ALLEGATO RT 1.1 Piano di gestione operativa

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1 Discarica di rifiuti non pericolosi Rio della Busca Cesena (FC) Domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. DOCUMENTO TECNICO Progetto di ampliamento ALLEGATO RT 1.1 Piano di gestione operativa Approvato Controllato Redatto C. Dradi R. Ravelli C. Fiorentini M. Carbone Rev. 00 Data 10/11/2011 Cod. Doc. DS 01 FC AA 02 DT RT Pagine 1 di 70

2 Tecnologia e Ingegneria SOMMARIO INTRODUZIONE...5 SEZIONE A PREMESSA...7 B CONTENUTI DEL PIANO...9 C CONFERIMENTO E ACCETTAZIONE RIFIUTI...10 C.1 PRINCIPI GENERALI PER L AMMISSIBILITÀ DEI RIFIUTI IN DISCARICA C.2 CARATTERIZZAZIONE DI BASE C.3 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ DEI RIFIUTI AL CONFERIMENTO IN DISCARICA C.4 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ QUALITATIVA C.5 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ QUANTITATIVA C.6 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ PER PROVENIENZA C.7 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ TECNICO GESTIONALE C.8 VERIFICHE DI CONFORMITÀ C.9 VERIFICA IN LOCO C.10 VERIFICA AMMINISTRATIVA C.11 INGRESSO E PESATURA DEI RIFIUTI C.12 USCITA DEI MEZZI C.13 VERIFICA TECNICA C.14 CONTROLLO VISIVO C.15 SCARICO DEI RIFIUTI C.16 ANALISI PERIODICHE A CAMPIONE C.17 MANCATA ACCETTAZIONE C.18 ACCANTONAMENTO PER ACCERTAMENTO DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 2 di 70

3 Tecnologia e Ingegneria C.19 CARICHI RESPINTI PER INTERO O IN PARTE C.20 VERIFICA AMMINISTRATIVO FISCALE (A CURA DEL GESTORE) C.21 MODALITÀ DI CONFERIMENTO TRASPORTO C.21.1 Trasporto dei rifiuti C.22 TRANSITO ALL INTERNO DELL IMPIANTO D MODALITÀ DI COLTIVAZIONE DELLA DISCARICA...32 D.1 TRASPORTO DEL RIFIUTO D.2 SCARICO DEI MEZZI D.3 COPERTURA GIORNALIERA DEI RIFIUTI D.4 GESTIONE DEL BIOGAS D.5 GESTIONE DEL PERCOLATO D.6 CHIUSURA TEMPORANEA D.7 CHIUSURA DEFINITIVA DELLA DISCARICA E PIANO DI EMERGENZA...47 E.1 INCENDI E ESPLOSIONI E.2 FRANE E POTENZIALI INSTABILITÀ E.3 RAGGIUNGIMENTO DEI LIVELLI DI GUARDIA DI INDICATORI DI CONTAMINAZIONE 50 E.4 VERSAMENTO ACCIDENTALE DI PERCOLATO SEZIONE F PREMESSA...54 G ACCETTAZIONE RIFIUTO...55 G.1 OMOLOGA RIFIUTI G.2 ACCETTAZIONE G.2.1 Ingresso all impianto e pesatura G.2.2 Accettazione rifiuti controllo amministrativo DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/ di 70 Cod. Descrizione Rev. Data

4 Tecnologia e Ingegneria G.3 MODALITÀ DI TRANSITO, SCARICO ED USCITA DALL IMPIANTO G.3.1 Scarico e Controllo dei rifiuti conferiti G.3.2 Uscita dall impianto H GESTIONE DELLA STAZIONE DI TRASBORDO...59 H.1 DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI STOCCAGGIO H.2 DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI CARICO MEZZI DI ALLONTANAMENTO H.3 PULIZIA DEL PIAZZALE H.4 MANUTENZIONE DEL PIAZZALE I ATTREZZATURE, IMPIANTI E PERSONALE...62 I.1 MEZZI OPERATIVI I.2 IMPIANTI E RETI I.3 PERSONALE I.4 AUDIT DI VERIFICA DEL RISPETTO DELLE PROCEDURE DI GESTIONE J PIANO DI INTERVENTO IN CONDIZIONI STRAORDINARIE...65 J.1 DISPERSIONE ACCIDENTALE SOSTANZE PERICOLOSE J.2 ALLAGAMENTI J.3 INCENDI APPENDICE 1 ELENCO RIFIUTI E PROCEDURE DI ACCETTAZIONE...67 DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 4 di 70

5 Tecnologia e Ingegneria INTRODUZIONE Il presente documento si compone di due sezioni; la prima descrive le modalità gestionali dell impianto di discarica ubicato in Via Rio della Busca in comune di Cesena, la seconda le modalità gestionali della stazione di trasbordo/travaso rifiuti, localizzata sulla sommità della discarica. Nel prosieguo si identificano pertanto le seguenti due sezioni. Sezione 1 Piano di gestione operativa della discarica per rifiuti non pericolosi di Tessello; Sezione 2 Manuale di gestione operativa della stazione di trasbordo/travaso dei rifiuti urbani. Tale documento è redatto e modificato a cura del Responsabile progettazione e costruzione della Sogliano Ambiente S.p.A., che gestisce l impianto in accordo con il titolare, Herambiente S.p.A.. Le modifiche alle procedure e/o agli allegati in esso indicati, potranno essere integrati, se necessario, in occasione della sua revisione periodica o della consegna della relazione annuale. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 5 di 70

6 SEZIONE 1

7 Tecnologia e Ingegneria A PREMESSA Il piano di gestione operativa della discarica individua i criteri e le misure tecniche adottate per la gestione della discarica e le modalità di chiusura della discarica per rifiuti speciali non pericolosi denominata Tessello 2. La discarica di proprietà di Herambiente S.p.A., è ubicata in località Tessello lungo il Rio della Busca nel Comune di Cesena. Il titolare delle autorizzazioni rilasciate dall autorità competente è Herambiente S.p.A., viale Berti Pichat 2/4 Bologna. La conduzione tecnico-amministrativa della discarica è affidata alla Sogliano Ambiente S.p.A., competente a gestire il sito ai sensi dell'articolo 9, comma 1, lettera b) del D.lgs 36/03 ed è assicurata la formazione professionale e tecnica del personale addetto all'impianto anche in relazione alle vigenti normative di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Il personale operante in discarica è dotato di esperienza pluriennale nella gestione delle discariche, ed è costantemente informato su tutti gli aspetti che concernono la gestione di un impianto di discarica. Il presente piano prevede la formazione continua di tutto il personale operante nell impianto (capodiscarica, operatori, addetti alla pesa ed altre figure professionali) secondo due momenti formativi principali: per il personale di nuova assunzione è previsto un periodo iniziale di formazione di tipo teorico-pratico di durata pari a tre mesi; per tutto il personale operante in discarica è previsto un incontro formativoinformativo in occasione di ogni novità tecnica e/o legislativa, è comunque previsto un incontro annuale sui temi della gestione della discarica. Di seguito è riportato lo schema di gestione della discarica in oggetto: DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 7 di 70

8 Tecnologia e Ingegneria Consumo energia Emissioni COMBUSTIONE RECUPERO ENERGETICO (Romagna Energia S.r.l.) TRASPORTO E DEPURAZIONE ASPIRAZIONE Consumo energia Condensa Percolato PERCOLATO BIOGAS Biogas Copertura COLTIVAZIONE RECUPERO DEL SITO Consumo energia Materiale dreni biogas SCARICO RIFIUTI ingressi uscite TRASPORTO RIFIUTI Rifiuti smaltiti DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 8 di 70

9 Tecnologia e Ingegneria B CONTENUTI DEL PIANO Il presente piano di gestione operativa è redatto in conformità a quanto richiesto dal D.lgs. 36/2003, al punto 2 dell allegato 2, con la finalità di individuare le modalità e le procedure necessarie a garantire che le attività operative della discarica siano condotte in conformità con i principi, le modalità e le prescrizioni del Decreto e dell'autorizzazione. I contenuti riguarderanno: Le modalità di accettazione e conferimento dei rifiuti presso l impianto; Modalità di coltivazione della discarica; Modalità di chiusura della discarica Piani di emergenza. Sogliano Ambiente S.p.A. per la conduzione della discarica di Tessello adotta un Sistema di Gestione Ambientale certificato secondo la norma UNI ISO e dall anno 2004 integrato con la certificazione ISO 9001 che garantisce l impegno costante verso il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali perseguito attraverso specifici obiettivi e programmi per il raggiungimento degli stessi. Le operazioni di conduzione della discarica quindi sono gestite sulla base di procedure operative o di istruzioni operative che sono depositate presso gli uffici della discarica a disposizione di chi ne voglia prendere visione. Le modalità operative contenute nel presente Piano di Gestione operativa sono sviluppate conformemente al D.lgs. 36/2003. Il progetto della discarica denominata Tessello 2 è stato sviluppato in conformità alle prescrizioni del D.lgs. 36/2003. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 9 di 70

10 Tecnologia e Ingegneria C CONFERIMENTO E ACCETTAZIONE RIFIUTI Le attività di accettazione e conferimento dei rifiuti presso la discarica Tessello 2 sono descritte all interno della presente sezione del PIANO, conforme al D.lgs n. 36 del 13 gennaio 2003 e ai nuovi criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica disciplinati dal D.M. del 27 settembre Qui sono quindi descritti i principi generali della normativa di riferimento sopra richiamata, mentre i criteri di ammissibilità e accettazione specifici per il conferimento dei rifiuti sono definiti nelle procedure redatte da Herambiente, gestore dell impianto, allegate e parte integrante dello stesso piano. Il Piano dovrà essere sottoposto a revisione al momento della emanazione di ulteriori norme o riferimenti relativamente all elenco di rifiuti ammissibili. Il presente piano, aggiornato alle prescrizioni del Decreto del Ministero dell Ambiente 27 settembre 2010, stabilisce i criteri di ammissibilità per il conferimento dei rifiuti in discarica e le specifiche modalità di gestione dei seguenti aspetti: o o o o verifiche di ammissibilità amministrativa e tecnica del rifiuto procedure di controllo visivo e scarico del rifiuto procedure per la mancata accettazione del rifiuto; trasporto del rifiuto e transito dei mezzi all interno dell impianto. Una ulteriore finalità del presente Piano è quello di fornire uno strumento il più possibile chiaro e completo per gli operatori addetti all accettazione dei rifiuti che consenta una omogenea e univoca definizione delle problematiche connesse con l accettazione dei rifiuti al fine di assicurare il pieno rispetto delle norme di conferimento dei rifiuti garantendo la piena compatibilità di questi con l impianto di discarica. C.1 PRINCIPI GENERALI PER L AMMISSIBILITÀ DEI RIFIUTI IN DISCARICA Si fa riferimento ai principi generali stabiliti dal D.lgs 36/2003 negli Allegati 1 e 2 dello stesso e ai criteri di ammissibilità stabiliti dal D.M. 27 settembre In particolare (art. 11 del D.lgs 36/03): DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 10 di 70

11 Tecnologia e Ingegneria occorre avere precise indicazioni sulla composizione, sulla capacità di produrre percolato, sul comportamento a lungo termine e sulle caratteristiche generali dei rifiuti da collocare in discarica; l ammissione dei rifiuti in una discarica può essere effettuata in base ad elenchi di rifiuti ammessi o esclusi, definiti secondo la loro natura, l origine e le caratteristiche chimicofisiche; le procedure di ammissione fanno riferimento, per quanto possibile, a metodi normalizzati di analisi dei rifiuti e valori limite per le caratteristiche dei rifiuti da ammettere. La caratterizzazione e la verifica dei rifiuti avviene su tre livelli: 1. Caratterizzazione di base: consiste nella determinazione delle caratteristiche di ciascuna tipologia di rifiuto prodotto, realizzata con la raccolta di tutte le informazioni necessarie per lo smaltimento finale in sicurezza e rispetto all autorizzazione e/o a criteri di riferimento specifici degli impianti di destinazione. La caratterizzazione deve avvenire in occasione del primo conferimento e dovrà essere ripetuta ad ogni variazione significativa del processo che origina il rifiuto e comunque almeno una volta all anno (art. 11 del D.l.gs 36/03, art.2 del D.M. 27/09/2010; in particolare la caratterizzazione di base è descritta nella procedura P.0182 Criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica ). Compete al produttore dei rifiuti. 2. Verifica di conformità: consiste in prove eseguite almeno annualmente sulla base delle informazioni fornite dal produttore all interno della caratterizzazione di base, effettuate utilizzando determinazioni analitiche e tecniche di campionamento definite nell All.3 del D.M. 27/09/2010. Le verifiche di conformità sono volte a determinare le caratteristiche dei rifiuti e la conformità rispetto alla dichiarazione del produttore e ai criteri di riferimento specifici. (art. 11 del D.lgs 36/03, art.3 e All.1 del D.M. 27/09/2010 e procedura P.0182 Criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica ). E di competenza del gestore della discarica; nel caso specifico l attività è svolta dal conduttore della discarica. 3. Verifica in loco: viene eseguita attraverso ispezioni condotte direttamente sull area di smaltimento del rifiuto, allo scopo di confermare che i rifiuti conferiti siano i medesimi sottoposti alla caratterizzazione di base e alle verifiche di conformità, descritti nei documenti di trasporto. Consiste nella semplice ispezione visiva sui rifiuti prima e dopo DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 11 di 70

12 Tecnologia e Ingegneria lo scarico (art. 11 del D.l.gs 36/03, art.4 del D.M. 27/09/2010 e procedura P.0182 Criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica ). È di competenza del conduttore della discarica sulla base di procedure specifiche interne. Ai fini interni di controllo amministrativo e con particolare riferimento alle disposizioni in materia di tributo speciale discariche, si ritiene opportuno stabilire un ulteriore momento di verifica da attuarsi in loco: 4. Verifica amministrativo fiscale: viene eseguita preliminarmente al conferimento dei rifiuti all atto della stipula dei contratti di utenza. Consiste nella identificazione della categoria tributaria a cui assoggettare il rifiuto ai fini IVA e del tributo speciale discariche. Dovrà essere oggetto di dichiarazione sottoscritta dall utente. C.2 CARATTERIZZAZIONE DI BASE Presso la discarica Tessello saranno ammesse le tipologie di rifiuto destinate alle discariche per rifiuti non pericolosi elencate nel D.l.gs n. 36 del 13/01/2003 e nel D.M. 27/09/2010. Inoltre, saranno ammesse le categorie di rifiuti che soddisfano i criteri per l ammissione in discariche di categoria inferiore (discariche per rifiuti inerti), come previsto dall art.1 del D.M. 27/09/2010. La caratterizzazione di base dimostra la conformità dei rifiuti ai criteri di ammissibilità per una categoria di discarica, e deve quindi essere effettuata su ciascuna tipologia di rifiuto conferito secondo i criteri fissati dall art. 2 e All.1 del D.M. 27/09/2010 e dalla procedura P.0182 sopracitata. Inoltre si dovrà tenere conto delle deroghe su alcuni parametri, ai limiti previsti dalla Tabella 5 del D.M. 27/09/2010, autorizzate dalla Provincia di FC. I requisiti fondamentali per la caratterizzazione di base possono comprendere, oltre alle informazioni sul processo che ha originato il rifiuto, la verifica analitica che permette di individuarne l aspetto, la composizione e le proprietà fisico-chimiche. La classificazione del rifiuto si riferisce al nuovo catalogo europeo 2002, introdotto dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE e successive modifiche e integrazioni recepito, a livello nazionale, con Legge n. 443 del 21/12/2001 e Direttiva Min. Amb. del 09/04/2002. Sono esclusi dall obbligo della caratterizzazione analitica (art.6, comma 1, lettere a) e b) del D.M. 27/09/2010): DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 12 di 70

13 Tecnologia e Ingegneria rifiuti urbani di cui all art. 2, comma 1, lettera b del D.lgs. 36/03 classificati come non pericolosi nel capitolo 20 dell'elenco europeo dei rifiuti e conformi a quanto previsto dall'art. 7 del D.lgs 36/03); frazioni non pericolose dei rifiuti domestici raccolti separatamente conformi a quanto previsto dall'art. 7 del D.lgs. 36/03; rifiuti non pericolosi assimilati per qualità e quantità ai rifiuti urbani conformi a quanto previsto dall'art. 7 del D.lgs. 36/03; I suddetti rifiuti non devono risultare contaminati a un livello tale per cui il rischio associato giustifica lo smaltimento in altri impianti. rifiuti destinati ad impianti per rifiuti inerti, elencati nella tab.1, art. 5 del D.M. 27/09/2010 che, in ossequio all art.1, comma 4 del D.M. 27/09/2010, possono accedere ad un impianto di categoria superiore. rifiuti non pericolosi individuati in una lista positiva definita con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle Attività Produttive e della Salute sentito il parere della Conferenza Stato- Regioni (non ancora emanato). Non è inoltre necessaria la caratterizzazione analitica qualora (All.1, punto 4 del D.M. 27/09/2010): tutte le informazioni relative alla caratterizzazione dei rifiuti siano note e ritenute idonee dall autorità territorialmente competente al rilascio dell autorizzazione alla gestione dell impianti di smaltimento definitivo (art. 10 del D.lgs 36/03); si tratti di tipologie di rifiuti per i quali non risulti pratico effettuare le caratterizzazioni analitiche o per cui non siano disponibili metodi di analisi (in questo caso, il detentore dei rifiuti deve fornire adeguata documentazione con particolare riguardo ai motivi per cui i rifiuti sono ammissibili ad una determinata categoria di discarica). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 13 di 70

14 Tecnologia e Ingegneria C.3 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ DEI RIFIUTI AL CONFERIMENTO IN DISCARICA L ammissibilità allo smaltimento in discarica dei rifiuti dovrà avvenire sulla base della verifica di alcuni requisiti di base. Nella gestione dei singoli contratti e al momento di verificare nuove tipologie di rifiuti proposti dagli utenti, questi dovranno essere valutati sulla base di criteri di: ammissibilità qualitativa: verifica della natura del rifiuto in relazione alle tipologie ammissibili per la discarica; ammissibilità quantitativa: verifica della rispondenza dei quantitativi in ingresso rispetto ai limiti contrattuali e ai quantitativi giornalieri, annuali e/o complessivi posti all impianto; ammissibilità per provenienza: verifica della compatibilità della provenienza del rifiuto rispetto al bacino di riferimento della discarica derivante dalle norme generali e da quelle particolari; ammissibilità tecnico gestionale: verifica volta a definire criteri di conferimento per particolari tipologie di rifiuti che richiedono procedure gestionali specifiche (fanghi, polverulenti ). Le modalità di verifica, i criteri di accettabilità e le modalità di ammissione dei rifiuti sono definiti nella istruzione operativa IO.0002 Modalità operativa per la convalida tecnica, nella procedura P0025 Accettazione rifiuti ed istruzione operativa IO.0007 Controlli amministrativi in fase di accettazione rifiuti, nella procedura P.0182 Criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica ed istruzione operativa IO.0021 Controlli tecnici da effettuare in fase di scarico in discarica e nella procedura P0052 Omologa rifiuti. C.4 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ QUALITATIVA Per l identificazione dell ammissibilità qualitativa al conferimento di rifiuti presso l impianto di Tessello si dovrà fare riferimento alle disposizioni normative specifiche, di seguito elencate. Condizione necessaria alla collocazione dei rifiuti in discarica è il trattamento preventivo degli stessi (Art. 7 del D.lgs 36/03), salvo i casi in cui il trattamento non contribuisca alla riduzione della quantità dei rifiuti o dei rischi per la salute umana e l ambiente, oppure non risulti indispensabile ai fini del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente (D.M. 27/09/10). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 14 di 70

15 Tecnologia e Ingegneria 36/03 Categoria della discarica: discarica per rifiuti non pericolosi > art.4 del D.lgs Sono ammessi rifiuti non pericolosi appartenenti alle seguenti categorie generali stabilite dall art.7 del D.lgs 36/03 e dall art. 6 del D.M. 27/09/10: 1. rifiuti urbani; 2. rifiuti non pericolosi di qualsiasi altra origine che soddisfano i criteri di ammissione previsti dalla normativa vigente (D.M. 27/09/10); Sono inoltre ammesse le categorie di rifiuti che soddisfano i criteri per l ammissione in discariche di categoria inferiore (discariche per rifiuti inerti). Una ulteriore classificazione introdotta dall art.7 del D.M. 27/09/10 riguarda l individuazione di sottocategorie di discariche definite in funzione delle tipologie di rifiuti ammesse, disposte dall autorità competente. Nel caso della discarica Tessello si ritiene di poter classificare l impianto nella sottocategoria tipo c) e cioè discariche per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas. Da qui la possibilità da parte dell autorità competente di autorizzare l impianto definendo appropriati criteri di ammissibilità e/o deroghe per alcuni parametri (DOC, TOC, TDS). Si elencano di seguito i requisiti qualitativi di ammissibilità dei rifiuti in discarica per rifiuti non pericolosi, disposti dall art.7 del D.lgs 36/03 e dall art.6 del D.M. 27/09/2010. Rifiuti urbani (D.lgs 152/06, art.184 comma 2): a. i rifiuti domestici, anche ingombranti se sottoposti preventivamente a riduzione volumetrica e/o selezione, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b. i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 21, comma 2, lettera g); c. i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 15 di 70

16 Tecnologia e Ingegneria e. i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f. i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e). I rifiuti suddetti sono ammessi solo se conformi a quanto previsto dall art. 7 del D.lgs 36/03 (trattamento preventivo) e se non contaminati a livello tale da giustificare il loro smaltimento in impianti diversi. Rifiuti non pericolosi (art.2 del D.lgs 36/03): i rifiuti che per provenienza o per le loro caratteristiche non rientrano tra i rifiuti contemplati dall art.2 del D.lgs 36/03, lettera c) e cioè tra i rifiuti pericolosi di cui all art.184, comma 5 del D.lgs 152/06 e successive modificazioni, compresi i fanghi che rispettino i requisiti di seguito elencati. I rifiuti non pericolosi ammissibili devono rispettare i seguenti requisiti (art.6 del D.M. 27/09/2010): concentrazione di sostanza secca 25%; sottoposti al test di cessione di cui all allegato III del D.M. 27/09/2010 (metodica UNI 10802), presentano un eluato conforme alle concentrazioni fissate in tabella 5 del D.M. 27/09/2010. Particolari categorie di rifiuti a) Rifiuti di origine animale: definiti come sottoprodotti di origine animale e i prodotti da essi derivati non destinati al consumo umano. Sono disciplinati dal Regolamento CE 1774/03 e dal successivo Accordo del 01/07/04; sono suddivisi in 3 diverse categorie. Possono essere smaltiti in discarica solo i materiali di categoria 3 previa trasformazione in impianti riconosciuti a norma dell art. 13 utilizzando i metodi dal n. 1 al n. 5 indicati nello stesso regolamento e solo in una discarica conforme al D.lgs 36/03. b) Rifiuti da esumazione ed estumulazione: rientrano nelle tipologie di rifiuti urbani (art.184 comma 2 lettera f) D.lgs 152/06) e come tali possono essere smaltiti in discarica secondo le indicazioni dell art. 19 della Del. G.R. 1200/98 e successivo D.P.R. n. 254 del 15/07/2003. c) Fanghi palabili: solo se rispettano i requisiti di legge (in particolare la concentrazione di SS 25 %). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 16 di 70

17 Tecnologia e Ingegneria d) Rifiuti non pericolosi identificati con CER ai quali corrispondono le voci specchio pericolose: per questi rifiuti la non pericolosità deve essere dimostrata con certificato di analisi eseguita da laboratorio accreditato in conformità a quanto stabilito dalla Direttiva del Ministero dell Ambiente del 09/04/2002 o in alternativa specifica dichiarazione redatta dal produttore attestante la non pericolosità del rifiuto. Tipologie di rifiuti non ammesse (art.6 del D.lgs 36/03, art.6 del D.M. 27/09/2010), fatte salve le deroghe previste dall art.10 del D.M. 27/09/2010: a. rifiuti allo stato liquido; b. rifiuti classificati Esplosivi, Comburenti e Infiammabili, ai sensi dell All. I al D.lgs 22/97; c. rifiuti che contengono una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale >= 1%; d. rifiuti che contengono una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > 5%; e. rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (cat. H9 dell All. I del D.lgs 22/97); f. rifiuti che rientrano nella categoria 14 dell allegato G1 del D.lgs 22/97; g. rifiuti della produzione di principi attivi per biocidi e per prodotti fitosanitari; h. materiale specifico a rischio (cat. 1), materiale ad alto rischio (cat. 2) e materiali a basso rischio (cat. 3) non trasformati, disciplinati dal Reg. CE/1774/03 e dall Accordo del 01/07/2004; i. rifiuti che contengono o sono contaminati da PCB in quantità superiore a 10 ppm; j. rifiuti che contengono o sono contaminati da diossine e furani calcolati secondo i fattori di equivalenza di cui alla tabella 4 del D.M. 27/09/2010, in concentrazioni superiori a 0,002 ppm; k. rifiuti che contengono CFC e HCFC o da questi contaminati in quantità superiore al 0,5% in peso riferito al materiale di supporto; DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 17 di 70

18 Tecnologia e Ingegneria l. rifiuti che contengono sostanze chimiche non identificate o nuove provenienti da attività di ricerca, di sviluppo o di insegnamento, i cui effetti sull'uomo e/o sull'ambiente non siano noti; m. pneumatici interi fuori uso, esclusi quelli utilizzati come materiale di ingegneria e quelli triturati a partire dal 16/07/2006, esclusi in entrambi i casi quelli per biciclette e quelli con diametro esterno superiore a mm; n. rifiuti con PCI > kj/kg a partire dal 01/01/2007; o. rifiuti che contengono sostanze cancerogene previste dalla tabella 1, allegato 1 al D.M. 471/99 in concentrazioni superori a 1/10 delle rispettive concentrazioni limite riportate all art.2 della Decisione 532/2000/Ce e successive modifiche e integrazioni, con una sommatoria massima per tutti i diversi composti pari allo 0,1%. Altre disposizioni generali: D.lgs. 36/03, art.5 e art.7: è consentito lo smaltimento in discarica di rifiuti pretrattati, salvo nei casi in cui questo non contribuisca al raggiungimento delle finalità di cui all art. 1 del D.M. 27/09/2010 e non risulti indispensabile ai fini del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente; inoltre è ammesso lo smaltimento di rifiuti urbani biodegradabili inferiori a 173 kg/anno per abitante entro 5 anni dall entrata in vigore del decreto, entro 8 anni il limite è di 115 kg/anno per abitante, entro 15 anni il limite è di 81 kg/anno per abitante. I metodi di campionamento e analisi di tali tipologie di rifiuto sono quelle indicate nell All.3, punto 1 del D.M. 27/09/10 (UNI 9246). D.lgs 152/06 art.219: è vietato lo smaltimento in discarica degli imballaggi e dei contenitori recuperati, ad eccezione degli scarti derivanti dalle operazioni di selezione, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio. L autorizzazione alla gestione rilasciata dalla Provincia di Forlì Cesena nonché i regolamenti interni e il contratto di affidamento in gestione possono porre limitazioni qualitative diverse e/o ulteriori rispetto a quelle derivanti dalla categoria di discarica assegnata e sopra descritte. D.M. 27/09/2010, art.7 sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi : l autorità competente può autorizzare l ulteriore classificazione della discarica in sottocategorie, per le quali la stessa autorità competente può definire criteri di ammissibilità specifici prevedendo deroghe per parametri e limiti di riferimento. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 18 di 70

19 Tecnologia e Ingegneria D.M. 27/09/10, art.10 deroghe : sono ammessi valori limite più elevati per i parametri specifici elencati all articolo 6 del decreto qualora: a) sia effettuata una valutazione dei rischi che dimostri che non esistono pericoli per l ambiente, b) l autorità competente conceda un autorizzazione con decisione specifica per la singola discarica, c) i valori limite autorizzati per la specifica discarica non superino di più del triplo quelli specificati per la corrispondente categoria di discarica; inoltre, in presenza di concentrazioni elevate di metalli nel fondo naturale dei terreni circostante la discarica, l autorità competente può stabilire limiti più elevati coerenti con tali concentrazioni. Tali disposizioni non si applicano ai seguenti parametri: DOC di cui alla tabella 5 del decreto; TOC e ph nelle discariche per rifiuti non pericolosi che smaltiscono rifiuti pericolosi stabili e non reattivi. C.5 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ QUANTITATIVA Per l identificazione dell ammissibilità quantitativa al conferimento di rifiuti presso l impianto di Tessello si dovrà fare riferimento a: - Autorizzazione Integrata Ambientale (Provincia di Forlì Cesena): definisce i limiti volumetrici complessivi per lo stoccaggio dei rifiuti in discarica; definisce inoltre i quantitativi massimi giornalieri conferibili in discarica. - Eventuali Ordinanze contingibili e urgenti emesse dall autorità competente (ex. art.191, D.lgs 152/06): in caso di situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell ambiente, consentono il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti. C.6 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ PER PROVENIENZA La provenienza dei rifiuti conferibili presso la discarica di Tessello è regolata da: a) D.lgs 152/06 art.182 comma 5: è vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi gli accordi regionali o internazionali b) Piano provinciale di gestione dei rifiuti (delibera C.P. n del ). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 19 di 70

20 Tecnologia e Ingegneria c) Programmazione di utilizzo della discarica di Tessello (Autorizzazioni provinciali): fissa i quantitativi e le tipologie di rifiuti da smaltire. C.7 CRITERI DI AMMISSIBILITÀ TECNICO GESTIONALE Stabilita l ammissibilità di un rifiuto sulla base dei criteri precedentemente definiti, risulta necessario definire regole per l ammissibilità tecnica e/o eventuali prescrizioni operative connesse a particolari tipologie di rifiuti che, pur essendo ammissibili, presentano difficoltà di smaltimento, risvolti gestionali indesiderabili oppure richiedono particolari cautele o accorgimenti per la loro corretta gestione. Sono fatte salve le disposizioni o le deroghe a tali criteri dovute all emissione di Ordinanze contingibili e urgenti emesse da parte dell autorità competente in caso di situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell ambiente che consentano il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti. C.8 VERIFICHE DI CONFORMITÀ La verifica di conformità è effettuata dal gestore (titolare) sulla base delle informazioni descritte all interno della caratterizzazione di base redatta dal produttore, allo scopo di stabilire la conformità ai criteri di ammissibilità previsti dal D.M. 27/09/2010. Nel caso in cui la caratterizzazione di base del rifiuto conferito comprenda la verifica analitica, questa verrà effettuata sulla base di quanto riportato nella istruzione operativa IO.0002; il gestore è tenuto ad eseguire l accertamento utilizzando le medesime determinazioni previste; dovrà quindi comprendere un analisi che attesti la corrispondenza del rifiuto ai criteri di ammissibilità fissati all art. 2 del D.M. 27/09/2010 e dell eluato ai limiti fissati dalla tabella 5 del D.M. 27/09/2010 e alle deroghe che la Provincia di FC ha concesso ai seguenti parametri: Arsenico (0,4 mg/l), Cadmio (0,3 mg/l), Cromo totale (3 mg/l), Mercurio (0,05 mg/l), Nichel (3 mg/l), Rame (10 mg/l), Selenio (0,15 mg/l), Zinco (15 mg/l), Piombo (3 mg/l), Antimonio (0,21 mg/l), Cloruri (5000 mg/l), DOC (2500 mg/l), Solfati (6000 mg/l). La frequenza della verifica sarà almeno la medesima prevista per la caratterizzazione di base (art. 2, comma 3). Tutte le analisi dovranno essere effettuate presso laboratori pubblici o laboratori privati accreditati. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 20 di 70

21 Tecnologia e Ingegneria I dati ottenuti dovranno essere conservati dal gestore per almeno cinque anni. a tempo indeterminato. C.9 VERIFICA IN LOCO Tale attività compete al conduttore dell impianto che relativamente ai rapporti contrattuali con le utenze dovrà confrontarsi con il titolare dell impianto. Il Responsabile di Servizio di seguito richiamato sarà di volta in volta o il conduttore o un rappresentante della società titolare dell impianto, a seconda delle specifiche competenze. La verifica in loco dovrà essere volta a stabilire la rispondenza del carico in ingresso a tutti i requisiti di ammissibilità previsti dall art.3 del D.M. 27/09/2010 e verificati nella caratterizzazione di base. Inoltre il conduttore (d accordo con il gestore) dovrà prelevare campioni rappresentativi del rifiuto conferito con una frequenza almeno annuale, e conservarli per almeno due mesi a disposizione dell autorità competente. Le modalità con le quali il conduttore esegue l attività di verifica in loco sono descritte nella procedura P.0025 Accettazione rifiuti ed istruzione operativa IO.0007 Controlli amministrativi in fase di accettazione rifiuti (controlli amministrativi) e nella procedura P.0182 Criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica ed istruzione operativa IO.0021 Controlli tecnici da effettuare in fase di scarico in discarica (controlli tecnici). C.10 VERIFICA AMMINISTRATIVA L attività di verifica amministrativa è eseguita dal conduttore (in particolare dall addetto alla pesa) con le modalità descritte dalla procedura P.0025 ed istruzione operativa IO.0007, facendo riferimento alle informazioni contenute all interno dei contratti commerciali stipulati dal gestore con le diverse utenze. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 21 di 70

22 Tecnologia e Ingegneria C.11 INGRESSO E PESATURA DEI RIFIUTI Di ogni mezzo in ingresso presso l impianto dovrà essere verificato da parte degli addetti all accettazione e con l ausilio dell elaboratore su cui sono inserite le informazioni relative ai contratti sottoscritti dal gestore con gli utenti: - presenza e regolarità della documentazione di trasporto in conformità alle prescrizioni specifiche per ciascuna casistica di rifiuti e/o trasporto; - autorizzazione del mezzo e del trasportatore; - conformità del rifiuto al contratto di utenza per tipologia, quantità e provenienza; - quantità in ingresso (compreso rispetto dei limiti di peso). A positivo riscontro delle verifiche di cui sopra il mezzo dovrà essere registrato in ingresso all elaboratore avendo cura di riportare correttamente e per intero le informazioni richieste nonché le informazioni aggiuntive eventuali (casella Rif.) prescritte per il caso specifico secondo quanto riportato sul manuale di accettazione interno. L addetto all accettazione dovrà inoltre verificare il rispetto delle prescrizioni in merito al trasporto del rifiuto previste al successivo paragrafo C.22 del presente capitolo. L addetto all accettazione provvederà a trattenere o a consegnare all autista del mezzo la documentazione di trasporto (M.0034 Modulo di registrazione dei controlli ) per la necessaria firma da parte del personale di scarico in relazione alle disposizioni ricevute e a quanto contenuto nella procedura IO Sarà obbligo dell addetto all accettazione richiedere l intervento del Responsabile del servizio Rifiuti per ogni eventuale anomalia o non conformità del carico in ingresso nonché in relazione all adempimento di ulteriori e necessari controlli di competenza di questi. C.12 USCITA DEI MEZZI Ad avvenuto e regolare scarico del mezzo l addetto all accettazione provvederà ai seguenti adempimenti: - verifica, se del caso, dell apposizione della firma e del timbro di accettazione sul documento di trasporto da parte del personale di scarico; della compilazione del modulo M.0034 DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 22 di 70

23 Tecnologia e Ingegneria - apposizione di firma, nei casi previsti, e timbro di accettazione sulla documentazione di trasporto; - verifica della tara e registrazione in uscita del mezzo all elaboratore; - archiviazione della documentazione di trasporto. Sarà inoltre ulteriore cura dell addetto verificare l avvenuto passaggio del mezzo in uscita entro il dispositivo di lavaggio delle ruote. Per qualsiasi anomalia o non conformità riscontrata all uscita del mezzo o segnalata dagli operatori allo scarico dovrà essere tempestivamente richiesto l intervento del Responsabile del servizio Rifiuti. C.13 VERIFICA TECNICA Per verifica tecnica dei rifiuti si intendono tutte quelle attività volte a verificare la esatta natura dei rifiuti conferiti e la loro conformità ai requisiti di ammissibilità stabiliti. C.14 CONTROLLO VISIVO La verifica visiva sul rifiuto viene effettuata dagli operatori discarica o da addetto responsabile ogni giorno e su ogni mezzo, prima e dopo lo scarico, utilizzando le informazioni ottenute in conformità alla procedura operativa IO.0021 e al relativo M contenute sul formulario di trasporto o ai documenti sostitutivi (es. ODL SIGET) in fase di accettazione amministrativa da parte degli addetti alla pesa e consegnato dal trasportatore giunto nell area di scarico. L operatore verifica la corrispondenza tra le caratteristiche del rifiuto e quelle indicate sui documenti di trasporto e in caso di accertata conformità appone il timbro rifiuto verificato e conforme sul formulario e restituisce i documenti al trasportatore. Gli addetti alla pesa, una volta verificata l apposizione del timbro da parte degli operatori, effettuano l accettazione definitiva del rifiuto compilando interamente la sezione del formulario di competenza del destinatario e provvedono alla registrazione del carico sull elaboratore elettronico. Nel caso in cui, invece, la verifica da parte degli operatori risultasse negativa, questi provvederanno ad avvisare gli addetti alla pesa che a loro volta contatteranno il responsabile del servizio il quale, in accordo con il gestore, prenderà i provvedimenti del caso. Se è dubbia la DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 23 di 70

24 Tecnologia e Ingegneria conformità del rifiuto, sarà eseguita un analisi di controllo, se invece sono state osservate difformità rispetto alle caratteristiche del rifiuto descritte nella caratterizzazione di base, queste saranno segnalate al produttore. In entrambi i casi, comunque, il conferimento dell utente sarà sospeso fino alla risoluzione del problema. Nel caso in cui il rifiuto risulti non conforme, ne viene data evidenza tramite la compilazione del modulo M.0034 Modulo di registrazione dei controlli. La procedura operativa di riferimento è la IO.0021 Controlli tecnici da effettuare in fase di scarico in discarica. Il Responsabile del servizio Rifiuti è tenuto a formare periodicamente gli operatori allo scarico sulle modalità di verifica della ammissibilità dei rifiuti e le specifiche istruzioni per tipologia di rifiuto e produttore. C.15 SCARICO DEI RIFIUTI Lo scarico dei rifiuti deve avvenire entro le apposite piazzole di volta in volta predisposte in modo tale da consentire il controllo visivo da parte del personale addetto. A tale scopo è altresì necessario che i mezzi contenenti rifiuti diversi dai rifiuti urbani vengano scaricati singolarmente e non contestualmente ad altri. Ciò anche per permettere l eventuale accantonamento e/o ricarico degli stessi qualora richiedessero ulteriori accertamenti o risultassero non conformi all esame visivo. Al momento dello scarico dei mezzi gli operatori sono tenuti a verificare anche le condizioni generali di efficienza e idoneità dei mezzi oltre alla loro pulizia segnalando al Responsabile del servizio Rifiuti ogni eventuale anomalia ritenuta grave rispetto alle condizioni di sicurezza e igienicità delle fasi di trasporto e scarico. C.16 ANALISI PERIODICHE A CAMPIONE I rifiuti per i quali è prevista la caratterizzazione analitica dovranno essere sottoposti dal conduttore, su accordo con il gestore, a verifica di conformità eseguita da laboratorio accreditato almeno annualmente o con frequenza maggiore in relazione alle specifiche prescrizioni autorizzative alla quantità dei conferimenti, allo scopo di verificarne la rispondenza a quanto dichiarato dall utente e ai requisiti di ammissibilità (si veda paragrafo precedente). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 24 di 70

25 Tecnologia e Ingegneria Il Responsabile del servizio Rifiuti autonomamente o su richiesta esplicita del gestore può, a suo giudizio, effettuare ulteriori prelievi di rifiuto da sottoporre ad analisi anche su carichi di rifiuto o porzioni di questi diversi dai precedenti. Le modalità di campionamento e analisi dovranno essere le stesse riportate nell all.3 del D.M. 27/09/2010. Delle verifiche effettuate, corredate dai risultati analitici e delle eventuali misure intraprese, dovrà essere conservata documentazione scritta. C.17 MANCATA ACCETTAZIONE Nel caso in cui vengano riscontrate, in ciascuna delle fasi di verifica sopra descritte, anomalie e/o difformità da quanto previsto dalle norme di ammissibilità dei rifiuti, il Responsabile del servizio Rifiuti dovrà attivare le adeguate misure cautelative di comune accordo con il titolare. In particolare queste dovranno essere predisposte in conformità alla IO nei casi in cui: 1. sussistano dubbi circa la reale natura di interi carichi per la natura dei rifiuti o per la presenza diffusa di rifiuti di natura diversa dal carico dichiarato non facilmente separabili dal resto del carico (es. polveri, ceneri, morchie, fanghi ); 2. i rifiuti, pur presentando caratteristiche merceologiche compatibili, appaiano contaminati e/o impregnati da liquidi o altre sostanze la cui natura non sia immediatamente identificabile o le qualifichi evidentemente come non ammissibili; 3. i rifiuti scaricati emanino odore pungente e/o irritante; 4. all interno di un carico di rifiuti compatibili sia riscontrata la presenza di rifiuti non ammissibili ben identificabili e separabili dagli altri rifiuti senza che questi ultimi ne abbiano subito contaminazione; 5. il rifiuto scaricato non risulti conforme a quanto dichiarato nella documentazione di accompagnamento, ancorché la sua natura appaia come ammissibile; 6. venga verificata una evidente difformità del carico rispetto ai precedenti di pari provenienza e classificazione; DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 25 di 70

26 Tecnologia e Ingegneria 7. emergano elementi che possano far ritenere che i rifiuti siano di provenienza extra bacino; e più in generale ogniqualvolta, a giudizio degli operatori e/o del Responsabile del servizio Rifiuti, sussistano elementi di dubbio circa la natura e/o provenienza dei rifiuti. C.18 ACCANTONAMENTO PER ACCERTAMENTO Nei casi sopra elencati il carico o la parte di questo sui quali sussistano dubbi devono essere tempestivamente accantonati in apposita piazzola adiacente quella di scarico dei mezzi per essere sottoposti ad accertamenti. Il Responsabile del servizio Rifiuti, dopo aver preso visione del carico e consultati gli operatori, deciderà se smaltire il carico senza ulteriori accertamenti, accantonarlo in attesa di ulteriori approfondimenti o ricaricarlo sul mezzo di conferimento per il definitivo allontanamento. Ognuna di queste operazioni dovrà essere annotata sul formulario di trasporto. Qualora le verifiche disposte dal Responsabile del servizio Rifiuti dovessero richiedere tempi superiori al giorno il carico dovrà essere spostato in zona ove questo non crei disturbo o possa interferire con le normali operazioni di carico e scarico e coperto con apposito telo. Particolare cura dovrà essere posta al contenimento di eventuali percolati che dovessero originarsi dal rifiuto accantonato, tali reflui dovranno essere trattenuti entro la zona di accumulo ed eventualmente assorbiti con idoneo materiale arido. In ogni caso in cui il Responsabile del servizio Rifiuti stabilisca che un rifiuto venga accantonato per accertamenti di qualsivoglia durata e natura provvederà ad applicare quanto riportato nella istruzione operativa IO Nel caso il carico, effettuati i dovuti accertamenti e verificata la eventuale pericolosità del rifiuto, venga definitivamente respinto, il terreno contaminato dal rifiuto stesso e il materiale di contenimento del percolato di tale rifiuto dovranno essere ricaricati sul mezzo assieme al rifiuto respinto. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 26 di 70

27 Tecnologia e Ingegneria C.19 CARICHI RESPINTI PER INTERO O IN PARTE Nel caso in cui, in qualsiasi momento delle operazioni di accettazione e/o in seguito all esito di successivi accertamenti, un carico venga respinto, per intero o in parte, il Responsabile del servizio Rifiuti, d intesa con il titolare, dovrà provvedere a: - annotare il fatto sul formulario di accompagnamento del rifiuto riportandone le sintetiche motivazioni; - provvedere all annotazione del fatto sul registro di carico e scarico; - riportare l accaduto su apposito modulo (M.0034 Modulo di registrazione dei controlli ); - sottoporre al legale rappresentante la proposta di eventuali provvedimenti nei confronti dell utente responsabile del carico ai sensi dei regolamenti vigenti. In qualunque caso l utente dovrà essere informato per iscritto dell accaduto. Nel caso in cui nei motivi che determinano la mancata accettazione del carico possano ravvisarsi gli estremi di una violazione delle norme di legge che regolano la gestione dei rifiuti, il Responsabile del servizio Rifiuti dovrà aver cura di riportare l accaduto ai competenti organi di controllo e vigilanza (Arpa e Provincia) Il Responsabile del servizio Rifiuti dovrà aver cura di archiviare tutta la documentazione inerente l accaduto e conservarli con le medesime modalità previste per il registro ufficiale di carico e scarico e gestire l accaduto come non conformità. I carichi dei rifiuti sottoposti al campionamento per la successiva analisi di verifica vengono accettati con riserva e stoccati provvisoriamente in una zona della discarica all interno di idonee aree opportunamente attrezzate per evitare la dispersione dei rifiuti nell ambiente circostante la discarica. La presa in carico dei rifiuti, sottoposti a verifica di conformità analitica, avviene con riserva in attesa della valutazione del risultato delle analisi e tale procedura viene annotata sul registro di carico/scarico. La presa in carico definitiva del rifiuto avviene con lo smaltimento in discarica del rifiuto conforme, ovvero il rifiuto stesso viene restituito al produttore/detentore in caso di non conformità. In quest ultimo caso verrà prodotto, dal gestore della discarica, un formulario di identificazione rifiuti per rendere nella disponibilità del produttore il rifiuto non conforme ai criteri di accettazione della discarica stessa, compilato nel rispetto della presente AIA, atto alla sola riconsegna del rifiuto al produttore/detentore il quale provvederà successivamente a trasportare il rifiuto presso altro impianto con successivo formulario di accompagnamento da lui stesso emesso. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 27 di 70

28 Tecnologia e Ingegneria Si considera come ammissibile una differenza di peso in aumento rispetto al peso in ingresso del rifiuto pari a 120 Kg che tiene conto oltre che della restituzione al produttore del rifiuto non conforme anche dei teli di copertura del cumulo utilizzati durante lo stoccaggio nonché degli inerti rimossi (terra) insieme al rifiuto dai mezzi meccanici utilizzati per il ricarico. Tali inerti saranno poi rinnovati per accogliere nella stessa piazzola il successivo carico di rifiuti da sottoporre a verifica analitica in modo da evitare possibili contaminazioni incrociate nella determinazione delle caratteristiche analitiche dei rifiuti in stoccaggio. C.20 VERIFICA AMMINISTRATIVO FISCALE (A CURA DEL GESTORE) In relazione al complesso intreccio di aliquote IVA e di tributo regionale sulle discariche la cui applicazione è funzione di requisiti sia oggettivi (tipologia del rifiuto) che soggettivi (trattamento subito, autorizzazioni impianto di provenienza) risulta necessario sottoporre ad attenta verifica preliminare e a procedure particolari alcune tipologie di rifiuto e/o di utenti per non incorrere in spiacevoli errori di distrazione fornendo agli utenti da una parte e agli addetti all accettazione dall altra idonei strumenti di verifica. La definitiva attribuzione di una aliquota fiscale ad un rifiuto dovrà essere effettuata dall ufficio commerciale in stretta collaborazione con l utente che ne dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità, la correttezza in base ai requisiti soggettivi propri o del produttore, se diverso. La tipologia di rifiuto indicata dall utente sul formulario di trasporto dello stesso farà fede per l applicazione in fattura del corretto importo del tributo speciale sulle discariche da parte dell ente gestore, è pertanto onere dell utente aver cura di indicare il codice corretto di rifiuto e l annotazione dell applicazione della eventuale riduzione prevista dalla L.549/95. C.21 MODALITÀ DI CONFERIMENTO TRASPORTO C.21.1 Trasporto dei rifiuti Tra gli elementi di impatto della discarica sul territorio è da comprendersi a tutti gli effetti anche il trasporto dei rifiuti dal luogo di provenienza sino alla discarica attraverso la viabilità pubblica. Tale aspetto indiretto per il conduttore, viene gestito con le modalità descritte nel presente paragrafo e integrate al contratto di affidamento del servizio di conduzione dell impianto da parte del titolare. Eventuali comportamenti scorretti nella fase di trasporto potranno essere sanzionati dal DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 28 di 70

29 Tecnologia e Ingegneria gestore della discarica nei confronti dell utente e/o del trasportatore, qualora diverso dal primo, a seconda della gravità delle irregolarità riscontrate. Il conduttore o direttamente il gestore della discarica potrà esercitare controlli diretti nei confronti del trasportatore per verificare il rispetto delle norme vigenti. Eventuali sanzioni potranno essere comminate anche su segnalazione da parte degli organi di polizia e di vigilanza comunali e provinciali a ciò preposti. C.22 TRANSITO ALL INTERNO DELL IMPIANTO Il conduttore verificherà che i trasportatori e gli autisti che conferiscono presso l impianto rispettino le principali norme di circolazione di seguito elencate: Qualunque sia la tipologia di rifiuto trasportato tutti i mezzi utilizzati devono essere dotati di ribaltabile o altro dispositivo di espulsione dei rifiuti; devono essere altresì dotati di idonee protezioni contro la dispersione di rifiuti durante il trasporto; in via minimale è comunque obbligatorio l utilizzo di teloni di copertura rimovibili. 1. I mezzi di raccolta che effettuino anche il trasporto dovranno intraprendere lo stesso solo dopo aver liberato la bocca di carico da tutti i rifiuti presenti. 2. All interno dell impianto i mezzi di trasporto dovranno attenersi alla segnaletica presente lungo la strada di accesso alla discarica e presso la pesa. 3. Il peso a pieno carico dei mezzi in entrata non dovrà superare quello ammesso per il mezzo riportato sul libretto di circolazione dello stesso a meno della tolleranza di legge. 4. All interno della discarica non sono consentite velocità superiori ai 20 km/ora; i mezzi in uscita dalla discarica sono tenuti a fermarsi evitando di impegnare i tratti in discesa qualora già impegnati da un mezzo in ingresso dando ad esso la precedenza. 5. Non sono consentiti il transito e la sosta dei mezzi al di fuori delle piste e dei piazzali di volta in volta predisposti. 6. Durante le operazioni di scarico l autista è tenuto ad osservare le disposizioni impartite dal personale della discarica. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 29 di 70

30 Tecnologia e Ingegneria 7. Gli autisti sono tenuti a rimanere sul proprio mezzo durante tutta la durata delle operazioni di scarico, è consentita la discesa dal mezzo solo agli autisti dotati di apparati di scarico comandati dall esterno della cabina e/o per l apertura dei portelloni di scarico. 8. Gli eventuali teli di protezione del carico andranno rimossi prima di accedere alla piazzola di scarico in zona non soggetta alla manovra dei mezzi. 9. Non appena terminate le operazioni di scarico il mezzo deve immediatamente disimpegnare la piazzola di scarico per consentire la rimozione dei rifiuti da parte degli addetti. 10. All uscita dalla discarica e prima di accedere alla pesa i mezzi dovranno transitare all interno delle apposite vasche di sfangaggio e disinfezione ruote poste presso gli uffici. 11. Le targhe dei mezzi devono poter essere visibili e leggibili sino all uscita dalla pesa, a tale scopo è fatto divieto per gli autisti di sollevare i paraspruzzi posteriori prima di aver ultimato le operazioni di pesatura. Gli autisti dei mezzi che accedono alla discarica, inoltre, devono osservare le seguenti norme per la prevenzione dei rischi: - indossare mezzi di protezione individuale (guanti, calzature antinfortunistiche...); - osservare le disposizioni impartite dal personale della discarica; - accertarsi che persone e mezzi terzi siano posti a distanza di sicurezza sufficiente prima di azionare dispositivi automatici di scarico; - non allontanarsi dal mezzo durante le operazioni di scarico; - disimpegnare l area di scarico non appena ultimate le relative operazioni; - far presente al personale della discarica eventuali disfunzioni e/o malfunzionamenti del proprio mezzo e concordare con questo le più sicure modalità di scarico. È discrezione della direzione della discarica sospendere o escludere quei mezzi che dovessero presentare malfunzionamenti che possano compromettere la sicurezza all interno dell impianto sino all avvenuta documentata comunicazione di riparazione degli stessi. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 30 di 70

31 Tecnologia e Ingegneria I titolari delle ditte di trasporto ammesse all impianto sono tenuti a portare a conoscenza dei propri autisti le presenti norme. Le stesse norme, riassunte in un documento di sintesi, saranno distribuite dagli addetti alla pesa a tutti gli autisti dei mezzi che transitano in discarica. I titolari delle ditte di trasporto sono inoltre tenuti a mantenere in condizioni di buona efficienza e pulizia i mezzi utilizzati per il conferimento ad evitare, per quanto possibile, pericoli per le cose e le persone dovuti ad avarie gravi dei sistemi di sicurezza dei mezzi e per limitare il disagio dovuto al transito dei mezzi lungo le strade pubbliche e i centri urbani attraversati per il raggiungimento della discarica. Il mancato rispetto delle sopra elencate norme da parte di un autista comporta: prima infrazione: richiamo verbale; seconda infrazione: richiamo scritto, trasmesso per conoscenza all utente titolare del rifiuto trasportato; terza infrazione: esclusione permanente dal servizio presso la discarica dell autista richiamato e del mezzo da questi utilizzato nell occasione. Per infrazioni particolarmente gravi o che diano luogo a danni rilevanti è discrezione della direzione dell impianto adottare immediatamente i provvedimenti più restrittivi. Qualora due autisti di una stessa ditta di trasporto fossero sottoposti al provvedimento di esclusione dal servizio lo stesso provvedimento verrà adottato nei confronti della ditta stessa escludendo dall accesso alla discarica ogni mezzo di questa in via permanente. L esclusione della ditta di trasporto potrà avvenire anche in seguito alle seguenti circostanze: - conferimento di rifiuti non ammessi, per provenienza o qualità, per responsabilità riconducibile al trasportatore o a suo dipendente; - conferimento di rifiuti non ammessi, per provenienza o qualità, per responsabilità dell utente ma della cui irregolarità il trasportatore risulti al corrente; - incidenti verificatisi all interno dell impianto occorsi per incuria grave del mezzo o per mancanza di adeguati dispositivi di sicurezza dello stesso; - mancato rispetto delle norme di legge o di autorizzazione al trasporto di rifiuti. Il provvedimento di esclusione dall accesso alla discarica verrà notificato con lettera raccomandata nella quale verranno riportate la descrizione delle infrazioni commesse e la eventuale documentazione di supporto. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 31 di 70

32 Tecnologia e Ingegneria D MODALITÀ DI COLTIVAZIONE DELLA DISCARICA Le operazioni di conduzione della discarica sono affidate al fornitore che ha in carico il servizio di abbancamento/coltivazione della discarica e che gestisce gli aspetti legati all esercizio della stessa tramite istruzioni operative proprie, depositate presso gli uffici della discarica, a disposizione di chi le utilizza e di chi ne voglia prendere visione. D.1 TRASPORTO DEL RIFIUTO Qualunque sia la tipologia di rifiuto trasportato, tutti i mezzi utilizzati devono essere dotati di dispositivo di espulsione meccanica dei rifiuti dal semirimorchio (tipo walking floor); per gli automezzi di dimensioni inferiori è possibile utilizzare dispositivi a ribaltamento (tipo cassoni ribaltabili). Tutti gli automezzi devono essere chiusi per evitare la dispersione di rifiuti leggeri durante il trasporto; in via minimale è comunque obbligatorio l utilizzo di teloni di copertura rimovibili, in tal caso la rimozione dei teloni deve essere eseguita lontano dall area di scarico. Gli automezzi devono inoltre essere dotati di contenitori per la raccolta dei percolati che si depositano sul fondo dei cassoni, detti contenitori dovranno essere vuotati dai conducenti ad ogni trasporto, onde evitare la dispersione accidentale del liquame lungo il percorso verso la discarica. Tutte le norme relative al corretto transito all interno dell impianto sono riportate al precedente punto del presente piano. D.2 SCARICO DEI MEZZI Lo scarico dei rifiuti deve avvenire entro i piazzali di volta in volta appositamente predisposti in modo che sia possibile il controllo visivo da parte del personale addetto. A tale scopo è altresì necessario che i mezzi contenenti rifiuti diversi dai rifiuti solidi urbani vengano scaricati singolarmente e non contestualmente ad altri. Ciò anche per permettere l eventuale accantonamento e/o ricarico degli stessi qualora richiedessero ulteriori accertamenti o risultassero non conformi all esame visivo. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 32 di 70

33 Tecnologia e Ingegneria Al momento dello scarico dei mezzi gli operatori sono tenuti a verificare anche le condizioni generali di efficienza e idoneità dei mezzi di scarico oltre alla loro pulizia segnalando al Responsabile del Servizio ogni eventuale anomalia ritenuta grave rispetto alle condizioni di sicurezza e igienicità delle fasi di trasporto e scarico. L accesso all'area di coltivazione è garantito in qualsiasi condizione meteorologica sia in caso di pioggia, realizzando un piano viabile con idonei materiali inerti in giusta quantità e qualità (sabbia, ghiaia, pietrisco, macerie frantumate), sia in caso di siccità procedendo con l'innaffiamento sia delle strade di servizio che del piazzale di manovra. Modalità di abbancamento dei fanghi (codice CER ) Lo scarico dei mezzi che trasportano questa tipologia di rifiuto seguirà, per garantire un corretto abbancamento, le modalità gestionali di seguito riportate: 1. l ingresso dei mezzi che trasportano detto rifiuto sarà regolato in modo tale per cui agli operatori venga consentita la possibilità di mescolare il fango insieme all altro rifiuto di consistenza solida per permettere le successive operazioni di compattazione; 2. nel caso in cui dovessero arrivare contemporaneamente più mezzi o comunque ad intervalli di tempo non sufficienti alla lavorazione del rifiuto stesso, i mezzi successivi al primo attenderanno, presso il piazzale attiguo agli uffici pesa, il proprio turno di scarico; 3. gli operatori devono controllare visivamente la consistenza palabile del fango e, nel caso in cui il rifiuto dovesse essere non sufficientemente palabile per la sua corretta gestione, dopo essersi accertati con verifica analitica sulla verifica del residuo secco, il carico viene respinto, così come descritto al C il fango una volta omogeneizzato rispetto alle altre matrici solide dei rifiuti conferiti verrà abbancato con le medesime modalità di seguito descritte nel paragrafo Modalità di deposito in singole celle di coltivazione al fine di assicurare una buona compattazione del materiale e favorire così l innesco del processo di metanogenesi del rifiuto. 5. la copertura del rifiuto abbancato avverrà secondo quanto descritto nel D.3. Copertura giornaliera dei rifiuti e sarà realizzata mediante teli a carbone attivo o, in casi particolari, con terra proveniente da scavi e sabbia, anche da riutilizzo, purché proveniente da pulizia arenili dei litorali della Provincia di FC (CER ). In caso potrà essere utilizzato anche compost fuori specifica o biostabilizzato (CER ). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 33 di 70

34 Tecnologia e Ingegneria Aspetti operativi Le operazioni di scarico dei rifiuti in discarica sono strettamente correlate ai seguenti aspetti: Dispostivi di protezione individuale (D.P.I) in dotazione agli autisti; Caratteristiche dei mezzi di trasporto; Ingresso sulla strada di pertinenza della discarica di Tessello per raggiungere la palazzina uffici; Accesso alla pesa presso palazzina uffici; Accesso all area di scarico; Modalità di scarico del rifiuto dai mezzi di trasporto (bilici, motrici, body scarrabili); Uscita dalla discarica dopo il conferimento. Gli operatori dovranno inoltre eseguire le operazioni di movimentazione dei rifiuti, informati sulle seguenti disposizioni: Verifica e delle dotazioni e delle segnalazioni di sicurezza; Modalità di rifornimento dei mezzi; Modalità di rimozione dei materiali di copertura; Direzione ed assistenza degli autisti durante le fasi di scarico. Modalità di deposito in singole celle di coltivazione La coltivazione si svilupperà previa predisposizione delle singole celle di coltivazione. Le celle di coltivazione saranno di dimensioni limitate circa 2000 mq, per ridurre al minimo le problematiche di dispersione di odori e l esposizione della superficie libera dei rifiuti ad eventi atmosferici, un area di coltivazione di piccole dimensioni consente inoltre di gestire al meglio la copertura giornaliera dei rifiuti. Una volta predisposte le celle si provvederà all elevazione dei pozzi del biogas che ricadono nella cella stessa ed alla predisposizione dei drenaggi orizzontali del biogas. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 34 di 70

35 Tecnologia e Ingegneria L abbancamento del rifiuto avverrà per strati successivi del materiale, con spessori non superiore ai cm, l inclinazione del fronte di abbancamento sarà generalmente suborizzontale, con una lieve inclinazione (3 5 ), in conformità a quanto prescritto al punto 2.10 dell allegato 1 al D.lgs. 36/03 non saranno comunque mai utilizzate inclinazioni del fronte di abbancamento superiori al 30%: l inclinazione della superficie di deposito del rifiuto è necessaria per consentire lo scorrimento delle acque piovane. Il rifiuto scaricato direttamente dai mezzi di trasporto esterni è progressivamente steso e sistemato mediante una pala cingolata di idonea potenza dotata di benna con griglia protettrice. Tale operazione deve consentire al compattatore di lavorare su superfici di rifiuto il più possibile sub-orizzontali, per migliorare l efficienza di compattazione. L'attività di compattazione ha lo scopo ridurre il volume dei rifiuti, in modo da ottenere una elevata densità dei rifiuti collocati a dimora, in modo da assicurare una elevata stabilità al deposito e migliorare l utilizzo volumetrico della discarica, detta attività è svolta con idoneo mezzo meccanico (compattatore) di peso di circa 40 tonnellate avente rulli di compressione dotati di pestelli che triturano il materiale. L operazione di compattazione dei rifiuti dovrà avvenire immediatamente dopo la stesura del materiale onde evitare che il rifiuto leggero si disperda a causa della dispersione eolica. Una efficace compattazione dei rifiuti, unitamente alla realizzazione di coperture giornaliere, riduce al minimo la possibilità di dispersione eolica di materiali leggeri; in caso di eventi atmosferici di particolare intensità sono previsti altresì interventi di raccolta del materiale disperso. La limitazione delle superficie in coltivazione ha lo scopo di minimizzare i volumi delle acque di infiltrazione derivanti dalle precipitazioni meteoriche riducendo la formazione di percolato. D.3 COPERTURA GIORNALIERA DEI RIFIUTI Il D.lgs. 36/2003 richiede la copertura giornaliera dei rifiuti con uno strato di materiale protettivo di idoneo spessore e caratteristiche; la copertura giornaliera può essere effettuata anche con sistemi sintetici ecc Il fine della copertura giornaliera è di contenere il più possibile la dispersione eolica dei materiali leggeri e degli odori, ridurre l accesso dei volatili e ridurre al minimo le superfici esposte agli eventi meteorici. L esecuzione di coperture giornaliere con compost porta a vantaggi sostanziali: DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 35 di 70

36 Tecnologia e Ingegneria Ottimo comportamento nei confronti della diffusione degli odori dalle superfici coperte (con un comportamento tipo biofiltro); Ottima lavorabilità del materiale, che si presta bene alle lavorazioni necessarie per le coperture giornaliere, con conseguente buon effetto dal punto di vista dell impatto visivo; Buon effetto tampone nei confronti della diffusione eolica di rifiuti leggeri e nei confronti di volatili ed altri animali; Buona capacità di copertura nei confronti degli eventi meteorici. Nella discarica di Tessello la copertura giornaliera del rifiuto è sempre stata realizzata mediante teli a carbone attivo e in casi particolari con terra proveniente da scavi e sabbia. Inoltre è prevista la possibilità di utilizzare una ulteriore tipologia di rifiuto che, per le sue caratteristiche, si adatta tecnicamente all utilizzo come materiale di copertura del rifiuto. Tale rifiuto, per il quale la destinazione finale sarà il recupero e non lo smaltimento, è il seguente: - il compost o biostabilizzato (CER denominato compost fuori specifica) proveniente dalla stabilizzazione aerobica delle matrici organiche dei rifiuti, la cui utilizzazione, come materiale di ingegneria, è definita e descritta nella Deliberazione di Giunta regionale dell Emilia Romagna 1996/2006. Qui infatti il biostabilizzato è definito in maniera precisa. Il biostabilizzato è un rifiuti speciale non pericoloso ottenuto mediante biostabilizzazione aerobica della frazione prevalentemente umida dei rifiuti urbani indifferenziati separata meccanicamente, nonché della frazione umida dei rifiuti provenienti da raccolta separata. L utilizzo, come materiale di ingegneria, per la copertura giornaliera dei rifiuti in discarica è ammesso unicamente in discariche per rifiuti non pericolosi e, nel caso di riclassificazione in sottocategorie ai sensi dell art.7 del D.M. 27/09/2010, nelle discariche di cui al predetto art. 7, comma1, lett.b) e c) e a condizione che possieda tutte le caratteristiche indicate nella tabella 1 della stessa delibera. Si chiarisce che le differenti modalità di ricopertura giornaliera dei rifiuti sono complementari, pertanto l adozione dell una non esclude l utilizzo dell altra. In via prioritaria si privilegerà l utilizzo di materiale di recupero (compost e sabbia da arenili) limitando il più possibile l impiego di materie prime. Modalità di copertura DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 36 di 70

37 Tecnologia e Ingegneria Coperture con teli a carbone attivo Le operazioni vengono effettuate con l impiego del Compattatore, del supporto di aggancio e della macchina stenditelo. Le operazioni di copertura con teli sono eseguite da almeno due operatori, uno sulla macchina e uno a terra. Le operazioni, che sono eseguite fino alla copertura dell intera superficie di coltivazione, possono essere sintetizzate in: Aggancio della macchina stenditelo al compattatore; Svolgimento del telo sull intera lunghezza; Fissaggio con picchetti del telo; Le operazioni di copertura sono svolte al termine dell orario di conferimento a fine turno serale e al mattino, prima dell inizio delle operazioni di smaltimento, i teli di copertura sono recuperati eseguendo le operazioni al contrario. Coperture con compost e/o terreno L attività di copertura nel caso di compost o di terreno è la medesima, trattandosi in tutti i casi di materiale sciolto. In generale, avendo il compost caratteristiche di miglior spandibilità, in fase di copertura, si ottengono risultati migliori con spessori inferiori rispetto all utilizzo della terra e della sabbie. Al termine delle operazioni di abbancamento del rifiuto si realizza una superficie il più compatta possibile, dopodiché si procede alla copertura. Le operazioni vengono effettuate con l impiego della pala cingolata. L operatore provvede a caricare la benna con materiale sciolto (compost o terreno) idoneo alla copertura. L operazione di copertura avviene sollevando la benna, collocandola in posizione di scarico e operando in modo da dare dei piccoli colpetti per lo scarico di piccole quantità di materiale (cosiddetto scarico mediante sfarfallamento ), contemporaneamente movendosi lentamente con la pala favorendo così la caduta uniforme del materiale sul rifiuto compattato. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 37 di 70

38 Tecnologia e Ingegneria L operazione si ritiene terminata allorché si sia realizzata una superficie alquanto omogenea, sulla quale non si evidenzi materiale a vista; questo risultato può essere conseguito da un operatore esperto con spessori di materiale che non superano mediamente i cm. L utilizzo di compost (o terra) per le coperture richiede la disponibilità di un quantitativo medio giornaliero pari a circa mc di materiale. Il materiale può essere utilizzato tal quale o miscelato con materie prime inerti (terre/sabbie). Modalità di accettazione del biostabilizzato Come premesso il biostabilizzato per la copertura giornaliera dei rifiuti è un materiale prodotto dalla stabilizzazione aerobica della componente organica dei rifiuti urbani, esso dovrà quindi provenire da impianti di trattamento autorizzati. Le modalità di utilizzo del biostabilizzato disposte dalla Deliberazione di Giunta Regionale dell Emilia Romagna 1996/2006 sono le seguenti: - il materiale deve possedere tutte le caratteristiche contenute nella tabella 1 della stessa deliberazione; - il campionamento del rifiuto da analizzare dovrà avvenire secondo la metodica UNI 10802; - il suo utilizzo deve essere previsto all interno del PGO e nel provvedimento di autorizzazione alla gestione; - l utilizzo finale deve essere l attività di recupero di rifiuti identificata con la R11; - la quantità impiegata non deve essere superiore al 20% della quota di smaltimento annuale dell impianto; - lo stoccaggio del biostabilizzato nell area della discarica prima dell utilizzo non deve superare il tempo massimo di 3 gg. dal suo ricevimento nell impianto. Nel rispetto delle suddette condizioni, il conferimento del rifiuto avverrà per mezzo di formulario di trasporto che identifichi il rifiuto con CER , l operazione di recupero finale cui il rifiuto sarà destinato è l attività R11, mentre l accettazione dovrà avvenire previa presentazione da parte del cliente/produttore delle analisi che dimostrino la conformità del materiale a piè di impianto ai requisiti imposti dalla Delibera regionale. Si prevedono inoltre verifiche in loco, eseguite con periodicità semestrale, allo scopo di controllare la conformità del materiale alle caratteristiche richieste per l utilizzo cui il biostabilizzato è destinato (si veda tabella 1 seguente). DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 38 di 70

39 Tecnologia e Ingegneria TABELLA 1 (Deliberazione di Giunta Regionale dell Emilia Romagna 1996/2006) Caratteristiche del biostabilizzato ai fini dell utilizzo per la copertura giornaliera dei rifiuti Parametri Unità di misura Limiti di accettabilità Indice di respirazione dinamico mg O2xkgSVxh ± 30% Umidità % in peso 50 Granulometria mm 50 La quantità annuale di biostabilizzato conferito può corrispondere al massimo al 20% sul totale autorizzato. All interno della relazione annuale sulla gestione operativa dell impianto sarà indicato, facendo riferimento alle registrazioni giornaliere, il quantitativo di biostabilizzato effettivamente utilizzato nel corso dell anno. Inoltre, le quantità di biostabilizzato normalmente conferite saranno quelle necessarie ad effettuare la copertura giornaliera del rifiuto. Eventuali ulteriori quantitativi di materiale inutilizzato saranno accumulati e conservati in un area adiacente a quella di scarico del rifiuto, per un periodo limitato e comunque inferiore a tre giorni dal suo ricevimento. La copertura giornaliera dei rifiuti è eseguita sia in caso di utilizzo di materiali sciolti (biostabilizzato o terra proveniente da scavi), sia in caso di copertura con teli a carboni attivi, in base a disposizioni inerenti: - Operazioni preliminari alle coperture; - Modalità di esecuzione delle coperture con materiali sciolti; - Modalità di esecuzione della copertura con teli a carbone attivo; - Esecuzione delle coperture con teli a carbone attivo in presenza di particolari eventi atmosferici (pioggia, vento, neve o gelo) D.4 GESTIONE DEL BIOGAS Gli aspetti operativi che concorrono alla corretta gestione del biogas, nella discarica di Tessello 2 possono essere riassunti in: realizzazione un efficiente sistema di drenaggio del biogas nel corpo discarica, composto da dreni orizzontali e pozzi verticali di captazione del biogas, realizzati secondo la buona regola del costruire; DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 39 di 70

40 Tecnologia e Ingegneria posa di linee di biogas, eseguiti in PEAD da personale appositamente formato e dotato di apposito patentino di saldatura; una corretta esecuzione delle coperture di ogni grado che riducano al minimo le emissioni di biogas dalla superficie. Il progetto della discarica di Tessello 2 prevede la realizzazione in fase di abbancamento di un sistema di drenaggio ed aspirazione del biogas composto da drenaggi orizzontali che collegano pozzi verticali di aspirazione ed una rete di trasporto che collega le diverse teste di pozzo all impianto di aspirazione e utilizzo del biogas. Le reti orizzontali di drenaggio, costituite da trincee drenanti in ghiaia, saranno realizzate ad intervalli di 5 metri di spessore di rifiuto abbancato. I pozzi verticali, anch essi realizzati in fase di coltivazione della discarica, hanno un diametro non inferiore a 600 mm, il diametro del tubo di drenaggio posizionato all interno del pozzo, é di minimo 140 mm ed è dotato di finestrature a fessura che si sviluppano su tre direttici. Il riempimento dei pozzi é realizzato con ghiaia drenante a bassa componente carbonatica, di granulometria media mm. La realizzazione dei pozzi in fase di abbancamento dei rifiuti è effettuata sulla base delle seguenti operazioni: K Preparazione ed innalzamento della campana in PEAD; K Riempimento della campana con inerte di adeguata pezzatura ; K K Chiusura e sigillatura della campana di aspirazione. Posizionamento della testa di pozzo. I pozzi di captazione in fase di gestione saranno collegati, a gruppi variabili tra 10 e 12 unità, mediante una rete di tubazioni in PEAD, a sottostazioni ad ingresso multiplo a loro volta collegate alla centrale di estrazione, creando un sistema di regolazione di tipo parallelo; questo semplifica le regolazioni poiché le valvole sono accentrate nelle sottostazioni le quali normalmente si trovano in zone facilmente accessibili. L operatore può, rimanendo presso la stazione, misurare le condizioni di flusso ed imporre la regolazione presso ogni pozzo. La regolazione delle valvole permette di regolare il flusso di gas che l attraversa e, quindi, la reale dimensione delle zone d'influenza del pozzo relativo. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 40 di 70

41 Tecnologia e Ingegneria Il controllo e le regolazioni necessarie per la gestione del biogas prodotto dai rifiuti hanno lo scopo di ottimizzare il funzionamento del sistema di aspirazione e combustione in funzione del biogas prodotto. Possono sintetizzarsi in: controlli da eseguire giornalmente; ispezioni su linee di trasporto da eseguire mensilmente; controlli e regolazioni da eseguire sulle sottostazioni ad ingresso multiplo. In fase di abbancamento rifiuti, finché non sia raggiunta la quota definitiva del rifiuto, le misure necessarie saranno eseguite sulle singole campane di aspirazione del biogas. La reti di trasporto del biogas saranno realizzate in PEAD, tutte le giunzioni e le saldature saranno eseguite da personale adeguatamente formato e dotato di apposito patentino di saldatore rilasciato previo corso di formazione dall Istituto Italiano della Saldatura. La realizzazione delle tubazioni si basa su disposizioni inerenti: Posa delle tubazioni mediante saldatura testa a testa; Posa delle tubazioni mediante saldatura con manicotto elettro-saldabile; Realizzazione di riparazioni sulle geomembrane in PEAD mediante saldatura ad estrusione. La potenzialità dell impianto di aspirazione è di Nmc/h, è servito da tre soffianti di cui 2 sempre funzionanti ed una di scorta. A completamento dell impianto è posta una torcia ad alta temperatura, conforme alle indicazioni del decreto 36/03, con temperatura di combustione di C e potenzialità complessiva di combustione di Nmc/h. La gestione e la manutenzione dell impianto di aspirazione e combustione include: Manutenzione delle soffianti di aspirazione; Manutenzione del sistema di alimentazione della torcia; Manutenzione e/o sostituzione della stella di combustione del biogas DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 41 di 70

42 Tecnologia e Ingegneria Il controllo dell efficienza di aspirazione, della tenuta delle coperture temporanee e definitive è eseguita mediante una procedura operativa contenuta nel Piano di Sorveglianza e Controllo sviluppato in conformità alle indicazioni del D.Lgs. 36/2003, di cui la discarica è dotata. D.5 GESTIONE DEL PERCOLATO Il percolato sarà captato, raccolto e smaltito per tutto il periodo di gestione e post-gestione della discarica, secondo quanto stabilito nell'autorizzazione, e comunque per un tempo non inferiore a 30 anni dalla data di chiusura definitiva dell'impianto, come previsto dal D.Lgs. n. 36/2003. La dotazione impiantistica per il drenaggio del percolato è costituita da un orditura di tubazioni in PEAD fessurato DN 200 poste sui gradoni, che confluiscono in tubazioni centrali in PEAD fessurato DN 315, posizionate all interno di apposite trincee drenanti riempite con ghiaia naturale non calcarea a spigoli arrotondati. Le tubazioni centrali convergono ai pozzi di sollevamento del percolato previsti dal progetto. Il sollevamento del percolato sarà attuato mediante pompe di sollevamento elettriche antideflagranti, collegate direttamente ad una condotta in PEAD che trasporta il percolato verso la vasca di accumulo sfruttando la pendenza naturale del terreno. Uno degli scopi che si prefigge la corretta gestione operativa dell impianto di Tessello è il mantenimento di un battente minimo di percolato sul fondo della discarica. Al fine di mantenere il sistema di sollevamento e trasporto del percolato in perfetta efficienza, i pozzi e gli apparati di sollevamento sono costantemente oggetto di manutenzioni. Il percolato è inviato alla vasca di accumulo di proprietà di Romagna Compost situata nella zona dei servizi, nella quale il liquame è stoccato prima di essere smaltito in depuratore autorizzato mediante autocisterne. Lo smaltimento in fase di gestione avrà luogo quotidianamente secondo necessità, nei giorni lavorativi. Oltre allo smaltimento effettuato con autobotti che attingono il percolato dalla vasca, si utilizzerà anche l impianto di depurazione realizzato all interno del sito gestito da Romagna Compost, impianto autorizzato al trattamento del percolato di discarica secondo le autorizzazioni. Il percolato prodotto dalla discarica è convogliato nella vasca del percolato e può: DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 42 di 70

43 Tecnologia e Ingegneria - essere smaltito come rifiuto tramite carico e trasporto su autobotti e smaltito presso impianti autorizzati oppure - inviato come REFLUO all impianto di depurazione di Romagna Compost tramite condotte interne Lo smaltimento del percolato REFLUO all interno dell impianto gestito da Romagna Compost, avverrà per mezzo di impianto di sollevamento e deflusso appositamente realizzato, posto in modo fisso e permanente sulla vasca di stoccaggio del percolato, che per mezzo di propria tubazione, dotata di misuratori di portata, farà defluire il REFLUO percolato all interno dell impianto di depurazione. Altre operazioni di manutenzione Oltre alle operazioni descritte la corretta conduzione operativa dell impianto di Tessello prevede altre operazioni di manutenzione che, in forma sintetica, sono di seguito descritte: a) manutenzioni generali per gli interventi di recupero ambientale e per la rete di drenaggio superficiale, il cui scopo è mantenere l efficienza dei sistemi e garantire un buon attecchimento delle essenze vegetali introdotte nel sito: tali operazioni si sviluppano conformemente al piano di manutenzione che è parte integrante del sistema di gestione della discarica; esse consistono nell esecuzione di piccoli movimenti di terra, stesura di ammendanti, semina e messa a dimora di cespugli e arbusti, realizzazione e pulizia di fossi di guardia e di scolo delle acque superficiali; b) operazioni di bagnatura delle piste e degli scavi onde ridurre al minimo la diffusione delle polveri (punto 2.6 dell allegato 1 al D.Lgs. 36/2003); D.6 CHIUSURA TEMPORANEA La chiusura temporanea della discarica avviene immediatamente dopo che sia stata raggiunta la quota definitiva di abbancamento, essa è propedeutica ad un ottimale sistema di chiusura definitiva della discarica poiché da tempo ai rifiuti di assestarsi, restituendo il volume cosiddetto di calo fisiologico e permette di ritornare sulle medesime aree per recuperare il volume restituito. Si tratta pertanto, tecnicamente, di una copertura di medio termine. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 43 di 70

44 Tecnologia e Ingegneria Una volta completato lo strato terminale dei rifiuti fino al raggiungimento della quota prestabilita in progetto, nell'ambito di ogni singola area saranno effettuate le operazioni ritenute indispensabili ai fini della stabilità del cumulo dei rifiuti e dell'isolamento dall'ambiente esterno. Si procede alla profilatura finale sia delle scarpate sia del colmo delle aree ed alla loro ricopertura con uno strato di almeno 50 cm. di terreno argilloso o materiale analogo. Sulla superficie della frazione esaurita, saranno installate le teste di pozzo per il biogas e le sottostazioni di regolazione che saranno collegate all'impianto di aspirazione del biogas. Con lo scopo di migliorare l attività di maturazione del rifiuto e la produzione del biogas, saranno realizzate trincee di drenaggio che consentono il ricircolo del percolato. L osservazione degli assestamenti dell ammasso dei rifiuti con metodi topografici, evidenzierà il raggiungimento delle quote sulle quali è possibile il recupero volumetrico, per i quali si stimano circa 4 5 anni. Una volta che l ammasso abbia sviluppato un assestamento compatibile con il recupero volumetrico, la copertura temporanea sarà asportata e sulla superficie messa a nudo sarà abbancato nuovamente il rifiuto fino al raggiungimento della quota definitiva. D.7 CHIUSURA DEFINITIVA DELLA DISCARICA Realizzato il recupero volumetrico si passerà alla chiusura definitiva della discarica. La chiusura definitiva della discarica avviene in due distinti momenti, una chiusura definitiva a carattere provvisorio a cui seguirà la realizzazione del pacchetto finale di copertura come previsto dal progetto. La scelta tecnica di operare in due tempi successivi è determinata principalmente dal fatto che, siccome si tratta di una discarica per rifiuti non pericolosi, è opportuno rinviare la realizzazione del pacchetto finale al momento nel quale la maggior parte dei cedimenti sia avvenuta. Intervenendo con una chiusura provvisoria, in attesa che abbiano luogo la parte residua degli assestamenti e cedimenti successivi al recupero volumetrico, si garantisce comunque un efficace isolamento del corpo discarica dall ambiente esterno. Si espongono di seguito la successione degli interventi da seguire nell esecuzione delle coperture. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 44 di 70

45 Tecnologia e Ingegneria Una volta esaurito completamente il settore della discarica con il recupero volumetrico, si procede con la realizzazione delle opere di sistemazione provvisoria. Queste si possono sostanzialmente individuare in tutte quelle opere impiantistiche e di movimento terra che consentono la totale sigillatura del settore. Sono opere di movimento terra la posa di terreno argilloso in strato medio di circa 50 cm., la realizzazione di rampe di accesso e strade di servizio con utilizzo di idonei materiali inerti e la formazione sul colmo della discarica di fossette per l'allontanamento delle acque meteoriche. Le opere impiantistiche consistono nella realizzazione di tutte quelle opere che sono necessarie per la gestione del biogas e del percolato. Quando le osservazioni topografiche del corpo discarica mostreranno che la maggior parte dei cedimenti del corpo rifiuti è avvenuta, si passerà alla realizzazione del capping finale come previsto in progetto e, successivamente, si darà avvio alle opere di ripristino ambientale. Prima della realizzazione del capping, il gestore provvederà ad inoltrare richiesta di utilizzo del biostabilizzato per la copertura superficiale finale della discarica nel rispetto delle condizioni disposte dalla Deliberazione di Giunta Regionale dell Emilia Romagna 1996/2006. Nella fig. 2 successiva si mostra lo schema di chiusura della discarica: DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 45 di 70

46 Tecnologia e Ingegneria S C H E M A C H I U S U R A D E L L A D I S C A R I C A R a g g i u n g i m e n t o d e l p r o f i l o f i n a l e d i a b b a n c a m e n t o R e a l i z z a z i o n e d i u n a c h i u s u r a t e m p o r a n e a o d i m e d i o t e r m i n e R i l e v a m e n t o d e l l a s s e s t a m e n t o d e l r i f i u t o t r a m i t e O S S E R V A Z I O N E T O P O G R A F I C A A s p o r t a z i o n e d e l l a c h i u s u r a t e m p o r a n e e R E C U P E R O V O L U M E T R I C O d e g l i a s s e s t a m e n t i R a g g i u n g i m e n t o d e l P R O F I L O F I N A L E d i a b b a n c a m e n t o R e a l i z z a z i o n e d i u n a C O P E R T U R A F I N A L E p r o v v i s o r i a R e a l i z z a z i o n e d i u n a C O P E R T U R A S U P E R F I C I A L E f i n a l e A v v i o d e l R E C U P E R O A M B I E N T A L E DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 46 di 70

47 Tecnologia e Ingegneria E PIANO DI EMERGENZA Il D.lgs. 36/2003 prescrive l introduzione dei contenuti dei piani di emergenza nel piano di gestione operativa. Le analisi del rischio della discarica di Tessello hanno evidenziato possibili emergenze nei casi di seguito elencati: - Incendi ed esplosioni; - Frane e potenziali instabilità; - Raggiungimento dei livelli di guardia di indicatori di contaminazione; - Versamento accidentale di percolato. Di seguito sono riportati i contenuti previsti nelle procedure per ogni emergenza esaminata. E.1 INCENDI E ESPLOSIONI Le sorgenti tipiche di accensione sono innumerevoli; fiamme libere, scintille da apparecchiature meccaniche ed elettriche, elettricità statica, effetto catalitico di superfici metalliche, linee calde, oltre all autocombustione che può generarsi a causa di fenomeni di fermentazione nel corpo del rifiuto. Le indicazioni operative e di sicurezza (divieto di fiamme libere, eliminazione di macchine elettriche in aree sensibili ecc.) escludono la maggioranza delle sorgenti di accensione. Pertanto rischio di incendio in discarica è legato soprattutto ad una occasionale importazione dell innesco dall esterno (es. braci ancora in combustione) o autocombustione per eccesso di calore che si può sviluppare nell ammasso dei rifiuti e non venga adeguatamente disperso (questa possibilità è invero estremamente remota), rischio che può tradursi appunto in incendio o addirittura in esplosione. Perché si verifichi un incendio occorre che sussista il cosiddetto triangolo del fuoco e cioè la presenza di un combustibile, di un comburente e di un innesco. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 47 di 70

48 Tecnologia e Ingegneria Occorre inoltre che il combustibile sia portato alla sua temperatura di infiammabilità, che il combustibile e il comburente si trovino in determinate concentrazioni e che il loro contatto sia adeguato. Il combustibile può essere costituito da legna, carta, plastica, ecc., il comburente è l ossigeno dell aria che lo contiene in ragione del 21%. Essendo presenti sia il combustibile che il comburente, le procedure di sicurezza dovranno evitare che si verifichi l innesco; sarà pertanto effettuato un controllo sul rifiuto in entrata, diretto ad identificare potenziali fonti di accensione. Le esplosioni rappresentano, come gli incendi, il più rilevante tra i fattori di rischio all interno della discarica. Una esplosione è in sostanza una reazione chimica estremamente rapida, pressoché istantanea, che forma un onda di pressione violenta. Si ha una trasformazione dell energia chimica o fisica in lavoro meccanico: pertanto le miscele infiammabili che si presentano sotto forma di gas, vapori, fumi o polveri in sospensione sono le più pericolose. Seppure altamente improbabili, le esplosioni in discarica possono verificarsi in ambienti confinati quali sono i container e i fusti per formazione di miscele gas-aria in concentrazioni tali da risultare all interno dell intervallo di esplodibilità. Nella conduzione della discarica si dovrà porre particolare attenzione per evitare che si creino potenziali sacche esplosive. Le modalità di intervento in caso di esplosione e/o di incendio sono le medesime. Si procederà con l attivazione della procedura di emergenza, e, in caso di eventi particolarmente gravi, la successiva richiesta di intervento da parte dei Vigili del Fuoco, Da parte dei Responsabili verranno quanto più celermente possibile determinate le cause, l origine della esplosione, in modo da intervenire più propriamente nella difesa ambientale e nei successivi controlli. Come per gli altri casi ed interventi di emergenza, anche in questo caso, verrà a tempo debito steso un rapporto completo di tutti gli elementi che lo hanno caratterizzato dall inizio alla fine ed in particolare cause note o probabili, entità e caratteristiche del fenomeno, effetti distruttivi, mezzi di DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 48 di 70

49 Tecnologia e Ingegneria difesa personale e generale utilizzati, operazioni di risistemazione dell area interessata, controlli ambientali immediati e successivi in loco e a distanza. Lo scopo della procedura di intervento in caso di incendio/esplosione è di fornire a tutti i lavoratori l informazione e l addestramento necessari per: - affrontare l emergenza fin dal primo insorgere, per contenere gli effetti e riportare rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio; - pianificare le azioni necessarie per proteggere le persone, sia all interno che all esterno dello impianto; - prevenire o limitare i danni all ambiente ed alle proprietà; - isolare o bonificare l area interessata dall incidente; - coordinare i servizi di emergenza. La procedura di emergenza prevede il coinvolgimento del Responsabile Tecnico, del Capodiscarica e del R.S.P.P., delle squadre di emergenza reperibili in quel momento e dei Vigili del Fuoco nei casi di maggior rischio. Gli interventi pianificati nella procedura sono: - a seguito dell allarme il personale della discarica si dovrà recare immediatamente nella zona di competenza qualora se ne trovasse al di fuori. - Il Responsabile Tecnico, o in sua vece il R.S.P.P. o il Capodiscarica, verificherà che non vi siano persone in pericolo, in caso contrario si attiverà per portare soccorso, cercherà di fronteggiare l evento in attesa dell arrivo della squadra di emergenza appositamente addestrata, evitando di mettere a repentaglio la propria e la altrui incolumità, effettuerà gli interventi possibili e necessari per mettere in sicurezza le eventuali parti dell impianto non toccate da sinistro, identificherà ove possibile eventuali inneschi, si metterà a disposizione della squadra di emergenza e/o dei Vigili del Fuoco per coadiuvare le operazioni di spegnimento. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 49 di 70

50 Tecnologia e Ingegneria E.2 FRANE E POTENZIALI INSTABILITÀ Lo scopo della procedura è di definire le modalità operative con cui gestire eventuali emergenze legate all instabilità che si possono evidenziare nell area della discarica di Tessello 2. In caso di emergenza frane nell area della discarica i soggetti coinvolti sono: Capodiscarica che in caso di emergenza frane è preposto al coordinamento di tutte le azioni necessarie a gestire l emergenza; Addetto alla sorveglianza persona preposta a vigilare sullo stato della frana con il compito di individuare ulteriori eventi in atto e/o potenziali e segnalarli; Operatori persone appositamente formate per operare con mezzi aziendali al fine di sistemare l evento franoso Chiunque rilevi una frana deve contattare immediatamente il Capodiscarica il quale si reca immediatamente sul luogo dell evento allertando l addetto alla sorveglianza ed eventualmente gli operatori. Dovrà inoltre essere data comunicazione dell accaduto agli enti di controllo preposti. Il Capodiscarica identifica la gravità dell evento e ed attiva il Responsabile Tecnico o suo delegato, per ottenere indicazioni in merito alle modalità di intervento che quest ultimo ritiene necessarie (osservazione dell evento, intervento immediato, coinvolgimento di esperti esterni ecc). In caso di evidente pericolo, il Capodiscarica provvederà a far evacuare la zona e a mantenere in sicurezza l intera area. La presente procedura si utilizza anche nel caso di criticità che si potranno evidenziare durante le campagne di osservazione dello stato della briglia di valle (scheda I del Piano di sorveglianza e controllo). E.3 RAGGIUNGIMENTO DEI LIVELLI DI GUARDIA DI INDICATORI DI CONTAMINAZIONE I principali indicatori di contaminazione sono dati da valori anomali rilevati nelle analisi delle acque sotterranee, superficiali o di sottotelo, dalla presenza di biogas al di fuori della discarica che peggiorino in modo evidente la qualità dell aria. Il controllo di tali parametri è effettuato con le modalità e frequenze descritte nel Piano di sorveglianza e controllo. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 50 di 70

51 Tecnologia e Ingegneria Il raggiungimento di livelli di guardia relativamente a tali aspetti implementa un attività coordinata di approfondimento tesa una procedura che consiste, in primo luogo, in approfondimenti atti a confermare o meno l esistenza di una emergenza vera e propria. Potranno quindi essere previste ripetizioni dei prelievi, delle analisi, e delle rilevazioni, attuando dei confronti con le caratteristiche delle matrici che possono aver dato luogo a contaminazione (percolato, biogas), paragonandoli con situazioni verificatesi in passato o in impianti simili. Avuta conferma della situazione di emergenza, l azienda provvederà ad informarne le autorità competenti (Assessorato Ambiente della Provincia di Forlì-Cesena ed A.R.P.A.) e a concordare con detti enti un piano di interventi di breve e medio termine (rif. Schede A. 1, A. 2, C. 2, E. 2 G del piano di sorveglianza e controllo). E.4 VERSAMENTO ACCIDENTALE DI PERCOLATO Lo scopo della procedura è di identificare le modalità di intervento necessarie in caso di versamenti accidentali di percolato che si dovessero verificare all interno dello impianto, durante le attività di gestione e di carico e scarico dello stesso. Nell eventualità che si verifichi un versamento accidentale di percolato durante il carico nelle autocisterne, essendo questa fase presidiata costantemente da personale esperto, costui provvederà a fermare immediatamente le pompe di carico. In caso di quantità esigue si procede ad una rapida miscelazione di polvere inerte assorbente a carattere idrofilo, in modo da evitare lo scolamento del percolato verso le acque superficiali. In caso di quantità copiose, si provvederà ad un lavaggio dell area di versamento con grandi quantità di acqua, in questa evenienza, si procederà affinché le acque di lavaggio siano intercettate con rapidità e convogliata nelle vasche di raccolta del percolato, anche mediante l ausilio di autocisterne. L intervento da praticarsi sarà coordinato in tutti i suoi dettagli dal Capodiscarica, che dispone di tutte le competenze del caso, per salvaguardare la sicurezza dell ambiente circostante. Al fine di rendere rapida l operazione di lavaggio, l autocisterna in dotazione alla discarica dovrà essere sempre carica di acqua. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 51 di 70

52 Tecnologia e Ingegneria Nel caso in cui il versamento interessasse un volume di terreno di estensione consistente e non sia sufficiente il lavaggio, si provvederà all asportazione del terreno contaminato, con il successivo smaltimento, e reintegro con materiale pulito. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 52 di 70

53 SEZIONE 2

54 Tecnologia e Ingegneria F PREMESSA Oggetto della presente sezione è la stazione di trasbordo di rifiuti urbani non pericolosi ubicata all interno del comparto impiantistico di Via Rio della Busca in comune di Cesena (FC). L area in oggetto è all interno della discarica e saranno effettuate esclusivamente operazioni di trasbordo/travaso dai mezzi di raccolta ai mezzi di trasporto più idonei al conferimento finale presso il termovalorizzatore di Forlì. I rifiuti in ingresso all area di trasbordo risulteranno esclusivamente rifiuti urbani provenienti dal comprensorio forlivese-cesenate destinati all impianto di termovalorizzazione rifiuti di Forlì. L attività di trasbordo sarà svolta all interno dell orario di apertura della discarica, circa dalle 7.00 alle 18,30. Di seguito si intendono delineare le principali modalità di gestione dell impianto che saranno sviluppate, in dettaglio, nell ambito delle procedure che faranno parte del Sistema di Gestione Ambientale (ISO 14001). Nel presente manuale saranno descritte: 1. modalità di accettazione del rifiuto; 2. modalità di gestione della stazione di trasbordo; 3. attrezzature e personale impiegato; 4. piano di monitoraggio. Nell ambito del presente manuale si farà riferimento ad alcune procedure del Sistema di Gestione Ambientale vigente e comuni a tutti gli impianti Herambiente Spa. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 54 di 70

55 Tecnologia e Ingegneria G ACCETTAZIONE RIFIUTO G.1 OMOLOGA RIFIUTI Le attività di omologa dei rifiuti sono descritte nella Procedura del sistema gestionale P.0052 Omologa rifiuti comune a tutti gli impianti Herambiente Spa. L omologazione è una sequenza di processi operativi che parte dal ricevimento della documentazione, seguita dalla convalida tecnica e dalla convalida commerciale e si conclude con la valutazione delle domande di smaltimento dei clienti. I rifiuti in ingresso agli impianti di Herambiente sono sottoposti al processo di omologazione. Tale attività include una serie di processi operativi che, partendo dalla ricezione della documentazione sul rifiuto, portano alla valutazione delle domande di smaltimento e, nel caso dell individuazione degli impianti di destinazione per il trattamento/smaltimento dei rifiuti, consentono il successivo iter di convalida e avvio dei conferimenti. Il processo di omologa si struttura sull attività di convalida tecnica e convalida commerciale. In fase di convalida tecnica viene valutata tutta la documentazione ricevuta sul rifiuto allegata alla domanda di smaltimento (quali ad esempio descrizione del processo produttivo, certificati analitici sulla base dei profili di riferimento per tipologia di rifiuto/impianto, certificati merceologici, schede di sicurezza ecc,) in base alle caratteristiche degli impianti, e delle rispettive autorizzazioni, e vengono definite le possibili destinazioni del rifiuto. La fase di convalida commerciale rappresenta la fase finale del processo in cui in seguito alla convalida tecnica e ricevuta l accettazione contrattuale, si chiude la pratica e possono iniziare le operazioni di conferimento. Tutte le attività relative a questo processo vengono registrate sul sistema informativo aziendale di gestione amministrativa rifiuti, ciascuna a cura della funzione aziendale preposta. Una volta conclusasi positivamente la pratica di omologa hanno inizio i conferimenti presso gli impianti. Attualmente l omologazione del rifiuto si applica ai rifiuti speciali. Nel caso di specie, poiché la stazione di trasbordo è dedicata ai rifiuti urbani non pericolosi provenienti dalla raccolta sul territorio tale procedura NON trova applicazione. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 55 di 70

56 Tecnologia e Ingegneria G.2 ACCETTAZIONE Le attività di accettazione dei rifiuti sono descritte nella Procedura del sistema gestionale P.0025 Accettazione rifiuti comune a tutti gli impianti Herambiente Spa. L impianto di trasbordo rifiuti di Cesena è ubicato all interno di un comparto impiantistico il cui ingresso è in Via Rio della Busca. L area è dotata di ingresso cancellato, pesa, uffici. Il conferimento dei rifiuti urbani all impianto è effettuato sulla base della pianificazione della raccolta rifiuti sul territorio. Il primo controllo dei rifiuti in ingresso è effettuato dal servizio accettazione di Herambiente Spa (o da ditta appaltatrice) che provvede ad effettuare le verifiche amministrative riportate di seguito. G.2.1 Ingresso all impianto e pesatura All ingresso all impianto, il trasportatore posiziona il mezzo sulla pesa, l addetto rileva il peso del mezzo, e provvede a verificare la corrispondenza tra quanto riportato sul documento di trasporto ed i dati inseriti nel sistema informativo aziendale. Laddove rilevi anomalie relative al mezzo e/o al carico provvede a sospendere momentaneamente l accesso e a segnalare al Responsabile Impianto quanto rilevato. G.2.2 Accettazione rifiuti controllo amministrativo Per la tracciabilità dei flussi dalla raccolta verso gli impianti di destinazione sarà implementato un sistema che consente di distinguere i flussi che vengono destinati al termovalorizzatore da quelli che invece vengono destinati alla discarica. All ingresso e all uscita dal sito di discarica i mezzi saranno pesati e registrati con le stesse procedure utilizzate per gli impianti (P0025 e IO.0007). I mezzi destinati al trasbordo presso la discarica di Busca transiteranno su strada utilizzando un formulario o, ove possibile, un modulo alternativo al formulario riportante nel campo Destinatario Termovalorizzatore Forlì, via Grigioni 19 e nel campo Annotazioni conferimento attraverso l attività di trasbordo da mezzo a mezzo presso l impianto sito in via Rio della Busca, Cesena I mezzi in uscita dal trasbordo saranno accompagnati dal Fomulario di Identificazione Rifiuti, come previsto sulla base delle indicazioni fornite dalla Circolare 4 agosto 1998 gab/dec/812/98 relativamente alla tenuta di formulari e registri, par 1 lettera v. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/ di 70 Cod. Descrizione Rev. Data

57 Tecnologia e Ingegneria Sarà mantenuta a disposizione degli organi di vigilanza e controllo tutta la documentazione inerente la tracciabilità del rifiuto destinato al termovalorizzatore di Forlì. G.3 MODALITÀ DI TRANSITO, SCARICO ED USCITA DALL IMPIANTO G.3.1 Scarico e Controllo dei rifiuti conferiti Il referente allo scarico verifica il modulo di controllo allo scarico o, ove previsto dalla specifiche procedure d impianto, verifica la corrispondenza del mezzo che si presenta allo scarico con le informazioni ricevute. In caso siano previsti controlli aggiuntivi o particolari prescrizioni per lo scarico il referente allo scarico adotta le azioni ed i comportamenti conseguenti. Se le verifiche risultano positive l addetto consente l accesso del mezzo ed il conferimento, in caso contrario l addetto blocca il conferimento ed avvisa il Responsabile del Servizio Accettazione o suo incaricato/capo Impianto o suo incaricato. Le operazioni di scarico avvengono in presenza del personale addetto allo scarico che, in primo luogo, provvede ad assicurarsi che i rifiuti vengano conferiti presso l'impianto di destinazione corretto. provvede poi ad effettuare tutti i controlli previsti nel modulo di controllo (corretta destinazione, presenza di ingombranti non idonei all incenerimento, presenza di RAEE, batterie e pneumatici, etc) allo scarico registrandone l esito nel modulo stesso..l operatore allo scarico verifica la corrispondenza tra le caratteristiche del rifiuto e quelle indicate sui documenti ricevuti dall addetto pesa ed emessi in conformità alla P L operatore verifica la corrispondenza tra le caratteristiche del rifiuto e quelle indicate sui documenti di trasporto e in caso di accertata conformità appone il timbro rifiuto verificato e conforme sul formulario o ruolino o permesso allo scarico e restituisce i documenti al trasportatore. Gli addetti alla pesa, una volta verificata l apposizione del timbro da parte degli operatori, effettuano l accettazione definitiva del rifiuto e provvedono alla registrazione del carico sull elaboratore elettronico. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 57 di 70

58 Tecnologia e Ingegneria Nel caso in cui, invece, la verifica da parte degli operatori risultasse negativa, questi provvederanno ad avvisare gli addetti alla pesa che a loro volta contatteranno il responsabile del servizio il quale, in accordo con il gestore, prenderà i provvedimenti del caso. Il responsabile impianto provvede ad allontanare tali rifiuti per la successiva idonea destinazione definitiva. previa apposita registrazione sul sistema informatico Il traffico all ingresso alla zona di accumulo dei rifiuti è regolamentato di norma dall operatore dell impianto che regola l accesso alla zona di scarico. Per motivi di sicurezza, l accesso alla zona di scarico è ammesso esclusivamente ad un mezzo alla volta. Lo scarico dei rifiuti urbani nell area di trasbordo/travaso avrà luogo solo ed esclusivamente in presenza del mezzo destinato al trasferimento dello stesso al termovalorizzatore di Forlì. Contemporaneamente alle operazioni di scarico saranno attuate le operazioni di carico del bilico. In assenza della contemporaneità delle operazioni di carico/scarico del rifiuto l area di travaso sarà mantenuta sgombra da rifiuti. Per la gestione di eventuali anomalie riscontrate in fase di scarico, si rimanda a quanto riportato nelle specifiche istruzioni sopra richiamate. G.3.2 Uscita dall impianto Una volta completato lo scarico senza rilevazioni di anomalie, il trasportatore ritorna alla zona accettazione/pesa per la conclusione delle operazioni amministrative di accettazione. In uscita dall impianto di discarica i mezzi transiteranno all interno della vasca di sfangaggio. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 58 di 70

59 Tecnologia e Ingegneria H GESTIONE DELLA STAZIONE DI TRASBORDO H.1 DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI STOCCAGGIO La stazione di trasbordo presenta le seguenti caratteristiche: Un area di accumulo/movimentazione del rifiuto di circa 1800 mq (zona di scarico di circa 675 mq e piazzale di manovra di circa 1130 mq) realizzata in stabilizzato sull area di discarica e delimitata da new jersey; l area di deposito del rifiuto è opportunamente pavimentata con asfalto; L area non interferisce con la zona di scarico della discarica; L area è perimetrata da reti antivento e sistema di illuminazione idoneo; Un piazzale di manovra, in stabilizzato, antistante l area di accumulo, in cui i mezzi si posizionano per lo scarico e/o il carico; I reflui di percolazione e le acque meteoriche di dilavamento sono convogliate verso i drenaggi dei pozzi estrazione biogas adiacenti alla stazione e quindi recapitati attraverso il sistema di drenaggio del percolato della discaricai alla vasca di raccolta percolato; Il mezzo si posiziona, su indicazioni dell operatore, in prossimità dell area di accumulo e scarica il rifiuto; questo viene sistemato in cumulo a mezzo di pala meccanica. La gestione della stazione prevede il deposito del rifiuto in cumulo per il tempo necessario a caricare il bilico fino ad un massimo di 2 ore. L operazione di stoccaggio D15, effettuata per i soli rifiuti urbani indifferenziati (CER ), è limitata ad uno stoccaggio massimo istantaneo pari a 90 ton, per un massimo di 200 ton/giorno. Le modalità di carico e scarico saranno trattate in dettaglio all interno delle specifiche procedure facenti parte del sistema qualità sicurezza e ambiente che sarà implementato nel primo periodo di funzionamento dell impianto. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 59 di 70

60 Tecnologia e Ingegneria H.2 DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI CARICO MEZZI DI ALLONTANAMENTO L allontanamento del rifiuto è eseguito con mezzi ad alta capacità di carico. Questi, successivamente alla fase di pesatura (tara), entrano nell impianto e, su indicazione dell operatore, si posizionano nel piazzale in prossimità dell area di stoccaggio. Il mezzo viene caricato con escavatore gommato provvisto di benna a polipo, tale operazione ha una durata media di minuti. I cassoni dei mezzi adibiti al trasporto del rifiuto presso il termovalorizzatore di Forlì saranno a tenuta stagna e provvisti di copertura. Conclusa l operazione di carico il mezzo si allontana, previa pesatura e previo passaggio all interno vasca di sfangaggio. H.3 PULIZIA DEL PIAZZALE L operatore addetto all impianto, durante le fasi di scarico e movimentazione dei rifiuti verifica che non vi sia dispersione dei rifiuti al di fuori dell area di accumulo rifiuti ed in tal caso li rimuove con idonei mezzi meccanici e li deposita nell apposita area di accumulo. L operatore addetto al piazzale provvede alla pulizia di norma giornaliera dei piazzali di scarico/carico dei rifiuti e delle reti viarie di servizio. La gestione della stazione di trasbordo prevede l allontanamento dalla piazzola della totalità dei rifiuti urbani entro il termine della giornata lavorativa e la pulizia e lavaggio con attrezzatura idonea alla completa rimozione del rifiuto e del percolato. A fine giornata i rifiuti che a causa del vento potranno essere dispersi nel piazzale di manovra e/o nelle aree limitrofe alla stazione di trasbordo saranno raccolti. Saranno programmati interventi di disinfezione e derattizzazione al bisogno, eventualmente intensificati nei periodi estivi, al fine di avere il controllo di possibili proliferazioni di animali parassiti. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 60 di 70

61 Tecnologia e Ingegneria H.4 MANUTENZIONE DEL PIAZZALE Il piano di manutenzione della stazione prevede: Il mantenimento in perfetta efficienza del sistema di protezione fisica dell impianto: qualora la pavimentazione asfaltata della zona di travaso del rifiuto presenti degli avvallamenti e/o rotture, le operazioni di trasbordo/travaso saranno interrotte fino al definitivo ripristino; Il piazzale di manovra realizzato in stabilizzato sarà mantenuto costantemente in buono stato; Controllo del regolare deflusso dei percolati e delle acque di dilavamento ai pozzi drenanti al fine di evitare condizioni di allagamento o di ristagno. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 61 di 70

62 Tecnologia e Ingegneria I ATTREZZATURE, IMPIANTI E PERSONALE I.1 MEZZI OPERATIVI Per l espletamento delle attività di movimentazione rifiuti sono costantemente tenuti a disposizione, in perfetta efficienza, almeno i seguenti mezzi: N. 1 pala gommata N. 1 escavatore gommato dotato di benna a polipo I.2 IMPIANTI E RETI Le acque meteoriche che dilavano il piazzale di manovra e la zona di scarico, unitamente ai reflui di percolazione sono convogliati verso i drenaggi dei pozzi del biogas esistenti. I tre pozzi sono situati uno nella zona di scarico, uno nel piazzale di manovra ed uno è adiacente alla stazione di trasbordo. I pozzi del biogas per gravità convogliano il percolato alla rete principale che invia il percolato tramite sollevamento e poi per gravità alla vasca di percolato esistente. Non sono pertanto previsti punti di scarico in quanto i reflui accumulati sono avviati ad idonei impianti di trattamento. I.3 PERSONALE Il sistema qualità e di gestione ambientale, che sarà implementato nei primi mesi di funzionamento dell impianto, in analogia a tutti gli altri impianti Herambiente spa, prevede la definizione di dettaglio dell organizzazione, delle mansioni e responsabilità affidate al personale. Il sistema di gestione della sicurezza, conforme alle prescrizioni del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., prevede l individuazione dei rischi per i lavoratori e le conseguenti misure di protezione individuale necessarie quali i dispositivi di protezione individuale (DPI). Gli addetti facenti parte della squadra di emergenza del comparto impiantistico sono sottoposti a specifico programma di formazione relativo alle modalità e tecniche di intervento ed all uso dei DPI. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 62 di 70

63 Tecnologia e Ingegneria La gestione dell impianto si avvale del supporto di laboratori esterni (Hera Spa o altri) per tutte le determinazioni analitiche previste nel Piano di Monitoraggio. Per alcune attività operative di gestione dell impianto Herambiente spa si potrà avvalere di risorse esterne. Tali ditte sono sottoposte ad apposita procedura di qualificazione e si impegnano, con modalità definite a livello contrattuale, ad operare nel rispetto delle prescrizioni autorizzative e delle procedure di gestione e di sicurezza facenti parte del Sistema di Gestione Ambientale. Alla stipula del contratto sono fornite tutte le informazioni relative ai rischi individuati, il provvedimento di autorizzazione alla gestione dell impianto, le modalità di controllo del processo, le norme di comportamento interne, etc. Gli addetti normalmente in servizio sull impianto saranno due: N. 1 Addetto pesa che si occupa della pesatura mezzi e dei controlli amministrativi previsti in fase di accettazione dei rifiuti ed in fase di allontanamento del prodotto. N. 1 Addetto impianto che si occupa del controllo visivo sul rifiuto in ingresso, della movimentazione rifiuti, della pulizia piazzali, etc. I.4 AUDIT DI VERIFICA DEL RISPETTO DELLE PROCEDURE DI GESTIONE Periodicamente sono eseguite verifiche presso l impianto, da parte del Responsabile, e/o di un suo incaricato, e/o di un addetto QSA, al fine di accertare che le modalità operative attuate corrispondano a quelle previste all interno delle specifiche istruzioni operative o degli specifici capitolati d appalto in caso di affidamenti a ditta terza. Il risultato di tale verifiche è riportato nei moduli facenti parte del Sistema di gestione Ambientale e in caso di anomalie saranno adottate le azioni tempestive mirate alla risoluzioni delle problematiche emerse. Nel corso di visite periodiche alla stazione il Responsabile Impianto provvede a verificare che gli operatori agiscano conformemente a quanto previsto all interno delle specifiche istruzioni operative o degli specifici capitolati d appalto in caso di affidamenti a ditta terza, ed alle procedure di SGA definite. Al termine di ciascuna visita il Responsabile Impianto provvede a redigere e firmare un modulo di controllo. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 63 di 70

64 Tecnologia e Ingegneria Qualora operino le ditte terze, nel caso in cui siano rilevate delle anomalie rispetto a quanto stabilito nei capitolati, il Responsabile Impianto provvederà a contattare le rispettive società terze per definire gli interventi da intraprendere. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 64 di 70

65 Tecnologia e Ingegneria J PIANO DI INTERVENTO IN CONDIZIONI STRAORDINARIE Si riporta di seguito una descrizione di sintesi dei possibili eventi accidentali e del relativo piano di intervento. Tali aspetti saranno trattati in dettaglio nelle singole procedure di gestione e di emergenza facenti parte del sistema qualità e sicurezza che sarà implementato nel primo periodo di funzionamento dell impianto. J.1 DISPERSIONE ACCIDENTALE SOSTANZE PERICOLOSE Nel caso di specie la dispersione di sostanze pericolose è limitata ad eventuali perdite di olio e gasolio dalle macchine operatrici o dai mezzi di conferimento/allontanamento. In tal caso si procede con l utilizzo di barriere di contenimento per circoscrivere la zona interessata e l utilizzo di materiali assorbenti per tamponare e rimuovere in sicurezza la sostanza. I materiali assorbenti utilizzati sono avviati a smaltimento presso idoneo impianto autorizzato. J.2 ALLAGAMENTI In caso di allagamento dell area di impianto, gli operatori di impianto devono provvedere alle seguenti operazioni: Avvertire il Responsabile di impianto, il quale provvederà immediatamente ad attivare il servizio di auto spurgo per svuotamento delle vasche; Verificare l interessamento delle utenze elettriche ed eventualmente togliere tensione ai quadri elettrici tramite interruttore generale; Sospendere l attività di impianto; Messa in sicurezza delle attrezzature poste in prossimità delle zone allagate e potenzialmente interessate da allagamento. Si precisa che le vasche di accumulo acque di processo/dilavamento piazzali saranno dotate di sistemi di segnalazione e allarme di massimo livello programmati con opportuni margini di sicurezza, al fine di provvedere al necessario svuotamento in tempi congrui. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 65 di 70

66 Tecnologia e Ingegneria J.3 INCENDI Gli operatori saranno opportunamente formati per la gestione di tale tipo di evenienza. Il piano di gestione dell emergenza incendio è parte integrante della relazione di valutazione del rischio di incendio relativa all intero comparto impiantistico. Il personale della squadra di emergenza di comparto è debitamente istruito con corsi teorici e pratici antincendio, mentre i compiti ad esso attribuiti in caso di incendio sono limitati ad una immediata e rapida messa a punto delle attrezzature, degli impianti fissi e mobili e delle linee dell acqua, al controllo e verifica di tutte le condizioni prescritte nel caso dell emergenza specifica, alla dislocazione dei mezzi di protezione e sicurezza (maschere antigas, tute di alluminio, coperte di kevlar, guanti di kevlar, occhiali, elmetti, etc) ed alla più efficace collaborazione operativa con il corpo dei Vigili del Fuoco, allertato subito. DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 66 di 70

67 Tecnologia e Ingegneria APPENDICE 1 ELENCO RIFIUTI E PROCEDURE DI ACCETTAZIONE Di seguito si riportano: Elenco rifiuti avviati a smaltimento: riguarda i rifiuti ammissibili al conferimento in relazione alle disposizioni della normativa di riferimento e alle disposizioni contenute nell autorizzazione alla gestione dell impianto. Elenco rifiuti avviati a recupero: riguarda le due tipologie di rifiuto (compost e sabbie) avviate a recupero (e non a smaltimento) e utilizzate come materiali di copertura giornaliera dei rifiuti; Elenco delle procedure di accettazione ed istruzioni operative, richiamate nelle diverse sezioni del presente piano: IO.0002 Modalità operative per la convalida tecnica ; IO.0007 Controlli amministrativi in fase di accettazione rifiuti; P.0182 Criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica ; P.0025 Accettazione rifiuti ; IO.0021 Controlli tecnici da effettuare in fase di scarico in discarica ; P.0052 Omologa rifiuti ; M.0034 Modulo di registrazione dei controlli. ELENCO CODICI AMMESSI ALLO SMALTIMENTO D1 CER Descrizione rifiuto Scarti di tessuti vegetali Rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) Rifiuti della silvicoltura Rifiuti metallici Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti Rifiuti prodotti dall estrazione tramite solvente Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 67 di 70

68 Tecnologia e Ingegneria CER Descrizione rifiuto Terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole Carbonato di calcio fuori specifica Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima Rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche Rifiuti prodotti da trattamenti chimici Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Scarti di corteccia o sughero Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce Scarti di corteccia e legno Fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) Scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce Fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo Cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo Rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura Rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) Rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti da fibre tessili grezze Rifiuti da fibre tessili lavorate Rifiuti plastici Pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce Carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell argento DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 68 di 70

69 Tecnologia e Ingegneria CER Descrizione rifiuto Scarti di materiali in fibra a base di vetro Limatura e trucioli di materiali plastici Materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi di quelli di cui alla voce Pneumatici fuori uso Componenti non specificati altrimenti Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci e Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce Rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi Rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce Parte di rifiuti urbani e simili non compostata Parte di rifiuti animali e vegetali non compostata Compost fuori specifica Digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani Digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale Vaglio Rifiuti dell eliminazione della sabbia Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti non specificati altrimenti Fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell acqua Fluff frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 69 di 70

70 Tecnologia e Ingegneria CER Descrizione rifiuto Altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti biodegradabili Altri rifiuti non biodegradabili Rifiuti urbani non differenziati Rifiuti dei mercati Residui della pulizia stradale Rifiuti ingombranti Rifiuti urbani non specificati altrimenti ELENCO CODICI AMMESSI AL RECUPERO R10 R11 (copertura giornaliera rifiuti) CER Descrizione rifiuto Compost fuori specifica Residui della pulizia stradale (pulizia arenili) DS 01 FC AA 02 DT RT Piano di gestione operativa 00 10/11/2011 Cod. Descrizione Rev. Data 70 di 70

71 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Argomento: Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 1 DI 13 MODALITÀ OPERATIVE PER LA CONVALIDA TECNICA Impianti Rifiuti Industriali (2) Servizi al Cliente (2) Vendite (2) Direzione Produzione (1) Compostaggi e Digestori (2) Discariche (2) Direzione Servizi Operativi (1) Logistica (2) Omologhe (2) Termovalorizzatori (2) CAMPO DI APPLICAZIONE Rev. Sintetico modifiche 1 Revisione Generale Approvazione Stato Funzione Firma Creato Redatto Verifica 1 Verifica 1 Verifica 1 Verifica 1 Verifica 1 Verifica 2 Verifica 2 Verifica 2 Approvato Qualità e Ambiente Qualità Sicurezza e Ambiente Vendite Omologhe Servizi al Cliente Logistica Impianti Rifiuti Industriali Direzione Produzione Direzione Servizi Operativi Direzione Mercato Amministratore Delegato Francesca Cola Nicoletta Lorenzi Claudio Amadori Gianluca Giordano Francesco Santini Fabrizio Salieri Stefano Tondini Paolo Cecchin Sergio Baroni Giancarlo Ravaioli Claudio Galli Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

72 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 2 DI 13 INDICE 1 GENERALITÀ SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DOCUMENTI DI RIFERIMENTO RESPONSABILITÀ E ATTRIBUZIONI TERMINI E DEFINIZIONI MODALITÀ OPERATIVE DI VALUTAZIONE DOMANDA DI SMALTIMENTO SCHEDA DESCRITTIVA DEL RIFIUTO (M.0006) Allegato A Scheda Descrittiva del Rifiuto (M.0007) Allegato B Scheda Descrittiva del Rifiuto (M.0008) DICHIARAZIONE DI ORIGINE DEI RIFIUTI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DELL IMPIANTO PRODUTTORE PROVVEDIMENTI PRESCRITTIVI PARTICOLARI CERTIFICATI MERCEOLOGICI CERTIFICATO DI ANALISI Certificato di analisi Casi particolari VALUTAZIONI SPECIFICHE PER IMPIANTI Discariche Impianti di trattamento RISULTANZE DELLE VALUTAZIONI PROFILI ANALITICI DI RIFERIMENTO GRIGLIA DI RILEVAZIONE ESIGENZE IMPIANTISTICHE GESTIONE DELLE ANOMALIE REGISTRAZIONI...13 Allegati: D.0183 Allegato 1 PROFILO ANALITIO RSM D.0182 Allegato 2 PROFILO ANALITICO RSD D.0181 Allegato 3 PROFILO ANALITICO PER VDC D.0180 Allegato 4 PROFILO ANALITICO PER VIL D.0179 Allegato 5 PROFILO ANALITICO POP S D.0178 Allegato 6 PROFILO ANALITICO RSF D.0177 Allegato 7 PROFILO ANALITICO FOS D.0176 Allegato 8 PROFILO ANALITICO FSV D.0175 Allegato 9 PROFILO ANALILTICO FSV NP.FC D.0063 Allegato 10 PROFILO ANALILTICO FSV NP.RA D.0115 Allegato 11 PROFILO ANALITICO CV D.0114 Allegato 12 PROFILO ANALITOCO CO D.0143 Allegato 13 PROFILO ANALITICO CDR D.0160 Allegato 14 PROFILO ANALITICO CERTIFICATIO VERDI D.0008 Allegato 15 PROFILO ANALITICO RIFIUTI LIQUIDI D.0174 Allegato 16 PIANO DI CAMPIONAMENTO D.0173 Allegato 17 LISTA POSITIVA D.0010 Allegato 18 GRIGLIA RILEVAZIONE ESIGENZE IMPIANTISTICHE D.0074 Allegato 19 Profili Analitici Impianti Direzione Mercato Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

73 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 3 DI 13 1 GENERALITÀ 1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente istruzione descrive i criteri e le valutazioni da effettuarsi all atto della Convalida Tecnica di omologa effettuata dal Servizio Omologhe sugli impianti di HERAmbiente. Le fasi descritte di seguito sono implementate dal momento in cui la Domanda di Smaltimento è sottoposta a valutazione (tramite parere sul Sistema informatico Anthea) da parte del Servizio Omologhe di Herambiente. Gli input di valutazione possono provenire, come descritto nella P.0052 Omologa Rifiuti, dai diversi soggetti destinatari delle Domande di Smaltimento. 1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO La presente istruzione fa riferimento ai seguenti documenti: - P.0052 "Omologa rifiuti"; - M.0006 Scheda Descrittiva del rifiuto - M.0007 Allegato A scheda descrittiva del rifiuto - M.0008 Allegato B scheda descrittiva del rifiuto - M.0268 Check list documentale - Disposizione di Servizio Herambiente / del 21 marzo 2011 prot Dlgs 152/06 e smi 1.3 RESPONSABILITÀ E ATTRIBUZIONI Sono responsabili dell applicazione della presente istruzione: - Servizio vendite e/o clienti inserimento nel sistema informatico Anthea di tutta la documentazione prevista dalla procedura omologhe compreso il modulo P7M quando necessario; - Servizio Omologa relativamente alla convalida tecnica per gli impianti di HERAmbiente e impianti esterni, tale attività comprende anche l individuazione dei parametri critici, sulla base della caratterizzazione di base fornita dal produttore, utili alla corretta esecuzione delle verifiche di conformità discariche; - Referenti Impianto relativamente a : 1. Compilazione e validazione del modulo allegato 18 alla presente istruzione Griglia rilevazione esigenze impiantistiche 2. Il parere di trattabilità, ove richiesto, e le prove di trattabilità; 3. La verifica in loco per le pratiche inerenti le discariche. 1.4 TERMINI E DEFINIZIONI - VIC verifica di conformità - VIL verifica in loco - CdB caratterizzazione di base 2 MODALITÀ OPERATIVE DI VALUTAZIONE I documenti che devono essere presi in esame al fine di rilasciare una convalida tecnica sono: - M.0177 Domanda di smaltimento; - M.0006 Scheda Descrittiva del rifiuto - M.0268 Check list documentale - M.0007 Allegato A scheda descrittiva del rifiuto Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

74 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO M.0008 Allegato B scheda descrittiva del rifiuto - Dichiarazione di origine dei rifiuti; - Copia autorizzazione esercizio impianto; - Provvedimenti prescrittivi particolari; - Certificati merceologici; - Certificato di analisi. Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 4 DI 13 Le documentazioni presentate all atto della Domanda di Smaltimento sono valutate, oltre che tramite i criteri generali sotto esplicitati, anche tramite le Griglie del Capo Impianto (allegato 8) dove sono esplicitati limiti di accettazione specifici per l impianto. 2.1 DOMANDA DI SMALTIMENTO La Domanda di smaltimento dovrà essere compilata correttamente, timbrata e firmata dal legale rappresentante del cliente o suo delegato. 2.2 SCHEDA DESCRITTIVA DEL RIFIUTO (M.0006) a. Sezione A: (1) i campi dovranno essere compilati correttamente b. Sezione B: (1) I campi dovranno essere compilati nel modo più esauriente possibile; (2) Nel caso di impianti di trattamento/selezione rifiuti al punto b) Caratteristiche qualitative e quantitative del rifiuto prodotto va indicata l attività (R o D) che ha generato il rifiuto ed il suo riferimento all autorizzazione allegata (tale indicazione potrà essere contenuta in apposita autocertificazione da allegare alla Domanda di Smaltimento); (3) Nel caso in cui il produttore identifichi parametri chimico fisici che risultino critici dall analisi del proprio ciclo produttivo, tali parametri dovranno essere indicati nell apposito campo. Tali parametri saranno inseriti nelle verifiche presso l impianto di destinazione tramite segnalazione da parte di OMO al Capo Impianto; (4) Nel caso di CER inserito in allegato 17 alla presente istruzione ( lista positiva ) e/o di CER inserito nelle specifiche liste positive di cui alle singole autorizzazioni di impianto (si vedano in particolare impianti di discarica) non è richiesto certificato analitico se: - La quantità è inferiore a 500 ton/anno per produttore/cer/unità locale; - La descrizione del rifiuto è coerente alle specificazioni della lista positiva (secondo quanto indicato in sede di allegato 17 alla presente istruzione o in sede delle autorizzazioni AIA specifiche). L allegato 17 alla presente istruzione ( lista positiva ) non si applica all impianto di discarica per rifiuti non pericolosi denominato Busca sito in località San Carlo di Cesena (FC). (5) Nel caso di rifiuti soggetti ad UTIF dovrà essere allegata specifica documentazione. c. Sezione C: (1) I campi dovranno essere compilati correttamente; Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

75 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 5 DI 13 (2) Nel caso di trasporto in ADR sarà richiesta la documentazione necessaria ai fini del trasporto a norma ADR, secondo la versione il vigore dell accordo; d. Sezione D: (1) Le caselle dovranno riepilogare le documentazioni allegate alla Domanda di Smaltimento. e. Sezione E: In caso di richiesta di applicazione di IVA e/o Ecotassa ridotta va compilata la sezione E ed allegata la relativa documentazione Allegato A Scheda Descrittiva del Rifiuto (M.0007) - Tale allegato dovrà obbligatoriamente essere compilato nel caso di smaltimento in discarica; - I campi dovranno essere compilati correttamente e dovranno essere barrate le caselle di interesse Allegato B Scheda Descrittiva del Rifiuto (M.0008) - Tale allegato dovrà obbligatoriamente essere compilato nel caso di rifiuti NON PERICOLOSI identificati da un codice C.E.R. non pericoloso in quanto diverso da quello pericoloso ( voci specchio ); - Tale allegato dovrà obbligatoriamente essere compilato nel caso in cui la domanda di smaltimento non sia accompagnata da certificato analitico esaustivo (si veda lista positiva di cui al precedente 2.2 sezione b punto 4) - Tale allegato potrà essere omesso nel caso in cui sia presentato un certificato analitico esaustivo; - I campi dovranno essere compilati correttamente. 2.3 DICHIARAZIONE DI ORIGINE DEI RIFIUTI Tale autocertificazione sarà richiesta obbligatoriamente per l omologazione della pratica negli impianti di smaltimento che presentano limitazioni autorizzative su alcune tipologie di rifiuti. Allo stato autorizzativo attuale gli impianti che insistono sulla provincia di Bologna necessitano di autocertificazione relativamente all origine dei rifiuti indifferenziati. 2.4 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DELL IMPIANTO PRODUTTORE (1) Nel caso in cui il produttore di rifiuti sia un impianto di trattamento rifiuti dovrà essere allegata l autorizzazione all esercizio vigente; (2) Nel caso in cui l autorizzazione preveda l attivazione di una garanzia finanziaria a favore dell ente che autorizza, l accettazione di tale garanzia dovrà essere allegata alla pratica; (3) Sarà valutata la corrispondenza tra quanto indicato dal produttore nell autocertificazione (vedi Scheda descrittiva Rifiuto punto B) e l autorizzazione vigente. (4) La data di scadenza dell autorizzazione dell impianto produttore sarà giudicata vincolante ai fini della validità tecnica dell omologa; (5) La valutazione dei codici CER ammissibili all impianto produttore costituirà, quando necessario, uno degli elementi di valutazione del ciclo produttivo del rifiuto. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

76 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 6 DI PROVVEDIMENTI PRESCRITTIVI PARTICOLARI Nel caso in cui siano intervenuti provvedimenti prescrittivi particolari per rifiuti derivanti da sequestri o provvedimenti restrittivi delle autorità di controllo (es. incendi, merce posta sotto sequestro, ) sarà acquisita la completa documentazione riguardante l evento e allegata alla pratica. 2.6 CERTIFICATI MERCEOLOGICI (1) Nel caso di rifiuti costituiti da manufatti in eternit ecologico, linoleum, pareti coibentate saranno acquisite tutte le informazioni relative alla natura del rifiuto al fine di accertare la natura non pericolosa dello stesso. (2) La documentazione potrà essere costituita da Schede di sicurezza, certificati merceologici, Certificazioni del produttore del manufatto e simili. 2.7 CERTIFICATO DI ANALISI (1) Il Certificato di Analisi dovrà essere non antecedente i sei mesi dalla data riportata nella Scheda Descrittiva del Rifiuto. Fatto salvo casi particolari che saranno specificatamente valutati, le Domande di Smaltimento che contengono Certificati di Analisi non soddisfacenti a tale condizione, sono da ritenersi non accettate; (2) Il Certificato di Analisi dovrà essere timbrato e firmato NOTA da un Dottore in Chimica iscritto all ordine e dovrà contenere le indicazioni relative al campionamento del rifiuto oggetto dell indagine analitica. NOTA: Nel caso di certificati a firma digitale, questi dovranno essere accompagnati dalla stampa del modulo P7M o verifica delle firme. La stampa del modulo dovrà essere inserita, unitamente alla copia del certificato, nel sistema informatico Anthea. (3) Nel caso in cui sia stato effettuato dal Produttore/Committente, dovrà essere acquisita in copia la documentazione attestante la procedura interna di Campionamento rifiuti adottata e la Certificazione di Qualità rilasciata da ente indipendente (es. UNI EN ISO 9000, ISO 14000, ); (4) Il Certificato di Analisi dovrà essere completo di: - Codice CER e descrizione del rifiuto; - Classificazione del rifiuto ai sensi del DLgs 152/06 e s.m.i. (Pericoloso o Non Pericoloso); - In caso di rifiuto classificato Pericoloso, l attribuzione delle caratteristiche di Pericolo (codici H) devono essere riassunte per ogni singola caratteristica di Pericolo riscontrata (All. D, Allegati alla parte IV del DLgs 152/06 e s.m.i., con riferimento alla tabella 3.2 Reg. n. 2008/1272/CEE e s.m.i.), nel certificato analitico e/o suoi allegati. NOTA: Nel caso l attribuzione di pericolosità non sia chiaramente riconducibile ai risultati analitici, potrà essere chiesta specifica integrazione. - Test di cessione con eluato conforme ai parametri e ai limiti previsti dal D.M. 27/09/2010 (indispensabile per il conferimento presso gli impianti di discarica). (5) I parametri analizzati, oltre ad essere esaustivi del rifiuto in oggetto, saranno confrontati con i profili di riferimento (vedi allegati a questa istruzione) ed eventualmente saranno richieste integrazioni e/o specificazioni relativamente alla mancata determinazione di alcuni parametri e/o all applicazione delle metodiche analitiche utilizzate. (6) La valutazione del contenuto di idrocarburi totali (T.H.C.) e la conseguente valutazione delle caratteristiche di pericolo saranno effettuate conformemente all Istruzione Operativa IO.0026 Caratterizzazione/classificazione dei rifiuti contenenti idrocarburi da conferire agli impianti di HERAmbiente. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

77 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 7 DI 13 (7) In caso di richiesta di conferimento in discarica per rifiuti Non Pericolosi, la valutazione delle concentrazioni riscontrate nell indagine analitica dovrà tener conto di quanto dettato dall art. 6, comma 5, lettera c) del D.M. 27/09/2010, che vieta il conferimento dei rifiuti che contengono inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (CE) n. 850/2004 e successive modificazioni, non individuati nelle precedenti lettere a) (ndr PCB) e b) (ndr diossine o furani) in concentrazioni superiori ai limiti di cui all allegato IV del medesimo regolamento. L applicazione di tale criterio verrà effettuata sulla base delle conoscenze acquisite o dedotte dal ciclo produttivo che genera il rifiuto; di conseguenza possono essere richieste integrazioni analitiche atte a fugare dubbi sulla possibile presenza di un dato composto non indicato nel Certificato di Analisi Certificato di analisi Casi particolari Relativamente alla accettabilità ed alla completezza dei certificati di analisi allegati alle domande di smaltimento presentate, sono ammessi i seguenti casi particolari. 1. Certificato analitico con data antecedente i sei mesi dalla data riportata nella scheda descrittiva. Tale casistica viene gestita conformemente alle indicazioni di cui alla tabella di seguito riportata. Descrizione caso Esempi Gestione Non risulta tecnicamente e fattivamente possibile produrre un certificato analitico più recente Rifiuti prodotti da operazioni di manutenzione svolte con frequenza superiore a 12 mesi Di norma in questo caso si tratta di partite di rifiuti limitate e/o di smaltimenti una tantum, di conseguenza si concede una validità tecnica circoscritta al periodo necessario per effettuare le operazioni di Il produttore dichiara la disponibilità a produrre un certificato analitico aggiornato entro un tempo definito Clienti di nuova acquisizione smaltimento/recupero richieste. Di norma in questi casi viene concessa validità tecnica per un numero limitato di carichi di prova. Entro il periodo concesso per i carichi di prova il cliente dovrà presentare l analisi aggiornata 2. Certificato analitico incompleto rispetto a parametri tecnologici (che non compromettono in alcun modo la classificazione del rifiuto) Tale casistica viene ammessa concedendo la validità tecnica per un conferimento di prova sul quale verrà prelevato un campione a cura di HERAmbiente con la finalità di effettuare l indagine relativamente ai parametri tecnologici rilevati come carenti nel certificato analitico presentato dal cliente. 2.8 VALUTAZIONI SPECIFICHE PER IMPIANTI Discariche Nel caso in cui un rifiuto sia destinato ad un impianto di discarica la Convalida Tecnica alla pratica è subordinata alla Verifica di Conformità (art.3 DM 27/09/2010). Tale necessità può essere espletata Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

78 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 8 DI 13 in diverse modalità disciplinate dalle procedure gestionali esplicitate nei diversi atti autorizzativi degli impianti: (1) Verifica di conformità presso l impianto di destinazione: in questo caso il Servizio Omologhe inserisce un limite bloccante al primo conferimento, avvisa il referente impianto circa la necessità di effettuare una analisi al rifiuto in questione secondo un profilo determinato dal Servizio Omologhe in virtù delle indicazioni derivanti dalle valutazioni di cui sopra. (2) Verifica di conformità presso l impianto di produzione: in questo caso il Servizio Omologhe inoltra una richiesta di attivazione al Ciclo Idrico e Distribuzione Gas Laboratori indicando le coordinate del rifiuto e del produttore da analizzare sulla base di un profilo definito dal Servizio Omologhe in virtù delle indicazioni derivanti dalle valutazioni di cui sopra. Tale modalità verrà utilizzata solo nel caso in cui sia contemplata nelle modalità gestionali dell impianto; (3) Verifica di conformità tramite un campione certificato: in questo caso il produttore allega alla documentazione di omologa anche un campione certificato sul quale il Servizio Omologhe inoltra una richiesta di analisi al Ciclo Idrico e Distribuzione Gas Laboratori sulla base di un profilo analitico determinato da Servizio Omologhe in virtù delle indicazioni derivanti dalle valutazioni di cui sopra. Tale modalità verrà utilizzata solo nel caso in cui sia contemplata nelle modalità gestionali dell impianto. Sulla base di quanto specificatamente previsto dalle singole autorizzazioni AIA rilasciate dalle Autorità Locali alle discariche di HERAmbiente., è accettabile che la verifica di conformità (art. 3 DM 27/09/20120) effettuata su una specifica tipologia di rifiuto, produttore e ciclo produttivo originario, valga indipendentemente dalla discarica/altro impianto gestito da HERAmbiente. e/o da società partecipate a cui il rifiuto è potenzialmente destinabile. Unica eccezione a questa prassi è costituita dall impianto di discarica per rifiuti non pericolosi denominato Busca sito in località San Carlo di Cesena (FC) per il quale, in sede di atto autorizzativo, viene prescritto che la verifica di conformità possa essere svolta unicamente con la modalità 1 sopra identificata (verifica di conformità presso l impianto di destinazione). Relativamente alle indagini di Verifica in Loco (VIL), effettuate ai sensi dell art. 4 DM 27/09/2010, si considera che l esito di ciascun controllo risulti, per sua stessa natura, intrinsecamente legato all impianto di destinazione presso il quale il controllo stesso viene effettuato. In conseguenza, quindi, di una VIL che dia riscontro di esito negativo, verrà immediatamente bloccato il flusso del rifiuto/produttore in causa verso l impianto del gruppo presso cui la VIL è stata eseguita. Per tener conto, tuttavia, della criticità riscontrata, e del suo potenziale effetto sugli altri impianti del gruppo cui il medesimo rifiuto/produttore è destinato, verrà attivata una specifica azione correttiva consistente nella esecuzione di una ulteriore indagine di VIL, in altro impianto, entro un termine di 30 gg dal riscontro dell esito del primo controllo. Nel caso in cui anche questa seconda indagine fornisca riscontro di un esito negativo, il flusso del rifiuto/produttore in causa viene bloccato su tutti gli impianti per i quali risulti aperta una pratica di omologa (*). Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

79 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 9 DI 13 (*) non sarà possibile, in quanto avverso alle prescrizioni di AIA, riattivare il flusso a seguito dell esito negativo della prima VIL se non sulla base di una nuova CdB da parte del produttore ed una successiva VdC da parte di HERAmbiente Impianti di trattamento Nel caso in cui un rifiuto sia destinato ad un impianto di trattamento la Convalida Tecnica alla pratica può essere subordinata alla Verifica di trattabilità del rifiuto. La Convalida Tecnica potrà subire, sulla base delle risultanze della verifica di trattabilità, limitazioni, anche totali, al conferimento. Tale necessità può essere espletata in diverse modalità disciplinate dalle procedure gestionali: (1) Verifica di trattabilità presso l impianto di destinazione: in questo caso il Servizio Omologhe un limite bloccante al primo conferimento, avvisa il referente impianto circa la necessità di effettuare una verifica di trattabilità al rifiuto in questione secondo le procedure interne dell impianto di destinazione. (2) Verifica di trattabilità tramite un campione certificato: in questo caso il produttore allega alla documentazione di omologa anche un campione certificato sul quale il responsabile Impianto effettua la verifica di trattabilità secondo le procedure interne dell impianto di destinazione. 2.9 RISULTANZE DELLE VALUTAZIONI In seguito alle valutazioni sopra esposte l ufficio Omologhe esprime, tramite parere all interno della procedura Anthea, le risultanze della disamina tecnica relative alla pratica in oggetto. Le tipologie di parere che possono essere emesse sono le seguenti: (1) Parere di non trattabilità: tale evenienza è contemplata allorquando una o più valutazioni sopraesposte non consentono la trattabilità della Domanda di Smaltimento specifica; (2) Parere condizionato: tale evenienza si verifica quando una o più condizioni all interno della documentazione non sono pienamente soddisfatte ma non pregiudicano la sostanziale correttezza della Domanda di Smaltimento. In questo caso viene apposta: - La data di validità tecnica della pratica (1 anno dalla data di rilascio del certificato analitico o 1 anno dalla data di compilazione della Scheda Descrittiva Rifiuto, ove non presente certificato analitico); - La richiesta di integrazione al richiedente; - Le eventuali annotazioni al Capo Impianto; - La Convalida Tecnica alla pratica in Anthea solo nel caso in cui le richieste non siano ostative. (3) Parere positivo: quando tutte le condizioni poste sono pienamente soddisfatte viene apposta: - La Convalida Tecnica; - La data di validità tecnica della pratica (1 anno dalla data di rilascio del certificato analitico o 1 anno dalla data di compilazione della Scheda Descrittiva Rifiuto, ove non presente certificato analitico); - Le eventuali annotazioni al Capo Impianto. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

80 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 10 DI PROFILI ANALITICI DI RIFERIMENTO In allegato alla presente istruzione operativa si propone una serie di documenti (si vedano documenti da allegato 1 alla IO.0002 ad allegato 16 alla IO.0002 ) nei quali sono definiti alcuni profili analitici mirati, che potranno essere utilizzati sia come termine di confronto per valutazioni circa la completezza dei profili analitici delle indagini presentate dai produttori in sede di domanda di smaltimento, sia come profili di riferimento nella gestione delle indagini di verifica e controllo svolte da HERAmbiente, quali in particolare verifiche di conformità o verifiche in loco (art. 3 e 4 DM 27/09/2010), verifiche di parametri tecnologici ai fini di successivo trattamento etc. Si propone di seguito una tabella di correlazione utile ad individuare, con scopo puramente esemplificativo, le principali finalità dei profili di riferimento individuati. n. Codice Denominazione Principali finalità allegato Documento Allegato 1 D.0183 PROFILO ANALITIO RSM Profilo analitico completo derivante dalla sovrapposizione dei profili di seguito elencati, da utilizzarsi tipicamente nel caso di rifiuti di origine non nota (es. rifiuti abbandonati) Allegato 2 D.0182 PROFILO ANALITICO RSD Profilo analitico di riferimento per utilizzabile per Caratterizzazioni di base di rifiuti conferiti a discarica D.0074 Allegato 3 D.0181 PROFILO ANALITICO PER Profilo analitico di riferimento per utilizzabile per VDC verifiche di Conformità di rifiuti conferiti a discarica Allegato 4 D.0180 PROFILO ANALITICO PER VIL Profilo analitico di riferimento per utilizzabile per Verifiche in Loco di rifiuti conferiti a discarica Allegato 5 D.0179 PROFILO ANALITICO POP S Profilo analitico contenente gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento CE n. 850 /2004 e s.m.i.. Tale profilo viene utilizzato ad integrazione di altri profili (tipicamente ad integrazione die profili 2, 3 e 4) Allegato 6 D.0178 PROFILO ANALITICO RSF Profilo analitico riguardante l indagine relativa alla presenza specifica di amianto (DM 06/09/1994) ed altre fibre minerali artificiali (circolare n 4. del 15 marzo 2000) Allegato 7 D.0177 PROFILO ANALITICO FOS Profilo analitico riguardante l indagine della frazione organica stabilizzata (FOS) destinata a recupero, ai sensi di quanto previsto dalla DGR 2006/1996 Allegato 8 D.0176 PROFILO ANALITICO FSV Profilo analitico riguardante l indagine di fanghi, vagli e sabbie provenienti da trattamento biologici di acque reflue urbane da destinarsi a impianti di discarica Allegato 9 D.0175 PROFILO ANALILTICO FSV NP.FC Allegato 10 Allegato 11 Allegato 12 Allegato 13 Allegato 14 D.0063 PROFILO ANALILTICO FSV NP.RA Profilo analitico semplificato riguardante l indagine di fanghi, vagli e sabbie provenienti da trattamento biologici di acque reflue urbane in impianto del gruppo da destinarsi a discarica NP BUSCA Profilo analitico semplificato riguardante l indagine di fanghi, vagli e sabbie provenienti da trattamento biologici di acque reflue urbane in impianto del gruppo da destinarsi a discarica NP RAVENNA D.0115 PROFILO ANALITICO CV Profilo analitico di riferimento per l indagine della frazione umida da raccolta differenziata (200108) da conferire ad impianti di compostaggio D.0114 PROFILO ANALITOCO CO Profilo analitico di riferimento per frazione organica umida prodotta da selezione meccanica da conferire ad impianti di compostaggio D.0143 PROFILO ANALITICO CDR Profilo analitico di riferimento per l indagine del Combustibile da Rifiuto (CDER) ai sensi di quanto previsto dalla UNI 9903 D.0160 PROFILO ANALITICO CERTIFICATIO VERDI Profilo analitico di riferimento per la caratterizzazione dei rifiuti finalizzata alla determinazione della frazione di biomassa Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

81 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 11 DI 13 n. allegato Allegato 15 Allegato 16 Allegato 17 Allegato 18 Allegato 19 Codice Documento Denominazione Principali finalità D.0008 PROFILO ANALITICO RIFIUTI Profilo di riferimento per rifiuti liquidi in ingresso ad LIQUIDI impianti di trattamento D.0174 PIANO DI CAMPIONAMENTO Esempio di piano di campionamento redatto conformemente alla UNI EN D.0173 LISTA POSITIVA Si veda par. 2.2 D.0010 GRIGLIA RILEVAZIONE ESIGENZE IMPIANTISTICHE D.0074 PROFILI ANALITICI IMPIANTI DIREZIONE MERCATO Si veda par Profili per l indagine relativa agli impianti di direzione mercato 2.11 GRIGLIA DI RILEVAZIONE ESIGENZE IMPIANTISTICHE In allegato 18 alla presente istruzione operativa viene predisposto un documento denominato Griglia di rilevazione esigenze impiantistiche che può essere utilizzato dai gestori impianto (specie dai gestori degli impianti di trattamento chimico fisico) al fine di definire precisi criteri di accettabilità per i rifiuti in ingresso. Il documento in esame risulta strutturato prevedendo, per ogni parametro di interesse, la definizione di un duplice limite: - limite di CT automatica, da intendersi come quel valore limite al di sotto del quale il servizio Omologhe può rilasciare convalida tecnica senza necessità di richiesta di parere tecnico al responsabile impianto - limite di NO CT, da intendersi come quel valore limite al di sopra del quale non può essere rilasciata CT Pertanto nel campo intermedio tra il valore di CT automatica ed il valore di NO CT, la convalida tecnica dovrà essere sempre subordinata alla richiesta di parere tecnico al responsabile impianto. Nel caso di utilizzo del documento Griglia di rilevazione esigenze impiantistiche all interno del processo di rilascio di convalida tecnica, il responsabile impianto provvederà a trasmettere al sevizio Omologhe, con inoltro ufficiale, il documento correttamente compilato. Tale versione del documento verrà considerata valida ed in vigore a tutti gli effetti sino a nuovo inoltro da parte del responsabile impianto Al fine di definire particolari criteri di ammissibilità dei rifiuti iningraasso agli impianti i responsabili impianto hanno la facoltà di definire e condividere con il servizio omologhe documenti di linea guida utili per esempio all individuazione delle caratteristiche delle modalità di imballo di trasporto dei rifiuti, dei parametri tecnologici necessari all omologazione dei rifiuti, di altre eventuali caratteristiche peculiari di ciascun impianto. Il responsabile impianto provvederà a trasmettere al sevizio Omologhe, con inoltro ufficiale, il documento con le informazione aggiornate. Tale versione del documento verrà considerata valida ed in vigore a tutti gli effetti sino a nuovo inoltro da parte del responsabile impianto 2.12 GESTIONE DELLE ANOMALIE Fatto salvo quanto sancito nelle specifiche autorizzazioni degli impianti di destinazione, in tale sezione sono schematizzate alcune casistiche di anomalia che si possono presentare durante l iter di omologa. Tali casistiche sono rappresentate nella circostanza di nuova omologa. Nel caso di Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

82 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 12 DI 13 aggiornamento di omologa le casistiche saranno valutate tenendo conto anche della storia pregressa della pratica e delle eventuali risultanze di controlli e verifiche in campo. Le anomalie sono divise in due macro raggruppamenti rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi in base alla classificazione data dal produttore anche tramite certificato analitico. Rifiuti Non Pericolosi Casistiche Conseguenze 1 Trattamento 2 Trattamento (**) Dall analisi della Mancanza di Parere condizionato (CT con documentazione di documentazione validità temporale limitata) e omologa mancano richiesta di integrazione e/o elementi non specificazione fondamentali per la classificazione del rifiuto (garanzie finanziarie, dichiarazioni di origine dei rifiuti ) Dall analisi della Profilo analitico non Parere condizionato (CT con Verifica del parametro in documentazione di completo validità temporale limitata) con occasione della verifica di omologa mancano richiesta di integrazione e/o conformità/analisi al pronto parametri analitici che non compromettono la classificazione del rifiuto (parametri tecnologici) o specificazione scarico o su un primo carico di prova/campione rappresentativo le prescrizioni autorizzativi Dall analisi della documentazione di omologa mancano parametri analitici che possono compromettere la classificazione del rifiuto (markers di cancerogenesi, THC, metalli..) Dall analisi della documentazione di omologa si evince una classificazione difforme rispetto a quanto previsto Profilo analitico non completo Diversa classificazione rifiuto Richiesta di integrazione e/o specificazione nelle procedure Herambiente (**) il 2 trattamento subentra a seguito di esito negativo del 1 trattamento del Richiesta di integrazione e/o specificazione Rifiuti Pericolosi Verifica del parametro su campione rappresentativo/verifica di conformità (solo presso il produttore) del rifiuto con CT solo a seguito di verifica positiva Parere negativo Casistiche Conseguenze 1 Trattamento 2 Trattamento(**) Dall analisi della Mancanza di Parere condizionato e documentazione di documentazione richiesta di integrazione omologa mancano e/o specificazione elementi non fondamentali per la classificazione del rifiuto Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

83 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0002 Rev 1 del 25/10/2011 PAG. 13 DI 13 Casistiche Conseguenze 1 Trattamento 2 Trattamento(**) (garanzie finanziarie, dichiarazioni di origine dei rifiuti ) Dall analisi della Profilo analitico Parere condizionato con documentazione di non completo richiesta di integrazione omologa mancano e/o specificazione parametri analitici che non compromettono la classificazione del rifiuto (parametri tecnologici) Dall analisi della documentazione di omologa mancano parametri analitici che possono compromettere la classificazione del rifiuto (definizione H di pericolo, markers di cancerogenesi, metalli..) THC, Dall analisi della documentazione di omologa si evince una classificazione difforme rispetto a quanto previsto nelle procedure Herambiente Profilo analitico non completo Diversa classificazione del rifiuto Richiesta di integrazione e/o specificazione Richiesta di integrazione e/o specificazione (**) il 2 trattamento subentra a seguito di esito negativo del 1 trattamento 3 REGISTRAZIONI Si veda quanto riportato nella P.0052 Omologa Rifiuti. Verifica del parametro in occasione della verifica di conformità/analisi al pronto scarico o su un primo carico di prova/campione rappresentativo. 1. Verifica del parametro su campione rappresentativo/verifica di conformità (solo presso il produttore) del rifiuto con CT solo a seguito di verifica positiva; 2. Verifica del parametro in occasione della verifica di conformità/analisi al pronto scarico o su un primo carico di prova solo se l impianto di destinazione è in grado di gestire l anomalia (con riferimento sia alla normativa ambientale sia alla salute del lavoro) 1. Se sono state attribuite le caratteristiche di pericolo H12, H13 e H14, tale condizione viene accettata senza restrizioni; 2. Se non è stata attribuita una caratteristica di pericolo relativa a sostanze per le quali non sono disponibili metodi analitici riconosciuti (vedi leghe e composti dei metalli) viene rilasciata CT solo se l impianto di destinazione è in grado di gestire l anomalia con riferimento sia alla normativa ambientale sia alla salute del lavoro; 3. Se non è stata attribuita una caratteristica di pericolo relativa a sostanze per i quali sono disponibili metodi analitici riconosciuti non viene rilasciata CT. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

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94 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0021 Argomento: Rev 0 del 25/10/2011 PAG. 1 DI 11 CONTROLLI TECNICI DA EFFETTUARE IN FASE DI SCARICO RIFIUTI DISCARICHE CAMPO DI APPLICAZIONE Servizi al Cliente (2) Vendite (2) Discariche (2) Discarica Non Pericolosi Zocca (4) Discarica Civitella (4) Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4) Discarica Non Pericolosi Tessello (4) Discarica Non Pericolosi Voltana (4) Discarica Non Pericolosi Baricella (4) Discarica Non Pericolosi Firenzuola (4) Discarica Non Pericolosi Galliera (4) Logistica (2) Accettazione Rifiuti (3) Omologhe (2) Discarica Non Pericolosi Imola (4) Documenti di riferimento: M.0034 Registrazione Controlli in fase di Scarico Discariche Rev. Sintetico modifiche 0 recepimento IDA Approvazione Stato Funzione Firma Creato Redatto Verifica 1 Verifica 1 Verifica 1 Verifica 1 Verifica 1 Approvato Approvato Approvato Qualità e Ambiente Qualità Sicurezza e Ambiente Logistica Vendite Discariche Omologhe Servizi al Cliente Direzione Mercato Direzione Produzione Direzione Servizi Operativi Francesca Cola Nicoletta Lorenzi Fabrizio Salieri Claudio Amadori Claudio Dradi Gianluca Giordano Francesco Santini Giancarlo Ravaioli Paolo Cecchin Sergio Baroni Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico. Documento di proprietà HERAmbiente S.p A. che se ne riserva tutti i diritti.

95 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0021 Rev 0 del 25/10/2011 PAG. 2 DI 11 INDICE 1 GENERALITÀ SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DOCUMENTI DI RIFERIMENTO RESPONSABILITÀ ATTIVITÀ IN FASE DI ACCETTAZIONE ATTIVITÀ PRELIMINARI ALLO SCARICO ATTIVITÀ DI CONTROLLO IN FASE DI SCARICO PROCEDURA DI CONTROLLO GESTIONE SCARICO NON CONFORME RIFIUTI SPECIALI RIFIUTI URBANI CRITERI DI PREVENZIONE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI ANOMALI POTENZIALMENTE PERICOLOSI GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SCARICO IN DISCARICHE GESTITE DA DITTE TERZE REGISTRAZIONI...11 Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

96 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0021 Rev 0 del 25/10/2011 PAG. 3 DI 11 1 GENERALITÀ 1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Scopo della presente istruzione è definire i controlli che devono essere effettuati sui rifiuti, al momento dello scarico, presso le discariche di Herambiente al fine di garantire la conformità ai criteri di ammissibilità della corrispondente categoria di discarica, di verificare la corrispondenza tra quanto conferito e quanto riportato nei documenti di accompagnamento (FIR, documento alternativo)e conseguentemente, individuare e gestire eventuali conferimenti non conformi. Le attività sono svolte in adempimento di: a. Articolo 6 D.Lgs n 36 13/01/2003, Rifiuti non ammessi in discarica. b. Articolo 11 comma 3 lettera c) del D.Lgs n 36 13/01/2003, ovvero ispezione visiva di ogni carico di rifiuti conferiti in discarica, prima e dopo lo scarico, e verifica di conformità del rifiuto alle caratteristiche indicate nel formulario di identificazione dello stesso; c. Articolo 4 commi 1 e 3, del Decreto Ministeriale 27/09/2010, ovvero al fine di svolgere le seguenti attività: 1. sottoporre ogni carico di rifiuti ad ispezione prima e dopo lo scarico e controllare la documentazione attestante che il rifiuto è conforme ai criteri di ammissibilità; 2 verificare che i rifiuti siano conformi alla descrizione riportata nei documenti di accompagnamento (secondo le modalità previste dall'articolo 11, comma 3 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36); La presente istruzione operativa si applica a tutte le discariche attive, ossia in fase di gestione operativa, di Herambiente e descrive le modalità cui attenersi in fase di controllo dei rifiuti prima della loro definitiva sistemazione in discarica. Gli obblighi previsti dall articolo 11, comma 2, del D.Lgs 36/2003 (Procedure di ammissione), dall art. 2 del DM 27 settembre 2010 (caratterizzazione di base del rifiuto) e all art. 3 del DM 27 settembre 2010 (verifica di conformità) sono rispettati applicando la procedura P.0052 Omologa rifiuti e l istruzione operativa IO.0002 Modalità Operative Adottate da Omologhe per la Convalida Tecnica. 1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO P.0052 Omologa rifiuti. IO.0002 Modalità Operative Adottate da Omologhe per la Convalida Tecnica. Disposizione di Servizio Herambiente / del 21 marzo 2011 prot P.0025 Accettazione Rifiuti IO.0007 Controlli Amministrativi in fase di Accettazione Rifiuti P.0065 Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente P.0081 Applicazione Art.26 D.Lgs 81/2008 presso impianti Herambiente P.0129 P Gestione Rischi specifici e interferenze di Holding Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

97 Dlgs 36/2003 DM 27 settembre 2010 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0021 Rev 0 del 25/10/2011 PAG. 4 DI RESPONSABILITÀ Sono responsabili per l applicazione delle presente istruzione operativa le seguenti figure: Addetto Accettazione è responsabile relativamente alla: fase di accettazione di cui alla procedura P.0025 all istruzione IO.0007, alla compilazione del modulo M.0034 ed alla verifica del ritorno del modulo correttamente compilato e vidimato. Addetto Impianto è responsabile relativamente a: effettuazione di tutti i controlli in fase di ogni scarico rifiuti, previsti dalla presente istruzione operativa; registrazione dei controlli effettuati compilando la parte A del modulo M Nel caso di discariche presso cui la movimentazione dei materiali (rifiuti/inerti) sia affidata a ditte terze, il ruolo dell addetto impianto è ricoperto da personale di ditta terza. Capo Impianto o suo delegato è responsabile relativamente a: intervenire, avvisato dall addetto impianto discarica/addetto ditta terza, in seguito a rilevazione di anomalie, sul luogo di scarico e gestire l anomalia secondo quanto riportato nella presente istruzione operativa; compilare la parte B del modulo M.0034; effettuare eventuale comunicazione alle autorità competenti. 2 ATTIVITÀ IN FASE DI ACCETTAZIONE All arrivo del trasportatore in pesa, l addetto Accettazione provvede ad effettuare tutti i controlli amministrativi previsti secondo quanto riportato nella P.0025 e nella IO In caso di esito positivo provvede a compilare il modulo M.0034 Registrazione Controlli in fase di Scarico Discariche nella parte di competenza riportando la descrizione esatta visualizzata sul sistema Anthea e riferita alla specifica pratica di omologa. Nel caso in cui, in fase di omologa, fossero stati stabiliti specifici ulteriori controlli quali, ad esempio, analisi supplementari da effettuarsi al momento del conferimento, il sistema informatico aziendale visualizzerà la richiesta di tali controlli che l addetto Accettazione provvederà a riportare sul modulo M.0034 nella parte dedicata. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

98 SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO ATTIVITÀ PRELIMINARI ALLO SCARICO Rev 0 del 25/10/2011 PAG. 5 DI 11 Addetto Accettazione Consegna 1 copia del modulo M.0034 al trasportatore e lo autorizza all ingresso al sito Trasportatore Effettua l accesso al sito secondo le modalità riportate nell istruzione P.0065 (o specifiche procedure di impianto) e si reca al piazzale dove consegna il modulo M.0034 all Addetto Impianto Addetto Impianto Riceve dal trasportatore il modulo M.0034 che provvede a compilare nel corso dello scarico Il conducente posizionerà il mezzo in base alle specifiche disposizioni ricevute presso il fronte di scarico e secondo quanto previsto nelle specifiche procedure di gestione degli impianti. L Addetto Impianto fornisce le istruzioni utili al fine di consentire lo scarico in condizioni di sicurezza, in base alle specifiche condizioni operative. 4 ATTIVITÀ DI CONTROLLO IN FASE DI SCARICO Durante la fase di scarico, l addetto impianto effettua i seguenti controlli: Controllo visivo, allo scopo di accertare che nei rifiuti da smaltire in discarica non siano presenti rifiuti non ammessi in discarica, riconoscibili visivamente, di cui all art 6 del D.Lgs 36/03, come riportato nella tabella 1 di seguito: Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

99 Rifiuti Rifiuti esplosivi SISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE Istruzione Operativa IO.0021 Rev 0 del 25/10/2011 PAG. 6 DI 11 Etichetta Rifiuti comburenti Infiammabili Corrosivi Tossici Sanitari pericolosi e a rischio infettivo, compreso parti anatomiche e carcasse animali Rifiuti allo stato liquido o fanghi non palabili --- Materiali contenenti olii (fusti, traformatori, materiali imbrattati d olio) e accumulatori al Pb --- Frigoriferi, congelatori, condizionatori, televisori e loro parti (RAEE) --- Pneumatici (esclusi quelli per biciclette e quelli con diametro esterno > 1,40 mt) --- Eternit o altri materiali contenenti fibre libere o amianto riconoscibili (lana di vetro o lana di roccia) --- Rifiuti polverulenti --- Controllo di conformità del rifiuto alle caratteristiche indicate nel modulo M Controllo del rispetto delle modalità di conferimento quando previste dalla procedure di impianto (es. rifiuti polverulenti adeguatamente confinati). L Addetto Impianto deve inoltre immediatamente segnalare eventuali situazioni di pericolo e/o disagio (per es: presenza di odori chimici forti e pungenti, bruciore e/o irritazione agli occhi, sensazione di soffocamento, presenza di processi di combustione quali fumo, calore e/o fiamme). In tale evenienza dovrà provvedere a comunicare al Capo Impianto o suo delegato ed al punto presidiato per l Emergenza la situazione di pericolo per l eventuale attivazione delle procedure di Emergenza specifiche del sito. Documento di proprietà HERAmbiente S.p.A. che se ne riserva tutti i diritti.

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