P Biblioteca di Vita umana Internazionale: Orientamento per tesi e aiuto nello studio
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- Luisa Di Mauro
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2 P Biblioteca di Vita umana Internazionale: Orientamento per tesi e aiuto nello studio 2
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7 Domande fondamentali Perché? Causa Perché? Finalità Che senso ha? «Vale la pena di vivere»? Blondel: «La vita umana ha un senso? E l'uomo ha un destino? 7
8 La questione del senso Avere senso Dare senso - Se è intelligibile - Se ha un perché - Intelligenza - Verità - Se ha un valore (umano/cristiano) - Libertà - Responsabilità 8
9 La vita ha senso PStrutture ontologiche della vita umana che costituiscono il suo «avere senso» < La coscienza e la razionalità: ciò che non ha senso è qualcosa d'irrazionale, di assurdo e contraddittorio, e perciò stesso, impossibile < La libertà: negare il senso della vita, sarebbe negare la libertà nell'uomo. 9
10 La crisi del avere senso PStrutture ontologiche della vita umana che mettono in crisi il senso della vita: < La morte: Esterna alla vita: «è assurdo che siamo nati, è assurdo che moriamo» (Sartre) Co-presente alla vita: «vitam mortalem an mortem vitalem» (Agostino) < La sofferenza: Solo funzionale? (Vedi più avanti). 10
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33 Dolore e Sofferenza 33
34 Per tipo di handicap/malattia Situazioni differenti Per lo sviluppo della malattia Per la situazione di famiglia: genitori, fratelli... Per la personalità, psicologia... Elementi per l analisi Con le sue sofferenze Con le sue speranze/disperazione; accettazione/rifiuto Ogni caso è unico Con i genitori / senza (Con uno / con i nonni..) Con gli amici / senza Con sperienze sanitarie brevi/lunghe; positive/negative; di fiducia/sfiducia 34
35 Fattori chiave nella sofferenza Le circostanze di sofferenza Il supporto esterno Le risorse interne - Sesso - Età: 17, 47, 87 - Ruoli: madre, vedova - Tipo di malattia - Circostanze della m. - Solitudine - Sotegno:. Famiglia. Amici. Comunità - Psicologiche:. Fiducia, coraggio... - Culturali: lettura, sport.. - Interpersonali: dialogo.. - Spirituali: virtù... Atteggiamenti assunti 35
36 Il dolore PL esperienza del dolore < Fase diagnostico/terapeutica: procurato dalle procedure mediche e dalle terapie < Fase cronica: causato per lo sviluppo della malattia < Fase terminale: dolore totale. 36
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42 Il malato manifesta il dolore P Capire il dolore e manifestarlo: fattore più complesso < Ciò che il malato ha < Ciò che il malato sente < Cio che il malato manifesta P Il malato manifesta il suo dolore con: < Pianto, gesti, disturbi psico-somatici, insomnio, anoresia, ansia, paura, mutismo... P Manifestare il dolore è una richiesta di aiuto P Il medico/parente deve interpretare queste manifestazioni correttamente per poter offrire aiuto. 42
43 Il malato manifesta il dolore P Chi conosce la complessa reazione psicologica del soggetto che si scopre afflitto da una patologia più seria del previsto, sa bene che il più delle volte inizia un gioco sottile di dissimulazione, che solo la finezza interpretativa conquistata dalla fiducia e dalla pazienza è in grado di sciogliere. In linea di massima il dovere è sempre quello della verità, ma di una verità da comunicare e condividere nei tempi, nei modi e nelle forme graduali che il paziente mostra inequivocabilmente di ricercare e di essere pronto ad accogliere. < L. Alici, F.D Agostino, F.Santeusanio, La dignità degli ultimi giorni, p
44 Il malato P È il protagonista principale: soggetto/oggetto delle cure mediche P Elisabeth Kubler-Ross: On children and death < 1ª Fase: rifiuto della realtà (nulla è cambiato) < 2ª Fase: rabbia perché a me. Senso di colpa < 3ª Fase: di fronte alla verità: se non mi poso curare, al meno vivere il meglio possibile < 4ª Fase: la depressione: si sente solo < 5ª Fase: la accettazione: bisogno di pace e tranquilità. 44
45 1ª Sconcerto: prima diagnosi 2ª Speranza: di guarire e ritornare alla normalità Fasi nei parenti 3ª Crisi: passaggio dalle cure attive alle palliative: - dalla speranza alla certeza della morte - rabbia e rifiuto psicologico della situazione - accanimento terapeutico per evitare il senso di colpa 4ª Accettazione/ rassegnazione 5ª Cordoglio Senso di colpa Impegno a favore degli altri 45
46 I parenti 46
47 Il medico verso il malato P Alleviare il dolore con alta professionalità P Avere empatia nel rapporto professionale P Fargli capire che s interessa e preocupa la situazione P Rispondere a tutte le domande, sguardi, lamenti, sorrisi... P Non lasciarlo solo nell incertezza che provoca la malattia P Offrirgli speranze reali, non utopiche P Non abbandonarlo e non considerarlo morto prima che ciò avvenga. 47
48 Il medico verso il malato P Di fronte all impossibilità di guarire e dell eventuale morte, il medico dovrà: < Considerare la vita nella sua totalità: aspetti bilogici, psicologici, spirituali... P Ciò non si ottiene con < Modelli standarizzati < Scaso impegno P Si possono ottenere buoni risultati con: < Programmi personalizzati < Dinamici nel tempo d accordo con la malattia. 48
49 Mezzi di sostegno normali Alimentazione, idratazione, ossigenazione anche artificiali Igene; Aiuto alla respirazione CURE PALIATIVE Cure palliative Aspetto medico: Somministrazione di medicine che non possono più curare la malattia, ma controllano i sintomi, senza peggiorare significativamente la qualità della vita Aspetto umanitario: Vicinanza e premura accompagnate di sostegno psicologico e spirituale Lo scopo delle cure palliative Non è l aumento del tempo da vivere, ma il migliramento della qualità della vita del malato, intesa in senso pieno, cioè nella sua dimensione fisica, psichica e spirituale. Alla base si trova una visione positiva della fine della vita e del senso della morte umana 49
50 CURE PALIATIVE Uso degli analgesici La verità al malato Domanda: sono leciti anche se possono abbreviare la vita e far perdere la coscienza? Risposta: si - se l intenzione diretta è l analgesica - se c è il consenso del paziente - se non vi sono altri mezzi Il criterio generale è di dire sempre la verità, non mentire, e non nascondere la gravità. Il malato ha diritto all informazione, e la menzogna è un atto in se cattivo, e rende più difficile la relazione con i familiari. Perché la verità sia accolta senza un eccesso di sofferenza è opportuno che sia comunicata in modo graduale e in un clima di solidarietà. 50
51 La verità al malato P Chi conosce la complessa reazione psicologica del soggetto che si scopre afflitto da una patologia più seria del previsto, sa bene che il più delle volte inizia un gioco sottile di dissimulazione, che solo la finezza interpretativa conquistata dalla fiducia e dalla pazienza è in grado di sciogliere. P In linea di massima il dovere è sempre quello della verità, ma di una verità da comunicare e condividere nei tempi, nei modi e nelle forme graduali che il paziente mostra inequivocabilmente di ricercare e di essere pronto ad accogliere. < L. Alici, F.D Agostino, F.Santeusanio, La dignità degli ultimi giorni, p
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# Blondel: «La vita umana ha un senso? E l'uomo ha un destino?» (Azione)
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