IL CALCIO TRA COMPETIZIONE, REGOLAMENTI E CRISI ECONOMICA QUALE FUTURO
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- Achille Ferrante
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1 RISULTANZE DEGLI INTERVENTI AL CONVEGNO DEL 3 GIUGNO 2015 PRESSO IL MUSEO DEL CALCIO DI COVERCIANO IL CALCIO TRA COMPETIZIONE, REGOLAMENTI E CRISI ECONOMICA QUALE FUTURO La terza edizione del convegno riservato ai dottori commercialisti e aperto anche ad avvocati e a studenti universitari, tenutosi il 3 giugno scorso al Museo del Calcio di Coverciano nella sala Mario Valitutti ha riscontato un unanime, sensibile apprezzamento sia da parte degli oltre 120 professionisti intervenuti e provenienti pressoché da tutta Italia, da Napoli a Milano, sia dagli stessi vertici federali, Tavecchio, Rivera, Abete ed Uva, che dopo i loro interventi hanno potuto registrare il crescente interesse dei professionisti italiani a dibattere e a fare proposte operative nel mutato panorama normativo in specie nel diritto penale dell economia, in questo variegato universo che vede la presenza di otre tesserati, squadre e arbitri. Il sistema calcio integra problematiche sia di natura sportivo-regolamentare, sia di natura giuridico, contabile e tributaria di rilevante portata in quanto comprende società che spaziano dalle ASD alle società quotate. Dopo il saluto di Gianni Rivera, presidente del Settore e del Centro tecnico di Coverciano, che ha illustrato l attività che lì si svolge con i numerosi corsi di formazione per allenatori e direttori sportivi che il centro organizza, ha preso la parola il Presidente Abete nella sua qualità di Vice presidente dell Uefa i quale ha ripercorso gli ultimi avvenimenti che si sono susseguiti a Zurigo in relazione ai fatti ormai noti che hanno interessato le inchieste internazionali in corso e le dimissioni del Presidente della Fifa, Blatter, ricordando che lo statuto della FIFA dispone doversi tenere un assemblea elettiva entro 4 mesi e che pertanto il prossimo futuro si presenta impegnativo e foriero di nuovi assetti. Nel sottolineare la forte solidità economica e patrimoniale dell Uefa, il ruolo di prestigio che essa ha nel contesto mondiale e in questo ambito la reputazione 1
2 di cui gode la Fedrazione Italiana, Abete ha tenuto a smentire, contrariamente a quanto scritto su alcune testate straniere, che la Germania abbia votato per Blatter. All arrivo del Presidente Tavecchio, intrattenutosi prima con i numerosi giornalisti accorsi anche per conoscere il futuro del CT Conte, il chairman del convegno, Dino Feliziani, commercialista dell Ordine di Roma, già docente di esercitazioni di tecnica di indagine in materia penale societaria ai dottorandi di economia aziendale all Università di Pavia, e una delle memorie storiche della Federazione per i numerosi e qualificanti incarichi gestionali e di controllo ricoperti dai tempi della presidenza Sordillo e negli ultimi 16 anni revisore dei conti della Federazione, nell aprire ufficialmente il convegno, e dopo aver ringraziato le autorità presenti e il Prefetto Pansa, capo della Polizia di Stato per l attenzione riservata con la delega a partecipare data al dott. Stefano Delfini Direttore della prima divisione del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale con competenza anche sull unità scommesse sportive, ha voluto ricordare in sintesi due temi che sono all ordine del giorno anche della categoria dei commercialisti. In primo luogo, preso spunto dalle ultime dichiarazioni del Presidente Tavecchio al convegno USSI del 18 maggio scorso in materia di formazione ( La formazione è tema dominante di questo Paese: questo Paese manca di formazione, abbiamo pressapochisti nel sistema, un sistema di gente che partecipa e che è parte importante del sistema senza professionalità ) Feliziani ha sottolineato la progressiva perdita di ruolo dei dottori commercialisti nei collegi sindacali delle Federazioni, a vantaggio, a parità di compenso, di funzionari dello Stato indicati dal Coni che per il solo fatto di essere revisori legali (l unico titolo che, anacronisticamente, è previsto dagli statuti del Coni e delle Federazioni per coloro che aspirano a far parte del collegio), ma appunto non esperti contabili iscritti agli albi dei DC, non sono soggetti all obbligo della formazione professionale continua, né alla medesima conoscenza dei principi contabili, del diritto societario, penale e civile, e di quello tributario e fallimentare, né a garantire la medesima disponibilità del tempo da dedicare a questa funzione, dato che l impegno di revisore della FIGC, come annualmente documentato al CONI in relazioni ufficiali, è mediamente di 56 giornate (dalla mattina alla sera) per le riunioni sindacali e di circa 20 giornate per la partecipazione ai Consigli federali e ai Comitati di presidenza. In totale fanno 76 giornate, ossia il 34,5% delle 220 giornate di cui si compone un anno lavorativo. D'altronde questi nuovi sindaci devono attendere già al loro lavoro principale che non comprende, tra gli obblighi di Istituto, questa funzione. Di contro Feliziani ha riconosciuto doverosamente alla Federazione, nell ambito della propria autonomia organizzativa, di aver dato spazio e ruolo adeguati ai 2
3 commercialisti impegnati nelle varie funzioni ispettive ed agli avvocati nei quadri della giustizia sportiva. Il secondo argomento toccato si riallaccia in qualche modo al precedente, atteso che la recente riforma degli artt e 2622 cc (false comunicazioni sociali per non quotate e quotate) ha ripristinato la configurazione del reato in reato di pericolo, il che consente alle procure di agire d ufficio sulla scorta anche di una singola notizia criminis, ha azzerato le franchigie ivi stabilite per la configurabilità del reato e delegato al giudice la più ampia discrezionalità nella determinazione del danno subito dagli stakeholders, e della eventuale possibile tenuità del fatto perseguito. Tutti gli operatori del processo, magistrati, avvocati e commercialisti quali coadiutori del giudice dovranno ora studiare a fondo le nuove norme e rappropriarsi della materia che non è da escludere potrà interessarsi anche del mondo delle società professionistiche come il caso Parma insegna. Inoltre le Federazioni, come le altre autorità che hanno il compito di vigilare sull universo che a ciascuna fa capo, come ad esempio la Consob e la Banca d Italia, potranno veder aumentata la loro responsabilità nell esercizio delle loro funzioni ispettive e di controllo, nonostante l adozione della 231/01. Sulla scia delle riforme già deliberate del Consiglio Federale in materia di monitoraggio delle proprietà societarie e dei loro trasferimenti e di più stringenti indici di liquidità per l ammissione ai campionati e per le campagne acquisti e trasferimenti, Feliziani ha inteso suggerire, per garantire da un lato maggiore indipendenza all organo di controllo e un più stretto rapporto con la CoViSoc (la commissione formata attualmente da 5 commissari e da un corpo ispettivo di colleghi commercialisti che vigila sull andamento economicopatrimoniale delle società professionistiche tramite periodiche ispezioni), che sia la Federazione a indicare alle attuali 102 società di lega A,B e Pro almeno il Presidente del Collegio sindacale e che la governance di queste preveda esclusivamente un consiglio di amministrazione, abolendo la figura dell amministratore unico plenipotenziario, in cui far transitare obbligatoriamente taluni argomenti come appunto il rispetto dei parametri imposti dalla Federazione, l andamento periodico economico e patrimoniale e l esercizio di taluni poteri non delegabili come la definizione del monte stipendi dei tecnici e calciatori, la definizione della rosa dei calciatori, le compatibilità di sviluppo dei vivai. Per tale ultimo punto Feliziani ha poi voluto rimarcare la necessità di riformare l art. 4 della legge 596/96 che istituì il fine di lucro per le società, con la previsione di una percentuale di risorse da accantonare obbligatoriamente per lo sviluppo dei vivai ma da recuperare non dall utile 3
4 netto come recita la legge bensì dai ricavi anche se ad un livello più basso del 10% oggi previsto. In sintesi l evoluzione della normativa penale societaria e bilancista e il progressivo implemento dei principi contabili, nazionali ed internazionali, assegnano nuove pressanti responsabilità ai regolatori e impongono che la fase dei controlli da attuare per potere individuare per tempo la patologia anche in un ottica di prevenzione dei reati non può essere sottovalutata e a svolgere questo compito devono essere chiamati i professionisti che possiedono nel loro bagaglio culturale e professionale le più adeguate conoscenze scientifiche e giuridiche per occuparsene. Dare più attenzione alle vere professionalità piuttosto che ad operazioni di lobbying consente la tutela della reputazione e della dignità delle funzioni e maggiore credibilità nel caso malaugurato del verificarsi di situazioni di crisi specie se penalmente rilevanti in casi di default conclamato e/o di inattività degli organi di controllo, di revisione e di sorveglianza delle società che incorrono in queste fattispecie. L intervento del Prof. Fimmanò avvocato del Foro di Napoli, Professore Ordinario di diritto commerciale all Università del Molise, uno dei padri della riforma fallimentare e già componente del Comitato scientifico della Corte dei Conti, in Federazione membro della Corte d appello federale, si è svolto sulla scia delle considerazioni normative svolte da Feliziani. Fimmanò ha affermato che occorrerebbe innanzitutto rendere le Federazioni vere e proprie autorità indipendenti di regolazione del settore visto il rilievo non solo economico ma anche sociale del fenomeno. D'altra parte tutte le attività di rilievo sociale e /o a rischio sistemico vengono trattate in questo modo: settore bancario, assicurativo, universitario, etc. La Federazione ha già lo strumento del 2409 CC, introdotto nella legge 91 nel settembre 1996 dopo le vicende del caso Milan del 1986 di cui si occupò proprio Feliziani, che in controtendenza al venir meno dell'ottica dirigista e' stato lasciato come eccezione dal legislatore. Le irregolarità o le cause che possono fare scattare il controllo giudiziario sulla gestione ex art. 2409, non sono nella fattispecie - solo economiche o gestionali, ma possono anche trarre origine da illeciti disciplinari. Ad esempio gli illeciti sportivi che aumentano, le frodi, potrebbero essere sanzionate proprio attraverso il In questo modo contemperando la necessità di intervenire con la tutela del mercato e della concorrenza al pari dell'applicazione della 231/01. Di contro, ma è materia da approfondire, si potrebbe pensare ad un potere di commissariamento diretto, anche a campionato in corso, senza passare per il 2409 come d'altra parte già succede per i settori cd vigilati (banche, assicurazioni, cooperative) con le quali le società sportive già condividono l'esistenza di una vigilanza informativa ed 4
5 ispettiva. Andrebbe poi introdotto un terzo organismo al fianco della commissione criteri organizzativi e infrastrutturali che sia terminale della CoViSoc sui sistemi di allerta e prevenzione tra cui va inserito un sistema di monitoraggio mensile sui pagamenti sul modello UEFA del no overdue payables. Il sistema delle relazioni informative si sposa con un maggiore intervento sul controllo interno attuabile de iure condendo attraverso, come sopra detto, la designazione dei sindaci delle società professionistiche da parte di Federcalcio o, senza bisogno di riforme, imponendo sul piano regolamentare e delle noif la figura del controller indipendente sul modello delle banche e delle quotate. In caso di fallimento delle società resta poi irrisolto il tema dei contratti specie con l'introduzione delle norme sul concordato in continuità che rafforza il principio concorsuale della prosecuzione dei rapporti. Resta del tutto incompatibile col sistema degli artt 72 e ss della legge fallimentare e del 169 bis e 186 bis legge fallimentare la regola dello svincolo dei calciatori in caso di procedure concorsuali. Va trovata una norma armonica quanto prima. Insomma tutti gli accorgimenti, come e' successo all'epoca del caso Napoli, devono tener conto che siamo di fronte ad una attività industriale tra le prime del mondo soggetta alle regole e agli interessi del mercato, ma che al tempo stesso è molto peculiare sul piano sociologico avendo una categoria di stakeholders particolari, i tifosi, che in se riuniscono avviamento e clientela aziendale. Nessuna riserva occulta od effetto vetrina puo' giustificare massicce e periodiche ricapitalizzazioni di grandi società strutturalmente in perdita. Ciò altera inevitabilmente il gioco della concorrenza e quindi questo aspetto va risolto attraverso una redistribuzione nel sistema complessivo delle risorse di chi appunto droga il sistema. Ad esempio le violazioni del Fair play anche interno potrebbero produrre importanti sanzioni pecuniarie con cui costituire un fondo integrativo di mutualità a vantaggio delle società virtuose come nell NBA americano. Il Presidente Tavecchio è allora intervenuto dando atto della significatività delle proposte avanzate su cui verrà fatta una attenta riflessione proprio per le peculiarità che investono il mondo del calcio, in particolare quello professionistico, che inevitabilmente sta risentendo della crisi e che necessita della massima attenzione proprio per il coinvolgimento emotivo di milioni di tifosi a cui sarebbe difficile, seppure sulla scorta di chiare evidenze, far digerire l esclusione di una squadra dal campionato, specie se di grandi dimensioni e di lunga tradizione. Un fatto è certo, il Consiglio Federale è entrato nell ottica di accelerare le riforme, prima tra tutte, quella dei campionati con la riduzione delle squadre delle tre leghe e di procedere ad una maggiore attività di controllo e prevenzione sull andamento economico patrimoniale anche durante il campionato. Andranno quindi monitorati gli investimenti, anche per ciò che 5
6 riguarda gli stadi, atteso che le società dovranno provvedere a ciò unicamente con mezzi propri e compatibilmente con lo stato di salute dei propri conti. Il Presidente ha poi ricordato la recente diminuzione di circa 23 milioni di euro di provvidenze da parte del CONI, interamente destinate al comparto istituzionale (arbitri, giustizia sportiva, antidoping) che si dovrà ora remunerare ricorrendo alla parte commerciale, come documentato nel budget 2015 appena approvato, e ha auspicato un ripensamento da parte dei regolatori di questa politica di tagli così massiccia che inevitabilmente frena lo sviluppo del calcio, motore indiscusso di tutto lo sport nazionale, per i numeri che verranno ricordati nel report calcio dal Direttore generale Uva. In ultimo, riprendendo quanto appena dichiarato alla stampa in merito al congresso FIFA, dopo attenta riflessione, egli ha ritenuto di votare in conformità alle indicazioni date dalla UEFA, indicazioni che solo poco dopo hanno trovato conferma con le annunciate dimissioni di Blatter in seguito alle evidenze documentali emerse. Il Consigliere di Stato Gerardo Mastrandrea, presidente della Corte d appello federale, ha ripercorso la struttura, i poteri e i doveri che incombono sull assetto generale degli uffici preposti a regolare questo dedicato comparto della giustizia sportiva, condannato per evidenti motivi, ad agire nel più breve tempo possibile, rilevando le novità della recente riforma che ha assegnato al CONI altri e più pressanti poteri e il ruolo della Procura federale, anche essa di recente riformata con la sua suddivisione per aree e competenze sul territorio nazionale. La Professoressa Mite, docente di dritto privato, nonché collaboratrice della Procura Federale, ha ricordato le peculiarità della configurazione giuridica delle Federazioni sportive nazionali, partendo dal dato normativo di cui al Decreto Melandri ed evidenziando inoltre la preoccupante tendenza giurisprudenziale ad esasperare la qualificazione in termini pubblicistici per la gran parte degli atti e delle attività della Figc. In contro tendenza rispetto a questo orientamento ha rilevato e commentato la sentenza del Tar del Lazio del 12 luglio 2011 avverso le pretese, peraltro non provate, dell Istat che riteneva la Federazione rientrante nell elenco delle amministrazioni pubbliche soggette ad una stringente spending review portante addirittura a limitare se non ad annullare le trasferte degli atleti e che viceversa, attese le evidenze portate dalla FIGC in materia di prevalenza dei ricavi commerciali rispetto ai contributi pubblici ricevuti è stata ritenuta estranea a detta normativa. Sentenza tanto chiara quanto esaustiva della natura giuridica privatistica della FIGC, tale da aver fatto desistere l Istat dal proporre ricorso al Consiglio di Stato. Il Procuratore Aggiunto della Procura presso il Tribunale di Roma, Consigliere Giancarlo Capaldo, ha relazionato in merito al reato di frode sportiva, 6
7 anch esso riformato con un innalzamento sensibile delle pene, e delle altre configurazioni di carattere penale che questa fattispecie accompagnano come l associazione per delinquere. Nella sua passata responsabilità di capo della DDA di Roma e attesa la significatività de settore in argomento, accreditato come decima industria del Paese, egli ha potuto verificare, nel perseguimento di altri reati come quelli legati allo spaccio di droga, estorsioni e grazie anche all ausilio delle intercettazioni, quale interesse suscitino nella malavita organizzata le scommesse clandestine attesi i guadagni da queste ritraibili. Il Consigliere Capaldo ha affermato che la sola repressione giudiziaria di fatti specifici da sola non può bastare a frenare il fenomeno, che come è noto ciclicamente riappare a far data 1980, ma che occorre che in specie lo sport, portatore di valori e di etica, dovrebbe concorrere con le leve di cui dispone a ricreare una coscienza sociale e che lo Stato debba anch esso fare la sua parte limitando se non cassando alcune fattispecie di scommesse in cui è facilmente possibile delinquere prima tra tutte quelle che riguardano il calcio minore e dilettantistico. Il Prof. Lago commercialista dell Ordine di Vicenza, Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese presso l'università di Bologna, a capo della camera investigativa dell Organo di Controllo Finanziario sui Club (CFCB) dell Uefa, che viglia sui bilanci delle società che aspirano a partecipare alle coppe europee, ha spiegato il complesso iter dei controlli che vengono effettuati, in particolare sui risultati economici, per un periodo di tre anni e che non devono presentare perdite superiori ai 5 milioni di euro, ovvero di 45 milioni di euro, se coperte con capitale proprio, utilizzando anche calcoli numerici al fine di rappresentare alcuni esempi pratici. Nei primi due anni di vita, questo attento e severo monitoraggio che, come è noto, ha portato a sanzionare pesantemente Inter e Roma con multe che peraltro possono essere scontate sui proventi derivanti dalla partecipazione alle competizioni europee, ha consentito, nel perimetro delle squadre esaminate rappresentanti 54 Paesi di ridurre di circa un miliardo di euro l esposizione debitoria complessiva del sistema. Le slides del lavoro presentato dal Prof. Lago verranno presto pubblicate e saranno esaminabili via web. I lavori sono stati infine chiusi dal Prof. Uva, Professore Associato in gestione e management dello sport presso l Università degli Studi di Roma Foro Italico, Direttore generale della FIGC che, rimandando alle cifre esposte nel report calcio distribuito a tutti i partecipanti ( e che è scaricabile dal sito della FIGC) ha parlato delle luci e delle ombre che dalle considerazioni svolte dai tre partecipanti al lavoro, Arel, PWC e centro studi federale, emergono. 7
8 Il report insieme al bilancio sociale, introdotto sulla spinta data dal Presidente Abete sei anni fa che accolse favorevolmente la proposta del Prof. Uva che all epoca, dopo le esperienze fatte in club calcistici, in altre discipline sportive ed all estero, fu chiamato a costituire e a dirigere quello che allora fu chiamato Centro studi ed iniziative speciali, è il frutto di un lungo processo di convincimento effettuato nei confronti delle Leghe restie a rendere pubblici dati certo non esaltanti. Ma d'altronde senza la conoscenza, l approfondimento e l analisi delle proprie problematiche e delle proprie criticità un sistema così complesso non avrebbe potuto procedere ad individuare i dovuti correttivi. Uva ha poi inteso porre l accento sul prioritario ruolo educativo che svolge il sistema calcio e che la Federazione ha impresso a chiare lettere nell art. 2 del proprio statuto. Punto 3. La FIGC, nell ambito delle proprie competenze, promuove la massima diffusione della pratica del giuoco del calcio in ogni fascia di età e di popolazione, con particolare riferimento al calcio giovanile. La FIGC detta principi affinché ogni giovane atleta formato ai fini di alta competizione sportiva riceva una formazione educativa e lavorativa complementare alla sua formazione sportiva. Punto 4. La FIGC concilia la dimensione professionistica ed economica del giuoco del calcio con la sua dimensione dilettantistica e sociale. In secondo luogo egli ha sottolineato l importanza delle 17 nazionali che compongono il Club Italia ed alle quali va dedicata grande attenzione, in specie alle tre che riguardano il calcio femminile cui la Federazione ascrive grande importanza. I dati principali del movimento: tesserati, il 25% del totale dei tesserati delle 45 federazioni associate al CONI, società, squadre di cui del Settore giovanile e scolastico, arbitri, oltre partite ufficiali ( oltre al giorno) e amichevoli l anno, quasi un punto di pil di indotto. 32 milioni di persone che si interessano di calcio, ossia un italiano su due. Sono numeri impressionanti che fanno capire quale effetto emulativo e quindi di traino il calcio susciti ai fini di una sempre maggiore diffusione della pratica sportiva, anche al di là dei risultati sui campi di giuoco. Di contro, ricordando i dati di altro Paesi come Inghilterra e Germania, il nostro calcio, in specie quello professionistico, soffre di un mix di ricavi sbilanciato sui diritti televisivi avendo trascurato lo sviluppo del merchandising, che nel complesso potrebbe essere meglio e più proficuamente conformato e venduto, 8
9 e l affluenza allo stadio anche essa diminuita ma che di per sé non è vero sia in concorrenza con la TV. Altre sono le ragioni di questa disaffezione: sicurezza, comodità, visibilità, servizi e così via. Anche nel comparto dei diritti televisivi c è ancora molto da lavorare in quanto ad esempio nei Paesi citati, lo sviluppo e la diffusione di questo comparto ha prodotto risultati di gran lunga maggiori di quelli prodotti in Italia. Il Direttore non ha infine sottaciuto la sofferenza degli assetti patrimoniali delle società professionistiche ancora gravate da debiti ingenti ma egli ritiene che l insieme delle riforme che si stanno progressivamente introducendo dovrebbe produrre, nel medio periodo, un miglioramento sensibile dei ratios e dei risultati economici. Il convegno, nelle sue varie fasi, ha toccato anche argomenti che quotidianamente sono all attenzione dei professionisti come l abuso del diritto e la vexata questio dell Irap sulle plusvalenze da cessione di beni strumentali, materiali ed immateriali, e al termine, dopo un ringraziamento caloroso al Prof. Fini anima e custode del Museo del Calcio che ha ospitato il convegno, il Presidente e il Direttore della Federazione hanno inteso omaggiare i relatori e i presidenti degli Ordini dei Commercialisti di Firenze, Roma e Milano e del Consiglio Nazionale di una maglia personalizzata della Nazionale A. L appuntamento è all anno prossimo, in occasione della presentazione del report calcio 2016, sperabilmente con numeri e prospettive migliori delle attuali. 9
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