Nora. Il foro romano

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1 Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Archeologia Nora. Il foro romano Storia di un area urbana dall età fenicia alla tarda antichità Volume II.2 - I materiali romani E GLI ALTRI REPERTI a cura di JACOPO BONETTO - GIOVANNA FALEZZA - ANDREA RAFFAELE GHIOTTO Padova 2009

2 La collana Scavi di Nora raccoglie studi monografici sulla città antica editi dalle Università di Genova, Milano, Padova e Viterbo che operano in sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano. La presente opera, suddivisa in quattro volumi, è l esito di una ricerca condotta nell'ambito di una Convenzione tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, e il Dipartimento di Archeologia dell'università di Padova. Università di Padova - Dipartimento di Archeologia Piazza Capitaniato, Padova tel Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano Piazza Indipendenza, Cagliari tel L opera è stata realizzata con il contributo e la partecipazione di: Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento - Università di Padova Dipartimento di Costruzioni e Trasporti - Università di Padova ISBN: Italgraf - Noventa Padovana Tutti i diritti sono riservati. è vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni. Distribuzione: Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l. - via Ajaccio 41/ Roma tel fax qn@edizioniquasar.it

3 Scavi di Nora I Padova 2009

4 Capitolo 16 La ceramica a pareti sottili Erika Franceschi I frammenti riconducibili alla classe delle pareti sottili - termine con il quale si designano quei vasi ad uso potorio di fattura fine e spessore delle pareti in genere non superiore ai 3 mm - sono una parte numericamente consistente dei ritrovamenti dell area P degli scavi di Nora, tuttavia l estrema frammentarietà in cui si trovano, causata dalla sottigliezza delle pareti che conferiva una certa fragilità al manufatto, non permette di effettuare considerazioni sulle precise quantità di reperti 1. Di 800 frammenti totali, solo 140 corrispondono a frammenti diagnostici, per i quali è stato possibile, nella maggior parte dei casi, stabilire la tipologia di appartenenza e determinare la cronologia relativa alla produzione. La totalità dei frammenti è stata analizzata secondo le caratteristiche macroscopiche dell impasto 2 ed ha permesso di effettuare alcune considerazioni sulla provenienza dei reperti e di trarne alcune conclusioni. 1. Produzioni e aspetti morfologici 1.1 Produzioni italiche Bicchierini/Boccalini Ricci I/I = Marabini I = Mayet I (NR05/PG/11293/CR/1, NR06/PM/5385/CR/74, NR06/ PM/5385/CR/107; fig. 1, 1-2-3) Tra le forme più antiche della classe a pareti sottili troviamo un bicchiere caratterizzato da orlo modanato e corpo allungato che si restringe via via verso il fondo. Questo bicchiere deriva da prototipi 1 Ringrazio a tal proposito Lorenza Gazzerro per il prezioso aiuto e i consigli che mi hanno indirizzata nello studio e nella realizzazione di questo contributo. 2 Si veda l elenco degli impasti in calce al contributo. in metallo decorati a punti, decorazione che viene riproposta nelle pareti sottili mediante la tecnica à la barbotine. Il corpo ceramico è di colore nocciola e si presenta depurato, ma tendenzialmente granuloso. La comparsa di questi bicchieri si data ai primi decenni del II secolo a.c., con attestazioni a Cosa, Volterra, Tuscanica e Poggio Lucco Malignano 3, e la diffusione tocca tutto il bacino del Mediterraneo 4. Le officine 5, dislocate inizialmente tra Lazio settentrionale e Toscana meridionale, conobbero una vasta imitazione a partire dal I secolo a.c. in varie regioni del Mediterraneo. Dall area P degli scavi di Nora provengono un orlo 6 e un fondo 7 di probabile produzione italica caratterizzati da argilla color nocciola, un orlo 8 caratterizzato da argilla arancione e sabbiosa, una parete decorata a punti 9 e due orli 10 con ingobbio nerastro (caratteristica riscontrabile nei manufatti prodotti a Siracusa), e un orlo annerito e un fondo ad esso pertinente 11 con ingobbio giallino, simile a esemplari prodotti ad Ampurias, Numantia e Cordova 12. Tale dislocazione delle aree produttive rispecchia i ritrovamenti delle aree C 13 e G 14 di Nora, datati tra la fine del II secolo a.c. e la metà del I secolo a.c. Esemplari simili sono attestati 3 Ri c c i 1985, Ri c c i 1985, tab Ri c c i 1985, Dall US Dall US Dall US Dall US Dalle US e Dall US Il corpo ceramico dei reperti descritti non trova riscontro preciso nel catalogo degli impasti poiché sono documentati solo per questa forma. 13 Ga z z e r r o 2003f, Bo rt o l i n , 250.

5 648 Erika Franceschi al museo di Cagliari 15, negli scavi di Vico Lanusei 16 e a Sulci 17. Marabini XXV = Mayet X c e XI b (NR05/PG/11033/CR/3, n. 5) Si tratta di una coppa biansata, distinta in alcune varianti nella foggia dell orlo, sempre ricurvo ed estroflesso, e della parete più o meno profonda 25. Diffusa tra la metà del I secolo a.c. e l età augustea, giunge con alcune varianti sino al II secolo d.c. 26. Le officine si localizzano nell Italia centrale, zona di massima diffusione di questa forma. Tuttavia la presenza di fabbriche differenti e la diffusione in tutto il settore occidentale del Mediterraneo fanno pensare all esistenza di diversi centri produttori anche in Spagna, Sicilia e nelle Baleari 27. Il frammento 28 presenta un corpo ceramico arancione, compatto e depurato 29. In territorio sardo la forma è documentata al Museo di Cagliari 30. Fig. 1 Mayet II = Marabini III e IV (NR01/PF/5722/CR/117, n. 4) Simile all esemplare sopra descritto, il bicchierino Mayet II, assimilabile alle forme III e IV della Marabini, è caratterizzato da corpo allungato di forma ovoide e orlo estroflesso più o meno rigonfio, separato dal corpo mediante una strozzatura 18. Le argille vanno dal grigio al rossastro, a seconda delle officine di produzione, che si diffondono dall Italia centrale sino a Siracusa, Aquileia e la Valle padana 19. La datazione proposta, confermata da numerosi ritrovamenti in strati antecedenti l età tardorepubblicana a Cosa, va dalla metà del II secolo a.c. all età augustea ed è comprovata da esemplari rinvenuti nella penisola iberica e a Roma 20. I ritrovamenti dell area P di Nora 21 sono caratterizzati da argilla arancio-rosata abbastanza depurata e compatta, tipica delle produzioni centro italiche 22. Simili ritrovamenti sono documentati con alcune varianti al Museo di Cagliari 23 e in due tombe della necropoli di Santa Lucia a Gesico 24. Ricci I/5 (NR05/PG/11150/CR/1, n. 6) Un frammento di orlo 31, caratterizzato da andamento estroflesso e labbro arrotondato, collo dritto e spalla carenata, può essere accostato per le affinità morfologiche al bicchiere Ricci I/5 32. Per le caratteristiche dell argilla, che si presenta compatta e di colore arancione 33, il confronto proposto è da individuarsi con un reperto rinvenuto nell area C della città 34, prodotto in Italia centrale tra l età tardo repubblicana e la prima età augustea. A causa della frammentarietà del reperto, non si notano tracce della decorazione a la barbotine. 15 Pi n n a , Defrassu 2006, Fr a u 1999, p. 179, tav. III, Ma r a b i n i Mo e v s 1973, pp ; Mayet 1975, Ricci 1985, Ma r a b i n i Mo e v s 1973, 51 ss. 21 Dalle US 5722 e 5408 (due fr.). 22 Impasto Pi n n a , Tr o n c h e t t i 1999, 117, tav. V, 42 (tomba 28), e 118, tav. VI, 47 (tomba 34). 25 Ma r a b i n i Mo e v s 1973, 81 ss.; May e t 1975, 44 ss. 26 Me r c a n d o 1974, 377, fig May e t 1975, Dall US Impasto Pi n n a , Dall US Ricci 1985, Impasto Ga z z e r r o 2003f, 108, tav. 28/16.

6 La ceramica a pareti sottili 649 Fig. 2 Ricci I/30 = Marabini XV = Mayet XXIV (NR01/PF/5710/CR/26, NR01/PF/5722/CR/81; fig. 2, 7-8) Numerosi frammenti di varie dimensioni possono essere ricondotti ad una tipologia ben precisa, ovvero il bicchiere Ricci I/30 35, di forma ovoide con orlo obliquo ed estroflesso e fondo stretto e piano, di spessore variabile, ma piuttosto consistente. Le pareti esterne sono decorate a pettine nella parte centrale. Tale tipologia, prodotta nell Italia centrale 36, ma anche settentrionale, è diffusa a partire dall età augustea 37 fino a tutto il II secolo. I numerosi frammenti rinvenuti nell area P presentano corpo ceramico abbastanza depurato di colore rosa-arancio, talvolta tendente al marrone o al grigio 38 e si suddividono in sette orli 39 e quattro fondi 40 ; vi sono inoltre una serie di fondi piatti 41 che, per le caratteristiche dell impasto, possono essere attribuiti ad un imitazione locale di tale bicchierino 42, ma possono anche essere associati a produzioni a cavallo con la ceramica comune. Numerose sono le attestazioni in Sardegna di tale forma, provenienti dalla Villa del Tigellio a Cagliari 43, da Barumini, da Chia e dai Musei di Cagliari e Sassari 44, da due ritrovamenti nelle tombe della necropoli di Santa Lucia a Gesico 45, nonché dal contesto stesso della città 46. Vegas 29 = Ricci 1/375 = Marabini XXXIII (NR03/PF/5984/CR/9, NR06/PG/11377/CR/5+7, NR01/ PF/5722/CR/80; fig. 3, ) Si tratta di un bicchiere con orlo indistinto e pareti molto sottili e dritte, decorate a rotella su tutta la superficie e divise in sezioni da alcune modanature lisce, caratterizzato da argilla compatta di color nocciola rosato, ben depurata. Simile ai bicchieri tipo Aco, che si ipotizza derivino proprio da questa forma, si differenzia da questi per l uso della rotella al posto della matrice 47. Diffuso in tutto il Mediterraneo 48 a partire dall età augustea, la sua Fig Ricci 1985, Ma r a b i n i Mo e v s 1973, 158; May e t 1975, La forma è inizialmente documentata a Ventimiglia (Lamboglia 1938, 96) e a Cosa (Marabini Mo e v s 1973, 156). 38 Impasto 3. Tale differenza è da imputare a difformità di cottura più che a produzioni differenti. 39 Dalle US (due fr.), 5710, 5283, 11017, e Dalle US 5722, 11033, 5608 e Due provengono dall US 5708, gli altri dall US Tr o n c h e t t i 1996a, Agus, Angiolillo, Bernardini , Pi n n a , Tr o n c h e t t i 1999, 113, tav. III, 20 (tomba 23) e 115, tav. IV, 28 (tomba 24). 46 Bortolin , ; Ga z z e r r o 2003f, Ricci 1985, In Italia sono documentate a Cosa (Marabini Mo e v s 1973, 101, tav. 15) e a Ostia (Ricci 1985, 359, tav. LXXIII, fig. 687); in Austria nel sito di Magdalensberg (Schindler Ka u d e l- k a 1975, 44, tav. 3, forma 6); in Spagna ad Ampurias (Almagro 1955, 50-57, fig. 17, n. 8), a Centcelles (Vegas 1973, 74) e a Maiorca (Mayet 1975, 51, tav. XXII, n. 169).

7 650 Erika Franceschi presenza è consistente in strati datati dall età flavia fino a tutto il I secolo d.c. Nell area P di Nora è rappresentato da tre frammenti di orlo decorati a rotella 49 caratterizzati da corpo ceramico arancione, con leggero ingobbio beige esterno 50, tendente al rosso all interno nel secondo frammento. Ritrovamenti simili si riscontrano nel contesto norense 51 e a Tharros 52. Una serie di fondi con piede sagomato 53, caratterizzati da argilla fine e compatta e superficie lisciata, sono da attribuire ad una forma simile alla precedente, anche se non meglio determinabile, che ne differisce per l assenza della decorazione e per la presenza di un rivestimento che si fa simile alla vernice delle terre sigillate e assume quindi una colorazione rossiccia 54. La forma del piede è ripresa inoltre in due bicchierini di imitazione locale Coppe Marabini LXI = Ricci 2/222 (NR01/PF/5722/CR/125, n. 12) Un unico orlo 56, composto da quattro frammenti pertinenti, nonostante l assenza di altri tratti distintivi può essere assimilato alla coppa Marabini LXI, carenata e biansata, con orlo dritto, rientrante a formare uno scalino. Il corpo ceramico è duro e abbastanza compatto, di colore beige-rosato 57. A Cosa 58 le prime attestazioni di tale manufatto risalgono all età tiberiana, mentre a Sutri 59 la datazione si attesta tra il 60 e il 70 d.c. Un orlo simile decorato ad ovoli è attestato nell area G degli scavi di Nora 60. PF/5482/CR/2+6, NR04/PF/5482/CR/119; fig. 4, ) Tre coppe molto simili tra loro, caratterizzate da impasto molto fine, di colore rosa arancio, più liscio e scuro all esterno, più chiaro all interno, presentano una decorazione a foglie d acqua ottenuta con l impiego della tecnica à la barbotine. La decorazione è di colore bianco. Per tali coppe va individuato un confronto con la forma LXIV della Mayet, che determina una coppa carenata biansata, con orlo scanalato e fondo più o meno piatto. Due coppe, in più frammenti, provengono dalla medesima US 61 ; la terza 62, anch essa ridotta in frammenti, conserva pure parte del piede. Si conservano inoltre tre anse scanalate 63, delle quali due con buona probabilità pertinenti ai frammenti di parete, tuttavia non è possibile individuarne l attacco preciso. Coppe simili, diffuse a Cosa 64, sono datate tra l età tiberiana e quella claudia; due ritrovamenti analoghi provengono da altre aree 65 del contesto norense. Mayet XXXIII = Marabini XXXVI = Ricci 2/344 (NR04/PF/5482/CR/5, n. 17) Un frammento di orlo indistinto, sottolineato da una scanalatura e caratterizzato da argilla dura, fine, di colore che varia dal rosa al grigio 66 e superfici lucide, può essere assimilato alla coppa Mayet XXXIII 67 (Marabini XXXVI 68 ), tipologia datata in età tiberiana. Il frammento in questione non presenta tracce di decorazione; morfologicamente lascia presupporre un andamento leggermente curvilineo della parete. Reperti simili sono documentati a Cagliari, sia nel Museo 69 che negli scavi di Vico Lanusei 70. Mayet LXIV = Ricci 2/242 (NR04/PF/5496/CR/3, NR04/PF/5496/CR/4, NR04/ 49 Dalle US 5984 e Impasto 3, cfr. elenco impasti. 51 Ga z z e r r o , 164; Bo rt o l i n , 252; Ga z z e r r o 2003f. 52 Pi n n a , 254, n Si tratta di 5 frammenti (US 5722, 5424, 5708 e 5237). 54 Pi n n a , Dalle US 5722 e Dalle US Impasto Ma r a b i n i Mo e v s 1973, 182 ss. 59 Du n c a n 1965, 75, fig. 8, forma Bo rt o l i n , Un altro frammento di orlo 71, attribuibile anch esso ad una coppa, presenta caratteristiche analoghe nella conformazione dell orlo e nella scanalatura 61 Dall US Dall US Dalle US 5482 e Marabini Moevs 1973, Ga z z e r r o , Dall US May e t 1975, Marabini Moevs 1973, Pi n n a , , n Defrassu 2006, Dall US 5747.

8 La ceramica a pareti sottili 651 Fig. 4 sottostante, ma non è possibile assegnarlo con certezza alla forma sopra citata a causa delle dimensioni molto ridotte, che non permettono la ricostruzione del profilo completo della forma. 1.2 Produzioni iberiche Mayet XII (NR04/PG/11033/CR/4, n. 18) La forma, contraddistinta da pareti dritte, orlo indistinto e piede ad anello molto basso che sale verso la parete mediante una piccola carena, è caratterizzata nell esemplare di Nora 72 da decorazione a rotella e corpo ceramico duro e compatto, di colore beige rosato con tracce di politura sulla superficie 73, peculiarità tipiche della produzione delle Baleari. Tali manufatti, prodotti primariamente in atelier situati verosimilmente a Lione 74, sin dall età augustea conobbero una produzione localizzata ad Ibiza e Maiorca 75. Numerosi sono i confronti con reperti simili rinvenuti nelle altre aree dalla città 76. Mayet XLIX (NR04/PF/5722/CR/107, n. 19) L unico esemplare di coperchio rinvenuto tra le pareti sottili di Nora è da accostare ad una produzione iberica, descritta dalla Mayet 77, caratterizzata da parete obliqua decorata a doppia rotellatura sulla tesa superiore e da ingobbio arancione brillante. Si nota tuttavia una differenza con le caratteristiche dell impasto descritte dalla studiosa 78, poiché il manufatto, rinvenuto nell US 5722, presenta un corpo ceramico arancione, molto depurato e compatto, del 72 Dall US Impasto May e t 1975, 50; Ri c c i 1985, Mo r a l e s 1991, Bo rt o l i n , ; Ga z z e r r o , May e t 1975, Argilla di colore ocra, come nell impasto 5.

9 652 Erika Franceschi tutto simile ad un coperchio della stessa foggia rinvenuto nel contesto della città 79, per il quale viene proposta una datazione tra l età tiberiana e il II secolo d.c. Non sono invece noti altri confronti con il resto della Sardegna. Mayet XXXVIII (NR01/PF/5722/CR/ , n. 20) Dall US 5722 provengono due frammenti pertinenti di orlo decorato a incisioni, caratterizzato da corpo ceramico ocra con rivestimento di colore arancione con riflessi metallici 80. La parete, leggermente curva, termina in un orlo arrotondato separato dal corpo da due scanalature. Il confronto proposto si riferisce, per le caratteristiche della forma e del rivestimento, al bicchierino Mayet XXXVIII, 307, prodotto nell età tiberiano-claudia e diffuso nella penisola iberica, in Gallia e in tutto il Mediterraneo fino al secondo quarto del I secolo a.c. 81. Rispetto al confronto, manca nel reperto di Nora la decorazione sabbiata, che poteva comunque localizzarsi nella parte bassa del bicchiere, non pervenuta. 1.3 Produzioni locali NR01/PF/5722/CR/ Ben più complicato si rivela lo studio delle pareti sottili di produzione locale 82, poiché non rispettano la sottigliezza dei manufatti provenienti da altri centri produttori 83 e soprattutto poiché la minor accuratezza con la quale sono eseguiti alcuni esemplari 79 Bo rt o l i n , Impasto May e t 1975, Impasto Lo spessore è superiore agli 1-2 mm canonici e può arrivare sino a 3-3,5 mm. lascia un margine di dubbio sulla volontà di produrre manufatti in ceramica fine ovvero in ceramica comune. Si è quindi deciso di seguire la definizione di pareti sottili quali vasa potoria e di includere in questa trattazione tutti quei bicchierini/boccalini e coppe che trovano riscontro o che sono affini a quelli del Museo di Cagliari, pubblicati da Pinna 84, e alle pubblicazioni relative ai reperti classificati come pareti sottili rinvenuti negli scavi di Nora 85. In linea con i rinvenimenti degli scavi di Nora 86, si riscontrano principalmente due forme (databili, allo stato attuale delle ricerche, tra la seconda metà del I sec. d.c. e tutto il II sec. d.c.): le coppe biansate e i boccalini monoansati, entrambi variamente decorati a rotella Coppe Le coppe afferiscono principalmente a tre tipologie, simili tra loro, ma con alcune differenze nella foggia dell orlo e nell andamento della parete. Generalmente sono caratterizzate da orlo modanato, parete più o meno carenata, due anse scanalate e fondo piano o lievemente concavo. Il corpo ceramico è rosato, ruvido al tatto e presenta un ingobbio arancio rosato, più scuro all interno (impasto 6). Le superfici esterne sono variamente decorate a rotella in fasce di differente tipologia, tra le quali più comuni sono trattini obliqui, triangolini e rombi disposti su più registri. Le coppe rappresentano il 58% delle pareti sottili di produzione locale rinvenute nell area del foro di Nora. Pinna (NR01/PF/5708/CR/7, NR01/PF/RIPN/CR/6, NR01/ PF/5708/CR/12, NR01/PF/5708/CR/453; fig. 5, ) È caratterizzata da orlo estroflesso a tesa orizzontale, talvolta sottolineato internamente da una scanalatura, e pareti dritte o leggermente introflesse, variamente decorate a rotella, separate dal corpo tondeggiante mediante una scanalatura. Il piede è sagomato e concavo nella parte sottostante. Le coppe attribuibili a questa tipologia sono rappresentate da sedici orli 88 e quindici fondi 89, caratterizzati da argilla arancio rosato leggermente sabbiosa; possono 84 Pi n n a , Ga z z e r r o 2003f, ; Bo rt o l i n , ; Ga z z e r r o Ga z z e r r o 2003g, Pi n n a , Dalle US 5409, 5965, 5708, 5722, 5737, 11131, 11294, 11331, e Dalle US 5077, 5708, 5722, 5747, e

10 La ceramica a pareti sottili 653 presentare un nucleo grigio in frattura. Rinvenimenti simili si riscontrano a Nora nell area C 90. La datazione proposta per la coppa del Museo di Cagliari è da porre nella seconda metà del I secolo d.c 91. Pinna (NR01/PF/5855/CR/3, n. 25) Simile alla coppa precedente, la forma Pinna 56 ne differisce per l orlo che si assottiglia e le pareti che si fanno quasi verticali. La decorazione è a rotella. Un esemplare conserva parte dell ansa ad anello 93, altri cinque frammenti conservano solo parte dell orlo e della parete decorata 94. Pinna (NR01/PF/5708/CR/1, n. 26) È caratterizzata da orlo estroflesso e parete leggermente svasata, decorata a rotella su più livelli di differenti dimensioni. È rappresentata da dodici esemplari 96. Ancora una volta la cronologia propo- Fig. 5 sta non è anteriore alla metà del I secolo d.c Boccalini Nell area del foro di Nora sono stati rinvenuti una serie di frammenti relativi a orli, pareti e anse, caratterizzati da decorazione a rotella variamente eseguita, riferibili alla produzione locale di boccalini monoansati, molto diffusi in Sardegna 97. Questa forma, che imita il repertorio formale a pareti sottili 98, si caratterizza per il corpo globulare, la presenza di un unica ansa e il piede a disco, leggermente convesso e talvolta piatto. Il profilo del vaso può presentare una strozzatura mediana eseguita tramite un solco. L argilla è di colore arancio-rosato, compatta e leggermente porosa al tatto, con radi inclusi bianchi (impasto 6). Spesso è presente un ingobbio rossastro sulle superfici interne, mentre sulla superficie esterna, che varia dal rosa al grigio, si possono notare spesso il disco di impilamento e tracce di annerimento. I boccalini sono variamente decorati con rotellature o, più raramente nei frammenti del foro, mediante striature a pettine. La datazione proposta, basata su associazioni di materiale in contesti tombali, si concentra nel II secolo, soprattutto nella seconda metà 99. Alcune differenze nella foggia dell orlo hanno permesso di individuare, tra i rinvenimenti del foro di Nora, sei differenti tipologie di boccalino. 90 Ga z z e r r o 2003f, Pi n n a , Pi n n a , Dall US Dalle US 5409, 5722, 11020, e Pi n n a , Dalle US 5708, 5722, 5737 e Pinna (NR01/PF/5708/CR/2, n. 27) Rappresentato da quattro frammenti 101, è caratterizzato da orlo estroflesso a tesa obliqua, inclinato verso l alto. 97 Gazzerro 2003g, 80; Tronchetti 1996a, Pi n n a , Tr o n c h e t t i 1996a, Pi n n a , Quattro orli dalle US 5708 e

11 654 Erika Franceschi tondati 108 e dieci piedi nettamente staccati dal resto del corpo 109. Pinna (NR01/PF/5708/CR/19, NR01/PF/5722/CR/367; fig. 6, 28-29) È rappresentato da tre orli estroflessi caratterizzati da labbro arrotondato 103 e otto fondi piani 104. Fig. 7 Pinna (NR01/PF/5722/CR/122, n. 33) È caratterizzato da orlo estroflesso e, lungo la parete, da una strozzatura nei pressi dell attacco dell ansa e da una decorazione a doppia rotellatura, a tratti molto allungati. È rappresentato da due frammenti di orlo 111. Un esemplare simile si trova nella tomba 8 della necropoli di Santa Lucia a Gesico 112. Fig. 6 Pinna (NR01/PF/5708/CR/21, n. 30) È rappresentato da tre orli assottigliati e leggermente pendenti verso il basso 106. Pinna (NR01/PF/5708/CR/16, n. 34) È rappresentato da un solo orlo estroflesso, rivolto verso l alto, caratterizzato da una fitta rotellatura a piccoli rombi che parte all incirca un centimetro sotto l orlo 114. Pinna (NR01/PF/5708/CR/20, NR01/PF/5722/CR/90; fig. 7, 31-32) È rappresentato da quattro orli estroflessi e arro- 102 Pi n n a , Dalle US 5708 e Dalle US 5708 e Pi n n a , Dalle US 5708 e Pi n n a , Dalle US 5708, 11266, e Dalle US 5708, 5722 e Pi n n a , Dalle US 5722 e Tr o n c h e t t i 1999, , tav. I, Pi n n a , Dall US 5708.

12 La ceramica a pareti sottili La ceramica a pareti sottili: quadro generale In linea con quanto si riscontra in Sardegna e a Nora stessa, le pareti sottili rinvenute negli scavi dell area P si differenziano in base alla provenienza secondo tre centri produttivi: il 60% dei reperti rinvenuti si riferiscono a produzioni locali, mentre il restante 40% è da riferire a importazioni, tra cui consistenti sono quelle italiche (37%) e poco rappresentate quelle iberiche (solo il 3%) (fig. 8). Provenienza Si possono fare infine alcune considerazioni quantitative anche in merito alle tipologie di decorazioni (fig. 10), che sono rappresentate per il 74,8% dalla tecnica a rotella variamente eseguita e dalla decorazione a pettine, i cui frammmenti ammontano a più del 20,4%. Il restante 4,8% è occupato dalla decorazione à la barbotine e talvolta da qualche frammento a decorazione incisa. Non sono presenti decorazioni sabbiate. La netta predominanza della decorazione a rotella è motivata dalla maggior semplicità di esecuzione rispetto alle altre tecniche, fattore determinante nelle produzioni locali che, a discapito della raffinatezza, privilegiavano la funzionalità del manufatto. 60% 37% italiche iberiche locali altro Decorazione 3% barbotine Fig. 8. Distribuzione della ceramica a pareti sottili in base alla provenienza. Le prime testimonianze si riferiscono a importazioni dall Italia. Compaiono nei primi decenni del II secolo a.c. i bicchierini Ricci I/I, che aprono la strada ad una serie di importazioni di bicchierini/ boccalini e coppe, prodotti per la maggior parte nelle officine dell Italia centrale e che raggiungono il culmine tra l età augustea e i primi anni del II secolo d.c. con il boccalino Ricci I/30. È a partire dall età augustea che inseriamo le importazioni dalla Spagna con il bicchierino Mayet II, poco testimoniate numericamente, ma diffuse cronologicamente sino al II secolo d.c. La produzione locale inizia invece non prima della metà del I secolo d.c. e si protrae oltre il II secolo, confondendosi con la ceramica comune. Le stratigrafie dell area P di Nora non forniscono dati utili a definire ulteriormente la cronologia delle produzioni locali, poiché la maggior parte dei frammenti ad esse riferibili si è rinvenuta in contesti non datanti (fig. 9). pettine rotella Fig. 10. Distribuzione delle decorazioni. Cronologia I-II sec. d.c. fine II-I sec. a.c italiche iberiche locali Fig. 9. Distribuzione della ceramica a pareti sottili in base a cronologia e produzione.

13 656 Erika Franceschi 3. Elenco degli impasti Seppur basato prettamente sull analisi macroscopica dei reperti, si fornisce di seguito un catalogo degli impasti, nel quale vengono descritte le caratteristiche relative al colore del corpo ceramico in frattura e al colore delle due superfici, e viene evidenziata la presenza o meno di trattamenti superficiali; inoltre si descrive lo stato di depurazione dell argilla e la presenza eventuale di inclusi, per i quali si forniscono, quando possibile, colore e dimensioni 115. Sulla base di questo catalogo, grazie al confronto con i repertori noti 116, la totalità dei reperti rinvenuti nell area P è stata suddivisa per aree di provenienza. Provenienza italica: 1. Corpo ceramico di colore arancione sia sulle superfici che in frattura, molto depurato e compatto. Possibile provenienza: Cosa. 2. Corpo ceramico di colore arancione, compatto, con radi inclusi puntiformi, sia chiari che scuri. La superficie esterna presenta un rivestimento nero opaco. Possibile provenienza: Ostia. 3. Corpo ceramico arancione in frattura, con ingobbio beige-rosato su entrambe le superfici, molto liscio al tatto, compatto, con radi inclusi di piccole dimensioni e colore chiaro. Possibile provenienza: centro Italia. Può presentare un nucleo grigio in frattura e variazioni di colore sulle superfici, causate da difformità di cottura. Provenienza iberica: 4. Corpo ceramico duro e compatto, di colore beige rosato, con tracce di politura sulla superficie esterna e piccolissimi inclusi. Possibile provenienza: Baleari. 5. Corpo ceramico di colore ocra non troppo compatto e con piccoli inclusi, caratterizzato da rivestimento metallico di colore arancione. Possibile provenienza: penisola iberica. Provenienza locale: 6. Corpo ceramico di colore arancio-rosato, più chiaro in superficie (beige-rosato), compatto e leggermente poroso al tatto, con radi inclusi bianchi. 115 Di grande utilità per la compilazione di questo seppur breve catalogo sono gli studi approfonditi effettuati in due tesi di Laurea sui reperti ceramici di Nora discusse dalla dott.ssa Lorenza Gazzerro nell a.a (relatrice prof.ssa B.M. Giannattasio, Università di Genova), e dalla dott.ssa Chiara Bortolin nell a.a (relatore prof. J. Bonetto, Università di Padova). 116 In particolare, per le pareti sottili importate: Lopez Mull o r 1990, Ma r a b i n i Mo e v s 1973, May e t 1975, Ri c c i 1985 e Ve g a s 1973; per le locali: Tr o n c h e t t i 1996a e Ga z z e r r o 2003f.

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