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1 a cura di Riccarda Viglino

2 Gli OSA e Io non sono un sognatore sociale e politico: io sono un educatore di ragazzi vivi, ed educo i miei ragazzi vivi a essere buoni figlioli, responsabili delle loro azioni, cittadini sovrani Don Lorenzo Milani Riccarda Viglino

3 Progettare. Insegnare Apprendere.

4 motivazione degli studenti; costruzione delle informazioni; partecipazione attiva e critica; gestione delle diverse responsabilità; contesto di indagine e di ricerca continua gestione della classe come laboratorio.

5 UN METODO CHE INSEGNANDO EDUCA Un insieme di tecniche per la classe secondo le quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazione in base a risultati conseguiti dal gruppo. Si differenzia sia da altre tecniche basate sulla collaborazione tra studenti, sia dal tradizionale lavoro di gruppo, per le sue specifiche caratteristiche. Si propone, quindi come un modello cooperativo di gestione democratica della classe in grado di formare negli alunni abilità e competenze sociali. Mario Comoglio

6 Elementi caratteristici Equa partecipazione Revisione e valutazione autentica Prodotto complesso Insegnamento diretto abilità sociale Interdipendenza positiva Apprendimento Cooperativo Contesto Eterogeneità e controllo status Interazione simultanea Interazione promozionale faccia a faccia Responsabilità individuale

7 Jonson e Jonson: Nel gruppo esiste una LEADERSHIP DISTRIBUITA (non esistono studenti leader, non si assegnano ruoli di leader, né ci si preoccupa che ce ne sia uno in ogni gruppo); E da preferire sempre un RAGGRUPPAMENTO ETEROGENEO (scelta casuale o mirata dei componenti con caratteristiche di non omogeneità); Motore propulsore dell impegno dei gruppi è l INTERDIPENDENZA POSITIVA (reciproca dipendenza fra i componenti); Durante le attività non ci si deve mai dimenticare di favorire l ACQUISIZIONE DI COMPETENZE SOCIALI (attraverso l insegnamento diretto e l uso delle abilità); VVa sollecitata l AUTONOMIA DEL GRUPPO (il gruppo è aautosufficiente al suo interno, senza ricorrere all insegnante).

8 Le caratteristiche fondamentali del Cooperative Learning Interdipendenza positiva Interazione promozionale faccia a faccia Insegnamento diretto di abilità sociali Responsabilità individuale Revisione e valutazione autentica

9 Interdipendenza positiva il cuore del cooperative learning Possiamo definirla come la percezione di essere collegati con altri in un modo tale che il singolo non può avere successo senza fare gruppo (e viceversa il gruppo non può avere successo senza il singolo) ovvero che il lavoro degli altri porta vantaggio al singolo e il lavoro del singolo porta vantaggio agli altri. Essa promuove una situazione nella quale gli studenti lavorano insieme in piccoli gruppi per raggiungere un alto livello di apprendimento in tutti i membri, condividere le loro risorse, fornire un mutuo supporto, celebrando i successi comuni. (Johnson, Johnson & Holubec, 1994, p. 58)

10 Interdipendenza positiva Scopo Ruolo Compito Informazioni e risorse Identità Fantasia Sequenza Contesto Valutazione

11 Gruppi di cooperative learning Interdipendenza positiva Valutazione individualizzata Eterogeneità Leadership condivisa Tutti sono responsabili di tutti Si enfatizzano il compito e la qualità dei rapporti fra i membri del gruppo L e c o m p e t e n z e s o c i a l i s i insegnano direttamente L i n s e g n a n t e o s s e r v a e d interviene I g r uppi contr ollano la lor o efficacia Gruppi tradizionali Nessuna interdipendenza V a l u t a z i o n e n o n individualizzata Omogeneità Un unico leader scelto Ognuno è responsabile solo di se stesso Si enfatizza solo il compito Le competenze sociali sono supposte o ignorate Non ci si interessa del funzionamento del gruppo Non si controlla il lavoro dei gruppi

12 Interazione faccia a faccia Responsabilità individuale Interdipendenza positiva Abilità sociali Valutazione e riflessione

13 Ruoli Scopo o obiettivo Ricompensa/premio Risorse e materiali Forza esterna Sequenza Ambiente e contesto Fantasia e simulazione Identità

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