S T U D I O L E G A L E A S S O C I A T O C A S A V E C C H I A S A N T I L L I

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1 Torino, 8 giugno 2009 Egr. Direttore CELVA Patrick THÉRISOD P.zza Narbonne AOSTA lc OGGETTO: Ricostruzione di un rudere in area a medio rischio di frane 1. In area Fg. 8 mapp. 196 classificata Ep dal PRG del Comune di La Thuile e soggetta a medio rischio di frane esiste un rudere dalla cui attuale consistenza non si possono rilevare gli originari elementi strutturali, desumibili solo da materiale fotografico. Si chiede se la ristrutturazione sia possibile in relazione al contenuto della deliberazione G.R del , il cui cap. II, lett. C2, punto 2, vieta, nelle aree a media pericolosità, gli interventi di nuova costruzione e quelli di ristrutturazione e restauro salve le ipotesi del punto 2. 1

2 Tra queste ipotesi (interventi consentiti) è prevista la ristrutturazione di edifici esistenti, compresi i mutamenti di destinazione, a condizione che siano diminuite le condizioni di vulnerabilità..... La stessa deliberazione alla voce Interventi Edilizi della parte Definizioni Generali qualifica nuova costruzione gli interventi sui fabbricati nei casi in cui lo stato attuale di detti fabbricati non consenta di desumere gli elementi tipologici originari. Questa parte della delibera G.R. 2939/2008 assume peraltro le definizioni della delibera G.R. 2515/1999. Si chiede parere in merito alla compatibilità dell intervento ricostruttivo. 2. La deliberazione 2515/99 alla quale rinvia la 2939/08 individua tra le tipologie di interventi, per le finalità proprie delle zone A, il ripristino dei fabbricati diroccati alle condizioni poste dalla legge (cap. I), mentre il cap. II provvede alla classificazione secondo le categorie della 2

3 manutenzione, restauro risanamento, ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica. Si tratta delle definizioni degli interventi di recupero di derivazione dall art. 31 della L. 457/78, oltre ai quali si entra nel campo della nuova costruzione. Il recupero dei ruderi è ammesso nelle zone A dall art. 52, c. 4, lett. e) anche con possibilità di ricavare per via induttiva (materiale documentario o fotografico) gli originari elementi tipologici all evidente finalità di ricomporre lo stato ambientale di tali zone di pregio. I singoli PRG possono prevedere le stesse facoltà anche per la ricostruzione di ruderi in altre zone. Da queste possibilità derivano condizioni di compatibilità urbanistica, ma non consegue la classificazione dell intervento nella categoria qualificabile di recupero che si attesta alla ristrutturazione edilizia. Si tratta infatti di interventi ammessi, ma come categoria autonoma. 3

4 La ristrutturazione definita al paragrafo D) del capitolo II della delibera 2515/99 coincide con la definizione della ristrutturazione data dalla lett. d) dell art. 31 legge 457/78, per cui sono utili i riferimenti alla giurisprudenza sull analoga definizione della legge statale. In particolare la ricostruzione di un rudere costituisce nuova costruzione in quanto il concetto di ristrutturazione edilizia richiede la preesistenza di un fabbricato da ristrutturare, inteso quale organismo edilizio dotato di elementi strutturali, quali muri perimetrali, strutture orizzontali e copertura, in assenza dei quali non è possibile valutare l esistenza e la consistenza dell edificio stesso (Cass. pen. III del n ; Cons. St. V n e numerose altre conformi). La lett. c) del paragrafo E del capitolo II della deliberazione 2515/99 ammette, quale fattispecie di ristrutturazione, interventi sostitutivi anche con tipologie e volumi deducibili dalla documentazione esistente: tuttavia in base alla definizione generale si deve assumere l esistenza di 4

5 un edificio che, come esplicitato dalle sentenze, deve essere dotato di muri perimetrali, copertura ed elementi orizzontali. La deliberazione n consente nelle aree a media pericolosità F2 gli interventi di ristrutturazione degli edifici esistenti e la definizione generale qualifica nuova costruzione la ricostruzione di diroccati nei casi in cui lo stato attuale (quindi non elementi induttivi) consenta di desumere gli elementi originali. Mentre dunque per diversi effetti altre norme consentono la ricostruzione dei ruderi (intervento comunque riconducibile alla nuova costruzione) anche se la composizione originaria sia deducibile da materiale documentario, la normativa sulle aree a rischio di media intensità (Ep) ammette la ristrutturazione solo di edifici esistenti la cui consistenza sia insita nello stato attuale (e dunque, come chiarito) sia dotata di strutture perimetrali e orizzontali e copertura. Siccome in assenza di queste caratteristiche l intervento rientra nella nuova costruzione non ritengo che esso sia 5

6 consentito per l espressa esclusione contemplata dalla deliberazione 2939/08. Resto a disposizione e porgo cordiali saluti. Avv.to Giorgio Santilli 6