COMUNICAZIONE AI MEMBRI

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1 PARLAMENTO EUROPEO Commissione per lo sviluppo COMUNICAZIONE AI MEMBRI Oggetto: Audizione della sig.ra Kristalina Georgieva, Commissario designato per la cooperazione internazionale, l'aiuto umanitario e la risposta alle crisi Trasmettiamo in allegato le risposte scritte inviate dalla sig.ra Kristalina Georgieva. La segreteria CM\ doc PE v01-00 Unita nella diversità

2 RISPOSTE DEL COMMISSARIO DESIGNATO Kristalina GEORGIEVA (Cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi) AL QUESTIONARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO Competenza generale, impegno europeo e indipendenza personale 1. Quali aspetti delle Sue qualifiche e della Sua esperienza personale hanno particolare attinenza col fatto di diventare Commissario e di promuovere l'interesse generale europeo, specie nel settore di cui sarebbe responsabile? Da quali motivazioni è mossa? Quali garanzie di indipendenza può fornire al Parlamento europeo e in che modo assicurerebbe che nessuna Sua eventuale attività passata, presente o futura possa gettare ombre sull'adempimento dei Suoi doveri in seno alla Commissione? Sono fermamente convinta che l'unione europea sia una fonte di speranza per il XXI secolo. L'Unione è la prova che i paesi possono guarire le ferite del passato e scegliere la solidarietà al di là delle divisioni. Ed è proprio questa solidarietà il valore più importante che l'europa veicola ai suoi cittadini e al resto del mondo. È per me un altissimo onore e un'enorme responsabilità essere stata designata al nuovo portafoglio "Cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi", un portafoglio che riunisce il meglio che l'unione ha da offrire a quanti nel mondo versano in condizioni di estremo bisogno. È grazie alla mia dedizione alle tematiche dello sviluppo e ad un'esperienza professionale ventennale acquisita in tutto il mondo che potrò contribuire a questo nuovo portafoglio. Il mio lavoro nel settore ambientale è consistito in larga misura nel comprendere i rischi del cambiamento climatico, in particolare per i paesi e le comunità più vulnerabili. Mi sono dedicata in modo approfondito a questioni quali gli ammortizzatori sociali, lo sviluppo delle comunità, l'emancipazione femminile e l'assistenza ai paesi vulnerabili o dilaniati dai conflitti. Ho sempre agito nella necessità di ottimizzare le scarse risorse di cui il settore dello sviluppo dispone per venire in aiuto alle popolazioni dei paesi più poveri. Nei compiti che di volta in volta mi sono stati affidati, ho sempre privilegiato la strada della collaborazione e della ricerca di partner, specie nell'ambito del sistema ONU, con l'ue e gli Stati membri e con le ONG. Come milioni di europei dell'est della mia generazione, anche io sono cresciuta all'ombra di un muro che divideva l'europa. Per buona parte della mia vita ho temuto che non lo avrei mai visto cadere. Ma l'europa si è riunita e questa vittoria mi ha infuso speranza, perseveranza e motivazione a lavorare per un mondo migliore per tutti. Come Commissario, mi lascerò guidare unicamente dall'interesse comune di tutti noi europei. Mi asterrò da qualsiasi attività ed eviterò qualsiasi situazione che possa gettare dubbi sulla mia PE v /6 CM\ doc

3 indipendenza, sulla mia imparzialità e sulla mia lealtà nei confronti della Commissione. Accetto questo incarico forte di un'esperienza di funzionario internazionale. Negli ultimi 18 anni, ho lavorato per un istituzione retta da norme ferree in materia di conflitto d'interessi e codice di condotta e dove l'alta dirigenza risponde ai massimi standard. Mi impegno a rispettare le regole in materia di indipendenza, principi etici e trasparenza sancite dai trattati e ad osservare le regole del codice di condotta dei Commissari. Gestione del portafoglio e collaborazione con il Parlamento europeo e le sue commissioni 2. Come considererebbe il Suo ruolo di membro del collegio dei Commissari? In che senso si riterrebbe responsabile e tenuta a rendere conto al Parlamento dei suoi atti e di quelli dei Suoi servizi? La forza dell'unione europea sta nella collaborazione tra i suoi membri, collaborazione basata sul rispetto per la diversità che ci contraddistingue in termini storici, tradizionali e culturali. Elemento catalizzatore di questa diversità, il collegio è impegnato a difendere costantemente l'interesse generale dell'unione. Dichiaro il mio impegno pieno e sincero affinché questo vessillo sventoli alto nel cielo. In virtù del ruolo centrale che riveste per l'orientamento generale e il futuro delle politiche europee, il collegio è chiamato a rendere conto al Parlamento europeo a nome della Commissione garantendo, su tutti i temi trattati, una comunicazione chiara, aperta, equa e rispettosa. L'esperienza di lavoro fin qui acquisita mi ha portato ad agire con profondo impegno nell'ambito di partenariati e collaborazioni con persone e agenzie (all'interno, con i miei pari e, all'esterno, con i partner della comunità internazionale, tra cui l'onu e la Commissione europea). È con questa esperienza che intendo contribuire ed impegnarmi nel mio lavoro nell'ambito della Commissione e con il Parlamento. Sono persuasa che l'efficacia dell'impegno nel settore umanitario debba molto alla cooperazione e alla collaborazione. Il fatto di riunire in un unico portafoglio gli strumenti propri agli aiuti umanitari e alla protezione civile è già di per sé un gran passo avanti verso il necessario coordinamento interno. Alla luce, tuttavia, della natura molteplice e diversificata delle sfide che siamo chiamati ad affrontare e dell'orientamento della Commissione che collega soccorsi d'urgenza, riabilitazione e sviluppo, il portafoglio affidatomi è chiamato ad avere una forte valenza di interfaccia con altri portafogli, in particolare quelli che si occupano di affari esteri e politica di sicurezza, sviluppo, affari interni e interventi per il clima. Il Parlamento è da tempo coinvolto attivamente nel settore umanitario. Principale veicolo degli aiuti umanitari dell'ue, la Direzione generale per gli aiuti umanitari (DG ECHO) è stata fondata nel 1992 su impulso del Parlamento europeo. È per questo che il Parlamento europeo è e continuerà ad essere un partner centrale in grado di guidare l'operato nell'ambito del nuovo portafoglio. Per tutti questi motivi, è per me prioritario continuare a dialogare in modo costruttivo e produttivo con il Parlamento e mi accingo con entusiasmo a lavorare al vostro fianco per promuovere i valori dell'unione nel mondo. 3. Quali impegni specifici è pronta ad assumere che vadano nel senso di aumentare la trasparenza, sviluppare la cooperazione e dare un seguito effettivo alle posizioni del Parlamento e alle sue richieste di iniziative legislative, anche alla luce del trattato di Lisbona? In relazione alle iniziative in programma o alle procedure in corso, è CM\ doc 3/6 PE v01-00

4 disposta a fornire al Parlamento informazioni e documenti su un piano di parità con il Consiglio? Il Parlamento europeo è il luogo deputato a dar voce ai cittadini dell'europa. Potenziando il ruolo del Parlamento, il trattato di Lisbona ha reso il processo legislativo ancor più reattivo e trasparente e quindi più vicino alla gente, confermando al tempo stesso il posto centrale che il Parlamento europeo occupa nella governance dell'unione. È per questo motivo che considero il dialogo e la consultazione con il Parlamento priorità centrali del mio incarico, priorità alle quali intendo dedicarmi con entusiasmo. Mi aspetto di essere giudicata in parte in funzione dell'apertura e della trasparenza del lavoro che svolgeremo assieme. Il sostegno che il Parlamento accorderà alle nostre proposte legislative sarà funzione della qualità del nostro lavoro e della tempestività della nostra comunicazione. Mi impegno pertanto a mettere pienamente in atto e ad applicare sotto tutti gli aspetti le disposizioni dell'accordo quadro, in particolare per quanto riguarda il flusso di informazioni, al fine di promuovere la comprensione tra le nostre istituzioni e di potenziare la legittimità, la responsabilità e l'efficienza su base reciproca. A tal fine, intendo stabilire contatti regolari e sistematici con le commissioni parlamentari, con i singoli parlamentari e con i gruppi politici, onde consentire uno scambio schietto sulle questioni che ci stanno a cuore e sui nostri intenti. Sono conscia che, per costruire questo clima vitale di scambio e collaborazione, dovrò garantire la mia partecipazione alle commissioni chiave, alle sedute plenarie e alle riunioni informali. Farò in modo che il livello del nostro impegno sia sempre adeguato alle iniziative che elaboreremo. Il portafoglio sugli aiuti umanitari farà tesoro in particolare delle competenze dei membri della commissione parlamentare per lo sviluppo. Sono particolarmente impaziente di lanciare il dibattito su una serie di iniziative in corso e aspetto con anticipazione di conoscere il parere del Parlamento in merito alla creazione di un quadro per le operazioni di aiuto umanitario dell'unione e all'istituzione di un corpo volontario europeo di aiuto umanitario. Sono altresì impaziente di discutere con il Parlamento le modalità per rafforzare ulteriormente la capacità di reazione dell'ue alle catastrofi, conformemente alla risoluzione del Parlamento del giugno 2008, e per attuare le disposizioni sulla protezione civile dell'articolo 196 del TFUE. Attraverso il Parlamento, i cittadini europei esprimono le loro preferenze su come propagare i valori dell'unione nel mondo. È per questo motivo che mi accingo con entusiasmo ad istaurare una stretta collaborazione con il Parlamento e a fare tesoro dei suoi pareri affinché il nostro operato possa incidere nel migliore dei modi sulla qualità di vita di milioni di persone in Europa e nel mondo. Questioni relative alle politiche 4. Quali sono le principali priorità che intende perseguire nell'ambito del portafoglio che Le viene proposto, tenendo conto, ove pertinente, della crisi finanziaria, economica e sociale e delle preoccupazioni correlate allo sviluppo sostenibile? In qualità di Commissario designato alla guida di un portafoglio nuovo, intendo interagire con il Parlamento, in particolare con la commissione per lo sviluppo, e agire di concerto con gli altri Commissari per definire in modo chiaro le priorità del nostro lavoro futuro. In questa fase iniziale, ho individuato tre principali settori di rilevanza, nell'immediato e nel lungo PE v /6 CM\ doc

5 termine. In primo luogo, il terremoto di Haiti ci confronta ad una crisi umanitaria di grandi dimensioni. Anche se l'unione sta dando prova di un elevato livello di cooperazione tra gli attori degli aiuti umanitari e della protezione civile, dobbiamo approfittare di questa occasione per imparare a migliorare le nostre capacità. Una volta valutati i risultati raggiunti nell'ambito di questa e di altre crisi, dovremo trarne i dovuti insegnamenti e riscontri per quanto riguarda l'organizzazione del nostro lavoro, in uno spirito di grande apertura e in un'ottica di consultazione partecipativa. Nel caso di Haiti, la Commissione sta già provvedendo ad una pianificazione di lungo termine. Come mostrato dalle conseguenze del sisma haitiano, dobbiamo perfezionare i meccanismi di gestione degli aiuti umanitari europei e internazionali e potenziare la capacità di risposta globale del sistema. Haiti illustra inoltre la necessità di definire in modo chiaro i ruoli rispettivi degli attori militari e umanitari nelle situazioni di crisi di questo tipo. In secondo luogo, l'operato della Commissione nel settore umanitario ci confronta ad una serie di questioni politiche, ad esempio come garantire il rispetto del diritto umanitario internazionale, come delimitare il campo d'azione degli aiuti umanitari e come tutelare il delicato equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza degli operatori umanitari e delle vittime di abusi dei diritti umani e la neutralità dell'assistenza umanitaria. Si tratta di questioni complesse per le quali non esistono soluzioni facili. Si pensi, ad esempio, a come le violazioni del diritto umanitario internazionale possono incidere sugli interventi umanitari: oltre ad implicare restrizioni se non addirittura perdite di vite umane tra gli operatori umanitari, queste violazioni complicano l'erogazione degli aiuti, rendendola spesso dispendiosa o anche impossibile, infliggendo a popolazioni inermi ulteriori sofferenze inutili. Occorre agire a livello internazionale e locale, invocando il rispetto del diritto, garantendo protezione agli operatori umanitari e prevenendo, a seconda delle località, alcuni rischi specifici connessi alla sicurezza, ma senza dimenticare che i successi su un fronte possono peggiorare la situazione su un altro (l'intervento militare a tutela della sicurezza potrebbe, ad esempio, minare il principio della neutralità su cui si fonda l'intervento umanitario). In terzo luogo, occorrerà passare velocemente in rassegna gli elementi di questo portafoglio per individuare il modo migliore di integrarli nel contesto della nuova Commissione. Nella sua nuova configurazione, questo portafoglio riunisce gli strumenti degli aiuti umanitari e della protezione civile e offre al tempo stesso la possibilità di sviluppare ulteriormente la capacità di preparazione e risposta alle crisi. Occorrerà apportare subito i correttivi necessari ad assicurare una gestione ancor più efficiente della DG ECHO e individuare gli obiettivi e le modalità del nostro operato nel campo della cooperazione internazionale, anche per quanto riguarda la collaborazione e il coordinamento con le agenzie ONU. Si tratta di un obiettivo a breve termine che richiede tuttavia interventi adeguati onde evitare conseguenze nel lungo periodo. Vi sono poi questioni connesse alla nostra capacità di far fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In tal senso, dovremo soprattutto impegnarsi costantemente per ridurre i rischi di calamità, tanto all'interno che all'esterno dell'unione. Dovremo inoltre renderci ulteriormente capaci di garantire una transizione armoniosa dai soccorsi d'urgenza alle fasi di riabilitazione e sviluppo. Intendo impegnarmi con i colleghi del Collegio, con il personale della DG ECHO e con quanti lavorano al nostro fianco nel settore degli aiuti umanitari e in risposta alle crisi per definire a pieno CM\ doc 5/6 PE v01-00

6 le priorità di questo nuovo portafoglio, coinvolgendo il Parlamento e senza perdere di vista l'importanza della continuità, la necessità di utilizzare al meglio le risorse e il bisogno di dare maggiore visibilità all'europa nel settore dell'assistenza umanitaria. 5. Quali sono le specifiche iniziative legislative e non legislative che intende proporre e con quale calendario? Quali impegni specifici può assumere, in particolare riguardo alle priorità e alle richieste delle commissioni, allegate al presente questionario, che rientrerebbero nelle competenze del Suo portafoglio? In che modo garantirebbe personalmente la buona qualità delle proposte legislative? Le nuove disposizioni contenute nel trattato di Lisbona rendono necessaria l'introduzione di una serie di atti legislativi specifici. Con riguardo al portafoglio "Cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi", l'articolo 214 del trattato prevede l'istituzione di un corpo volontario europeo di aiuto umanitario. Una delle mie priorità consisterà nell'elaborare, di concerto con i miei colleghi, una proposta da presentare al Parlamento europeo e al Consiglio per definire le norme e le procedure relative al suo operato. Occorrerà agire con particolare solerzia in vista del 2011, proclamato anno europeo del volontariato, e avviare quanto prima il processo di istituzione del corpo per non mancare questo appuntamento importante. A tal fine, intendo trarre spunto anche dalle proposte avanzate nella relazione Barnier. È peraltro in dirittura d'arrivo una comunicazione sulla politica di assistenza umanitaria alimentare che sarà uno dei primi documenti politici adottati dal nuovo Collegio (già in fase pre-cis). Il trattato di Lisbona offre peraltro la possibilità di varare iniziative intese al coordinamento della protezione civile e di altri settori politici all'interno dell'ue. L'accorpamento della protezione civile e degli aiuti umanitari in un unico portafoglio offre alla Commissione la possibilità di lanciare un esercizio di valutazione sull'attuazione della decisione che istituisce il meccanismo di protezione civile e relativo strumento finanziario e di procedere ad eventuali revisioni. Preziosi insegnamenti a tal fine saranno tratti dalle esperienze maturate di recente in occasione, ad esempio, degli interventi dell'ue in risposta al terremoto in Italia, alle tempeste tropicali nel Pacifico e al terremoto di Haiti. La necessità di varare eventuali iniziative legislative dipenderà dagli esiti della valutazione. Tutte le proposte prenderanno forma nell'ambito del dibattito con i colleghi della Commissione. La Commissione effettuerà un esame intermedio dell'azione relativa al Consenso europeo sull'aiuto umanitario che ci consentirà di valutare i progressi fin qui realizzati e di individuare le misure complementari necessarie affinché l'erogazione degli aiuti umanitari ne guadagni in efficacia. La politica degli aiuti umanitari è retta da un regolamento del Consiglio che risale al 1996 ((CE) n. 1257/96). Trattandosi di un settore d'intervento strettamente connesso ad altri ambiti, quali la gestione delle crisi, la sicurezza alimentare, lo sviluppo, la promozione dei diritti umani e la salute pubblica, è importante garantire coerenza e complementarietà con gli interventi umanitari. Pertanto, a valutazione ultimata, alcune misure potrebbero prevedere una revisione della linea politica e l'elaborazione di proposte che verranno opportunamente presentate al Parlamento europeo e al Consiglio. Per il resto, mi riservo di consultarmi con gli altri Commissari e con i parlamentari, in particolare i membri della commissione per lo sviluppo, al fine di individuare eventuali proposte legislative degne di attenzione o di vagliare la necessità di rivedere le priorità e/o la tabella di marcia. Mi adopererò con il massimo impegno per garantire la qualità delle proposte tramite un processo partecipativo, trasparente e basato sui dati, tanto in fase di elaborazione che di attuazione, in linea con i principi che sottendono ad una migliore regolamentazione. PE v /6 CM\ doc