Le missioni delle Forze Armate e i previsti impegni futuri
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- Violetta Corradi
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1 Le missioni delle Forze Armate e i previsti impegni futuri Amm. Giampaolo Di Paola Dopo gli attacchi dell 11 settembre 2001, lo scenario geostrategico internazionale è stato caratterizzato dall azione della comunità internazionale mirata al contrasto del terrorismo, in particolare in Afghanistan, e dall intervento militare della coalizione a guida USA in Iraq, alla quale ha fatto seguito l intervento di numerose nazioni impegnate a favorire la ricostruzione e la transizione verso la democrazia. Gli interventi si sono sovrapposti alle missioni da tempo in atto nei Balcani di stabilizzazione e di ricostruzione volte a superare le situazioni di crisi conseguenti la disgregazione della ex- Yugoslavia. Ne è derivato un rilevante incremento dell impegno per le Forze Armate italiane a supporto delle iniziative intraprese dal Paese nell ambito della Comunità e delle organizzazioni internazionali. Queste situazioni di crisi, unitamente all irrisolta questione israelo-palestinese ed alla diffusa instabilità conseguente la fine dell Unione Sovietica, in particolare nel Caucaso, insistono nelle aree di prioritario interesse strategico per l Italia. Si tratta di quelle aree che - oltre al territorio nazionale, a quello del Trattato Atlantico e a quello dell Unione Europea - comprendono i Operazione ISAF 3
2 Paesi che hanno importanti relazioni con l Italia, le linee di comunicazione e le rotte strategiche per l approvvigionamento energetico e l interscambio commerciale. Gli elementi che caratterizzano il quadro generale di situazione sono: un sostanziale mutamento dello scenario di sicurezza, che vede concretizzarsi nuove minacce asimmetriche - imprevedibili, diffuse, non localizzabili che vanno ad interagire con situazioni ad alta instabilità, originate da problematiche di carattere etnico, sociale, economico e religioso; un elevata occorrenza di crisi, anche di media-alta intensità in teatri lontani, con importanti riverberazioni sulla stabilità globale e sulle relazioni internazionali che hanno comportato l intervento della componente militare a fronte della difficoltà di pervenire a soluzioni per altre vie; la necessità di azioni integrate - politiche, di cooperazione, misure di confidenza e sicurezza - con un alto grado di coordinamento fra le diverse amministrazioni. Ciò ha comportato: un ampliamento del concetto stesso di sicurezza, che va assumendo un carattere sempre più globale; Carabinieri in esercitazione in Afghanistan la conseguente esigenza di sovrapporre al processo di adeguamento degli strumenti militari da tempo avviato, una vera e propria trasformazione a tutto campo al fine di poter affrontare le nuove sfide. La natura e la tipologia delle crisi - non più scontro militare diretto fra entità statuali/alleanze, ma comunque con impatto rilevante su un mondo sempre più globalizzato - le caratteristiche della minaccia - non più potenziale e definibile a priori ma concreta, comunque insidiosa e imprevedibile - e l esigenza di una risposta collettiva, fanno sì che nel contesto delle iniziative della comunità internazionale l azione militare venga intrapresa su base multinazionale. A fronte di tale esigenza, le organizzazioni internazionali che costituiscono i punti di riferimento della nostra politica di difesa e sicurezza, la NATO e l Unione Europea, stanno dimostrando la piena consapevolezza di dover essere in grado di svolgere un ruolo determinante per assicurare la pace e la stabilità in un mondo che cambia. Nonostante ciò, non sempre è stato possibile pervenire a una convergenza dei partner circa le azioni da intraprendere e si è dovuto far ricorso alle cosiddette coalition of the willing, ad ulte- 4
3 riore conferma che le crisi internazionali richiedono una forte ed univoca risposta collettiva poiché le minacce sono globali. Nei summit di Istanbul e di Bruxelles l Alleanza ha adottato importanti decisioni che accelerano la trasformazione avviata a Praga nella rinnovata consapevolezza dell importanza del link transatlantico. In particolare, è stato deciso di incrementare: il contributo concreto nelle operazioni per la sicurezza e la stabilità internazionale; le iniziative di cooperazione, quali il Dialogo Mediterraneo, promuovendo la cooperazione con i Paesi del Medio Oriente a partire da quelli del Consiglio di Cooperazione del Golfo (l Istanbul Cooperation Initiative - ICI); le capacità operative militari (expeditionary e usability), gli sforzi contro il terrorismo, compreso l intelligence e lo sviluppo di nuovi strumenti e sistemi di alto livello tecnologico. È proseguito il processo di raggiungimento della piena capacità operativa, previsto nel 2006, della NATO Response Force (NRF) che è stata creata per dotare la NATO di uno strumento immediatamente proiettabile e flessibile per rispondere rapidamente all ampia gamma di crisi che l Alleanza potrà essere chiamata ad affrontare, compreso il terrorismo. Essa costituisce inoltre il banco di prova per la sperimentazione e l applicazione di nuovi concetti operativi così come per l interoperabilità e l integrazione interforze e multinazionale e utilizza strutture di comando e forze prelevate da uno dei tre pool, che a rotazione sono mantenuti ad elevata prontezza. L Italia, oltre a fornire a rotazione i Comandi di componente, rende continuativamente disponibili un aliquota di forze terrestri, navali e aeree, Carabinieri e forze speciali. In particolare, dopo aver fornito il Comando di Componente terrestre di Solbiate Olona per il secondo semestre del 2004, a partire dal prossimo luglio, per un anno, renderà disponibile il Comando di Componente marittimo di COMIT- MARFOR. Si tratta di forze, prelevate da quelle di più elevato livello qualitativo Nave Borsini disponibili, pienamente interoperabili e caratterizzate da elevata proiettabilità, efficacia operativa e sostenibilità anche a grande distanza dal territorio nazionale. Questo contributo si configura come un vero e proprio impegno, in quanto, in caso di esi- 5
4 genza, la NRF rappresenta il prioritario strumento di intervento. Parallelamente, l Unione Europea ha assunto nelle recenti riunioni ministeriali importanti decisioni mirate ad elevarne significativamente la capacità di risposta alle possibili situazioni di crisi. In primo luogo è stata approvata la pianificazione operativa sulla base della quale l UE ha assunto la leadership dell Operazione Althea, subentrando alla NATO. Inoltre i Ministri hanno concordato provvedimenti atti a sviluppare un incremento delle capacità operative, mi riferisco ai Battle Groups, forze di pronto intervento per alcuni aspetti assimilabili alle NRF, ma anche al trasporto strategico e alla costituzione della gendarmeria europea a Vicenza. Elicottero HH 3F dell Aeronautica Militare Altro elemento di rilievo è la costituzione della cellula Civile-Militare e di un Centro Operativo ancorché limitato, embrioni di prevedibili sviluppi futuri. Infine, è stato avviato il processo di rideterminazione dei livelli di forze generali dell UE per ottimizzare in funzione delle nuove esigenze gli obiettivi indicati a Helsinki nel I Battle Groups costituiscono al momento lo strumento a disposizione dell Unione Europea per interventi di reazione rapida. Inizialmente è stato concordato di rendere disponibile a turno un Battle Group di pronto intervento, aumentato a due a partire dal 2007, da trarre dai 12/14 resi disponibili dalle nazioni. L Italia parteciperà alla costituzione di tre Battle Groups: uno interamente nazionale; uno su base multinazionale incentrato sulla Multinational Land Force della quale fa parte la brigata alpina Julia, assieme a reparti della Slovenia e dell Ungheria; uno anfibio su base multinazionale incentrato sulla forza italo-spagnola (SIAF) alla quale si aggiungeranno contributi di Portogallo e Grecia. In particolare, nel secondo semestre del 2005 il BG nazionale osserverà il turn di on call, seguito nel primo semestre 2006 dal BG anfibio. Dall esame delle operazioni condotte in questi ultimi anni se ne ricava una conferma della validità delle scelte effettuate, fra cui: il Comando e Controllo interforze delle operazioni; l accentramento a livello interforze della funzione intelligence; la costituzione dei Comandi di componente; 6
5 la forte accentuazione del carattere interforze e multinazionale dell addestramento e della formazione; il passaggio al sistema professionale. Gli impegni operativi costituiscono inoltre il miglior modo per validare gli obiettivi individuati per il breve/medio termine, in particolare: l incremento delle capacità C4I net centriche, settore che ha visto la recente introduzione in servizio dei sistemi Predator e Pointer, attualmente schierati in Iraq e la costituzione del comando C4 Difesa; la capacità di costituire un Joint Force Commander proiettabile, passo successivo alla già realizzata costituzione dei Comandi di componente, attualmente allo studio presso lo Stato Maggiore della Difesa. Particolare enfasi viene attribuita alle Forze Speciali, impiegate pressoché in tutti i Teatri e nelle operazioni tipo NEO, con la recente costituzione del COFS. Altrettanto dicasi per la mobilità strategica, fattore abilitante per le operazioni di proiezione, così come il miglioramento dell assetto expeditionary dei reparti, ivi compresa la capacità L Ammiraglio Giampaolo Di Paola e il Gen. C.A. Filiberto Cecchi interforze di proiezione anfibia. Un significativo passo avanti nella valorizzazione della MSU è stato compiuto con la costituzione della EUROGENFOR a Vicenza, insieme a Francia, Olanda, Portogallo e Spagna. Infine sono in corso gli sforzi per incrementare significativamente le capacità CS, CSS, NRBC, CIMIC e genio, indispensabili soprattutto negli interventi di peace building e post conflict reconstruction. Tra gli obiettivi conseguiti, assume particolare rilevanza la costituzione del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), che ha consentito alle Forze Armate di dotarsi di uno struttura di Comando e Controllo interforze delle operazioni nazionali e multinazionali. In questi ultimi anni il COI ha dimostrato pienamente la sua efficacia nella gestione delle numerose missioni che hanno visto e vedono impegnate le Forze Amate italiane in numerosi Teatri operativi, rivelandosi uno strumento indispensabile per l esercizio del Comando Operativo delle Forze in Teatro da parte del Capo di Stato Maggiore della Difesa e ha recentemente conseguito la full operational capability quale Operational Headquarter dell Unione Europea, unitamente alle analoghe strutture di Francia, Germania, Gran Bretagna e Grecia. 7
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