CORSO DI FORMAZIONE ROBOTICA ED E-LEARNING PONTE REALE A COSENZA!

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1 CORSO DI FORMAZIONE ROBOTICA ED E-LEARNING PONTE REALE A COSENZA! Si, proprio così: il ponte in Calabria nasce a Cosenza e non sullo Stretto :-). Ma è un ponte territoriale e molto reale, che ha come obiettivo la diffusione e lo scambio reciproco di esperienze tecnologico-robotiche fra scuole di diverso ordine e grado!!! Un ponte che si consolida e inizia a dare i suoi primi frutti proprio ora! L Istituto Tecnico Industriale A.Monaco diretto dal prof. Nicola De Nardi ospita la nascita di un caloroso e animato ponte reale tra scuole della provincia. Oggi, venerdì 10 marzo 2006 quattro scuole medie consentine si sono incontrate presso l Istituto per mettere a frutto le prime suggestioni vissute lo scorso anno, quando alcuni professori ed alunni avevano scoperto, grazie all ITIS, i kit robotici e le loro potenzialità. Quest anno l attività di collaborazione tra colleghi e ragazzi dell Istituto Tecnico Industriale A.Monaco (biennio, triennio informatico e triennio elettronica e telecomunicazioni) mira a risultati concreti, tra cui realizzare la continuità tra scuola secondaria di primo grado e di secondo grado anche mettendosi in gioco, sviluppando ragionamenti condivisi a base di robotica! Nell anno 2003 il dirigente cosentino aveva presentato a Genova TED 2003 il laboratorio virtuale comandato via Internet (Atti Didamatica 2003),idea realizzata insieme ai docenti Proff. Remo Scavello ed Arrigo Palumbo, esperienza che aveva consentito di comandare da Genova via Internet un braccio manipolatore allocato presso il laboratorio di robotica e sistemi dell ITIS A.Monaco a Cosenza. L amicizia con i Proff.Giovanni Marcianò e Simonetta Siega è nata da un idea dello stesso dirigente che nel secondo quadrimestre dell a.s. 2004/05 aveva avviato un corso di formazione alla didattica della microrobotica, chiamando il prof. Giovanni Marcianò e la dott.ssa Simonetta Siega come formatori. Qualche incontro in presenza, e l utilizzo della piattaforma e-learning dell istituto come aula e laboratorio virtuale per l azione di scambio tra i docenti partecipanti ed i formatori. Inizialmente la presenza della scuola media era stata limitata e quasi solo i docenti referenti delle scuole, assieme ai numerosi docenti dell Istituto Monaco, tutti coinvolti in questo progetto innovativo. Quest anno, con quella prima esperienza e i positivi esiti raggiunti alle spalle, il dirigente propone un progetto di continuità che vede la partecipazione numerosa di docenti e di studenti sia delle scuole medie che dell Istituto, vede lievitare le iniziali proposte e proliferare l interesse sia per le attività robotiche proposte sia per saperne sempre di più!!! Ecco perché è stato necessario fin dall inizio costituire due gruppi distinti che parallelamente portassero avanti questa proposta: 5 scuole medie con docenti referenti e rappresentanze (per forza limitate) di allievi, coordinati dalla dott.ssa Simonetta Siega; docenti e allievi dei trienni coordinati dai proff. Giovanni Marcianò e Remo Scavello. Tra i due gruppi vi erano docenti e allievi del biennio; un po a confronto con le scuole medie, ma anche un po a guardare avanti verso il triennio. Avviato in autunno il progetto di continuità che vede nella robotica il campo di lavoro comune tra scuole medie e ITIS Monaco, in questo secondo quadrimestre è nata la proposta di studiare assieme un regolamento di gare robotiche che si terranno a fine anno scolastico. Un modo avvincente per far incontrare allievi di scuole di ordine e grado diverso, accomunati dalle scoperte fatte nel mondo dei piccoli robot, creando dei ponti reali tra alunni, tra i professori, tra le scuole! Il tutto di fronte anche alle altre scuole della regione e agli ospiti nazionali ed internazionali che interverranno a Cosenza al meeting del 18 e 19

2 maggio 2006, che l Istituto sta organizzando in collaborazione con la Direzione Generale dell Ufficio Scolastico Regionale Calabria diretto dal Dott. Francesco Mercurio. Ma torniamo a lavori di preparazione; venerdì mattina puntuali gli allievi rappresentanti le cinque scuole medie interessate hanno iniziato subito il loro lavoro riunendosi in un aula informatica dell Istituto. Foto n 1 Come si vede dalla foto i numerosi ragazzi presenti iniziano l attività ben attenti. Quattro o cinque allievi per ogni scuola media coinvolti a provare e discutere il regolamento delle gare che sarà poi utilizzato dai referenti nelle varie scuole per passare le consegne agli alunni che non era possibile ospitare in questa giornata. Numerosi i ragazzi e numerosi i professori referenti delle singole scuole coinvolte e desiderosi di partecipare e fare bella figura all incontro finale. Con una differenza: i ragazzi sono presi dall evento, dal gioco e dalla voglia di vincere. I professori invece sanno bene che attraverso questa attività cattureranno la massima attenzione e sapranno poi giocarsela per fare scuola nel modo più opportuno e utile ai ragazzi in classe!

3 Foto n 2 L obiettivo dell incontro, come dicevamo, è analizzare insieme un regolamento adatto a guidare le squadre verso le competizioni a conclusione dell anno scolastico. La presenza di una nuova scuola con cinque alunni che, desiderosa di partecipare anche se lo scorso anno non era intervenuta, impedisce di dar per scontato alcuni passaggi e quindi si parte insieme rivedendo le tappe essenziali dell attività di progettazione e costruzione di un robot.

4 La costruzione: Foto 3 Costruire un piccolo robot è il primo passo. Usiamo i Lego Mindstorm e anche se il kit è uguale per tutti ogni gruppo saprà personalizzarlo e renderlo competitivo per la gara numero 1: velocità! Mentre alcuni alunni procedono alla costruzione altri studiano e realizzano la programmazione del robottino. Perché in parallelo? Non sempre il primo modello costruito sopporta la programmazione prevista. A volte la struttura leggera del robot si sfascia mentre i motori, programmati al massimo della loro potenza, spingono il carrettino verso il traguardo. A volte il pavimento suggerisce delle modifiche, a volte il modellino del compagno ha qualcosa che vorremmo metterci pure noi ma... non ci avevamo pensato!!!

5 Foto 4 La programmazione dei lavori per sviluppare al meglio l oggetto programmabile (nel nostro caso l RCX della Lego Mindstorm) e la continua correzione di eventuali guasti informatici o tecnici, di hardware o di software, che possono insorgere nel percorso, non impediscono il completo svolgimento delle tappe prefissate. Di più: ogni incidente di percorso diventa occasione vivace di confronto, è un feed-back continuo all attività!!! A volte anche i professori più tenaci e convinti devono accettare delle soluzioni diverse che i ragazzi propongono perché alla prova dei fatti risultano più efficaci, e ogni modifica può essere un punto di vantaggio (se devo essere il più veloce posso essere anche il più leggero? È il tema di fondo della ricerca del robot capace di velocità)

6 Foto 5 La prima parte della mattinata si conclude quindi con una prova sul campo tra i robot realizzati dalle diverse scuole. Inizialmente su un ampio tavolo che aiuta a vedere i difetti più da vicino Foto 6

7 poi sul pavimento di un corridoio vicino al laboratorio: importante che la superficie sia liscia altrimenti nascono nuovi imprevisti e necessitano nuove modifiche alle macchine pronte per la loro prestazione! Foto 7 Il campo di battaglia si dimostra più difficoltoso del previsto. Il traguardo rappresenta una strettoia che pochi nel progettare e costruire avevano considerato vincere sembra più difficile: per fortuna stiamo solo provando!!! Sì, infatti questo è solo l inizio. Ragazzi e professori avranno poi tutto il tempo di prepararsi con calma, nei prossimi mesi, perfezionando le imprecisioni e potenziando la capacità dei loro robot. Finisce la prima parte della mattina, con un simbolico vincitore delle prove e subito si ritorna in laboratorio a disfare i robot per riutilizzare i mattoncini e costruire robot con modifiche importanti e necessarie alla seconda prova: slalom!

8 Foto 8 La seconda prova prevede infatti l utilizzo dei sensori, o meglio, del sensore di luce. Ora saranno i singoli gruppi a decidere se preferiscono una costruzione semplice e veloce col sensore di luce al centro, se preferiscono mettere una ruota pivottante o se utilizzeranno gli ingranaggi per rendere più preciso il robot lungo il percorso tracciato. Mi guardo in giro e vedo che un gruppo costruisce un modello molto, ma molto lungo come struttura. Questo impedisce all RCX, nelle curve, di muoversi regolarmente e crea dei disguidi. Taglia le curve guadagnando terreno sull avversario

9 Foto 9 Iniziano le prime contestazioni (tra ragazzi e, diciamolo, anche tra professori!). Per fortuna l avversario, più minuto e forse per questo molto più agile e veloce, guadagna terreno e vince!!! I ragazzi realizzano che non è necessaria una struttura più lunga per giungere prima al traguardo: le strategie di vittoria sono altre, ma è giusto prevedere delle regole di costruzione nel regolamento. Tutto ok!. Nessuno dice più nulla, cresce la consapevolezza che bisognerà correggere il regolamento ed inserire un articolo che preveda delle dimensioni minime e/o massime del robottino. Quindi tutti d accordo.

10 Foto N 10 Quello che unisce e coinvolge tutti è la voglia di imparare nuove modalità costruttive, alla ricerca di quel qualcosina in più per vincere. Il tempo passa, tutti lavorano, il tecnico dell ITIS Monaco - Biagio - si mescola ai gruppi di ragazzi al lavoro e riesce a fotografare i momenti più importanti dell attività: grazie! Ma la mattinata è conclusa: si torna a scuola. Iniziano i primi lamenti e poi le richieste: Non possiamo fermarci qui ancora un po, magari fino alle 12.30? Impossibile: sono le 13.20!!! E così: quando un attività ti coinvolge e ti aiuta ad esprimere tutte le tue potenzialità cognitive senza faticare ma divertendosi, il tempo scorre veloce e non c è voglia di andare via! Contemporaneamente a questo lavoro delle scuole medie, nel laboratorio accanto i ragazzi dell Istituto Monaco, allievi del Biennio, Triennio informatica e Triennio elettronica coordinati dal professor Remo Scavello referente dell attività di Robotica di tutto l Istituto, stanno lavorando e preparandosi in altro modo, con altri mezzi ma per l obiettivo comune: prepararsi alla manifestazione robotica di maggio.

11 Foto n 11 Ritengo molto importanti queste tappe di incontri periodici proposte dal dirigente, prof. De Nardi: costruiscono nel tempo una rete di scambio territoriale e non solo, molto produttiva. E permettono lo sviluppo di una comunità che apprende e condivide un metodo di lavoro che coniuga il sapere (quante cose da andare a rivedere sui libri i ragazzi hanno segnato sui loro quaderni nel costruire i robot) al saper fare. L Istituto diventerà (ma forse lo è già) il polo robotico regionale che potrà nel tempo divenire una preziosa banca dati per tutte le scuole che vorranno, anche per la prima volta, cimentarsi in un esperienza di uso didattico della robotica. Ma l istituto Monaco non si occupa solo di robotica: partecipa al progetto ENIS, è coinvolto al progetto European Rover e sta lavorando per nuovi progetti derivati dall esperienza di robotica, già accennati nella relazione al TED del professor Remo Scavello. Insomma penso che quanto qui è brevemente raccontato sia un esempio di come progettare e far funzionare la scuola del futuro!

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