Nora. Il foro romano

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1 Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Archeologia Nora. Il foro romano Storia di un area urbana dall età fenicia alla tarda antichità Volume II.1 - I materiali preromani a cura di JACOPO BONETTO - GIOVANNA FALEZZA - ANDREA RAFFAELE GHIOTTO Padova 2009

2 La collana Scavi di Nora raccoglie studi monografici sulla città antica editi dalle Università di Genova, Milano, Padova e Viterbo che operano in sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano. La presente opera, suddivisa in quattro volumi, è l esito di una ricerca condotta nell'ambito di una Convenzione tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, e il Dipartimento di Archeologia dell'università di Padova. Università di Padova - Dipartimento di Archeologia Piazza Capitaniato, Padova tel Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano Piazza Indipendenza, Cagliari tel L opera è stata realizzata con il contributo e la partecipazione di: Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento - Università di Padova Dipartimento di Costruzioni e Trasporti - Università di Padova ISBN: Italgraf - Noventa Padovana Tutti i diritti sono riservati. è vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni. Distribuzione: Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l. - via Ajaccio 41/ Roma tel fax qn@edizioniquasar.it

3 Scavi di Nora I Padova 2009

4 Capitolo 9 La ceramica fatta a mano Massimo Bo t t o * Dall area P di Nora (foro romano) proviene una modesta quantità di frammenti ceramici modellati a mano, relativa a forme funzionali alla preparazione, cottura e conservazione di cibi, prodotta molto verosimilmente dagli abitanti della colonia, oppure frutto degli scambi intrattenuti con le comunità disposte a ridosso delle colline che delimitano a oriente la piana di Nora 1. Il numero più consistente di frammenti è riferibile a pentole di dimensioni e morfologia variabili. L estrema frammentarietà dei reperti non consente di apportare sostanziali innovazioni al quadro che si è andato delineando negli ultimi anni grazie agli scavi in abitato effettuati a Cartagine e alle evidenze provenienti dal tofet e dal Cronicario di Sant Antioco. Questi due insediamenti infatti, come avremo modo di vedere in seguito, rappresentano al momento gli esempi che meglio possono chiarire, per la ricchezza della loro documentazione, sia gli aspetti crono-tipologici sia quelli relativi a dinamiche di stampo socio-economico delle produzioni a mano delle colonie fenicie del Mediterraneo centrale. Pur con le dovute cautele derivanti dall esiguità dei frammenti, è possibile distinguere due forme: le pentole convenzionalmente dette con profilo ad S, a seguito della definizione creata da Hermanfrid Schubart per le produzioni a mano di Toscanos 2, e quelle globulari, note in letteratura come cookingpot 3. Dai dati emersi nei due insediamenti del Mediterraneo centrale sopra indicati, la prima tipologia precede cronologicamente la seconda, anche se a partire dagli inizi del VII sec. a.c. le due forme si * CNR, Roma - Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico. 1 Su queste problematiche cfr. Bo t t o et al. 2003, Sc h u b a rt 1982b, Per le produzioni al tornio si veda in questo volume il contributo di Lorenza Campanella (cap. 8, par. 1.2). sovrappongono. Per quel che concerne le pentole con profilo ad S, è ormai appurato che si tratta di prodotti tipicamente occidentali, dal momento che non si hanno confronti in ambito vicino-orientale 4. Inoltre le più recenti indagini, condotte soprattutto nella Penisola Iberica, hanno evidenziato come l estrema variabilità delle attestazioni sia da imputare al contatto con le componenti locali, dal momento che la lavorazione dei vasi per la cottura e la preparazione degli alimenti avveniva all interno della sfera domestica ed era affidata alla donna, spesso di etnia indigena 5. Va comunque osservato che alcune affinità morfologiche riscontrabili nelle pentole modellate a mano degli insediamenti fenici sono indice, molto verosimilmente, di una mobilità umana all interno del circuito coloniale le cui cause dovrebbero essere analizzate con maggiore attenzione da parte degli specialisti. Per le fasi più antiche, i centri da poco fondati si strutturano come comunità aperte, nelle quali, oltre a fenomeni di integrazione con le popolazioni locali, hanno luogo spostamenti anche su larga scala di piccoli gruppi di individui all interno della fitta rete commerciale organizzata dalla componente fenicia 6. Al riguardo altamente indica- 4 Cfr. da ultimo le osservazioni di Ma n s e l 2007, 444 e De l- g a d o 2008, , figg Il dibattito tutt ora in corso si può seguire attraverso una serie di studi che partendo dall analisi crono-tipologica dei manufatti hanno finito per interessare la sfera sociale ed economica. Cfr. al riguardo Sc h u b a rt 1979, 202; Gr a n-aymerich 1981, ; Sc h u b a rt 1983, 126; Sc h u b a rt 1988, 144; Ma rt í n Ru i z ; Ma rt í n Ru i z 2000; Ma rt í n Có r d o b a, Ra m í r e z Sánchez, Recio Ruiz 2005, 28; Delgado 2005; Delgado, Ferrer 2007a, 33-37; Delgado, Ferrer 2007b, 23-27; Ramón Torr e s 2007, Queste dinamiche sono state analizzate in modo approfondito per es. da Ma n s e l 2000; Botto e De l g a d o, Ferrer 2007b.

5 360 Massimo Botto tivo è l osservatorio privilegiato del tofet di Sulcis, sull isola di Sant Antioco, dove gli scavi hanno messo in luce urne con profilo a S inquadrabili nella seconda metà dell VIII sec. a.c. 7. Come già evidenziato in passato 8, il profilo di queste urne trova sorprendenti analogie con quello di alcuni vasi messi in luce al Morro de Mezquitilla, nella provincia di Malaga 9. Tuttavia, altrettanto evidenti sono le affinità con grandi boccali, noti in letteratura anche con il termine di vasi bollilatte, datati fra il Bronzo Finale e il Primo Ferro, rinvenuti prevalentemente nella zona di Alghero, al nuraghe Palmavera e a Sant Imbenia, ma anche nella Sardegna sud-occidentale, al nuraghe Antigori 10. I contatti con il mondo indigeno si fanno oltremodo stringenti quando si passi ad analizzare la conformazione delle anse 11. In alcuni casi, infatti, quest ultime risultano con il caratteristico attacco espanso e sono sorprendentemente grandi riecheggiando le produzioni del tipo a gomito rovescio del Bronzo Finale - Primo Ferro 12. Un altro elemento di estremo interesse che emerge dall analisi comparata della documentazione del Morro de Mezquitilla 13 e di quella del tofet di Sulcis riguarda il fatto che sono attestati nello stesso arco di tempo sia esemplari al tornio 14 sia modellati a mano 15. Per le pentole con profilo ad S si può quindi parlare di produzioni ibride, in cui vengono a convergere esperienze proprie del mondo indigeno con quelle maturate in ambito coloniale. Del resto, lo stesso utilizzo del tornio veloce impone minimi ma evidenti mutamenti morfologici, come a suo tempo osservato da Piero Bartoloni in riferimento al fondo di una di queste urne che si presentava appena concavo e pertanto derivante dalle esigenze tecniche della tornitura, mentre i prototipi nuragici documentati conservano in modo pressoché costante il fondo 7 Per una presentazione d insieme del santuario prima della ripresa degli interventi del 1995 cfr. Bartoloni 1989b, Per le nuove indagini cfr. Mo n t i s 2004; Be r n a r d i n i 2005b; Be r n a r d i n i 2006, ; Be r n a r d i n i 2008, Bo t t o 2000b, 31, con bibl. di riferimento. 9 Sc h u b a rt 1983, 126, fig. 10, a-b, d-e. 10 Ca m p u s, Le o n e l l i, 2000, , tavv. 220, 644 Boc 15 e 221; Be r n a r d i n i, D Or i a n o 2001, 85-86, n Cfr. per es. Ba rt o l o n i 1985b, Cfr. supra i contributi a nota Al Morro de Mezquitilla accanto agli esemplari a mano segnalati da Sc h u b a rt 1983, 126, fig. 10, a-b, d-e ne sono stati individuati altri al tornio pubblicati da Ma a s s-li n d e m a n n 1999, 136, fig. 7, Cfr. inoltre Ma a s s-li n d e m a n n 2000b, 229, fig. 4, Ba rt o l o n i 1985b, , figg. 3, B e 11, G = Ba rt o- l o n i 1988d, , fig. 6, O e 7, P. 15 Bernardini 2005b, 1061, fig. 5, c (urna 469); Bernardin i, D Or i a n o 2001, 103, n piatto, talvolta con tracce di stuoia 16. Le nuove scoperte permettono di allargare il quadro delle conoscenze e individuare ulteriori similitudini nei repertori coloniali. È il caso per esempio delle pentole con una o più bugne disposte sulla parte alta del vaso. Ben documentate al Morro de Mezquitilla e a Casa de Montilla 17, si ritrovano anche sull isola di Ibiza 18, in Nord Africa, a Rachgoun e Cartagine 19, e in Sicilia, a Mozia 20. A Nora almeno un esemplare di questo tipo è stato rinvenuto nell area P. Si tratta del n. 1 (n. cat. 1, con disegno e foto), che presenta una piccola bugna di forma conica pochi centimetri sotto l orlo e si caratterizza per avere la parete interna accuratamente steccata, al fine di aumentare l impermeabilizzazione della superficie che andava a diretto contatto con gli alimenti. Per le rimanenti pentole con profilo ad S presentate in questa sede (nn. cat. 2-9, 11-12, con disegno; nn. cat ) si può dire che esistono affinità con i materiali del Cronicario di Sulcis e degli insediamenti dell Andalusia mediterranea, in particolare Morro de Mezquitilla e Casa de Montilla 21, a dimostrazione di una convergenza di esperienze maturata attraverso una fitta rete di contatti. L unico esemplare che sembra distaccarsi dagli altri è il n. 10 (n. cat. 10, con disegno), dal momento che presenta un apertura più ampia e un profilo meno sagomato con orlo quasi indistinto. Per questo pezzo un confronto pertinente proviene da Toscanos 22. Discorso a parte meritano due anse (nn. cat , con foto) che pur nella loro singolarità potrebbero rientrare nel tipo a gomito rovescio e rappresentare quindi gli esiti di una produzione più strettamente aderente alla tradizione nuragica 23. Comunque, l impasto, la cottura e la colorazione delle superfici, tendenti al rossastro, permettono un diretto accostamento di questi pezzi con le serie modellate a mano esaminate nel presente contributo. Passando alle pentole di forma globulare, il sito di riferimento per quel che concerne la Sardegna è ancora una volta Sulcis, la cui ricca documentazione proveniente dal tofet è integrata dagli scavi in abita- 16 Ba rt o l o n i 1985b, Cfr. rispettivamente Sc h u b a rt 1983, 124, fig. 11, b, d-e; Sc h u b a rt 1988, fig. 6, 3 e 13, Ra m ó n To r r e s 2007, 114, fig. 16, c Cfr. rispettivamente Vu i l l e m o t 1955, 25-28, tav. XI:7 e 12; Ma n s e l 2007, , fig. 235, ex Tu s a 1978, 10, fig. 3, I confronti fra i repertori di Sulcis e i centri andalusi sono stati già analizzati da Bo t t o 2000b, Sc h u b a rt 1982b, 122, tav. 21, Per l ampia casistica di attestazioni cfr. Ca m p u s, Le o n e l- l i 2000, , tavv

6 La ceramica fatta a mano 361 to che hanno messo in luce stratigrafie inquadrabili fra la seconda metà dell VIII e la prima metà del VII sec. a.c. 24. L analisi delle ceramiche da fuoco del Cronicario ha evidenziato dati di assoluto interesse. Innanzitutto, le pentole globulari fatte al tornio sono in scarsissimo numero, mentre quelle modellate a mano risultano di gran lunga superiori. Quest ultime, inoltre, sono prevalentemente del tipo ad S, anche se non mancano esemplari di forma globulare 25. I dati di abitato trovano conferma in quelli del tofet, dal momento che le urne messe in luce nel settore occidentale, quello più antico, sono prevalentemente del tipo ad S, come si è avuto modo di vedere in precedenza. Al contrario, il recente esame di un lotto consistente di urne proveniente dal settore orientale e inquadrabile fra l ultimo quarto del VII e la fine del VI sec. a.c., ha evidenziato che si tratta esclusivamente di pentole di forma globulare, con le produzioni al tornio (80,2%) che superano nettamente quelle a mano (19,8%) 26. Un quadro pressoché identico è stato presentato anche per Cartagine. Infatti nella metropoli nordafricana la pentola al tornio monoansata di forma globulare, pur comparendo agli inizi del VII sec. a.c. 27, supera le produzioni a mano con profilo ad S solo dopo la metà del secolo 28. Quest ultime, come affermato di recente da Karin Mansel, sono significativamente presenti nelle stratigrafie di abitato già nel terzo quarto dell VIII sec. a.c. e continuano ad essere prodotte in modo consistente fino al secondo quarto del secolo successivo, quando si assiste ad un improvviso crollo 29. Dall area P, accanto alle numerose cooking-pot lavorate al tornio analizzate in questa sede da Lorenza Campanella, vi sono solo sei frammenti modellati a mano che possono essere ricondotti con sicurezza al tipo globulare: si tratta dei nn (n. cat. 15, con disegno; n. cat. 16, con disegno e foto; nn. cat , con disegno) e Non si intende in questa sede riprendere in esame l insieme della documentazione presente sull isola, dal momento che le attestazioni sono ampie 30, ma sottolineare come a Nora non sia documentato il tipo di dimensioni ridotte caratterizzato talvolta da versato- 24 Ba rt o l o n i 1990, 42-43; Be r n a r d i n i 2000, passim. Per ulteriori attestazioni cfr. Pa n i c o , (Forma 14) e Ca m pa n e l l a 2008, , exx. 308, 705, Bartoloni 1990, 43; Be r n a r d i n i 2000, Mo n t i s 2004, 60-66, Ve g a s 1999a, Ma n s e l 2005, Ma n s e l 2007, Per recenti rassegne del repertorio a mano insulare cfr. Mo n t i s 2004, e Gu i r g u i s 2005, io falso o passante, oppure da bugne, che invece si ritrova nelle necropoli di Bithia, Monte Sirai e Pani Loriga 31, oltre che nell abitato di Sulcis 32. Riguardo alla datazione delle pentole sopra esaminate, si ritiene che quelle con profilo ad S debbano essere preferibilmente inquadrate entro il terzo, mentre per le altre l excursus cronologico risulta più ampio e si pone fra gli inizi del VII e l ultimo terzo del VI sec. a.c. Per il limite inferiore un utile indizio è rappresentato dall esemplare rinvenuto negli strati di distruzione di Cuccureddus di Villasimius 33. Dall area P provengono alcuni boccali di dimensioni ridotte, che, come si è avuto modo di constatare anche di recente per una sepoltura di Monte Sirai 34, sono uno dei principali indicatori della presenza di elementi indigeni in stanziamenti fenici di Sardegna. Un piccolo boccale utilizzato come cinerario è infatti documentato nel tofet di Sulcis, in stratigrafie della seconda metà dell VIII sec. a.c. 35, un altro proviene dal Nuraghe Sirai, in un contesto di forte integrazione fra componenti locali e genti orientali, che è possibile datare a partire almeno dall ultimo 36 L ultimo confronto che si propone in questa sede è stato rinvenuto, come sopra accennato, in una sepoltura bisoma di Monte Sirai (tomba 158), databile al secondo quarto del VI sec. a.c. 37 Gli scavi effettuati sotto il foro romano di Nora hanno portato al recupero di ulteriori esemplari (nn. cat , con disegno; nn. cat ), solo in parte documentabili, la cui cronologia deve necessariamente essere valutata su un arco di tempo ampio, che va dalle fasi iniziali di vita della colonia sino alla fine del VI sec. a.c. Riguardo alla funzionalità di questi recipienti, è verosimile che servissero a scaldare piccole quantità di alimenti naturali liquidi, come il latte. Un altra forma da cucina modellata a mano presente nell area P si riferisce alle cosiddette teglie (nn. cat , con disegno e foto; n. cat. 105) pre- 31 Cfr. rispettivamente Ba rt o l o n i 1996, 112 (Forma 37); Ba rt o l o n i 2000b, 113 (Forma 37) e To r e 2000, fig. 3, a. 32 Ca m pa n e l l a 2008, , exx. 705, Ma r r a s, Ba rt o l o n i, Mo s c at i 1987, 242, fig Bo t t o, Sa lva d e i 2005, , fig. 14, m (MSN 612). 35 Bernardini, D Oriano 2001, 102, cat. n. 105; Bernard i n i 2005b, 1061, n. 10, fig. 6, b; Be r n a r d i n i 2006, 126, fig. 17, Per lo scavo cfr Pe r r a 2005a; per il boccalino Fa r c i 2005, 207, fig. 1,a. Quest ultimo è stato rinvenuto pressoché integro insieme ad una ciotola d impasto e a una lucerna bilicne fenicia documentando lo stato di abbandono della fortezza in seguito alla cessazione della sua funzione militare (ibid., 211). 37 Cfr. supra nota 34.

7 362 Massimo Botto senti a Nora anche con esemplari con perforazioni non passanti sull esterno del fondo (n. cat. 23, con disegno e foto; n. cat. 24, con foto). Di tale variante si è avuto modo di parlare ripetutamente in tempi recenti definendo la forma come piatto, in linea con la terminologia corrente nella letteratura scientifica inerente la civiltà fenicia 38. Successivamente, tuttavia, si è preferito utilizzare il termine teglia in ragione della sua funzionalità 39. In effetti questi vasi dovevano servire come stampi per alimenti, prevalentemente focacce di cereali, destinati ad essere cotti nel forno; in quest ottica le perforazioni poste alla base del vaso servirebbero per accelerare il processo di cottura del cibo 40. Riguardo all origine del vaso se ne sono riconosciuti i prototipi nelle produzioni nuragiche del Bronzo Medio e Recente 41, ma la forma continuò ad essere utilizzata dalle comunità indigene di Sardegna anche nel Ferro I 42 e addirittura sino al IV- III sec. a.c., come testimoniato dai recenti rinvenimenti dal sito urbano di Olbia 43. Partendo da queste considerazioni si può quindi affermare che per le teglie realizzate nei centri coloniali si verifica la stessa dinamica di interazione con le produzioni nuragiche già riscontrata nelle pentole con profilo ad S. La forma, infatti, non è documentata in ambito vicino-orientale 44 ed è quindi verosimile che sia stata introdotta nelle comunità occidentali a seguito dell inurbamento di elementi indigeni, prevalentemente di sesso femminile, attraverso la pratica dei matrimoni misti. Un analitico censimento di questi materiali fra gli insediamenti fenici e fra quelli frequentati dai mercanti levantini nelle loro attività esterne all isola ha però dimostrato che le attestazioni sono limitate ancorché presenti su un areale molto vasto, che spazia dall Atlantico (Lixus, Huelva) alla foce dell Ebro (Aldovesta), dall Andalusia orientale (Chorreras, Toscaons) a Cartagine Bo t t o 2000b, 32-33, figg ; Bo t t o 2005, , fig. 3, con bibl. di riferimento. 39 Bo t t o , Oltre agli studi citati supra alle note 38-39, cfr. Ma n- s e l 2005, 261 e da ultimo Ca m pa n e l l a 2008, 61 e 197, dove si fa riferimento ad analisi chimiche condotte su una teglia, che «hanno rivelato consistenti residui di acidi grassi di origine animale e markers associabili al pesce suggerendo una polifunzionalità del recipiente». 41 Go n z á l e z d e Ca n a l e s Ce r i s o l a, Se r r a n o Pi c h a r d o, Ll o m pa rt Gó m e z 2004, , 194, Bo t t o , 23, con bibl. 43 Cava l i e r e , 244, fig Come segnalato da Karin Mansel (Ma n s e l 1999, 228, nota 43) in Fenicia i vasi che dovevano avere una funzionalità simile alle teglie sono di tipo completamente diverso: cfr. per Tiro Bi k a i 1978a, 50, Cooking Ware Si veda al riguardo il lucido e puntuale contributo di Ru- Per quanto concerne la Sardegna nuovi esemplari provengono da Sulcis e da Nora. Nell area P, infatti, è stato individuato un frammento (n. cat. 21, con disegno e foto) che da un punto di vista morfologico risulta molto vicino ad un reperto messo in luce nel riempimento di una cisterna del Cronicario (US 500) 46. Le teglie sulcitane per analogia con esemplari cartaginesi sono state datate fra la metà dell VIII e la metà del VII sec. a.c. Sicuramente la maggioranza delle attestazioni extra-insulari si pone in una fase cronologica alta, ma la lunghissima vita della forma in ambito sardo e la presenza di un esemplare ad Aldovesta, nello strato di distruzione 13 dell inizio del VI sec. a.c., inducono a ritenere plausibile per il pezzo norense un excursus cronologico più ampio, che ha come termine inferiore la datazione proposta per la teglia rinvenuta nell emporio alla foce dell Ebro. Allo stesso periodo si datano un piccolo frammento del medesimo tipo del precedente (n. cat. 105) e l esemplare n. 22 (n. cat. 22, con disegno e foto), che attesta anche per Nora una tipologia di teglia più grande e più profonda della precedente, avvalorando l ipotesi di un utilizzo polifunzionale di questi vasi sempre però nell ambito della cottura dei cibi 47. Passando alle teglie con perforazioni non passanti sull esterno del fondo, gli esemplari di Nora risultano unici fra i repertori ceramici delle colonie di Sardegna. In ambito insulare il solo confronto plausibile proviene dal Nuraghe Losa ed è stato recentemente individuato da Rubens D Oriano 48. Il n. 23 (n. cat. 23, con disegno e foto), l unico riproducibile graficamente, riguarda il tipo con parete inclinata all esterno che si raccorda dolcemente al fondo. Pur con le dovute cautele dovute alla frammentarietà del pezzo, si ritiene che i confronti più pertinenti riguardino esemplari dal Morro de Mezquitilla inquadrabili ancora entro l VIII sec. a.c. 49. Le teglie forate devono essere considerate a nostro avviso una produzione ibrida di ambito prettamente coloniale, dal momento che ad una forma di tradizione nuragica viene applicata un innovazione tecnologica propria dell ambiente vicino-orientale. Si deve infatti ricordare che vasi da cucina recanti sul fonbens D Oriano, che ringrazio per il proficuo scambio di idee e per la possibilità di visionare il testo ancora in corso di stampa (D Or i a n o, c.s). Per la documentazione di Cartagine cfr. ora Ma n s e l 2007, , fig. 228, (Becken). Ma la forma è già documentata da Ma n s e l 1999, , fig. 5, (Pfannen) e Ma n s e l 2005, , fig. 1, 1 (lebrillos), dove è considerata di tradizione fenicia. 46 Ca m pa n e l l a 2008, , ex Cfr. supra nota 40. Per un esemplare pressoché identico dall US 500 dell abitato di Sulcis, cfr. Campanella 2008, , ex D Or i a n o, c.s. 49 Sc h u b a rt 1983, , fig. 12, c-d.

8 La ceramica fatta a mano 363 do esterno fori non passanti, la cui funzione era quella di favorire il surriscaldamento uniforme del recipiente, sono attestati nell area siro-palestinese già nel Tardo Bronzo 50. Va comunque rimarcato che differentemente dalle pentole con profilo ad S le teglie, sia quelle classiche sia quelle forate, ebbero poca fortuna nel mondo fenicio di Occidente. Riguardo a quest ultime, quindi, le ridotte attestazioni unite alla specificità della forma sono preziosi indicatori per riconoscere nella complessa e multietnica società coloniale la presenza di elementi sardi 51. Un altro pezzo alquanto inusuale proveniente dall area P riguarda un frammento di coppa (n. cat. 25, con disegno), che presenta sulla superficie esterna delle impressioni circolari profonde tre o quattro millimetri e del diametro di circa un centimetro. Vasi simili, però di forma più aperta e con perforazioni più strette e profonde, provengono dal Morro de Mezquitilla e si datano in una fase cronologica alta 52. Rimangono infine da analizzare alcuni frammenti di orli e pareti riferibili a recipienti di grandi dimensioni. Fra questi si segnalano il frammento di parete n. 26 (n. cat. 26, con foto), per avere una decorazione plastica con il classico motivo a cordone orizzontale ben attestato anche nella ceramica nuragica 53, e i nn che sono scodelloni con orlo ingrossato superiormente appiattito 54. NR06/PF/12014/CFP/1 1 Fig. 1 Catalogo 1. NR05/PF/12014/CFP/1. Fig. 1. Frammento di orlo e pancia, con bugna di forma conica. Tracce di bruciato. Diam. non ricostruibile. Superfici lisciate a stecca: int. 5 YR 4/4 reddish brown; est. 5 YR 5/4 reddish brown. Argilla: 2.5 YR 5/8 red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo 2. NR01/PD/5218/CFP/4. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 12. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 5/4 brown; est. 7.5 YR 4/3 brown. Argilla: 7.5 YR 5/4 brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 50 Pr i t c h a r d , 46 e 266, n Bo t t o , 23; D Or i a n o, c.s. 52 Sc h u b a rt 1983, 126, fig. 12, f-g. 53 Per cordonature su grandi recipienti cfr. Ca m p u s, Le o- n e l l i 2000, 471, tav. 274, 11; 488, tav. 303, 3; il motivo è presente anche su vasi più piccoli, come per es. le brocche: ibid., 708, tav. 439, Per il tipo cfr. Ca m p u s, Le o n e l l i 2000, 122, tav. 85, NR99/PC/5134/CFP/93. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 13. Superfici non tratta-

9 364 Massimo Botto te, int./est. 7.5 YR 4/4 brown. Argilla: 7.5 YR 3/4 dark brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 4. NR03/PF/5423/CFP/1. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 10,6. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 5/4 brown; est. 7.5 YR 4/3 brown. Argilla: 7.5 YR 5/4 brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 7. NR00/PD/5238/CFP/2. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 11,6. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 5/4 brown; est. 7.5 YR 5/3 brown. Argilla: 7.5 YR 5/3 brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 8. NR01/PD/5290/CFP/1. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato e incrostazioni calcaree. Diam. cm 15,2. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 5/4 brown; est. 7.5 YR 5/6 strong brown. Argilla: 7.5 YR 5/4 brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo 5. NR01/PD/5282/CFP/1. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 12. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 3/2 dark brown; est. 7.5 YR 4/4 brown. Argilla: 7.5 YR 3/4 dark brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo 9. NR98/PB/5080/CFP/2. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. non ricostruibile. Superfici non trattate, int./est. 7.5 YR 5/8 strong brown. Argilla: 7.5 YR 5/6 strong brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 6. NR01/PD/5282/CFP/3. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 12. Superfici non trattate, int./est. 5 YR 5/8 yellowish red. Argilla: 7.5 YR 4/6 yellowish red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 10. NR98/PB/5098/CFP/3. Frammento di orlo e pancia.

10 365 La ceramica fatta a mano Tracce di bruciato. Diam. cm 8,5. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 5/6 strong brown; est. 7.5 YR 4/3 brown. Argilla: 7.5 YR 3/1 very dark gray. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII terzo cia. Tracce di bruciato. Diam. cm 10. Superfici non trattate, int./est. 7.5 YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 7.5 YR 5/6 strong brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 11. NR01/PD/5289/CFP/2. Frammento di fondo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 10. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 6/8 reddish yellow; est. 7.5 YR 5/4 brown. Argilla: 7.5 YR 3/1 very dark gray. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII terzo 13. NR01/PD/5282/CFP/4. Fig. 2. Frammento di ansa. Superfici non trattate, int./est. 2.5 YR 7/8 light red. Argilla: 2.5 YR 6/6 light red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo 14. NR01/PD/5275/CFP/1. Fig. 2. Frammento di ansa. Superfici non trattate, int./est. 2.5 YR 7/8 light red. Argilla: 2.5 YR 6/6 light red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - terzo 15. NR01/PG/11122/CFP/1. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 11,6. Superfici non trattate, int./est. 5 YR 5/8 yellowish red. Argilla: 7.5 YR 4/6 yellowish red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di gran- 12. NR00/PD/5238/CFP/1. Frammento di fondo e pan- NR01/PD/5282/CFP/4 13 NR01/PD/5275/CFP/1 14 Fig. 2

11 366 Massimo Botto NR01/PI/5287/CFP/7 16 Fig. 3 di dimensioni. Inizi VII - ultimo terzo del VI sec. a.c. 16. NR01/PD/5287/CFP/7. Fig. 3. Frammento di orlo e parete con indicazione dell attacco superiore dell ansa. Diam. cm 10,5. Superfici non trattate, int./est. 2.5 YR 6/6 light red. Argilla: 2.5 YR 6/8 light red. Inizi VII - ultimo terzo del VI sec. a.c. 17. NR01/PF/5757/CFP/1. Fig. 4. Frammento di orlo e pancia, con attacco superiore dell ansa. Tracce di bruciato. Diam. cm 14. Superfici non trattate: int. 10 YR 4/2 dark grayish brown; est. 10 YR 6/4 light yellowish brown. Argilla: 10 YR 5/4 yellowish brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Inizi VII - ultimo terzo del VI sec. a.c. 18. NR01/PD/5282/CFP/2. Fig. 5. Frammento di fondo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. cm 10. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 6/8 reddish yellow; est. 7.5 YR 5/4 brown. Argilla: 7.5 YR 3/1 very dark gray. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Inizi VII - ultimo terzo del VI sec. a.c. Fig. 4

12 La ceramica fatta a mano 367 Fig NR01/PD/5217/CFP/1. Frammento di orlo e pancia con parte dell ansa. Tracce di bruciato. Diam. non ricostruibile. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 4/2 brown; est. 7.5 YR 5/4 brown. Argilla: 7.5 YR 4/6 strong brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - fine VI sec. a.c. 20. NR00/PD/5216/CFP/2. Frammento di orlo e pancia. Tracce di bruciato. Diam. non ricostruibile. Superfici non trattate: int. 7.5 YR 6/6 reddish yellow; est. 7.5 YR 4/3 brown. Argilla: 7.5 YR 6/6 reddish yellow. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - fine VI sec. a.c. 21. NR06/PI/5335/CFP/31. Fig. 6. Frammento di fondo e parete. Diam. cm 18. Superfici ingubbiate, 7.5 YR 8/3 pink. Argilla: 5 YR 5/6 yellowish red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - inizi VI sec. a.c. NR06/PI/5335/CFP/31 21 Fig. 6

13 368 Massimo Botto NR04/PF/5563/CFP/9 22 Fig NR04/PF/5563/CFP/9. Fig. 7. Frammento di fondo e parete. Diam. cm 33. Superfici interne lisciate a stecca: int./est. 5 YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5 YR 5/6 yellowish red. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - inizi VI sec. a.c. 23. NR99/PC/5148/CFP/10. Fig. 8. Frammento di fondo e parete. Diam. cm 20. Superfici non trattate: int./est. 5 YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5 YR 6/6 reddish yellow. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - fine VII sec. a.c. NR99/PC/5148/CFP/10 23 Fig. 8

14 369 La ceramica fatta a mano brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - fine VI sec. a.c. 24. NR01/PD/5290/CFP/13. Frammento di fondo. Diam. non ricostruibile. Superfici non trattate: int./est. 5 YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5 YR 6/6 reddish yellow. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - fine VII sec. a.c. NR01/PF/5803/CFP/27 26 NR01/PD/5290/CFP/13 24 Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i seguenti esemplari: 25. NR00/PB/5198/CFP/3. Fig. 9. Frammento di orlo e parete. Diam. cm 13. Superfici non trattate, int./est. 5 YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5 YR 6/4 light reddish brown. In frattura inclusi chiari e scuri anche di grandi dimensioni. Seconda metà VIII - fine VII sec. a.c. 27. NR01/PD/5289/CFP/7. Frammento di orlo e parete. 28. NR00/PD/5238/CFP/6. Frammento di orlo e parete. 29. NR03/PF/5424/CFP/13. Frammento di orlo e pare- 26. NR01/PF/5803/CFP/27. Frammento di parete. Decorazione plastica a cordone. Superfici non trattate, int./ est. 5 YR 5/4 reddish brown. Argilla: 5 YR 5/4 reddish Fig. 9

15 370 Massimo Botto te. 30. NR01/PD/5282/CFP/17. Frammento di orlo e parete. 31. NR05/PF12002/CFP/2. Frammento di orlo e parete. 32. NR01/PD/5218/CFP/27. Frammento di orlo e parete. 33. NR017PD/5282/CFP/19. Frammento di orlo e parete. 34. NR06/PM/12502/CFP/23. Frammento di orlo e parete. 35. NR01/PD/5289/CFP/9. Frammento di orlo e parete. 36. NR01/PD/5218/CFP/26. Frammento di orlo e parete. 37. NR00/PD/5215/CFP/47. Frammento di orlo e parete. 38. NR01/PD/5282/CFP/18. Frammento di orlo e parete. 39. NR99/PC/5134/CFP/152. Frammento di orlo e parete. 40. NR01/PD/5282/CFP/20. Frammento di orlo e parete. 41. NR98/PB/5074/CFP/12. Frammento di orlo e parete. 42. NR01/PD/5218/CFP/63. Frammento di orlo e parete. 43. NR01/PD/5289/CFP/10. Frammento di orlo e parete. 44. NR00/PD/5246/CFP/11. Frammento di orlo e parete. 45. NR01/PF/5803/CFP/1. Frammento di orlo e parete. 46. NR01/PD/5218/CFP/61. Frammento di orlo e parete. 47. NR01/PD/5282/CFP/16. Frammento di orlo e parete. 48. NR99/PC/5134/CFP/151. Frammento di orlo e parete. 49. NR01/PD/5282/CFP/21. Frammento di orlo e parete. 50. NR01/PD/5282/CFP/22. Frammento di orlo e parete. 51. NR01/PD/5289/CFP/11. Frammento di orlo e parete. 52. NR05/PI/5330/CFP/11. Frammento di orlo e parete. 53. NR00/PD/5216/CFP/7. Frammento di orlo e parete. 54. NR01/PD/5289/CFP/8. Frammento di orlo e parete. 55. NR01/PD/5290/CFP/11. Frammento di orlo e parete. 56. NR01/PD/5246/CFP/12. Frammento di orlo e parete. 57. NR05/PF/12002/CFP/1. Frammento di orlo e parete. 58. NR98/PD/5074/CFP/14. Frammento di orlo e parete. 59. NR01/PD/5290/CFP/12. Frammento di orlo e parete. 60. NR01/PD/5289/CFP/5. Frammento di orlo e parete. 61. NR01/PD/5291/CFP/5. Frammento di orlo e parete. 62. NR01/PD/5275/CFP/6. Frammento di fondo e parete. 63. NR01/PD/5284/CFP/2. Frammento di fondo e parete.pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 64. NR97/PA/5035/CFP/2. Frammento di fondo e parete. 65. NR01/PD/5286/CFP/3. Frammento di fondo e parete. 66. NR01/PD/5282/CFP/40. Frammento di fondo e parete. 67. NR00/PD/5230/CFP/6. Frammento di fondo e parete. 68. NR01/PD/5282/CFP/44. Frammento di fondo e parete.

16 La ceramica fatta a mano NR01/PD/5235/CFP/11. Frammento di fondo e parete. 70. NR04/PG/11095/CFP/2. Frammento di fondo e parete. 71. NR01/PD/5287/CFP/5. Frammento di fondo e parete. 72. NR01/PD/5282/CFP/42. Frammento di fondo e parete. 73. NR01/PD/5282/CFP/41. Frammento di fondo e parete. 74. NR04/PG/11122/CFP/5. Frammento di fondo e parete. 75. NR01/PD/5287/CFP/6. Frammento di fondo e parete. 76. NR04/PG/11122/CFP/3. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 77. NR04/PG/11122/CFP/4. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 78. NR04/PG/5156/CFP/10. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 79. NR00/PD/5215/CFP/74. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 80. NR03/PF/5424/CFP/19. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 81. NR04/PG/5156/CFP/9. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 82. NR01/PD/5286/CFP/1. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 83. NR01/PD/5290/CFP/14. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 84. NR01/PD/5289/CFP/14. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 85. NR06/PD/12531/CFP/32. Ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo quarto del VII sec. a.c. 86. NR05/PI/5898/CFP/8. Frammento di orlo e parete. 87. NR06/PM/5381/CFP/7. Frammento di orlo e parete. 88. NR06/PM/12502/CFP/22. Frammento di orlo e parete, con attacco superiore dell ansa. Pentola con profilo ad S, seconda metà VIII - terzo 89. NR00/PD/5246/CFP/8. Frammento di orlo e parete. 90. NR99/PC/5134/CFP/92. Frammento di orlo e parete. 91. NR06/PM/12519/CFP/15. Ansa. Pentola globulare, inizi VII-fine VI sec. a.c. 92. NR01/PD/5282/CFP/12. Ampio frammento di parete e ansa. Pentola globulare, inizi VII-fine VI sec. a.c. 93. NR00/PD/5235/CFP/8. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c. 94. NR01/PD/5284/CFP/5. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII- fine VI sec. a.c. 95. NR01/PD/5217/CFP/8. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c. 96. NR04/PF/5581/CFP/1. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c. 97. NR01/PD/5282/CFP/24. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c. 98. NR06/PM/12504/CFP/19. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c. 99. NR01/PD/5274/CFP/17. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c NR01/PD/5274/CFP/18. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c NR01/PD/5274/CFP/19. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c NR04/PF/5538/CFP/2. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c NR01/PD/5292/CFP/73. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c NR01/PD/5292/CFP/74. Frammento di orlo e parete. Boccalino, seconda metà VIII-fine VI sec. a.c NR06/PM/12504/CFP/24. Frammento di fondo e parete. Teglia, seconda metà VIII - inizi VI sec. a.c NR01/PF/5721/CFP/2. Frammento di orlo e parete. Scodellone, seconda metà VIII - fine VI sec. a.c NR05/PI/5309/CFP/4. Frammento di orlo e parete. Scodellone, seconda metà VIII - fine VI sec. a.c.

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