ACCOGLIENZA E CONTINUITÀ

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1 ACCOGLIENZA E CONTINUITÀ L accoglienza alla scuola primaria L accoglienza degli alunni alla scuola primaria si concretizza in una serie di azioni poste in essere sin dall anno scolastico precedente all ingresso dei bambini nella futura classe prima. Tali azioni, previste dal progetto Tutti pronti per la scuola e dettagliate nella sezione dedicata alla continuità fra i diversi ordini di scuola, hanno come destinatari tanto i futuri alunni della scuola primaria quanto i loro genitori al fine di promuovere la progressiva conoscenza del nuovo ordine di scuola come ambiente di apprendimento aperto ed accogliente, fondato sulla trasparenza e sul dialogo tra tutti i soggetti coinvolti. Accoglienza alla scuola secondaria di primo grado Durante i primi giorni e le prime settimane di scuola vengono organizzate diverse attività di accoglienza allo scopo di stimolare i processi di socializzazione, promuovere la condivisione di esperienze e conoscenze, creare un clima amichevole e collaborativo tra gli alunni e tra alunni e docenti. In queste attività sono coinvolti più insegnanti, ma in particolare quelli di Lettere. Durante i momenti di accoglienza si possono osservare le dinamiche relazionali degli alunni e delle alunne e si annotano le osservazioni più significative, utili anche ai fini di una prima valutazione della classe. I percorsi riguardano prevalentemente la propria presentazione, l elaborazione di regole di convivenza, la socializzazione tra compagni. Questi gli obiettivi: educare gli alunni a presentare se stessi in modo adeguato ed ascoltare e conoscere gli altri; formulare ed accettare, dopo averle discusse, delle regole comuni all'interno della classe; favorire la conoscenza e la socializzazione fra i componenti del gruppo-classe.

2 Il primo contatto con la scuola secondaria avviene comunque già in quinta. Ogni anno infatti viene organizzata una giornata delle Porte Aperte, in cui tutti gli alunni e le alunne di quinta hanno la possibilità di frequentare una giornata con i loro compagni più grandi e scoprire spazi, ambienti e persone della loro futura scuola. Inoltre in molte classi, come si spiega nel capitolo Continuità, vengono svolti durante tutto l'anno scolastico veri e propri percorsi didattici con compagni e/o docenti della scuola secondaria. I consigli di classe delle nuove prime possono inoltre proporre una giornata di accoglienza da vivere fuori dalla scuola, per esempio alla malga Monte San Pietro. I genitori delle classi prime delle scuole secondarie vengono invitati, già nei primissimi giorni di scuola, ad un incontro informativo con la Dirigente scolastica, i docenti, e il personale di segreteria, in cui vengono illustrati importanti aspetti organizzativi della scuola. La continuità fra i diversi ordini di scuola Per favorire la continuità educativa e metodologica tra la scuola dell'infanzia e la scuola primaria e fra quest ultima e la scuola secondaria di primo grado, l Istituto Comprensivo prevede diverse proposte operative. A chi deve iniziare a lavorare con un alunno può essere utile ricevere informazioni il più possibile concrete sul percorso di studi e di crescita che è stato svolto fino a quel momento, sulle modalità di lavoro prevalentemente esercitate e sui contenuti affrontati. Diverse sono le esigenze a cui il progetto di accoglienza vuole dare una risposta: codificare procedure e strumenti per il passaggio delle informazioni; stabilire criteri uniformi per la raccolta e la diffusione delle informazioni; favorire una transizione serena tra i diversi ordini di scuola; migliorare il rapporto tra i diversi ordini di scuola; allargare la partecipazione del personale e la condivisione degli obiettivi; diffondere informazioni presso i genitori prima delle iscrizioni; favorire un approccio graduale al nuovo ordine di scuola;

3 avviare una politica di dialogo, ascolto, attenzione con i genitori, al fine di stabilire anche con le famiglie una continuità educativa, grazie alla quale raggiungere insieme gli obiettivi previsti. Progetto di continuità educativa tra la scuola dell infanzia in lingua italiana e la scuola primaria Il progetto ha come protagonisti: IN CHE MODO? STRUMENTI: check-list con indicatori per l'osservazione attività ponte tra i due ordini di scuola incontri con i genitori BAMBINI QUALE BAMBINO VOGLIAMO? Individuazione dei prerequisiti che caratterizzano il bambino di cinque-sei anni: cognitivi emotivi sociali motori di autonomia personale GENITORI TUTTI PRONTI PER LA SCUOLA? Formazione ed informazione promossa da: insegnanti A dicembre-gennaio, prima delle iscrizioni dei figli alla scuola primaria, si invitano le famiglie dei bambini che accederanno alla prima classe ad un incontro, in cui la scuola si presenterà prevalentemente nei suoi aspetti organizzativi, nelle iniziative e nell impronta personale che costituisce l'identità di ogni plesso. Nei primi giorni di settembre è previsto un ulteriore incontro con le famiglie dei bambini che accederanno alla prima classe, finalizzato alla presentazione del percorso educativo e formativo progettato per la classe, nonché delle scelte metodologico-didattiche che si intendono attuare. Ove possibile, a tale incontro sarà presente l intero Consiglio di Classe che assumerà la classe o, in mancanza di un organico-docenti completo, gli insegnanti titolari.

4 A giugno-settembre i docenti che accoglieranno i bambini alla scuola primaria incontrano gli insegnanti della scuola dell'infanzia per il passaggio di informazioni, effettuato anche con l'ausilio di check-list con indicatori di osservazione. Trascorse le prime settimane di scuola, il quadro delle informazioni iniziali viene ulteriormente completato con il colloquio individuale tra i docenti della classe e i genitori di ciascun alunno. Nella prima settimana di scuola, in continuità con il progetto della scuola dell infanzia Il mondo delle parole, ai bambini della classe possono anche essere somministrate prove al fine di fornire agli insegnanti un quadro generale delle competenze in ingresso dei nuovi alunni e di stabilire una tracciabilità per il progetto Individuazione precoce delle difficoltà di letto-scrittura che si svolge nei primi anni della scuola primaria. Nel corso dell'anno scolastico i docenti delle classi ponte definiscono ed attuano attività comuni con i bambini dell'ultimo anno di scuola dell'infanzia e del primo anno di scuola primaria per promuovere concretamente la continuità tra i due ordini di scuola. La continuità tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado Al termine di ogni anno scolastico sono inoltrate ai docenti delle secondarie le schede delle competenze acquisite al termine della scuola primaria; viene anche organizzato un incontro di passaggio di informazioni, per scambiarsi verbalmente le informazioni salienti, e avere una sintetica radiografia del lavoro svolto in ogni plesso, in modo da calibrare di conseguenza le attività e i percorsi didattici. A partire dall'anno scolastico 2011/2012 sono promossi progetti stabili di continuità tra scuola primaria e secondaria con l'impiego di risorse professionali interne. La scelta di progettare attività di continuità è stata voluta e riconosciuta come promotrice di importanti obiettivi formativi ed educativi: importanza della conoscenza da parte degli alunni e delle alunne della primaria di un insegnante della secondaria; creazione di una relazione didattica e personale; condivisione tra docenti di diversi ordini di scuola di materiali di lavoro, pratiche didattiche, visioni pedagogiche; cooperazione e condivisione tra gli alunni di materiali e prodotti finiti.

5 Le attività vengono programmate e progettate in modo sistematico e accurato, prevedono la collaborazione e l interazione dei docenti durante il percorso; vedono una prevalenza di attività e di metodi di tipo laboratoriale; sono interdisciplinari. Oltre alle attività didattiche comuni, verso la fine del mese di novembre viene organizzata una Giornata delle Porte Aperte, presso le due scuole secondarie, in modo da far prendere confidenza ai bambini con gli spazi, le aule e le persone della loro futura scuola. Anche i genitori sono coinvolti: tra novembre e gennaio vengono convocati per un incontro nel quale alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado illustrano gli aspetti organizzativi, le metodologie e le scelte educative; un secondo incontro informativo ha luogo in settembre prima dell inizio della scuola. Gli insegnanti delle discipline che prevedono prove scritte (Italiano, Tedesco, Inglese, Matematica) concordano per le nuove prime prove d'ingresso uguali per tutte le classi per verificare le competenze iniziali e calibrare i percorsi didattici. La formazione delle classi prime Nel caso in cui si debbano formare due classi prime alla scuola primaria, o due classi prime alla scuola secondaria di primo grado, alunni e alunne verranno distribuiti in maniera omogenea. Per i criteri di formazione delle classi, si faccia riferimento al Regolamento d Istituto (al Titolo XIII).

6 L'EDUCAZIONE MULTICULTURALE: PROGETTO ALUNNI STRANIERI E PROGETTO ALUNNI SINTI 1. L ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI La scuola accoglie e accompagna l'inserimento di tutti gli alunni. Nel corso degli anni si è registrata una crescente presenza di alunni con background migratorio e Sinti nel nostro Istituto, con una distribuzione molto disomogenea. All inizio dell anno scolastico 2018/2019, su un totale di 583 iscritti (di cui 386 alle scuole primarie e 197 alle scuole secondarie), 188 hanno cittadinanza straniera (130 alle primarie e 58 alle secondarie), per una percentuale pari al 30,8%; 5 sono di etnia Sinta. Di questi alunni, 108 sono nati all'estero (78 alle primarie e 30 alle secondarie) per una percentuale pari al 57% degli alunni stranieri. Si tratta sempre più di alunni nati in Italia da famiglie straniere o Sinte, con diversi livelli di inserimento sociale, o di ragazzi arrivati nel nostro Paese da qualche anno che non padroneggiano ancora la lingua italiana in modo adeguato alle esigenze di studio, oppure di alunni neo-arrivati, anche in corso d anno scolastico. Sono, inoltre, ragazzi e famiglie che appartengono a molteplici ceppi linguistici e che hanno diverse provenienze culturali. Educazione multiculturale e costruzione di una mentalità del dialogo Obiettivo educativo e formativo significativo per il nostro Istituto è quello di formare un terreno fertile ed aperto al dialogo con qualunque interlocutore, nella convinzione che differenze culturali, linguistiche e sociali debbano divenire sempre più risorse arricchenti sia sul fronte della conoscenza che dello sviluppo di una più matura sensibilità umana verso l altro, del superamento di un egocentrismo culturale e personale storicamente inconciliabile con lo sviluppo di una società sempre più interetnica e globalizzata. Vengono perciò favoriti e riproposti, sia a livello di singolo gruppo-classe che di Istituto, progetti miranti a: conoscere le diverse culture d origine attraverso modalità espressive e contenuti calibrati alle diverse età degli alunni (fiabe, musiche, danze, giochi..);

7 conoscere più da vicino la provenienza di cibi e prodotti che ormai appartengono alla nostra quotidianità, ma sulla cui produzione e lavorazione in Paesi terzi non sempre si è adeguatamente informati, con particolare riferimento al lavoro minorile, all'impiego di lavoro sottopagato, ad uno sfruttamento del territorio che non tiene conto del suo valore come bene comune; sensibilizzare sul tema della migrazione (tanto nei suoi aspetti sociali e storici quanto, in primo luogo, nella sua dimensione umana); coinvolgere con ruolo attivo e visibile le famiglie degli alunni stranieri sia per riconoscerne e potenziarne la ricchezza di esperienze da condividere, che per facilitarne un inserimento attivo e partecipe, utile a favorire legami anche personali ed emotivi con la realtà sociale di adozione propria e dei propri figli. Interventi a favore delle famiglie Dall'anno 2012-'13, grazie a fondi F.A.M.I. (il Fondo Asilo Integrazione Migrazione) ed alla preziosa collaborazione con l'ufficio Bilinguismo della Provincia, presso l'i.c. Bassa Atesina vengono organizzati (inizialmente solo a Salorno, dall anno 2013-'14 anche a Egna) corsi di lingua italiana per le mamme degli alunni frequentanti l'istituto. La valorizzazione del progetto nasce dalla convinzione che un inserimento efficace sia sul piano linguistiche che, di riflesso, su quello sociale delle madri abbia positive ricadute sull'integrazione piena dei ragazzi stessi, e fornisca alla scuola e alle famiglie strumenti sempre più autonomi di collaborazione. Per l anno scolastico si è ancora in attesa del nuovo bando europeo previsto per primavera 2019, in attesa del quale l Istituto, in sinergia con la Provincia Autonoma di Bolzano, ha attivato un corso a Salorno e potrebbe attivarne altri ove possibile. Laddove le competenze linguistiche delle famiglie non fossero adeguate ai contatti con i docenti si provvede a stabilire uno scambio comunicativo tramite l'intervento di mediatori linguistici, nonché incoraggiando la costruzione di reti di supporto reciproco tra famiglie. Un fondo interno d'istituto permette il pagamento di ore di mediazione linguistica finalizzata a colloqui individuali con le famiglie (madri in particolare), consigli di classe e altri incontri scuola-famiglia per quelle realtà ove, essendo trascorsi i primi tre/quattro anni dall'inserimento nel sistema scolastico italiano degli alunni, non sussistano i presupposti

8 per chiedere l'intervento del Centro Linguistico di Competenza. Con tale scelta l'istituto non vuole solo coinvolgere sempre più le famiglie nelle scelte educative e didattiche che riguardano i figli, ma anche facilitare l'integrazione degli alunni agendo sul vissuto delle madri, sottolineare l'importanza del loro ruolo riconoscendole come interlocutrici primarie della scuola. Strumenti ed interventi Il nostro Istituto si è dotato da anni di un Protocollo di accoglienza per gli alunni con background migratorio, integrato e completato dall'adozione di linee guida sulla valutazione degli alunni stranieri. Nello specifico, a favore degli alunni e delle famiglie neo arrivati si prevedono interventi volti all'integrazione personale, sociale e scolastica, sorretti da buone pratiche in atto da anni. Per l'anno scolastico è stato inoltre approvato e finanziato dall'ufficio Finanziamenti dell'intendenza Scolastica il progetto La lingua: porta per apprendere. Tale progetto è specificamente rivolto a: alunni stranieri per la lingua dello studio (per la quale, in particolare nella scuola primaria non erano previsti interventi ad hoc) alunni Sinti per il contrasto al drop out (dispersione scolastica). I due filoni si articolano con una certa indipendenza reciproca. Per il primo ci si avvale anche della collaborazione con i Centri Linguistici, i cui docenti gestiscono i percorsi di lingua per lo studio in collaborazione con le scuole. In particolare, per l'anno scolastico , sono stati previsti ed attivati i seguenti interventi in collaborazione con i Centri Linguistici: due pacchetti da 25 ore destinati alle scuole primarie di Bronzolo e Egna; un ulteriore pacchetto da 25 ore destinato alla scuola primaria di Ora in L2 tedesco. Un pacchetto da 20 ore di italiano lingua per lo studio è gestito da docenti interni dell'istituto a favore delle scuole secondaria di Egna, mentre a favore della scuola

9 secondaria di Salorno si svolge un pacchetto di 10 ore in italiano e 10 ore in tedesco L2, parimenti gestito e tenuto da docenti interni. Anche per l'anno scolastico L'Istituto inoltrerà all'ufficio Finanziamenti dell'intendenza Scolastica richiesta di finanziamento onde poter riproporre il progetto, vistane la ricaduta positiva emersa nei feedback sia degli alunni che dei docenti di team che dei docenti direttamente impegnati nello svolgimento degli interventi. Dall anno scolastico si è avviata una collaborazione con il Distretto Socio- Sanitario di Egna che sovvenziona attività e percorsi interculturali nelle scuole. In passato aveva provveduto a contribuire alla realizzazione dell iniziativa Aranciata delle Lingue tenutasi nell autunno 2017 per le strade del paese; per l autunno 2018, invece, si attiverà per rendere possibile un progetto di danze etniche che verrà attuato a Laghetti. A partire dall autunno 2018 anche a favore del plesso di Bronzolo ci attuerà una collaborazione con il territorio; nello specifico grazie a fondi messi a disposizione dal Comitato del Distretto Socio-Sanitario di Laives, Vadena e Bronzolo si realizzeranno uno spettacolo teatrale e due letture animate di favole in lingue altre dall italiano. Infine a Salorno si svolgerà nell a.s un progetto più articolato nato dalla collaborazione tra l Intendenza, nella persona della dott. Giovanna Mora, i Centri Linguistici, attraverso la coordinazione della dott. Emanuela Atz, la docenza della dott. Rossana Romoli, e la scuola nelle persone delle insegnanti Alessandra Albertin, Maria Pia Rizzi e Marina Zeni: Co(i)struzione del significato nei problemi matematici della scuola primaria. Supervisore scientifico è il dott. Pier Luigi Ferrari. Si tratta di un progetto di ricerca-azione rivolto ad alunni di terza, quarta e quinta classe con diverse biografie linguistiche che mira ad indagare la comprensione di istruzioni e consegne e che si articolerà secondo diverse fasi per la durata di tutto l anno scolastico L'I. C. Bassa Atesina ha previsto e sta attuando già da anni un preciso protocollo che prevede specifici obiettivi e risorse destinate ai veri gruppi di alunni stranieri destinatari di iniziative di supporto al loro inserimento, non limitate alla fase dell'arrivo, ma destinate ad accompagnarli per il tempo e i percorsi necessari di volta in volta al loro pieno successo formativo.

10 DESTINATARI OBIETTIVI PRIORITARI RISORSE Nuovi arrivi: 1. accoglienza ed integrazione nel tessuto sociale e nel sistema scolastico; 2. ricostruzione della biografica scolastica dell alunno; 3. verifica delle conoscenze ed abilità a prescindere dalla competenza linguistica in lingua italiana; 4. acquisizione della lingua di sopravvivenza ; mediatori linguisticoculturali; insegnante facilitatore linguistico-culturale; insegnanti della classe e del plesso; Alunni con breve permanenza pregressa: 5. primi strumenti di acquisizione disciplinare; 1. potenziamento linguistico; 2. approccio più sistematico alla lingua tedesca ed inglese; 3. acquisizione di strumenti per l apprendimento disciplinare. insegnante facilitatore linguistico; insegnanti della classe e del plesso; Risorse umane Al fine di rendere l accoglienza degli alunni e delle loro famiglie più efficace, sia per loro stessi che per una formazione all'apertura ed alla valorizzazione dell'altro da parte degli alunni autoctoni, per la crescita del tessuto sociale del nostro territorio, nonché per il

11 funzionamento efficace dell istituzione scuola nei sui vari livelli, già da anni operano in sinergia nel nostro Istituto - con competenze differenziate e specifiche - diverse figure professionali: gli insegnanti del team e/o della classe referente del plesso per l intercultura docente tutor di ciascun alunno neo arrivato mediatori linguistici facilitatori linguistici del Centro Linguistico territoriale personale di segreteria funzione obiettivo per l intercultura Negli ultimi anni, nel periodo estivo il Centro Linguistico territoriale attiva corsi gratuiti di alfabetizzazione e potenziamento della lingua italiana e tedesca, di norma per gli alunni con background migratorio inseriti da meno di tre anni nel sistema scolastico italiano, ma di fatto aperti a tutti gli alunni stranieri per i quali se ne riconosca l'opportunità. Corsi di facilitazione linguistica vengono inoltre attivati durante l'anno scolastico, prevalentemente a favore di alunni inseriti nel sistema scolastico italiano da tre/quattro anni. Tali corsi vengono temuti in collaborazione con i Centri Linguistici da docenti esterni che collaborano con la scuola, alla quale forniscono puntuali feedback dei progressi compiuti dagli alunni. Inoltre, presso la Biblioteca Interscolastica situata nel plesso di Egna è possibile sia a docenti che a studenti consultare e prendere in prestito testi utili ad approfondire la tematica stessa e/o di supporto concreto nella stesura della progettazione a favore di questi alunni, nonché narrative con testi in madrelingua e italiano, dizionari e materiali di studio. 2. IL PROGETTO ALUNNI SINTI La nostra scuola è frequentata, soprattutto nei plessi di Ora, Egna e Salorno, da alunni e alunne sinti; alla loro integrazione nel sistema scolastico viene data particolare attenzione.

12 Si vuole promuovere, in tutti, la cultura dell accoglienza e della convivenza culturale, sviluppando atteggiamenti di solidarietà, tolleranza e rispetto, superando lo stereotipo e il pregiudizio sociale. La scuola è infatti il luogo privilegiato in cui avviare un processo di integrazione positiva con la società ed il territorio, per l inserimento scolastico attivo dei minori, superando altresì la diffidenza dei gruppi sinti nei confronti della società gagia e promuovendo il diritto di cittadinanza. Protocollo di accoglienza e inserimento 1. Programmare colloqui con la famiglia e con il bambino per acquisire informazioni utili (biografia linguistica, scolarità pregressa, fratelli o sorelle maggiori, presenza di altri minori familiari nella stessa scuola, aiuti/sostegni già in atto, ecc.), che verranno raccolte in una apposita cartelletta. 2. Dare informazioni su: regolamento e funzionamento dell'istituto (compresi orari di Segreteria, ecc.); uso del libretto delle comunicazioni e giustificazioni; modalità dei colloqui con i docenti; modalità per richiedere un contributo per gite scolastiche e viaggi di istruzione. 3. Inserire l'alunno/a nella classe meno numerosa, possibilmente senza altri alunni/e della stessa provenienza, equilibrando la presenza di situazioni difficili o problematiche rispetto alle altre classi. 4. Tenere conto del fatto che l'alunno/a: vive già una doppia cultura; in genere non ha frequentato la scuola dell infanzia (manca quindi dei prerequisiti che il resto della classe ha), a causa del forte senso di protezione e dell importanza preminente attribuita all educazione familiare da parte dei gruppi sinti. 5. Progettare un ambiente famigliare, ricco di stimoli e occasioni, soprattutto destrutturate, di apprendimento. 6. Programmare test e modalità di osservazione informale per valutare l alunno.

13 7. Progettare un percorso scolastico che valorizzi le abilità accertate e sostenga le autonomie possibili. Protocollo formativo linguistico Lo sviluppo delle abilità linguistiche è il presupposto indispensabile per la comunicazione e quindi costituisce l obiettivo trasversale al cui conseguimento devono concorrere tutte le discipline. Si partirà dalla constatazione che l italiano non è la lingua madre per i bambini sinti, e che essa può essere vissuta come imposizione. Andrà progressivamente aumentato il bagaglio di conoscenza lessicale; l approccio ai linguaggi specifici può avvenire al quarto anno di scolarizzazione, dedicando il primo triennio all acquisizione delle strumentalità di base. Il ritmo di apprendimento dell alunno/a dovrà essere rispettato e stimolato. Protocollo di contenuti, attività, metodologie 1. Vanno attuati percorsi didattici che consentano la valorizzazione dei singoli alunni/e, sviluppino autostima e capacità di rapportarsi agli altri, tenendo presente la cultura di appartenenza, spesso poco conosciuta. Potranno essere progettate attività (più o meno trasversali alle culture) centrate su: la narrazione e il recupero del patrimonio orale, che consentono lo sfruttamento delle capacità creative dei bambini e la possibilità di immedesimazione in eroi positivi ; il teatro, che consente ai minori di imparare a rispettare le regole, di esprimersi insieme ai compagni; la musica, anche come luogo nel quale esprimere le emozioni; discipline/unità didattiche che abbiano riscontro pratico nella vita quotidiana e familiare. 2. La scuola si attiva per strutturare unità didattiche significative per gli/le alunni/e sinti, attraverso le quali essi possano acquisire conoscenze, abilità e competenze utili al loro futuro scolastico e professionale. La frequenza non andrà mai confusa, per i bambini stessi, con la scolarizzazione.

14 Andranno favoriti l apprendimento ed il lavoro in piccoli gruppi, e al contempo andrà motivato in modo attivo l insegnamento individualizzato, affinché non venga vissuto come demotivante, come una forma di segregazione. Attività specifiche In linea generale gli allievi usufruiranno di un'accorta programmazione da parte dei consigli di classe che tiene conto delle loro esigenze specifiche in relazione agli apprendimenti a e all'integrazione. Nello specifico saranno promossi, in aggiunta, percorsi didattico-integrativi svolti da esperti esterni sulla base della progettazione effettuata dalla scuola. Gli interventi attuati nell'anno scolastico , sostenuti da finanziamenti richiesti dalla scuola alla sovrintendenza scolastica, si sono orientati verso due precise direzioni: A/ Attività di supporto alle lezioni collettive per l'acquisizione da parte degli alunni delle competenze di base relative all'ambito della letto/scrittura. B/ Attività alternative alla didattica mirate in esclusiva all'inserimento e all'integrazione dei ragazzi sinti e orientate ad una frequenza scolastica più motivata e regolare: Attività di carattere operativo-espressivo /teatro,musica, bricolage ecc./ condivise con i compagni e svolte individualmente. Per l'anno scolastico si presenterà una richiesta di finanziamento per intervenire con attività didattiche svolte dagli insegnanti e destinate agli alunni Sinti.

15 L ORIENTAMENTO Il progetto Orientamento oltre la scuola secondaria di primo grado Lo scopo principale dell'orientamento nella scuola secondaria di primo grado è quello di aiutare il più possibile ogni soggetto in formazione a maturare una prima, seppur approssimativa, conoscenza delle proprie attitudini ed aspirazioni per essere in grado, alla fine del ciclo, di scegliere una direzione di studi. Per questo motivo l'orientamento va inteso nella sua più ampia accezione, comprendente cioè attività formative oltre che informative. La fase formativa dura per tutto l'arco della scuola secondaria e serve per dare agli alunni la possibilità di operare scelte consapevoli e realistiche per decidere in quale direzione proseguire gli studi. A questo processo collaborano in maniera trasversale tutte le discipline, aiutando gli alunni a sviluppare le proprie potenzialità, a conoscere meglio le proprie attitudini e i propri interessi, promuovendo un processo di autovalutazione, di riflessione su se stessi come individui oltre che studenti. Ne consegue che l orientamento si persegue con ciascun insegnamento: infatti ogni docente lavora con i propri alunni per permettere loro di acquisire, attraverso i contenuti, importanti abilità professionali che verranno richieste una volta usciti dalla scuola, ad esempio, la problematizzazione, l'operatività, la capacità di ricerca personale. Un ruolo importante viene inoltre svolto dalle famiglie degli alunni che collaborano con la scuola attraverso l'osservazione e la valutazione delle problematiche degli adolescenti. Per quel che riguarda invece la fase informativa, per le classi terze, sono previste attività di orientamento specifiche: distribuzione agli alunni di materiali curati dall'ufficio orientamento scolastico e professionale della Provincia: 1. il libretto Scegli il tuo futuro, contenente tutte le informazioni relative all'organizzazione, ai quadri orari, ai recapiti importanti di tutte le scuole della Provincia di Bolzano; 2. opuscolo informativo Iniziative di informazione, contenente tutti i dati relativi alle scuole secondarie di secondo grado (contatti, porte aperte, possibilità di incontri con insegnanti e dirigenti...)

16 3. attività di formazione per i genitori 4. Orientando - pomeriggi informativi per famiglie e Futurum, Fiera della formazione in Alto Adige, ad anni alterni intervento in classe della psicologa referente per l'orientamento su decisione dei singoli Consigli di Classe analisi dei dépliants illustrativi delle diverse scuole secondarie di secondo grado distribuiti a tutte le famiglie; visita degli alunni alle scuole secondarie di secondo grado in orario scolastico mattutino e/o pomeridiano, secondo un calendario che sarà comunicato agli alunni; eventuale adesione a proposte di orientamento / peer education da parte di Istituti superiori; partecipazione a stages presso la formazione professionale in orario scolastico per un totale di quattro mattinate; incontro con rappresentanti di varie categorie professionali incontro con i referenti per l'orientamento delle scuole superiori

17 LE COOPERATIVE SCOLASTICHE Partecipano al progetto tutte le classi delle scuole secondarie di primo grado dell Istituto Comprensivo. La necessità di attivare il PERCORSO DI EDUCAZIONE COOPERATIVA nasce dall esigenza di insegnare agli alunni che cooperare significa costruire una società più solidale, più aperta, più matura e responsabile. La cooperazione è un importante veicolo di sviluppo educativo e formativo del giovane, che nella scuola offre occasioni di riflessione sul significato e sul ruolo di una partecipazione attiva e condivisa del soggetto alle vicende della società in cui vive. Imparare a cooperare nel quotidiano significa, imparare a superare individualismo e indifferenza, ascoltando, dialogando e aprendosi al confronto. L educazione alla cooperazione tende a favorire nel giovane una capacità d apprendere, affinché nel suo cammino di crescita possa cimentarsi in situazioni forti ed efficaci, tali da fare emergere l importanza di valori e consapevolezze utili per tutto l arco della sua vita personale e relazionale. Obiettivi educativi: imparare a lavorare a gruppo; assumere l abitudine a confrontarsi; promuovere l autogestione democratica; mettere in atto imprenditorialità e spirito d iniziativa; valorizzare lo spirito di collaborazione; offrire occasioni di confronto concreto ed aperto; rendere gli studenti soggetti attivi e responsabili di un esperienza; favorire un contatto con la realtà sociale; sviluppare una partecipazione alle problematiche; creare un terreno comune di lavoro e di esperienze; imparare a saper ascoltare e rispettare le diverse prospettive; facilitare una maggiore socializzazione;

18 creare spirito di solidarietà; imparare ad assumere responsabilità personali; facilitare la crescita individuale e del gruppo evitando competitività; sperimentare concretamente gli aspetti connessi alla gestione di una cooperativa. Attraverso la metodologia del gioco didattico e della simulazione, si vuole riuscire a fare in modo che una sinergia d aspetti trasformi il conflitto (lotta contro qualcuno o qualcosa) in confronto (lotta per qualcuno o qualcosa) utilizzando lo strumento della discussione per sviluppare il ragionamento e l obiettività. Gli esperti di Confcooperative di Bolzano intervengono nelle classi con le seguenti modalità: CLASSE PRIMA: cinque incontri di due ore introduzione al pensiero cooperativo principi, valori e punti di forza della cooperazione riflessioni e valutazioni finali CLASSE SECONDA: un incontro di due ore come funziona una cooperativa e quali vantaggi porta il contratto formativo (la classe individua una finalità progettuale e costituisce una cooperativa scolastica, operando in modo analogo a quello delle vere cooperative (stampa di magliette, creazione di cd, ecc.). A termine dell attività ci si confronta sulla coerenza tra obiettivi, metodi, contenuti e risorse disponibili; segue una valutazione conclusiva. CLASSE TERZA: un incontro di due ore analisi in itinere del percorso cooperativo La classe individua una finalità progettuale e costituisce una cooperativa scolastica, operando in modo analogo a quello delle vere cooperative. Al termine delle attività la cooperativa si scioglie legalmente. I proventi delle attività organizzate vengono solitamente devoluti in beneficenza.

19 LA BIBLIOTECA SCOLASTICA C è qualcosa di speciale nelle persone interessate alla parola stampata. Sono una specie tutta particolare - istruita, gentile, intelligente ed umana. Nathan Pine, libraio La biblioteca scolastica è un servizio rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria e agli insegnanti dell Istituto comprensivo. Le biblioteche scolastiche dell Alto Adige sono state istituite con la legge provinciale 7 agosto 1990, n. 17 dal titolo Interventi per la promozione delle biblioteche scolastiche e relativo Regolamento di esecuzione della L.P. 17/90 DPGP 15/92. Il primo articolo della legge provinciale recita: La provincia autonoma di Bolzano promuove e sviluppa le biblioteche scolastiche, quali strutture atte a concorrere allo svolgimento dell attività didattica e del processo educativo e formativo della persona. mentre l articolo 2 prosegue: La biblioteca scolastica è il centro di informazione della scuola, dispone di libri per insegnanti ed alunni, nonché del materiale e delle attrezzature audio-visive della scuola organizzati in un unico servizio. Alcune norme IFLA/UNESCO sulle biblioteche scolastiche recitano: La biblioteca scolastica fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell attuale società dell informazione e della conoscenza. La biblioteca scolastica offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l apprendimento lungo l arco della vita, di sviluppare l immaginazione, e li fa diventare cittadini responsabili.

20 La biblioteca scolastica fornisce servizi, libri e risorse per l apprendimento che consentono a tutti i membri della comunità scolastica di acquisire capacità di pensiero critico e uso efficace dell informazione in qualsiasi forma e mezzo. La biblioteca scolastica dell Istituto comprensivo Bassa-Atesina di Egna è in funzione dal 1 marzo 1997, data di assunzione della prima bibliotecaria scolastica, Nella Pingitore. Il finanziamento della struttura è garantito dalla Provincia autonoma di Bolzano, previo parere dell Ufficio Biblioteche, e dal Comune di Egna. Responsabile attuale della biblioteca scolastica dall anno scolastico : Emma Zucal. Orario di servizio: 38 ore settimanali distribuite su 5 giorni lavorativi. Funzionamento e gestione della biblioteca La biblioteca è gestita dalla bibliotecaria in stretta collaborazione con il consiglio di biblioteca del quale fanno parte, oltre alla bibliotecaria stessa, la dirigente scolastica, un insegnante della scuola primaria di Egna e due docenti delle scuole secondarie di primo grado di Egna e Salorno, i quali, alternativamente, svolgono il ruolo di direttore/direttrice della biblioteca. Lo spazio della biblioteca è costituito da circa 128 mq disposti su due piani tra loro comunicanti. Il patrimonio è costituito da oltre tra libri, riviste e media, compresi quelli dislocati nei diversi plessi. Oltre a questo patrimonio regolarmente inventariato e catalogato esiste anche altro materiale fruibile da parte di insegnanti/alunni: - fotografie diapositive carte geografiche letteratura grigia. La biblioteca è anche il luogo di raccolta di alcuni dei materiali elaborati dai ragazzi (tesine, ricerche, giornalini di classe o della scuola, prodotti artistici), al fine di costituire, di anno in anno, uno spazio di memoria della scuola. Organizzazione del patrimonio Il patrimonio di libri e di materiale multimediale è ordinato secondo la CDD (classificazione decimale Dewey) la quale prevede la suddivisione dello scibile umano in 10 classi che

21 rappresentano altrettanti argomenti o temi; Melvil Dewey fu un bibliotecario americano che nel 1876 ideò questo sistema in uso ancora oggi nel mondo. I libri e il materiale multimediale sono suddivisi in due settori, adulti e ragazzi, così collocati: 1 piano saggistica e narrativa per insegnanti saggistica per bambini/ragazzi materiale multimediale per insegnanti, bambini/ ragazzi. Esiste anche un settore multiculturale con oltre 300 titoli (testi per insegnamento dell italiano, per l accoglienza di alunni stranieri, saggi sull intercultura, vocabolari bilingui, testi bilingui cioè letture, giochi, media, riviste per ragazzi e per insegnanti). È possibile consultare la bibliografia di tutto il materiale presente nelle biblioteche dell istituto sul sito della scuola 2 piano narrativa per bambini/ragazzi sistemata per collane e secondo le fasce d età; sono presenti anche i libri in lingua originale (tedesco, inglese, altro) diretti agli alunni. Modalità di prestito Il regolamento prevede che tutto il materiale inventariato e catalogato (libri, riviste, dvd, giochi) può essere preso in prestito per 1 mese. Orario di apertura La biblioteca è aperta in concomitanza all orario di servizio della bibliotecaria per gli insegnanti, mentre per gli alunni il servizio di prestito viene stabilito secondo un orario preciso, deciso con gli insegnanti, durante il quale gli alunni possono frequentare la biblioteca individualmente ed in modo autonomo durante le ore di lezione; una mattinata alla settimana la bibliotecaria presta il medesimo servizio nella biblioteca della scuola secondaria G. Mameli a Salorno.

22 Finalità e obiettivi della biblioteca scolastica La biblioteca scolastica fornisce un supporto all attività didattica degli insegnanti che si traduce nella preparazione di percorsi bibliografici, nell acquisizione di libri inerenti alle tematiche che gli insegnanti intendono sviluppare durante l anno, nella promozione di iniziative parallele o di sostegno all attività didattica; mette a disposizione gli spazi per gli insegnanti e gli alunni accogliendoli per svolgere le varie attività individuali o di gruppo come la ricerca di materiale e consultazione; offre il servizio di prestito e di reference agli utenti della scuola (insegnanti, alunni e altre figure presenti nell attività didattico-educativa). promuove la lettura e il libro. Attività di promozione della lettura e iniziative annuali La biblioteca scolastica promuove, per le classi della scuola primaria e secondaria, iniziative e progetti che rientrano nel percorso che gli alunni affrontano ogni anno e in modo interdisciplinare in relazione a temi come le paure, la diversità nei vari aspetti - fisico, linguistico, religioso, culturale - l accoglienza e la tolleranza, il rispetto dell altro e dell ambiente, la possibilità di uno sviluppo futuro sostenibile. Ecco alcuni esempi: incontri di lettura a tema (guerra, pace, paura, intercultura, diversità, emigrazione emozioni ed affettività, educazione ambientale, viaggio) condotte dalla bibliotecaria; progetto di lettura animata; incontri con scrittori/scrittrici; varie iniziative di lettura anche con il sostegno dell Ufficio biblioteche della Provincia di Bolzano progetto Alla scoperta della biblioteca per le classi della scuola secondaria di Salorno con lo scopo di far conoscere la struttura, il suo funzionamento con accenno ai principi basilari della biblioteconomia; notte in biblioteca=lesenacht;

23 visite guidate in libreria per far conoscere similitudini e differenze tra biblioteca e libreria; incontri su temi specifici con esperti e testimoni diretti: la storia del Novecento con testimoni vissuti nei campi di concentramento nazisti; l educazione alla responsabilità e alla sicurezza stradale con un incaricato ACI che racconta la sua esperienza diretta in seguito ad un grave incidente motociclistico; laboratori di vario genere come quelli sulla multiculturalità, sulla creazione e costruzione di un libro, sull economia globale; partecipazione degli alunni all iniziativa del Giralibro, offerta e sostenuta dall Associazione per la lettura Giovanni Enriques di Torino con la finalità di promuovere il piacere del leggere e di comunicare e diffondere l amore per la lettura in modo libero, divertente ed emozionante. L adesione all iniziativa prevede l invio annuale di un pacco di libri che giungono in omaggio sia per la biblioteca della scuola secondaria di Egna che per quella di Salorno. Sono libri di narrativa, attuali e accattivanti, che vengono catalogati e messi a disposizione di alunni e insegnati; oltre alla opportunità di ricevere i libri in omaggio, gli alunni godono dell opportunità di partecipare al concorso letterario come singoli o come gruppo ristretto; laboratori di stamperia frequentabili nella biblioteca civica di Rovereto in collaborazione con il MART e visita alla sezione storica della biblioteca Tartarotti; di solito questa è la parte finale del percorso che inizia con gli alunni della scuola primaria facendo conoscere loro i libro e la biblioteca, parlando di come nasce una biblioteca pubblica e delle differenze con altre tipologie di biblioteche, nonché della differenza tra biblioteca e libreria; a cura di Emma Zucal 17 ottobre 2018

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