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1 Superiamo le disparità Angelo Nicotra Unitarietà linguistica 2

2 APPRENDIMENTO COOPERATIVO È lo stesso meccanismo che ritroviamo nello sport a squadre (gli studenti sono protagonisti di tutte le fasi del loro lavoro, dalla pianificazione alla valutazione, mentre l insegnante è soprattutto un facilitatore e un organizzatore dell attività di apprendimento)

3 STRATEGIE Affiatamento o autonomia?

4 PREMESSA (Cooperative informale e formale) Individuare preliminarmente le competenze per l attribuzione dei ruoli nell'apprendimento cooperativo (Cooperative learning). Strategia: test su comprensione del testo (V Elementare e III Media. Fedro: Il lupo e l'agnello differenziato: curriculo verticale per scuola di qualità con curricolo individualizzato)

5 OBIETTIVI A LUNGO TERMINE Apprendimento cooperativo Socializzazione Superamento delle divergenze Individuazione di scopi e strategie Pianificazione di percorsi Successione di schemi mentali Cooperative learning (gruppo di pari)

6 OBIETTIVI TRASVERSALI Lettura e comprensione del testo Verifica conoscenze morfo-sintattiche (V Elementare) Verifica capacità logico-astrattive e di controverifica della comprensione (III Media) Abilità espositive e produttive di testo scritto

7 Attuale situazione L APPRENDIMENTO IN GRUPPO L allievo porta bisogni soggettivi all interno del gruppo: Bisogno di Identità Bisogno di Controllo/Influenza Bisogno di Fiducia/Sicurezza Bisogno di Accettazione, Valutazione Bisogno di Coesione, Familiarità, Integrazione

8 BRAINSTORMING PREVENTIVO ( Tempesta del cervello ) Tema: cosa rappresenta per te il Racconto?

9 RESOCONTO SUL BRAINSTORMING Si ricavano gli obiettivi comuni a tutti e si verificano singolarmente e collettivamente attraverso l'apprendimento cooperativo Distribuzione del compito: in base agli OO. FF. di ciascun indirizzo, come organizzo la creazione di un curriculum integrato tra V Elementare e III Media in base al potenziamento di studio di uno stesso brano (o autore) antologico

10 APPRENDIMENTO COOPERATIVO Cooperative Learning è un metodo didattico in cui gli studenti lavorano insieme in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi comuni, cercando di migliorare reciprocamente il loro apprendimento. Tale metodo si distingue sia dall apprendimento competitivo che dall apprendimento individualistico e, a differenza di questi, si presta ad essere applicato ad ogni compito, ad ogni materia, ad ogni curricolo.

11 VANTAGGI Migliori risultati degli studenti: tutti gli studenti lavorano più a lungo sul compito e con risultati migliori, migliorando la motivazione intrinseca e sviluppando maggiori capacità di ragionamento e di pensiero critico Relazioni più positive tra gli studenti: gli studenti sono coscienti dell importanza dell apporto di ciascuno al lavoro comune e sviluppano pertanto il rispetto reciproco e lo spirito di squadra Maggiore benessere psicologico: gli studenti sviluppano un maggiore senso di autoefficacia e di autostima, sopportano meglio le difficoltà e lo stress

12 CHE COSA RENDE EFFICACE LA COOPERAZIONE? L interdipendenza positiva, per cui gli studenti si impegnano per migliorare il rendimento di ciascun membro del gruppo, non essendo possibile il successo individuale senza il successo collettivo La responsabilità individuale e di gruppo: il gruppo è responsabile del raggiungimento dei suoi obiettivi ed ogni membro è responsabile del suo contributo L interazione costruttiva: gli studenti devono relazionarsi in maniera diretta per lavorare, promuovendo e sostenendo gli sforzi di ciascuno e lodandosi a vicenda per i successi ottenuti L attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all interno del piccolo gruppo: gli studenti si impegnano nei vari ruoli richiesti dal lavoro e nella creazione di un clima di collaborazione e fiducia reciproca La valutazione di gruppo: il gruppo valuta i propri risultati e il proprio modo di lavorare e si pone degli obiettivi di miglioramento

13 COOPERATIVE LEARNING TRADIZIONALE Obbiettivo: saper comunicare verbalmente e graficamente in maniera semplice e corretta; uso corretto dei modi e tempi dei verbi Biancaneve, Cenerentola, Barbablù Metodologia e ruoli: 1) Regista 2) Moderatore 3) Verbalizzatore 4) Relatore

14 POSSIBILI ALTERNATIVE Cooperative learnig verticale Argomento: Proemio Iliade (I Media), In morte del fratello Giovanni (II Media), Mattina (III Media) Obiettivo: riconoscimento generi e messaggi Metodologia e ruoli: 1) Destinante 2) Cercatore 3) Validatore 4) Catalogatore 5) Supervisore

15 SPECIFICHE Destinante: definisce il tema (tutor/docente/alunno) Cercatore: indagine sul web Validatore: comprovare attendibilità fonti Catalogatore: selezione consapevole Supervisore: schema preciso e strategia informativa con regole e formati propri (forte potere discrezionale: meglio imporre il vincolo che il supervisore sia obbligato a presentare le sue scelte in un coordinamento in cui tutti hanno lo stesso potere di giudizio)

16 ESEMPIO OPERATIVO Cooperative learning verticale Realizza processi di cooperazione che facilitino l'apprendimento sia nei rapporti: allievo allievo gruppo dei pari tutor/docente gruppo tutor/docente più gruppi Il docente/tutor svolge un ruolo di animatore costruendo i gruppi (o lasciando che si auto-determinino), favorendo la comunicazione e l'interazione all'interno di ogni gruppo, favorendo il confronto tra gruppi diversi, gestendo la sintesi di tutto il processo APPLICAZIONE: I Media: Carlo Magno III Media: Napoleone

17 Consiglio Consiglio di una o più strategie Consegnate un resoconto dei risultati attesi Menzionate i passi successivi da intraprendere Distribuzione dei compiti

18 SCUOLE SPERIMENTALI D. Johnson e R. Johnson, University of Minnesota di Minneapolis R. Slavin, Johnns Hopkins University di Baltimora S. Sharan, Tel Aviv University di Tel Aviv

19 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE COMOGLIO, M., Che cos è il Cooperative Learning, in: "Orientamenti Pedagogici",nº 2 (1996) JOHNSON, D., JOHNSON, R., HOLUBEC, E., Apprendimento cooperativo in classe, ERICKSON, TRENTO, SHARAN, Y., SHARAN, S., Gli alunni fanno ricerca, ERICKSON, TRENTO, 1997 CHOEN, E., Organizzare i gruppi cooperativi, ERICKSON, TRENTO, 1998

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