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1 Sindaco Riccardo La Ferla Assessore Beni e Attività Culturali e Piano del Centro Antico Miriam Petruccioli agg. maggio 2012 DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA

2 PREMESSA... 2 a) SINTESI DELLE CONOSCENZE... 4 b) ANALISI ED APPROFONDIMENTI CARTA GEOMORFOLOGICA CARTA DELLE ZONE A MAGGIOR PERICOLOSITÁ SISMICA LOCALE (ZMPSL)... 7 c) VALUTAZIONI DI PERICOLOSITÁ CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITÁ GEOMORFOLOGICA CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITÁ SISMICA LOCALE CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITÁ IDRAULICA CONDIZIONI DI FATTIBILITA CARTA DELLA SOVRAPPOSIZIONE DELLE DESTINAZIONI URBANISTICHE CON LE PERICOLOSITA FATTIBILITA FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA classe G FATTIBILITA' SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI classe G.2. - FATTIBILITÁ CON NORMALI VINCOLI classe G.3. - FATTIBILITÁ CONDIZIONATA classe G.4. - FATTIBILITÁ LIMITATA FATTIBILITÀ IDRAULICA classe I.1. FATTIBILITÁ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI FATTIBILITÀ SISMICA classe S.1. FATTIBILITÁ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI classe S.2. FATTIBILITÁ CON NORMALI VINCOLI classe S.3. - FATTIBILITÁ CONDIZIONATA P r o G e o a s s o c i a t i

3 PREMESSA Su incarico dell Amministrazione comunale di Anghiari è stato sviluppato il presente studio, al fine di definire la fattibilità delle previsioni urbanistiche, relative al centro storico del Comune di Anghiari (AR). Lo studio è stato condotto secondo quanto previsto dal Regolamento d Attuazione dell art. 62 della Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche, approvato con DPGR del 27 aprile 2007 n.26/r. Si rileva inoltre che il territorio comunale di Anghiari è stato inserito nella nuova classificazione sismica per le costruzioni in zona sismica con Ord. P.C.M. 20 marzo 2003 n e s.m.i. (Ordinanza PCM n 3519 del 28/04/2006 e Deliberazione GRT n 431 del 19/06/2006) in Zona 2 con Ag/g=0.25 (vedi Fig.1) Fig.1: Classificazione sismica toscana (DGRT n 431 del 19/ 06/2006) associati 2

4 In relazione a quanto previsto dalla vigente normativa (DPGR 26/04/2007 n.26/r; LR 1/2005; DCR 24/04/2007 n.72) sono stati prodotti i seguenti elaborati geologici necessari a definire il quadro conoscitivo: - Carta Geomorfologica (G.01) - Carta delle Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL) (G.02) - Carta delle aree a Pericolosità Geomorfologica(G.03) - Carta delle aree a Pericolosità Sismica(G.04) - Carta delle aree a Pericolosità Idraulica(G.05) - Carta della sovrapposizione delle destinazioni urbanistiche con le pericolosità(g.06) - Relazione di Fattibilità con descrizione dei tematismi cartografici(g.07) - Abachi di fattibilità degli intgerventi associati 3

5 a) SINTESI DELLE CONOSCENZE Al fine di inquadrare le problematiche ed i vincoli presenti sull area oggetto del presente studio sono state consultate le seguenti documentazioni e cartografie: a) P.A.I. dell Autorità di Bacino del Fiume Tevere; b) P.T.C.P della Provincia di Arezzo; c) Progetto CARG (CARtografia Geologica); d) Programma VEL (Valutazione degli Effetti Locali) della Regione Toscana; e) Allegati alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 72 del 24/04/2007 (P.I.T.) associati 4

6 1 - CARTA GEOMORFOLOGICA b) ANALISI ED APPROFONDIMENTI Sono state analizzate le forme e i processi geomorfologici legati alle dinamiche del versante ed alla dinamica fluviale valutandone il relativo stato di attività: STATO DI ATTIVITÀ attivo quiescente non attivo legato a processi in atto o ricorrenti a ciclo breve con possibilità di riattivazione nell attuale sistema morfolclimatico riferibile a condizioni morfologiche non più attivabili oppure a condizioni climatiche diverse dalle attuali Di seguito si riporta la descrizione degli elementi geomorfologici rilevati e rappresentati nel relativo tematismo cartografico, evidenziando che si è ritenuto opportuno adottare, in parte, la legenda del Programma VEL (Valutazione Effetti Locali) della Regione Toscana. FORME, PROCESSI E DEPOSITI GRAVITATIVI DI VERSANTE I processi che sono stati rilevati e cartografati in questa classe di morfotipi sono quelle forme di denudazione o erosione che rappresentano il primo stadio evolutivo dei processi gravitativi. Rientrano in questa classe le corone di frana quiescenti, gli orli di scarpata in erosione attivi e non, i corpi di frana attivi, quiescenti e non attivi, il detrito di versante. E inoltre stata aggiunta una nuova voce area di influenza dei fenomeni attivi che di per sé non rientra tra processi geomorfologici ma rappresenta un intorno areale alle forme poligonali attive alla quale si attribuisce un grado di criticità molto elevato equivalente alla massima pericolosità esprimibile. associati 5

7 FORME, PROCESSI E DEPOSITI PER ACQUE CORRENTI SUPERFICIALI In questa classe di processi geomorfologici sono state classificate le forme di denudazione o erosione dovute essenzialmente all azione dilavante delle acque superficiali, rappresentabili anch essi nelle varie fasi evolutive. Rientrano in questa classe la vallecola a v, l area soggetta a ruscellamento localizzato, i solchi di erosione concentrata, i depositi eluvio colluviali, le conoidi alluvionali di deiezione ed i depositi alluvionali. FORME, PROCESSI, DEPOSITI ANTROPICI E MANUFATTI Tutte le forme, i processi, i depositi ed i manufatti ricadenti in questa categoria risultano costituiti dagli orli di scarpata di origine antropica, le cave attive e le superfici di riporto. associati 6

8 2 - CARTA DELLE ZONE A MAGGIOR PERICOLOSITÁ SISMICA LOCALE (ZMPSL) Dal punto di vista degli aspetti sismici, il Comune di Anghiari è stato classificato in zona sismica 2 (Ag/g=0.25) con Ord. P.C.M. 20 marzo 2003 n e s.m.i. (Ordinanza PCM n 3519 del 28/04/2006 e Deliberazione GRT n 431 del 19/06/2006. In base al D.P.G.R. n. 26/R del 27/04/2007, regolamento di attuazione dell art. 62 della LR 1/2005, gli elementi prioritari da evidenziare per la valutazione degli effetti locali e di sito in relazione all obiettivo della riduzione del rischio sismico, sono quelli utili alle successive fasi di caratterizzazione sismica dei terreni e di parametrizzazione dinamica riferite alla realizzazione o verifica dell edificato. A tal fine, oltre all acquisizione di ogni informazione esistente finalizzata alla conoscenza del territorio sotto il profilo geologico e geomorfologico, risulta indispensabile acquisire tutti gli elementi per una ricostruzione e successiva rappresentazione del modello geologico-tecnico di sottosuolo, sia in termini di geometrie sepolte e di spessori delle litologie presenti, sia in termini di parametrizzazione dinamica del terreno principalmente in relazione alla misura diretta delle Vsh (velocità di propagazione delle onde di taglio polarizzate orizzontalmente). Nella Tavola G.2 sono state quindi considerate le conoscenze geologiche, geomorfologiche e litotecniche al fine di individuare qualitativamente gli elementi in grado di generare i fenomeni di amplificazione locale ed instabilità dinamica. In particolare nella cartografia tematica, sono state individuate delle zone a maggiore pericolosità sismica locale (ZMPSL) e precisamente sono state osservate, come specificato nell allegato 1 delle direttive legislative, le seguenti tipologie di situazioni con i relativi possibili effetti in occasione di eventi sismici: associati 7

9 Simbologia Tipologia delle situazioni Possibili effetti 2a Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti Accentuazione dei fenomeni di instabilità in atto o potenziali dovuti ad effetti dinamici quali possono verificarsi in occasione di eventi sismici 4 Zone con terreni particolarmente scadenti (argille e limi molto soffici, riporti poco addensati) Cedimenti diffusi 6 Zona di ciglio H > m costituita da scarpate con parete sub-verticale, bordi di cava, nicchie di distacco, orli di terrazzo e/o di scarpata di erosione Amplificazione sismica dovuta ad effetti topografici 8 Zone di bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante Amplificazione sismica per morfologie sepolte 9 Zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti 10 Zona con presenza di coltri detritiche di alterazione del substrato roccioso e/o coperture colluviali Amplificazione diffusa del moto del suolo dovuta alla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura dovuta a fenomeni di amplificazione stratigrafica 11 Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici 12 Zona di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico meccaniche significativamente diverse 13 Contatti tettonici, faglie, sovrascorrimenti e sistemi di fratturazione (All. 1) Amplificazione differenziata del moto del suolo e dei cedimenti; meccanismi di focalizzazione delle onde In base a questa zonizzazione ed in considerazione del grado di sismicità del territorio comunale (Zona 2), è stata successivamente costruita la carta della pericolosità sismica locale. associati 8

10 c) VALUTAZIONI DI PERICOLOSITÁ Per la definizione dello stato di pericolosità sono state caratterizzate delle zone omogenee dal punto di vista delle pericolosità stesse, distinguendo i fattori geomorfologici, idraulici e sismici. 3 - CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITÁ GEOMORFOLOGICA In questa carta è stata riportata, in relazione agli aspetti litotecnici, di acclività, geomorfologici ed idrogeologici, la classe di pericolosità assegnata alla zona di interesse. Vengono di seguito riportate le caratteristiche e i vincoli inerenti la classe di pericolosità geologica rappresentativa dell area oggetto di studio: Pericolosità geomorfologica molto elevata (G.4): aree in cui sono presenti fenomeni attivi, in particolare corpi di frana attivi, orli di scarpata in erosione e solchi di erosione concentrata. Rientrano in questa classe di pericolosità anche le aree di influenza dei fenomeni attivi. Pericolosità geomorfologica elevata (G.3): aree con indizi di instabilità connessi alla litologia, all acclività e a processi di degrado di carattere antropico, frane quiescenti. Pericolosità geomorfologica media (G.2): aree in cui non sono presenti fenomeni geomorfologici e/o indici antropici di rilievo. associati 9

11 4 - CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITÁ SISMICA LOCALE Gli aspetti morfologici, stratigrafici, geotecnici e strutturali riassunti nella carta degli elementi per la valutazione delle ZMPSL, assumono rilevanza nella determinazione delle classi di pericolosità sismica, individuate mediante una tabella di correlazione nell allegato 2 alle direttive normative che viene riportata di seguito, ricordando che il territorio comunale di Anghiari ricade in Zona 2: La Pericolosità sismica locale elevata (S.3) interessa parte del Piano del Centro Storico per la presenza di un movimento franoso quiescente (Zona 2a) che potrebbe subire una riattivazione dovuta ad effetti dinamici quali possono verificarsi in occasione di eventi sismici; zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti che possono dar luogo a cedimenti diffusi (4); zone con possibile amplificazione sismica connesse a zone di bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (Zona 8); zone con possibile amplificazione per effetti stratigrafici (Zona 9, 10, e 11); zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico meccaniche significativamente diverse (Zona 12) e presenza di faglie e/o intensa fatturazione (Zona 13). La Pericolosità sismica locale media (S.2) interessa in minima parte il Piano per il Cantro Storico ed è relativa ad aree in cui è possibile amplificazione dovuta ad effetti topografici (Zona 6). associati 10

12 La Pericolosità sismica locale bassa (S.1) interessa la restante porzione dell area oggetto di studio ed è relativa ad aree dove non si ritengono probabili fenomeni di amplificazione o instabilità indotta dalla sollecitazione sismica. 5 - CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITÁ IDRAULICA Per quanto riguarda la classe di pericolosità idraulica, l area oggetto di studio rientra interamente entro la classe I1 Pericolosità idraulica bassa in quanto trattasi di area collinare in cui non vi sono notizie storiche di inondazioni e posta in situazione favorevole di alto morfologico. associati 11

13 CONDIZIONI DI FATTIBILITA 6 CARTA DI SOVRAPPOSIZIONE DELLE DESTINAZIONI URBANISTICHE CON LE PERICOLOSITA La definizione della classe di fattibilità di una previsione urbanistica si ottiene dalla sovrapposizione della pericolosità dell area (sia essa geomorfologica, che sismica, che idraulica) con la tipologia di intervento in previsione. Il regolamento di attuazione 26/R della LR 1/2005 prevede la definizione di n 3 tipi di fattibilità contraddistinte e precisamente in relazione agli aspetti geomorfologici, sismici ed idraulici: fattibilità GEOMORFOLOGICA fattibilità SISMICA fattibilità IDRAULICA Al fine di poter individuare tale classi di fattibilità è stata creata una matrice dalla quale è possibile risalire, oèperando l intersezione tra classe di pericolosità esistente e la tipologia d intervento prevista, alla relativa classe di fattibilità. Per facilitare l individuazione delle classi di fattibilità è stata creata una carta nella quale sono sovrapposte le destinazioni urbanistiche con le tre tipologie di pericolosità. associati 12

14 7 FATTIBILITA Di seguito si riportano le prescrizioni per le relative classi di fattibilità individuate: FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA classe G FATTIBILITA' SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI Nelle aree a cui viene assegnata questa classe di fattibilità, per l attuazione delle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali non si prevedono specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. In questi casi, quando si ritenga opportuno, la caratterizzazione geotecnica del terreno a livello di progetto può essere ottenuta per mezzo di raccolta di informazioni. classe G.2. - FATTIBILITÁ CON NORMALI VINCOLI Si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali si ritiene necessario predisporre una tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. Le condizioni di attuazione dell'intervento sono subordinate agli esiti delle indagini geognostiche ed alla caratterizzazione geotecnica dei terreni, nonché alle verifiche geotecniche sullo stato attuale e di progetto, in ottemperanza ai disposti della vigente normativa in materia. Non sono da prevedersi indagini di dettaglio a livello di area complessiva, fatto salvo la specifica richiesta da parte di competenti commissioni esaminatrici in relazione alla realizzazione di importanti interventi sul territorio in prossimità di aree critiche dal punto di vista geomorfologico. associati 13

15 classe G.3. - FATTIBILITÁ CONDIZIONATA Le problematiche geomorfologiche rilevate nelle aree comprese in questa classe di fattibilità sono determinate da situazioni fisico-ambientali di dissesto potenziale e/o in atto o possono essere innescate e/o aggravate dalla presenza di opere antropiche che interagiscono negativamente con le dinamiche e gli assetti idrogeomorfologici e nello specifico quelle che mostrano propensione ai fenomeni di stabilità dei versanti, ruscellamento superficiale in aree instabili, progressiva erosione superficiale diffusa dei terreni, comprimibilità dei terreni ecc.. Sotto questo punto di vista la compatibilità degli gli interventi ricadenti in tali aree è condizionata agli esiti derivanti dagli approfondimenti di indagine da svolgersi in sede dei piani complessi d intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi. Per l attuazione degli interventi ci si dovrà attenere strettamente ai risultati emersi dagli studi geologici basati su campagne geognostiche. classe G.4. - FATTIBILITÁ LIMITATA L attuazione delle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali che ricadono all interno di questa classe di fattibilità, è subordinata alla realizzazione degli interventi di consolidamento e bonifica, miglioramento dei terreni e tecniche fondazionali particolari che sono individuati sulla base di specifiche campagne geognostiche e definiti in sede di redazione del medesimo Regolamento Urbanistico. Rimane pertanto auspicabile consentire gli interventi e le trasformazioni a fattibilità limitata, nel caso in cui non siano possibili altre localizzazioni più favorevoli, ovvero nei casi in cui le alternative possibili risultino significativamente più onerose in termini di bilancio ambientale, economico e sociale. associati 14

16 FATTIBILITÀ IDRAULICA classe I.1. FATTIBILITÁ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI Attribuibile a situazioni caratterizzate da pericolosità bassa sulle quali non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità come ad esempio in caso di aree collinari o montane per le quali non vi siano notizie storiche di inondazioni o siano in situazioni favorevoli di alto morfologico. In questi casi per le previsioni urbanistiche e infrastrutturali non sono necessarie prescrizioni specifiche dovute a limitazioni di carattere idraulico. FATTIBILITÀ SISMICA classe S.1. FATTIBILITÁ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI Attribuibile a situazioni caratterizzate da pericolosità bassa sulle quali non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità per la fase attuativa o per la valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. In questi casi per le previsioni urbanistiche e infrastrutturali non sono necessarie prescrizioni specifiche dovute a limitazioni di carattere sismico. classe S.2. FATTIBILITÁ CON NORMALI VINCOLI Questa classe di fattibilità è attribuibile a situazioni caratterizzate da pericolosità media sulle quali non è necessario indicare la tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all attività edilizia. In questi casi per le previsioni urbanistiche e infrastrutturali non sono necessarie prescrizioni specifiche dovute a limitazioni di carattere sismico. associati 15

17 classe S.3. - FATTIBILITÁ CONDIZIONATA Attribuibile a situazioni definibili ad un livello di rischio elevato, come definibile dalle conoscenze evidenziate nella carta delle Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale. Gli interventi ricadenti in tali aree sono attuabili solo in seguito alla realizzazione di opportune indagini geofisiche per la corretta definizione dell azione sismica secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 di cui al Reg. Att. art. 62 L.R. 1/05. In particolare, opportune indagini geofisiche dovranno essere finalizzate alla ricostruzione di eventuali morfologie e strutture tettoniche sepolte, al fine di poter garantire una buona definizione dell azione sismica. Sotto questo punto di vista la compatibilità degli gli interventi ricadenti in tali aree è condizionata agli esisti derivanti dagli approfondimenti di indagine da svolgersi in sede dei piani complessi d intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi. Per l attuazione degli interventi ci si dovrà attenere strettamente ai risultati emersi dagli studi basati su campagne geofisiche. Di seguito si riportano le prescrizioni inerenti tale classe di fattibilità in funzione delle corrispondenti ZMPSL presenti: Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti (2A) Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di movimenti franosi quiescenti (ZMPSL = 2A) devono essere condotte indagini geofisiche e geotecniche per la definizione dell azione sismica in sede di predisposizione dei progetti edilizi dovranno essere realizzate opportune indagini geofisiche e geotecniche per la corretta definizione dell'azione sismica, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05. Zone con terreni particolarmente scadenti (4) Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di terreni di fondazione particolarmente scadenti (ZMPSL =4) dovranno essere condotte indagini geognostiche e geotecniche finalizzate alla verifica dei cedimenti totali e differenziali dei terreni, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05. associati 16

18 Zone di bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8) Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (ZMPSL =8) si prescrive una campagna di indagini geofisiche opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato), così come previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05. Zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti (9) Zona con presenza di coltri detritiche di alterazione del substrato roccioso e/o coperture colluviali (10) Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici (11) Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla possibile amplificazione stratigrafica (ZMPSL = 9, 10, 11) dovrà essere condotta una campagna di indagini geofisica e geotecnica che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra alluvioni e bedrock sismico, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05. Zona di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (ZMPSL =12) dovranno essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative ai litotipi presenti e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte; così come previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05. Contatti tettonici (13) Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA caratterizzati dalla presenza di faglie e/o contatti tettonici (ZMPSL = 13) dovranno essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisica che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative ai litotipi presenti e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte;così come previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05. Arezzo, maggio 2012 Dott. Geol. Fabio Poggi Dott. Geol. Massimiliano Rossi associati 17

19 CATEGORIE DI INTERVENTO (art.7 NTA) M- Manutenzione ordinaria e straordinaria, modifiche interne ed esterne RSF- Restauro scientifico e filologico RRC- Restauro e risanamento conservativo RAL- Recupero e risanamento delle aree libere REV- Ristrutturazione edilizia vincolata alla conservazione degli elementi di pregio e senza ampliamento RE Ristrutturazione edilizia REDA- Ristrutturazione edilizia con ampliamento SOV- Sostituzione edilizia vincolata al non ampliamento SOA- Sostituzione edilizia con ampliamento D- Demolizione NC- Nuova costruzione MATRICE DI FATTIBILITA' - ASPETTI GEOMORFOLOGICI, SISMICI, IDRAULICI PERICOLOSITA' GEOMORFOLOGICA PERICOLOSITA' SISMICA PERICOLOSITA' IDRAULICA TIPO DI INTERVENTO EDILIZIO/URBANISTICO G2 G3 G4 S3 I1 FATTIBILITA' CORRISPONDENTE Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti Opere e modifiche necessarie per rinnovare, integrare o sostituire parti anche strutturali di edifici, nonché per integrare e sostituire i servizi igienico-sanitari e tecnologici, purché tali interventi non alterino le superfici delle singole unità immobiliari ed i volumi degli edifici che non comportino modifiche alle destinazioni d'uso Conservazione, restauro e manutenzione delle componenti architettoniche, scale e rampe senza alterazione di pendenze, quote e dimensioni Conservazione o il ripristino degli spazi liberi, quali, tra gli altri, le corti, i larghi, i piazzali, gli orti, i giardini, i chiostri Restauro e il ripristino dei fronti esterni ed interni e/o secondari, realizzazione di nuove aperture, riassetto distributivo degli spazi interni, modifiche o incrementi dei collegamenti interni Sostituzione dei solai e loro rifacimento a quote lievemente diverse da quelle originarie Realizzazione di servizi igienici e di impianti tecnici Ripristino tipologico ossia la ricostruzione di parti crollate e demolite quali androni, blocchi scale, portici Eliminazione di manufatti di qualunque forma e natura che risultino incongrui Riorganizzazione degli spazi secondo un assetto formale e funzionale compiuto che valorizza le parti edificate - se privo di attrezzature Riorganizzazione degli spazi secondo un assetto formale e funzionale compiuto che valorizza le parti edificate - se privo di attrezzature - con attrezzature Conservazione degli aspetti di pregio e senza ampliamento Ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti Realizzazione di volumi tecnici necessari per l'installazione o la revisione di impianti tecnologici Aumenti della superficie utile interna al perimetro murario preesistente e del numero dei piani Parziali trasformazioni di fabbricati esistenti, comprendenti la realizzazione di volumi tecnici necessari per l'installazione o la revisione di impianti tecnologici Aumento della superficie utile tramite modifiche distributive interne o la realizzazione di soppalchi e simili Sistemazione degli spazi di pertinenza con superfici a verde ed equipaggiamenti vegetali REDA.a Ampliamento in orizzontale, anche tramite lo svuotamento di vani interclusi, verso spazi liberi pertinenziali REDA.b Ampliamento in sopraelevazione fino alla quota di gronda riferita alla strada principale o fino ad allineare la nuova copertura in tutto e per tutto a quella del fabbricato adiacente REDA.c Piccoli ampliamenti per la costruzione o ampliamento di servizi igienici e di piccoli vani di servizio non abitabili in ampliamento della superficie utile lorda, e comunque di dimensione massima di 10 mq REDA.c Realizzazione di verande o strutture leggere, creazione di un sistema di percorsi pedonali REDA.d Ampliamento con rialzamento della copertura dell ultimo piano, anche se non risulti abitato, nella misura massima di ml 0.50, anche al fine di realizzare nuove unità immobiliari Demolizione e successiva ricostruzione secondo le stesse sagome di ingombro o con limitati scostamenti del precedente edificio, sia in pianta che in prospetto SOA.a Ampliamento in orizzontale ammesso fino al 50% del volume esistente SOA.b Ampliamento in sopraelevazione consentito fino alla quota di gronda riferita alla strada principale o fino ad allineare la nuova copertura in tutto e per tutto a quella del fabbricato adiacente Demolizione senza ricostruzione Realizzazione di opere di sistemazione esterna a verde e arredo - se non attrezzato Realizzazione di opere di sistemazione esterna a verde e arredo - se attrezzato Costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati Interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune Realizzazione di infrastrutture ed impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato

20 CDU- Cambiamento di destinazione d uso Installazione di torri e tralicci per impianti radioricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione da realizzare sul suolo Senza aumento del carico urbanistico Con aumento del carico urbanistico F/A- Frazionamenti e accorpamenti RU- Ristrutturazione urbanistica Ampliamenti e sopraelevazioni, sostituzioni Modificazione della rete stradale Spazi pubblici Realizzazione di rampe o di ascensori esterni Interventi di consolidamento strutturale, sia in fondazione che in elevazione e/o realizzazione di vespai, scannafossi e simili Interventi che comportino alterazioni morfologiche (movimenti di terra, sbancamenti, riporti, percorsi vicinali e interpoderali, strade, manufatti di materiale sciolto, terre armate, muri di sostegno, parcheggi sia interrati che non, campi sportivi ecc...) Manufatti interrati, canali, laghetti, cisterne, regimazione delle acque, acquedotti e fognature Realizzazione di verande o strutture leggere Realizzazione di parcheggi su terrazzi che sfruttino il naturale dislivello del terreno e ne rispettino la morfologia attuale Creazione di un sistema di percorsi pedonali Riqualificazione spazi aperti verdi con possibilità di inserire attrezzature per la fruizione pubblica e il tempo libero Realizzazione di parcheggi con pavimentazione che mantenga la permeabilità del suolo Realizzazione di area di servizio e di verde attrezzato Realizzazione di volumi interrati e semi interrati

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