A cura di. Provincia di Bergamo Settore Agricoltura ed Expo Coordinamento editoriale Giulio del Monte e Giuliano Oldrati. Redazione e composizione

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2 A cura di Provincia di Bergamo Settore Agricoltura ed Expo Coordinamento editoriale Giulio del Monte e Giuliano Oldrati Redazione e composizione Amerigo Grisa Umberto Gualteroni Sara Raimondi Evalli In collaborazione con ERSAF Gestione dei centri agricoli Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura - Struttura Ricerca e Innovazione Tecnologica Servizio fitosanitario regionale Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di ricerca per la maiscoltura (BG) Azienda Agraria Sperimentale Stuard Si ringraziano per la preziosa collaborazione le aziende che hanno collaborato alle prove varietali Contributi scritti Commenti climatici Lorenzo Craveri - ARPA Lombardia Servizio Meteorologico Regionale Nuovi sistemi di coltivazione Fabio Campana Tecnico Agrario Sorgo Roberto Reggiani - Azienda Agraria Sperimentale Stuard Commento all andamento delle infestazioni di Diabrotica Marco Boriani - Regione Lombardia Servizio Fitosanitario Grafica e impaginazione Ufficio Stampa e Informazione Istituzionale della Provinciale di Bergamo Provincia di Bergamo SETTORE AGRICOLTURA ED EXPO Servizio Sviluppo agricolo e forestale Via Fratelli Calvi, Bergamo Tel Fax:

3 PRESENTAZIONE Il settore cerealicolo, che caratterizza l agricoltura della pianura padana, dopo anni di crisi a seguito dell'andamento sfavorevole dei prezzi sui mercati sembra ora garantire un adeguato livello di redditività. L opera svolta in questi anni dalla Provincia di Bergamo nell ambito del progetto Grandi Colture e Reti Dimostrative Cerealicole, cofinanziato dalla Regione Lombardia e dall'ente Regionale per i Servizi all Agricoltura ed alle Foreste, con il supporto scientifico dell Unità di Ricerca per la Maiscoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura per il Mais e altri enti pubblici e di ricerca, si inserisce in un disegno regionale ad ampio raggio, volto a qualificare ulteriormente la produzione agricola bergamasca in materia di seminativi. Nel comparto cerealicolo, notevoli sono stati i progressi compiuti grazie alla sperimentazione che ha selezionato e reintrodotto specie dalle ottime caratteristiche produttive e/o maggiormente resistenti alle avversità climatiche, ha introdotto nuove tecniche, ha affinato e riscoperto pratiche colturali legate alla nostra tradizione rurale. L annata agraria del 2012, caratterizzata da un andamento meteo particolarmente siccitoso, ha evidenziato le ottime capacità di resistenza del SORGO, una coltura che ha evidenziato caratteristiche interessanti sotto il profilo sanitario ed anche per l utilizzo zootecnico (alimentazione degli animali) e sta destando grande interesse per le ridotte necessità idriche, per la sua rusticità e per altre peculiarità proprie, che ne hanno determinato un aumento esponenziale nella coltivazione. In relazione a tali aspetti è disponibile on-line sul sito della Provincia di Bergamo - settore Agricoltura - un opuscolo che evidenzia le principali caratteristiche di questa coltura unitamente agli aspetti tecnici per la coltivazione. Per la GRANELLA DI MAIS e per i TRINCIATI prodotti nell annata 2012 importante è la valutazione delle micotossine presenti a seguito dell andamento meteo siccitoso che ne ha agevolato lo sviluppo. Le prove messe in atto, effettuate in piena sinergia con gli agricoltori, hanno dato ampie indicazioni rispetto alle scelte varietali e ad aspetti agronomici. Particolare attenzione è stata riservata all'individuazione di soluzioni per arginare fitopatie e presenza di parassiti, come ad esempio la DIABROTICA, ove, al di là dei presidi sanitari, si ricordano gli esiti lusinghieri ottenuti dall'applicazione di opportune rotazioni colturali volte a contenerne biologicamente la diffusione. Un ringraziamento va alle aziende agricole, agli operatori, alle ditte sementiere ed ai tecnici che nel 2012 hanno collaborato alla realizzazione delle prove in campo. Enrico Piccinelli Assessore Agricoltura Ettore Pirovano Presidente della Provincia di Bergamo 3

4 RIFLESSIONI AGROMETEOROLOGICHE PER IL PERIODO MARZO-SETTEMBRE 2012 Marzo 2012 è stato, come i mesi invernali che lo hanno preceduto, un mese complessivamente avaro di precipitazioni, mentre sotto il profilo termico è risultato assai mite. I primi giorni del mese hanno mostrato caratteri primaverili grazie alla presenza di un robusto anticiclone che ha stazionato fino al 4 sul Nord Italia. Il 2 marzo temperature molto miti per la stagione e fino a 22 /23 C su Lombardia occidentale. Il temporaneo cedimento della struttura anticiclonica sopracitata, tra il 5 ed il 6, ha permesso il transito della solo perturbazione realmente organizzata del mese con precipitazioni diffuse su parte della Lombardia e qualche valore vicino, o superiore, ai 30/40 mm nella giornata del 5 marzo (32.4 mm a Castello d Agogna-PV). Dal 7 correnti occidentali stabili con temperature più fresche, e locali temperature minime sottozero, ma nel complesso ancora leggermente superiori alla norma: massime localmente ancora superiori ai 20 C sia il 12 che il 15 marzo. Il 19 il transito di una debole perturbazione ha portato qualche debole precipitazione sulla pianura con valori localmente superiori ai 10 mm di precipitazione giornaliera sulla Pianura Occidentale (12.2 mm ad Arconate-MI). Le piogge cadute non sono comunque risultate sufficienti per un adeguato rifornimento idrico in vista delle semine o della preparazione dei letti di semina. L ultima decade del mese vede condizioni di stabilità, ed assenza di piogge, per la presenza di un struttura anticiclonica - dapprima sull Europa centrale poi su quella occidentale - che estende la sua influenza fino al Nord-Italia. Temperature nuovamente in aumento con massime fino a 20 /22 C tra il 20 ed il 25 marzo e tra 23 e 28 C tra il 26 ed il 31 del mese (28 C a Pieve S.Giacomo-CR il 30, 27.7 C a Marmirolo-MN il 29, 27.4 C a Bargnano-BS il 30). Aprile 2012 è risultato un mese primaverile fresco, instabile e con precipitazioni sulla pianura ovunque superiori alla media. Le maggiori precipitazioni si sono avute sui settori occidentali (Milanese, Lomellina) mentre minori precipitazioni si sono registrate sui settori orientali (Mantovano). Sulla Pianura occidentale, localmente, si sono raggiunti i mm (166 mm a Milano). Nelle province di Mantova, Cremona, su basso Bresciano e basso Lodigiano le precipitazioni generalmente non hanno superato i 70/110 mm (106 mm a Bargnano, 89.6 a Casalbuttano-CR, 76.4 mm a Sermide-MN). Le precipitazioni sono state distribuite regolarmente nel corso del mese e le giornate con precipitazioni sono state ovunque comprese tra le 13 e le 18. Nel complesso è stata più piovosa la prima metà del mese rispetto alla seconda, sebbene, come detto, le precipitazioni sono state distribuite regolarmente lungo tutto il periodo. Gli episodi piovosi più significativi, e diffusi a tutta la Pianura, sono stati quelli del 4-5 aprile, aprile, aprile e, in misura più limitata, quello del aprile. Le piogge cadute sono ovunque risultate più che sufficienti per un adeguato rifornimento idrico per le semine o la preparazione dei letti di semina. Come accennato le temperature massime medie, nel complesso, sono risultate inferiori alle medie di riferimento; è poi da sottolineare che in gran parte delle stazioni della rete le temperature massime sono risultate più basse rispetto a quelle del mese precedente: marzo Solo tra il 25 ed il 28, si è avuta una fase meteorologica stabile, soleggiata e calda: in questi giorni sulla Pianura Padana si sono raggiunte le temperature più elevate del mese con massime localmente prossime ai 27 /29 C (28.5 C a Mantova, 28.1 C a Rivolta d Adda-CR e 27.9 C a Cavenago d Adda il 28). Maggio 2012 ha rispettato per larga parte le attese tipiche per questo mese centrale della primavera. Le temperature massime, nel complesso, sono risultate nella norma sebbene abbiano mostrato un andamento abbastanza altalenate. La situazione meteorologica sul Nord-Italia è stata caratterizzata da un flusso occidentale con tempo instabile e localmente perturbato nella prima decade. Tra il 10 ed il 12 si è assistito alla prima espansione a carattere estivo dell anticiclone africano con aumento, anche significativo, delle temperature sull Italia del Nord con valori localmente fino a 31 /33 C l 11 ed il 12 (33.3 C a Cavenago d Adda-LO, 32.2 C a Mantova il 12). Tra il 13 ed il 17 flusso intenso da nord-nordovest con rinforzi di vento, calo sensibile delle temperature ed alcuni temporali. In questa occasione sulla Pianura si sono raggiunte le temperature minime assolute del mese con valori localmente fino a 5 C (4.5 C ad Arconate-MI, 5.3 C a Busto Arsizio-VA il 14; 4.7 C a Bargnano-BS il 17). L ultima decade del mese si è aperta con l ingresso di una profonda depressione dall Atlantico e che ha influenzato le condizioni meteorologiche sul Nord-Italia fino al 22. Successivamente tempo più stabile e caldo fino al 25 con temperature massime nuovamente superiori ai 30 C ovunque il 24. Nel corso del mese di maggio le precipitazioni sulla Pianura sono risultate complessivamente nella media, o localmente superiori ad essa, mentre le piogge sono risultate più abbondanti sui rilievi ove non infrequentemente si sono superati i 200 mm di precipitazioni mensili. Le piogge di maggio hanno raggiunto valori fino a 150 mm su Milanese ed Alto Pavese mentre sulla pianura orientale le precipitazioni mensili sono state al più fino a 100 mm. Anche nel corso del mese analizzato, come già successo ad aprile, le precipitazioni sono state favorite da un vivace flusso occidentale in cui si sono inseriti sia alcuni passaggi temporaleschi che vere e proprie perturbazioni atlantiche. Le precipitazioni più significative del mese sono state legate ad un primo passaggio avvenuto tra il 30 aprile ed il 1 Maggio, ai temporali del 5 e 6 maggio, - più organizzati e diffusi sui settori occidentali - a quelli del 13 maggio, - che hanno interessato i settori più orientali - ed al passaggio perturbato del del mese. 4

5 La prima metà di giugno 2012 è stata caratterizzato da una certa instabilità con precipitazioni anche in pianura e temperature complessivamente nella norma. La seconda metà del mese è risultata più calda, e stabile, con scarsissime precipitazioni in pianura e locali temporali sui rilievi. La precipitazioni sulla pianura sono risultate assai variabili e complessivamente sono risultate inferiori alla norma. Da segnalare, però, che in alcune aree (Alto Milanese, alta Pianura bergamasca, Lecchese) le piogge totali mensili, grazie a temporali di una certa consistenza, sono riuscite a superare le medie attese. Nello specifico le giornate caratterizzate da precipitazioni anche sulla Pianura sono state il 4, il periodo 9-13 giugno e poi nuovamente il 23. Le temperature, come accennato, hanno raggiunto i valori più elevati del mese nell ultima decade (37.2 C a Persico Dosimo il 30, 36.2 C a Palidano di Gonzaga-MN il 30, 36 C a Brescia il 30, 35.8 C a Rodano-MI il 22). Mentre le minime più contenute si sono registrate il 13 o il 14 (10.1 C ad Arconate-MI il 13, 10.2 C a Bargnano-BS il 13, 10.5 C a Bigarello-MN il 14, 10.8 C a Brescia il 13). Nel complesso lo sviluppo fenologico delle colture è stato favorito dalle ottime dotazioni termiche del mese. Dalla fine della seconda decade del mese, in molte aree della regione, si sono rese necessarie le prime irrigazioni estive. Luglio 2012 ha, nel complesso, rispettato le tipiche condizioni attese per il pieno dell estate: temperature massime superiori ai 30 C e precipitazioni sottoforma di temporali o rovesci. La media delle temperature massime, come detto, è risultata ovunque superiore ai 30 C e nella maggioranza delle stazioni meteorologiche della Pianura solo nelle giornate del 22 e 23 luglio le temperature massime sono scese sotto i 30 C. Le giornate più calde del mese si sono registrate ad inizio e fine mese (37.2 C a Pieve S.Giacomo-CR e Brescia l 1, 36.8 C a Mantova il 28, 36.4 C a Cavenago d Adda-LO il 27). Non molto diverso è risultato il comportamento delle temperature minime che, nel complesso, sono risultate leggermente superiori alla norma e con medie mensili comprese tra i 17 ed i 20 C. Le minime sono risultate un poco più contenute tra il 16 ed il 24 luglio quando, localmente, hanno raggiunto sulla pianura occidentale i 12 /13 C (12.5 C a Cavenago d Adda-LO, 13 C a Motta Visconti-MI il 23). Nel corso del mese le precipitazioni sulla Pianura sono risultate complessivamente scarse mentre più abbondanti sono state sui rilievi. Le piogge di luglio hanno registrato valori piuttosto variabili come tipico della stagione estiva e comprese tra 15 e 70 mm sulla Pianura occidentale (Varese, Milano) mentre sulla Pianura centro orientale (Mantova, Cremona) le precipitazioni mensili sono state in genere inferiori ai 30/35 mm ma con molte zone con non più di 5-10 mm di piogge totali. Da sottolineare che sui rilievi Prealpini, localmente, le piogge mensili hanno superato i 200 mm. La scarsità di precipitazioni sulla Pianura si deve alla presenza dell Anticiclone: la campana anticiclonica è risultata più forte nei primissimi giorni di luglio, poi nuovamente tra il 15 ed il 20 del mese e negli ultimi giorni del mese. La restante parte di luglio ha visto la presenza di correnti occidentali, a tratti instabili, con precipitazioni sui rilievi, e solo qualche sporadico fenomeno sulla Pianura. Le precipitazioni che hanno raggiunto le colture sono state legate ad alcuni passaggi temporaleschi avvenuti il 4, il 6, il 10, il 14, il 21 di luglio. Complessivamente, su tutta la Pianura, le precipitazioni mensili sono state inferiori alle medie di riferimento per il mese di Luglio. Agosto 2012 è stato nel complesso un mese avaro di piogge e caldo. Le poche precipitazioni registrate anche 5

6 sulla Pianura si sono avute lunedì 6, per il passaggio di aria fresca in quota che ha favorito l innesco dei temporali, e poi negli ultimi giorni del mese per l ingresso di una struttura depressionaria sul Mediterraneo. Grazie alle precipitazioni della fine del mese sulla Pianura, localmente, si sono superati i 50/60 mm di precipitazioni mensili: 62 mm a Pavia, 60.6 mm a Bargnano-BS, 59.2 mm a Cavenago d Adda-LO, 58.8 mm a Milano. Le precipitazioni della fine del mese, sebbene complessivamente favorevoli per la vegetazione, non hanno in alcun modo permesso di risparmiare interventi irrigui nel corso del mese. La parte più calda di agosto, come già avvenuto nel 2011, si è avuta nella seconda parte del mese quando su gran parte della pianura lombarda si sono raggiunti i valori di temperatura massima più elevata della stagione. I giorni più caldi del mese sono stati quelli tra il 20 ed il 23: 39.1 C a Mantova il 22, 38.5 C a Pieve S.Giacomo-CR il 20, 38.3 C a Brescia il 22, 38.2 C a Cavenago d Adda-LO il 21, 37.8 C a Pavia il 21. Le elevate temperature registrate dopo Ferragosto sono da collegarsi alla persistenza di un robusto anticiclone di origine africana che ha influenzato le condizioni meteorologiche sulla Lombardia fino a sabato 25. Settembre ha presentato caratteri estivi per una buona parte del mese. I primi giorni di settembre si sono presentato assai instabili e con precipitazioni, a carattere di rovescio o temporale, diffuse tra l 1 ed il 5. In questi giorni, localmente anche in pianura, si sono superati i 100 mm cumulati di pioggia. Passata questa significativa fase perturbata le temperature massime hanno ripreso a salire portandosi nuovamente attorno a 30 C su tutta la Pianura tra il 6 e l 11 del mese (32.6 C a Mantova il 10, 32.1 C a Persico Dosimo-CR il 9, 31.4 C a Trezzo d Adda-MI il 10 e a Cavenago d Adda-LO il 9). Dopo questa nuova fase estiva settembrina si è avuto un nuovo lieve calo termico a seguito del passaggio di una perturbazione il 12 con temperature che, sebbene in calo, sono ancora risultate sopra la norma fino al 19. Nel complesso le condizioni meteorologiche registrate tra il 5 ed il 20 sono state favorevoli per le operazioni di raccolta delle colture primaverili-estive. Dal 20 settembre si è aperta una nuova fase più instabile e con temperature ancora un poco più fresche: più perturbato lunedì 24, mercoledì 26 e sabato 29 con precipitazioni abbondanti sui rilievi, in particolare Prealpini. Lorenzo Craveri U.O. Meteoclimatologia Settore Tutela delle Risorse e Rischi Naturali ARPA Lombardia 6

7 Ditta Ibrido Fao n oss. Vigore precoce Taglia Stay green Standability Giudizio finale pianta Qualità granella Umidità Peso ettolitrico Produzione q/ha 15,5% Valori indice % Produzione normalizzata q/ha DEKALB DKC ,0 6,7 5,4 6,4 6,6 6,3 18,2 72,3 131,0 97,7 129,0 DEKALB DKC ,7 6,8 6,4 6,6 6,8 6,0 22,7 68,4 131,9 102,4 135,2 DEKALB DKC ,4 6,7 6,9 7,0 7,2 6,5 21,6 68,6 140,5 105,8 139,7 DEKALB DKC ,0 7,7 6,8 7,2 6,7 6,3 23,4 68,7 129,8 101,6 134,2 FMB GDM ,3 7,7 7,5 6,4 6,6 6,6 21,4 71,6 116,9 87,6 115,7 KWS KALIPSO ,5 6,9 6,4 6,6 6,6 5,5 22,0 67,9 135,9 102,4 135,3 KWS KALUMET ,4 7,6 7,4 6,2 6,7 6,3 25,1 68,6 132,0 101,2 133,7 KWS KONSENS ,5 6,8 6,4 6,4 6,8 6,3 18,8 67,6 125,2 99,0 130,8 LIMAGRAIN LG ,6 8,1 6,8 6,6 6,7 6,3 18,9 70,7 135,2 100,3 132,5 LIMAGRAIN LG ,4 7,3 6,2 5,9 6,1 6,3 20,1 70,1 126,9 97,5 128,8 MAISADOUR MAS 66.C ,7 7,5 7,6 7,1 6,9 6,5 22,4 68,2 125,9 95,9 126,7 NK SYNGENTA NK SEEDS FAMOSO ,1 6,5 6,3 6,6 6,6 6,1 19,9 70,5 128,9 97,6 128,9 NK SYNGENTA NK SEEDS GIGANTIC ,2 8,3 7,9 7,0 7,3 6,4 23,9 69,7 138,9 102,5 135,4 PIONEER P ,4 7,3 6,7 7,2 7,5 7,2 21,7 73,7 145,2 108,1 142,8 PIONEER P ,7 7,3 6,9 7,4 7,5 6,8 21,3 73,4 142,7 105,0 138,7 PIONEER P ,6 7,1 6,2 6,6 6,8 6,6 21,6 71,7 140,6 106,6 140,8 PIONEER PR32F ,4 7,3 7,0 6,7 7,1 6,4 20,2 71,8 142,2 103,5 136,8 PIONEER PR32G ,5 7,6 7,2 7,0 6,9 6,6 20,3 73,9 135,3 102,4 135,3 RV VENTUROLI RK ,2 7,0 6,5 6,1 6,4 6,1 21,3 70,7 118,6 92,6 122,3 COOPSEMENTI SNH ,5 7,4 6,6 6,7 6,7 6,3 22,3 72,0 130,2 95,9 126,7 NK SYNGENTA SY SEEDS RADIOSO ,5 7,1 6,8 6,2 6,6 6,3 23,0 69,4 134,3 100,3 132,5 NK SYNGENTA SY SEEDS SINCERO ,3 6,9 6,5 6,6 6,9 6,8 18,3 69,9 134,2 97,9 129,3 7

8 RISULTATI CAMPI VARIETALI La scelta varietale unitamente ai fattori ambientali e alle tecniche di coltivazione, inducono nelle numerose varietà di cereali risposte produttive diversificate. Nel presente opuscolo sono presentati i risultati medi dei campi realizzati in tutta la Lombardia; il dato regionale, frutto di un numero di osservazioni più vasto, indica con maggior stabilità la capacità produttiva delle singole varietà e quindi ha un maggior valore predittivo rispetto alla media delle produzioni. Le prove sperimentali sono realizzate presso agricoltori che utilizzano tecniche colturali diverse, permettendo di testare le varietà nelle condizioni pratiche attuate. Il miglioramento varietale in campo maidicolo, secondo il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Unità di ricerca per la maiscoltura, ha portato dal 1950 al 1996 ad un incremento medio annuo di 134 kg ettaro con un incremento totale nel periodo di più di 60 q.li/ha. Le prove varietali per la provincia di Bergamo sono state effettuate in campi dimostrativi allestiti presso le aziende agricole: Officina del Latte Società Agricola di Arrigoni Gian Battista in comune di Pagazzano e la Società Agricola Malpaga srl - Cavernago con il coinvolgimento dei tecnici del settore Agricoltura della Provincia di Bergamo. Un terzo campo è stato allestito in comune di Arcene e seguito dai tecnici di Agricola Dal punto di vista agronomico, oltre ad alcune indicazioni di tipo generale, si è lasciato operare le aziende secondo le lavorazioni e le tecniche agronomiche (concimazioni, irrigazioni ecc.) adottate in azienda. Le tabelle che seguono evidenziano le capacità produttive dei singoli ibridi in prova, attraverso il VALORE INDICE che è la produzione espressa in % rispetto agli ibridi tester (PR32G44 e NK Famoso). IL GIUDIZIO FINALE è invece un indice qualitativo della pianta in cui si sommano tutte le valutazioni e i rilievi effettuati in campo in merito alla resistenza dello stocco, all altezza della pianta, allo stay green (attitudine delle foglie a rimanere verdi), allo stand ability (resistenza all allettamento) e alla qualità della granella. 8

9 ADATTABILITÀ AGRONOMICA ALLE CONDIZIONI DI STRESS E RISPOSTA AI FATTORI AGRONOMICI Da tempo le prove varietali all interno del Progetto Grandi Colture sono diventate un punto di riferimento per valutare altri aspetti agronomici in simbiosi con lo sviluppo delle colture. Sinteticamente riportiamo alcuni grafici, frutto delle prove del Progetto Grandi Colture e di altre prove attuate dal CRA, che evidenziano le diverse capacità di adattamento delle varietà a sistemi di coltivazione e ad andamenti meteorologici. Nei diagrammi seguenti sono rappresentati i comportamenti delle varietà di mais in prova nei confronti dei diversi fattori testati (investimento, apporti di azoto, irrigazione e trattamenti). Nei diagrammi sono riportate le diverse risposte, per ogni varietà, alla variazione del fattore considerato. Nel primo diagramma è stato testato il fattore investimento (6,5 piante/mq e 7,5 piante/mq): nella parte superiore son riportate le varietà che hanno dato produzioni maggiori con un investimento inferiore, mentre nella parte inferiore le varietà che hanno beneficiato di un investimento maggiore. Nei diagrammi successivi sono analizzati gli altri fattori produttivi. E evidente quanto sia importante scegliere la varietà che corrisponde al proprio ambiente o sistema colturale, o al contrario modificare il sistema colturale in funzione della varietà scelta. Per esempio l ibrido Konsens ha una produzione relativa maggiore (102), rispetto alla produzione media (100) di tutti i campi e di tutte le varietà, coltivate a basso investimento (6,5 piante al mq). Al contrario ad un investimento di 7,5 piante /mq, lo stesso ibrido ha ottenuto una produzione relativa di 95 su 100, evidenziando una diminuzione del 7 % rispetto all investimento minore. Viceversa la varietà Chimerico, nel diagramma sottostante sempre relativo alle produzioni a diverso investimento, evidenzia una produttività maggiore (circa un 7% in più) in caso di semina ad un investimento di 7,5 piante a metro quadro. E importante tener conto quindi delle tecniche colturali attuate in relazione alle caratteristiche della varietà ed i diagrammi seguenti possono dare un apporto in tal senso, con conseguente possibilità di produzioni maggiori e/o minor costi colturali (irrigazioni, trattamenti, concimazioni, etc.) 9

10 Azoto (? >= 4%) Unità di Ricerca per la Maiscoltura - Bergamo Irrigazione (?( >= 4%) Unità di Ricerca per la Maiscoltura - Bergamo 10

11 Trattamenti (? >= 4%) Unità di Ricerca per la Maiscoltura - Bergamo 11

12 LA DIABROTICA DEL MAIS: UNA SINTESI DELL ANNATA 2012 La Diabrotica ha dato problemi solo localmente, in singole aziende, su superfici marginali, senza destare particolare allarme né incidere in modo significativo sulle rese, se non a livello di singoli appezzamenti. In tale contesto si è attuato, da parte del Servizio fitosanitario regionale DGA ERSAF, il monitoraggio degli adulti, che si è svolto secondo modalità condivise a livello nazionale. Questi ha interessato 514 appezzamenti ed è stato posto in essere con la collaborazione di tecnici dell Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, della Coldiretti di Milano-Lodi e Cremona, della Libera Associazione Agricoltori di Cremona, del Coprovi di Pavia e del Condife di Brescia. Il monitoraggio è stato condotto per l 85% in appezzamenti in monosuccessione, come di regola. La differenza ha interessato mais di primo anno, dove è sempre opportuno valutare la consistenza delle popolazioni presenti. Il 91% degli appezzamenti monitorati ha fatto registrare medie di cattura contenute che indicano la presenza di popolazioni di adulti modeste e derivanti da popolazioni larvali incapaci di determinare perdite di resa. Nel mais di primo anno le catture si sono mantenute su medie uguali o prossime allo zero, ad indicare una sostanziale assenza d infestazione. L avvicendamento si conferma quindi la scelta più efficace per prevenire la formazione di popolazioni dannose. Il ricorso ai geodisinfestanti si è attestato sul 65%, mentre solo nel 17% degli appezzamenti si è fatto ricorso a trattamenti contro gli adulti. L analisi dei dati del monitoraggio consente di valutare l opportunità di proteggere la radice nella successiva campagna, ma anche, a coltura in campo, di decidere l utilità o meno di un trattamento adulticida, nonché di posizionarlo nell epoca ottimale per ottenere il massimo risultato. Non è realistico proporre che si attui in ogni appezzamento, ma sarebbe auspicabile che ogni azienda lo adottasse in quelle situazioni che presentino le maggiori criticità o negli appezzamenti che siano destinati ad essere trattati senza conoscerne altrimenti l effettiva necessità. L avvicendamento è sempre garanzia per non avere danni alla ripresa della produzione di questo cereale, così come la protezione delle radici e i trattamenti contro gli adulti sono gli altri due interventi che ne completano la gestione aziendale. Questi ultimi si ritiene debbano essere adottati sulla base di una valutazione tecnica e non semplicemente per una consolidata abitudine. L utilizzo dei geodisinfestanti ha fatto emergere, in questi ultimi anni, anche la problematica della corretta taratura pre-trattamento. Tale circostanza è spesso sottovalutata o non correttamente attuata. Eccedere nelle dosi è uno spreco, mentre il ridurle compromette il risultato dell intervento, così come la non corretta distribuzione nel solco di semina costituisce un errore tecnico altrettanto importante e da evitare. Un adeguata gestione aziendale, diversificando le azioni di controllo e avendo cura di predisporre tutti gli interventi con professionalità, è la premessa per continuare a controllare questo insetto senza particolari inconvenienti. Così la prevenzione consiste proprio nella capacità di valutare in ambito aziendale la migliore integrazione delle azioni attuabili, sulla base delle reali necessità d intervento. Al termine dell annata 2012 e alla vigilia della prossima campagna non vi sono quindi ragioni di particolare allarmismo, ma solo la consapevolezza della necessità di proseguire sulla strada intrapresa e finalizzata alla corretta gestione di questo rischio d impresa. La capacità di questa specie di determinare perdite di resa significative viene certamente favorita da condizioni ambientali particolarmente favorevoli (inverni miti, primavere piovose ed estati fresche), ma è sempre strettamente legata alle azioni che poniamo in essere, nel tempo, per controllarla. Da queste dipenderanno anche i risultati che saranno conseguiti nella prossima campagna, dove non dovrà mancare la massima attenzione nei confronti di quest avversità. RISULTATI DEL MONITORAGGIO DIABROTICA 2012 NUMERO MEDIE DI CATTURA TRATTAMENTI MAIS PROVINCE APPEZZAMENTI 0 0 < X = 3 3 < X =6 X > 6 GEODISINFESTANTI ADULTICIDI CONTINUO AVVICENDATO Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza-Brianza Pavia Sondrio Varese TOTALE Monitoraggio previsto dal "Piano delle attività fitosanitarie per l'anno 2012" - D.G. Agricoltura - Decreto n del 2 aprile Fonte dei dati: ARAL-Associazione Regionale Allevatori, Coldiretti-CR, Coldiretti-LO-MB- MI, Condife-BS, Coprovi-PV, Libera-CR. Analisi dei dati: Marco Boriani - Antonio Minnici - Servizio fitosanitario regionale. Dati aggiornati al 31 gennaio 2013 e soggetti a possibili variazioni. 12

13 SCELTA DELLE SPECIE AGRARIE COLTIVATE E SISTEMI DI COLTIVAZIONE Oltre alla scelte delle varietà di mais nella scelte delle coltivazioni da attuare l azienda agricola e l imprenditore agricolo deve tener presente tutti gli elementi di interesse per la propria attività: l attitudine ambientale alla coltura, la rotazione, il rischio di fitopatie ed o attacchi di parassiti, l ordinamento aziendale, l andamento dei prezzi di mercato, i costi colturali ed una serie di altri fattori. Colture quali: frumento e cereali vernini in genere (orzo, triticale, avena, segale), loiessa, sorgo, soia, pisello proteico a semina autunnale, colza, erba medica, costituiscono le principali alternative colturali adottabili per dar corso ad avvicendamenti alternativi al mais soprattutto nelle aziende zootecniche. Tra i possibili avvicendamenti si riportano a titolo esemplificativo: frumento-soia, frumento-sorgo da foraggio; frumentomais II ; loiessa-mais II. Per quanto attiene al mais, avvicendamenti di secondi raccolti mais II -mais II o rotazioni triennali (o pluriennali) mais I mais I - frumento/soia. E opportuno sottolineare quanto, oltre alla riduzione della possibile infestazione della Diabrotica del mais, una coltura poliennale di erba medica e/o prato possa costituire un valido arricchimento per il terreno agrario sia sotto il profilo biochimico che fisico strutturale. A far prendere maggiormente in considerazione una interruzione della monocoltura di mais negli anni scorsi sono stati anche i mercati che hanno penalizzato, negli scorsi anni pesantemente, il prezzo del mais a favore del fieno. Ora dalle prime prove e dalle prime coltivazioni messe in atto il sorgo si presenta come una coltivazione che permette di aver un buon apporto di foraggio con bassi costi colturali e buone produzioni anche in annate siccitose. Tutto questo senza voler sminuire l ottimo apporto quantitativo di foraggio per ettaro che può dare il mais ma per permettere a questa coltura di poter esprimere il meglio di sé all interno di colture avvicendate che facilitano anche il contenimento dell attacco di diabrotica. La maggior parte delle aziende agricole lombarde e bergamasche sono interessate in modo più o meno diretto dalle varie normative nitrati ed anche dalla recente deroga comunitaria; coinvolgendovi la quasi totalità dei terreni a seminativo. L aumento dei costi per i fertilizzanti impongono il ripensamento degli apporti al terreno (processo già in atto da qualche anno). Il comportamento virtuoso sarebbe quello di sostituire le mancate restituzioni di costosi fertilizzanti chimici, utilizzando in luogo delle scorte pedologiche, quei reflui per i quali, i terreni sono asserviti in ottemperanza alla direttiva nitrati. Lo stimolo al comportamento virtuoso proviene da: normative nitrati, deroga Comunità Europea, diffusione di nuove tecniche di distribuzione in campo, interconnesse con nuove tecniche di coltivazione, in grado di far ridiventare economicamente vantaggioso l utilizzo ai fini agronomici dei reflui zootecnici non palabili. Come in tutte le cose, la precisione aiuta. L agricoltura di precisione può essere molto utile nella cerealicoltura e nella sua riassociazione agli allevamenti, in qualche caso è anche indispensabile, ma, occorre per prima cosa essere precisi nell indicazione delle più importanti applicazioni GPS. L agricoltura di precisione con speciali dispositivi permette la concimazione e la semina a dosaggio variabile, cosa molto promettente, tanto più se associata ai dati provenienti dalla trebbiatura, integrati con informazioni pedologiche, provenienti da fitte analisi del terreno o meglio, novità, da immagini aeree integrate da poche analisi. Associare la precisione alla lavorazione del terreno ed alla contemporanea distribuzione dei reflui si è dimostrata in grado di ridurre ad un quarto o spesso annullare, la concimazione minerale, e ridurre ad un quarto il consumo di carburante rispetto alle usuali tecniche di spandimento e lavorazioni del terreno. 13

14 Superficie coltivata in Provincia di Bergamo (ha) FRUMENTO DURO (BG) FRUMENTO TENERO (BG) ORZO (BG) GRANTURCO (BG) SORGO GRANELLA (BG) SORGO FORAGGIO (BG) RISO (BG) FIENO (BG) Prezzo /ton FRUMENTO DURO 380,00 FRUMENTO TENERO 330,00 ORZO 280,00 GRANTURCO 230,00 180,00 SORGO 130,00 FIENO 80,

15 Superficie mais coltivata in Provincia di Bergamo (ha) Superficie sorgo foraggio coltivata in Provincia di Bergamo (ha)

16 SPERIMENTAZIONE SU CEREALI ESTIVI SORGO DA BIOMASSA, SORGO DA TRINCIATO E SORGO DA GRANELLA La sperimentazione ha fornito risultati che vanno ad arricchire la base di dati disponibile per agevolare la scelta varietale (sorgo da granella) e individuare alcuni aspetti ed indicazioni per le successive ricerche (sorgo da biomassa e da trinciato integrale). Il sorgo per trinciato si conferma una valida alternativa al mais trinciato per i ridotti costi di coltivazione, per la produttività talvolta superiore e per la sua resistenza a limitati periodi di siccità. Sia dalle prove on farm che dai varietali sono emerse sia numerose conferme che comportamenti alle volte discrepanti tra di loro anche rispetto a studi precedenti. In particolare per il sorgo da granella, come rilevato nella precedente annata di sperimentazione, si è evidenziata una maggiore produttività negli ambienti Lombardi da parte delle varietà a ciclo medio-tardivo (classe 400/450). E stato riaffermato che il sorgo, in alcuni ambienti a ridotta disponibilità idrica, è una valida alternativa al mais in quanto è in grado di dare produzioni uguali o addirittura in molti casi superiore. Nell anno 2012 la caratteristica di resistenza alla siccità si è evidenziata nel mantenimento delle produzioni per ettaro. Alla luce dei buoni risultati ottenuti occorrerà riproporre tale sperimentazione anche nei prossimi anni al fine di potere confermare o smentire quanto si è evidenziato in questi anni di prova e soprattutto proseguire nell opera di divulgazione e conoscenza di una coltura che in alcune zone risulta essere assolutamente innovativa. Il sorgo da biomassa si conferma una promettente alternativa colturale per situazioni e ambienti in cui è richiesta una riconversione di produzioni eccedentarie, e soprattutto la specie può trovare spazio nelle rotazioni aziendali in cui sia necessario adottare tecniche di coltivazione low imput. Dai dati delle produzioni e delle umidità della biomassa risulta chiara la necessità di effettuare indagini più approfondite alla raccolta, sia per quanto riguarda l individuazione del momento più idoneo (massimo accumulo di biomassa ), sia per la scelta dei genotipi più adeguati capaci di fornire contemporaneamente quantità ma soprattutto qualità metanigena. Tali risultati infatti permetterebbero di scremare la rosa dei genotipi ed indirizzarsi su quelli più interessanti dal punto di vista produttivo. Altro aspetto non trascurabile è la possibilità di essere inserito con successo come parziale alternativa al silomais soprattutto nei comprensori maidicoli con determinate circostanze irrigue, agronomiche e climatiche. Il sorgo da biomassa può dare elevate produzioni di con costi di produzione contenuti, possiede alta efficienza assorbente nei confronti dell acqua e dell azoto, il suo inserimento nell avvicendamento colturale (come di tutte le specie energetiche) incrementa la biodiversità e necessita di un limitato o totale inutilizzo di erbicidi in quanto la presenza di infestanti è più accettato. Fondamentale risulta la scelta del tipo di investimento, preferibilmente più rado (dalle 20 alle 30 pt/m2 massimo) per i sorghi a taglia elevata tipo fibra e più fitto (dalle 40/45 pt/m2 in su) per i sorghi a taglia più contenuta tipo foraggero e zuccherino. Tali investimenti consentono in entrambe i casi di ottenere piante più equilibrate e scongiurare i problemi di allettamento per i sorghi da fibra mentre di ottenere rese di biomassa concorrenziali nei sorghi foraggeri e zuccherini. La sperimentazione avviata su sorgo per trinciato integrale, utilizzando anche sorghi da granella classici o a taglia elevata, è risultata promettente ed ha permesso di individuare tutta una serie di aspetti che meritano di essere approfonditi e indagati nelle future sperimentazioni. Questo tipo di trinciato (sorgo da granella) sembra essere il più naturale sostituto dal mais, sia perché ne ricalca il ciclo vegetativo e la tecnica colturale, sia perché possiede una frazione amidacea che altri sorghi (zuccherini, foraggeri e fibra con panicolo ridotto) e in generale anche altre foraggere non posseggono. Occorre verificare bene la resa di trinciato sia fresca che in particolare di alcune varietà da granella (a volte addirittura più alta del trinciato di mais in secondo raccolto), la tecnica colturale ideale (densità semina, concimazioni, irrigazioni etc.) e soprattutto ricercare l epoca/fase fenologica ottimale di raccolta coincidente col migliore rapporto tra il contenuto in amido e fibra delle piante che attualmente sembra la cerosa. Dalle prime analisi risulta che questi sorghi possono essere considerati un sicuro sostituto del silo-mais nell alimentazione dei ruminanti soprattutto per il bestiame da rimonta, mentre può necessitare alle volte di un adeguata integrazione amidacea per gli animali in produzione (vacca da latte) al fieno, silo e foraggio tradizionale. Non a caso alcune aziende in cui sono state effettuate le prove coltivano con successo da alcuni anni sorgo ed hanno effettuato una sostituzione parziale o totale di una quota di insilato di mais con una quota di insilato di sorgo. 16

17 In questi primi anni di prova, la coltivazione di questi sorghi da trinciato ha evidenziato la possibilità di ottenere produzioni di insilato con ottimi valori nutrizionali su terreni con differenti dotazioni nutrizionali e di acqua e soprattutto in condizioni ambientali non favorevoli alla coltivazione del mais. Infine, negli ultimi anni questa coltura sta riscuotendo interesse in quelle situazioni dove risulta elevata la presenza di piralide e soprattutto diabrotica su mais. Infatti secondo gli esperti intervallare nelle zone maidicole la monocoltura con sorgo in rotazione è l unico modo efficace e sostenibile per controllare la diabrotica. Svariati studi testimoniano la validità della rotazione mais sorgo nel contenere le presenze e soprattutto le alterazioni dell insetto, in quanto l attività della diabrotica su sorgo è praticamente inesistente perché la pianta risulta un ospite poco gradito. Per questi motivi risulta fondamentale mantenere attivo il programma di aggiornamento e di valutazione sperimentale della rete grandi colture, anche attraverso la continua implementazione dei campi di confronto varietale ed on farm posizionati in Regione Lombardia. Prova: SORGO BIOMASSA ON FARM LOMBARDIA Varietà Ditta sementiera Tipologia tesi Densità emergenza (0-9) Seminaemergenza (n gg.) Altezza totale pianta (cm) Diametro base stocco (cm) Umidità Produzione biomassa fresca t/ha Produzione biomassa (t/ha) 849 PIONEER FORAG. MONO 1 7,0 18,0 267,5 4,0 77,0 28,3 6,5 877 NICOL PIONEER FORAG. MULTI 2 7,5 18,5 257,5 2,0 75,4 31,5 7,7 AMIGGO APSOV FORAG. MONO 3 7,5 18,0 260,0 3,8 75,5 45,8 10,9 ENSAL SEMFOR FORAG. MONO 4 7,0 19,0 245,0 3,2 81,3 52,7 9,6 GOLIATH SIS FIBRA 5 7,5 18,5 322,5 5,3 77,3 48,9 11,1 H 133 SYNGENTA FIBRA 6 7,5 19,0 297,5 3,7 79,4 53,4 11,1 JUMBO PADANA FORAG. MONO 7 7,5 18,5 240,0 3,3 81,2 50,9 9,6 KWS BULLDOZER KWS FIBRA 8 6,5 20,0 309,0 3,7 80,4 46,7 9,4 NECTAR APSOV ZUCCHER. 9 7,5 19,0 207,5 2,9 78,9 40,4 8,2 SUCRO 506 SYNGENTA ZUCCHER. 10 7,5 19,0 217,5 2,1 77,3 50,3 11,6 SUGAR GRAZE PADANA ZUCCHER. 11 6,5 18,5 222,5 4,4 80,0 34,8 6,9 SUGAR GRAZE 2 PADANA FORAG. MULTI 12 7,0 19,5 210,0 2,6 76,6 44,7 9,7 TRUDAN HL SYNGENTA FORAG. MULTI 13 8,0 19,5 225,0 2,7 76,7 45,5 10,7 Media 7,3 18,8 252,4 3,3 78,2 44,1 9,5 Media località 1 (Cremona) 6,4 24,0 234,6 4,8 77,7 33,3 7,3 Media località 2 (Pavia) 8,2 13,7 270,2 1,9 78,7 55,0 11,6 CV (%) ,52 33,69 3,37 22,98 20,88 Significatività n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. 17

18 Az. AGRICOLA ERSAF Confronto varietale Sorgo granella 2012 Varietà Tesi Giorni emergenza Giorni fioritura (n gg d 1/1) Giorni maturazione (da 1/1) Emergenzamaturazione Fiorituramaturazione Altezza media base panicolo Altezza media sommità panicolo (cm) Altezza stacco ultima foglia (cm) Carattere combine (cm) Sterilità (%) Numero panicoli totale Densità panicoli (n /mq) Umidità granella (%) Produzione granella U 15% (T/ha) Valutazione globale (1-10) Tipologia panico (1-5) Dimensione panico (1-3) Piante non nanizzate (n.) Piante fuori tipo (n.) ALFA ,0 266,0 117,0 48,0 105,0 D 118,3 C 81,7 D 23,3 A 16,7 292,3 B 40,6 B 12,7 B 5,5 D 8,3 1,0 2,0 0,7 0,3 ANGELUS ,0 266,0 117,0 48,0 103,3 D 133,3 A 86,7 C 16,7 A 21,7 295,7 B 41,1 B 14,5 B 5,3 D 9,0 3,0 2,3 0,0 1,0 ARALBA ,0 266,0 117,0 46,0 123,3 A 141,7 A 101,7 A 21,7 A 6,7 309,0 B 42,9 B 15,6 A 7,1 B 7,7 2,0 1,7 0,3 0,0 ARTICO ,0 263,0 114,0 48,0 95,0 E 121,7 B 85,0 C 10,0 B 3,3 321,8 A 44,7 A 13,3 B 5,9 D 8,3 4,0 2,0 0,7 1,0 ARMIDA ,0 263,0 114,0 48,0 103,3 D 116,7 C 85,0 C 18,3 A 15,0 299,0 B 41,5 B 14,1 B 6,2 C 9,0 5,0 1,0 0,0 0,7 ARSENIO ,0 266,0 117,0 48,0 115,0 B 138,3 A 98,3 A 16,7 A 11,7 304,0 B 42,2 B 14,0 B 8,9 A 8,0 3,0 2,3 1,0 0,3 BRENUS ,0 266,0 117,0 48,0 116,7 B 136,7 A 95,0 B 21,7 A 6,7 316,2 B 43,9 B 13,8 B 7,5 B 7,3 2,0 2,3 1,7 0,3 REGGAL ,0 266,0 117,0 46,0 105,0 D 126,7 B 90,0 B 15,0 B 6,7 329,3 A 45,7 A 16,7 A 7,6 B 8,3 2,0 2,7 0,0 0,0 TARGGA ,0 263,0 114,0 48,0 101,7 D 123,3 B 78,3 D 23,3 A 10,0 317,1 B 44,0 B 13,8 B 6,2 C 8,3 3,0 1,7 0,3 1,0 CHEOPE ,0 266,0 117,0 46,0 96,7 E 121,7 B 86,7 C 10,0 B 16,7 314,3 B 43,7 B 15,4 A 6,6 C 9,0 4,0 1,0 0,0 0,3 SMILE ,0 263,0 114,0 48,0 101,7 D 116,7 C 78,3 D 23,3 A 10,0 319,7 A 44,4 A 13,3 B 7,2 B 8,0 4,0 2,0 0,3 0,3 FAVOURITE ,0 266,0 117,0 46,0 108,3 C 130,0 A 91,7 B 16,7 A 13,3 344,3 A 47,8 A 13,3 B 6,6 C 7,3 2,0 1,0 0,0 1,0 GIAGUARO ,0 266,0 117,0 48,0 96,7 E 121,7 B 73,3 D 23,3 A 8,3 329,3 A 45,7 A 12,3 B 5,8 D 8,3 3,0 2,0 0,3 0,0 FELSINA ,0 266,0 117,0 48,0 110,0 C 136,7 A 105,0 A 5,0 B 16,7 331,0 A 46,0 A 13,7 B 6,0 C 8,3 5,0 1,7 0,3 0,7 MERCUS ,0 263,0 114,0 48,0 91,7 F 108,3 C 78,3 D 13,3 B 6,7 325,2 A 45,2 A 13,5 B 8,2 A 8,3 2,0 1,3 0,0 0,3 PR88Y ,0 266,0 117,0 46,0 86,7 F 116,7 C 80,0 D 6,7 B 6,7 314,3 B 43,7 B 13,8 B 7,8 B 8,0 4,0 2,7 0,3 0,7 PUMA ,0 266,0 117,0 48,0 90,0 F 110,0 C 76,7 D 13,3 B 0,0 344,3 A 47,8 A 14,2 B 6,2 C 7,3 4,0 2,7 0,0 1,0 QUEYRAS ,0 263,0 114,0 48,0 96,7 E 116,7 C 86,7 C 10,0 B 0,0 331,0 A 46,0 A 16,4 A 7,5 B 7,7 4,0 1,3 2,7 1,0 SANGGAT ,0 263,0 114,0 48,0 95,0 E 116,7 C 80,0 D 15,0 B 11,7 322,2 A 44,7 A 14,4 B 5,1 D 8,0 3,0 3,0 0,0 0,7 VELOX ,0 266,0 117,0 48,0 100,0 D 125,0 B 85,0 C 15,0 B 10,0 325,1 A 45,2 A 15,2 A 6,7 C 9,0 5,0 2,3 0,0 0,3 C g 18

19 Sorgo da trinciato ON FARM LOMBARDIA 2012 Pianta Produzione ANALISI QUALITATIVE Proteina Grasso Cellulosa gr. Ceneri Estrattivi Inazotati Amido NDF ADF ADL Ceneri ADF ADL CENERI NDF NSC Zuccheri UFL UFC Varietà Ditta sementiera Tipologia Diametro base Produzione Produzione Umidità (%) Altezza totale Sostanza dello stocco Umidità (%) biomassa biomassa pianta (cm) (%) (cm) fresca (t/ha) (t/ha) ALL GREEN PADANA bicolor x bicolor 96,7 B 3,30 77,3 A 22,7 B 29,45 6,5 81,19 A 12,25 2,12 B 2,58 0,47 29,18 B 5,53 B 8,95 1,63 B 48,74 9,44 B 8,92 1,95 61,41 A 11,77 35,38 B 6,76 6,26 1,23 1,60 0,30 1,19 0,22 16,00 3,05 B 1,98 0,31 72,97 A 13,78 B 64,62 A 12,22 B ARALBA RENK VENTUROLI GRANELLA 100,0 B 2,55 70,9 B 29,1 A 24,76 6,7 74,62 B 12,13 2,77 A 2,38 0,59 28,83 B 7,44 A 9,08 2,20 A 49,20 12,88 A 10,58 3,27 61,53 A 16,03 34,99 B 9,14 6,63 1,78 1,57 0,41 1,07 0,28 15,95 4,07 A 1,34 0,31 73,38 A 18,63 A 65,14 A 16,54 A ARBATAX SYNGENTA bicolor x bicolor 130,8 B 3,25 73,7 B 26,3 A 27,82 7,3 78,00 B 11,77 2,42 A 2,52 0,54 30,18 B 6,72 A 8,46 1,72 B 49,43 11,21 A 10,14 2,45 64,45 A 14,52 37,63 A 8,40 6,61 1,46 1,79 0,36 1,33 0,28 14,12 3,07 B 1,09 0,22 72,56 A 16,06 A 64,09 A 14,20 A ZUCCHER. (bicolor X HARMATTAN SIVAM 128,3 B 3,00 79,1 A 20,9 B 36,47 7,4 82,30 A 12,87 2,22 B 2,63 0,46 32,24 A 5,69 B 9,30 1,61 B 45,14 8,14 B 11,19 2,45 65,09 A 11,54 37,79 A 6,68 6,29 1,13 1,87 0,32 1,13 0,20 11,24 2,07 B 1,16 0,19 68,60 B 12,24 B 59,62 B 10,66 B sudanense) KWS FREYA RENK VENTUROLI GRANELLA 175,8 A 2,80 72,2 B 27,8 A 33,84 9,2 76,01 B 9,50 1,99 B 2,10 0,49 30,87 B 7,50 A 8,19 1,83 B 50,85 12,62 A 10,00 2,62 64,98 A 15,90 38,50 A 9,44 6,92 1,72 1,62 0,39 1,09 0,27 16,32 4,05 A 1,17 0,25 71,04 A 17,11 A 62,46 A 15,05 A PSE BMR RENK VENTUROLI bicolor x bicolor 105,8 B 4,10 78,1 A 21,9 B 35,56 7,7 81,71 A 13,11 2,37 A 2,89 0,53 29,95 B 5,49 B 9,02 1,62 B 46,99 8,69 B 9,51 1,93 61,01 A 11,19 35,39 B 6,46 5,51 0,99 1,48 0,25 1,17 0,21 15,14 2,80 B 1,48 0,24 71,99 A 13,22 B 63,44 A 11,66 B Brachitic Dwarf) ZUCCHER. (bicolor X SIS Z001 KWS 186,7 A 2,85 76,3 A 23,7 B 31,71 7,6 80,95 A 10,14 1,82 B 2,50 0,47 33,80 A 6,49 A 7,93 1,47 B 47,79 9,27 B 8,95 1,90 68,72 A 13,18 40,26 A 7,75 6,35 1,22 1,17 0,22 0,99 0,19 11,70 2,30 B 1,12 0,20 67,45 B 12,87 B 58,25 B 11,12 B sudanense) ZUCCHER. (bicolor X SURGO (CW 7700) SIS 136,7 B 4,70 76,9 A 23,1 B 39,25 9,0 82,25 A 11,70 2,00 B 2,36 0,42 30,43 B 5,42 B 9,70 1,64 B 47,77 8,68 B 8,67 1,82 62,81 A 11,30 37,46 A 6,70 6,18 1,12 1,51 0,26 1,63 0,27 15,06 2,67 B 1,81 0,27 70,78 A 12,67 B 62,29 A 11,17 B sudanense) SWEET CALIFORNIA SIVAM bicolor x bicolor 163,3 A 2,35 78,0 A 22,0 B 35,01 7,7 81,43 A 10,73 1,93 B 2,28 0,42 31,63 A 5,91 B 8,01 1,46 B 49,42 9,26 B 10,07 2,06 64,25 A 11,97 37,12 A 6,92 5,79 1,07 1,97 0,36 1,13 0,21 15,86 2,99 B 1,79 0,30 70,54 A 13,09 B 61,74 A 11,45 B BMR (CWS 1-1 SWEET CAROLINE PADANA bicolor x bicolor 115,0 B 4,25 77,8 A 22,2 B 34,82 7,6 81,46 A 12,15 2,09 B 2,61 0,46 29,52 B 5,53 B 8,66 1,54 B 48,80 9,30 B 10,04 2,17 63,13 A 11,91 35,13 B 6,59 5,11 0,95 1,52 0,27 1,26 0,24 14,70 2,78 B 1,29 0,20 72,76 A 13,53 B 64,33 A 11,97 B Media 133,9 3,3 76,040 23,960 32,868 7,665 79,992 11,637 2,173 2,487 0,485 30,663 6,172 8,728 1,672 48,414 9,949 9,805 2,262 63,737 12,931 36,966 7,485 6,165 1,268 1,609 0,315 1,198 0,237 14,609 2,984 1,423 0,250 71,207 14,320 62,597 12,605 CV (%) 21, ,30 10,46 20,21 21,49 3,60 12,91 13,51 14,23 19,02 3,93 14,69 8,42 12,51 3,82 17, ,99 16,88 4,70 17,14 16,46 27,39 36,63 40,94 21,73 26,53 15,05 22,47 33,53 35,31 2,74 15,27 3,47 15,63 Media località 1 (Bergamo) 133,250 78,435 21,565 44,150 9,481 86,454 15,567 2,106 2,802 0,378 29,189 3,955 10,718 1,446 41,724 5, ,925 7,996 34,619 4,693 5,579 0,760 1,896 0,257 1,243 0,166 13,231 1,786 2,468 0,333 69,591 9,430 60,831 8,243 Media località 2 (Cremona) 120,000 4,840 75,400 24,600 23,116 5,697 77,212 10,737 2,439 2,762 0,628 30,059 6,842 7,590 1,725 51,660 11,793 10,121 2,326 62,404 14,231 35,991 8,206 6,031 1,383 1,367 0,314 0,961 0,217 17,468 3,982 0,910 0,203 73,994 16,878 65,645 14,978 Media località 3 (Pavia) 148,500 1,790 74,284 25,716 31,338 7,815 76,311 8,607 1,974 1,896 0,448 32,741 7,720 7,876 1,845 51,858 12,394 9,152 2,175 69,882 16,568 40,287 9,555 6,884 1,661 1,566 0,373 1,391 0,329 13,129 3,183 0,891 0,214 70,038 16,651 61,316 14,595 Significatività località n.s. --- ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** * ** n.s. n.s. ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** Significatività varietà ** --- ** ** n.s. n.s. * n.s. * n.s. n.s. ** * n.s. * n.s. * * n.s. * n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. * n.s. n.s. * * * * 19

20 Superficie sorgo granella coltivata in Provincia di Bergamo (ha)

21 Resa (dt/ha) Sorgo foraggio 220,2 438,9 439,4 449,5 464,9 424,3 Sorgo granella 59,5 58,0 59,9 62,5 65,1 68,9 66,1 Sorgo: superficie (ha) coltivata in Lombardia Sorgo da foraggio Sorgo granella

22 Sorgo: produzione (dt) totale in Lombardia Sorgo da foraggio Sorgo granella

tabella 1a - Confronto varietale di 2 livello su sorgo da granella Operazioni colturali

tabella 1a - Confronto varietale di 2 livello su sorgo da granella Operazioni colturali tabella 1a - Confronto varietale di 2 livello su sorgo da granella Operazioni colturali Ente Tecnico AZIENDA AGRICOLA C. na / Via Comune di Natura del terreno Precessione colturale Agricola 2000 Davide

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