7. Il repertamento di esplosivi e prodotti di esplosione. a. Generalità; b. Gli esplosivi; c. Gli inneschi; d. Repertamento.
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- Beatrice Pippi
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1 REGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D AOSTA Comando Provinciale di Torino Reparto Operativo Sezione Investigazioni Scientifiche Repertamento di esplosivi e prodotti di esplosione a. Generalità; b. Gli esplosivi; c. Gli inneschi;.
2 a. Generalità L esplosione è un fenomeno caratterizzato da una rapida e irrefrenabile liberazione di energia che si manifesta come calore, luce, sovrappressioni, onde sonore e onde sismiche; generalmente è associata a una reazione chimica che comporta la rapida trasformazione di sostanze reagenti (combustibile e comburente) in prodotti gassosi con una concomitante liberazione di energia all'ambiente. La reazione che sta alla base di una esplosione è la combustione che consiste nell ossidazione di una qualsiasi sostanza combustibile con sviluppo di calore e, spesso, di luce. a. Generalità Per valutare gli effetti distruttivi di una esplosione è importante considerare: il rapporto tra la velocità di produzione di energia e la superficie totale che include il sistema reagente; 1'intasamento, ossia il confinamento dei reagenti, che consente di capitalizzare l'energia prodotta dal processo ossidativo di combustione. Nel caso di una miscela combustibile/comburente confinata all'interno di un contenitore, una volta attivato il processo di combustione, avvengono i seguenti fenomeni: rapido aumento della temperatura del sistema a seguito di una scarsa dispersione di calore; aumento della velocità di reazione; rapido aumento della pressione del sistema dovuto alla produzione di gas ad alta temperatura.
3 a. Generalità Nel momento in cui la pressione dei gas riesce a vincere la resistenza meccanica del contenitore si ha lo scoppio dello stesso con improvvisa espulsione di gas caldi e conseguente produzione di onda di scoppio od onda d'urto. b. Gli esplosivi Sono sostanze ad alto contenuto energetico la cui esplosione non è altro che il manifestarsi della loro trasformazione in sostanze a più basso contenuto energetico con cessione all'ambiente del "gap" di energia. Sebbene favorito termodinamicamente, perché detto processo chimico di trasformazione possa realizzarsi è necessario innescarlo fornendo al sistema un opportuna energia dall'esterno (urto, percussione, scintilla, sistemi di innesco), una volta attivato, il processo di decomposizione si autopropaga all'intera massa di esplosivo.
4 b. Gli esplosivi - classificazione In base ai diversi criteri abbiamo una: classificazione normativa: ai sensi dell'art. 81 T.U.L.P.S., gli esplosivi si distinguono in cinque categorie: Cat. I (Polvere nera da mina, da caccia e da guerra, balistiti, soleniti e polveri da lancio in genere, etc.); Cat. II dinamite e prodotti affini negli effetti esplodenti, tritolo, pentrite, T4, etc.); Cat. III (detonanti e prodotti affini negli effetti esplodenti, petardi, castagnole, ecc. Inneschi elettrici in genere, miscugli pirotecnici, miccia detonante, etc.); Cat. IV (artifici e prodotti affini negli effetti pirotecnici); Cat. V (munizioni di sicurezza e giocattoli pirici, bossoli innescati per caccia e per guerra, cartucce cariche per pistole e per fucile in numero non superiore a 1500, etc. b. Gli esplosivi - classificazione Classificazione d'uso: gli esplosivi in base al loro uso si possono classificare in: militari; industriali (dinamiti); pirotecnici (fuochi e giochi pirotecnici). Classificazione chimica: Esplosivi Lenti (Low Explosives). Per poter essere efficaci ai fini distruttivi, necessitano di un opportuno intasamento in un contenitore. Esplosivi dirompenti (High Explosives). Sono composti sia organici sia inorganici.
5 c. Gli inneschi Gli inneschi, le capsule e le micce sono dispositivi impiegati per provocare la detonazione delle sostanze esplosive. Mentre per innescare la reazione degli esplosivi lenti di tipo inorganico, come la polvere nera, è sufficiente la scintilla provocata da una miccia accesa, per gli alti esplosivi è generalmente necessario l'impiego di capsule o detonatori che a loro volta esplodono con violenza per semplice percussione o per il calore prodotto da una miccia accesa o ancora mediante azione elettrica attraverso un esploditore. L esplosione di capsule o detonatori genera la propagazione di un'onda esplosiva in grado di provocare la decomposizione istantanea di masse di esplosivo ad esse collegato. c. Gli inneschi I detonatori normali consistono in un bossoletto metallico o di alluminio, o di rame, o di ottone contenente verso il fondo una carica di alto esplosivo (come ad esempio TNT, pentrite, o T4 ) e verso la bocca, in cui viene inserita una miccia a lenta combustione, una carichetta di esplosivo innescante/primario (molto sensibile) come il fulminato e/lo stifnato (in un bossoletto di alluminio). I detonatori vengono classificati con un numero (il più comune è il detonatore detto del numero 8 ).
6 c. Gli inneschi I detonatori o inneschi elettrici sono comuni detonatori ai quali viene aggiunto, a contatto dell'esplosivo primario-innescante, una miscela fusa di tiocianato di piombo e clorato di potassio nella quale sono immersi due fili di rame collegati sul fondo da un sottile filo dì platino-iridio che, in seguito al passaggio di corrente (generata da esploditori magneto elettrici a batteria o a condensatore), si accende e fa esplodere il detonatore. Le micce si suddividono in due tipi principali: micce a lenta combustione (ordinarie) e micce detonanti. Le micce detonanti sono caratterizzate da un elevata velocità di combustione, dai 4500 ai 6500 metri/secondo, e necessitano di un detonatore.
7 Sia per quanto riguarda l attività di sopralluogo e repertamento sia per quanto concerne i successivi accertamenti tecnici di laboratorio si deve operare la seguente distinzione: indagini condotte su esplosivi integri; indagini condotte a seguito di un attentato (esplosivi detonati). Si parla quindi di detonazione di un ordigno esplosivo, cioè di un ordigno costruiti in una maniera improvvisata e che ingloba materiali distruttivi, letali, velenosi, pirici o incendiari e che è stato progettato per distruggere, deturpare, distrarre, o molestare. Può comprendere parti di uso militare ma, normalmente, è costruito con componenti di impiego non militare. Esplosivi integri. Dal punto di vista investigativo è la situazione migliore in quanto l esplosivo integro fornisce il maggior numero di informazioni potenzialmente utili al prosieguo delle indagini. Estremamente importanti sono le possibili tracce (impronte digitali, tracce biologiche) lasciate dall'attentatore sull'ordigno, il rinvenimento delle quali non è impossibile considerando che: l'attentatore presuppone l'esplosione dell'ordigno e, quindi, la conseguente distruzione delle tracce da lui eventualmente lasciate; le attenzioni dell'attentatore sono rivolte, soprattutto, ad evitare i pericoli che sono insiti nell'operare con materiale esplosivo piuttosto che a cercare di non lasciare sue tracce.
8 Esplosivi integri. Nel caso di rinvenimento di un esplosivo inesploso l'operatore di P.G. dovrà, pertanto: salvaguardare l'incolumità delle persone evacuando e cinturando il luogo interessato da tale rinvenimento; non utilizzare apparati radiotrasmittenti nelle immediate vicinanze dell'ordigno e, se rinvenuti all interno di abitazioni, non premere interruttori elettrici; richiedere l'intervento di un artificiere; procedere o al repertamento dell'ordigno disinnescato. Nei casi in cui si reputi indispensabile il suo immediato brillamento, all acquisizione di tutte le informazioni che lo stesso può fornire. Esplosivi detonati. Nella zona colpita da un attentato, mantenere inalterato lo stato delle cose, evitando così la cancellazione di tracce fondamentali per la ricostruzione della dinamica dell'esplosione, di fatto è reso estremamente difficile a causa di un afflusso caotico, spesso incontrollabile, di persone estranee alle indagini (curiosi, giornalisti, autorità, etc.). In fase di repertamento è importante conoscere la posizione degli oggetti e dello stato dei luoghi prima dell'esplosione, in quanto, una volta individuata la posizione del cratere e quindi del punto ove era originariamente collocato l'ordigno, si può attuare una ricerca mirata di quei reperti che più di altri hanno la probabilità di recare tracce di esplosivo incombusto.
9 Esplosivi detonati. Una esplosione, infatti, può lasciare invisibili tracce di esplosivo non detonato che, sfuggendo alla reazione di combustione, sono state proiettate dall'onda sferica di pressione associata all'esplosione nell'ambiente circostante. Maggiore probabilità di trovare tracce di esplosivo si ha nel materiale (ad esempio terriccio) presente nel cratere e nei resti del contenitore originariamente costituente l'ordigno (soprattutto se il contenitore è di materiale polimerico/plastico). Tale probabilità decresce man mano che ci si allontana radialmente dal cratere; la probabilità di trovare tracce di esplosivo sarà comunque superiore nei resti di quegli oggetti e/o strutture che, originariamente, mostravano la propria superficie verso il punto in cui era stato collocato l'ordigno. Esplosivi detonati. Per poter effettuare un corretto repertamento, è necessario poter disporre dei seguenti dispositivi e/o materiali: guanti in lattice monouso; guanti in tela; contenitori in vetro a chiusura ermetica con tappo a vite; spruzzette per solventi (Acetone, Metanolo, Acqua Distillata; pipette Pasteur; carta da filtro; setaccio per filtrare il terreno; pinzette, spatole e bisturi; mascherine protettive a carbone attivo; casco protettivo.
10 Nell attività di repertamento ci si deve soffermare con particolare attenzione in corrispondenza del cratere (nel caso di avverse condizioni atmosferiche si deve dare precedenza al repertamento del materiale presente nello stesso) realizzandone, inoltre, una accurata descrizione (diametro del cratere, altezza dell'alveolo, volume del cratere, disegno del cratere apparente e del cratere reale, etc.), che può essere sicuramente utile a stabilire il quantitativo di esplosivo impiegato. Per la ricerca di esplosivi organici in tracce, mediante trattamento (tamponamento) della superficie di interesse con carta da filtro e/o cotone idrofilo (swab) impregnati con solventi organici (acetone o metanolo), avendo cura di raccogliere gli stessi in recipienti di vetro a tenuta ermetica, ovvero mediante lavaggio della superficie con i solventi sopra citati, raccogliendo l estratto organico per adsorbimento su carta da filtro (che verrà confezionata in recipiente di vetro a tenuta ermetica) e/o suo diretto percolamento in idoneo recipiente di vetro a tenuta ermetica; Per la ricerca di esplosivi inorganici in tracce, mediante lavaggi della superficie di interesse con acqua distillata e deionizzata, raccogliendo l estratto acquoso per assorbimento su carta da filtro (che verrà confezionata in recipiente di vetro) e/o suo diretto percolamento in idoneo recipiente di vetro.
11 L operazione di repertamento sopra descritta si completa effettuando il cosiddetto repertamento in bianco, che consiste nell effettuare le stesse operazioni di lavaggio su superfici e/o materiali (della stessa natura di quelli precedentemente trattati) non direttamente investiti dall onda esplosiva. L analisi di tali estratti consentirà al tecnico di laboratorio di poter valutare la presenza di sostanze proprie dei materiali interessati dai lavaggi da non ricondurre, quindi, alle sostanze esplosive impiegate nell attentato. Al fine di individuare possibili elementi di correlazione tra vari attentati verificatisi in luoghi e tempi diversi e di monitorare i fenomeni criminali che impiegano esplosivi è stata istituita presso il Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma una Banca Dati tecnicoscientifica per l archiviazione e l elaborazione informatica di dati e immagini relative ad attentati commessi a livello nazionale con esplosivi e/o infiammabili.
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13 REGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D AOSTA Comando Provinciale di Torino Reparto Operativo -Sezione Investigazioni Scientifiche Quesiti? Cap. Emilio Bosini Reparto Operativo Carabinieri Sezione Investigazioni Scientifiche Via F.Valfré nr. 5/bis Torino Tel 011/ emilio.bosini@carabinieri.it
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