolazione ex art 16 Costituzione Italiana.

10 Iscrizione anagrafica presso i centri di accoglienza Ai sensi dell art. 6 comma 7 TU Immigrazione la permanenza in un centro di accoglienza superiore ai tre mesi costituisce dimora abituale e legittima la richiesta di iscrizione anagrafica. La legislazione attuale prevede differenti tipologie di centri di accoglienza ove la dimora può acquistare il carattere dell abitualità: -CARA: nel caso in cui la permanenza del richiedente superi i tre mesi, essa è da considerarsi dimora abituale e legittima l iscrizione anagrafica nelle forme della convivenza anagrafica, in quanto riguarda persone coabitanti per motivi di assistenza (DPR 223/1989 chi dirige la struttura è responsabile delle dichiarazioni anagrafiche degli ospiti, per cui richiede iscrizioni nonché uscita dal centro e avvio procedura cancellazione, senza tuttavia potere discrezionale)

11 -SPRAR: il richiedente protezione ha diritto all accoglienza fino alla notifica della decisione della competente Commissione Territoriale. In caso di esito negativo il ricorso giurisdizionale ex art. 35 Dlgs 25/2008 permette al richiedente di permanere all interno della procedura di accoglienza. Data la particolare modalità di accoglienza che caratterizza lo Sprar, spesso costituita da soluzioni abitative diverse, con l ingresso in struttura si realizzano i presupposti della abitualità della dimora ben prima che siano trascorsi i tre mesi di cui sopra e pertanto il richiedente può chiedere fin da subito l iscrizione anagrafica. In caso di accoglienza in appartamento e non in un centro collettivo non si applica la disciplina della convivenza anagrafica bensì quella dell iscrizione ordinaria, la quale avverrà su istanza del richiedente protezione, previa esibizione della dichiarazione di ospitalità sottoscritta dal soggetto gestore quale documento che attesti la titolarità dell occupazione dell immobile. In entrambi i casi (Cara e Sprar) è esclusa la prassi dell iscrizione nel registro della popolazione temporanea.

12 Requisiti e documenti per l iscrizione anagrafica I presupposti per l iscrizione anagrafica per i cittadini di Paesi non facenti parte dell UE sono quello della dimora abituale (e in mancanza nell ordine quello del domicilio e del comune di nascita non applicabile per i richiedenti protezione) e quello della regolarità del soggiorno. Al momento della richiesta di iscrizione anagrafica, pertanto, l ufficiale d anagrafe chiederà l esibizione dei seguenti documenti: -titolo di soggiorno o ricevuta di avvenuta richiesta di rilascio/rinnovo -passaporto o documento equipollente, se in possesso (in caso di richiedenti protezione o titolari di pds per asilo, protezione sussidiaria e simili, ovvero motivi umanitari, è sufficiente per attestare l identità il permesso di soggiorno, in quanto documento che permette identificazione ai sensi del DPR 445/2000, poiché munito di fotografia e rilasciato da Pubblica amministrazione italiana o di altri Stati su supporto cartaceo o magnetico tale prassi trova fondamento nella risposta fornita dal Min. Interno ad un quesito)

13 Cancellazione e rinnovo della dichiarazione di dimora abituale

14 Diritti derivanti dall iscrizione anagrafica Iscrizione anagrafica presupposto per: assistenza sociale, sussidi ed agevolazioni basate sulle condizioni di reddito valutate con ISEE, altri diritti sociali quali partecipazioni a bandi assegnazione alloggi edilizia residenziale pubblica, sussidi canoni locazione, iscrizione SSN inoltre è presupposto per rilascio carta identità, certificazioni anagrafiche, conseguimento patente di guida o conversione patente guida estera Legame tra residenza ed integrazione (molte normative regionali e locali nonché la legge 133/2008 -accesso fondo nazionale sostegno locazioni ex legge 431/1998 richiedono come requisito quello della residenza prolungata - ER 3anni dichiarata incostituzionale nel 2014 legge regionale Valle d Aosta che prevedeva 8 anni anche non consecutivi, in quanto può essere corretto inserire tra gli altri il requisito della residenza purchè definito secondo criteri di proporzionalità e ragionevolezza)

15 Diritto alla salute per i soggiornanti regolari Dovere di iscrizione al SSN Parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani in merito all assistenza sanitaria erogata dal SSN Per gli stranieri non residenti, diversi dai richiedenti protezione internazionale e dai titolari di pds per asilo, protezione sussidiaria e motivi umanitari, si provvede all iscrizione nella ASL del luogo di domicilio indicato nel pds per tutta la durata dello stesso Medesimi obblighi, diritti e doveri sono previsti per i titolari di pds per richiesta asilo e per i titolari di protezione internazionale e di pds per motivi umanitari (art. 34 TU Immigrazione e Dlgs 251/2007) tuttavia un accordo in Conferenza Stato-Regioni del 2012 ha previsto che per i richiedenti protezione internazionale si deve prescindere dal domicilio indicato nel pds e, in caso di mancanza di residenza, si deve fare riferimento all autocertificazione di effettiva dimora o alla dichiarazione di ospitalità

16 La mancanza di iscrizione non preclude: Diritto allo studio del minore straniero (ex art 45 DPR 394/1999): in questo caso l iscrizione viene effettuata con riserva, non precludendo in alcun modo ottenimento titoli conclusivi dei corsi di studio di ogni ordine e grado sono illegittime le prassi adottate da alcuni comuni di richiedere iscrizione anagrafica per accedere alle scuole dell infanzia e dell obbligo nonché per le agevolazioni come mense o trasporto scolastico

17 Diritto alla salute (ex art 32 Costituzione Italiana ed art 35 commi 3 e 4 TU Immigrazione «Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale»): cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorchè continuative, per malattia ed infortunio ed i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva (prosegue con «sono in particolare garantiti.») Correlata al diritto alla salute vi è la previsione del divieto di segnalazione da parte degli operatori dei casi di irregolarità salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto (Artt 10-bis e 35 comma 5 TU Immigrazione, legge 94/2009 Pacchetto sicurezza, Circolare Min. Interno novembre 2009 e obbligo di denuncia in capo agli incaricati di pubblico servizio ex artt 362 e 365 Codice Penale)

18 Dal soggiorno regolare alla cittadinanza La residenza, oltre a permettere l accesso ai diritti fondamentali sopra elencati, costituisce requisito basilare per l ottenimento della cittadinanza italiana. In questo caso si parla di «residenza legale» che il regolamento 572/1993 attuativo della legge sulla cittadinanza n. 91/1992 riferisce all iscrizione anagrafica continuativa. Ai rifugiati e agli apolidi sono richiesti 5 anni di residenza legale, mentre per tutti gli altri cittadini stranieri, compresi i titolari di pds per protezione sussidiaria e per motivi umanitari, sono richiesti 10 anni. Si precisa che, a differenza del caso di ottenimento della cittadinanza per matrimonio, qui non si tratta di acquisto, quindi di diritto acquisito, bensì di concessione.