Biblioteca Berio 3 maggio La discalculia e i disturbi visuo spaziali
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- Agostina Bevilacqua
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1 Biblioteca Berio 3 maggio 2011 La discalculia e i disturbi visuo spaziali
2 Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Ma sul primo non sono poi così sicuro Non esistono grandi scoperte ne' reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice La mente che si apre ad una nuova idea non ritorna mai alla dimensione precedente È più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio Nel mezzo della difficoltà giace l'opportunità La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. Non preoccuparti delle tue difficoltà in matematica; posso assicurarti che le mie sono ancora maggiori. Il certificato del Premio Nobel ad Albert Einstein nel 1922: "Per i suoi studi in Fisica Teorica e per l'effetto Fotoelettrico" (Albert Einstein, dalla lettera alla studentessa liceale Barbara Wilson, 7 gennaio 1943)
3 Abbiamo voluto iniziare questo incontro con il ricordo di un grande uomo e scienziato: Albert Einstein. Tra le sue frasi più celebri troviamo queste sue parole scritte in risposta ad una studentessa che si preoccupava delle sue difficoltà in matematica. Questo non per dire che ogni studente dislessico nasconda un genio, sarebbe caricarli di un ulteriore responsabilità. Ma per restituire ai ragazzi la fiducia in se stessi e nelle proprie responsabilità e dire che una difficoltà in matematica non limita le possibilità di una carriera personale, in qualsiasi campo si possa verificare. Ed è nostra responsabilità, come genitori, tecnici, insegnanti, far sì che i talenti di ciascun bambino non siano offuscati da una specifica difficoltà a ricordare le tabelline o a svolgere le divisioni in colonna.
4 Circa il 20% degli studenti incontra difficoltà nella matematica solo l 1% è discalculico ( - 2 DS) gli altri sono casi di generale difficoltà di apprendimento non è infatti sufficiente avere generiche difficoltà in matematica per essere definiti discalculici
5 Difficoltà o disturbo specifico? DIFFICOLTA - non innata - modificabile con interventi didattici - automatizzabile - generalizzato e aspecifico - prestazioni inferiori - il QI può essere al di sotto della norma -. DISTURBO SPECIFICO - innato - non modificabile * - resistente all automatizzazione - specifico - prestazione inferiore a - 2 DS - QI nella norma -. * Compensabile con interventi specifici precoci, continuativi, condivisi
6 I prerequisiti Già dal primo anno di vita iniziano a svilupparsi alcune conoscenze, che consentiranno di arrivare all ingresso della scuola elementare con un bagaglio di abilità utili alla formazione del lessico numerico e di un rudimentale sistema di calcolo. Subitizing: riconoscere immediatamente e visivamente piccole quantità. Il contare e ragionare sul numero: associare una parola a un solo elemento, essere consapevoli dell esistenza di una serie (1, 2, 3, 4). La comparsa delle prime operazioni (es. 2 caramelle e 1 caramella )
7 Discalculia È un disturbo specifico di apprendimento che riguarda il calcolo. Le ricerche attuali tendono a distinguere tra discalculia pura e discalculia in comorbilità con altri disturbi.
8 Discalculia pura Vi sarebbe un malfunzionamento del modulo numerico innato. Questo ha una sua specifica localizzazione anatomica cerebrale nel solco intraparietale bilaterale e, nel caso di un deficit, non è possibile apprezzare le numerosità e costruire le abilità numeriche e aritmetiche già a partire dalla prima infanzia. Su questa linea di ricerca si collocano i lavori di Brian Butterworth, con particolare riferimento al modulo numerico innato e di Stanislas Dehaen, che ipotizza una discalculia determinata da un deficit del senso numerico, che permetterebbe di rappresentare e di manipolare quantità numeriche non verbali in modo indipendente dal linguaggio e dai metodi educativi e didattici. La Consensus conference ha riconosciuto in questo profilo di discalculia la debolezza nel subitizing e nella cognizione numerica, ovvero nella seriazione, quantificazione, comparazione, strategie di calcolo mentale: una sorta di cecità ai numeri: «Come ci sono persone che nascono cieche ai colori ci sono anche individui che nascono con una sorta di cecità per i numeri» (Butterworth).
9 Discalculia in comorbilità con altri DSA Nel secondo caso invece la discalculia si presenterebbe in comorbilità con altri DSA e colpirebbe principalmente le componenti esecutive: lettura e scrittura di numeri, calcolo scritto, recupero di fatti numerici (automatizzazione). Esistono poi errori dovuti alle difficoltà spaziali, che possono implicare errori di incolonnamento, di inversione nella scrittura di numeri e nella procedura esecutiva, ecc.
10 La diagnosi Alla fine della terza elementare! Valutare l automatizzazione di: Calcolo a mente e calcolo scritto Enumerazione in avanti e indietro Recupero di fatti numerici Incolonnamento Riconoscimento simboli numerici (+ - < > =.) Giudizio di numerosità. Nel caso di errori nell incolonnamento dei numeri, andrebbero esplorate anche le abilità prassiche e l'organizzazione visuo-spaziale. (Consensus Conference 2011)
11 tratto dal test AC MT 6-11
12 Cosa fare? alcune proposte didattiche.
13 Calcolo a mente È necessario per il calcolo scritto ed è adatto ai primi anni di scolarizzazione quando i bambini sono impacciati e sovraccaricati cognitivamente dall esperienza di scrivere, abilità non ancora del tutto automatizzata. Strategie: - addizione e sottrazione con riferimento alla decina e al numero 5 - tabelline per le moltiplicazioni e le divisioni =????
14 Nel metodo Bortolato l attenzione è spostata sulla visione: non ci sono spiegazioni, non ci sono simboli tutta l attenzione è concentrata sulla lettura delle quantità che compaiono sullo strumento disposte secondo le regole del subitizing percettivo. Metodo Camillo Bortolato
15 Tre fasi Didatticamente possiamo identificare tre momenti di apprendimento e di progressiva riduzione del ricorso allo strumento: 1. Nella prima fase gli alunni utilizzano lo strumento come «contatore» per eseguire da subito addizioni e sottrazioni con il meccanismo del conteggio tasto per tasto. Quando cominciano a utilizzare i tasti «a piene mani», cioè alzandone 7 o 9 in un sol colpo, significa che stanno interiorizzando i meccanismi del calcolo intuitivo. 2. Nella seconda fase gli alunni operano avendo sempre davanti a sé lo strumento, ma senza bisogno di toccarlo, orientandosi solo con gli occhi. 3. Nella terza fase operano senza vedere lo strumento. Significa che il riferimento si è consolidato e stabilizzato nella loro mente: questo è lo scopo dell apprendimento. (tratto da Camillo Bortolato in rivista Difficoltà e matematica Vol 1 n. 2febbraio 2005) Metodo Camillo Bortolato
16 Decalogo del metodo analogico 1. Limitare il linguaggio verbale 2. Credere al silenzio come strumento per sviluppare l intuizione 3. Presentare solo i fatti e non le connessioni 4. Privilegiare le simulazioni alle spiegazioni 5. Avvertire la conoscenza come un emozione 6. Credere che ognuno ha in sé tutto ciò che gli serve per capire 7. Avere fiducia nella mente che lavora da sola 8. Preferire le immagini interne alle immagini esterne 9. Rinunciare al controllo sul processo di conoscenza 10. Concepire la conoscenza come un allargamento della percezione interiore, come un dono Metodo Camillo Bortolato
17 Calcolo scritto È una strategia necessaria per eseguire calcoli molto complessi che, in quanto tali, abbisognano di un supporto cartaceo per dare un aiuto al nostro sistema mnemonico. Allo stesso tempo però abbisogna del calcolo a mente! Si fonda, dunque, sul possesso del calcolo a mente e buone capacità visuo-spaziali. Perché le capacità visuospaziali?
18 Incolonnamento Difficile! = 12 X 2 =
19 Facile! con indicazioni/guide grafiche
20 Difficile! L inquinamento visivo
21 Facile!
22 I fatti aritmetici: una questione di automatizzazione I fatti aritmetici sono procedure aritmetiche che non devono essere calcolate, ma sono già posseduti in memoria. La loro ripetizione li porta ad essere automatizzati. «Automatizzazione» significa che il recupero è immediato, non richieste sforzo e può avvenire anche quando la mente è impegnata in altre attività (es. calcolo scritto, calcolo mentale, risoluzione di un problema ) Chi non li possiede e deve calcolarli viene rallentato nell esecuzione di attività matematiche complesse e ostacolato dal fatto che la sua attenzione è focalizzata al loro calcolo.
23 Si può lavorare sulle tabelline e i fatti numerici - attivando processi di ragionamento legati alle conoscenze numeriche e di calcolo: ad esempio la tabellina del 2 è basata sul doppio e sul pari, la tabellina del 5 procede sempre con il 5 e lo 0, in quella del 9 tolgo 1 e aggiungo 1 (9, 18, 27, 36 ) - attivando richiami visivi però Nel recupero viene rallentata l esecuzione dell esercizio e l attenzione è focalizzata al calcolo distogliendola dall esercizio.
24 Difficile! Automatizzarle Tabelline Se per raggiungere la padronanza dell alfabeto i bambini devono imparare una ventina di simboli, per l acquisizione dei prodotti della tavola pitagorica si trovano ad affrontare un centinaio di simboli tutti da memorizzare. Lo sforzo richiesto è quindi moltiplicato per cinque. (Tratto da Camillo Bortolato Imparare le tabelline. Strategie di memoria visiva e apprendimento associativo, edizione Erickson) Facile! Tavola pitagorica e calcolatrice Ripeterle più volte non ha un effetto rilevante sui bambini con discalculia. Risultano più efficaci interventi di richiamo visivo.
25 la. anzi LE tavole pitagoriche
26 Formule e definizioni Personale quaderno delle formule e definizioni Alcuni spunti possono essere tratti da: M. Cantucci Il quadernino delle regole di matematica, Il Melograno. M. Catucci Atlante di Geometria, Il Melograno Facile! per distogliere l attenzione dal recupero della formula e potersi concentrare sulla risoluzione dell esercizio
27 Strumenti compensativi e dispensativi MIUR Prot. n. 4099/A/4 del 5 ottobre 2004 calcolatrice e tavola pitagorica - formulari e tabelle interrogazioni e verifiche programmate - programmazione tempi più lunghi per lo studio e verifiche - dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline e formule - riduzione del numero degli esercizi Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso scolastico, in base alle fasi di sviluppo dello studente ed ai risultati acquisiti. MIUR Prot. n. 26/A del 5 gennaio 2005 Gli strumenti sono utilizzabili in tutte le fasi del percorso compresi esami e valutazioni Legge Nazionale 170 del 8 ottobre 2010 Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico
28 Soluzione dei problemi Un modello largamente utilizzato per descrivere le componenti cognitive e metacognitive implicate nella soluzione dei problemi è quello proposto da Lucangeli, Tressoldi e Cendron (1998)
29 Comprensione testuale Difficile! Diverse unità di misura: l e dal Lo zio, per andare al lavoro, consuma ogni giorno 35 l di benzina, mentre la zia ne consuma circa 2,8 dal. Quanti litri consuma lo zio più della zia? Difficile! Numeri in cifre e numeri in lettere Due damigiane contengono ognuna 34,5 litri di vino, che deve essere versato in bottiglie da 0,75 litri ciascuna. Quante bottiglie si possono riempire? tratto dal test AC MT 11-14
30 Difficile! ciascuno ognuno tutti qualcuno La mamma di Luca va al mercato a comprare le pesche e l ananas. Spende 0,25 per ogni pesca, 1 per ogni ananas. Sapendo i prezzi di ciascun acquisto, quanto spende in tutto, sapendo che compra due pesche e due ananas? Difficile! testo troppo complesso / memoria sovraccaricata L inverno è ormai alle porte. Gli scoiattoli Birillo e Mirella hanno raccolto provviste e poi si sono addormentati nelle loro calde tane. Topo Furbino, invece, ha la dispensa vuota. Per calmare la fame decide di andare nelle tane degli scoiattoli: a Birillo porta via tutte le sue 25 nocciole, mentre a Mirella, che ne ha 18, decide di prenderne solo cinque, per fare numero tondo! Per fortuna, nascosto dietro a un albero, lo gnomo Flic ha visto tutto e decide di aiutare i poveri scoiattoli. Recupera le nocciole e le porta nella tana dei due amici. Quante nocciole sono rimaste a Mirella dopo il passaggio di Furbino? Quale operazione devi fare per scoprirlo? Quante sono le nocciole che topo Furbino ha portato via? Quale operazione fai per scoprirlo?
31 Comprensione testuale formulazione linguistica + visivo e immediato = Facile!
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34 Non serve più facile Di fronte ad un testo semplificato un ragazzino con DSA fa esattamente quello che fa un ragazzino non dislessico: si annoia. Non servono testi facili, insegnanti di sostegno e programmi speciali. Serve una didattica che stimoli la curiosità e la voglia di imparare. Dei dislessici e dei normo-lettori.
35 Una nota sullo svolgimento delle prove INVALSI
36 Le prove INVALSI (esclusi esami) Si sottolinea, in premessa, che le prove SNV (II e V primaria, I secondaria di primo grado e II secondaria di secondo grado) non sono finalizzate alla valutazione individuale degli alunni, ma al monitoraggio dei livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico, nel suo insieme e nelle sue articolazioni. Ciò consente di trovare con maggiore facilità le soluzioni più idonee per garantire, da un lato, la più larga inclusione possibile di tutti gli allievi nelle prove SNV e, dall altro, di consentire il rispetto del protocollo di somministrazione delle prove, garanzia della loro affidabilità e attendibilità.
37 Allievi con disturbi specifici di apprendimento I disturbi specifici di apprendimento (DSA) sono difficilmente riconducibili a una classificazione esaustiva sufficientemente dettagliata. È pertanto necessario che ogni scuola, per il tramite del suo Dirigente scolastico, valuti la specificità di ogni situazione al fine di indiv iduare la soluzione che meglio si adatti allo specifico disturbo dell apprendimento di ciascun alliev o. Anche per gli allievi con DSA sono ammessi strumenti dispensativi e misure compensativ e, se previsti, con la sola condizione che questi non modifichino le modalità di effettuazione delle prove per gli altri allievi della classe. Non è pertanto possibile la lettura ad alta voce della prova, né la presenza in aula dell insegnante di sostegno (se previsto). Se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, è consentito che gli allievi con DSA svolgano le prove in un locale differente da quello utilizzato per gli altri allievi della classe. Solo in questo caso, è anche possibile la lettura ad alta voce della prova e la presenza dell insegnate di sostegno, se previsto. Sempre se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, per gli allievi con DSA è possibile prevedere un tempo aggiuntivo (fino al massimo di 30 minuti per ciascuna prova) per lo svolgimento delle prove. In tal caso, la scuola dovrà adottare tutte le misure organizzative idonee per garantire il regolare e ordinato svolgimento delle prove, senza alcuna modifica dei tempi standard di somministrazione per gli altri allievi della classe.
38 Le prove INVALSI per esame 3 media Per quanto riguarda le prove INVALSI per gli alunni di 3 media si rimanda alle normative attuali per lo svolgimento delle prove di esami (strumenti compensativi e dispensativi ). I risultati delle prove INVALSI per la 3 media fanno parte della prova complessiva d esame.
39 Le prove in formato audio (mp3) Qualora le scuole ne abbiano fatto richiesta all atto della registrazione al SNV , l INVALSI mette a disposizione anche le prove in formato audio (mp3) per l ascolto individuale in cuffia delle prove lette da un donatore di voce. Entro il l INVALSI renderà disponibili sul proprio sito alcuni file audio dimostrativi (demo) per consentire alle scuole di approntare le strumentazioni necessarie per l utilizzo dei file audio delle prove vere e proprie.
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41 Disturbi visuo spaziali
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