INDAGINE CONGIUNTURALE CONSUNTIVO SECONDO SEMESTRE 2016 PREVISIONI PRIMO SEMESTRE 2017

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1 INDAGINE CONGIUNTURALE CONSUNTIVO SECONDO SEMESTRE 2016 PREVISIONI PRIMO SEMESTRE 2017

2 Campione per: addetti, fatturato, attività, presenza all estero 2 ADDETTI FATTURATO ATTIVITÀ EXPORT

3 RISULTATI DEL II O SEMESTRE

4 4 IL II O SEMESTRE 2016, IN SINTESI (1/2) Il 2016 si conclude con un inequivocabile calo degli indicatori economici, segnando saldi negativi o, al più, prossimi allo zero. Stando alle previsioni di diversi osservatori, questo sarebbe dovuto essere l anno della ripresa e invece, ancora una volta, i risultati hanno disatteso le aspettative più spregiudicate, restituendo un economia fiacca all interno di una cornice politico-istituzionale incerta e distratta rispetto alle priorità dell economia reale. Secondo le dichiarazioni degli imprenditori torinesi, i livelli di ordini e fatturato hanno segnato un netto peggioramento rispetto alla prima parte del 2016: saldo ordini pari a -3,7%, saldo fatturato pari a +1,2%. Il miglior andamento sui mercati europei ha permesso, solo in minima parte, di mitigare il generale calo congiunturale.

5 5 IL II O SEMESTRE 2016, IN SINTESI (2/2) Anche per le imprese manifatturiere il secondo semestre 2016 è stato sfavorevole a confronto con la prima parte dell anno. I livelli di produzione segnano un saldo nullo e la capacità produttiva degli impianti rimane ferma al 71,5%, con la previsione che possa scendere al 69,4% nei prossimi mesi. A Torino, nel periodo gennaio-novembre 2016 sono state autorizzate oltre 54 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni, segnando un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del Con oltre 54 milioni di ore di CIG autorizzate, Torino pesa il 10% del dato nazionale e il 73% di quello regionale.

6 Il secondo semestre 2016 segna una nuova e pesante battuta d arresto dell economia torinese: frenano Produzione, Ordini e Fatturato. 6

7 7 Aumenta al 19,5% del campione la raccolta di ordini di durata limitata ad appena 15 giorni. 56,1 53,0 57,7 51,4 52,7 54,8 Per il 56,1% delle imprese gli ordini si esauriscono entro massimo 30 giorni.

8 8 Il saldo complessivo sui livelli di fatturato scende a +1,2%, contro il precedente +17,8% (linea blu). Pur in un contesto congiunturale complessivamente negativo, la distribuzione per aree geografiche mostra nella seconda parte del 2016 un miglior andamento delle imprese che esportano verso gli Stati europei. Circa il mercato europeo, a cui si rivolge il 47,8% del campione, il saldo di fatturato rimane positivo, pur registrando un sensibile calo rispetto a sei mesi fa: dal 33% all attuale 11,4%. Al contrario, sia il «saldo fatturato IT» sia il «saldo fatturato Extra-UE» chiudono il semestre in negativo: rispettivamente -2,4% e -3,2%. Saldo UE +11,4% Saldo IT -2,4% Saldo Extra UE -3,2%

9 9 Il settore manifatturiero (1/2) Il settore manifatturiero segna una brusca frenata dei livelli di produzione con un saldo che nel secondo semestre 2016 scende fino al valore nullo. Grazie alle migliori opportunità offerte dai mercati esteri, le imprese esportatrici sono riuscite a chiudere il 2016 con un saldo appena positivo, pari a +2,9%, mentre per coloro che si rivolgono limitatamente al mercato domestico, il saldo è sceso fino a -6,3%.

10 10 Il settore manifatturiero (2/2) La capacità di saturazione degli impianti si conferma al 71,5%. Con riferimento al prossimo semestre gli imprenditori torinesi prevedono un calo al 69,4%.

11 11 Il ricorso agli ammortizzatori sociali (fonte INPS) Nell area torinese durante il periodo Gennaio-Novembre 2016 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni sono incrementate del +19,7%, rispetto allo stesso periodo del Gen-Nov 2016 Gen-Nov 2015 Var.% 2016/2015 Torino ,7 Piemonte ,3 Italia ,0 Il dato locale è in assoluta controtendenza rispetto alla dinamica piemontese e ancor più a quella nazionale, dove è stata segnata - rispettivamente - una riduzione delle ore autorizzate pari al -3,3% (Piemonte) e una riduzione del 15% (Italia). Con oltre 54 milioni di ore di CIG autorizzate, Torino pesa il 10% del dato nazionale e il 73% di quello regionale.

12 12 Nel 2016 si interrompe il progressivo calo ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nell area torinese. Fino novembre le ore autorizzate nel 2016 risultano 54,3 milioni, pari al 115,6% di quanto autorizzato nell intero mln ore nov mln ore nel mln ore nel mln ore nel 2007

13 13 Investimenti nel II o semestre 2016 IN LIEVE CALO GLI INVESTIMENTI Si riduce lievemente la quota di imprese che ha realizzato nuovi investimenti, passando dal 70,5% del primo semestre 2016 all attuale 67,4%. Rimangono stabili, attorno al 30%, gli investimenti considerati economicamente rilevanti. In calo di 5 punti percentuali gli investimenti materiali (dal 53,6% al 48,8%) Nel 22,8% dei casi prevale la necessità di sostituire impianti e attrezzature obsoleti, mentre nel 20,7% dei casi si tratta di finalità di ampiamento. Gli investimenti immateriali risultano pari al 27,9% (si precisa che con questa edizione dell indagine sono state introdotte nuove tipologie di investimenti immateriali nel questionario, ad es. sicurezza e internazionalizzazione).

14 14 Ritardi di pagamento Rimane oltre il 70% la percentuale di piccole e medie imprese che vanta crediti scaduti; nella maggioranza dei casi si tratta di crediti scaduti da oltre 60 giorni. Il ritardo medio osservato a dicembre 2016 è pari a 199 giorni, in leggero aumento rispetto ai 192 giorni di sei mesi fa. Tipologia debitori % imprese Ritardo medio (mesi) Pubblica Amm. 4,7% 10,0 Grande Impresa 14,1% 4,9 Altro 37,6% 6,9

15 15 Accesso al credito RICHIESTE NUOVI FINANZIAMENTI 40,3 48,9 47,1 In leggera flessione il ricorso al sistema bancario per la richiesta di credito. La quota di imprese passa dal 48,9% al 47,1%. In merito alle richieste di credito (avanzate dal 47,1% delle imprese), il 41,2% ha avuto esito positivo: il 36,5% con accoglimento integrale; il 4,7% con accoglimento parziale. Stabile al 5,9% la quota di imprese la cui richiesta di credito non è andata a buon fine. Le principali motivazioni sono: «valutazione negativa da parte della banca» e rinuncia da parte dell impresa per «procedure lunghe e complesse». RICHIESTE DI RINNOVO Scendono i casi di diniego del rinnovo relativo a crediti in precedenza già concessi: dall 8,3% al 4,8%. Il 41,7% delle imprese non ha avanzato alcuna richiesta.

16 Indagine congiunturale API Torino 16 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017

17 17 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017, IN SINTESI (1/2) 37,9% Secondo il 37,9% degli imprenditori torinesi il nuovo anno inizierà meglio di come si è concluso il ,6% Dopo la brusca frenata attesa con le previsioni formulate a luglio 2016 (nonché confermata dai risultati a consuntivo del II o semestre 2016), il grado di fiducia degli imprenditori torinesi torna, solo parzialmente, a risalire: il saldo Ottimisti-Pessimisti passa da +7,1% a +12,6%.

18 18 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017, IN SINTESI (2/2) -4,6% Pur in prevalenza di (un cauto) ottimismo, solo il 16,1% degli imprenditori si dice più ottimista rispetto a sei mesi fa; il 20,7% si dichiara più pessimista. Saldo negativo, pari a -4,6%. 38,4% Il cauto ottimismo per il primo semestre 2017 non sembra bastare a far ripartire gli investimenti. Calano le intenzioni di nuovi investimenti: dal 45,7% di luglio 2016 all attuale 38,4% 21,7% Imprese che, alla luce dell'andamento degli ultimi sei mesi, ritengono di aver superato la fase più difficile della congiuntura economica. Percentuale di poco inferiore rispetto al 23,1% di sei mesi fa.

19 19 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017 Tra gli imprenditori torinesi prevale un positivo grado di fiducia per il primo semestre 2017, in miglioramento rispetto a sei mesi fa. Il 37,9% si dichiara ottimista, contro il 25,3% dei pessimisti. Tuttavia, come è noto e spesso capita di osservare, tra le imprese di minore dimensione (con meno di 10 dipendenti, pari al 41% del campione) si riscontrano le maggiori difficoltà, che inducono a un predominante orientamento al pessimismo: in questo caso il saldo è negativo, pari a -5,4%.

20 20 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017 produzione ordini fatturato +14,9% +13,4% +13,4% IMPRESE EXPORT +19,4% +22,7% +27,9% IMPRESE NO EXPORT +6,3% +2,6% -2,6% Migliorano le attese degli imprenditori torinesi: crescono le previsioni su produzione, ordini e fatturato. Questo segnale positivo, tuttavia, non è accompagnato da un inversione di tendenza nel mercato domestico, che infatti presenta nuovamente la sua strutturale debolezza. Come più volte osservato, l economia locale procede a due velocità: da un lato ci sono le imprese esportatrici, che dichiarano un chiaro ottimismo per il primo semestre del 2017; dall altro lato, ci sono le PMI che operano limitatamente in Italia (45% del campione), con aspettative più ridimensionate, addirittura negative per quanto riguarda il fatturato.

21 21 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017 FATTURATO, PER AREE GEOGRAFICHE Rispetto alle previsioni formulate sei mesi fa, migliorano le attese per l estero, sia che si tratti del mercato europeo che di quello extra UE. Solo una ridotta percentuale del campione (attorno al 2-3%) prevede che nel prossimo semestre il fatturato estero potrà peggiorare: il saldo previsionale UE è positivo, pari a +34,9% e il saldo Extra-UE è pari a +19,4%. Al contrario, le previsioni di fatturato sul mercato italiano sono in lieve calo rispetto alla precedente rilevazione: il saldo passa da +5,7% a +4,8%. Saldo UE +34,9% Saldo ITA +4,8% Saldo Extra UE +19,4% OCCUPAZIONE. Nei prossimi mesi è previsto un dinamismo favorevole nel mercato del lavoro: secondo le previsioni raccolte l 11,1% degli imprenditori avvierà nuove assunzioni, mentre il 3,7% prevede la riduzione dell organico. Il saldo previsionale è positivo pari a +7,4% (contro il precedente -2,5%). IL RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI. Il 9,4% delle PMI prevede di fare ricorso agli ammortizzatori sociali. La percentuale è inferiore a quanto solitamente osservato nelle precedenti rilevazioni (fino al 2015) quando mediamente il 20% circa del campione impiegava ammortizzatori sociali.

22 22 PREVISIONI I O SEMESTRE 2017 INVESTIMENTI Il cauto ottimismo per il primo semestre 2017 non sembra bastare a far ripartire gli investimenti. Calano le intenzioni di nuovi investimenti: dal 45,7% di luglio 2016 all attuale 38,4% Il 61,6% degli imprenditori intervistati ha dichiarato che non investirà. Di essi: - il 35,8% degli imprenditori ritiene ancora elevato il grado di incertezza dei mercati per ipotizzare l'avvio di nuovi investimenti (contro il precedente 34,2%); - il 41,5% considera sufficienti gli investimenti già in atto. RICORSO AL CREDITO BANCARIO Oltre il 60% degli imprenditori torinesi intervistati non intende rivolgersi alle banche per soddisfare il proprio fabbisogno finanziario. Al contempo, si riduce al 31% la quota di imprenditori che prevede di ricorrere al debito bancario di medio-lungo periodo (contro il precedente 28,4% 35,1%).

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